Avventura a Nosy Be

4 amici a Nosy Be in un bel villaggio, ma qualche disavventura
Scritto da: alisa75
avventura a nosy be
Partenza il: 03/10/2010
Ritorno il: 10/01/2011
Viaggiatori: 4
Spesa: 2000 €
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Questo diario lo dedico a Ciaba. Il mio amico e compagno di viaggio senza il quale non sarei qui a raccontare. Ma partiamo dall’inizio, piu’ o meno…

Prima di scrivere lascio trascorrere qualche settimana, se non qualche mese, dalla fine del viaggio. Lascio sedimentare i ricordi, metabolizzo le sensazioni, insomma aspetto l’ispirazione! Detta cosi’ ci si aspetterebbe un poema degno dell’Odissea! Non e’ nulla di tanto poetico ed Omerico; il mio cervellino ha cominciato ad elaborare alcune mattine fa, quando attraversando la strada, e mi e’ sfrecciato davanti un vecchio furgone che sputacchiava fumo nero. Se c’e una cosa che mi provoca nausea e’ l’odore della nafta in combustione!

FLASH BACK! Sono Seduta In Barca Sotto Il Sole Respirando Aria Carica Di Salsedine E Gasolio e…FLASHBACK! Stritolata Sul Sedile Posteriore In Un Taxi Con Il Tubo Di Scappamento Montato Al Contrario

Si parte il 3 Ottobre. Arriviamo a Nosy Be: Ciaba, Ivan, Roby e la sottoscritta. In attesa dei bagagli fumiamo una sigaretta, i posacenere altro non sono che conchiglie grosse come pirofile, conchiglie dai riflessi madreperlacei che sfoggeremmo volentieri come soprammobili nei nostri salotti. Gioielli rubati dalle stanze di Nettuno. Per fortuna eravamo psicologicamente preparati alla perdita di tempo, grazie alle info avute dai diari e dai vari blog letti su internet. Anche il controllo dei passaporti e’ stato rocambolesco ma abbiamo sfruttato i minuti per guardarci intorno senza spazientirci. Nulla di interessante a parte un agente malgascio che usava un coltello per trastullarsi le narici. Quindi consiglio 1…armatevi di pazienza e vestitevi a cipolla per potervi spogliare quando arrivate.

Usciamo e ci attendono i ragazzi del Bravo Club. Avendo solo una settimana e desiderando relax completo abbiamo scelto di fare i turisti non per caso! Qualche parola sul villaggio. Molto bello, pulito, animatori tutti carini e personale simpatico. La spiaggia e’ spettacolare, le recensioni che descrivevano l’Andilana ci avevano convinto a spendere qualche soldino in piu’ per soggiornarci. E’ la settimana di luna nuova quindi le maree sono estreme. Ma il bagno si puo’ fare benissimo.

Consiglio 2. Portate l’attrezzatura per lo snorkeling. Il diving noleggia a 5eu al giorno pinne a maschera!!!! In caso di “bassa” andate a piedi verso il largo tenendo come punto di riferimento gli scogli dei beach boys, In caso di “alta” la nuotata e’ un po’ lunga ma ne vale la pena! Tuffatevi!

Di tutti gli appuntamenti con l’animazione, l’unico che vale la pena non perdere e’ quello con Luca, il biologo di terra. Preparatissimo e professionale, ma che caratteraccio! Ci spiega cose interessanti durante una passeggiata nel parco del villaggio. Scopriamo che la spiaggia che ci ospita e’ la piu’ fortunata perche’ la sabbia sedimenta in una conca vulcanica profonda così, man mano che si ritira la marea, l’Andilana si asciuga. Nelle altre zone dell’isola il sottosuolo e’ poco profondo e la sabbia rimane sempre un po’ umida. Poi ci illumina su diverse specie di piante e animali che popolano il Madagascar e ci mostra alcuni esemplari botanici. Non nasconde la sua avversione per la storia del recinto con i lemuri semi domestici, non gli va’ giu’ che la tartaruga gigante, che abita il giardino del villaggio, vanga palpeggiata e presa di mira dai flash degli ospiti, denuncia i giardinieri che in cambio della mancia ti offrono un incontro ravvicinato con il camaleonte; vanta di aver scoperto il camaleonte piu’ piccolo del mondo e poi sponsorizza le sue escursioni come se fossero le uniche che vale la pena fare. Vabbe’ magari una … ma che prezzi!!! Andiamo con i beach boys va’, che e’ meglio!

Consiglio 3: fidatevi dei beach boys. Hanno le stesse escursioni del villaggio piu’ economiche. Stesso trattamento. Simpatia e disponibilita’ a cambiare giorni e orari.

Parola d’ordine: balene! Mi sono armata di tutto punto per poterle fotografare …. Speravo cosi’ tanto di vederle, ma la stagione del passaggio migratorio in queste acque era quasi al termine. Seduta a poppa della barca veloce che ci porta in escursione mi slogo i bulbi oculari per setacciare ogni metro quadrato d’acqua in cerca di increspature sospette! E finalmente eccole! Una fugace comparsa a pelo d’acqua. Armo la Nikon. Ora sono sotto, sono 3. Affiorano ancora,dal mirino vedo la pelle che luccica al sole liscia, lucida e scura, ma troppo sono rapide per immortalarle. Scompaiono alla vista, passano i secondi e noi stiamo immobili come se anche solo il nostro respiro potesse disturbarle. Eccole ancora laggiu’, spingono le code fuori dall’acqua, scatto a raffica, e poi solo schiuma! Rinuncio alla foto, sono agitata e poi voglio godermi lo spettacolo dal vivo! Uno sciabordio sulla destra, uno schianto, un balenio di pinne e si immergono nuovamente. Non ci concedono altro. Ma va bene cosi’, Roby ed io rischiamo l’infarto per l’emozione!

Vi presento Nosy Iranja. Vi accolgono Madame acqua fata turchina e Miss sabbia bianca neve, l’irraggiungibile principe cielo azzurro e le sue damigelle nuvole filanti di zucchero. Questa e’ la cornice, e’ la favola, e’ il sogno. Non perdetevela! Vale davvero la pena farsi mezz’ora di bus e piu’ di un’ora di barca veloce. Prendetevi le pastiglie per ”i vari mali ed eventuali”: aria, barca, auto, cammello… indossate il giubbino antiatomico, spalmatevi creme antiradiazioni, insomma superate ogni remora e andate a Nosy Iranja. Salite sul faro e fate tante foto, coccolate i bimbi con il moccio al naso, comprate i souvenir dalle isolane (che conviene!) Abbuffatevi di spiedini di gamberi, carne di Zebu’, riso e granchi, barracuda grigliato, verdure fresche … un inferno per chi e’ a dieta!

Consiglio 3. Mettete il telo mare dell’hotel in uno zaino perche’ non e’ permesso portarlo fuori dal villaggio se l’escursione e’ organizzata dai beach boys. Portate la crema solare se non volete finire brasati con la pelle crepata. Infradito, macchina fotografica. Stop.

Capatina ad Hell Ville, che e’ la capitale, dove incontriamo qualche personaggio strambo e acquistiamo souvenir e spezie a buon prezzo. Il traffico e’ degno di una grande metropoli ma qui il diritto per la precedenza se la giocano auto contro carretti trainati da zebù! Dopo la calca di umanoidi ci attende la natura e passiamo ad onorare l’albero sacro! Un (ficus?) enorme con decine di rami che scendono perpendicolari al suolo che si innestano nel terreno, non si capisce quale sia il tronco principale, sembra l’albero sacro di Pandora in Avatar. Mi ci perdo un po’ e proprio mentre cerco di connettere un mio dred con uno dei rami vengo richiamata alla realta’ e trascinata sulla jeep, andiamo alle cascate! Non pensate a quelle del Niagara! Ridimensionate il concetto di cascata e applicatelo ad un laghetto circondato da fitta vegetazione e con un rivolo d’acqua che parte dall’alto, un po’ piu’ in alto della doccia di casa …. Le definirei romantiche, come romantica e struggente e’ la leggenda che narrano a proposito di una coppia in cerca di figli e di un sacrificio di sangue versato proprio nelle acque del laghetto, ma lascio che a raccontarvela sia la guida che vi portera’! Torniamo verso la jeep e ci circondano bimbi che chiedono caramelle, orologi, scarpe, cappellini … ci prendono per mano, sono adorabili e diamo loro quel che possiamo ma a star dietro alle richieste ti dovresti scuoiare anche la pelle!

Consiglio 4: Nosy Be si puo’ girare in un giorno, se avete fretta, altrimenti prendetevela comoda e dedicatele il tempo che merita, sincronizzatevi con i ritmi malgasci.

Chiamiamolo Safari il tour nel parco naturale di Lokombe : noi, causa bassa marea, abbiamo fatto una bella passeggiata tra le mangrovie per raggiungere le 2 piroghe con le quali abbiamo raggiunto il villaggio di Ampasipohy. Ovviamente scatta l’agonismo tra imbarcazioni e la flotta composta da Ciaba, Anna (io), Franchino e Mario ha avuto la meglio, sia all’andata che al ritorno; del resto Ivan era debilitato da un colpo di calore (chiamiamolo cosi’…) e Roberta non e’ propriamente una sportiva. Approdiamo e trascorriamo la mattina tra bancarelle, spuntini e passeggiate nella foresta avvistando uccelli, piante di vaniglia, lemuri, palme del viaggiatore, ragni, e un “piccolo” pitone attorcigliato ad un ramo che la nostra guida decide di disturbare nonostante il nostro dissenso e l’orrore di Roberta! Spero che il rettile prenda la cosa con spirito, e’ un diversivo anche per lui, no? Ritorniamo alla jeep a colpi di pagaia. Saltiamo su’ e prima che tramonti il sole ci fermiamo a visitare la distilleria di yling ylang, il famoso fiore dal profumo intenso dal quale si estrae olio per ogni uso. Dalla prima spremitura si ottiene una specie di combustibile e dalla quinta si ottiene la sostanza che Chanel usa per i suoi prodotti; le spremiture intermedie non le ricordo. Ne avevamo comprate alcune boccette (quelle da farmaco riciclate!) da Mario al termine della passeggiata nella foresta. Le aveva tirate fuori dal suo marsupio con circospezione dicendo che vendendole riesce ad aiutare suo fratello, impiegato come operaio nella distilleria dei fiori e padre di due bimbi che vanno a scuola! Ci siamo commossi e ne abbiamo fatto una scorta sufficiente a profumare tutto il nord Italia! Era cosi’ contento che ha festeggiato ubriacandosi durante il pranzo e il suo collega di piroga lo insultava perche’ non pagaiava! Ecco perche’ sono arrivati ultimi!

Consiglio 6: a Lokombe trovate un varieta’ incredibile di tovaglie ricamate a mano, se vi piace il genere portate qualche soldino, le vendono a 15-20eu l’una trattabili. Se non fate i giardinieri, come Ciaba che ha la pellaccia, portate nello zaino un paio di pantaloni lunghi leggeri e scarpe chiuse per la passeggiata nella foresta. Attraversiamo qualche villaggio, costeggiando piantagioni di banani, manghi e alberi yling ylang. Ci fermiamo sulla riva dei laghi e vediamo due coccodrilli che godono gli ultimi raggi di luce, e’ quasi ora del tramonto. Siamo a 329mt sul livello del mare sulla cima del monte Passot. Salutiamo il sole che affonda nel mare. Sfrigola?

Consiglio7: Sul monte portate una felpina se siete freddolosi, c’era vento ma dipendera’ anche dalla stagione. Giovedi’ sera alle 21 abbiamo appuntamento con Luca del diving (si chiamano tutti Luca!). Passa a prenderci Tonga, il tassista di fiducia. Siamo in 6 pigiati in auto che puzza di nafta! Andiamo a cena a …. Un ristorantino sulla spiaggia gestito da francesi. Non pensate a nulla di chic! Tavolo in legno, illuminazione fioca. Ci portano una lavagna gigante dove, con una grafia da certosino, e’ riportato il menu’ … in francese! Nessuno di noi parla francese, ordiniamo a caso, anche perché va via la luce all’improvviso e non possiamo piu’ leggere. C’e’ qualcosa che cammina sul tetto, il tetto e’fatto di foglie. Forse e’ un topo … azzarda Luca. Io lo fulmino con lo sguardo e Roberta sbianca. Sdrammatizzo e intanto gonfio di calci le caviglie del nostro ospite, che cambia la versione del roditore con quella felina; certo che la fauna del Madagascar ci regala un crescendo di emozioni : balene: positivo, serpente: meno positivo e ora il topo: per nulla positivo! … intanto torna la luce! Giusto in tempo per vedere uno scarafaggio taglia senjor che passeggia sul tavolo accanto, Ivan si improvvisa in una la capoeira per distrarre Roby, ma tra i due non saprei dire chi ha il colorito meno sano! Alla fine abbiamo mangiato divinamente: hamburger di zebu’, feta e pomodori. Mentre paghiamo il conto scopro che il proprietario ama i pappagalli e cerco di fare amicizia con l’esemplare che gira libero, mi sale sul braccio e mi graffetta un dito! $7Rò#§ò! (traducete!). La serata procede in un bar, dove si gioca a biliardo. La proporzione e’: 20 giovani malgasce : 2 vecchi europei. Le signorine non si fanno scrupoli nel tentativo di abbordare Ciaba e Ivan anche se sono accompagnati da Roberta e me. La nostra presenza passa inosservata ma riusciamo a salvarli da quelle unghie laccate! Beviamo un paio di birre, partitina a carambola e corsa in villaggio perche’ Ivan ha il solito “colpo di sole”

Consiglio 5: cenare e pranzare nei ristorantini locali e’ economico ma i taxi sono costosi perche’ la benzina e’ carissima in rapporto ai loro stipendi! Il salario medio di un malgascio varia dai 30 ai 70 euro al mese. Ma il carburante e medicinali hanno i prezzi europei!

Sabato sera. Ivan ha assunto del dissenten che contro i colpi di sole fa miracoli! Questa volta ci viene a prendere Hermann. Luca ci assicura che e’ un suo tassista di fiducia e l’ha chiamato perche’ ha due bambini che vanno a scuola e ha bisogno di lavorare (sara’ il fratello di Mario?) Ciaba gli regala penne e quaderni. Ci pigiamo sui sedili e comincia l’intossicazione da monossido di carbonio. Piove. La strada non e’ illuminata, non c’e’ segnaletica a pavimento, niente guard rail e il nostro autista crede di essere al volante una Subaro assettata. Arriviamo sani e salvi. Tappa al biliardo per una partitina e poi un paio di bicchieri di rum al miele, delizioso! Ci spostiamo al (—-) con musica dal vivo e dalla veranda noto Hermann che mastica delle foglie! Pare che sia il viagra naturale del Madagascar e aiuti a stare svegli … sarà! Le ragazze sono sempre in agguato. Luca e’ a suo agio le conosce e facciamo gruppo con un paio di loro e altri ragazzi italiani che lavorano sull’isola. Sotto la pioggia incessante ci spostiamo a piedi alle Sirene, la “discoteca” (ingresso 3 euro) il cui bar e’ ben fornito di ogni liquore internazionale. La musica non e’ male e le ragazze sono sempre piu’ audaci, soprattutto nell’abbigliamento. Ballano provocanti, strizzate in abitini e top che a me non entrerebbero neanche come collant! Trucco curatissimo, qualche gioiello di bigiotteria, tacchi vertiginosi e parrucca!!! Si’ proprio parrucca! Quasi tutte la portano perche’ i loro capelli sono difficili da gestire o rovinati nei tentativi di lisciarli con gli acidi! Luca ci spiega che si fanno offrire da bere dai loro accompagnatori (quasi sempre bianchi attempati) che spesso le mantengono per il tempo del soggiorno. Ma hanno capito che noi non siamo qui per fare turismo sessuale cosi’ ci lanciamo senza malizia nelle danze e sono quasi le 5 quando decidiamo di richiamare il taxi. Non risponde! Usciamo e lo troviamo addormentato sul sedile, e’ strafatto! Infatti … dopo un paio di false partenze e una deviazione in un vicolo da rapina viene spodestato! Si sara’ fumato anche le penne e i quaderni che gli avevamo regalato!! Comunque il comando passa al nostro eroe Super Ciaba, che nonostante le condizioni pietose dell’auto, la pioggia, le buche e i malgasci che camminano sul ciglio della strada ci ha riportati sani e salvi al vilaggio. Ora ci rido ma per alcuni attimi ho veramente temuto … Per fortuna domani e’ Domenica. Ci riposiamo un po’.

Consiglio 7: i taxi non sono sempre affidabili. Non pagateli prima del termine del servizio. Se l’autista ha l’occhio vitreo lasciatelo andare per la sua strada! Ultimo giorno. Abbiamo declinato l’offerta di Luca per l’aperitivo sulla spiaggia con centinaia di malgasci, abbiamo anche evitato l’incontro di boxe senza protezioni che si tiene nel primo pomeriggio nel villaggio di … ci siamo maldestramente rifiutati di partecipare alle prove dello spettacolo della serata ospiti! Tutto per subire una “fregatura” dai beach boys con i quali eravamo d’accordo per una gita in barca alla ricerca delle balene … si presentano con una bagnarola! Ci rifiutiamo di salirci e perdiamo l’acconto. Vabbe’ pochi euro. Ci fermiamo a fare shopping presso le bancarelle appena fuori dal villaggio. Ma le signorine sono troppo insistenti e noiose. Torniamo in spiaggia. Ci godiamo le ultime ore di sole e il tramonto e gia’ viviamo di ricordi!

Consiglio 8:… non fate escursioni di Domenica, non hanno voglia! E quando le ragazze delle bancarelle vi invitano non promettete che tornerete piu’ tardi o domani perche’ poi LO PRETENDONO e fanno peggio delle camurrie napoletane! I massaggi fatti da loro fanno ridere le trecce cosi’, cosi’!

Partenza al mattino presto. In aeroporto dopo aver consegnato le valige arrivano due agenti che cercano Roberta sventolando il cartellino della sua valigia. Si e’ staccato vieni a riconoscerla … e le sfilano 5 euro per chiudere un occhio sui manufatti di legno nel bagaglio, e nonostante le ricevute regolari, non sentono ragione, e’ meglio se ci dai dei soldi …

Consiglio 9: Visitate il Madagascar, godetevi la natura, e’ meravigliosa. Il resto non conta, e’ solo umanita’.

P.S. mentre preparavo questo diario Luca il sub e’ tornato in Italia, e’ venuto a trovarci a Vigevano e ora e’ partito in cerca di fortuna per la Tahilandia. In bocca al lupo!



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