London diary
Volo ok, ho tenuto anche sotto controllo il mio solito panico (io odio volare!!!!!). Come hotel eravamo al Premier Inn di Victoria. Molto carino, personale estremamente cortese (anche se artificiosamente…nel senso che si vede che li hanno istruiti ben bene!), buon rapporto qualità prezzo secondo me; l’unica cosa che mi dà fastidio, ma che avevo già riscontrato in altri hotel, è che non si possono aprire le finestre della camera. Tenete anche presente che sul letto non mettono le lenzuola, ma solo un simpatico piumone, che a luglio si sa…è necessario! Vabbè, questo ci ha costretti a dormire sempre con l’aria condizionata accesa, quando fuori era invece un freschino gradevolissimo. Il breakfast era veramente buono e abbondante, ci ha consentito di saltare diversi pasti.
Anche perché l’orario dei pasti degli inglesi per me resta un mistero: li vedi che mangiano ovunque, in metropolitana, mentre camminano, sui treni, ma se vuoi andare a cena chessò, alle 21 rischi grosso di rimanere a pancia vuota! Comunque, ci siamo adattati alle usanze e abbiamo mangiato a caso quando capitava.
Riassumo sinteticamente cosa ho visto, tanto sono posti perlopiù conosciuti:
Venerdì 09
Dopo aver penato un po’ per fare la travel card giusta che consentisse di usufruire degli sconti 2×1 delle Southern Railways (va fatta dentro la stazione dei treni, il problema era chiederlo e capirlo col mio inglese che diciamo…non è il top della scioltezza) e aver depositato armi e bagagli all’hotel, siamo andati passeggiando fino ad Hyde Park, sotto un sole cocente. Ci siamo fatti un bel panino e una scatoletta di macedonia assieme agli scoiattoli e, visto il freschino e l’ombra gradevole, ci siamo addormentati come due salami sotto un albero! Poi nel pomeriggio, giro da Harrod’s dove avrei comprato tutto nella parte gadget, tant’è che abbiamo dovuto riportare la spesa in hotel perché pesava troppo. Poi, indomiti, siamo tornati nelle vie dello shopping, Oxford Street, Regent Street, dove siamo di nuovo riusciti a spedendere, poi Carnaby street e Soho. Per cena siamo rimasti in zona Victoria, alla St George Tavern, che è un pub molto carino, col titolare gentile e soprattutto fa da mangiare fino alle 22. Giretto e a letto.
Sabato 10
Io sono innamorata di Oscar Wilde e quest’anno sono andata ovviamente al cinema a vedere Dorian Gray. Ok, lasciamo stare alcune esagerazioni e manipolazioni degli sceneggiatori, ma quel film ha il merito di farti entrare in certe atmosfere della Londra vittoriana che a me affascinano in modo particolare. Per l’appunto alcune scene erano state girate al cimitero di Highgate, che rimane uno dei cimiteri più antichi e pieni di storia al mondo. Mi sono incuriosita, ho letto di più su questo posto e alla fine siamo andati a vederlo: la visita della parte Occidentale, che è la più interessante, è solo guidata: il cimitero è splendido, consiglio a tutti di vederlo. E’ un posto pieno di fascino e di storia, la guida era un simpatico vecchietto che ha reso tutto ancora più interessante. Lui e gli altri che lo custodiscono sono volontari, fanno sta cosa per passione, per conservare questa meraviglia dal degrado e dall’abbandono in cui era stato lasciato alcuni anni fa, degrado perpetrato anche da chi andava a caccia di cadaveri o a praticare messe nere, vista la fama un po’ sinistra ed equivoca di questo posto. Veramente, sembra di entrare in un film.
Usciti da Highgate abbiamo fatto ciò che la brava guida per caso Cristina (a cui vanno ancora tutti i miei ringraziamenti per le informazioni), ha sempre sconsigliato di fare: e cioè saltare su e giù dalla metropolitana come pazzi per vedere tutto il possibile. In particolare, abbiamo fatto un salto a Trafalgar Square, dove c’era la finale del Big Dance 2010, una manifestazione di danza che coinvolge chiunque voglia partecipare. C’era una marea di gente, vestiti con delle magliette diverse a seconda della zona di Londra di provenienza, che ballavano più o meno le stesse coreografie, ma non so, forse avevano fatto qualcosa di più concertato prima che arrivassimo noi, quello a cui abbiamo assistito noi non era granchè come spettacolo. Credo comunque che sia stata una manifestazione divertente per chi ci ha preso parte, perché se ne andavano in giro ballando tutti assieme per le strade di Londra. Poi da qua ci siamo fiondati prima a Portobello (un casino pazzesco, sta diventando veramente troppo turistico) e poi a Camden Town, più tipico e dove c’erano ragazzi che “balneavano” in costume sul canale e facevano festini improvvisati. Insomma, tra il su e giù in metro, il caldo e una ciotola di pesce fritto (comprato al volo a Notting Hill e mangiato seduti in terra col sole a picco in fronte) ,che era buono ma trasudava unto e una Guinness (birra…..nera……..non lo sapevo, l’ho ordinata per sbaglio!!!), alla fine mi è venuto un mal di testa pazzesco. Tanto per stare ancora un po’ in metro siamo tornati in centro, a Covent Graden, dove era in scena in piazza un’operetta, direi in tedesco: anche se non capivo una parola me la sono goduta, e comunque cantavano parecchio, finalmente stava iniziando a diventare freschino, si stava benone, lì seduti in piazza. Poi da qui per riassestare lo stomaco siamo andati all’angolo con lo Strand, al ristorante italiano Inferno e Paradiso, per un piatto di semplice pasta. Carino, c’ero già stata.
Domenica 11
La metropolitana oggi praticamente non funzionava. Abbiamo girato solo in autobus, che poi è anche bello perché vedi un mucchio di cose passando. Mattinata nella zona di Shoredicth, mercato di Petticoat Lane, di Spitafields e dintorni. Questo è il mercato che mi è piaciuto di più, dove tra l’altro ho comprato alcune cosette di abbigliamento carine e originali. Mi è piaciuta moltissimo anche l’atmosfera delle vie lì attorno, con tutti i banchetti che vendevano cibo di ogni etnia, i gruppetti che suonavano qua e là, gente di ogni genere, che poi per me è una delle maggiori attrattive di Londra. E tornando a prendere l’autobus mi sono persa tra i grattacieloni ipermoderni a due passi da queste vie così antiche, che contrasto stupefacente! Pomeriggio a Greenwich, molto bella la gita in battello (pagata metà col 2×1) , la vista di Londra dal Tamigi. La sera torniamo verso Leicester Square nel (vano) tentativo di trovare un pub dove mangiare e vedere la finale dei mondiali. Sèèèèèè…..idea originale, vero? Ogni pub o pizzeria o qualsiasi locale che avesse un televisore era murato già da tempo, e la cosa divertente era che fuori c’era il crocchio di gente in piedi che spiava la partita dentro. Ci siamo accodati ad un gruppo di spagnoli fuori da un tapas bar, che facevano un casino boia ad ogni azione anche vagamente positiva. Che ridere! Poi mio marito, nelle cui intenzioni c’era di vedersi la partita bello comodo, si è scocciato, oltretutto avevamo fame e le cucine dei pub erano già chiuse, per cui siamo tornati al nostro pub in zona Victoria dove………..sorpesa! C’era un televisore, posti a sedere e cibo caldo. Mitico.
Lunedì 11
Windsor Castle. Fantastico, bellissimo il castello, la cappella, i quadri dentro, la storia che trasuda da tutte le parti. E carinissimo anche il paesino, ci siamo fatti una passeggiata fino al college di Eton, per quelle viuzze veramente caratteristiche, così english! Passando davanti ad un baretto abbiamo visto due vecchiette che si prendevano il loro thè con una piramide di pasticcini e salatini…….una meraviglia, ecco i famosi scones! Siamo entrati e meno male che abbiamo ordinato una porzione in due! Con 12£ abbiamo fatto un merendona in due. Il posto era quanto di più tipico (comprese le vecchiette, forse le mettono lì apposta) potessi immaginare. Siamo tornati di corsa a Londra, doccia veloce e via a vedere il musical: avevo prenotato col 2×1 We will rock you, al Dominion Theatre. Sono bravissimi, e la gente è gasata dura, molto coinvolgente.
Martedì 12
Mattinata colta: Britsh Museum. Dopo un po’ usciamo, stremati da tutte quelle cose esposte, ci vorrebbe una settimana solo per quello. Facciamo un giretto per Bloomsbury, dove compro due libri in una bella libreria antica. Poi torniamo in centro, Oxford e Regent street per gli ultimi affari nei negozi con i saldi. Facciamo pranzo(??) alle 15.30 in un pub che vorrei segnalare, il Blue Post su Canton Street, una laterale di Carnaby Street. Mangiamo dentro, in un angolino che dà su una vetrata, e per la prima volta cade una pioggerella che rende ancora più piacevole stare in quel posto così caldo ed accogliente. Tra l’altro abbiamo anche mangiato bene e speso una cosa giusta. Poi a piedi andiamo verso Soho e in particolare a Charing Cross street, a vedere un po’ di belle librerie. Da Foyle’s (che avrei voluto vedere meglio, ma mio marito sosteneva che avremmo perso l’aereo), mi sono presa un po’ di libri di Doris Lessing in inglese: mi piace tantissimo quella vecchietta!! Dovete guardarvi su You tube il video di quando le dicono che ha vinto il nobel per la letteratura, è simpaticissimo. Poi niente, si torna a casa. Londra mi piace sempre di più, è uno dei pochi posti dove non mi annoio mai, c’è sempre qualcosa di interessante da fare, ogni angolo ti sorprende. Mi sembra un riassunto del mondo, così legata al passato ma anche al futuro. E mi piace la loro cortesia, sarà anche formale, ma quant’è piacevole fare una coda senza doverti preoccupare che qualcuno faccia il furbo per passarti davanti?
Nadia