Delizioso Belgio e dintorni
Io e mio padre partiamo da Pisa con un vantaggioso volo Ryanair, 40 euro totali, che ci porta a Charleroi.
Arrivati in aeroporto, dove abbiamo noleggiato un’auto via internet, ci dirigiamo alla volta di Bruxelles (60km circa) presso l’hotel “Le Dome”, distante 10 minuti a piedi dalla Grand Place.
6 notti, prima colazione inclusa, 4 stelle = 360 euro, non male!
Durante il pomeriggio facciamo un’infarinatura del centro, dall’elegante Grand Place e zone limitrofe, fino alla Cattedrale di St. Michel.
La città mi sembra subito una piccola Parigi, molto forbita e artisticamente interessante.
Unica delusione, ma era preventivabile, è la statuetta del Manneken Pis. Di positivo, senza dubbio l’assaggio di un waffel!
Il giorno seguente partiamo alla volta delle Fiandre: Brugge si rivela una cittadina incantevole, con una architettura notevole e alcuni scorci attraversati da canali, veramente graziosi; non da meno è Gent, il cui punto forte è rappresentato dal Graslei, la zona dei canali con molti cafè all’aperto. Vergognoso è il fatto che per vedere il “Polittico dell’Agnello Misto”, opera di Van Eyck all’interno di San Bavone, si debba pagare. Soprassediamo…
E’ interessante notare le molte differenze a livello globale tra queste due città e la Capitale: di chiaro stampo fiammingo le prime due, di matrice francese la seconda.
Antwerpen, la mattina successiva, ci accoglie con vari negozi di moda e una stupenda Grote Markt: rispetto al giorno precedente, notiamo maggior movimento e maggior mondanità.
Senza grande convinzione, nel primo pomeriggio andiamo a Leuven, tappa che invece si rivela la sorpresa del viaggio.
Incantevole cittadina universitaria presenta un municipio bellissimo, minuziosamente curato nei particolari, una Oude Markt che trasmette aria frizzante e un Groot Begijnhof, adibito all’alloggio degli studenti, interamente in mattoncini rossi.
Rientriamo relativamente presto a Bruxelles perchè il lunedì abbiamo in programma un’escursione in Germania, precisamente a Köln (2 ore circa) ed Aachen (1:30h).
Fino ad ora il tempo ci ha sempre sorriso, con pomeriggi umidi ma soleggiati e serate fresche: tuttavia, giunti in Renania, veniamo accolti da pioggia e vento. La famosa Cattedrale mantiene le promesse, con guglie tipicamente gotiche slanciate verso l’alto e una maestosità da mettere i brividi. Rimane un solo dubbio: la parte superiore è annerita, che faccia parte del suo fascino? Köln è una metropoli modaiola e molto viva, ben organizzata come tutte le città tedesche, peccato solo che al ristorante, un cameriere ad occhio sulla 70ina, preferisca prima servire due coppie di suoi connazionali arrivati dopo noi…
Aachen si rivela invece una delusione rispetto a come ci era stata descritta. Un giro di poco più di un’ora e rientro in Belgio.
E’ sgradevole constatare come il fondo stradale, lungo alcuni tratti belgi, non sia asfaltato adeguatamente.
Due ore scarse di viaggio ci separano da quel paradiso fiscale (andateci e capirete perchè) e così florido, chiamato Lussemburgo. Muniti di pantaloncini corti e magliette a mezze maniche, io e mio padre sembriamo gli straccioni locali, in mezzo ai più, vestiti elegantemente; una pulizia impeccabile rende ancor più gradevole una località veramente tranquilla e deliziosa, che culmina con i meravigliosi Giardini di Lussemburgo, un’oasi di verde incastonata tra vecchie prigioni.
Prima di tornare in albergo, veloce giro a Waterloo per ammirare il campo dove Napoleone diede definitivamente addio ai suoi sogni di gloria.
Rientrati a Bruxelles, per cena decidiamo di provare piatti tipici. Io mangio i Waterzooi: pezzi di pollo arrotolati nella panna con verdure miste, una delizia! Mio padre sceglie i muscoli che, a differenza dei nostri, vengono serviti in quantità maggiore e ricoperti di vino bianco. Non male, anzi, conto salato escluso.
L’ultima gita extra Belgio ci porta nella mia amata Olanda, una terra che mi è sempre piaciuta. Per la cronaca sono astemio, non fumo e sono contro la prostituzione. Immense distese di biciclette accavallate una sopra l’altra sono la prima immagine di Utrecht, luogo natìo di Sneijder e Van Basten: hai visto mai li incontriamo… Un simpatico gioco di gruppo tra ragazzi ci accoglie in centro, attraversto da Oude Gracht (Vecchio Canale) e Nieuw Gracht (Nuovo Canale) e sovrastato dalla Domtoren da cui, si dice, è possibile vedere Amsterdam durante le giornate di sole.
La seconda tappa è Rotterdam, posto sì interessante per gli appassionati di architettura, ma turisticamente scadente: basti pensare che, nei negozi, neppure vendono i classici zoccoli e mulini a vento.
L’ultimo giorno ci dedichiamo alla visita della zona circostante il famoso Atomium, comprendente il Padiglione Cinese, la Chateau Royal e il tristemente celebre Stadio “Re Baldovino”, dove entriamo per una visita da appassionati calcistici. Prima di concludere il viaggio visitando il Parco del Cinquantenario, addobbato dall’Arco di Trionfo, ci gustiamo la parte alta della città dove sono situati il Palazzo Reale e il Quartiere Europeo.
Che dire, la dimensione umana e il pittoricismo di questi luoghi, hanno reso fantastico questo tour: viaggiare con un tuo caro, conferisce qualcosa in più.