Consigli per un weekend sul Bosforo

Qualche breve indicazione pratica!
Scritto da: Renata Thorogood
consigli per un weekend sul bosforo
Partenza il: 03/12/2010
Ritorno il: 07/12/2010
Viaggiatori: 11
Spesa: 500 €
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Qualche consiglio dopo la seconda volta a Istanbul…

Arrivo in aeroporto: i low cost atterrano quasi tutti a Sabiha, l’aeroporto secondario, più lontano. Ci sono i mezzi pubblici, ma è consigliabile prenotare in rete se si è un gruppo numeroso (es un pulmino da 12 persone 130 euro andata e ritorno). In alternativa i mezzi si possono chiamare sul posto, aeroporto molto ben organizzato.

Hotel: se si vuole stare a sultanhamet gli alberghi di 3-4 stelle hanno una caratteristica comune: camere piccole! Escludendo questo incoveniente la posizione è comunque la più consigliabile. Noi siamo stati negli hotel Avicenna e Historia, puliti e con una buona colazione, nel complesso un buon rapporto qualità prezzo.

Telefono: nota dolente della Turchia, la tariffa carissima per i cellulari (3 euro a chiamata più la tariffa nazionale) e la connessione molto scadente, con frequenti cadute della linea. Per Skipe tutti gli hotel hanno internet gratuito e ci sono diversi hotspot in giro (es. Davanti alla moschea blu), mentre sono pochi gli internet point (uno sulla strada principale tra la stazione e il topkapi) convenienti per chiamate con il fisso.

Trasporti: nel centro le distanze sono relativamente brevi e le passeggiate piacevoli; l’alternativa è il tram, moderno e frequente (“gettoni” acquistabili alla fermata). Per distanze più lunghe o la sera il taxi è molto conveniente (controllare che venga usato il tassamentro), mentre la metro serve per i quartieri più periferici. I traghetti di linea hanno prezzi molto bassi e sono praticamente continui (imbarco principale a Eminomou)

Ristoranti: non fidatevi della Lonely Planet che snobba i ristoranti turistici; è chiaro che non si tratta di alta cucina, ma il livello medio è assolutamente buono e a prezzi contenuti. Chiedere sempre un po’ di sconto se si è in gruppo! Per gli amanti del pesce consigliatissimi i ristoranti sotto il ponte di Galata, e per uno spuntino imperdibile il pesce alla piastra cucinato sulle barche al porto o al mercato del pesce (sempre nei pressi del ponte). Per il resto ci sono ristorantini di kebab e pasticcerie ovunque; i dolci sono molto belli a vedersi, alcuni forse un po’ stucchevoli. Infine non perdersi le spremute di melograno fatte al momento!

Cambio: nei mercati e negozi gli euro sono ben accetti; le lire servono, oltre che per i piccoli acquisti, per gli ingressi ai siti principali (dove accettano SOLO lire turche).

Da vedere: dopo gli imperdibili Moschea Blu, Santa Sofia, Topkapi e Cisterna Basilica, è piacevole girare a caso per il centro. Istanbul non ha un vero centro storico come lo intendiamo noi; la zona che più si avvicina è quella di Fatih, (tra il Bazar, la moschea di Solimano e Eminomu) piena di viuzze e piccoli negozi. Si possono visitare tutte le moschee, con discrezione ovviamente, e spesso le più suggestive sono quelle piccole e popolari. Esiste la possibilità di effettuare una Crociera sul Bosforo (10 lire, biglietti al porto) di 1 ora e mezza, senza soste; può essere una buona idea durante una giornata di sole, anche se non c’è da aspettarsi nessuna vista entusiasmante.

Quartieri: a parte Sultanhamet e la zona dei Bazar, esistono altri quartieri che meritano una visita, come la zona di Galata e Beyoglou. I quartieri asiatici sono piacevoli perchè non turistici, pur non essendoci nulla di particolare da visitare. Anche nelle altre zone segnalate dalle guide i motivi di interesse sono scarsi (a meno di non essere estremamente interessati ad aspetti archeologici o architettonici).

Visite guidate: vengono proposte ovunque, per strada o negli alberghi, piuttosto dispendiose. Non sono assolutamente indispensabili, possono essere utili forse al Topkapi (si trovano sul posto a circa 10 euro a persona, scarsamente trattabili), anche se le audioguide sono più che sufficienti. Sicuramente da evitare le carissime crociere private sul Bosforo (le attrazioni sono poche e comunque raggiungibili in autonomia).

Spettacoli: vengono proposti ovunque numerosi show per turisti, a base di danze orientali o di dervisci. Riguardo questi ultimi lo spettacolo serale nel centro culturale del vecchio hammam è a nostro parere suggestivo. Tenete conto che si tratta di un rituale lento, in parte statico e ripetitivo, che può risultare per alcuni noioso.

Shopping: il fulcro è naturalmente il Gran bazar, che nelle sue vie principali è diventato piuttosto elegante (e caro). Vi si trovano oggetti di artigianato e souvenir di ogni tipo, e come altrove la strategia migliore è cercare le vie più laterali che, oltre a praticare buoni prezzi, permette di scoprire scorci e viuzze altrimenti nascoste. Stesso discorso vale per il Bazar delle spezie, più dedicato agli alimentari; per entrambi il giorno di chiusura è la domenica, ma meglio informarsi (ad esempio domenica 5 Dicembre il Bazar delle spezie era aperto). Tenete conto che la maggior parte degli oggetti del bazar si trovano anche in negozi sparsi per la città, molto spesso a prezzi più convenienti.

Per concludere, Istambul in pochi anni si è molto modernizzata e, pur avendo perso parte del suo fascino e della sua atmosfera orientale, è divenuta comoda e accessibile, con un livello di pulizia delle strade invidiabile per l’Italia! Non ultimo, a meno di non cercarseli, i rischi sono pressochè nulli e non si ha mai la sensazione di insicurezza e di pericolo, anche di notte.

Buon viaggio e buone shisha a tutti!



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