Colori e profumi di Filicudi
Partiamo in due da Roma venerdì 20 agosto intorno alle 14.30 in sella alla nostra moto, con noi pochissime cose, uno zaino e via, diretti verso Napoli per imbarcarci sulla nave Siremar la sera alle 20.00 con arrivo previsto a Filicudi la mattina alle 9.30. Unica tappa intermedia in autogrill per sgranchirci le gambe e bere una bottiglia d’acqua fresca visto il sole cocente che ci fa compagnia fino a Napoli. Riserviamo una cabina con bagno, viaggio tranquillo, prezzi sulla nave esorbitanti, stando in moto non ci portiamo panini o cibo, quindi per la cena scegliamo il self service della nave: il vassoio costa 1€, un piatto di insalata di riso 9€, dolce 4€, maionese 0,30€ insomma, come un ristorante e non come una tavola calda self service, ma ce lo aspettavamo. Il viaggio in nave ci regala un risveglio da lasciare senza fiato, alba a Stromboli, prima fermata, la seconda sarà Panarea e la terza finalmente Filicudi. Quando sbarchiamo insieme a poche altre persone, al porto c’è una viavai di gente e il bar/ristorante è affollatissimo, decidiamo così di andare direttamente alla ricerca di Villa la Rosa, nostro rifugio per la settimana di vacanza.
Rimontiamo in sella e percorriamo l’unica strada dell’isola. Apro la visiera del casco e respiro un’aria diversa, pulita, tanti profumi mi vengono al naso che mi diverto a riconoscerne qualcuno ma, il gioco dura solo pochi istanti, perché è subito la vista a prendere il sopravvento: scogliere a picco sul mare, in lontananza Salina e Alicudi, tante barche, cielo terso, piante di fico d’india e finocchio selvatico in ogni dove. Ci ritroviamo in un batter d’occhio davanti a quella che sarà la nostra casa per 7 giorni, Villa la Rosa, ci accolgono e ci accompagnano nella stanza che abbiamo prenotato, non facciamo in tempo a posare lo zaino che ci infiliamo il costume, facciamo colazione al bar e andiamo alla ricerca del mare per farci un bagno. Andiamo prima a Pecorini, un porticciolo dove partono le barche per il giro dell’isola, ma siamo alla ricerca di una spiaggia più isolata, così chiediamo un po’ in giro, la prima informazione la chiediamo ad un signore buffo che non ce la dà se prima non compriamo qualcosa, ha la borsa piena di cianfrusaglie, per fortuna poi due ragazzi ci indicano un’altra spiaggia, Alle Punte, spiaggia attrezzata con lettini ed ombrelloni, siamo bianchi come due mozzarelle e sopratutto, la spiaggia è tutta sassi quindi i lettini diventando indispensabili! 2 lettini e 1 ombrellone 25€.
Il mare è fantastico, l’acqua sembra essere leggerissima, le pietre lisce, mi sento come se stessi guardando dall’alto un acquario. Pesci colorati, qua e la qualche medusa, tutti gli abitanti del mare sembrano come sospesi, mossi soltanto dai fili delle onde come burattini. Le nostre giornate sono abbastanza monotematiche, bagni, tanti bagni, sole, mangiate memorabili di pesce rigorosamente del posto a Villa la Rosa (ne approfitto per rinnovare i complimenti allo chef Adelaide) caponate, gelato artigianale eccezionale, la granita al pistacchio e la colazione con le marmellate di fichi e agrumi fatte in casa.
Da fare assolutamente:
l’aperitivo la sera a Pecorini, aspettando il tramonto si può mangiare dell’ottimo pesce fresco cucinato poco prima da alcune isolane o mangiare gli arancini, il costo è elevato: 2 birre e 3 arancini take away 17 euro. Altro tramonto da non perdere è quello che si gode dal sentiero panoramico sulla strada per Pecorini, dove si vedono la Canna e lo scoglio del Giafante.
La sera ci offre uno spettacolo notturno indescrivibile, non c’è illuminazione pubblica sulle strade, l’unica luce è quella delle stelle e della luna. Se siete alla ricerca di un posto tranquillo dove la padrona unica è la natura Filicudi è il posto che fa per voi.