Quattro amici insieme fino alla fine del mondo

Buenos Aires, el Calafate, il Lago Argentino, il Perito Moreno. Trekking in Patagonia in mezzo ad una natura che non finisce mai di sorprendere. In barca nel canale di Beagle e poi in treno fino alla fine del mondo.
Scritto da: michele024
quattro amici insieme fino alla fine del mondo
Partenza il: 19/11/2010
Ritorno il: 02/12/2010
Viaggiatori: 4 viaggiatori
Spesa: 3000 €
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“Rendido a tus pies”, a molti non dirà assolutamente niente. Per noi invece, quattro amici dai tempi dell’università e “afecionados del mundo latino”, è una felice scoperta: Un pezzo musicale niente male composto da una band, gli Zero Frio, originari di El Calafate dove è stato girato anche il video del pezzo. Per noi suona come la ciliegina sulla torta. Si pensava da tempo di visitare la Patagonia e canzone + video riaccendono desiderio e voglia di partire. E allora ci siamo detti: Quest’estate zero vacanze causa lavoro, organizziamoci e partiamo. Cominciamo con i contatti di rito. Informazioni di vario genere. Ricerche sul web. Proprio su “Turisti per caso” troviamo il contatto che fa per noi: Mundo Escondido. Visitiamo il loro sito. Ci convingono proposte e prezzi. Li confrontiamo con gli altri preventivi ricevuti via web. Sono assolutamente competitivi. La loro proposta è decisamente la migliore. Deciso: Li contattiamo.Sapevamo già cosa avremmo voluto vedere. Le nostre idee sono abbastanza chiare. Non è difficile stilare un programma con loro. Ci si sente qualche volta via telefono. Il prezzo intorno ai 3000 euro, voli, pernottamenti, spostamenti interni, etc, ci convince. Si prenota.Prima tappa obbligatoria: Buenos Aires dove arriviamo con volo Iberia via Madrid con 12 ore di volo che a noi sono sembrate inter-mi-na-bi-li. Nella capitale argentina ci si ferma due giorni. L’hotel è in pieno centro. Doccia veloce e via, non siamo poi così stanchi. Ah, in Argentina per il phon occorrono gli adattatori a due o tre poli con le lamelle piatte. Meglio procurarsele prima! Noi ci siamo asciugati i capelli alla meno peggio. Si trovano, comunque, facilmente nelle ferretterias, i negozi di ferramenta. Dato che siamo proprio in centro, ci si muove tranquillamente a piedi per le visite di rito. Percorrendo Calle Florida, in assoluto la via pedonale più famosa della capitale, arriviamo dritti a Plaza de Mayo, il centro simbolico di Buenos Aires. La Casa Rosada, Il Palacio del Gobierno e altri palazzi pieni di uffici sono tutti concentrati lì. Su tutto l’eco di eventi passati e presenti. Uno fra tutti le madres de Plaza de Mayo con i loro accorati appelli per i familiari scomparsi durante la dittatura. Sempre a piedi percorrendo l’Avenida de Mayo, raggiungiamo il Cafè Tortoni per una sosta e bere qualcosa.Poi in taxi ci facciamo condurre a la Boca e a San Telmo, quartieri verso sud che ricordano tanto il passato. Di passaggio diamo un’occhiata alla Bambonera, il famoso stadio di calcio, chiamato così per la sua struttura che richiama una scatola di cioccolattini. Quando arriviamo a El Caminito siamo sorpresi dalla verietà di colori sulle facciate degli edifici. Il blu e il giallo, i colori della squadra di calcio Boca Junior, sono quelli predominanti. E’ tutto molto caratteristico. Molti i camerieri che con insistenza ti invitano ad entrare nei ristoranti.Si ritorna indietro e ognuno si ferma dove meglio crede. Domani sera ci aspetta il volo per El Calafate. Arriamo alla nuova destinazione che ormai è tardi. Con un comodo pulmino raggiungiamo il nostro hotel. Cena e una bella dormita. Al risveglio scopriamo una cittadina avvolta nella nebbia. Siamo fiduciosi: Di sicuro spunterà il sole. Colazione quindi e via. Direzione: Il Ghiacciaio Perito Moreno, una delle principali attrazioni della Patagonia. Si arriva all’imbarcadero dopo due ore di viaggio. Attraversiamo il Lago Argentino, il più grande del paese, pieno di barche di turisti .Si sbarca. Iniziamo il nostro trekking in mezzo ad una natura incontaminata. Ad certo punto il Ghiacciao Moreno ci appare davanti in tutta la sua maestosità. Siamo senza parole. Aspettavamo da tempo questa visione. La natura non finisce mai di sorprenderci con le sue forme. I colori del ghiacciao sfumano dal bianco al blu e viceversa. Bellissimo!Domani ci aspetta un’altra escursione. Quindi si cena presto e a letto. Costeggiando il Lago Argentino, su una 4 per 4 a noleggio, percorriamo la Ruta 40, una statale ormai quasi del tutto asfaltata. Percorso davvero spettacolare. Lungo il tragitto incontriamo due tra i maggiori fiumi dell’Argentina, il Rio de la Cruz, e il Rio Leona. Si ritorna quindi a El Calafate. Prossima tappa: Ushuaia sulla costa meridionale della Isla Grande sul canale di Beagle. Altro spostamento interno. Diciamo che questa è la parte di viaggio che forse aspettavamo maggiormente. E le aspettative non sono state affatto deluse. Ushuaia con i suoi 65mila abitanti è una vera città. Al suo sviluppo contribuirono anche moltissimi italiani che qui arrivarono su invito del governo argentino. Oltre 1300! In questi ultimi 5 giorni di viaggio sono concentrate le più belle escursioni naturalistiche già prenotate in Italia tramite Mundo Escondido che ci ha letteralmente sorpreso per la qualità dei servizi proposti. Prima fra tutte la navigazione sulle acque gelate del Canale di Beagle. A volte non è possibile farla a causa delle condizioni del tempo proibitive. Noi siamo stati fortunati e lo spettacolo naturale a cui abbiamo assistito si è rivelato davvero unico. Davanti a noi abbiamo visto colonie di cormorani, leoni marini e altri mammiferi endemici come la lontra. Lungo il percorso siamo passati non lontano dal Faro Les Eclaireurs super fotografato spesso con i cieli in tempesta. Siamo arrivati fino all’ottocentesca Estancia Haberton, la più antica della Terra del Fuoco. Noi avevamo già tutto prenotato ma eventulmente, nel caso in cui si decidesse di effettuare il giro in barca all’ultima ora, sappiate che i biglietti si possono anche acquistare al molo turistico di Ushuaia. Altra escursione che ci è rimasta nel cuore è quella con il Tren de la Fin del Mundo. Un po’ turistica se vogliamo, ma l’itinerario consente di vedere il percorso che facevano i galeotti del presidio militare di Ushuaia impegnati nel taglio del legname. Una volta scesi, in bus siamo arrivati al Parque Nacional Tierra del Fuego. Tanti i sentieri brevi e lunghi. Tra i più impegnati c’è quello per Pampa Alta. Le specie endemiche di flora e fauna che si vedono lungo i percorsi sono davvero molte. Ci sembrava di essere dentro un documentario di Geo & Geo. Davvero interessante. Il racconto del nostro viaggio potrebbe continuare all’infinito. Tante le cose viste, gustate, vissute… ma lasciamo a chi ci sta leggendo e che forse ha in mente di fare un viaggio simile al nostro di viverle di persona. Buena Patagonia a todos!!!!


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