Weekend a Lisbona

...durante il vertice NATO!
Scritto da: Korowa
weekend a lisbona
Partenza il: 19/11/2010
Ritorno il: 21/11/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Il week end era programmato da più di un mese, ma non avevo tenuto in considerazione il vertice NATO a Lisbona. Se penso che ho il sito della Farnesina fra i bookmark 🙁 I primi disagi sono arrivati già alla partenza, ritardo di 5 ore, il decollo delle 19.00 slitta alle 24.00 e così sfuma la serata nel Bairro.

Cena offerta dalla compagnia TAP in aeroporto (Malpensa) – o un primo con contorno o un secondo con contorno, niente bibite, solo acqua – sezione Asia, Steak House e Dolci escluse. Risotto per Daria, chicken wings per me.

Arriviamo a Lisbona stanchissimi verso le 2.30 AM. Pernottamento all’hotel Marques De Pombal avvisato da Expedia del ritardo.

Sveglia tarda e passeggiata lungo Avenida da Liberdade, fino a piazza del Commercio. Tram 15 fino a Belem, quartiere periferico, ma famoso per il Monastero dos Jerónimos.

Pranzo in una trattoria defilata, Estrela de Bélem (Rua do Embaixador) spesa modica: 17 euro in due. Soddisfazione. Fuori ci sono 23° C, se penso che a Milano piove, ancora più soddisfazione.

La visita al Monastero dos Jerónimos e alla famosa pasticceria di Belém rischiano di saltare perché la Polizia blocca la strada in favore degli ospiti illustri (leggi NATO).

Ci rendiamo subito conto che la Polizia non favorisce il turista in questo contesto, sembrano non sapere nulla e non suggeriscono percorsi alternativi, noi saliamo sul tram e attraversiamo la piazza transennata davanti al museo de Coches. Non ci arrendiamo, ci arrangiamo.

La pasticceria di Belém sforna fra le 30 e le 40000 paste al giorno e la qualità non ne risente.

Ci incamminiamo verso il Monastero dos Jerónimos, l’entrata è gratuita per i possessori della Lisboa Card. Tanti giapponesi fanno tante foto.

I disagi sembrano finiti, la strada è sgombra e con il tram raggiungiamo Avenida da Liberdade, dove incontriamo la manifestazione contro la NATO. La Polizia è in netta superiorità numerica e i partecipanti sono tranquilli, peccato che non si possa più passare per piazza dos Restauradores

Anche qui la Polizia non sembra disposta a dare informazioni coerenti. Ci dicono anche che il Bairro Alto è chiuso, ma non vogliamo crederci.

Saliamo a piedi, la funicolare è bloccata e il tram 28 irraggiungibile. Il Bairro aperto (come poteva essere chiuso non saprei).

Visita ad alcuni negozi, da El Ganso (elganso.com) acquistiamo un paio di simpatiche scarpe da ginnastica per 65 euro. Lonely consiglia di provare il liquore locale a base di ciliegie: la ginjinha, complicato da scrivere ma facile da pronunciare: la gingia. Forse troppo dolce per i miei gusti.

Cena al ristorante Adega de S.Roque (Rua da Misericòrdia), sarde, bacalao e granchio da 1 kg e 200 g per 55 euro. Peccato per la puzza di fritto che ci è rimasta nei vestiti, questa mattina era ancora lì. Unica stranezza: in questa taverna i turisti si mischiano ai locali, l’unica cosa che sembra differenziare le due categorie è il menu: carne per i local, pesce per i turisti.

Scendiamo a piedi verso Roxio per una corsa sul tram 28. A mezzanotte siamo di ritorno in albergo.

Domenica: check out e camminata fino alla fermata del 28, questa volta saliamo dalla parte opposta, verso l’Alfama. Pioggia fine, sole, pioggia e poi ancora il sole.

L’Alfama è colorata, graffitata ed è un piacere muoversi fra le viuzze fino al miradouro dove incontriamo un gruppo di americani poco vestiti, t-shirt, bermuda e sandali (ok il Portogallo, ma è pur sempre Novembre). Approfittatene per fare pipì in uno degli urinatoi a cielo aperto.

Non poteva mancare la fregatura (il cosiddetto TAKE IN THE ASS) ristorante Sol Nascente in Largo das Portas do Sol: mangiato poco, male e pagato 60 euro. Da evitare, già il nome la dice tutta.

Ci muoviamo verso il castello di Sao Jorge per godere dei camminamenti vertiginosi (i corrimano sono ad altezza ginocchia) in cima alle mura.

Ultimo giro per l’Alfama e pausa in un tranquillo wine bar Tradicao do Vinho (Rua de Santa Cruz do Castelo) dove scopriamo la fattura delle mura di prima del terremoto.

Tempo di tornare verso l’albergo, recuperare gli zaini e partire per l’aeroporto. Ancora un po’ di ritardi, unico rimpianto per uno short week end a Lisbona: la prima serata persa per colpa della NATO. Avranno almeno risolto qualcosa?

per vedere le foto:



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