One week in Berlin
2 gennaio 2010 Nevica. Nevicherà tutta la mattina ma non ci scoraggiamo abbiamo una quasi deserta città da visitare. E’ mattina presto siamo davanti a un luogo quasi magico. La neve crea un’atmosfera irreale, non c’è anima viva, c’è silenzio si sente solo il rumore dei nostri passi nella neve, siamo al Denkmal fur Ermodeten Juden monumento a ricordo delle vittime dell’olocausto. E’ un labirinto formato da 2700 blocchi di cemento scuro di varie misure ci inoltriamo e ci separiamo. Mentre cammino la mente vaga la guerra la morte il freddo la pace…Zitti e muti raggiungiamo un’altro simbolo di Berlino: Brandenburger Tor unico monumento non ricostruito nella piazza è un imponente arco che si ispira ai Propilei dell’Acropoli di Atene. Tanto per non farci mancare niente entriamo a dx sotto la porta nella camera del silenzio luogo di raccoglimento per non dimenticare gli anni della guerra fredda di cui la porta ne è il simbolo. Dentro il silenzio fa rumore. Non sembra di essere al centro della grande Berlino. La porta guarda Pariser Platz che è tornata ad essere il centro sociale e turistico della città e che ospita l’ambasciata americana, l’Hotel Adlon, l’Akademie der kunste e l’ambasciata francese. Lasciamo la piazza percorrendo l’interminabile Unter den Linden guardando le vetrine di lussuosi negozi. Passiamo davanti anche all’ambasciata russa, al Komische Oper uno dei teatri più importanti, la galleria Deutsche Guggenheim Berlin, all’Altes Palais, la Humboldt Universitat che si fa notare per la statua di Federico II a cavallo fino ad arrivare alla piazza divenuta famosa per il rogo dei libri da parte dei nazisti: Bebelplatz. Senza difficoltà visto la neve troviamo subito la botola nell’asfalto da cui si vede una stanza bianca con ripiani vuoti immersa in un silenzio impressionante. Nella piazza si affaccia Alte Bibliothek e St.-Hedwigs chiesa cattolica che decidiamo di visitare, assomiglia al Pantheon di Roma. Usciamo dalla piazza percorrendo sempre l’interminabile viale passiamo il teatro Deutsche Staatsoper altri palazzi fino al Schlossbruke il più bello e antico ponte che attraversa la Sprea.Visitiamo con audioguida prezzo 5 euro, il Duomo di Berlino. La visita è da non perdere. Uscendo dal Duomo direzione Alexander Platz attraversiamo un vastissimo giardino dove troviamo la statua di Marx-Hengel e la fontana di Nettuno che ricoperta di neve com’è ovviamente è spenta ma esprime al meglio lo stesso la sua bellezza. La fontana si trova di fronte al municipio della città costruito interamente di mattoni rossi. Incuriositi da un campanile in perfetto stile tirolese che si vede uscendo dal duomo lo cerchiamo scoprendo così un angolo della città bellissimo e molto caratteristico: Nikolaiviertel piccolo quartiere sviluppatosi intorno alla chiesa di s.Nicola la più antica della città. Torniamo al giardino per entrare nella bellissima MarienKirche la più antica parrocchia di Berlino risparmiata dai bombardamenti.
3 Gennaio 2010. E’ mattina presto con la metro raggiungiamo la Museuminsel dichiarata patrimonio dell’umanità per visitare il Pergamon Museum. Il palazzo che ospita il museo è grandioso e la prima sala che ci appare ci da l’immediata idea della magnificenza del museo. L’altare di Pergamo a grandezza naturale è superbo, i fregi che lo decorano sono originali e ci si può arrampicare sulla scalinata per avere una più ampia visuale della sala. Proseguendo la visita, l’audioguida è d’obbligo, La porta del mercato di Mileto la fa da padrone è incredibile vedere un monumento così dentro un palazzo. La facciata del tempio di Traiano di Pergamo, le colonne dell’altare di Baalbek, sono proprio da vedere. Nel reparto dedicato all’Asia Minore sono stati rimontati la Porta di Ishtar, la mia preferita non volevo più uscire dalla stanza i fregi in piastrelle smaltate sulle pareti della strada delle processioni che raffigurano due file di leoni che accompagnavano chi arrivava a Babilonia. Nel pomeriggio invece ci aspetta lei la signora di Berlino:Nefertiti. Arriviamo puntuali con la nostra prenotazione all’ingresso del Neues Museum altrimenti non si entra il museo è stato da poco riaperto e restaurato e ogni giorno ci dicono è sold-out. Il costo del biglietto è di 10 euro con audioguida e guardaroba per ciascun museo. Nefertiti è stata trasferita dall’Altes Museum nella nuova sezione egizia. Più passa il tempo più sono in trepida attesa di vedere lei, la regina, la più bella di tutto il regno antico e infine ci si ritrova in un corridoio dove sono custoditi antichi papiri in teche di vetro e in fondo in una piccola stanza al buio senza finestre l’occhio è rapito da una luce che illumina un busto, un volto che sembra vero e più ti avvicini più t’incanti a guardarla, in tutte le direzioni….sono senza parole….DIVINA……L’unico giorno dove il tempo è stato un po più clemente lo passiamo rinchiusi in questi due capolavori di musei. Non andatevene via da Berlino senza averli visti.
4 Gennaio 2010 Una nuova avventura ci aspetta ma la stanchezza comincia un po’ a farsi sentire cosi arriviamo in ritardo sulla tabella di marcia e questo ci costerà un ora e mezza di fila sotto un vento polare nella più fredda giornata della vacanza. Siamo sotto l’immenso ingresso a gradini del REICHSTAG il parlmento. Capiremo dopo il perchè della lentezza della fila l’unica fila fatta in una settimana. Ovviamente se avessimo saputo del tempo che dovevamo aspettare forse avremmo desistito ma qui si è fatta la storia, la cupola è li che ci aspetta, si vedono le persone la in alto e noi vogliamo esserci. Al Reichstag è toccato il triste destino di simboleggiare la caduta della democrazia tedesca, durante l’incendio che lo distrusse Hitler sospese le libertà parlamentari, per suo ordine vennero arrestati più di 5.000 oppositori e dopo una battaglia all’interno dei suoi corridoi dove vennero scaricati più di un milione di proiettili sul tetto venne issata la bandiera rossa. All’ingresso c’è il metaldetector tipo aereoporto, quindi bisogna spogliarsi figuratevi d’inverno che bello e che lentezza, ti fanno passare come il riso, poi ti catapultano sull’ascensore e …ti ritrovi sul tetto, sulla cupola e io che soffro di vertigini sono riuscita a salire solo al secondo anello William (mio figlio) fino alla fine. Fortunatamente per me le terrazze sono chiuse per neve anche se il panorama è notevole rimaniamo poco fa un freddo cane. La visita è gratuita. Usciamo dal parlamento e ci mettiamo a cercare le croci bianche là dove correva il confine a ricordo di chi ha provato ad attraversare verso ovest. Le croci sono li in riva alla Sprea ghiacciata e non si può non soffermarsi un po’…Giriamo intorno a due edifici giganti la Marie-Elisabeth Luders-Haus e la Paul Lobe-Haus uniti da un ponte costruito nell’esatto punto del vecchio confine come simbolo dell’unione fra le due Germanie. Proseguiamo verso la sede del cancellierato un palazzo imponente il Bundeskanzleramt. Da qui si ha un’ottima visione intera del parlamento e della sua gigantesca piazza che ovviamente è ricoperta di neve e da centinaia di pezzi di petardi dell’ultimo dell’anno. Chissà che bello a primavera! Tenendoci vicini al fiume raggiungiamo la Kongresshalle situata gia all’interno del Tiergarten il polmone verde di Berlino. Una visita dovuta è al monumento ai caduti sovietici è stato costruito con le macerie della cencelleria di Hitler e con i due veri carri armati che per primi entrarono a Berlino per liberarla. Decidiamo di inoltrarci dentro il parco e più camminiamo più sembra un paesaggio irreale non c’è in giro nessuno arriviamo fino allo Schloss Bellevue elegante residenza del Presidente della Germania per poi arrivare alla Siegessaule sulla cui sommità c’è la statua della vittoria alata. Siamo distrutti ma voglio ancora vedere una cosa l’Ernest-Reuter Platz uno dei più grandi rondò d’Europa.
5 Gennaio 2010 Stamattina andiamo a vedere, fotografare, ammirare,contestare, credo l’indiscusso simbolo di Berlino: IL MURO. Seguendo la Muhlen Strasse lo percorriamo tutto 1,3 km di dipinti pop. UN successo. Ci sono un sacco di persone per lo più giovani ma non turisti quelli sono pochi qui ci vengono i tedeschi….. La giornata prosegue sull’onda della mattina con la metro raggiungiamo il Check Point Charlie che era il passaggio tra il settore americano e quello orientale. In mezzo alla strada un cartello luminoso ti fa vedere da est verso ovest la foto del soldato americano Harper, da ovest verso est la foto di un soldato sovietico. C’è ancora il gabbiotto con i soldati, ci sono i turisti che si fanno fotografare, c’è l’albero di Natale e per fortuna é tutto molto finto ma non è sempre stato così questo è stato un punto cruciale nella storia della città cosi per non farci mancare niente visitiamo il museo Haus am Checkpoint Charlie: da non perdere. 6 Gennaio 2010 Oggi partiamo da Alexanderplatz ci faremo una bella passeggiata verso Sophienstrasse scendendo verso l’Alter Judischer Friedhof il più antico cimitero ebraico della città trasformato dai nazisti in parco pubblico. Lungo Oranienburger Strasse batte il cuore della vecchia Berlino qui si stabilirono gli ebrei fuggiti dall’est. IL nostro interesse viene catturato dalla grande cupola in stile moresco-bizantino della Neue Sinagoge , dove Einstein era solito suonare il violino per la comunità. Arriviamo al più bizzarro complesso finora visto: il Kulturzentrum Tacheles immenso edificio in rovina occupato dal 1990 da un gruppo di artisti. Visto le precarie condizioni del complesso esito decidendo poi di entrare nel cortile con altri turisti. Un’accozzaglia d’opere d’arte ovunque. Degli artisti vista l’ora neanche l’ombra. Nell’edificio non entriamo norme igenicosanitarie inesistenti…. Friedrichstrasse è la via più lunga della città ci perdiamo tra le vetrine dei negozi. Al pomeriggio con la metro arriviamo forse nell’unico spazio della città meno caratteristico molto evveniristico Potsdamer platz. Forse perchè è quasi buio forse perchè abbiamo visto un sacco di cose, forse perchè è poco storica non ci entusiasma e dopo aver fatto un giro della piazza torniamo nella nostra piazza il nostro punto di arrivo e di partenza l’unica vera piazza la mitica Alexander Platz. 7 Gennaio 2010 Ultima mattina alla ricerca di regalini da portare a casa, Credo che non esiste un luogo al mondo dove la storia abbia lasciato ferite cosi grandi nella fisionomia della città e negli animi delle persone che sono gentili e disponibili anche con chi come noi non parla una parola di tedesco e pochissimo inglese. Lasciamo una città che ci ha stupito per la sua vitalità, cultura, tecnologia e fierezza. AUFWIEDERSEN.