Imprevedibile Islanda

Tra ghiaccio e sabbia
Scritto da: kuox
imprevedibile islanda
Partenza il: 01/07/2007
Ritorno il: 16/07/2007
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Ascolta i podcast
 
01 luglio 2007 Mattina: Il viaggio non comincia sotto i migliori auspici…. Di buon mattino accompagniamo la mamma ed il fratello di Carmela in aeroporto per poi far ritorno verso casa. Tornati ci prepariamo per passare a trovare i miei genitori ed andare all’aeroporto per prendere finalmente il nostro aereo. Carmela però si ricorda che deve consegnare un registro di classe al suo capo e comincia ad innervosirsi…risultato rimaniamo fuori casa! Nonostante vari tentativi non riusciamo più ad entrare…ormai è tardi e dobbiamo andare. Fortunatamente avevo già caricato i bagagli in macchina con i passaporti. Arriviamo in aeroporto, partiamo immediatamente alla volta di Amsterdam. Pomeriggio: Arrivati ad Amsterdam prendiamo il bagaglio. Abbiamo tutto il tempo di mangiare e girare l’aeroporto. Sera: Finalmente alle 10.45 di sera partiamo per arrivare alle ore 11.35 ora locale con volo Iceland Air. Prendiamo il bagaglio, riusciamo senza fila a cambiare 2.500,00 euro ed a prendere la nostra magnifica Toyota Avensis di colore rosso fuoco con cambio automatico. Partiamo alla volta di Rejkyavik ed il nostro Foss Hotel. Finalmente all’ 1.30 riusciamo a buttarci esausti nel nostro letto 02 luglio 2007 Mattina: Sveglia alle 8.00, doccia e colazione. Alle 9.00 siamo già in viaggio. Il primo luogo da vedere è Pingvellir, sede del primo parlamento islandese ed europeo all’aperto. E’ un bel parco con diversi panorami. In questa zona appare chiaro che, come dice la nostra guida, ci troviamo in uno dei luoghi dove la faglia europea prende le distanze da quella americana. In un piccolo fiume, per fare una foto, riesco anche a perdere i miei occhiali da sole. Pomeriggio: Arriviamo a Geyser. Il geyser butta fuori acqua con una regolarità sbalorditiva ogni 10 minuti. E’ fantastico e potremmo perderci ore a vedere tale spettacolo. Grazie a Carmela il geyser mi erutta praticamente addosso bagnandomi tutto. Occorre cambiarmi in macchina. Approfittiamo per mangiare. Mangiamo sostanzialmente schifezze da fast food spendendo una fortuna. Cominciamo a prendere confidenza con i prezzi islandesi… Per oggi non è tutto, dobbiamo ancora andare verso Gullfoss. Arrivati ci si presenta davanti una imponente cascata (di fatto a due salti) con panorami davvero notevoli coronati da un fantastico arcobaleno. Da lontano scorgiamo anche uno degli imponenti ghiacciai islandesi. Facciamo finalmente strada verso il nostro albergo EDDA ML di Lauguvartn. Prima però troviamo il tempo di fare il bagno presso la locale piscina geotermica comunale. Vediamo anche una sauna naturale decisamente sporca e strana. La porta si apre infatti con una specie di tanica piena d’acqua…la gente ci osserva come se fossimo marziani. Sera: Facciamo un aperitivo con un paio di birre comprate alla stazione di servizio poi finalmente si mangia. Io prendo una trota davvero favolosa e rimango soddisfatto della scelta. La sera abbiamo anche il tempo di bere un amaro (portato da casa) vicino al lago su di una altalena costruita con i copertoni, poi finalmente si va a dormire. 03 luglio 2007 Mattina: Sveglia e colazione in camera. Caffè alla stazione di servizio e partenza alla volta di Hella. Per strada non incontriamo quasi nessuno. Il paesaggio è molto brullo e le strade quasi tutte sterrate. Da lontano cominciamo ad intravedere la vetta innevata del vulcano Hekla e tanta tanta lava. Pomeriggio: Stanchi di non aver visto quasi nulla, decido di fare una deviazione per vedere due piccole cascate segnalate sulla carta stradale. Prima cascata avvistata. Procedo verso la seconda. Le indicazioni la danno a 4 Km dalla strada principale (già di per se sterrata). Provo a percorrere la strada nonostante i rumori dei sassi e Carmela che continua a consigliare di proseguire a piedi. A poche centinaia di metri dalla cascata, che non vedremo mai, esausto dei continui suggerimenti sul fatto di proseguire a piedi, accosto la macchina. Errore imperdonabile!!!! Ai bordi c’è una leggerissima sabbia lavica. Rimaniamo impantanati. Dopo ripetuti tentativi decidiamo di dirigerci a piedi verso la strada principale. Carmela nel frattempo già invoca il nostro santo protettore sig. Hertz. Dopo circa due km di cammino in mezzo al nulla, fa caldo, con poca acqua e nessuno in giro, avvistiamo finalmente un fuoristrada. E’ un Suzuky Jimmy con a bordo due froci francesi. Chiediamo aiuto e fortunatamente si offrono di aiutarci. Qui succede l’incredibile…si avviano in maniera spedita verso la nostra auto lasciandoci a piedi. Senza perderci d’animo torniamo a piedi fino alla macchia. Tutti insieme proviamo a disinsabbiare la macchina ma nulla da fare. Carmela da sola vale quanto entrambi. A questo punto chiediamo un passaggio fino alla fatidica strada principale. Carmela nel frattempo invoca sempre di più il suo protettore Hertz. Nulla da fare. Voglio l’avventura. Chiamare il sig. Hertz sarebbe la peggiore delle sconfitte dopo soli due giorni di viaggio. Arrivati alla strada principale, i due francesini si offrono di accompagnarci fino al primo benzinaio. Distanza quasi 50 km. Io propendo per fermare un “vikingo locale” con un fuoristrada. Così è…avvistiamo da lontano un pick up con a bordo un giovane vikingo, la sua mamma ed il fratellino. Si offrono di aiutarci. Cambio auto e percorriamo nuovamente qui maledetti 4 km alla volta della nostra auto. I vikinghi appena arrivati tirano fuori una fune e in men che non si dica liberano, senza nemmeno il nostro aiuto, la nostra auto. Felici pensiamo alla ricompensa. Soldi..? No! Optiamo per qualcosa di più prezioso. Il nostro Centerbe al seguito. Felici risaliamo sulla nostra Avensis pronti nuovamente a ripercorrere quei 4 km. Stavolta la prudenza è d’obbligo. Andare piano senza sconfinare di un millimetro da quello sterrato. Mettiamo in moto, partiamo e qui ci accorgiamo che qualcosa non va…rumori molesti provengono da tutti i pezzi più remoti dell’auto. Decidiamo di andare avanti almeno sino al prossimo benzinaio. Arrivati alla strada principale, che ricordo ancora essere stata tremenda per i rumori e i sassi, giungiamo finalmente su un lembo d’asfalto. I rumori finalmente diminuiscono fino a sparire. L’auto e salva e il vulcano Hekla minaccioso ci saluta alle spalle con un monito…qui comanda lui. Arriviamo alla stazione di servizio e diamo una ulteriore controllata all’auto. Nulla di significativo. Vediamo del liquido a terra ma per fortuna è solo lo scolo dell’aria condizionata. Alla stazione di servizio assaggiamo i famosi hot dog islandesi. Devo confermare il giudizio della guida: davvero buoni e finalmente a buon mercato, si fa per dire, a confronto con i prezzi che ci sono in Islanda. Arriviamo finalmente al nostro Hotel Ranga e subito approfittiamo facendo il bagno nella Jacuzzi all’aperto. Poi ci trasferiamo in stanza e approfittiamo anche dell’idromassaggio. Ci voleva proprio dopo una giornata del genere. Sera: Si cena in albergo a base di pesce. Prezzi assolutamente proibitivi. Odio l’alta cucina…cara e con piatti mai abbondanti. La qualità è comunque ottima. Solita passeggiata serale e a lettuccio. 04 luglio 2007 MATTINA: Sveglia e colazione con waffels in albergo. Facciamo spesa al supermarket e acquisto un nuovo paio di occhiali da sole alla stazione di servizio. Partiamo. Oggi si va alla volta di numerose cascate. La prima che ci colpisce, sulla solita strada deserta e sterrata, è sulla 261 in zona Porsteinslundur. Da qui ci dirigiamo verso Seliandafoss. A dire il vero non sembra bellissima. Poca acqua. Ma ci avviciniamo e scorgiamo un bellissimo laghetto di colore verde intenso dove la cascata si getta. La cosa ancora più particolare è che si può andare anche dietro la cascata. Ci bagniamo tutti ma la cosa è divertente. Da li ci dirigiamo a piedi verso una cascata segnalata dalla guida. Affondiamo nel fango per vedere una piccola cascata. Non è particolarmente bella. Di queste cascate molto piccole colpisce il numero elevatissimo e il fatto che appaiano all’improvviso. Quasi come se venissero dal centro della montagna. Ci dirigiamo verso Skogafoss. Questa cascata è davvero imponente. Ai sui piedi un prato enorme con un campeggio libero e servizi. Si può salire fino a su con una scala che si arrampica sulla montagna. Lo facciamo. Arriviamo e scorgiamo un suggestivo arcobaleno. Riscendiamo e mangiamo sul prato. Solito amaro Averna. POMERIGGIO: Andiamo a Skogar (poche centinaia di metri dalla cascata) e andiamo a vedere il locale museo del folklore. Il museo è ricavato in parte in una struttura moderna ed in parte in delle caratteristiche casette con il tetto in muschio. Carine e molto basse. E’ qui che vivevano gli antenati dei vikinghi. Ma perché le case sono così basse se i vikinghi erano un gran popolo di guerrieri??? Proseguiamo il nostro viaggio verso le scogliere di Dyoraley e i suoi Puffins. La giornata non è delle migliori. Un po’ di foschia e a tratti una leggerissima pioggia. Arriviamo e vediamo le scogliere in basalto e formazioni laviche che arrivano direttamente nel mare. Le rocce intorno a noi sono tutte nere e sulla spiaggia enorme non c’è nessuno. Vediamo qualche puffins ma nulla di significativo. E’ il periodo della nidificazione e non lasciano i propri piccoli. In acqua c’è anche una foca che ad intervalli regolari riemerge e ci osserva incuriosita. Facciamo ritorno verso l’auto e vediamo un fotografo e una modella (nuda) che non appena ci sente purtroppo si copre. Andiamo verso Vik (prima vediamo una caverna dove si svolgevano alcuni riti al tempo delle saghe….). Arriviamo a Vik e lunghissima passeggiata sulla spiaggia nera avvolta dalla nebbia. Fa freddo a causa del vento. Siamo alla ricerca del monumento al soldato tedesco. Almeno ci fa compagnia da lontano la compagnia di alcuni faraglioni. SERA: Andiamo al nostro Edda Hotel. Ci danno un cottage tutto per noi. Spazioso ma nulla di che. Per la cena si può mangiare soltanto alla stazione di servizio. Così facciamo ed io esagero…hamburger, patatine, uova fritte etc. Riprendiamo a passeggiare sulla spiaggia e finalmente vediamo il monumento al soldato tedesco senza capire cosa sia. Non abbiamo voglia di dormire e prendiamo la macchina. Andiamo in collina per vedere il panorama appollaiati in auto sotto una chiesetta molto carina che domina tutto dall’alto. Prima di andare a dormire andiamo a prendere un caffè in un pub di oriundi. Torniamo in albergo e a ninna. 05 luglio 2007 MATTINA: Sveglia e colazione in camera. Proviamo a prendere un caffè ma la stazione di servizio alle 9.00 è ancora chiusa. Proseguiamo il viaggio ed alle 10.30 arriviamo ad una stazione di servizio e prendiamo il caffè. Io e Carmela litighiamo. Non ricordo il perché ma sono sicuro sia colpa sua. Comunque facciamo pace. Al bagno dell’Autogrill sento alcuni romani alla fine del proprio viaggio che discutono sul prezzo esoso delle sigarette. Scappiamo. Arriviamo allo Skalaftell Nationa Park. Facciamo prima una escursione verso Svartifoss. La cascata è povera d’acqua ma la roccia basaltica dove l’acqua si lascia cadere è davvero fantastica. Siamo ai piedi del ghiacciaio più grande d’Europa. Verso l’una facciamo rientro al visitor center dove mangiamo. Ci soffermiamo a chiacchierare con un signore di Rovigo. POMERIGGIO: Siamo pronti per la nostra passeggiata sul ghiacciaio con tanto di guida alpina vikinga. Siamo solo in 6. Ci vengono consegnata piccozza, ramponi e per me anche guanti. Durante l’escursione pioverà. Non fa tanto freddo ma le gambe un po’ tremano. La passeggiata è comunque fantastica. Tutto intorno a noi è bianco con riflessi azzurro intenso. La natura ci sovrasta. Siamo piccolissimi in mezzo a tutto quel bianco. Durante la passeggiata benediciamo i soldi spesi a Vik per comprare dei caldissimi calzini di lana. Tornati a visitor center prendiamo un caffè e ci dirigiamo immediatamente verso Hofn. Questa strada asfaltata (è la n° 1) si contraddistingue per essere abbastanza desolata e per l’elevatissimo numero di pecore che incontriamo. Andiamo piano poiché abbiamo paura di investirle. Per la strada ci fermiamo a Glacier Lagoon. Scattiamo qualche foto. Piove e quindi decidiamo di tornare il giorno successivo. Vedo anche una suggestiva fattoria abbandonata e mi riprometto di fotografare anche quella il giorno dopo. SERA: Arriviamo all’Edda Hotel di Hofn verso le 7.00 e praticamente visto il tempo, un po’ freddino e ventoso, decidiamo di andare a mangiare quasi subito. La formula è quella a buffet All You Can Eat. Ci perdono e di parecchio…facciamo schifo. Alle 9.00 senza nemmeno fare la doccia andiamo a dormire. Dimenticavo di dire che mi presento al ristorante dell’Edda in sandali e calzini in pino stile tedesco. Troppo stanco per infilare un paio di scarpe. 06 luglio 2007 MATTINA: Sveglia e colazione in albergo. Ci dirigiamo immediatamente verso Glacier Lagoon. Arrivati rimaniamo immediatamente colpiti dai colori del ghiaccio. In particolare alcuni iceberg riflettono un azzurro intenso. Abbiamo il tempo di incontrare una coppia di italiani che rivedremo anche in seguito lungo il nostro percorso. Prendiamo un caffè insieme e scopriamo che sono di Firenze ed in luna di miele come noi. Facciamo anche il giro della laguna insieme su di un mezzo anfibio. La guida sul mezzo anfibio è una ragazza tedesca con origini italiane. Finita l’escursione ci dirigiamo a poche centinaia di metri dalla laguna in direzione della spiaggia. Cerchiamo di avvistare leoni marini ma la ricerca risulterà vana. Vediamo però grossi pezzi di ghiaccio sulla spiaggia. L’effetto è davvero strano. Facciamo volta verso Hofn ed il nostro albergo. Per strada facciamo sosta al supermarket per comprare dei panini. Arrivati in camera facciamo un riposino. POMERIGGIO: Andiamo ad Hofn per vedere un faro. Ricerca vana. L’unico segnalato, oltre ad essere particolarmente brutto, si trova all’interno di un sito NATO chiuso. Rientriamo in paese e ci fermiamo a comprare un rullino e un cd musicale che sostituisca la radio che spesso in macchina non riceve alcun segnale. Siamo fortunati! Il cd è carino ed è di musica tradizionale islandese riarrangiata. SERA: Ci fermiamo in un ristorante molto carino segnalato dalla guida. Non possiamo esimerci questa sera…decidiamo di mangiare la specialità locale: l’aragosta. Devo dire che non ne ho mai mangiata così tanta. Siamo davvero pieni e per ovviare assaggiamo la grappa islandese. Abbiamo bisogno anche di una passeggiata prima di andare a dormire. 07 luglio 2007 MATTINA: Sveglia e colazione in camera. Oggi andiamo a vedere i fiordi orientali. Prima di incamminarci ci fermiamo ad Hofn per un caffè. I fiordi sono davvero spettacolari. Montagne innevate che si gettano a strapiombo in una sottile lingua di mare molto calmo. Il mare oltre ad essere calmo è anche di un colore azzurro intenso che non mi sarei aspettato. Tutte le cittadine che vediamo sui fiordi hanno un porto (a volte anche grande) e ovviamente la solita piscina geotermale. Di tanto in tanto sul mare ci sono alcune industrie che a dire il vero deturpano un po’ troppo il territorio. Ecco però all’improvviso l’esigenza per me di un bagno. Dopo circa 30 minuti chiuso, mi rendo conto che non potrò mai più tornare in quella stazione di servizio sperduta nel tempo e abbandonata. Il paese sembra infatti una città abbandonata e non vediamo nemmeno una persona se non il gestore della stazione che non è altro che un ragazzo di circa 15 anni. Anche in questa zona andiamo alla ricerca di fari ma nessuno è degno di nota. Per pranzo ci fermiamo per un paio di hot dog. POMERIGGIO: Arriviamo a Seydisfiordur dopo aver attraversato una montagna innevata ed essere passati attraverso le nuvole. Siamo dovuti andare a 10 km/h a causa della visibilità inesistente. Carmela dorme profondamente. Arrivati a Seydisfiordur facciamo una passeggiata. Il paese e carino e vediamo anche la chiesetta di colore celeste. Sembra quasi finta! Ci fermiamo ancora per altri due hot dog. Nel frattempo attraverso il visitor center che si trova al porto prenotiamo il nostro giro in kajak per il pomeriggio. Il porto è molto grande ma deserto. Le navi da crociera arrivano solo due volte a settimana. Arriviamo all’appuntamento con il maestro di kajak. Indossiamo il salvagente e via nel fiordo più caratteristico d’Islanda. Le sensazioni sono bellissime. Pace, natura, tranquillità ed un panorama mozzafiato reso ancora più affascinante dalla presenza di nuvole a bassa quota che avvolgono le montagne innevate. Il maestro di kajak è un islandese che vive in Germania ed è sposato con una donna rumena. Lui non lavora, sta a casa con il figlio…. Finita la nostra passeggiata in kajak ripartiamo in auto e ci fermiamo a vedere una cascata davvero interessante. Da li in poi la visibilità si rifà pessima e ricominciamo ad andare a 10 km/h sino a Egilsstadir. Appena arrivati scopriamo che il nostro Edda hotel (tra l’altro molto bello) è accanto alla piscina comunale. Non resistiamo e facciamo un bagnetto caldo nell’acqua sulfurea. SERA: Ceniamo alla stazione di servizio dove Carmela si avvelena con una specie di pollo. Passeggiata in macchina e subito dopo a ninna. 08 luglio 2007 MATTINA: Sveglia e colazione in camera. Facciamo benzina e andiamo verso nord. Per circa 150 km non incontriamo assolutamente nulla e nessuno se non pecore…ma alla fine arriviamo finalmente a Dettifoss. La cascata è davvero imponente per portata. Ci arriviamo solo a pochi metri. Fantastica. Da li a piedi sulle rocce andiamo verso Selfoss. Sulla strada rivediamo la coppia italiana in viaggio di nozze. Arriviamo a Selfoss. Fantastica anche questa cascata. E’ lunghissima e particolare. Ci accompagna il solito arcobaleno. Facciamo ritorno alla macchia e ci dirigiamo verso Asbyrgi. Ci fermiamo alla stazione di servizio adiacente al parco per mangiare i soliti hot dog. POMERIGGIO: Dopo aver comprato una cartina con i sentieri del parco ci incamminiamo. Rivediamo una volta ancora la coppia in viaggio di nozze. Decidiamo di fare una passeggiata di circa 4 ore. L’inizio è abbastanza duro e prevede anche una arrampicata. Per le prime due ore camminiamo nella speranza di vedere qualcosa ma nulla. Nemmeno un albero o altro. Poi ecco che dall’alto vediamo un fantastico canyon e un verde intenso intorno. Il fiume che scorre nel canyon sembra disegnato. Poi all’improvviso dall’altro lato, dopo circa altri 30 min., vediamo dall’alto il canyon di Asbyrgi. La forma è a ferro di cavallo e sotto di noi c’è un laghetto dal colore verde intenso. Il canyon ha questa forma particolare alla vista moto suggestiva poiché la tradizione racconta che in questo punto il cavallo di Odino abbia toccato terra. La passeggiata ci ha stancati ma allo stesso tempo ci ha avvicinati alla natura coni il silenzio che abbiamo potuto ascoltare durante il percorso. Unica nota stonata il vento freddo. Ritorniamo alla nostra macchina e ci incamminiamo verso Husavik. Arriviamo verso le 7.00 al Foss Hotel. La stanza devo dire che è davvero carina. SERA: Andiamo in un ristorantino molto carino che da sul mare. L’atmosfera è davvero piacevole. Dopo cena facciamo una passeggiata nei giardini pubblici. Il paese è davvero carino e la chiesa una piccola bomboniera. La montagna che sovrasta il paese ha dei colori particolari con il viola dominante. Si va a nanna. Domani si esce in barca per avvistare le balene. 09 luglio 2007 MATTINA: Sveglia. Facciamo colazione in un bar molto carino tutto in legno. Alle 9.30 partiamo all’avvistamento delle balene a bordo di una barca in legno a vela e motore. La nostra guida è una ragazza cicciotella del posto ed il comandante un vecchi marinaio islandese che fuma la pipa. Dopo un po’ di giri a vuoto avvistiamo un branco di delfini. A bordo siamo solo 8 turisti di cui tre sono una faglia italiana di Torino. Ci dirigiamo anche verso un isolotto considerato il paradiso dei puffins. Ce ne sono davvero tanti ma appena ci avviciniamo scappano. Purtroppo non riusciamo a fare delle foto dignitose. Riprendiamo il cammino alla ricerca di balene. Ricerca vana anche se ci gustiamo il panorama della baia ed il mare calmissimo. Fa freddo ed io indosso una tuta che mi aiuta a riscaldarmi. Ecco finalmente vediamo una balenottera. Bella, ma anche lei non ha voglia di socializzare. Verso la fine del viaggio ci viene offerto un cioccolato caldo corretto con una strana bevanda alcolica austriaca. Per il pranzo ci rifermiamo al bar dove abbiamo fatto colazione la mattina. POMERIGGIO: Ripartiamo alla volta del lago Mytivan. Arriviamo e subito ci dirigiamo verso Laguna Blu. E’ una laguna naturale la cui acqua è di un azzurro intenso e la sua temperatura è abbastanza elevata. L’acqua dicono provenga dalla lavorazione della diatomite. Dalla terra esce vapore caldo ed il paesaggio è lunare. Vista la giornata bellissima decidiamo di fare il bagno. Veniamo sconsigliati di farlo nella laguna naturale ed allora andiamo in uno SPA in zona. Molto accogliente e carino. Anche qui l’acqua è azzurrissima e dalla terra esce vapore. Ci rilassiamo e approfittiamo anche della sauna naturale. Andiamo senza indugi sul lago Mytivan e facciamo il giro completa intorno alla sua circonferenza. Il riflesso del sole è molto bello e tutto intorno è pieno di crateri. Il paesaggio è lunare. Ci dirigiamo verso il nostro solito Edda hotel e per strada ci fermiamo ad ammirare Godafoss. La cascata dove furono gettate le statue degli dei pagani prima che l’Islanda diventasse cattolica. La cascata si contraddistingue perchè di fatto a cadere sono tre lingue d’acqua. Eccoci finalmente in albergo. E’ sperduto in mezzo al nulla e c’è poco da fare a causa della giornata molto ventosa. SERA: Non essendoci altre alternative rimaniamo a cena in albergo. Davvero buono il cibo. Questo albergo è davvero una scuola tanto che per arrivare in camera dobbiamo passare da una mini palestra. Andiamo a ninna abbastanza presto. 10 luglio 2007 MATTINA: Sveglia e colazione in camera. Partiamo verso le 10.00 dopo aver rimesso un po’ in ordine il nostro bagaglio. Direzione Akueryri. Arriviamo in questa che è la seconda città dell’Islanda per grandezza. In realtà si tratta di un paese dotato di porto che si trova all’interno di un fiordo. Prendiamo un caffè al Caffè de Paris. Davvero grazioso. Siamo all’aperto e incontriamo per l’ultima volta la coppia di Firenze in luna di miele. Dopo il caffè ci dirigiamo a piedi verso l’orto botanico. L’ingresso è gratuito ed i fiori molto belli. In realtà colpisce il fatto che possano resistere così a nord. Continuiamo la nostra passeggiata e ci fermiamo a fare shopping al 66 North. Dopo circa un paio di ore riusciamo a comprarci un regalo ciascuno. Giubbino per me e giacca senza maniche per Carmela. Ci fermiamo a pranzo al caffè de Paris sempre ai tavoli all’aperto. POMERIGGIO: Facciamo un riposino nel modernissimo e bellissimo hotel Edda (di fatto abbiamo un appartamento). Verso le 5.30 facciamo una passeggiata ma come d’incanto per strada non c’è più nessuno in giro. Sembra che sia calato il coprifuoco. Fidandoci un po’ troppo della guida andiamo a prendere il gelato in quella che dovrebbe essere la migliore gelateria d’Islanda. Mai assaggiato qualcosa di più orribile e per la prima volta in vita mia sono costretto a gettare il mio gelato. SERA: Ceniamo in un bel localino. Come al solito pesce a volontà ovviamente. Decidiamo di fare nuovamente una passeggiata nella vana speranza di incontrare qualcuno per strada. Tutto inutile e quindi rientriamo nel nostro confortevole hotel. Carina la città ma un po’ morta per essere la seconda città islandese. 11 luglio 2007 MATTINA: Sveglia e colazione in camera. Partiamo per Varmahlid. Cerchiamo di vede qualche altro fiordo. In realtà ci riusciamo ma tutte le città sembrano essere ibernate e non c’è nessuno per strada. In una di queste ci fermiamo a mangiare un hamburger. Il posto è carino e decidiamo di stare all’aperto. Poco prima di arrivare avvistiamo altre case caratteristiche islandesi con il tetto in muschio. Verso le 3.00 finalmente arriviamo. POMERIGGIO: Andiamo subito a cavallo. La nostra insegnante è una giovane finlandese. Siamo 5 in tutto compresa lei. Il cavallo islandese è diverso da quelli che conosciamo. E’ più basso e i peli sono più lunghi. I nostri in particolare sono anche un po’ cicciotelli ma in ogni caso si fanno apprezzare per la loro mansuetudine. Ogni volta che ci fermiamo provano a mangiare. Comunque il tutto è molto piacevole e la giornata ci aiuta. Bella esperienza. Torniamo nel nostro cottage in legno con al centro del giardino una bella jacuzzi piena di acqua geotermale. Facciamo una passeggiata sul picco di una montagna e per la prima volta passiamo per un boschetto di alberi evidentemente piantati da poco. Il nostro cottage ha la cucina quindi andiamo a fare la spesa per la sera. SERA: Ceniamo a casetta cucinandoci da soli un bel piatto di pasta asciutta. Verso le 11.00 ci buttiamo in Jacuzzi armati di sigaro e amaro Averna. Fantastico. Dopo esserci rilassati andiamo a dormire. 12 luglio 2007 MATTINA: Sveglia e colazione a casetta. Oggi andiamo a fare Rafting nell’east glacier river. Il tutto durerà circa 6 ore. Arriviamo in pullman dopo circa 1 ora di viaggio al luogo dove dobbiamo entrare in acqua. Il capo della spedizione è un nepalese. Ce ne è anche un altro che invece ci seguirà come scorta in kajak. A fargli compagnia c’è un classico ubriacone inglese. Il nostro timoniere è un giovane ragazzo canadese. Il percorso è abbastanza facile ma ci sono comunque un po’ di rapide degne di nota. Essendo l’acqua molto fredda veniamo coperti con una tuta termica che non lascia passare l’acqua. Sotto abbiamo degli abiti normalissimi. In una rapida cadiamo tutti in acqua. Mi preoccupo di portare Carmela fra mille difficoltà Carmela su di una sponda del fiume e io mi aggrappo al kajak del nepalese. Dopo un po’mi afferro al canotto e riesco a risalirci. Salvi. Continuiamo il nostro percorso sino ad arrivare ad una roccia dove facciamo un tuffo. La tuta è fantastica ed io, capelli a parte, sono completamente asciutto. Ecco però la scoperta. Carmela non è asciutta e non è stata l’acqua ad entrare ma sconvolgimenti dovuti alla caduta in acqua. Torniamo in pullman, questa volta solo 30 min. per arrivare alla base. POMERIGGIO: Ripartiamo immediatamente mangiando un panino in macchina. Puntiamo un luogo dove sembrerebbero esserci un po’ di foche. Prima però vediamo uno strano faraglione in mare. Molto bello. Arrivati nel luogo dove dovremmo vedere le foche, dopo una lunga passeggiata ne vediamo un bel po’ su di uno scoglio in mezzo al mare. Purtroppo non possiamo avvicinarci anche se un paio di loro ci seguono dall’acqua. Vediamo anche, e aggiungerei finalmente, un bel faro. Arriviamo al nostro Edda hotel di Laugarbakki. SERA: Anche questo hotel si trova nel nulla quindi ceniamo e andiamo a dormire. 13 luglio 2007 MATTINA: Sveglia e colazione in albergo. Lasciamo Laugarbakky e viaggiamo spediti verso la penisola di Snafelness. Per strada diamo un passaggio ad una giovane coppia di turisti finlandesi. Lungo la strada ci fermiamo a Stikkysholmur e andiamo su verso il faro che domina da una parte il porto e dell’altra il mare. Il tempo di vedere qualche piccola cascata ed una montagna dalla forma molto particolare. Da li andiamo ad Olasvik dove lasciamo i nostri due amici e tentiamo la scalata verso Snaftajokull, il vulcano innevato dove Julius Verne iniziò il suo viaggio al centro della terra. Riusciamo con un po’ di difficoltà ad arrivare in cima con la nostra auto e da li a piedi passeggiata sulla neve. Rinunciamo alla escursione con il gatto delle nevi: troppo costoso. La vista che ci si apre dall’alto è bellissima. Montagne, neve, mare e lava…tutto in pochi metri. Riscendiamo e ripassiamo Olasvik e facciamo qualche foto ad una nave posizionata ai bordi della strada. POMERIGGIO: Ci dirigiamo verso il nostro Edda hotel. Non esiste più…è stato rilevato da un’altra catena. Ci hanno riservato comunque la camera. Rinunciamo e proseguiamo il nostro viaggio verso chissà dove. Avvistiamo un faro molto reclamizzato per strada ma ci delude. Alle nostre spalle il vulcano ci guarda e sembra quasi animato. E’ pieno e di pieghe sui suoi crinali a metà fra il nero e il marrone scuro. Ci fermiamo ad una stazione di servizio dove ci sono alcuni bambini a cavallo. Sembra un vecchio saloon. Ci dirigiamo verso Reykjavik. Facciamo una galleria ultramoderna sotto il mare e davanti a noi c’è un matto ubriaco in macchina. Lo scansiamo e per fortuna siamo salvi. Scorgiamo la civiltà….Reykjavik e lì ad un passo con centinaia di auto che ve se ne allontanano per il fine settimana. Prima di entrare in città decidiamo di fare una deviazione. Vogliamo tornare a vedere il Geyser prima di ritornare in Italia. Così è. Prima sosta Lauguvartn dove prendiamo una camera all’Edda hotel dove eravamo già stati. SERA: Cena in riva al lago in un ristorante gestito da due gay. Molto carino ed il cibo davvero notevole. Dopo cena decidiamo di tirare fino a tardi in giro. Andiamo al Geyser e vi sostiamo per lungo tempo. Non c’è assolutamente nessuno. Siamo soli. E’ fantastico. Di sfondo il cielo comincia a farsi rosso nel silenzio più assoluto. Sono circa le 11.00 di sera e ci muoviamo verso Gullfoss. Anche qui non c’è nessuno se non vento e scrosci d’acqua imperiosi che provengono dalla cascata. Il paesaggio è spettrale e quasi fa paura. La potenza dell’acqua si manifesta con tutto l’impeto di cui è dotata. Torniamo verso il nostro hotel con un ultimo raggio di sole che ci accompagna prima del crepuscolo. Verso l’una andiamo a dormire senza sole ma sempre con un filo di luce in sottofondo. 14 luglio 2007 MATTINA: Sveglia e colazione in camera e via verso la città. Facciamo una breve sosta a Pingvellir per vedere una chiesetta ed io fantastico sull’improbabile ritrovamento dei miei occhiali da sole. Eccoci finalmente nella civiltà. Prendiamo subito possesso della nostra stanza al Foss Hotel e via per una passeggiata. Arriviamo in piazza dove subito mangiamo un hamburger. Continuiamo il cammino e vediamo la cattedrale. C’è anche una sposa. Saliamo sul campanile e dominiamo dall’alto Reykjavk con le sue casette colorate e la baia. POMERIGGIO: Facciamo un pisolino. SERA: Usciamo per mangiare come al solito dell’ottimo pesce. Siamo pronti per il Runtur. Vediamo un cartello che pubblicizza un giro per locali organizzato da un p.r. di un bar. 3000 corone buttate. E’ una sola. Nessuno dei locali dove andiamo ci servirà mai dell’alcol. Si tratta di acqua colorata dolce. Scappiamo con una ragazza americana da quella trappola per turisti. Troviamo anche il tempo per discutere animatamente con l’organizzatore della serata. Andiamo in un altro bar e riusciamo finalmente a bere qualcosa di vagamente alcolico. Il posto è affollatissimo. Alle 3.00 di notte quando decidiamo di rientrare in albergo vediamo migliaia di ragazzi accalcati intorno ai locali. Bevono per strada e urlano spaccando bottiglie a terra e ridendo. Chissà magari non abbiamo più l’età ma…. Molto divertente ma un po’ troppo giovanile la situazione. Si va a dormire. 15 luglio 2007 MATTINA: Sveglia e colazione in albergo. Passeggiata con caffè e poi spediti a pranzo. Qui ci raggiunge la telefonata di Riccardo che ci comunica che possiamo rientrare dentro casa….. POMERIGGIO: Dopo pranzo pisolino e passeggiata di diversi chilometri alla volta della spiaggia della città. E’ un posto dove una sorgente di acqua calda entra nell’oceano freddo e rende possibile farsi il bagno. Anche qui ovviamente ci sono pozze geotermali. La spiaggia è davvero carina e si trova adiacente all’aeroporto. Prendiamo un caffè e poi ci spostiamo per un aperitivo a base di vino. SERA: Ceniamo all’aperto e proviamo un pancake col gelato davvero notevole. Siamo al Victor bar. Facciamo una passeggiata sul mare e ci fermiamo a vedere una nave vikinga stilizzata. Andiamo a dormire. Domani ci si sveglia presto. Dobbiamo tornare a casa. 16 luglio 2007 Sveglia alle 4.00 e partenza per l’aeroporto. Per strada facciamo il pieno. Arrivati riconsegniamo l’auto in condizioni pietose. Temiamo il giudizio del sig. Hertz che per fortuna ci grazia. Partiamo in perfetto orario e ad Amsterdam recuperiamo il nostro bagaglio. Mangiamo un panino e via a fare il check in. Il volo è Alitalia e ovviamente è in ritardo. Arrivati in serata a Fiumicino dove siamo fortunati a recuperare abbastanza rapidamente il nostro bagaglio. Viene a prenderci Terry con Francesca. Insieme mangiamo una pizza e poi finalmente io e Carmela di nuovo nella nostra amata casetta.


    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche