Sydney, Melbourne e Kangaroo
Mai avremmo pensato di recarci in Australia, ma l’incontro con una studentessa australiana che abbiamo ospitato a casa nostra per un anno ci ha aperto gli orizzonti, e così abbiamo deciso di andarla a trovare.
Mi chiamo Monica e sono la promotrice di questo viaggio, l’ho studiato a fondo insieme a mio marito Marco ed a mio figlio Alessandro di 14 anni.
L’Australia, essendo un continente talmente vasto ed il nostro tempo relativamente breve, (3 settimane dal 18 dicembre al 7 gennaio) abbiamo dovuto scegliere una piccola parte per poterla visitare al meglio senza troppa fretta, anche perché avevamo programmato di trascorrere Natale e Capodanno con la nostra figlioccia e con i suoi familiari. Così il nostro itinerario è stato Sydney – Melbourne – Adelaide – Kangaroo Island.
ORGANIZZAZIONE DEL VIAGGIO
Ho studiato tutto il percorso, cosa vedere, dove dormire, poi ho portato il tutto in agenzia, la quale mi ha dato una mano per il visto, documenti vari, prenotazione voli. Questo perché, essendo il ns. Primo viaggio oltre oceano, non volevo dimenticarmi nulla.
Importante sapere che non si possono portare oggetti in legno, semi, fiori secchi, o similari. Stessa cosa nel passaggio da uno stato all’altro.
VOLI
Abbiamo volato con la Ethiad con scalo ad Abu Dhabi, e ci siamo trovati benissimo. Il volo , prenotato a febbraio per dicembre, ci è costato 1250,00 euro a testa. Per i voli interni abbiamo utilizzato la compagnia australiana Quantas, ma si poteva volare con la Virgin Blue, che è la loro compagnia low cost, risparmiando sicuramente. Per il tragitto Adelaide – Kangaroo Island si poteva utilizzare anche un piccolo aereo adibito a taxi, (Rex) ma noi abbiamo preferito utilizzare il traghetto.
AUTO
Prenotata l’auto via internet alla BUDGET solo per il tragitto Adelaide – Cape Jervis/Kangaroo Island. Sydney e Melbourne le abbiamo visitate utilizzando i mezzi di superficie, piedi compresi.
Prima di prenotare l’auto bisogna sempre informarsi se la compagnia accetta lo spostamento dell’auto dalla terraferma alle isole, questo perché noi l’abbiamo utilizzata soprattutto a Kangaroo Island. Non tutte le compagnie di noleggio lo permettono. Inoltre essendo K.I. Un’isola ricca di fauna selvatica è sconsigliato (o perlomeno si cerca di portare attenzione) l’utilizzo dell’auto al tramonto e nelle ore notturne, . Gli animali escono per cibarsi e il rischio di investirne qualcuno è altissimo. E l’assicurazione non copre i danni dell’auto durante quell’orario. Questo però è il meno, il pensiero di investire un canguro mi faceva rabbrividire, sia per il povero canguro sia per poveri noi, vista la mole di questi animali.
SYNDEY – dal 19/12/09 al 24/12/09
Pernottato presso il B&B Russel Hotel. Ottima posizione centrale vicinissimo all’Opera, ad Harboure Bridge, e praticamente sulla via principale di Sydney, in George Street. Ottima anche la prima colazione. L’hotel è situato nel quartiere più antico della città, the Rocks, da dove praticamente è nata e si è sviluppata tutta la città. ; è anche il quartiere più affascinante, dove ci sono le vecchie case dei primi coloni (ex galeotti) mantenute ancora in buono stato, ed i pub più antichi della città. La molteplicità di posti dove andare a mangiare ti lascia di stucco, puoi mangiare vietnamita, italiano, greco, tedesco o coreano, nel giro di poche centinaia di metri. Questi posti li trovi all’interno dei centri commerciali, che sono ovviamente enormi, (La rinascente a Milano è una briciola in confronto) oppure nei pub lungo le strade.
– 20/12/09 – GIRO PER LA CITTA’
Siamo arrivati in città alle 19, e dopo aver finalmente cenato decentemente (i pasti in volo hanno tutti lo steso sapore ) abbiamo utilizzato la notte per riprenderci dal fuso; il giorno dopo abbiamo iniziato di buon ora a camminare. Prima tappa ovviamente l’Opera. A dir poco spettacolare, credo che sia più che altro la sensazione di trovarsi dall’altro capo del mondo, e credo che sia la stessa emozione che può provare un australiano di fronte al duomo di Milano.
Anche se non possiamo di certo paragonarla al duomo appena citato, quando ti ci trovi di fronte è inevitabile pensare: “ ma sono veramente qui?”
Non abbiamo avuto l’occasione di entrare, però abbiamo visitato tutta la zona circostante. Bellissimo è il giardino botanico che si trova subito nelle vicinanze. Con tanto di cartelli siamo tutti invitati a “calpestare il prato” per assaporare la natura ancora più da vicino. Ci sono piante e fiori affascinanti, ed un notevole numero di uccelli che per noi e stranissimo avvistare in un parco (Ma dove lo vedo più un pappagallo così variopinto su un albero?) Se portate il naso verso l’alto troverete degli alberi ricolmi di strani enormi “frutti” appesi a grappoli . Ma se li guardate bene questi non sono altro che decine e decine di pipistrelli “Grey-headed flying foxes” .
Sembrano infatti grosse volpi con sembianze di pipistrelli e con enormi ali nere. Quando ti volano sulla testa fanno effettivamente un po’ impressione. Bisogna stare molto attenti alle persone che fanno jogging, attività principale degli australiani, popolo direi molto sportivo. Te li trovi a correre da tutte le parti e devi attentamente stare sulla sinistra (sia in macchina –ovvio-che a piedi). Ti gridano di spostarti se non riescono a passare mentre corrono solo perché tu da bravo europeo sei sul lato opposto.
Dopo aver passato una giornata al parco ed in giro per la città ci siamo rifocillati in un pub, ovviamente la cameriera era italiana. Devo dire che, anche se abbiamo il cambio favorevole, i prezzi sono piuttosto alti, ed a cenare in 3 non ci postava poco.
– 21/12/09 – BONDI BEACH
Non si può pensare di andare a Sydney senza vedere la mitica Bondi Beach, la spiaggia dei surfisti.
Non è una spiaggia enorme, ma pullula di gente che prende il sole e di surfisti che aspettano l’onda favorevole. E’ affascinante vedere l’uomo che vende i gelati con il cappellino di Babbo Natale.
Per andare a Bondi Beach si prende un autobus a Circular Quay , durata del percorso mezz’ora circa. Bisogna spalmarsi a dovere la crema abbronzante perché qui il sole non risparmia nessuno. Pur essendo ad inizio stagione con soli 26 gradi il sole è veramente forte! Potete anche non portarvi la crema solare da casa, ci sono numerosi negozi che le vendono a prezzi modici e sono molto migliori delle nostre, anche perché loro devono uscire di casa al mattino ed incremarsi anche per andare in ufficio.
– 22/12/09 – BLUE MOUNTAINS
Ecco, se proprio volete buttare via 1 gg. Andate all Blue Mountains, e non prenotatele dall’Italia perché il viaggio vi costa il doppio e non ne vale la pena. Sono mitiche montagne di colore blue in quanto la sostanza contenuta nelle piante di eucalipto evapora con l’umidità e crea questo colore bluastro alle rocce. (ma dove? Probabilmente non quando siamo andati noi) Piena di animali e Koala (dove ?) Diciamo che gli australiani non hanno ancora visto le nostre Dolomiti, si tratta di una bella passeggiata in un bosco, diciamo “foresta pluviale” visto il caldo e l’umidità, ma niente di più. Abbiamo preso in stazione a Sydney un pacchetto “biglietto del treno + autobus Hop on-Hop off, che ti permetteva di salire e scendere in qualsiasi fermata del percorso del pullman (con guida). Destinazione : città principale delle Blue Mountains: Katoomba.
Peccato che con questo bus abbiamo fatto solo Hop off. Alla prima fermata, spavaldi, ci siamo addentrati nel bosco e ne siamo usciti solo qualche ora dopo, con una sola bottiglietta d’acqua (certo, pensavo di prendere un’altra alla prossima fermata del bus) un caldo allucinante e la stanchezza che si faceva sentire. Ho pregato una signora che passava con una bellissima bottiglia d’acqua di darmene un goccio. Finalmente abbiamo trovato la via d’uscita, con pochissime indicazioni, e con l’aiuto di persone che come noi faticavano ad uscire. Arrivati a Katoomba pensavamo di rifarci visitando la città, semideserta con le vetrine dei negozi stile primi anni 70. Meglio prendere il treno di ritorno ed andare a farsi una doccia .
– 23/12/09 – VISITA ALLA CITTA’ –
L’ultimo giorno di permanenza a Sydney lo abbiamo dedicato alla visita del bellissimo Harboure Bridge. Si può anche scalare con imbracatura al modico prezzo di 70 Dollari a testa, ma abbiamo optato per la gita a piedi. Da qui sopra c’è una vista mozzafiato della baia e le foto all’Opera vengono d’incanto. Il ponte si stava già preparando ai fuochi d’artificio del 31, c’erano uomini al lavoro che installavano le varie basi per il bellissimo spettacolo che ho sempre visto in TV e che, essendo a poche centinaia di chilometri da lì (Il 31 eravamo a Melbourne) mi sono persa.
Il resto della giornata l’abbiamo dedicato allo shopping. Troppe cose da portare a casa, in più avevamo ancora tutti i regali per i nostri amici per la tappa successiva di Melbourne, più quello che come previsione ci avrebbero regalato loro, quindi vai di sottobicchieri, penne, targhe, calendari, tutti molto leggeri e poco ingombranti. Recatevi magari nei negozietti che sembrano meno lussuosi, tipo i nostri discount, dove i souvenir sono sempre quelli, ma costano meno. Ovvio, non ci sono gli oggetti più ricercati, magari quelli artigianali, dipende sempre dallo spazio in valigia e dallo spazio sulla carta di credito.
– 24/12/09 – 02/01/10 – MELBOURNE
Il 24 mattino abbiamo preso il volo Quantas per Melbourne, (1 ora) emozionantissimi perché sapevamo di rivedere la nostra figlioccia (anche se l’avevamo vista 1 mese prima) e perché avremmo conosciuto i suoi parenti; eravamo anche eccitati per il fatto di vivere 10 gg. Da veri aussie, in una famiglia australiana, con le loro abitudini e la loro cultura. Essendo tutti di origine polacca (Non credo che possiate trovare un australiano puro) la cena del 24 e il pranzo di Natale si è svolta secondo le loro tradizioni. Tutti ovviamente molto curiosi e contenti di conoscere la famiglia italiana presso la quale la loro nipote/figlia era stata per un anno, così giovane (17 anni) e così lontana da casa…
Abbiamo passato altre giornate a visitare la city, veramente fantastica, peccato che gli unici palazzi antichi che sono in città sono sovrastati dalle nuovissime strutture, enormi grattacieli, come l’Eureka Tower di recente costruzione, che è alto quanto la Torre Eiffel, forse più, ed ha le ultime vetrate del palazzo ricoperte di polvere d’oro. Dal basso sembra di vedere un grattacielo con la punta d’oro. Consiglio di andare a mangiare al centro commerciale Mayer.
Abbiamo visitato lo Zoo, immerso in parco naturale, l’acquario, e finalmente la Great Ocean Road, la parte più meridionale e panoramica del Victoria, strada che percorre la costa da Melbourne verso ovest. Sono circa 300 km di costa frastagliata con panorami mozzafiato. Impossibile da visitare in un giorno, anche perché ci sono numerose città e baie incantevoli da vedere. Ci siamo fermati a Lorne e a Torquei, regno dei surfisti. Purtroppo non siamo riusciti ad arrivare fino ai dodici apostoli, rocce levigate dall’erosione dell’acqua e del vento, che si trovano in mare verso la fine della G.O.R.
Le spiagge lungo la costa sono spettacolari, soprattutto Sorrento Beach, che è letteralmente ricoperta di piccole alghe rotonde che formano un tappeto morbidissimo, e Bells Beach, che lascia senza fiato, e che è la spiaggia dove hanno girato l’ultima scena del film Break Point, dove il poliziotto Keanu Reeves libera il delinquente Patick Swayze che entra in mare e va a morire nell’onda più alta di tutti i tempi.
La cosa più spettacolare è stato l’ingresso in un parco dove abbiamo avvistato sugli alberi ben 25 koala. Questo simpatico marsupiale dorme 20 ore al giorno, e noi siamo arrivati proprio mentre si stavano cibando. Mangiano solo foglie di eucalipto che contengono una sostanza che fa da sonnifero, per questo motivo sono così lenti nei movimenti, ma sono veramente carini…!!!
I Koala si trovano solo nello stato del Victoria, questo è il loro ambiente naturale, se li vedete in altri stati (cosa difficile) sono “importati”. Ma a quanto pare li trovate solo qui.
Ci sono altri tre posti che non potete assolutamente perdere: il primo è St. Kilda, il secondo è Hanging Rock, il terzo è Chadstone.
St. Kilda è un sobborgo di Melbourne che si affaccia direttamente sulla spiaggia , famosa per le sue variopinte e costosissime . Sono semplici cabine spogliatoi, dai caratteristici colori pastello, o dai disegni sgargianti. Ma pare che i proprietari abbiano in mano un capitale, di qualche migliaia di dollari. Abbiamo visto numerose coppie di sposi farsi fotografare proprio davanti a queste cabine. Prendete da mangiare fish and chips da gustare in spiaggia sull’asciugamano, questa è la tipica cena aussie. Abbiamo provato anche la carne di squalo, ottima anche se non sembra vero. Lungo le strade c’è un mercatino con vari souvenir, tanto per cambiare, e con i loro prodotti tipici, molto caratteristico. Bello anche il vecchio Luna Park, icona incontrastata di St. Kilda, l’ingresso è una grossa maschera da clown e si entra praticamente nella sua enorme bocca spalancata.
Per quanto riguarda Hanging Rock devo ringraziare il programma Voyager che mi ha fatto scoprire questo posto misterioso. Se ci capiti per caso (si trova a circa 60Km da Melbourne) non ci trovi niente di particolare, un bel parco dove fare un picnic ed un insieme di rocce che sembrano tutte uguali. Ma qui sta il bello, nelle leggenda che circola riguardo questo posto.
La storia ambientata agli inizi del ‘900, grazie alla quale è stato ispirato il museo all’ingresso del parco, narra di una scolaresca di ragazze di 16 anni, che si trova il primo gennaio (da loro è ovviamente estate) a fare un picnic ai piedi di queste rocce. Un gruppo di ragazze con un’insegnante, ad un certo punto, si stacca dal picnic e si addentra tra queste rocce per una passeggiata. Le ragazze spariscono, ne viene ritrovata una dopo diversi giorni, morta. Un’altra in evidente stato si shock. Nessuno ha mai saputo spiegare cosa sia successo tra queste rocce, che effettivamente danno un senso di mistero. La leggenda narra anche che , se ti porti a casa un pezzo di questa roccia, ti succede qualcosa di brutto.
Bene, non sono superstiziosa, ma ho preferito lasciarle tutte lì, non si sa mai, magari risveglio lo spirito di qualche aborigeno un po’ arrabbiato . La gita direi che è sconsigliata ai bambini piccoli, solo tenuti sotto stretta sorveglianza, se li perdi qui . Però alla fine del parco siamo riusciti a vedere anche un wallaby, che è un piccolo canguro.
Bisogna assolutamente finire la giornata con un bel picnic come abbiamo fatto noi., come la leggenda. E’ stato tratto anche un film negli anni 70 ed un libro. Se volete rievocare la vicenda, ogni anno proprio il primo di gennaio , viene organizzato un grandissimo picnic. Ma credo che bisogna prenotare diverso tempo prima.
Chadstone invece è il più grande centro commerciale dell’emisfero australe meridionale
Penso che per visitarlo tutto ci vogliano almeno due giorni ininterrotti. E’ aperto 24 ore su 24, è ci sono una varietà di negozi incredibili, trovi da Prada al negozietto che vende saponette. Dal ristorante raffinato al take away. Cinema multisala, ristoranti, ecc. Una visita bisogna per forza farla.
Il 31 dicembre lo abbiamo passato in casa, dopo una giornata a 38 gradi, la nostra nuvoletta italiana di Fantozzi si è fatta sentire. Ha piovuto come non mai, era la prima volta in 20 anni che vedevano la pioggia il 31 dicembre, ti pareva ….. Pazienza, ci siamo gustati comunque un bel barbecue in veranda.
State sempre attenti ai ragni: nella zona di Melbourne e di Sydney ce ne sono alcuni molto velenosi, direi mortali. Sono piccoli ma si possono trovare dappertutto , anche in città. Come il Red-Back Spider, tutto nero con una specie di croce rossa sulla schiena, e il White tail spider, nero con una specie di coda bianca. Io non ho avuto il piacere di incontrarli ma pare che non bisogna allarmarsi, loro ci convivono tranquillamente . Non se ne preoccupano più di tanto. (io facevo ispezione del letto, ma soprattutto della biancheria quando stendevo in giardino).
Il 2 gennaio, con grande dispiacere, abbiamo preso il volo per Adelaide, con la soddisfazione di aver vissuta un’emozione grandissima e con l’adrenalina che ci serviva per vivere l’ultima avventura, a Kangaroo Island.
– 02/01/10 – 06/01/10 KANGAROO ISLAND
Per raggiungere Kangaroo Island, detta anche le Galapagos dell’Australia, abbiamo pernottato 1 notte ad Adelaide, avendo ritirato a noleggio l’auto in aeroporto. Non serve una Jeep o un 4×4, se rimanete sulle strade principali segnate sulle cartine. Ci si può addentrare anche sulle strade non asfaltate , sempre con molta attenzione e a vostro rischio e pericolo. Se non prendete un’auto 4×4 ed avete un guasto o subite un danno su una strada sterrata l’assicurazione non vi ricopre nulla.
Al mattino siamo partiti per Cape Jervis, 100 Km a sud di Adelaide, dove ci aspettava il traghetto per l’isola. 45 minuti circa e siamo arrivati in un posto incantato.
Questa è un’isola non molto grande a sud di Adelaide. Si potrebbe girare anche in un giorno (tirato) ma è meglio fermarsi almeno 2 o 3 gg. Pe godersi il panorama. E’ lunga 145 Km e larga 57Km.
E’ un’isola con fauna e flora autoctone, nulla entra o esce se non sotto stretto controllo per non contaminare l’ambiente. Ci sono circa 4000 abitanti di cui un terzo nella capitale, Kingscote , poi ci sono altre due città minori, Penneshow, dove abbiamo pernottato la prima notte, presso il Seafront Hotel (B&B) e American River. E’ molto nota per il suo vino e per la produzione di miele grazie ad una particolare ape di importazione ligure, guarda un po’
Per il resto c’è il nulla assoluto. Anche se sulla cartina i paesi sono segnati con un puntino grosso, non c’è assolutamente nulla. Non appena trovate sulla vostra strada un negozio che vende un po’ di tutto fermatevi assolutamente perché se avete bisogno di qualcosa potreste trovare il negozio successivo dopo 70 km. Ed inoltre chiudono tutti alle 15,30. Controllate anche sulla mappa dove sono i distributori di benzina.Al mattino comprate da mangiare fino alla sera, altrimenti potreste rischiare di non cenare, dipende molto da dove vi trovate. Se dormite nelle città principali non avete grossi problemi per la cena, però a Penneshow , ad esempio, avevamo vicino solo una pizzeria ed un fish and chips che chiudevano alle 20,00 e noi siamo riusciti ad entrare 10 minuti prima. Se fossimo arrivati più tardi avremmo saltato il pasto, nessun bar nelle vicinanze. E poi il nulla .
Abbiamo fatto la visita guidata notturna per vedere una specie particolare di pinguini molto piccoli, razza che si trova su quest’isola ed anche a Philip Island, un’altra isola a sud di Melbourne.
La natura di questi posti è incantevole, bisogna fare però i conti con la solitudine, chilometri e chilometri di strade deserte, senza (o con rarissime) autovetture, senza paesi, senza abitazioni.
Solo bush, bush, e bush, deserto e bosco. Anzi più deserto che bosco. La terra è rossa e veramente arida. Gli animali (canguri , wallaby, echidna) si vedono solo al tramonto, ma non proseguite oltre, è sconsigliato. Anche perché si rischia veramente di investire un animale.
Abbiamo visto più canguri morti ai bordi delle strade che non quelli vivi… Ci siamo trovati anche un canguro ed un wallaby di fronte al nostro bungalow dove abbiamo pernottato 2 notti, presso l’ingresso del parco nazionale Flinders Rangers, al Kangaroo Island Wilderness Retret , che si trova a sud ovest dell’isola.
Il canguro era tranquillo, mangiava una banana, ed era evidentemente domestico. Si faceva accarezzare come un cagnolino, anche se metteva un certo disagio, nel vedere soprattutto le zampe e la coda. Meglio tenere la zanzariera chiusa in camera, non sai chi ti può entrare…
Essendo un’isola tutto costa il doppio. Pregiatissimo è il vino locale, famoso in tutta l’Australia, ma piuttosto costoso, inoltre non si possono portare fuori dai locali le bevande alcoliche, se le prendi devi consumarle solo all’interno.
I due posti caratteristici e molto turistici dell’isola sono Admiral Arch e Remarkable Rocks, entrambi a sud ovest. Admiral Arch è un arco naturale frastagliato scolpito in una roccia , dal quale si vedono riposare al sole le foche della Nuova Zelanda. Ci sono anche le visite guidate per vederle in spiaggia , ma la puzza è irresistibile già a decine di metri di distanza, figuriamoci da vicino cosa si può sentire…Remarkable Rocks è invece un insieme di enormi formazioni rocciose rosse levigate dal vento e dall’acqua. Creano uno scenario incantevole.
Qui si riversano tutti i turisti che arrivano a K.I. Molto interessanti sono i cartelli che ti insegnano a riconoscere quali animali sono passati in quella zona, in base alle impronte ed agli escrementi che puoi trovare… Altra zona incantevole è Little Sahara, altissime dune di sabbia bianca dalle quali si può fare send board (la discesa con una specie di snow board) oppure come noi , il “dietro board”, discesa con la nostra parte posteriore del corpo, ci siamo intesi.
Il mare qui è incantevole. Vi sono numerose piccole spiagge di sabbia bianca, raggiungibili a volte addirittura in macchina, come Emu Bay, nella parte nord est dell’isola, dove è più facile fare il bagno in quanto il mare è meno mosso e il rischio di squali è minore. Abbiamo posteggiato l’auto proprio in riva al mare e ci siamo rilassati al sole. La costa sud invece è frastagliata ed il mare è troppo mosso per poterci entrare. Assolutamente da vedere sono però le baie di Vivonne Bay e Seal Bay. Il centro di informazioni turistiche lo trovate a Penneshow, conviene munirsi di cartina perché è abbastanza facile da girare .
Passati questi 3 meravigliosi giorni nel nulla assoluto (dopo Melbourne è un bel balzo..) siamo rientrati ad Adelaide per passare l’ultimo giorno. Adelaide è una città insignificante, ci sono solo moltissime chiese ed un bellissimo giardino botanico. Consigliamo per andare a mangiare o per fare acquisti il Central Market, un mercato tipo i nostri rionali, multietnico e colorato.
Riprendendo il volo per Sydney e poi per Milano abbiamo pensato molto a quello che abbiamo visto e vissuto in 3 settimane. Oltre alle persone speciali che non sappiamo se rivedremo ancora, abbiamo aperto i nostri orizzonti, e credo che sia un po’ come il mal d’Africa, una volta che ci vai ci vuoi ritornare. Io ci tornerei per assaporare anche quell’atmosfera di tranquillità che sono riuscita ad assaporare anche nelle grandi metropoli che sono comunque immerse nel verde, nelle quali strade ho visto persone in abito da sera con le infradito che non si preoccupava minimamente di quello che avrebbe potuto dire la gente, perchè la gente non avrebbe mai detto nulla.
Ho visto un caos cittadino ordinato, ho visto mezzi pubblici efficientissimi e varietà di persone di tutte le razze andare d’accordo. E’vero, non abbiamo visitato molte città, ma Melbourne mi ha dato quel senso di poter fare tutto in maniera equilibrata.
Mi piacerebbe tornare ancora in Australia, per poter assaporare un’altra zona di questo incantevole continente.