Venerdì, 20 Marzo Smaltiti i festeggiamenti delle nozze arriva il giorno della partenza per la nostra luna di miele: destinazione Antille (FWI). Meta St. Martin. Partiamo da Venezia con volo Air France 2427 alle 6.55 di una fredda mattina di marzo. In poco più di un’ora e mezza siamo a Parigi, pronti per partire per Philipsburg. L’aereo (volo Air France 488) parte con leggero ritardo ma nel pomeriggio verso le 15.30 locali atterriamo, dopo un volo assai tranquillo, al Princess Juliana Airport! Per me e Monica si realizza un sogno cominciato molti anni fa dopo aver visto su internet le foto incredibili degli aerei che sorvolavano i bagnanti stesi a prendere il sole sulla spiaggia di Maho Bay a St. Martin. Reduci da due precedenti viaggi alle Maldive cominciamo subito a confrontare le due atmosfere. Ci colpisce subito, durante il nostro tragitto verso l’hotel, il traffico notevole che intasa spesso l’unica via che percorre l’isola verso nord. Notiamo qua e la una vegetazione non proprio lussureggiante, anzi spesso il paesaggio assomiglia molto a posti da noi visitati nei nostri lunghi viaggi in Croazia. Spesso incontriamo cantieri di case e/o alberghi in costruzione. Il nostro autista, che ci sta portando al Marquis Hotel, si prodiga a spiegarci, rigorosamente in inglese , dove sono ubicate le varie spiaggie, alcuni luoghi interessanti da visitare e ci spiega che l’isola risulta molto semplice da girare essendoci in definitiva una sola strada che la percorre da nord a sud. Dopo circa mezzora raggiungiamo finalmente il Marquis Hotel poco sopra l’Anse Marcel, nord dell’isola. L’Anse Marcel vista dall’Hotel risulta molto gradevole anche se la vegetazione sembra più mediterranea che caraibica. Ci accoglie lo staff dell’Hotel che subito ci assegna una prima stanza poi cambiata con un’altra con vista molto più bella sul mare. Dobbiamo subito fare i complimenti a tutto lo staff del Marquis che ci ha coccolato da subito e per tutta la durata del viaggio e in particolar modo ringraziamo Moira, Soraya e Christopher. La loro gentilezza e disponibilità ci hanno sempre accompagnato. Inutile dire che consigliamo vivamente questa struttura a chi abbia intenzione di fare un viaggio a St. Martin. La sera, stanchi del viaggio, chiediamo la cena in camera che dopo poco ci viene servita con contorno di champagne Ruinart offerto dall’Hotel per brindare ai due sposini novelli. Sabato, 21 Marzo Il fuso orario si fa sentire subito, io mi sveglio verso le tre di notte, Monica poco più tardi. Cominciamo a organizzare la nostra vacanza. La mattina, dopo colazione andiamo subito alla spiaggia dell’Anse Marcel. La spiaggia si raggiunge a piedi, in cinque minuti, con una ripida strada. Si passa la reception del Resort Le Domaine e si accede alla bella spiaggia, con lettini e ombrelloni gratuiti per gli ospiti del Marquis. L’Anse Marcel è essenzialmente una baia dove troneggiano due grosse strutture alberghiere, Le Domaine appunto e il Radisson Resort aperto pochi mesi fa. Fa capolino il porticciolo turistico da dove partono spesso molte imbarcazioni per escursioni intorno alll’isola. Siamo nella parte francese dell’isola e il luogo risulta essere molto elegante con alcuni buoni ristoranti quali La Veranda, in riva al mare, il Calypso e la Locanda, ristorante italiano. La giornata scorre molto piacevolmente in riva al mare. Il calore del sole viene mitigato da una costante brezza sostenuta che fa increspare il mare ma che nulla toglie alla bellezza dello stesso. Cominciamo a familiarizzare con il posto. Ci sentiamo subito a nostro agio anche perché dei gentilissimi camerieri del ristorante La Veranda ci propongono cocktail invitanti da consumare in riva al mare. Decidiamo di pranzare in riva al mare per non perdere nemmeno un attimo di questa stupenda giornata. Due insalate gradevolissime, un po’ costose per la verità, sono sufficienti per saziare la nostra fame. La giornata scorre tranquilla sotto un bel sole caldo e con diversi bagni di mare. Alla fine di essa torniamo all’hotel per una doccia ristoratrice e un pò di relax. Usciamo la sera e ci rechiamo in riva al mare al ristorante la Veranda. La Veranda e’ un locale raffinato dove si cena a lume di candela e dove si possono gustare buoni piatti della cucina francese. L’atmosfera che ci circonda è davvero magica, il mare a pochi passi, le luci della sera mescolate a quelle delle candele e delle stelle, i profumi intensi dei fiori, delle piante e del mare ci inebriano la mente. Domenica, 22 Marzo L’idea di oggi era di visitare l’isola di Pinel, ma al precoce risveglio un feroce mal di testa mi attanaglia. Dopo l’ottima colazione all’Hotel decidiamo di scendere anche oggi alla spiaggia dell’Anse Marcel. La giornata è bellissima e trascorre tra piacevoli bagni di mare, passeggiate lungo la spiaggia, sonore dormite sullo sdraio e una eccitantissima (per Monica) escursione con il jetsky. Il mare è davvero fantastico. Facciamo molte foto. Siamo circondati da gente cordiale e simpatica! La sera decidiamo di rituffarci nell’atmosfera soft del Veranda. Lunedì, 23 Marzo La meta è Pinel Island. Dopo un breve tragitto, non poco tortuoso, si segue la strada verso est fino al molo di partenza delle imbarcazioni che conducono all’isola. La prima partenza è prevista per le 10.00 del mattino. Ma siamo in anticipo. C’è ancora poca gente sul molo. Facciamo quattro chiacchere con Soraya del Marquis che ha deciso di venire con noi oggi. Monica è molto felice di questa cosa. Soraya potrebbe essere decisamente nostra figlia, vista la giovane età ma le due ragazze si intendono a meraviglia. Qui a St. Martin sembra che nulla inizi prima delle 10.00 del mattino. Con puntualità svizzera la prima barca parte verso l’isola, colma di turisti adesso che ascoltano volentieri il barcaiolo che inneggia al denaro al grido di “no money, no honey”. Si spendono 7 dollari USA per il viaggio di andata e ritorno, con ultima corsa di rientro alle 16.30. Dopo di che l’isola, che è riserva naturale, si svuota. Durante il viaggio verso Pinel si materializza il sogno caraibico. Il mare infatti è stupendo, calmo e cristallino di una trasparenza e di un azzurro incredibili. Le palme dell’isola si cominciano a scorgere in lontananza e presto si intravede una lingua di sabbia dorata che conduce dopo poco al piccolo molo di Pinel. Tutto fantastico. L’atmosfera di Pinel è magia pura. Viene spontaneo rivolgere lo sguardo verso l’orizzonte e scrutare lo skyline di St. Martin. Il contrasto fra il cielo azzurro, dipinto con le classiche nubi rigonfie dei caraibi, il verde dei rilievi di St. Martin e il cristallino del mare di Pinel si imprimono per sempre nei nostri ricordi. Noleggiamo lettini e ombrellone a Yellow beach e cominciamo a tuffarci in questa meravigliosa atmosfera. La giornata è bella e calda. Prendiamo un gustoso cocktail sulla spiaggia ma presto i morsi della fame si fanno sentire. Decidiamo di pranzare al ristorante Karibuni. Scelta ottima. Il ristorante si affaccia su una piscina naturale che sembra, per ampiezza, collegare Pinel a St. Martin. Si mangia molto bene al Karibuni, l’atmosfera è decisamente allegra e il personale molto accogliente. La giornata scorre tranquilla fra bagni di mare, sole e relax. Insomma, tutto molto bello. Decidiamo da subito che ci torneremo di sicuro a Pinel e al Karibuni!!!. Alle 16.00 prima dell’ultima partenza per il rientro prendiamo la barca per il ritorno felici per una giornata assolutamente indimenticabile. Ci prepariamo per la sera e decidiamo di cenare nel ristorante italiano dell’Anse Marcel, La Locanda. Molti sono i turisti americani che affollano questo locale nella “piazza” dell’Anse Marcel, attratti dalle prelibatezze, uniche, della cucina italiana!!! C’è molta allegria e atmosfera “italiana” alla Locanda. Siamo molto soddisfatti del menù propostoci e dopo la cena e una breve passeggiata in riva al mare decidiamo di tornare al Marquis a dormire. Martedì, 24 Marzo Dopo l’ennesimo precoce risveglio e la deliziosa colazione servita dal personale del Marquis, con la nostra Hyunday Getz a noleggio, con rigoroso cambio automatico (indispensabile da queste parti, visti i continui saliscendi) partiamo alla scoperta delle bellezze dell’isola. Meta di oggi è Orient Bay, la spiaggia più “americana” della parte francese di St.Martin. Orient Bay si raggiunge in pochi minuti dall’Anse Marcel. Il parcheggio è ampio e di fronte alla spiaggia. Sono le nove del mattino e in giro si vede pochissima gente. Decidiamo di stabilire la nostra postazione per oggi a “Bikini Beach”. La lunga spiaggia dal mare azzurro, ma un po’ mosso per la verità, è stracolma di stabilimenti balneari attrezzati con lettini, ombrelloni, bar, ristoranti, centri per massaggi vari, mentre più a sud vi è un vero e proprio mercatino in spiaggia dove si può trovare veramente di tutto. La spiaggia si anima moltissimo dopo le dieci del mattino. Si possono praticare molte attività sportive e del divertimento su questa lunga spiaggia (jetsky, parasail, banana boat…etc.). Nel complesso Orient Bay risulta molto animata e non troppo rilassante per la verità ma anch’essa di una bellezza unica. Scatto molte fotografie in riva al mare per imprimere un ricordo indelebile anche di questo posto. Siamo soddisfatti anche di questa ennesima giornata di sole e durante il viaggio di ritorno pensiamo già alla meta di domani che ci porterà a fare un giro quasi completo dell’isola. La sera assieme a Soraya decidiamo di andare a cenare a Gran Case. Gran Case è la capitale culinaria dell’isola, famosa per una lunga via che costeggia il mare da una parte e piena zeppa di ristoranti da entrambi i lati. Il martedì sera Gran Case si anima moltissimo per il mercatino serale che coinvolge tutto il paese. La sera del mercatino il centro di Gran Case si raggiunge solo con dei pulmini-taxi (economici) dopo aver parcheggiato l’autovettura in un grande parcheggio alle porte di Gran Case stessa. C’è una gran folla cosmopolita a Gran Case, mentre a destra e sinistra della via principale una moltitudine impressionante di persone stanno cenando nei numerosissimi ristoranti. Ci tuffiamo in questa atmosfera decisamente “calda” e dopo un lunga passeggiata decidiamo di tornare indietro e di cenare al “Calmos Cafè”. Il locale è animatissimo e pieno di gente. Si mangia con i piedi sulla sabbia e in riva al mare (come dice anche la locandina del locale). L’atmosfera è stupenda e l’allegria della gente che affolla il locale è veramente contagiosa. E’ qui che per la prima volta mangiamo la tanto famosa tartarre di Mahi Mahi, squisito pesce locale dalla candida polpa! La calda atmosfera, il rumore del mare, le luci soffuse, i profumi intensi e i colori che ci circondano ci fanno pensare di essere in un vero e proprio paradiso sulla terra! Mercoledì, 25 Marzo Per la giornata di oggi abbiamo previsto un lungo itinerario che ci porterà a fare quasi un giro completo dell’isola. Di primo mattino decidiamo dunque di raggiungere la capitale francese dell’isola: Marigot. Obiettivo principale quello di scoprire le bellezze di questa cittadina caraibica. Ma parcheggiare a Marigot di mattina è veramente un’impresa ardua, a causa del mercatino locale . Dopo un po’ di peripezie riusciamo infine a trovare un posto auto e a tuffarci dunque nell’atmosfera molto modaiola di Marigot. Le vie sono affollatissime e ricche di negozi di ogni genere, soprattutto di moda e di oggetti di lusso. Questo perché le grandi navi da crociera che solcano i carabi spesso si fermano qui e scaricano una mole impressionante di turisti molto ben disposti a fare acquisti anche di un certo valore. Ci dirigiamo decisamente verso la zona del porto sede del quotidiano mercatino locale. Ci tuffiamo letteralmente in mezzo alle varie bancarelle che affollano la piazza del porto per vivere intensamente i profumi, la gente, la meraviglia dei colori che ci circondano. La nostra attenzione si sofferma dapprima su una bancarella stracolma di spezie di ogni genere e poi su un’altra ricca di piccole bottiglie di rhum dai vari sapori. Dopo qualche acquisto (conviene sempre contrattare sul prezzo) visitiamo il vicino centro commerciale “Le West Indies” e la centrale Rue de General De Gaulle. Soddisfatti di questo primo approccio a Marigot riprendiamo l’auto e ci dirigiamo verso sud. Meta: Maho Bay. La strada che scende verso l’aeroporto “Princess Juliana” e quindi Maho Bay è decisamente trafficata. Ci mettiamo un po’ ad arrivare ma alla fine lo spettacolo di questa piccola spiaggia è veramente delizioso. Il mare a Maho Bay è di un turchese mai visto finora e poco importa se la spiaggia è meta soprattutto di turisti che amano veder atterrare gli aerei provenienti dai vari continenti. Ci fermiamo un po’ anche noi per ammirare da vicino ciò che spesso abbiamo visto su internet e su youtube. Finalmente anche il sogno di essere fisicamente a Maho Bay si e compiuto. Lasciata Maho Bay ci dirigiamo un po’ a malincuore verso le “Low Lands” o Basse Terre, costeggiando a destra l’immensa Simpson Bay Lagoon e a sinistra Mullet bay e poi Cupecoy Bay. Arriviamo infine a Baie Rouge. Qui faremo sosta per un piccolo spuntino. Baie Rouge è una spiaggia bellissima dai colori intensi (come ricorda anche il nome stesso) ma dal mare assai vivace, sicuramente non adatto a dei bagnanti sprovveduti!!! La sosta ci rinfranca dopo una mattinata molto intensa. All’orizzonte tipiche nuvole caraibiche minacciano la vicina isola di Anguilla che qui sembra veramente a due passi. Sarà la nostra meta di domani. Dopo un paio d’ore di riposo e dopo aver scattato innumerevoli foto riprendiamo il cammino e ci dirigiamo, superata Marigot, verso Friar’s Bay. La strada per Friar’s bay è un po’ tortuosa ma ci si arriva in poco tempo. A dir la verità quando arriviamo la spiaggia ci risulta un po’ inferiore rispetto alle altre viste finora. Dopo un bel bagno rigenerante ci fermiamo per un drink nel gettonatissimo Kali’s beach bar dove ci accoglie un gentilissimo ragazzo di Marsiglia molto simpatizzante degli italiani. Ci facciamo spiegare da lui il sentiero che conduce a Happy Bay, l’ultima nostra meta di oggi. Happy Bay si raggiunge appunto attraverso un sentiero non molto lungo (circa 10 minuti di cammino) che costeggia il mare e infine arriva in una baia stupenda. La spiaggia “vergine” di Happy Bay è senza dubbio una delle più belle viste a St. Martin ma anche una delle più ventose!!! In questo angolo di paradiso il contrasto tra il verde delle palme, il turchese del mare, l’azzurro del cielo e l’oro della sabbia è a livelli assoluti. Consigliamo a tutti di visitare Happy Bay, una esperienza davvero unica. Davvero stanchi per l’intensa giornata riprendiamo il cammino verso l’Anse Marcel. Sarà una serata di assoluto riposo in vista della giornata di domani che prevede la visita ad Anguilla. Giovedì, 26 Marzo Dopo una notte assai ventosa ci risvegliamo anche oggi con un sole bellissimo. La brezza costante fa presagire che tutta la giornata sarà sicuramente priva di pericoli meteorologici. Dobbiamo partire in fretta per raggiungere il porto di Marigot ed imbarcarci per l’isola di Anguilla. Abbiamo visto e letto tanto di Anguilla nei giorni precedenti il viaggio per cui non vediamo l’ora di sbarcare sull’isola. Colazione veloce e via verso Marigot. Durante il percorso già pregustiamo lo scenario che ci aspetterà una volta arrivati sull’isola. A Marigot lasciamo la macchina in un parcheggio (gratuito) vicino a Marina Fort Luis, la marina più grande della capitale! Ci sono ferry boat che partono ogni 45 minuti da Marigot verso il piccolo porto di Blowing Point ad Anguilla. Per pochi minuti perdiamo la partenza delle 9.45 e così, dopo aver fatto i ticket (per la verità un po’ costosetti) per la partenza successiva, ci rituffiamo nella magica atmosfera del mercatino locale di Marigot.
Finalmente alle 10.45 partiamo per Anguilla. La traversata dura poco più di mezzora con un mare decisamente mosso. Anche il ferry non è da ricordare. La barca ondeggia spesso e per me, un po’ sofferente di mal di mare, l’arrivo a Blowing Point è visto come una liberazione! Sbrigate alcune piccole formalità doganali (serve assolutamente il passaporto per entrare ad Anguilla, siamo infatti in territorio britannico) e dopo aver chiesto ed ottenuto il timbro di Anguilla sul passaporto usciamo dal check in. Appena fuori troviamo una folta schiera di tassisti pronti a portarti in ogni luogo. Concordiamo subito la partenza per Shoal Bay con un tassista di nome Bentsin. Scelta molto azzeccata. Bentsin risulta essere molto gentile e ci fa da guida durante tutto il tragitto verso Shoal Bay. Shoal Bay si trova dalla parte opposta dell’isola e servono circa 30 minuti per raggiungerla, passando per The Valley, la capitale di Anguilla. Durante il viaggio ci colpisce molto la diversità di Anguilla con St. Martin. L’una piatta e assolata, dominata da una tipica architettura coloniale inglese, assai rada, l’altra ondulata e più ricca di vegetazione, ricca di case e costruzioni dal sapore coloniale ma anche indigeno. Anguilla e St. Martin sono due isole caraibiche vicine, ma completamente diverse. Anche l’atmosfera che si respira è diversa, molto “british” ad Anguilla, dove vi è però anche una popolazione nettamente inferiore, molto più chiassosa a St. Martin. Finalmente arriviamo a Shoal Bay e dopo aver concordato con Bentsin l’ora del rientro ci tuffiamo nella magia di questo luogo bellissimo. Per pochi minuti io e Monica rimaniamo incantati sulla spiaggia. Non riusciamo ad aprir bocca di fronte ad una spettacolo della natura davvero immenso. La spiaggia è straordinaria, una lunga striscia infinita di morbida sabbia bianchissima lambita da un mare ricco di sfumature dal bianco all’azzurro al turchese, mai visto prima nei nostri viaggi! Lo spettacolo è immenso. Ci lasciamo abbagliare dal candore di tutto ciò che ci circonda scrutando l’orizzonte per definire una linea tra il cielo e il mare, impresa assai ardua. Siamo completamente sommersi da sensazioni uniche. Il mare, la spiaggia, il vento, la sabbia, i profumi tutto parte di un concentrato di bellezza unico al mondo. Patito questo meraviglioso “shock” che ci fa dire di essere in una delle più belle spiaggie mai viste ci attrezziamo con sdrai e ombrellone per passare la giornata. Il noleggio non è molto caro e si paga in dollari, come tutto del resto qui ad Anguilla. Percorriamo la spiaggia varie volte scattando un numero immenso di foto. Ogni tanto ci tuffiamo in questo mare cristallino per non perdere nemmeno un attimo di questo magico momento. Anche il pranzo è veramente sorprendente qui a Shoal Bay. Mangiamo dei panini con patatine fritte in un ristoro in riva al mare, chiamato “Uncle Ernie” e con nostra sorpresa il conto risulta essere molto abbordabile rispetto ai prezzi di St.Martin. Qui una lattina di coca cola costa … la bellezza di un dollaro!!!! Davvero incredibile. La giornata trascorre dolcissima. Con la mia Sony in mano do fondo alla memory card consapevole di essere in un luogo fantastico. Monica si presta decisamente, quasi come una fotomodella. Col senno di poi devo dire che ho immortalato questi momenti in maniera ottima regalando a Monica uno splendido album di ricordi. Immersi in questo magnifico scenario, quasi non ci accorgiamo che il nostro Bentsin è già venuto a riprenderci per riportarci a Blowing Point. Con rammarico prendiamo la strada del ritorno giurando che un giorno ritorneremo, anche per visitare altre spiaggie di Anguilla. Salutiamo Bentsin con un grande abbraccio e salutiamo Anguilla. Qui finiscono i ricordi di questa meravigliosa giornata perché non possiamo dire di aver fatto un viaggio di ritorno. Con la nostra mente siamo rimasti la. Eravamo talmente assorti e frastornati dall’esperienza di Anguilla che ci siamo trovati al parcheggio della macchina senza quasi sapere. Ma la serata che si avvicina ci riserverà ancora ottime sorprese. Decidiamo infatti di cenare a Marigot e precisamente a Marina Port La Royale in un locale dal sapore decisamente francese: “Le Tropicana”. Port La Royale è una marina interna a Marigot, decisamente chic e con locali bellissimi che si affacciano sul porticciolo. Mangiamo dell’ottimo pesce innaffiato da un buonissimo vino bordeaux. Cenare a Marina Port la Royale di sera è un’esperienza che va vissuta sicuramente. Consigliamo questo posto a tutti coloro che vogliono evadere dal luogo comune che Grand Case è l’unica capitale culinaria di St. Martin. Stanchi ma contenti per la giornata vissuta intensamente riprendiamo la strada per l’Anse Marcel. Corriamo piano per strada. Vorremmo che questo giorno non passasse mai. Venerdì, 27 Marzo E’ il nostro penultimo giorno sull’isola. Avremo ancora tanti posti, tante spiagge da vedere ma come ci eravamo ripromessi torniamo a Pinel, per goderci un giorno intero di relax e bagni di mare. E anche questa volta la piccola isola non ci delude affatto. Si sta molto bene a Pinel. Facciamo il giro di tutta l’isola e sostiamo nelle due spiagge vergini che guardano l’una verso Tintamare, l’altra verso St. Barthelemy. Vengono i brividi a pensare ancora alla bellezza del mare e alla stupenda brezza marina che ci accarezzava dolcemente. Saliamo sulla cima dell’isola per godere in pieno lo stupendo panorama caraibico che spazia da St. Martin fino a St. Barth e poi Tintamare. In lontananza un aereo appena partito dal Juliana Airport ci riporta, purtroppo tristemente, alla realtà della nostra prossima nostra partenza. Mangiamo anche oggi al ristorante Karibuni sotto le palme, al riparo anche oggi da un sole veramente stupendo che accende i colori della laguna antistante. Siamo stati veramente fortunati per tutta la durata del viaggio; il sole infatti non ci ha mai abbandonato, nemmeno per un giorno. Siamo nella stagione secca e le piogge si vedono di rado. Forse il paesaggio risulta un po’ arido e quindi penalizzato in questo periodo, certamente però, con un po’ di fortuna, si può passare l’intera vacanza senza mai vedere la pioggia. Al ritorno al Marquis riconsegniamo la macchina. La nostra vacanza sta per finire. La sera ceniamo al Calypso all’Anse Marcel. E’ un ottimo ristorante anche questo ed è stato veramente un peccato non essere passati prima! Scendiamo infine in riva al mare per godere, per l’ultima volta, la notte di St. Martin. Sabato, 28 Marzo E’ veramente triste svegliarsi e pensare al ritorno. Purtroppo dobbiamo rifare le valigie. Nel pomeriggio alle 16.55 è prevista la partenza. Ma abbiamo ancora mezza giornata di tempo e quindi dopo la colazione scendiamo alla spiaggia dell’Anse Marcel. Siamo però veramente tristi e quasi non riusciamo a parlare fra di noi. Ci crogioliamo al sole ancora qualche ora, poi quasi con le lacrime agli occhi ci congediamo da questo bel mare caraibico con la solenne promessa del nostro ritorno. Da qui in poi i nostri ricordi si fanno più tenui e i nostri voli Air France 489 per Parigi e poi il 1426 per Venezia ci riportano in fretta alla realtà di tutti i giorni con la consapevolezza però di aver realizzato un sogno a lungo accarezzato.