Cambio vita e vado in Australia
Beh, forse questo non e' proprio un 'viaggio'... Eppure secondo me e' il Viaggio: partire per esplorare nuove possibilita' di vita in un paese straniero, forse tornare, forse non tornare. E cosi' e' stato per me: partito a febbraio 2009 alla volta di Sydney con un visto di 4 mesi... e non ancora tornato.
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Sono partito a febbraio 2009 con la scusa di frequentare un corso di inglese. Sono partito, stanco di un’Italia che non sapeva darmi meritate opportunita’ professionali, nauseato dalla sua situazione politica, rassegnato ad una qualita’ della vita appena sopra il livello di decoro (lavorare per arrivare alla fine del mese, senza ambizioni, prospettive). Sono partito soprattutto per fare un ‘sopralluogo’. E il sopralluogo e’ andato bene. Durante il corso di inglese ho provato a cercare uno ‘sponsor’, in altre parole, qualcuno che mi assumesse: cercavo un lavoro nel mio campo, altrimenti fare il cameriere sarebbe stato facile… Ma non certo un ‘avanzamento’ nel mio progetto di vita! Ancora a fine maggio non sapevo se sarei dovuto tornare in Italia, al mio vecchio lavoro o meno. Poi la svolta: un’agenzia mi propone di lavorare come freelance. E da li’ ho iniziato: prima con loro, poi con altri clienti… Nel corso dei mesi sono riuscito a fare quello che non sono riuscito mai a fare in Italia, un po’ per le tasse, un po’ per un mercato forse non troppo maturo (lavoro nel campo dell’IT), un po’ per una qualita’ e un costo della vita che a vedere da qua sono proprio proibitivi: mettermi in proprio! Quindi questo non e’ un “diario di un viaggio” con destinazioni da raggiungere e mete da non perdersi… E’ invece il racconto di un’altra possibilita’ di vita in un altro paese.Innanzitutto il lavoro: ben pagato, molto piu’ che in Italia, io direi almeno tra il doppio e il triplo. Il costo della vita: esclusi trasporti pubblici, affitti (paragonabili forse a quelli di Roma) e sigarette… Molto conveniente; l’affitto e’ caro perche’ sono a Sydney e nello specifico a Bondi, una delle spiagge piu’ belle del mondo (secondo alcune classifiche) Burocrazia: qui il punto dolente se vogliamo; per stare qui e avere diritto di lavorare ho una Student Visa (ma chi ha meno di 30 anni puo’ farsi un working holiday); c’ho messo un po’ ma alla fine ho trovato una bella soluzione con la scuola di fitness; ora vado a scuola 2 giorni alla settimana e lavoro 3, sto bene e mi tengo in forma… Poi si vedra’… Amicizie: forse la cosa piu’ sorprendente; con gli australiani sento ancora la difficolta’ della barriera linguistica; il bello viene con tutti gli altri, studenti come me, avventurieri, gente nella mia stessa situazione: europei, asiatici, sudamericani… Tra noi si crea una comunione di progetti ed una solidarieta’ a volte commuovente. Nonostante a volte si trovano amici che vengono e spesso vanno c’e chi rimane e chi rimane crea questa affascinante comunita’ multietnica che sa regalare rare esperienze che solo qui e in poche altre citta’ del mondo si possono sperimentare. Per concludere: Se per caso anche tu senti a volte il desiderio di scappare in un altro paese forse il mio piano (a me riuscito) potra’ esserti di ispirazione: 1) Metti da parte i soldi per il viaggio, la tariffa di uno dei corsi di inglese in Australia e per campare 3,4 mesi senza lavorare o lavorando il minimo (io sono partito con viaggio A/R e scuola pagata e 4000 euro) 2) Fatti il tuo corso di inglese, poi, appena ti senti a tuo agio con la lingua, inizia a cercare un lavoro nel tuo settore; 3) Se non lo trovi prima di finire i soldi puoi ripiegare su un casual job e continuare a cercare… Prima o poi l’Australia sapra’ darti le tue meritate opportunita’.