Barça e la festa di San Juan
Il primo giorno lo trascorriamo a zonzo tra le Ramblas e la zona mare, il Barrì Gotico per tornare alle Ramblas e visitare il mercat del la Boqueria. Siamo rimasti stupiti nel vedere cibi di ogni genere (ci sono perfino negozi dedicati solo alle uova) e soprattutto per i prezzi per nulla acchiappa turisti boccaloni. Passeggiamo fino all’arco di trionfo e per l’ora di cena ci siamo diretti alla Barceloneta e poi fino al porto olimpico dove abbiamo mangiato una gustosa ed abbondantissima paeilla al Tiglado de Monchos uno dei tanti ristoranti del porto. Scelto non per caso, ma per la magnifica brace sul quale abbiamo visto passare ottimi pesci alla griglia. Durante la cena abbiamo notato che molti degli avventori sono locali…indice di buona cucina. Costo nella norma, 45 eur con una bottiglia di vino.
Unico inconveniente è che la metropolitana chiude a mezzanotte e quindi come Cenerentola siamo scappati verso il nostro albergo.
Il secondo giorno, dopo un’ottima colazione al nostro B&B (raccomandata dal gestore) ci dirigiamo verso la Sagrada Familia fermandoci prima a visitare la Plaza de Toros dove un gentilissimo ma quasi incomprensibile (parla solo Catalano) custode ci ha dato alcune notizie sulla storia e sulle usanze della corrida locale. Proseguiamo verso la famosa ed incompleta (dicono che per motivi scaramantici i lavori non si fermeranno mai) chiesa progettata da Gaudì. Paghiamo un biglietto “salato” di 14 eur. La vista di quest’imponente opera ripaga a pieno il biglietto. Restiamo colpiti in particolare dalla facciata della passione e dal museo dove si possono ammirare i progetti di Gaudì e dei suoi collaboratori. Nel pomeriggio, dopo un paio d’ora di sosta al mare (dopo il lungo e freddo inverno e l’inclemente primavera di quest’anno ne avevamo tanto bisogno) abbiamo visitato il Parco Guell con le costruzioni/sculture di Gaudì……ed intanto cercavamo di ricordare alcune scene del famoso film di Woody Allen “Vicky, Cristina, Barcelona”.
Per cena, cercando di ritrovare i gusti delle tapas andaluse siamo andati alla ricerca di locali para tapear. Dopo vari tentativi molto indirizzati ai turisti siamo entrati alla El Xampanyet in carrer de Montcada nel Barrì Gotico dove l’affollamento introno al bancone ci ha richiamati. Ottime tapas servite con cerveca fresca o con un vino bianco locale, ma attenzione ai prezzi, è sempre bene informarsi prima che piangere su una cuenta troppo elevata.
Il terzo giorno, vigilia della festa nazionale di San Juan (24 giugno), da bravi italiani andiamo a vistare il Camp Nou, mitico stadio di calcio del Barça. Costo anche qui elevato (18 eur) ma del resto serve a pagare lo stipendio dei poveri calciatori……….scherzi a parte interessante il museo con video interattivi, ti fa fare un tuffo nel passato! Anche in questo giorno passiamo qualche ora in spiaggia e per non perdere l’occasione di vedere luoghi di sport andiamo a visitare l’Anella Olimpica con lo stadio dove si sono svolti recentemente i campionati europei d’atletica.
A cena, dopo aver saputo che su tutta la Barceloneta ci sarà festa per tutta la notta, torniamo al Tinglado e festeggiamo il mio 37 compleanno mangiando la grigliata di pesce adocchiata la prima sera! La spesa è leggermente maggiore ma la grigliata ci ha soddisfatti pienamente! E poi fiesta!
Tutta la città, dai lattanti ai nonni, si riversa alla Barceloneta e festeggia tra musica e fuochi d’artificio. Non abbiamo mai visto una cosa del genere. Quasi tutta la città si riversa in spiaggia e festeggia senza creare problemi. Non abbiamo mai percepito nessuna sensazione di pericolo o ressa e confusione, solo tanta gente con tanta volgia di divertirsi. Per fortuna la metropolitana è rimasta aperta tutta la notte consentendoci di respirare la vera movida spagnola e tornare a casa più tardi.
Il quarto giorno doveva per noi essere l’ultimo e quindi dopo esserci attrezzati per le valigie, che sempre gentilmente ci hanno tenuto in custodia presso il Bed & Breakfast forse colpiti dalla nostra insolita puntualità, ci siamo diretti a visitare il Tibidabo, parco dei divertimenti in cima ad una collina dalla quale si può ammirare il panorama di tutta la città. Per raggiungerlo oltre la metropolitana si prende un tram a cremagliera e poi una funicolare, molto carini e pittoreschi. Noi non siamo saliti sulle giostre ma è stato piacevole godere dell’aria fresca offerta dalla collina. Di ritorno vista alle case di Gaudì sul Passeig de Gracia, recupero bagagli e via all’aeroporto. Ma qui a causa di uno sciopero dei controllori di volo ci annunciano la cancellazione del volo ed Easy Jet, dopo averci messo su un volo per il giorno successivo, ci offre una notte in più nella splendida Barça. All’aeroporto in realtà non abbiamo perso che un’ora e mezzo grazie anche all’abilità di noi Italiani a riconoscerci ovunque nel mondo e passarci utili informazioni.
L’hotel fornito dalla compagnia era molto lontano dal centro ma vicino ad una fermata di metro e così ne abbiamo approfittato per goderci un’altra serata a caccia di tapas nel quartiere Eixample. Concludo con alcuni piccoli consigli: è utile fare un abbonamento di vari giorni per i mezzi pubblici (vale anche per i treni da e verso l’aeroporto) e se possibile camminare molto con il naso all’insù. Barcellona è una città fatta di bellissimi palazzi, giardini che coniuga bene le molteplici sfaccettature di una grande città con i ritmi placidi della città di mare.