Le città anseatiche tedesche

Itinerario inusuale tra Lubecca, Schwerin, Wismar e Luneburg
Scritto da: gdongu
le città anseatiche tedesche
Partenza il: 11/06/2010
Ritorno il: 15/06/2010
Viaggiatori: 1
Spesa: 500 €
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Talvolta, la scelta operata dalle Compagnie aeree low-cost di adottare, per i loro voli, aeroporti non coincidenti con la meta prevista può rivelarsi una gradita sorpresa. E’ questo il caso di Amburgo, il cui volo Ryanair atterra in realtà a Lubecca, ad oltre 50 km di distanza dalla seconda città per abitanti della Germania.

Così, attratto dal costo risibile dei voli per alcuni giorni di Giugno, dato uno sguardo a ciò che la Germania del Nord offrisse in prossimità dell’antica capitale della Lega Anseatica e considerato che Amburgo, al di là di alcuni giustificabili motivi di interesse, non rappresentasse una destinazione per me prioritaria, mi sono creato un itinerario non consueto che si è rivelato invece eccellente sotto il profilo turistico.

Le cittadine che ho scelto di visitare, oltre alla imprescindibile Lubecca, sono state nell’ordine Schwerin, Wismar, Luneburg e Travemunde, tutte raggiunte in treno. A Lubecca ho dedicato 1 giorno e mezzo, Schwerin e Wismar le ho associate in una sola giornata così come ho fatto per Luneburg e Travemunde sebbene, in questo ultimo caso, per andare dall’una all’altra occorra ripassare per Lubecca. Consiglierei quindi, per i turistipercaso interessati, di compiere questo itinerario con 3 o al massimo 4 pernottamenti, per i quali, come in seguito descritto, ho scelto quest’ultima cittadina.

Rimanendo fedele alla convinzione che coloro che leggano le recensioni dei viaggi su questo sito siano alla ricerca di informazioni e suggerimenti derivanti da esperienze concrete piuttosto che di descrizioni puntuali e meticolose delle località visitate, (che si trovano con maggiore dettaglio tanto sulle guide che sul web), passo a descrivere i punti salienti e le curiosità di questo viaggio.

L’aeroporto di Lubecca è commoventemene piccolo e scarno, così che guadagnarne l’uscita per prendere il bus n° 6 verso il centro (2,6€) costerà pochi passi. Questo bus, tuttavia, non si ferma proprio davanti all’uscita dell’aeroporto, ma dovrete attraversare il piazzale e imboccare un vialetto alberato sulla destra. Questo mezzo è in realtà un’estensione dei percorsi urbani e pertanto effettua numerose fermate anche in città prima di arrivare al capolinea (ZOB), in prossimità della stazione ferroviaria. Conviene quindi dare uno sguardo in anticipo alla cartina per evidenziare la posizione del proprio hotel ed evitare (come è successo a me!), di farsi 15 minuti a piedi per tornare indietro.

In tutti i casi Lubecca va visitata assolutamente a piedi, sia perché piccola sia per gustarne i tanti angoli nascosti. In un giorno la ho visitata palmo a palmo, mentre ho dedicato la quasi mezza giornata aggiuntiva che mi era rimasta alle belle foto e riprese dal campanile di San Petri (3€) a un piacevole giro di 1 ora in battello sul fiume Trave (8€, si prende nei pressi del ponte della Holstentor) , e all’impegnativa scelta dei famosi dolcetti di marzapane da portare a casa nel bellissimo Cafè Niederegger (acci, quanti € !). Ma cosa è consigliato vedere? Tutto, ma proprio tutto, dalle possenti e fotogeniche porte (Holstentor, in primis, e Burgtor) alle tante chiese (St. Marien, St, Jacobi, St. Petri, At. Aegidie, St. Katherinen), al Dom, all’antico Ospedale Helligen-Geist (molto bello e interessante), al soffermarsi di fronte alle case di Willy Brandt, di Gunter Grass e della Buddenbrook citata da Thomas Mann. Ma non mancherà il tempo per camminare lungo il Trave (il tratto migliore per video o foto è quello compreso fra la Holstentor e il Dom), per inoltrarsi negli stretti e bellissimi vicoli nei pressi di St. Jakobi, per entrare, (se non per consumare un costoso pasto almeno per dare uno sguardo, dato che è permesso), nella stupenda sala dell’impronunciabile ristorante Schiffergesellschaft, la casa del marinaio, costruzione risalente al 1535. Ciò che non è descrivibile è invece l’atmosfera tranquilla, le prospettive visive verso angoli silenziosi, l’osservare le tante biciclette “parcheggiate” senza catene e i tanti anziani che fanno jogging nel verde….. Altre “piccolezze quotidiane” non sfuggiranno agli occhi di un viaggiatore, come la pulizia e l’ordine senza confronti, la presenza di un addetto che alle fermate del bus aiuta le vecchiette a scendere, la massiccia e composta adesione al movimento che vuole istituire l’Università in città, e via di seguito. Certo, in periodo di mondiali di calcio sono presenti anche comportamenti “esagerati” (il 10% delle auto è attrezzata con 4 bandierine nazionali issate ad ognuno dei finestrini e la notte del 4-0 i caroselli dopo la partita sono durati sino alle 4!), ma il tutto rimane comunque nei limiti del civismo.

Quando di prima mattina mi reco alla biglietteria della stazione ferroviaria per fare il biglietto per Schwein e Wismar, posso registrare più di una sorpresa e curiosità. Un’impiegata esce da un ufficio e mi aiuta infatti a fare il biglietto con l’erogatore automatico (l’acquisto dei biglietti al botteghino qui è stato abolito), questi biglietti i giorni festivi costano circa la metà rispetto ai feriali (da 34 a 18€) e infine mi chiedono se voglia trasportare in treno una bici da prendere a noleggio, fatto evidentemente qui abbastanza comune !

A Schwerin, al mio arrivo la domenica mattina alle 9.30, tutti dormono e quasi non incontro neppure un’auto nel tragitto fra la stazione e il Markt, passando ai bordi dell’ameno laghetto del Pfaffen-teich, con belle viste su diversi edifici della cittadina. La piazza del municipio e il vicino Dom, al cui interno è assai rilevante un bell’altare gotico del 1440, non sono comunque fra le cose che più mi rimarranno impresse di questa località, nel senso che ne ho visto di migliori, ma l’obiettivo della visita a Schwerin era in realtà il castello, scenograficamente stupendo, immesso com’è in un’isoletta sul lago omonimo. Inutile riferire che passo qui il resto della mattina, in parte dedicata alla visita agli interni (4€, ma tutti i prezzi d’ingresso sono ridotti del 20-30% per noi pensionati) in parte dedicata agli esterni per cogliere le diverse prospettive della costruzione, ora da vicino centrando le diverse torri, torrette, scudi e targhe, poi da più lontano inserendo l’estesissimo giardino all’inglese e quindi le viste dai differenti angoli con il lago che fa da cornice. Per chi già lo conosca, il castello di Schwerin è in effetti una copia di quello francese di Chambord, nei pressi di Orleans, differenziandosi da questo, se non nelle caratteristiche stilistiche che racchiudono assieme elementi gotici, rinascimentali e barocchi, certamente nella posizione, resa qui fiabesca dall’essere il castello circondato dall’acqua.

Di Wismar, che raggiungo nel pomeriggio solo dopo 30 minuti di treno, rimangono impressi una quantità impressionante di bellissimi antichi edifici a gradoni, di cui il più bello di questo intero viaggio è il così detto “Antico Svedese” (Alter Schwede) nonchè la grande Markplatz con la Wasserkunst, fontana a forma di tempietto. Unico rammarico è il fatto che questa piazza non sia un’isola pedonale, e le molte auto parcheggiate non rendono quindi giustizia ad un’area che probabilmente sarebbe stupenda senza queste. Vivacissimo è inoltre il porto (Wismar è infatti sul Baltico), con l’antica porta Wassertor del 15° secolo, i pescherecci colorati e lo stridio dei gabbiani tutto attorno. Formidabile poi il panino con pesce affumicato (quale, non lo so) che ho acquistato da uno dei tanti pescherecci adibiti a bancarella “fluttuante” ! Di Wismar mi è inoltre piaciuta molto la chiesa di San Nicola e l’ospedale dello Spirito Santo, sebbene in fase di ristrutturazione. Oltre a ciò, in questa cittadina sino a 20 anni fa al di là della cortina di ferro, si respira un’aria diversa: qui, ad esempio, l’inglese è poco conosciuto, segno che dal punto di vista turistico esistono ampi margini di sviluppo, e la gentilezza e la calma sono aspetti genuini, lontani da atteggiamenti o condizionamenti artificiosi, rendendo questo giorno a Schwerin e Wismar un’esperienza molto significativa all’interno di questa escursione nella Germania del Nord.

Non è assolutamente da meno, il giorno dopo, Luneburg, a sud di Lubecca e probabilmente ed ingiustamente la meno nota di quelle visitate. Anzi, questa cittadina ha più di un elemento che sorprenderà positivamente il visitatore: il vecchio emporio (Altes Kaufhaus) e la vecchia gru (Alter Kran), ad esempio, sono situati in un angolo pittoresco sul canale che ricorda quelli più belli di Colmar o Bruges, mentre imprescindibile è una passeggiata attraverso le isole pedonali che portano al Markt, una grande piazza con il municipio ed una fontana del 1500 , e al Am Sande, bellissima e amplissima piazza rettangolare con una notevole quantità di edifici gotici e barocchi, alcuni del quali risalenti alla metà del 1500, dove ho un ottimo ricordo di uno spuntino seduto su un tavolino in una splendida giornata di sole. Oltre al sole vi è da ricordare il sale, che fu infatti la principale risorsa di Luneburg e che, dati gli smottamenti del terreno derivati dal processo di estrazione, rende letteralmente “storti” alcuni edifici, regalando un’altra caratteristica unica a questa località. Ultima nota positiva: al Tourist Information Center, in un lato della paizza del municipio, contrariamente alle altre località visitate, dispongono di pianta e guida in Italiano !

Lasciata a malincuore Luneburg, ho voluto infine dare uno sguardo a Travemunde, località balneare e porto sul Baltico a pochi km da Lubecca. La località presenta 2 caratteristiche: gli originali casottini colorati sulla spiaggia e la grande quantità di anziani che passeggiano o stanno seduti ai tavolini della passeggiata antistante il porto, ovvero quasi una Baden-Baden del Baltico. Se considero assai consigliabile una visita a Luneburg , direi invece che Travemunde merita una visita solo se si disponga di 3 ore in più (tanto occorre per il viaggio a/r in treno e la completa passeggiata vicino al mare).

In quanto agli aspetti logistici di questo viaggio (alloggio e vitto) vi do la mia positiva impressione per un appartamento affittato in pieno centro a Lubecca per 4 notti e pagato veramente poco (141€), ovvero il Beckergrube Apartmenthaus. Il tutto è spartano, ma ampio, pulito, centrale e dal buon rapporto qualità/prezzo. Vi sconsiglio invece a Lubecca un richiamato ristorante, il Kartoffenkeller, non rispondente ai nostri gusti culinari.

In definitiva un viaggio di grande interesse, economico e assolutamente consigliabile anche se (o forse sarebbe meglio dire “anche perché”) inusuale e turisticamente poco praticato, la cui prova è stato il fatto di non aver incontrato un solo turista italiano in nessuna delle località visitate !!



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