Compleanno in Terra Santa

Tel Aviv, Nazareth, Gerusalemme e Mar Morto
Scritto da: tizijacky
compleanno in terra santa
Partenza il: 30/12/2009
Ritorno il: 07/01/2010
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
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IL MIO VIAGGIO IN TERRA SANTA (di Maria Teresa Rigotto) PRIMO GIORNO 30 DICEMBRE 2009 Sono partita nella notte del 30 dicembre 2009 alle ore 1.30 con mia figlia Tiziana ed il suo compagno Giovanni diretti all’aeroporto di Milano Malpensa. Era la prima volta che entravo in un aeroporto ed il vedermi lì in mezzo a tanta gente, con controlli, pratiche da sbrigare in un mondo tutto nuovo per me, a dire il vero un po’ di panico mi prese, ma mi rassicurò ben presto la presenza e la sicurezza dei miei accompagnatori. Mentre aspettavo il pensiero andava ai miei famigliari, ma il desiderio di questo viaggio da tanto tempo sognato era più forte. Mi emozionava il pensiero di vedere i luoghi dove Gesù era nato, vissuto e morto in croce. Mi trovai ad ammirare Milano illuminata, poi solo nuvole, un manto bianco che sembrava neve. Ad un tratto il cielo si è aperto e ho potuto ammirare le isole greche e il mare. Eravamo a quota dodicimila metri. L’aereo ha fatto il bravo, quasi non si muoveva. Siamo atterrati all’aeroporto di Tel Aviv e con un’auto presa a noleggio, abbiamo iniziato il nostro tour. Prima tappa: Cesarea CESAREA: Fu una delle più grandi città dell’antichità e il suo porto rivaleggiava per importanza con quello di Alessandria d’Egitto e Antiochia. Fu fondata da Erode il Grande e durante il suo dominio fu teatro di numerose battaglie e distruzioni da parte dei conquistatori, tanto che nel secolo XIV gran parte di Cesarea era scomparsa sotto le dune di sabbia. Negli ultimi quindici anni sono stati condotti imponenti lavori di scavo, in cui anche i bambini delle scuole erano invogliati nel ricercare reperti in cambio di caramelle e confetti, fino a far diventare Cesarea uno dei siti archeologici più grandi e famosi del paese. HAIFA: In serata abbiamo raggiunto Haifa, città adagiata lungo le pendici ammantate di boschi del Monte Carmelo. Nella passeggiata serale mi colpisce soprattutto, dall’alto, il panorama mozzafiato sul mare e le diciotto terrazze dei giardini Baaha’i illuminati e considerati tra i più belli del mondo. Haifa è considerata unanimemente una delle città più suggestive di tutto il Medio Oriente. Abbiamo pernottato presso l’Hotel Port Inn, dotato anche di una cucina comune con salone annesso per i “Fai da te”. SECONDO GIORNO 31 DICEMBRE 2009: Si inizia con la visita al monastero carmelitano Stella Maris e la grotta di Elia e passeggiata suggestiva tra i giardini Baaha’i. Inebriati da tanta bellezza prendiamo la strada per Akko. AKKO: Akko si trova su una stretta lingua di terra che si getta sul mare e mi incanta con i suoi vicoli, i minaretti sottili e slanciati e gli imponenti bastioni. Dalla piattaforma del tozzo bastione del Burj al Kommander possiamo ammirare lo splendido panorama che si allarga sulla baia fino ad Haifa. Scendiamo e seguendo il nostro olfatto entriamo nel Suq. Tra gli affollati mercatini con bancarelle di ogni genere, noi ci gustiamo un poderoso e gustoso panino scaldato al momento e quindi riprendiamo il nostro viaggio verso il lago di Tiberiade detto anche Mare di Galilea. TIBERIADE: Questo lago è conosciuto dai visitatori di fede cristiana come luogo dove sono avvenuti alcuni principali eventi della vita di Gesù. Abbiamo visitato il monte delle Beatitudini e la chiesa dove le otto Beatitudini riportate nel discorso della montagna sono raffigurate dai meravigliosi vetri istoriati che rivestono la cupola. La basilica è circondata da stupendi giardini. Scendiamo quindi al santuario della moltiplicazione dei pani e dei pesci, che racchiude la roccia dove Gesù depose i cinque pani e i due pesci e li moltiplicò per sfamare oltre 5000 persone. In riva al lago entriamo nella chiesa del Primato di Pietro, ove si trova una roccia che ricorda il punto dove Gesù affidò a Pietro la guida spirituale della chiesa. In questo lago santo ci siamo bagnati i piedi, ma non abbiamo camminato sulle acque …..ci mancherebbe. Era il tramonto di una giornata bellissima , calda e d emozionante. Il lago era costellato di posti incantevoli in cui rilassarci. Noi per mancanza di tempo non abbiamo fatto il giro in barca. Ripreso il viaggio ci siamo diretti per Cafarnao. CAFARNAO: Le rovine di una chiesa indicano il punto in cui un tempo sorgeva la casa di Pietro e dove Gesù trascorse il periodo più significativo della sua predicazione in Galilea. Qui avrebbe curato il lebbroso e avrebbe chiamato a sé i primi apostoli: Pietro, Andrea, Marco, Giovanni e Matteo. Cafarnao fu distrutta nel 700 dagli arabi e mai più abitata. Alla fine del 1800 i francescani acquistarono il sito e ricostruirono l’antica sinagoga e la chiesa molto moderna e suggestiva,anche se contrasta con i resti di duemila anni fa. Il panorama che si gode è semplicemente splendido. In uscita ammiriamo e salutiamo la grande statua di S.Pietro con la chiave in mano. In serata abbiamo raggiunto Nazareth e dopo una breve passeggiata attraverso il centro storico abbiamo cenato in un locale caratteristico affollato di famiglie con bambini in attesa del nuovo anno. Ci siamo quindi ritirati presso il Zipori Village Country Cottages, in un cottage molto grazioso e accogliente situato sul fianco di una collina che si affaccia sul parco nazionale. TERZO GIORNO 01/01/2010 NAZARETH: Anche se era il primo dell’anno, ci siamo alzati presto per assistere alla S. Messa delle sette nella basilica dell’Annunciazione, la più imponente chiesa del Medio Oriente. Questa chiesa sorge nel sito in cui si trova tutt’ora la casa di Maria e dove l’Arcangelo Gabriele sarebbe apparso alla Vergine annunciandole che sarebbe diventata madre del Messia. Consacrata nel 1969, nell’atrio di questa chiesa moderna sono rappresentate varie opere che ritraggono Maria col Bambino donate da comunità cattoliche di tutto il mondo. Molto bella e luminosa appare la chiesa superiore. Fuori resti di case dell’epoca e a pochi passi la chiesa di S.Giuseppe dove sorgeva la bottega di falegname. Usciamo verso il centro storico e percorriamo la via dei falegnami, dove ancor oggi è in uso questa attività. Raggiungiamo quindi la chiesa di S.Gabriele con il pozzo di Maria con acqua potabile e la fontana, ora asciutta per la chiusura della falda, dove Maria andava ad attingere acqua. Proseguiamo quindi per il Monte Tabor, con breve fermata a Cana, luogo dove avvenne il primo miracolo di Gesù che trasformò l’acqua in vino durante un banchetto di nozze. Abbiamo visitato la chiesa greca, dove all’interno sono conservate antiche vasche di pietra, che secondo gli ortodossi racchiudevano l’acqua del miracolo. MONTE TABOR Attraverso una strada tortuosa con ben sedici tornanti e una vista di straordinaria bellezza, si raggiunge la vetta del monte Tabor, dove secondo i vangeli, avvenne la Trasfigurazione di Cristo. Qui sorge la basilica francescana delle Trasfigurazioni, nella quale si commemora il fatto in cui Gesù fu visto da alcuni discepoli mentre parlava con i profeti Mosè ed Elia, mentre una voce del cielo proclamava: Questi è il Figlio mio, l’eletto. Tra i numerosi pregevoli elementi di questa basilica, riveste particolare importanza l’incantevole mosaico della Natività. All’esterno si possono ammirare antichi resti bizantini. Presa la strada per Gerusalemme, abbiamo fatto tappa a Gerico. GERICO Gerico è considerata da molti studiosi la più antica città abitata della terra oltre che la più bassa, trovandosi a ben 260 metri sotto il livello del mare. Rinunciando alla tentazione di una lunga e difficile scalata a piedi al Monte delle Tentazioni, solo per mancanza di tempo ovviamente, abbiamo optato per una moderna funicolare che parte dalle rovine dell’antica città di Tel Es Sultan. La tradizione collega il Monte delle Tentazioni e il Monastero di Quarantul all’episodio che vide il diavolo tentare per quaranta giorni e quaranta notti di digiuno Gesù a trasformare le pietre in pane per sfamarsi. Questo suggestivo monastero risalente al XII secolo, scavato nella roccia, è abbarbicato alla parete di un dirupo che si affaccia sulla valle del Giordano. Il panorama che si presenta è dir poco mozzafiato ,una lunga distesa di deserto roccioso che si allunga fino al Mar Morto. La nostra considerazione è che a qualsiasi costo ne sarebbe valsa la pena. GERUSALEMME Arriviamo quindi a Gerusalemme, città fulcro dove convivono abitanti di tre religioni diverse. Il traffico è assordante, la città caotica zeppa di venditori di ogni genere. Tra scampanii e il profumo di spezie che alleggia nell’aria, già entrando puoi respirare un’atmosfera carica di emozione. Dopo aver lasciato i bagagli in hotel, ci tuffiamo in questa città, così tanto da me sognata. Sulla cartina sembra tutto così vicino, ma non è così. Entriamo dalla porta di S. Stefano, detta anche Porta dei Leoni, dedicata al primo martire cristiano lapidato in quel posto. Seguendo le indicazioni della nostra brava ed efficiente guida Tiziana, sempre pronta col suo inglese pratico e perfetto a toglierci d’impaccio nelle difficoltà, ci siamo trovati all’inizio della Via Dolorosa e percorrendo le stazioni della Via Crucis raggiungiamo la Basilica del Santo Sepolcro e saliamo la scala che porta al Golgota. Fatico a trovare le parole per esprimere le mie sensazioni, immaginando di rivivere la scena delle ultime ore di Gesù sulla croce. Ci siamo poi messi in fila per il Santo Sepolcro, ma la folla era immensa, impossibile arrivarci, per cui abbiamo ben pensato di rinviare al giorno dopo. Dopo aver cenato in un ristorante tipico e passeggiato tra le viuzze della città vecchia ci siamo ritirati per la notte presso il Jerusalem Hostel con spettacolare panorama sulla città.

QUARTO GIORNO 02/01/2010 SANTO SEPOLCRO Alzati di buon mattino, la nostra meta era la basilica del Santo Sepolcro. Questo luogo ha attraversato i secoli fino a noi come triste testimonianza delle ultime ore di Gesù. La basilica è considerata dai cristiani il luogo del Golgota o Calvario,dove si dice che Gesù sia stato crocifisso, sia morto e risorto. La chiesa fu fatta costruire da Elena, madre dell’imperatore Costantino trecento anni dopo la morte di Cristo. Fu distrutta e ricostruita più volte. Ora la basilica si trova nel cuore della città,tuttavia bisogna considerare che 2000 anni fa questo luogo era una cava di pietre. Ripercorriamo queste stradine zeppe di negozietti e venditori di tutti i generi, donne che vendono verdure, bambini in vacanza che aiutano a sistemare souvenir e che in caso di difficoltà si offrono di accompagnarti al posto in cui sei diretto. MURO DEL PIANTO Arriviamo al Muro del Pianto. Ciò che maggiormente mi impressiona è l’altezza di questo muro. Fu costruito circa 2000 anni fa come muro di sostegno al tempio sovrastante. Durante i 400 anni di dominio Ottomano, durato fino al 1917, gli ebrei non potendo frequentare il tempio, si raccoglievano alla base di questo muro a pregare e piangere la perdita del loro luogo più sacro. Nel 1948 la città vecchia passò sotto il dominio giordano e con la guerra dei sei giorni (1967), gli ebrei riconquistarono la zona e per prima cosa rasero al suolo il quartiere arabo addossato al muro creando la piazza attuale. L’area prospiciente al muro funge da grande sinagoga all’aperto ed è divisa in due zone, una più piccola riservata alle donne ed una più grande per gli uomini. Ora questo posto è diventato il più importante santuario religioso del popolo ebraico. Oscillando sui talloni e muovendo il capo pregano ad alta voce con una serie di lamenti che ogni tanto interrompono per andare a baciare le pietre del muro. Proseguiamo per Il Monte Sion. IL CENACOLO Abbiamo provato un brivido a trovarci nel luogo in cui Gesù consumò l’ultima cena insieme ai dodici apostoli. In questa stanza Gesù istituì l’Eucarestia il giovedì santo e i discepoli ricevettero lo Spirito Santo il giorno di Pentecoste e iniziarono a parlare in altre lingue. Siamo scesi la scaletta e ci siamo trovati nella piccola stanza con la tomba di Re David. TOMBA RE DAVID Costruita dai Crociati 2000 anni dopo la morte di Re David , è il luogo sacro più venerato dagli ebrei, dopo il Muro del Pianto. La stanza è cupa ed è suddivisa in aree destinate alle donne ed agli uomini. CHIESA DI MARIA o DELLA DORMIZIONE Sorge nel sito dove Maria Vergine morì o cadde nel sonno eterno. La parte superiore dell’abside è decorata con un mosaico dorato che raffigura Maria col Bambino. La cripta contiene una statua in pietra di Maria addormentata sul letto di morte. MONTE DEGLI ULIVI E CUPOLA DELL’ASCENSIONE Usciamo e prendiamo la via per il Monte degli Ulivi. Il sole è splendido, costeggiamo il cimitero ebraico e saliamo ad una zona molto vasta con la Cupola dell’Ascensione. Secondo l’Islam, sul pavimento compare l’ultima impronta di Gesù sulla terra, mentre i cristiani ritengono che racchiuda la pietra dalla quale Gesù sarebbe asceso al cielo. BASILICA DELL’AGONIA E ORTO DI GETSEMANI Questa chiesa di moderna fattura, presenta una facciata decorata da scintillanti mosaici dorati che raffigurano Gesù che assume su di sé le sofferenze del mondo. In precedenza su questo sito sorgeva una chiesa antica con all’interno nell’abside una pietra, tutt’ora esistente, dove si pensa che Gesù avesse pregato tutta la notte e sudato sangue. Intorno alla chiesa si estende l’Orto di Getsemani, dove si crede che Gesù sia stato arrestato. In questo orto si trovano alcuni degli ulivi più antichi del mondo. E’ stato accertato che tre di questi alberi risalgono a oltre duemila anni fa. Lì vicino sorge la chiesa greco-ortodossa di Santo Stefano TOMBA DELLA VERGINE Dopo la sua morte avvenuta verso la metà del primo secolo, si dice che Maria fosse stata sepolta in questo luogo dai discepoli. La cripta è illuminata da antiche lampade di ottone ed è pervasa da un’atmosfera satura di antichità millenaria. Ripresa la nostra auto ci avviamo verso Betlemme. BEETLEMME Il primo impatto nell’entrare in Betlemme è di tristezza. Un mostruoso muro divide gli israeliani dai palestinesi i quali, a nostro avviso, ci son sembrati molto gentili e non abbiamo avuto difficoltà ad entrare nel loro territorio. A prima vista sembra di entrare in un presepe, in quanto la struttura delle case, tutte squadrate e bianche danno questa impressione. BASILICA DELLA NATIVITA’ LA Basilica della Natività rappresenta un simbolo molto evocativo del luogo dove Gesù emise i suoi primi vagiti. Questa chiesa fu voluta dall’imperatore Costantino nel 326. I numerosi lavori di restauro nel corso dei secoli, hanno comportato la posa di un nuovo pavimento su quello a mosaico antico. Una parte di questo mosaico può essere intravista passando attraverso la porta dell’Umiltà, una porta molto bassa per impedire ai soldati di entrare in chiesa a cavallo. GROTTA DELLA NATIVITA’ Dalla Basilica scendiamo la scaletta che porta alla Grotta della Natività. La stella a quattordici punte segnala il punto preciso in cui si ritiene che sia nato Gesù. In un angolo della grotta si trova la Cappella della Mangiatoia che rappresenta la scena della Natività. Siamo rimasti per un po’ in solenne raccoglimento. Questo luogo non ci ha lasciati indifferenti. CAPPELLA DELLA GROTTA DEL LATTE Secondo un’antica tradizione la roccia bianca nella quale è scavata questa cappella aiuterebbe le donne nell’allattamento. La leggenda narra che durante la fuga in Egitto, Maria e Giuseppe si rifugiarono in questa grotta con Gesù Bambino e mentre lo stava allattando una goccia di latte cadde sul pavimento di roccia rossa di cui era costituito, facendolo diventare bianco come il latte. QUINTO GIORNO 03/01/2010 CUPOLA DELLA ROCCIA Alzati di buon mattino, la nostra meta è la cupola della Roccia, la moschea con la cupola d’oro. L’edificio che domina una grande spianata è di forma ottagonale con quattro porte che si aprono verso i punti cardinali. I muri esterni sono rivestiti da maioliche e scritte coraniche. La cupola sorge su una lastra di pietra e fu in questo punto che Abramo stava per sacrificare il proprio figlio. CITTADELLA DI DAVID Entrati dalla Porta di Giaffa ci si trova nella cittadella con la Torre di Re David e i resti di case dell’epoca. Sorta nel 1° secolo è stata riportata alla luce dopo numerosi scavi. Interessante il museo che ripercorre la storia di Gerusalemme.Lasciamo Gerusalemme, una città che non si può dimenticare. Siamo contenti. Sono stati giorni pieni di emozioni . MAR MORTO Percorriamo il deserto del Negev e tra spettacolari paesaggi troviamo ogni tanto piantagioni di palme, cammelli e beduini. Il Mar morto rappresenta il punto abitabile più basso della terra, trovandosi a più di 400 metri sotto il livello del mare. E’ alimentato prevalentemente dal fiume Giordano, ma non avendo emissari, l’afflusso di acqua è bilanciato dal notevole tasso di evaporazione, legato alla temperatura elevata. In questo modo si ha una concentrazione di sali di cloruro, potassio, magnesio e calcio da renderlo dieci volte più salato dell’oceano. Una volta era considerato il mare del diavolo, un luogo da evitare, dove anche gli uccelli non potevano vivere, ma ora è in grado di attirare frotte di turisti grazie alle sue proprietà curative. Ci siamo messi in costume ed abbiamo galleggiato per un po’ su queste acque a crogiolarsi al sole. E’ stata una esperienza unica e indimenticabile. MASADA: Arroccata su una montagna desertica che domina il Mar Morto, la fortezza di Masada, fatta costruire da Erode il Grande era una roccaforte di difesa. La storia dell’assedio che si svolse in questo luogo all’epoca del dominio romano è divenuta un simbolo dell’odierno stato di Israele. Collocata in uno scenario spettacolare, su un altopiano roccioso con pareti a strapiombo, vi si può arrivare a piedi attraverso il ripido e tortuoso Sentiero del Serpente, o come abbiamo fatto noi, mediante una comoda e moderna funivia. Arriviamo in serata ad Arad, piccola cittadina nel cuore del deserto con numerosi alberghi, ben tenuta e curata con aiole fiorite, dove abbiamo pernottato presso l’Inbar hotel. SESTO GIORNO 04/01/2010 MITZPE RAMON Il nostro viaggio riprende attraverso il deserto fino al Mitzpe Ramon, piccola ma suggestiva località del deserto, abbarbicata sul bordo dell’imponente cratere Maktesh Ramon. Intorno a questa spettacolare torre di guardia si può ammirare un incredibile panorama sul vasto territorio di aspro paesaggio circostante. Il Marketsh ramon, profondo 300 metri e largo 8 km. Ricorda fedelmente l’aspetto della superficie lunare. EILAT: Proseguendo attraverso il deserto raggiungiamo Eilat sulla costa del Mar Rosso. Eilat è una località balneare caratterizzata dalla presenza di torreggianti alberghi di lusso allineati lungo una laguna di barche dal fondo trasparente che solcano le acque costiere. Raggiungiamo il parco marino la cui principale attrattiva è costituita dal magico osservatorio interamente immerso a sei metri di profondità, dal cui interno si può ammirare la vita marina del mar Rosso e una torre alta ventitre metri dalla quale si può vedere la costa giordana e l’Egitto. Un ponte in legno ci consente di raggiungere la spiaggia situata all’inizio della barriera corallina da dove partono diversi itinerari subacqui e visitare il grande acquario. Pernottamento presso l’Eilat Youth Hostel dotato di camere molto confortevoli e di balcone, dal quale si può ammirare un incantevole panorama sul golfo. SETTIMO GIORNO 05/01/2010 PETRA: Alle sei e trenta del mattino, orario di apertura, siamo tra i primi ad arrivare alla frontiera con la Giordania. Lasciamo la nostra auto in parcheggio e dopo un severo controllo facciamo a piedi un piccolo tratto di strada- terra di nessuno-. Un taxi ci porta a Petra, un percorso di due ore attraverso il deserto. Il paesaggio è suggestivo, ma sembra non finire mai. Siamo ansiosi di arrivare e…. Finalmente ecco Petra, la città rosa. I cavalli sono pronti per portarci all’ingresso della città. Petra fu costruita nel III° secolo dai Nabatei che scavarono i palazzi, i templi, le tombe, i magazzini e i ricoveri per gli animali nei fianchi delle falesie rocciose. Tra i monumenti di maggior interesse, il primo che si incontra è il Tesoro che si apre davanti a te dopo aver percorso la stretta gola lunga più di un chilometro, nota col nome di Siq. La sua facciata scolpita con alte colonne modellate nella roccia, rappresenta il simbolo di Petra. E’ un incredibile capolavoro di scultura e luogo utilizzato anche come sfondo in alcuni film di Indiana Jones e l’Ultima Crociata. Sullo stesso stile del Tesoro è rappresentato il Monastero. Di proporzioni più monumentali, fu costruito per ospitare una tomba e venne in epoca bizantina utilizzato come chiesa. Al monastero ci si arriva a piedi tramite un sentiero di 800 scalini scavato nella roccia, oppure per gli sfaticati, a dorso di cavallini che a tutta velocità, rasentando i precipizi, ti portano in un baleno alla sommità. Da non perdere il grande anfiteatro che poteva ospitare fino a 8000 spettatori, la strada colonnata e il tempio dei Leoni Alati. E’ l’ora del tramonto, i colori sono stupendi al calar del sole. Abbiamo camminato tanto, ma non ci decidiamo ad uscire da questa città magica. Rientriamo nel nostro confortevole Al-Anbat Hotel stanchi e felici….e mangiamo come lupi. OTTAVO GIORNO 06/01/2010 TEL AVIV Ore sette e trenta il taxi è puntuale come d’accordo e ci riporta alla frontiera. Superiamo i controlli, arriviamo alla nostra auto e altra breve sosta a Eilat. Ritiriamo i nostri bagagli depositati in hotel e riprendiamo il viaggio di ritorno all’aeroporto di Tel Aviv. Detta anche “collina di primavera” è una città moderna costruita nell’arco di un ventennio, con un bellissimo lungomare. Dopo un percorso di 1700 chilometri con la nostra “Clio” che ci ha portato in lungo e largo attraverso i luoghi più caratteristici e sacri di Israele siamo di nuovo pronti ad imbarcarci per far ritorno a casa. E’ stata senz’altro una esperienza nuova, carica di interesse, di emozioni e di storia che non dimenticherò facilmente. A questo punto devo solo ringraziare i miei due accompagnatori Tiziana e Giovanni che per diversi giorni mi hanno fatto da guida dandomi modo di gustare, oltre che i cibi orientali, anche la semplicità e la cortesia di quella gente. CON QUESTO VIAGGIO HO FESTEGGIATO ALLA GRANDE I MIEI SESSANT’ANNI.



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