Viaggio di nozze in Thailandia!
IL NOSTRO VIAGGIO DI NOZZE IN THAILANDIA: BANGKOK, PHUKET ISLAND, PHI PHI ISLAND
DOMENICA 29 AGOSTO 2010 Ci siamo sposati ieri, abbiamo festeggiato fino a tardi, non abbiamo dormito gran che (colpa delle varie sveglie nascoste in camera da letto che hanno suonato a tutte le ore della notte!) ma questa mattina, carichi come due molle, dopo aver pulito velocemente il soggiorno dai disastri della sera precedente, verso le 13.45 finalmente partiamo per il tanto atteso viaggio di nozze, direzione aeroporto di Venezia! Arriviamo con largo anticipo, stampiamo le carte d’imbarco e passiamo i controlli; ci imbarchiamo con qualche minuto di ritardo verso le 17.30… purtroppo però, una volta seduti, il comandante annuncia che a causa delle cattive condizioni meteo su Amsterdam, partiremo con circa 40 minuti di ritardo… è il panico! Non perderemo mica la coincidenza (di solo un’ora) per Bangkok vero??? In ogni caso decolliamo, poi si vedrà. Io dormo per quasi tutto il viaggio, Ale invece è in agitazione e chiede più volte alle hostess informazioni sui voli in partenza da Amsterdam. Atterriamo con quasi un’ora di ritardo, ci fondiamo (attraversando l’intero aeroporto) al gate da cui dovremmo prendere la coincidenza… ma niente, l’aereo è appena decollato! Mannaggia!!! L Dopo aver lanciato svariate maledizioni, una hostess di passaggio ci informa che dovremo attendere fino a domani sera per il nuovo volo per Bangkok (c’è solo un volo al giorno!)… la KLM ci spesa il pernottamento in hotel con cena, colazione e pranzo, ed in più ci fornisce di un “Kit di sopravvivenza” ciascuno per la notte (comprensivo di maglietta, calzini, dentifricio, spazzolino, pettine, rasoio, schiuma da barba…). Doppie imprecazioni mie e di Ale: abbiamo così perso la prenotazione per la notte del lunedì a Bangkok e la coincidenza per Phuket del martedì… ma abbiamo perso soprattutto tempo e mezza giornata a Bangkok! LL Sconsolati e infreddoliti (tira un vento terribile e fa davvero freddo!) saliamo sul bus che ci porta all’hotel. Niente da dire sulla sistemazione (hotel 4 stelle) e sul trattamento (buon cibo, bella camera, letto confortevole), solo che la prima notte del viaggio di nozze speravamo di passarla altrove…! Comunque sia, ceniamo, ci facciamo una doccia veloce e crolliamo dal sonno. LUNEDÌ 30 AGOSTO 2010 Ci svegliamo con calma alle 10.30 e scendiamo per la colazione: mai visto un buffet così grande, c’è veramente l’imbarazzo della scelta! Ci riempiamo per bene lo stomaco e decidiamo di passare il pomeriggio in centro, visto che il volo è previsto per le 20.45. Oggi il tempo è discreto ma tira un forte vento: qui la gente gira già vestita come se fosse autunno! Saliamo sul bus che ci porta in aeroporto e da qui prendiamo il treno che ci lascia in centro. Visto che il tempo regge decidiamo di noleggiare due biciclette (con i freni ai pedali, difficile non ammazzarsi!): lasciamo i bagagli al noleggio bici e iniziamo il nostro tour. A dir la verità Amsterdam già l’avevamo vista nel dicembre 2008 con il freddo pungente: perlustrata così, su due ruote e con il sole fa tutto un altro effetto! Vaghiamo di qua e di là, ricordando i posti già visitati, fino alle 16.00, quando riconsegniamo le bici e torniamo in aeroporto. Abbiamo ancora due buoni da 10 euro ciascuno, offerti dalla KLM, da spendere nei bar/ristoranti dell’aeroporto: mangiamo un toast, una birra, un frullato e 1 sandwich e con la panza piena ci dirigiamo al gate. Ci imbarchiamo (FINALMENTE!) per Bangkok, puntuali. L’aereo è molto grande, ogni sedile ha il monitor con i film (pochi in italiano) e quasi subito ci servono la cena (mangiabile). Le 10 ore passano abbastanza veloci… ed eccoci atterrare a Bangkok. MARTEDÌ 31 AGOSTO 2010 Sono le 12.30. Scendiamo abbastanza velocemente e passiamo i controlli senza problemi; i bagagli arrivano subito e possiamo dirigerci verso le partenze… il volo è previsto per le 17.30. Fatti i biglietti ci dirigiamo al gate dove possiamo attendere in una bella saletta dotata di internet gratis, cibo thai (sempre cibo, sono piena da scoppiare!) e bevande. L’attesa è lunga ma in qualche modo riusciamo a farcela passare… e finalmente ci imbarchiamo, puntuali. Il volo per Phuket dura circa un’ora e scorre abbastanza rapido: io dormo e Ale mangia anche il mio panino appena fornitogli dallo stuart… il solito ingordo! J Atterriamo in perfetto orario, ma il tempo non è per niente bello: grossi nuvolosi ci accolgono e ha appena smesso di piovere… la temperatura è comunque alta, così come il tasso di umidità! Ci arrivano quasi subito i bagagli (che fortuna!) e velocemente usciamo dall’aeroporto, dove una folla di taxista letteralmente ci assale per offrirci la trasferta verso i vari hotel dell’isola al prezzo più conveniente. Ne fermiamo un paio, cerchiamo di contrattare un po’ il prezzo, ma alla fine, stanchi per il viaggio, ci facciamo portare al nostro TROPICAL GARDEN RESORT a Kata al prezzo di circa 700 bath (17-18 euro circa). La tratta dura circa un’ora in cui io a tratti dormo a tratti guardo fuori dal finestrino i tantissimi scooter che sfrecciano da tutte le parti (qui si guida sulla corsia di sinistra). Arriviamo in hotel e qui l’accoglienza è calda: ci offrono il cocktail di benvenuto ci accompagnano fino in camera e ovviamente ci fanno recapitare i bagagli direttamente in camera (con la pretesa della mancia chiaramente!). La camera è pulita, il letto è cosparso di petali di fiori e su di esso ci sono due cigni composti con gli asciugamani… anche il lavandino del bagno è pieno di petali fucsia galleggianti… tutto molto romantico! Siamo stanchi ma decisi ad uscire almeno un paio d’ore. Ci cambiamo in fretta e, cartina alla mano, ci fondiamo per strada: qui tutti i negozianti cercano di farci entrare per venderci la loro merce… un po’ assillanti! Camminiamo un po’ e alla fine ci infiliamo in un ristorante in cui suonano dal vivo: ordiniamo i famosi noodle (specie di spaghetti fatti però con farina di riso) in thai style… veramente ottimi! Siamo stanchi e decidiamo di rientrare… sbagliamo strada e come se non bastasse inizia anche a piovere…! Saliamo al volo su un TUK TUK (sorta di ape-car dove il cassone posteriore è dotato di 2 mini panchine ed è coperto da un tetto) e per 150 bath – prezzo contrattato – ci porta nelle vicinanze dell’hotel… nelle vicinanze per l’appunto, infatti dalla “fermata” all’ingresso dell’hotel ci laviamo completamente! Sfiniti ci asciughiamo in fretta e ci infiliamo sotto le coperte (c’è l’aria condizionata) crollando dal sonno. MERCOLEDÌ 1 SETTEMBRE 2010 Ore 9.30. Ci svegliamo (solo perché abbiamo puntato la sveglia) e scendiamo per la colazione: la grande sala con vista mare (così come la nostra camera da letto) è molto accogliente e la colazione offerta copre tutti i gusti, dal dolce al salato, dalla colazione europea a quella americana! Ci riempiamo per bene lo stomaco, anche perché non mangeremo più fino alle 18.00. Ci infiliamo il costume e scendiamo in spiaggia: il cielo è coperto da qualche nuvolose e il sole va e viene… io preferisco comunque mettermi la crema solare protezione 20 (vista la mia pelle chiara)… e infatti la sera avrò delle belle scottature proprio sui punti dove l’ho messa male (o meglio dove mio marito me l’ha spalmata male!). Passiamo qualche ora qui a Kata Beach: la spiaggia è lunga e la sabbia sarebbe davvero bianca se raccogliessero un po’ più spesso alghe e rifiuti portati dal mare. Il mare invece è un po’ agitato e la bandiera rossa indica che non si può fare il bagno. Passeggiamo sul lungomare e verso le 14.00 rientriamo in hotel per farci una doccia. Decidiamo nel frattempo di noleggiare uno scooter per girare le altre spiagge: ne affittiamo uno nuovo a 250 bath al giorno. La nostra prima destinazione è Rawai Beach: lunga lingua di sabbia, con mare calmo e trasparente, dove sono ancorate numerose imbarcazioni (più o meno di fortuna)… se contratti il prezzo i pescatori ti portano dove vuoi! Percorriamo tutto il lungomare: vediamo il mercato degli “zingari di mare”… pesce fresco esposto su lamiere alquanto arrugginite, frutta di ogni tipo maneggiata chissà da quante mani…! Ai lati delle strade si vedono baracche di ogni tipo, famiglie intere che viaggiano su un unico motociclo, mezzi motorizzati dei più svariati tipi, sporcizia… Ci dirigiamo così verso Cape Promthep, il punto più a sud dell’isola; da qui si gode una vista magnifica sull’oceano. Su di una piccola altura c’è un tempio attorniato da statue di elefanti di varie dimensioni, dove vengono accesi gli incensi in segno di preghiera. Qui siamo gli unici turisti occidentali e veniamo assaliti da un gruppo di bambine in gita che ci vogliono far compilare un questionario di gradimento sulla Thailandia! Risaliamo sul nostro scooter alla volta di Nai Harn Beach: questa spiaggia non è niente di eccezionale, forse qui il mare è solo un po’ più calmo… così proseguiamo per Kata Noi Beach sperando di poter fare l’ultimo bagno… la spiaggia è lunga, ma è quasi deserta (non sono neanche le 18.00) e il mare continua ad essere molto mosso. Decidiamo così di ritornare a Kata Beach a berci una birra in un bar sulla spiaggia da dove si ha una visuale dell’intera baia… e presi dai morsi della fame ordiniamo anche due piatti di noodle (i miei sono pieni di aglio!). Prima di rientrare siamo tentati dal massaggio thai: entriamo in un centro che ci sembra pulito ed infatti la scelta si rivelerà ottima! Due gentili signorine ci fanno distendere su due materassini vicini: la luce è soffusa, l’atmosfera è rilassata, la musica di sottofondo concilia il sonno… Intanto il massaggio ha inizio (un’ora per 250 bath, circa 7 euro!). È incredibile come queste donne così piccole e minute abbiano questa forza immensa sulle mani… Il massaggio inizia dai piedi, passa a gambe, mani e braccia, quindi schiena, spalle, collo fino alle ultime “contorsioni” a prova di articolazioni molto elastiche (infatti Ale resta letteralmente inchiodato a metà quando la thai gli “salta” sulla schiena cercando di “chiuderlo” a panino verso le sue ginocchia!). Vi assicuro comunque che uscite da lì assolutamente “molli” e più che rilassati… Esperienza da provare e rifare. Rientriamo quindi per la doccia in hotel: questa sera vogliamo andare a Patong. Arriviamo in 10-15 minuti di scooter e parcheggiamo proprio di fronte alla via pedonale più famosa (Bangla Road). La via è costellata di pub, night club e locali dove più o meno avvenenti signore/signorine ti invitano ad entrare per il Ping Pong Show… ad ogni metro della strada c’è qualcuno che ti vuole vendere sigarette, oggetti di vario tipo, che ti invita ad entrare nei bar… Si vedono ragazze vestite (o meglio svestite) con abiti più che succinti ballare/barcollare su tacchi vertiginosi intorno ad un palo, sculettando di fronte a uomini di qualsiasi età che non aspettano altro… Ci allontaniamo di qualche metro da Bangla Road per fermarci in un ristorante a mangiare del pesce. Decidiamo poi di fare tappa in un pub di Bangla Road a bere una birra… Attorniati da trans e ragazzine seminude. Per stasera ne ho abbastanza di quest’atmosfera (che dopo un po’ ti stufa e ti nausea anche), risaliamo sullo scooter e rientriamo in hotel. GIOVEDÍ 2 SETTEMBRE 2010 Suona la sveglia come tutte le mattine alle 9.30 e scendiamo per la colazione, sempre abbondante (a pranzo praticamente non mangiamo, se non un frutto). Ci infiliamo il costume e scendiamo in spiaggia, che abbiamo proprio a due passi dall’hotel. Facciamo per distenderci sul lettino quando inizia a diluviare, letteralmente! Ci rifugiamo sotto le vicine palme in attesa che smetta, e infatti dopo una mezz’ora ritorna il sole. Nel primo pomeriggio rientriamo per una doccia e saliamo sullo scooter, alla volta del Big Buddha. Questa grandissima statua si trova su un piccolo promontorio a circa 300 metri sul livello del mare. Arrivati, si staglia davanti a noi questa enorme costruzione di 45 metri attorniata da fatiscenti impalcature, poiché ci sono dei lavori in corso, o almeno così pare! Risaliamo sullo scooter: lungo la strada del ritorno vogliamo fermarci per fare un giro sull’elefante! Dopo aver contrattato anche qui il prezzo (1000 bath per un giro di 30 minuti per due persone) ci fanno salire su un pachiderma – più piccolo però di quello africano – al quale hanno semplicemente messo in groppa una sottospecie di sella per due, con tanto di cintura di sicurezza (strappata a qualche vecchia macchina!). La “gita” inizia, l’ammaestratore è seduto a cavalcioni sul collo dell’animale e con il piede gli dà alcuni calci per dirigerlo a destra o a sinistra. Ci avviamo lungo un sentiero in salita, in mezzo alla vegetazione… È veramente difficile reggersi su questo trabiccolo! Ad un certo punto l’ammaestratore scende e fa mettere Ale al suo posto… Che spasso, devo dire che mio marito si dimostra bravetto a comandare l’elefante! Esperienza esilarante, consiglio a tutti di provarla! Finito il tour risaliamo sul nostro scooter e rientriamo a Kata Beach; aperitivo nel “solito” bar sulla spiaggia (birra più un solo piatto di noodle stavolta!) e rientriamo in hotel per lavarci e cambiarci. Stasera abbiamo deciso di andare a Phuket Town; ci mettiamo circa 30 minuti abbondanti, chiedendo più volte indicazioni ai semafori (tutti sono sempre gentilissimi!). La città è stata però una grande delusione: non siamo mai scesi dallo scooter, perchè un centro preciso non c’era, quasi tutti i negozi erano chiusi e per le strade si vedevano pochissime persone… Ritorniamo così sui nostri passi e per la seconda sera ci fermiamo a Patong. Stessa atmosfera della sera precedente… Andiamo a mangiare in un piccolo ristorantino a conduzione familiare: Ale prende una frittura di pesce, io riso sempre con il pesce… Tutto squisito! Ci lanciamo quindi in un po’ di shopping sfrenato (con conseguenti estenuanti contrattazioni sul prezzo) e decidiamo di berci una birra in uno dei tanti locali dove suonano bella musica dal vivo. Nel frattempo si scatena un acquazzone (di 10 minuti), quindi risaliamo in scooter e rientriamo in camera per la notte. VENERDÍ 3 SETTEMBRE 2010 ultimo giorno qui a Phuket, domani si parte per Phi Phi Island. Stamattina il tempo è brutto, grossi nuvoloni si stagliano in cielo e una leggera pioggerella inizia a scendere… Facciamo colazione con calma e con calma decidiamo cosa fare… Siccome entro le 15.30 dobbiamo riconsegnare lo scooter, dobbiamo anche fare il pieno, così cogliamo l’occasione per fare un ultimo giro qui a Kata. Passiamo davanti a varie bancarelle e negozi (Ale riesce a comprare due polo) e decidiamo di regalarci un altro massaggio: io ai piedi (fantastico, da provare!), mio marito con gli oli (a detta sua rigenerante). Restituiamo lo scooter e ci rilassiamo in spiaggia visto che il tempo si è un po’ assestato! Tra bagni in mare con onde altissime e passeggiate lungo la riva il pomeriggio passa e arriva l’immancabile ora dell’aperitivo: Ale procura nel vicino bar birra e, ovviamente, noodle, e ci godiamo così gli ultimi raggi di sole (alle 19.00 qui è già buio) in riva al mare… Impagabile! Ritorniamo in hotel per la doccia e verso le 19.30 usciamo per l’ultima cena qui: decidiamo di mangiare proprio in riva al mare, vicino al “nostro solito” bar per gli9 aperitivi. L’atmosfera è fantastica: luci soffuse, riflessi sull’acqua del mare, il rumore delle onde di sottofondo… E il cibo è buono (due piatti di noodle di vario tipo più un’insalata di pesce un po’ troppo piccante per i miei gusti…!). Ci passiamo qui la serata, godendoci la tranquillità del momento… SABATO 4 SETTEMBRE 2010 9.30. Sveglia e solita colazione. Il tempo è abbastanza brutto, c’è un forte vento e tra un po’ si metterà a piovere a dirotto. Alle 12.00 abbiamo programmato di prendere il taxi per arrivare al porto di Phuket e da lì imbarcarci per Phi Phi Island. Non facciamo neanche in tempo a stenderci sui lettini in piscina che si mette a diluviare… L il tempo non è dalla nostra in questo viaggio LLL!!! Vabbè, chiudiamo le nostre valige, facciamo il check-out e per 600 bath il personale dell’hotel ci accompagna in macchina al porto. Arriviamo verso le 13.00… Ecco però la fregatura dietro l’angolo: compriamo i biglietti per il traghetto a 1000 bath a testa, e già che ci siamo li prendiamo “open” in modo che da Phi Phi Island possiamo poi partire per Krabi… Scopriremo solo in seguito che 1000 bath ciascuno è veramente una rapina! Alle 13.30 ci imbarchiamo: il traghetto è un po’ fatiscente, ci sale un sacco di gente e le valige vengono ammassate una sull’altra… Comunque si va! Il mare è molto mosso, a tratti piove e la traversata dura più o meno un’ora e 45 minuti in cui io sto davvero male! Fatemi scendere da sta “nave”! Verso le 15.00 o poco più arriviamo al molo a Phi Phi Island: qui tocca pagare anche una tassa d’ingresso (20 bath a testa)! Abbiamo prenotato dall’Italia il “Twin Palms Bungalows” per la nostra permanenza sull’isola… Non è facile trovarlo e ci tocca girare un po’, ma così abbiamo subito il primo impatto con la zona turistica. Mio marito diceva che non ci sarebbe stato nulla su quest’isola, e invece è un brulicare di bancarelle, cibo da strada, localini con musica, ristoranti/taverne… Il tutto condito da abbondante sporcizia, odori mostruosi (un misto tra pesce, puzza di fritto e pipì…) e povertà generale… Ma questo è una costante dei luoghi che in questo viaggio abbiamo visitato, per cui nulla di nuovo. Arriviamo, dopo aver girovagato per un po’, al nostro bungalow: si trova a pochi metri dalla spiaggia dove tutte le sere, almeno fino all’una, fanno musica tipo discoteca… Vedremo stanotte che cosa succederà! Il bungalow di per sé non è proprio male male, tranne per il bagno un po’ fatiscente e la mancanza di aria condizionata… Comunque lasciamo i bagagli e ci fiondiamo a vedere la spiaggia; abbiamo letto ovunque che questa è una delle spiagge più belle del mondo… Sicuramente è splendida, ma, forse colpa dei grossi nuvoloni grigi e del vento forte, l’acqua non sembra proprio così cristallina e la sabbia è piena di alghe e di un po’ di sporcizia portata dal mare. Non fraintendetemi, è un paesaggio che merita di essere visto (il mare ha dei colori spettacolari e la spiaggia è incastonata in un golfo le cui coste ricche di vegetazione cadono a picco sul mare), ma forse nella bella stagione, quando il cielo è sgombro dalle nubi e il sole splende alto, l’impressione è sicuramente migliore e la spiaggia appare senza dubbio paradisiaca. Camminiamo per un po’ lungo il bagnasciuga: su tutta la spiaggia si affacciano l’uno affianco all’altro locali e pub che, scopriremo presto, si animano di sera proponendo spettacoli e musica fino a tarda notte. Ci addentriamo quindi nelle vie dell’isola: come già ho detto è un brulicare di ristoranti, pub, bancarelle dove vendono un po’ di tutto – dai vestiti al cibo (di ogni genere, pesce, carne, fritti, pancake, hamburger, frutta…) -, mercati di frutta e verdura, internet point, signorine che ti offrono ogni tipo di massaggio… Insomma è un’isola molto viva (figuriamoci poi in alta stagione quando c’è il quadruplo della gente) che vive di turismo e nulla di più. Arriva così l’ora dell’aperitivo: ci facciamo una birra in un pub in riva al mare e rientriamo in bungalow per una doccia (chiaramente con l’acqua fredda!). Giriamo un po’ per cercare un bel ristorantino per mangiare pesce e alla fine ci accomodiamo in uno che si affaccia sul mare: mangiamo due bei piatti con riso e due tranci di pesce fresco e ci immergiamo nella vita notturna dell’isola, animata da un gran numero di giovani (di italiani neanche l’ombra!). Ogni pub ha le sue promozioni: le donne bevono gratis, prendi 2 paghi 1… Quindi c’è solo l’imbarazzo della scelta! Noi andiamo lungo la spiaggia, dove si susseguono spettacoli con il fuoco (tutti un po’ uguali fra loro a dir la verità) animati da musica a volume altissimo! Da una certa ora in poi l’intera spiaggia si trasforma in una discoteca a cielo aperto e non si può far altro che ballare! Verso mezzanotte decidiamo di rientrare, con la speranza di riuscire a dormire… Ma il nostro bungalow è troppo vicino alla spiaggia e sembra di avere la discoteca in camera… Per non parlare poi dei nostri vicini che, terminata la festa in spiaggia attaccano la radio a tutto volume e proseguono la loro serata… Insomma fino alle 4.00 non c’è verso di dormire finché, presi dallo sfinimento, non ci addormentiamo. DOMENICA 5 SETTEMBRE 2010 Ore 11.00. Ci alziamo ovviamente tardi, “rinco” come non mai… Siamo entrambi d’accordo sul voler cambiare alloggio per i restanti giorni sull’isola, un’altra notte così non è sostenibile! Facciamo colazione – che per noi è anche pranzo – in un bar (continental breakfast con caffè, succo, frutta fresca – sempre presente – pane tostato e marmellata, davvero ottima e sana, da vera dietista quale sono!) e ci mettiamo alla ricerca di un altro bungalow distante, stavolta, dalla spiaggia! Anche oggi il cielo è coperto per cui non ci dispiace neanche girare per l’isola chiedendo prezzi e guardando stanze! Dopo esserci fatti un’idea generale facciamo i nostri bagagli e andiamo alla reception dicendo che per la musica troppo forte ce ne vogliamo andare: si dimostrano inaspettatamente gentili e addirittura ci restituiscono una parte dei soldi (2500 bath o affari, come li chiama mio marito!). Lasciamo ancora per un po’ i bagagli alla reception perchè vogliamo vedere ancora un paio di sistemazioni… E infatti dopo un lungo girovagare (abbiamo le gambe a pezzi) troviamo il bungalow perfetto: il Phi Phi Villa Resort. Più che un bungalow è un vero e proprio appartamento con piccola veranda, camera grande con aria condizionata e bagno altrettanto grande e pulito! Ma è perfetto (e stupendo!). Paghiamo circa 2200 bath a notte con colazione inclusa, con la possibilità di accedere alla piscina all’aperto e anche alla palestra… Magnifico! I nostri bagagli li va a recuperare un ragazzo dell’hotel con uno dei tanti “carretti” a due ruote che qui vengono usati per trasportare di tutto, dall’immondizia al cibo! Nel giro di mezz’ora ce li porta in camera (gli diamo la mancia di 40 bath che lui accetta un po’ malvolentieri perché vorrebbe di più!). Il tempo non migliora, anzi si mette pure a piovere uffa! L Abbiamo deciso di rimanere qui a Phi Phi Island 5 notti anziché 6, per recuperare un giorno in più a Bangkok saltato a causa del ritardo del volo all’andata; ora dobbiamo però cambiare le date del volo e dell’hotel. Andiamo in uno dei tanti Internet point: modifichiamo il giorno della partenza (venerdì 10 settembre volo da Krabi a Bangkok) e prenotiamo una notte in più in hotel a Bangkok. Ore 16.00. Il tempo non accenna a migliorare così, approfittando per fare anche un po’ di attività fisica, decidiamo di raggiungere a piedi la parte opposta dell’isola. Ci incamminiamo lungo una salita (non esistono curve o tornanti) e ci immergiamo nella parte più selvaggia – o forse la più vera – dell’isola: qua e là sorge qualche accampamento “umano”, fatto di baracche di lamiere arrugginite, sedie sgangherate, tavole che stanno in piedi in qualche modo, sporcizia a non finire… Ci sono capre che mangiano qua e là, bambini che corrono scalzi, gente che si guadagna da vivere aggiustando improbabili motori di vecchie barche o di chissà cosa… qui le strade sono inesistenti, e definirle sentieri di montagna è troppo… Non ci sono mezzi di trasporto, se non uno o due motorini sgangherati e un vecchio fuoristrada… Mamma mia, siamo veramente nel terzo mondo! La gente però è gentile e amichevole, tutti ci chiedono dove siamo diretti e sono pronti a darci le dovute indicazioni. Dopo circa un’ora di cammino sbuchiamo dall’altra parte dell’isola, su una spiaggia molto bella su cui si affacciano solo un paio di bar e qualche bungalow, il tutto ben immerso nella verde vegetazione… Molto romantico! Il tempo sta peggiorando e decidiamo di farci riportare indietro da due pescatori con la loro long tail (cioè la barca con cui vanno a pesca, arrugginita e con un motore fatiscente) per 100 bath a testa. Esperienze uniche! Vista l’ora (sono quasi le 18.00) gironzoliamo per il “centro” e ci beviamo una birra con un immancabile piatto di noodle al curry, ottimi! Rientriamo nella nostra nuova sistemazione e ci facciamo una doccia (stavolta calda!) prima di uscire per la serata. Per la cena ci fermiamo in un bel posticino, sempre affacciato sul mare, dove fanno tipica cucina thai: io prendo del riso saltato in padella con il pesce, il tutto servito in un’ananas aperta e scavata della polpa (la quale è a sua volta mischiata al riso)… Abbondante e buonissimo! Ale invece sceglie ancora i noodle, che sono diventati il suo piatto preferito! Come ieri sera ci immergiamo nel caos del centro, bevendoci qualche birra e spostandoci poi verso la festa lungo la spiaggia. Rientriamo non troppo tardi e stavolta ci addormentiamo in un batter d’occhio, nel silenzio più totale e nel fresco dell’aria condizionata! LUNEDÍ 6 SETTEMBRE 2010 Ore 9.00. Abbiamo messo la sveglia presto, con l’intento di fare un giro all’isola vicino con uno dei tanti tour che propongono gite in barca… Ma abbiamo cambiato idea… Facciamo colazione (abbondante, mio marito si mangia 3-4 pancake alla banana – stomachevoli – ) e visto il bel sole decidiamo di noleggiare per un’ora il kayak per andare a vedere la spiaggia delle scimmie che si trova proprio al di là del vicino promontorio (in realtà col vento contro, remare non è facile e ci mettiamo circa una ventina di minuti). Arriviamo su questa spiaggetta non molto grande dove gli alberi scendono quasi a capofitto nell’acqua… Lo scenario è spettacolare nel contrasto tra il verde smeraldo della vegetazione e il turchese-blu dell’oceano! Tiriamo a riva il Kayak e cerchiamo di scorgere le scimmie che qui dovrebbero essere numerose, o almeno così ci hanno detto… Ale si mette anche a imitare il loro verso – che scemo! – ma di scimmie neanche l’ombra! Di lì a poco arriva un piccolo motoscafo con a bordo dei turisti giapponesi… Come sentono il rumore del motore, a una a una iniziano a scendere dagli alberi un sacco di scimmie più o meno grandi, di colore marrone-grigiastro, con una lunga coda sottile e con un musetto tutt’altro che simpatico! La più grossa di loro, veloce come una faina, riesce subito a rubare il sacchettino con il cibo di un giapponese, che tenta inutilmente di rincorrerla! Che scene! Con una manualità sorprendente la scimmia si apre il sacchetto e inizia a mangiarne avidamente il contenuto! Tutte le “colleghe” si radunano intorno per rubarle qualcosa da mettere sotto i denti… Ma la vincitrice tiene ben saldo il bottino! Ale cerca di avvicinarsi per farsi fare una foto con le scimmie: le imita mentre mangiano (anzi, le prende proprio per il culo!) e loro, forse indispettite, quasi lo aggrediscono per allontanarlo! Tutti i giapponesi, io compresa, si spanzano dalle risate! Finiamo di fare le foto e risaliamo sul kayak: stavolta, con il vento favorevole, in 10 minuti arriviamo a riva. Non facciamo neanche in tempo a mettere l’asciugamano sulla sabbia che inizia uno dei soliti acquazzoni… Ci ripariamo sotto il capannone di un bar finché non smette un po’! Ritorniamo verso il bungalow e optiamo per rimanere in piscina visto il tempo incerto. Il pomeriggio scorre tranquillo, esce anche l’occhio del sole e ci abbronziamo un po’! Verso le 17.00 decidiamo che siamo stati troppo tempo senza un massaggio thai, quindi provvediamo subito! Ci sono molti centri anche qui, uno vale l’altro; stavolta per un’ora di massaggio paghiamo un po’ di più ed è anche meno rilassante dell’altra volta… Anzi usciamo letteralmente distrutti (io i polpacci, Ale la schiena!). Arriva, come il solito, l’ora del nostro aperitivo: birretta in centro più piatto di noodles. Rientriamo per la doccia e verso le 19.45 siamo pronti per la cena. Abbiamo adocchiato un ristorantino che propone pesce fresco a meta prezzo: proviamo! Il mio era proprio un pescione cucinato alla griglia mentre i gamberi di mio marito non lo hanno soddisfatto abbastanza. Comunque proseguiamo la serata in centro e quindi in spiaggia, dove si ripropongono gli stessi spettacoli col fuoco delle sere precedenti. MARTEDÍ 7 SETTEMBRE 2010 Ci svegliamo tranquillamente verso le 9.45 e andiamo a fare colazione (come il solito abbondante!). Oggi nel primo pomeriggio vorremmo fare il giro dell’isola che ha fatto da scenario al film “The Beach”… Ma il tempo non ne vuole proprio sapere di raddrizzarsi e inizia a piovere a dirotto senza smettere un secondo! Ciò ci costringe a rimanere in camera e a rimandare la gita all’indomani. Verso le 13.30 finalmente smette di diluviare, ma resta un vento fortissimo e un cielo pieno di nuvole scure. Passeggiamo lungo la spiaggia, quindi decidiamo di farci fare un altro massaggio: Ale opta per l’oil massage (un po’ meno violento del thai) e io per il massaggio ai piedi (che si estenderà anche a schiena e collo). Arrivano così le 16.30: nel frattempo il cielo si è schiarito e la spiaggia si è animata, complice anche la bassa marea che qui è davvero uno spettacolo! Così ci rilassiamo anche noi in spiaggia, godendoci poi un aperitivo (birra + pannocchia) in riva al mare. Rientriamo verso le 19.00, doccia e via per la serata! Stasera Ale vuole assolutamente prendere i gamberoni tigre che ancora non è riuscito a mangiare! La scelta del ristorante in riva al mare è davvero molto ampia, noi ne scegliamo uno proprio con i tavolini sulla spiaggia. Il pesce è tutto esposto, noi scegliamo quello che vogliamo mangiare e il cuoco lo mette sulla griglia all’istante. Cena deliziosa! Ci dirigiamo verso il centro, compriamo le dovute cartoline ed entriamo in un pub irlandese; qui l’offerta della serata è 3 buckets (cioè 3 secchielli) di whisky thailandese + cola a 320 bath (8 euro circa)… Bé, li prendono tutti, perché noi no? Ci arrivano questi 3 secchi pieni di alcool, ghiaccio e cannucce… E via, la serata comincia e prosegue, ovviamente, in spiaggia a ballare in mezzo a un sacco di giovani sudati e mezzi ubriachi! Verso mezzanotte e mezza rientriamo un po’ alticci… Ci siamo divertiti un mondo! MERCOLEDÍ 8 SETTEMBRE 2010 Ci svegliamo al solito alle 9.30… Io ho un terribile cerchio alla testa, colpa del whisky di ieri sera…! facciamo colazione e finalmente esce il bel tempo che tanto aspettavamo! Bene, perché alle 13.30 abbiamo prenotato il giro di mezza giornata in barca! Visto che sono solo le 10.00 ci rilassiamo in piscina e ci godiamo la calda mattinata. Alle 13.30, pronti per la partenza, arriva “l’omino” che ci accompagnerà al porto per imbarcarci. Saremo più o meno una trentina di persone su questa barca, abbastanza grande e provvista di tutto. Alle 14.00 partiamo: prima tappa la spiaggia delle scimmie (non quella che avevamo visto con il kayak, un’altra ancora). Anche in questo caso la raggiungiamo con il kayak (la barca si è fermata un po’ al largo), visto che la nostra guida ci sconsiglia di nuotare qui per l’alta concentrazione di meduse. La spiaggetta è zeppa di scimmie piccole e grandi, intente chi a mangiare chi ad azzuffarsi, chi semplicemente ad osservare noi turisti… Risaliamo in barca e ci dirigiamo verso Viking Cave, ovvero una grotta – che vediamo solo dall’esterno – al cui interno si sono conservati disegni rupestri delle navi cinesi lì di passaggio. La guida ci dice che lì dentro vivono al momento 7 ornitologi che per un un anno studieranno la vita di un particolare uccello! Proseguiamo il tour e stavolta sostiamo per un’ora a Pilh Lagoon: scenari davvero mozzafiato! Ci tuffiamo dall’alto della barca e con maschera e boccaglio facciamo un po’ di snorkeling vicino alle rocce: c’è un mondo davvero affascinante là sotto, pesci di tutti i colori e di tutte le forme, spugne, coralli… Mi sembra di averli ancora davanti agli occhi! Vicino alla barca i ragazzi dell’equipaggio gettano del cibo in mare per i pesci che accorrono numerosissimi per mangiare… E ti sfiorano con le loro pinne e la loro pelle viscida! Non ha prezzo nuotare in mezzo ai pesci! Risaliamo tutti in barca alla volta di Maya Bay, la famosa ambientazione del film “The Beach” con Leonardo Di Caprio (che Ale ha visto, io no). Arriviamo a nuoto agli scogli, e per vedere la baia è necessario passare dall’altra parte dell’isoletta (2 minuti a piedi). Si apre davanti a noi uno scenario davvero da film: spiaggia bianchissima e mare limpido incastonato tra due alture di roccia che lo limitano lateralmente. Unico, spettacolare! Foto di rito, bagno in mare (anche se c’è la bassa marea) e con molta calma risaliamo in barca. Recuperati tutti i passeggeri ripartiamo e a bordo ci viene offerta la cena: riso (immancabile), pollo al curry (piccante), verdure e ananas…non male tutto sommato! Sono circa le 18.00 ed è arrivato il momento del tramonto che però non riusciamo a vedere benissimo perché nel frattempo il cielo si è rannuvolato. Comunque gli ultimi raggi di sole arancione creano un’atmosfera davvero suggestiva. Verso le 19.00 rientriamo al porto e quindi in hotel per la doccia. È stata una gita molto suggestiva, assolutamente da consigliare, e una mezza giornata è sufficiente per vedere un sacco di cose e divertirsi. Decidiamo di mangiare proprio sulla spiaggia a un metro dal mare… Luci soffuse, musica di sottofondo, rumore delle onde del mare che rimbomba… L’atmosfera è perfetta! Ordiniamo riso con pesce, noodle e un’insalata di mare (piccante) e ci godiamo la cena. Siamo stanchi dopo la giornata bella movimentata e rientriamo ad un’ora decente in hotel (concedendoci una bella crépe con la nutella!). GIOVEDÍ 9 NOVEMBRE 2010 ultima giornata qui a Phi Phi Island, domani si parte per Bangkok. Oggi ci dedichiamo completamente al relax. Colazione alla solita ora e, visto il sole, andiamo in spiaggia. Oggi è proprio un panorama da cartolina: mare piatto e di un azzurro intenso… C’è l’alta marea, per cui noleggiamo 2 sdraio + ombrellone e ce ne stiamo in panciolle a goderci la pace di quest’isola. Il pomeriggio scorre tranquillo anche se il cielo si è nel frattempo rannuvolato e scende anche qualche goccia di pioggia. Facciamo due passi, ci beviamo un fruit shake (ottimo quello di ananas, papaya e guava!) e tra una lettura, un pisolino e un ulteriore massaggio arriva anche l’ora del nostro aperitivo (ovviamente con birra e noodle) consumato in riva al mare godendoci gli ultimi raggi di sole che colorano di rosa cielo e nuvole. Per l’ultima cena quia a Phi Phi Island optiamo per una bella mangiata di pesce cucinato sulla griglia: porzione abbondante e tutto molto buono! Finiamo la serata in spiaggia (sotto una pioggerellina insistente)dove, come tutte le sere, ci sono gli spettacoli col fuoco e i vari pub cercano di proporre le offerte più varie per invitare la gente a bere. VENERDÍ 10 SETTEMBRE 2010 (è il mio compleanno, 25 anni!) Solita colazione, finiamo di preparare le valige e rimaniamo un paio d’ore in piscina in attesa delle 14.00, ora in cui ci imbarcheremo per Krabi. Oggi il mare è calmo (e c’è anche un bel sole), per cui niente mal di nave! In un’ora e mezza circa arriviamo al porto di Krabi dove, ancora una volta, veniamo sommersi da numerosi taxisti che ci vogliono portare all’aeroporto. Alla fine ci facciamo accompagnare da una macchina privata (quelli che in Italia definiamo taxisti abusivi!) che per 300 bath in mezz’ora circa ci conduce all’aeroporto. Mangiamo qualcosa (noodle e riso, tanto per cambiare – notare che sono le 4 del pomeriggio -) e facciamo il check-in. Il volo parte in orario e in un’oretta siamo a Bangkok. Ritiriamo i bagagli (che arrivano subito) e usciamo per prendere un taxi. Ne troviamo uno che per 500 bath ci porta all’hotel (solo domenica capiremo che in realtà è una grandissima fregatura!) sotto una pioggia torrenziale (il maltempo ci perseguita in questo viaggio!). In circa 40 minuti ci porta al nostro hotel, a due passi da Pat Pong. L’hotel è molto bello, pulitissimo, con tanto di portiere sempre disponibile! Ci facciamo una doccia rigenerante e usciamo con l’ombrello (la pioggia non accenna a calmarsi!). Abituati alla tranquillità delle isole thai, l’impatto con la città è davvero forte: traffico a non finire, taxi che corrono come matti a tutte le ore, tuk tuk (stavolta sì sono proprio come me li immaginavo: delle vere e proprie ape-car a 3 ruote e completamente aperte ai lati, con il posto per 2 massimo 3 passeggeri sul cassone posteriore dov’è sistemato un sedile vagamente scomodo!) che ti trascinano quasi per farti salire per una corsa, venditori ambulanti su ogni millimetro del marciapiede… Finchè non arriviamo al mercato di Pat Pong, un vero e proprio caos: merce di qualsiasi tipo, ogni commerciante ci chiama, cerca di farci le offerte migliori, non si possono fare due passi senza essere “molestati”! Ci fermiamo a mangiare un boccone in un pub lungo la strada: nulla di che, era il primo pub che abbiamo trovato per ripararci dalla pioggia battente. Con lo stomaco pieno giriamo per Pat Pong 2 – la parallela di Pat Pong 1 – dove non ci sono altro che locali che offrono show di ragazze prestanti… La pioggia non si ferma ma vogliamo farci ancora due passi e berci l’ultima birra… Capitiamo in una via dove i pub sembrano molto carini, ma non chiedetemi come si chiama perché proprio non me lo ricordo! La giornata è stata lunga, così ce ne ritorniamo in hotel per una bella dormita. SABATO 11 SETTEMBRE 2010 sveglia prima del solito (ore 8.00): oggi vogliamo girare il più possibile Bangkok e vedere i templi. Non abbiamo voluto prendere la colazione in hotel, per cui ci fiondiamo velocemente in strada. Il caldo umido sommato allo smog rende l’aria davvero irrespirabile e una cappa grigiastra sovrasta la città. Decidiamo di farci portare da un tuk tuk al complesso del Palazzo Reale e del Tempio con il Buddha di smeraldo: contrattiamo 120 bath, ma in giornata ci accorgeremo che in realtà conviene di più il taxi (ricordate sempre di far partire il tassametro però!). Una corsa in tuk tuk va comunque fatta, è veramente divertente anche se si respira una quantità di smog mostruosa. In mezz’ora siamo davanti al Palazzo Reale: è necessario coprirsi gambe e braccia (cioè tutte le parti scoperte) altrimenti non vi fanno entrare (portatevi un pareo che arrivi quasi alle caviglie così lo mettete sopra i pantaloncini; se avete una maglietta a maniche corte va bene, ma se indossate una canotta siete costretti a coprirvi). Paghiamo 250 bath a testa ed entriamo alla scoperta di templi e costruzioni sacre: resto letteralmente a bocca aperta davanti alla maestosità di pareti, tetti e statue dalle tonalità più vive (rosso, arancio, blu, giallo, verde) luccicanti sotto il pallido sole di Bangkok. Entriamo finalmente nel tempio con il Buddha di smeraldo, posto in cima ad una sorta di piramide d’oro (o materiale simile) ben custodito all’interno di una teca in realtà è una statua molto piccola (appena 66 cm) color verde smeraldo. Nel tempio non si possono fare foto o riprese video, si entra rigorosamente scalzi, non si possono rivolgere i piedi verso il Buddha (infatti ci fanno subito inginocchiare) e bisogna fare silenzio. Proseguiamo il nostro giro verso il Palazzo Reale (solo la facciata) e quindi usciamo attraversando i giardini. Proseguiamo per il Wat Pho, dove si trova il Buddha disteso lungo, stavolta, 46 metri: lungo la strada chiediamo informazioni per sapere se siamo nella direzione giusta e qualcuno ci dice che oggi il tempio è chiuso… Non fidatevi mai! Il tempio era infatti aperto (8 a. M.-6 p. M.): 50 bath per entrare, sempre scalzi e sempre coperti da capo a piedi. Il Buddha è imponente: 46 metri ricoperti d’oro con 2 piedoni sulla cui pianta sono incisi disegni in madreperla. Fantastico! Sul lato destro del tempio, proseguendo verso l’uscita, per 20 bath compriamo una ciotolina di monetine da versare una ad una in una lunga serie di contenitori in rame fino all’uscita: tutti lo fanno (penso perché porta bene) e il rumore che ne deriva è simile a quello delle campane. Molto suggestivo. Usciamo, e per visitare l’ultimo tempio, il Wat Arun, dobbiamo passare sull’altra sponda del fiume Chao Praya: in questa parte di Bangkok non ci sono ponti, per cui dobbiamo prendere una sorta di battello (per 3 bath a testa)… Attraversiamo in 5 minuti un fiume che più sporco non si può, l’acqua è di colore marrone scuro, l’immondizia galleggia e l’odore che ne esce è davvero sgradevole! Sbarchiamo proprio di fronte al tempio: anche qui si entra rigorosamente coperti, anche se non c’è nessun Buddha da venerare. Il bello è scalare i gradini alti e stretti che costituiscono il tempio, e che ci portano quasi in cima, da dove si gode uno spettacolare panorama. Riprendiamo il battello-traghetto, che questa volta ci porta un po’ più su, perchè vogliamo vedere la China Town. Prima di addentrarci nella China Town oltrepassiamo anche un altro quartiere: “Little India”. Man mano che ci immergiamo nella China Town veniamo sopraffatti dagli odori dei cibi da strada: fritti di qualsiasi tipo, riso, frutta, spezie, pesce… Il tutto mescolato ad un’aria resa pesante dallo smog e dall’umidità. Le strade brulicano di bancarelle che vendono veramente di tutto; la gente mangia per strada, sui marciapiedi, sopra la merce; i gatti miagolano tra i sacchi dell’immondizia (pochi per la verità) e la sporcizia ai lati del marciapiede… Non si riesce a rendere a parole l’atmosfera, bisogna veramente viverla di persona. Nel frattempo ricomincia a piovere (strano!) e così saliamo su un tuk tuk per farci portare all’ MBK centre, grande centro commerciale dove abbiamo letto sia possibile fare affari d’oro. In effetti è costituito da 6 piani dove si può trovare veramente di tutto: abbigliamento, tecnologia, arredamento, souvenir vari, cibo… Tutto a prezzi contrattabili! Ci passiamo così 2 ore, ma senza comprare niente (faremo grandi affari il giorno dopo); ci fermiamo a mangiare un boccone (noodle ovviamente!) al sesto piano, dove si trova il centre food. Decidiamo di prendere lo Sky train (una sorta di metro sopraelevata) per raggiungere il mercato del fine settimana di Chatuchak: una bolgia incredibile! Il mercato è diviso per settori: abbigliamento, arredamento, souvenir… Ma prima di capirlo abbiamo girato come i matti! È un mercato enorme, dove si può, anche qui, trovare di tutto e dove è molto facile perdersi. Dopo un lungo gironzolare senza comprare nulla, le nostre gambe e i nostri piedi reclamano tregua e così decidiamo di risalire sullo Sky train e tornare in hotel per una doccia rigenerante e un riposino (visto che sono solo le 17)! verso le 19.00, belli riposati, usciamo con l’intento di fare un po’ di acquisti al mercato di Pat Pong, prima di passarci la serata a Khao San Road, altra grande via piena di vita. Usciamo dal mercato trionfanti, con merce di ogni genere (ci starà tutto in valigia?) e scarichiamo le borse in hotel prima di prendere il taxi che per soli 85 bath (2 euro) in mezz’ora ci porta a Khao San Road: questa non è altro che una lunga via, sempre ricca di bancarelle, pub e localini, cibo da strada ad ogni metro (non c’è pericolo di morire di fame, qui mangiano ad ogni ora, in ogni luogo) e ben frequentata da molti giovani occidentali. Gironzoliamo un po’ lungo la via, guardandoci intorno… Scegliamo una piccola tavernetta dove mangiare cibo thai: veramente ottimo! Due piani sopra la taverna c’è un centro massaggi, così decidiamo di farci fare un massaggio ai piedi visto che i prezzi sono molto bassi (180 bath, cioè 4 euro circa). Dopo averci accuratamente lavato i piedi, le signorine ci conducono in una stanza dove l’atmosfera è il massimo del relax: buio completo, poche luci soffuse e il soffitto lievemente illuminato da piccole lucette che sembrano le stelle del cielo… E il massaggio è stato il più piacevole e rilassante di queste due settimane! Dopo un’ora di coccole riscendiamo in strada e ci fermiamo in un pub irlandese a bere una birra (c’è solo l’imbarazzo della scelta per i pub) prima di prendere il taxi e ritornare in hotel. DOMENICA 12 SETTEMBRE 2010 Ultimo giorno di viaggio: stasera alle 23.20 abbiamo il volo per Amsterdam e quindi per Venezia. Siccome il chek-out all’hotel lo possiamo fare fino alle 12.00 pensiamo bene di dormire fino alle 11.00! quindi chiudiamo le valige, le lasciamo alla reception (dove le ripescheremo alle 20.00) e prendiamo un taxi per Nana Plaza nel quartiere di Sumkuvit: anche qui mercatini a non finire, bancarelle dove contrattare e odori di cibo ovunque (ormai mi danno la nausea!). Decidiamo di fare rotta verso l’ultimo piano di un hotel, da dove abbiamo letto esserci una fantastica visuale su Bangkok. L’albergo è lussuosissimo, saliamo “solo” al 26o piano dove c’è il ristorante in cui stanno servendo il brunch… Noi siamo in pantaloncini e canottiera e solo perché è domenica ci concedono di entrare vestiti così! Usciamo in terrazza per goderci lo spettacolo: in realtà pensavamo di salire più in alto e di goderci una panoramica ancora più bella della città… Ritorniamo per strada: il tempo sta peggiorando e grossi nuvoloni coprono il pallido sole… Tra un po’ scende il diluvio… E infatti facciamo appena in tempo ad infilarci nello sky train che inizia a piovere a catinelle! Decidiamo di “rinchiuderci” nuovamente nell’MBK centre per “fare gli affari” che non siamo riusciti a concludere ieri… Se non avessimo avuto solo due valige da riempire avremmo comprato molte più cose, garantito! Dopo aver girato come gli “stornelli” usciamo per vedere altri due centri commerciali vicini (erano molto costosi, quindi siamo entrati e usciti!). Ci dirigiamo quindi in Silom Plaza: una lunga serie di pub, caffetterie, gelaterie… Molto carina! Sono ormai le 18.30: ritorniamo all’MBK centre per mangiare un boccone (sempre al food centre: io ho mangiato specialità indiane, veramente ottime), quindi ritorniamo in hotel per stipare i nostri acquisti nei bagagli e prendere un taxi per l’aeroporto. La stessa corsa hotel-aeroporto fatta all’andata, ci costa stavolta la metà (250 bath)perchè abbiamo fatto attaccare al taxista il meter (fatelo sempre, altrimenti vi fanno pagare il doppio di quello che in realtà è!). e da qui inizia il nostro viaggio di ritorno: tranquillo, stavolta puntuale, anche se un po’ malinconico… Come tutti i viaggi di rientro d’altra parte! LE MIE CONCLUSIONI – Aver viaggiato a Phuket e Phi Phi Island in questo periodo (è bassa stagione per i thailandesi) ha avuto il suo pro e il suo contro: abbiamo trovato pochi turisti, il che ci ha consentito di goderci spiagge, mare e giri in barca nella giusta tranquillità, senza dover sgomitare per poter fare una foto! D’altro canto però da maggio a ottobre è la stagione delle piogge, per cui ci siamo presi un bel po’ di acqua, ci siamo abbronzati solo un pochino e abbiamo trovato il mare mosso e leggermente torbido. – I thailandesi sono molto cordiali e accoglienti, sono sempre pronti a darti informazioni e ad aiutarti anche quando non chiedi niente, ti ringraziano 100 volte con tanto di riverenza, sorridono e ridono sempre, anche senza motivo. Certo, non mancano i taxisti che ti vogliono fregare o i commercianti che ti mandano a quel paese se tiri troppo sul prezzo. – Il cibo è ottimo: con 1-2 euro si mangia un piatto thai delizioso e saziante… Per chi piace, il piccante è assolutamente obbligatorio testare le loro preparazioni “spicy”. Solo la birra non è proprio così economica…! – Per entrare nella loro cultura, capire come vivono e le loro abitudini, è necessario allontanarsi dalle zone solo turistiche, uscire un po’ e venire a contatto con la Thailandia vera: una terra ancora arretrata, dove la gente vive di niente e con niente, dove i cestini dei rifiuti sono introvabili e le lavanderie sorgono in mezzo al fango e alle lamiere arrugginite. – Le ragazze thailandesi sono davvero molto belle: non molto alte (anche se non mancano certe stangone) magre e ben proporzionate, con capelli lunghissimi, neri come la pece e lucidissimi, sempre perfetti anche con il 95% di umidità (che invidia!). Hanno un’attenzione e una cura maniacale per il trucco, i capelli e le unghie (la mia french manicure appena fatta per il matrimonio è stata notata e commentata da tutte le massaggiatrici che mi hanno distrutto i muscoli!)… E a Bangkok sono tutte vestite all’ultimissima moda! Certo, a Patong (Phuket Island) e Pat Pong (Phi Phi Island) certe zone sono veramente -concedetemi il termine- “un puttanaio”: il sesso è offerto a tutte le ore del giorno e della notte e le ragazze si esibiscono praticamente quasi nude. – Phi Phi Island è un paradiso terrestre: rocce a picco sul mare, vegetazione verde e rigogliosa, mare di tutte le tonalità possibili di azzurro, spiagge bianche… E lo snorkeling in mezzo ai pesci non ha prezzo! – I massaggi thai sono da provare assolutamente: la forza che mettono nelle mani (e non solo) per scioglierti ogni singolo muscolo è eccezionale! Al momento ti distruggono, ma il benessere arriva dopo, quando ti senti molle come una ricotta! – Anche Bangkok mi rimarrà sempre nel cuore: i suoi templi, dai colori sgargianti e sfavillanti sono meravigliosi! Non c’è che l’imbarazzo della scelta poi per quanto riguarda centri commerciali e shopping in genere: si possono veramente riempire bagagli su bagagli di qualsiasi chincaglieria possibile! Anche Bangkok comunque non è priva di sporcizia e povertà generale. In conclusione, questo è stato un viaggio che mi sento davvero di consigliare, è stata un’esperienza unica, che, come tutti i viaggi’ mi ha arricchito, umanamente e culturalmente. BUONA THAILANDIA A TUTTI!