Tour della Turchia 4

Viaggio faticoso e sfortunato per il maltempo. Cose molte belle e altre meno... diario dettagliato.
Scritto da: alberto59Genova
tour della turchia 4
Partenza il: 12/10/2010
Ritorno il: 19/10/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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2338 km fatti.Tanti, forse troppi. Questo spiega la mia stanchezza alla fine del tour. Sara’ l’eta? Può essere ma è stato veramente stancante. A questo va aggiunto il fatto che ha piovuto 4 giorni su 7. La prima raccomandazione e: NON VIAGGIATE AD OTTOBRE. Il mese migliore come dettomi dalla guida e’ MAGGIO. Poi tutto può essere ma la settimana prima era stata ancora peggiore e quindi.. Ci può essere il rischio. Ma andiamo per ordine. Si parte da Orio al Serio con la compagnia Onur Air. Il viaggio e’ ok… Ma la nota stonata è che a bordo bevande e non, è tutto a pagamento. C’ era scritto nel contratto ma ci e’ sfuggito. Per cui portatevi da mangiare (perche’ poi all’aereoporto i prezzi sono “adeguati”). Arriviamo ad Instanbul ( ahime’) con un tempo autunnale inglese con la pioggia. Le previsioni già davano brutto ma poi la guida mi conferma che per tutta la settimana ci sarebbe stata pioggia… Diciamo che sin dall’inizio si capisce un po’ l’andazzo. Siamo in 3 gruppi con 3 pulmann (e 3 guide) e ogni gruppo e’ composto da 45 persone.Tante e troppe. Sale subito a bordo un venditore che ci propone cartoline e libri della Turchia… Subito dopo si presenta la guida (Ediz peraltro bravo e competente con moglie italiana… Per cui non ci sono problemi anche nelle sfumature linguistiche) che ci illustra il viaggio… Proponendoci subito le serate e i tour extra (Istanbul di notte 15 euro, Gita sul Bosforo 25 euro, serata turca cena esclusa 35 euro: pacchetto totale 70 euro “molto caldeggiato” (specie la serata turca). L’inizio irrigidisce un po’… La periferia di Instanbul non incoraggia: caotica e curiosa negli edifici dove si mischiano mille stili. Verso il centro la situazione pero’ migliora. La prima tappa è la chiesa di san Salvatore in Chora con mosaici molto belli ma da fotografare senza flash. La guida ci illustra con passione e competenza il tutto e spiegando con attenzione… Arriviamo poi all’albergo (Hotel City), un 4 stelle turche e a malapena un 3 italiane che nella settimana si rivelera’ il peggiore. Pulito ma con camere piccole in una zona centrale ma abbastanza degradata. L’albergo non fa ristorante per cui andiamo a cenare vicino al Bosforo in una zona pedonale molto caratteristica e vivace. Si passeggia a piedi per le vie centrali molto animate e caratteristiche. Dopo (per chi aveva dato l’adesione) si fa il giro “Instanbul By night”: diciamo che ne può valere la pena perché si passa vicino ai luoghi turistici per eccellenza (santa Sofia, la moschea blu) illuminati e di sera hanno un fascino tutto particolare. Il secondo giorno visita intera ad Instanbul. Santa Sofia (splendida) e la moschea Azzurra (forse ancor piu’ bella) ci occupano quasi tutta la mattina. Ma il pezzo forte, a detta di tutti, è stata la visita alla Cisterna Basilica. Fate conto di vedere la moschea di Cordoba… Sotterranea e riempita d’ acqua con i pesci. Una meraviglia assoluta che ha fatto rimanere tutti a bocca aperta. Andate a vedere le foto e capirete. Al pomeriggio visita al Gran Bazar di Instanbul (al chiuso) molto caratteristico e pieno di vie dove è facile perdersi e con un sacco di negozietti dove contrattare è d’obbligo. In seguito breve visita alla moschea nuova (non memorabile) e poi gita sul Bosforo di 2 ore (a 25 euri.. Ma se si sceglie il fai da te se ne spendono 5… Occhio!!). La gita merita sicuramente e si vedono palazzi splendidi sia nella riva asiatica che in quella europea.Il tempo e la pioggia purtroppo non ci danno tregua e vedere cose splendide con la pioggia per i malati di fotografie come me, è un tormento..

Il terzo giorno peraltro e’ peggio. Andiamo al palazzo del Topkapi sotto una pioggia incessante (e basta….!!). Il palazzo è bello e i tesori sono splendidi ma… Non si possono rigorosamente fotografare! !Peccato veramente. Di primo pomeriggio iniziamo il primo spostamento pesante. Ci aspettano 450km per Ankara. La periferia di Intanbul è singolare. Case moderne costruite con criteri antisismici con colori pastello di tutti i tipi (verde pisello, gialli in tutte le gradazioni, color rosso stile Europa del Nord..) di dubbio gusto.. Usciti dalla città, si costeggia il mar di Marmara e poi si entra in Anatolia. Il paesaggio diventa terribilmente monotono ma affascinante nello stesso tempo. Non c’ è niente o quasi. Sosta in autogrill sperduto e si prosegue verso Ankara. Il paesaggio cambia e compaiono boschi.. Si sale di altitudine mentre intanto parliamo con la guida Ediz di problemi politici e non. Da evitare il tema dei curdi … Che e’ un tasto dolente. La guida è brava e competente ma certi temi e’ meglio solvolarli. Dopo un viaggio stancante arriviamo alla periferia di Ankara. L’hotel e’ in zona super periferica (Hotel Esenboga). Dall’ esterno sembra anonimo… Ma dentro è una piacevole sorpresa. Un 5 stelle che alla fine si rivelerà secondo me il migliore. Arredamento primi novecento, camere spaziose, cibo di buona qualità, posti telefonici dentro l’albergo.. Promosso in pieno! Il quarto giorno visita al Museo delle Civiltà Anatoliche (interessante), si esce da Ankara (città moderna e tutt’altro che brutta) e poi altro megatrasferimento per la Cappadocia. Tappa al lago Salato (non memorabile) e poi visita a un piccolo paese non distante dall’ arrivo dove facciamo una visita (interessante) nel sottosuolo del paese dove la guida ci llustra come viveva la popolazione tra stanze e cunicoli strettissimi. Fuori in paese donne e ragazze giovani aspettano vicino al bus con banchetti improvvisati dove vendono bambole (a 1 euro!) che la guida ci invita a comprare per sostenere anche l’ economia poverissima della zona. Una scena quasi toccante. La nota positiva è che APPARE IL SOLE.. (FINALMENTE). Arriviamo a Kaymakli, paese dove non c’e veramente niente. La guida, abilmente, aveva fissato la serata turca proprio a…Kaymakli.. Sostendendo che fuori dall’albergo c’erano cani randagi e nient’ altro. Beh.. Non aveva torto. I cani effettivamente c’erano..: C’erano 4 negozi di barbieri, 2 o 3 bar squalldi, i soliti negozietti aperti sino alle 10 dove si trova di tutto… E poi niente di niente. Per chi come noi aveva rifiutato la serata turca… Noia assoluta. L’ albergo è un 5 stelle (turco)(Hotel Vera). Il cibo è il migliore di tutta la settimana, ottimo e abbondante… C’e il bagno turco… Ecc. Gli sto per dare un 5 stelle “italiano” ma poi una striscia nera sulla vasca da bagno, la tenda doccia instabile e un dozzinale dispenser per il sapone dimuniscono il voto. Comunque è singolare il contrasto tra l’anonimato assoluto al di fuori e l’albergo che rimane di buona qualita’.

Il quinto giorno visita interamente dedicata alla Cappadocia. Il sole fa un po’ le bizze purtroppo..I più coraggiosi con alzata alle 6 hanno fatto un giro in mongolfiera (incerto sino all’ultimo per le condizioni climatiche). Il prezzo era abbastanza salato (150 euro) ma le impressioni dei reduci del volo sono state entusiastiche… Dopo le foto panoramiche da una posizione affascinante… Si fa la prima tappa “commerciale”: la inevitabile sosta a una fabbrica di tappeti. Grande qualità peraltro ma prezzi anche adeguati. Dopo il pranzo al ristorante superpanoramico si va dentro la valle delle rose… Finalmente il sole esce e il paesaggio aumenta di fascino. Le aspettative sono pari all’ attesa. Il paesaggio e’ veramente splendido e ci sono scenari particolari. Si entra dentro le vecchie chiese scavate nelle roccie, si entra negli anfratti… Tutto molto bello. Nel tardo pomeriggio seconda tappa commerciale e visita a una fabbrica di gioielli (Ozler) veramente di qualità (c’ è il sito andate a vederlo) dove resistere alle tentazioni e’ difficile (e difatti “cedo” senza troppa fatica). Alla fine di una bella giornata (leggermente piu’ riposante) si ritorna all’albergo Vera per la seconda notte. Il sesto giorno alzataccia per megatappa di trasferimento (650km..) ma nota positiva… C’e’ il sole!! Prima tappa al Caravanserraglio di Sultanhani (niente di eccezionale). Si arriva poi al mausoleo di Mevlana molto molto piu’ interessante. E’ un luogo santo per l’Islam e ci sono cose molto interessanti da fotografare … Ma anche qui come al Palazzo del Topkapi… Vietato tassativamente fotografare. Peccato veramente. Si prosegue e si attraversa Konya, grande città moderna e dove la componente musulmana è molto spiccata. Pomeriggio solo di viaggio (faticoso) con breve sosta ad assaggiare “il migliore yogurt della Turchia”. Poche case, paesi anonimi e poverissimi. Dopo un viaggio interminabile si arriva (con il buio) a Pammukkale. Il nostro albergo e’ il C&H Hotel(4 stelle), piuttosto sperduto (in piena campagna). Ingresso kitch con riproduzione gigante delle cascate nella hall. L’hotel non è eccezionale. Cena a buffet e tavoli distanti (ci dividono per nazionalità) e qualità non eccelsa. Ci “allieta” nella hall la inevitabile danzatrice del ventre che cerca di portare sul palco gli intimiditi turisti..

Il settimo giorno altra alzataccia per veder le cascate di Pammukkale. Appunto critico: alle 8 entriamo nel sito e alle 9 usciamo. D’ accordo, forse c’ era meno gente ma l’ ora è poco comprensibile. Il sole fa di nuovo le bizze purtroppo ma il posto è veramente caratteristico: peccato fermarsi poco … Ma tant’ è bisogna proseguire. La pioggia purtroppo è di nuovo in agguato. Visitiamo sotto la pioggia il sito di Artemisia (bello ma non memorabile) e poi pranziamo in uno dei soliti posti turistici. Qui faccio un appunto: ci saranno stati 5 o 6 pulmann. I tedeschi a un piano, gli italiani a un altro. Sembrava una via di mezzo tra un teatro tenda e una sagra gastronomica. Panche di legno, tavoloni, con i camerieri affannatissimi che correvano tra un tavolo e l’altro. Qui la qualità del cibo è modesta purtroppo (ma con centinaia e centinaia di turisti il rischio c’era..). Dopo ore e ore si arriva (con la pioggia) ad Efeso. Il sito archeologico è molto bello e vale veramente la pena… Dopo la visita ultima tappa “commerciale” e visita a una fabbrica di ceramiche con prodotti veramente di grande fattura e bellezza. Un ultimo sforzo e si arriva a Kusadasi sul mare Egeo. L’ albergo e’ il Gran Onder con vista molto bella sul paese e sul golfo che purtroppo vedremo al buio. L’albergo e’ un buon 4 stelle ed è centrale. Piccola passeggiata sul lungomare perchè ci aspetta l’alzata notturna. Ultimo giorno: sveglia alle 4 e ultima ora e mezza per arrivare all’aereoporto di Izmir.. Sempre con la pioggia.. Aereoporto piccolo ma moderno con 2 controlli al metaldetector (uno prima del check in). Precisazione importante: è tollerata al ritorno la valigia con un peso di 20 kg (15 all’ andata). Si parte in orario e…fine della vacanza. CONSIDERAZIONI FINALI:SCEGLIETE LA STAGIONE GIUSTA!!! Maggio in primis.. Evitate i mesi caldissimi. Bene a Settembre ma Ottobre è a rischio. La settimana precedente in Cappadocia c’era stato un freddo polare. La settimana successiva (19-26 Ottobre)e’ continuato a piovere. Altro promemoria: OCCHIO ALLE SPESE TELEFONICHE!! Il primo giorno mi sono partiti più di 20 euro… Per dire un semplice “ciao tutto bene” partono 2 euro. Se superi il minuto 4 euro. Per le chiamate ricevute 1 euro alla risposta. Idem gli sms. Vi saranno d’aiuto le schede telefoniche turche che si trovano dappertutto (costo 4-5 lire turche quindi 2,50 euro: il cambio con l’euro era 1,95). Le cabine telefoniche sono tantissime per fortuna (non come da noi). Ci sono 50 scatti e ci puoi stare parecchio: convenientissime. Gli alberghi indicati sul catalogo di Viaggi del Turchese, sono virtuali perchè nei fatti i nostri sono stati tutti diversi. Quindi è inutile informarsi prima…

NOTE POSITIVE: La guida Ediz è stata presente e professionale oltre che competente. Il tour ha rispettato le tappe del catalogo. Il rapporto qualità prezzo ottimo. Punti di forza del viaggio Instanbul : l’impatto è deludente ma poi si scopre un fascino tutto particolare, un incrocio storico urbanistico culturale unico. Sembra la classica città mediorentale ma non lo è se si gira con attenzione perchè l’influsso e la storia europea sono presenti ovunque. Molto bella la gita sul Bosforo con palazzi splendidi. Indimenticabile le cisterne. Bellissima la Cappadocia e unica nel suo genere Pammukkale. Belli i siti archeologici. Molto belle le “visite commerciali” con prodotti veramente di ottima fattura. Belli i mercatini e i negozietti ad Instanbul. NOTE NEGATIVE: una strapazzata. Partenza e ritorno sveglia alle 4 (ma qui può essere fisiologico). Nei restanti giorni però la sveglia era sempre tra le 6 e le 7. Poi 2338 km sono tanti ma il problema è come sono stati diluiti. Se si tiene conto che il giorno dell’arrivo e il giorno successivo siamo stati ad Instanbul e che nella giornata della Cappadocia avremo fatto meno di 100km… E che il giorno della partenza da Kusadasi a Izmir sono stati fatti 120 km, vuol dire che in 4 giorni sono stati fatti minimo 2000 km (500 al giorno, la distanza che c’ è tra Genova e Roma) con punte di 650 km. Troppi secondo me. Le strade erano buone ma c’ erano anche tratti in salita. Ritmi di visita troppo serrati. Da aggiungere il solito meccanismo molto collaudato di spremitura del turista con offerta insistita dei pacchetti extra. Non tutti i ristoranti lungo il percorso sono stati all’altezza. Resta l’idea che ci sia un accordo privilegiato tra tour operators e alcuni fortunati ristoratori. Le cose poi veramente imperdibili sono 2: Instanbul e la Cappadocia. Pammukkale è nel suo genere unica ma nei dintorni c’ è poco e poi non ha senso una visita di 1 ora alle 8 del mattino. Idem per Efeso. Per raggiungere la Cappadocia da Instanbul ci sono 800 km circa e tocca passare da posti tutt’ altro che memorabili. Dalla Cappadocia a Pammukkale piu’ di 650 km… Insomma l’ ideale sarebbe muoversi “mirati” con voli interni ( ma addio budget contenuti) o diluire la vacanza in 2 settimane. Ci sono troppe ore di viaggio con paesaggi non irresistibili. Diciamo che tornerei ad Istanbul e in Cappadocia ma il resto lo lascerei volentieri perdere… Un peccato poi non poter fotografare l’ interno di palazzi interessanti e molto belli (Topkapi e Mevlana).. Insomma un giudizio finale agrodolce..



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