Vivere Cariati
...per conoscere anche la Calabria
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Io e mio marito più volte avevamo traversato la ‘lunga’ Calabria più volte diretti in Sicilia, ma mai ci eravamo fermati per conoscerla e visitarla, dall’autunno scorso pensavamo ad una vacanza che ci permettesse di conoscerla e di fare un breve soggiorno al mare, non restava che scegliere una località giusta ! Dopo esserci documentati su guide e riviste abbiamo deciso di cercare un contatto diretto che ci consentisse di conoscerla attraverso le indicazioni di chi la abita e la ama. L’APT di Cosenza, incredibile a dire, sul proprio sito mette a disposizione un indirizzo mail che si rivela subito inesistente, di solito le APT una volta contattate generosamente inviano brochure informative che aiutano di non poco la pianificazione del viaggio. La vacanza (fine giugno) era abbastanza fuori stagione, avevamo circa dieci giorni a disposizione e la località che stavamo cercando doveva avere una sua identità, un entroterra interessante, mare pulito e doveva consentire di alloggiare anche presso strutture piccole magari gestite da personale locale perché il nostro soggiorno potesse essere più vicino possibile ai luoghi ed alle persone che ci avrebbero ospitati. Non siamo riusciti a stabilire un contatto soddisfacente neanche con qualche proloco finché guardando la cartina per l’ennesima volta, ci ha colpito l’ubicazione di Cariati affacciata sullo Jonio: un mare antico, il mare dei miti, della costa dei Saraceni……. E poi Bandiera Blu 2010. Navigando sui vari portali della cittadina abbiamo trovato un contatto che si è rivelato risolutivo dal quale non solo abbiamo ricevuto una tempestiva e garbata risposta ma preziosi consigli che hanno dissipato ogni dubbio. Senza saperlo avevamo contattato il medico del paese, nonchè vicesindaco, assessore alla cultura e virtuoso musicista: Cataldo Perri. (basta cercare su Youtube per conoscerlo e scoprire chi sia !) Dopo tutta questa ricerca e collezione di contatti siamo partiti senza sapere cosa in realtà ci avrebbe aspettato. Cariati è un delizioso borgo medioevale cinto da mura costruito in collina a seguito delle numerose incursioni e saccheggi dei saraceni e dei turchi, lo splendido mare è ai suoi piedi. Tutto questo l’avevamo letto, ma non ce lo immaginavamo davvero così come poi ci si è presentato, potrebbe sembrare convenzionale, ma abbiamo trascorso una stupenda vacanza, al di sopra delle nostre esigenti aspettative. Abbiamo scelto un confortevole, fresco e silenzioso B&B nel centro storico che in realtà potremmo definire una fortezza medioevale sul mare, animata da corti vicoli e piccole piazze, sulla quale svetta la Cupola del Duomo. In qualche momento abbiamo avuto l’impressione che quello che stava succedendo non fosse vero e che non fosse neanche raccontabile, perché non credibile. Siamo stati davvero dei privilegiati. Non so se per tutti quelli che visitano la Calabria succede la stessa cosa. Forse certe situazioni devono essere cercate e amate. La gente, il territorio e il mare ci hanno davvero ripagati. L’entroterra è molto interessante , Terravecchia, Campana, Bocchigliero , Calopezzati tutti paesini da visitare circondati da una meravigliosa natura. Lungo la costa siamo scesi fino a Crotone, a Capo Rizzuto che con la sua colonna greca è oggi faro di una civiltà che non è più e a Le Castella dove l’imponente Castello Aragonese domina la baia. Dovunque il mare è un bicchiere di cristallo. In quel periodo le ampie e pulite spiagge erano deserte e quanto mai affascinanti, più volte siamo stati soli per l’intera giornata, ci pareva un privilegio per noi ma uno spreco per la bellezza dei luoghi non goduti. Lunghi tratti di costa sono senza stabilimenti balneari e sulla spiaggia, nei pressi di Cariati, abbiamo fotografato gigli marini bianchi in fiore e verdi piante di liquirizia! Cosa dire della gastronomia ? Abbiamo avuto la fortuna non solo di assaggiarla, ma di degustare piatti a dir poco unici. Oltre che a Cariati, anche a Terravecchia ad esempio, la signora del ristorante L’Orizzonte, ha cucinato per ben tre volte solo per noi, piatti antichi, semplici, ottimi ed intelligenti. Per lei era quasi una scommessa stupirci ed estasiarci. L’ultima volta che abbiamo cenato presso il suo ristorante, ci siamo ritrovati a tavola con tutta la sua famiglia e con il Sindaco del Paesino, Mauro Santoro , che abbiamo conosciuto casualmente nel bar della stessa struttura e ci ha illustrato con passione i lavori di realizzazione del Parco archeologico di Cariati e Terravecchia per il quale lui stesso è guida alle scolaresche in visita. Sarà un caso, ma gli amministratori che ho conosciuto sono davvero persone speciali, tutti di multiforme ingegno oltre che di cordiale compagnia. La titolare di uno stabilimento di Marina di Mandatoriccio ha fatto scendere dal centro storico verso la marina, addirittura la madre per fare preparare appositamente per noi, dei caserecci conditi con salciccia e funghi secchi raccolti in Sila con le loro stesse mani. Abbiamo assaggiato anche i sott’oli fatti in casa. Ho recuperato le ricette di tutte le pietanze degustate, ma ne sono certa, non riuscirò ad eguagliarne la bontà, anche perché non avrò le stesse materie prime. Abbiamo comprato tutto ciò che abbiamo visto, che ci ha incuriosito e che ci hanno garantito essere “prodotti commestibili”. La generosità delle persone incontrate, ci ha spiazzato e messo in difficoltà per l’impossibilità di ricambiare. Senza che lo chiedessimo, ci sono state regalate le tipicità del territorio. Dal pecorino, alle crocette di fichi secchi, al liquore di liquirizia, alla marmellata d’arance, alla sardella, alle melanzane sott’olio, fino alle alici marinate. Da questo, si può comprendere quanto sia difficile raccontare se non a chi capisce, la magica esperienza che abbiamo vissuto. Temiamo non sia replicabile. A Cariati vive Antonio Montesanto, l’ultimo maestro d’ascia che sa costruire a mano barche a vela e da diporto, abbiamo visitato il cantiere del maestro e ne siamo usciti emozionati perché abbiamo colto l’arte, la passione e la magia che governava quel luogo. Ricordo poi, le lunghe conversazioni tra mio marito e il titolare dell’ottima gelateria Fortino, nel borgo antico di Cariati, sulle olive e sui prodotti coltivati negli orti, e la sua gentilezza nel farci dono di una cesta di squisite pere raccolte per noi. Pere antiche, dal sapore e dalla forma antica, così come la pianta che le produce. Forti emozioni, le abbiamo vissute anche durante la serata del premio Herakles, dove l’umanità e la cultura più volte emerse, ci hanno commossi. L’Herakles” è il massimo riconoscimento tributato dalla comunità Cariatese e dal territorio in tema di testimonianza e promozione della cultura e della legalità, dell’educazione civica e del dialogo interculturale con le nuove generazioni, della valorizzazione e comunicazione dell’identità e dell’impegno giornalistico. Conoscere gli amici argentini premiati (figli di emigranti cariatesi e distintesi in terra argentina) ha significato per noi capire un pezzo di storia di Cariati e della stessa Calabria. Tra le tante persone incontrate, ricordiamo, lo sguardo vispo, intelligente e attento dell’anziana mamma del Vicesindaco Cataldo PERRI, quest’ultimo determinante riferimento per l’ottima riuscita di questo nostro viaggio alla scoperta dei luoghi, della cultura e delle tradizioni del posto. La Signora Teresa TORCHIA sponsor del premio con il suo B&B ci ha presentato il Signor Nicola CASAZZA in procinto di allestire nella Città di Cariati una mostra di pittura con tema il ritratto e il Preside Giovanni SAPIA, intellettuale e protagonista culturale di un intero territorio, che è riuscito anche lui a farci emozionare per la sapienza e per la cordialità. Sapendoci toscani ci ha manifestato il suo convincimento relativo a Firenze Capitale d’Italia. L’unità ha ribadito Sapia si fa con la lingua e Firenze rappresenta la Capitale della lingua italiana. Abbiamo concordato che su un muro di Cariati, intento già condiviso con il Sindaco Filippo SERO, debba essere affisso il versetto del I Canto del Purgatorio: “L’alba vinceva l’ora mattutina che fuggia innanzi, sì che di lontano conobbi il tremolar della marina” .