Un borgo d’autore

Weekend nei colori di Cremolino
Scritto da: Francesca Bertha
un borgo d'autore
Partenza il: 21/05/2010
Ritorno il: 23/05/2010
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
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Si passa sotto l’arco di una porta antica e si arriva nel mondo dei desideri: un paese a misura d’uomo, case colorate i cui muri spessi emanano una tranquillità impensabile nella grande città, fiori e verde ovunque, strade ripide che dietro ogni curva riservano al turista una piacevole sorpresa: un portone di legno che fa pensare al fresco di una cantina, un campanile rosa che evoca la primavera e perché no, anche il vino Dolcetto d’Ovada, tipico del luogo, un muro tutto rosso che s’intona con i fiori appesi al balcone di fronte. Salendo verso il Castello, lo sguardo trova l’occasione per spaziare tra le verdi colline circostanti che s’intravedono tra le case.

Cremolino si trova a circa quattrocento metri di altezza su una collina dell’Alto Monferrato, ed è attraversata dalla tortuosa ma panoramicissima strada del Turchino che collega Asti e Genova, passando per Acqui Terme e Ovada. Usciamo dall’autostrada al casello di Ovada e dopo circa dieci minuti raggiungiamo Cremolino. Parcheggiamo l’auto ai piedi del Castello trecentesco, costruito dai Malaspina, e ci avviamo verso il nostro fine settimana di tranquillità all’insegna della buona tavola e del relax. Superata l’Antica Porta Maggiore, che conduce nel borgo medievale, dopo pochi minuti di passeggiata arriviamo alla nostra dimora settecentesca, il Bel Soggiorno, ristorante che offre anche ospitalità nelle sue tre camere. Ci sistemiamo e partiamo alla scoperta del paese.

Ci mettiamo a chiacchierare con una signora che ci raccomanda di andare a visitare il Santuario di Nostra Signora delle Grazie. Secoli prima della famosa apparizione mariana di Molare, il paese confinante, la Madonna apparve a Cremolino a una ragazza sordomuta. La fanciulla pascolava il suo piccolo gregge sulla sommità della collina, quando vide una bellissima Signora che le chiese un agnellino. La ragazza non solo ha sentito e capito perfettamente le parole della Signora, ma le ha saputo anche rispondere: “Volentieri, aspettate solo che vado a chiedere alla mamma”. Corse a casa e i suoi genitori, a sentirla parlare, rimasero letteralmente a bocca aperta. Le dissero di tornare dalla Signora e di darle anche tutto il gregge, se desiderava. La ragazza miracolata tornò di corsa sul posto, ma la Signora non c’era più. Si sentiva però echeggiare nel cielo una voce misteriosa che diceva: “Io sono la Regina del Paradiso”. Nel 933 ci fu un’incursione dei saraceni i quali devastarono totalmente il Santuario, costruito sul luogo dell’apparizione della Madonna. Tra le rovine bruciate però il popolo rinvenne, del tutto intatto, un quadro della Madonna. Decisero così di ricostruire la Cappella che da allora, per ricordare questo accadimento miracoloso, si chiama “La Bruceta”.

Se molti secoli fa è stato un quadro sacro a ricordare al popolo di Cremolino di essere nelle grazie della Madonna, i dipinti e l’arte continuano ad essere importanti in questa località. I colori del borgo medievale e delle dolci colline circostanti, dei vigneti e delle case antiche sembrano l’opera di un pittore, e l’avrà pensato anche Roberto Fiordiponti, artista nato a Terni nel 1943 che ha dedicato a Cremolino una serie di acquerelli raffiguranti gli angoli più caratteristici del borgo. Nelle sue opere, che erano state anche esposte in paese qualche tempo fa, possiamo ammirare le atmosfere cremolinesi sospese tra realtà e fantasia: come in un sogno, i suoi alberi a volte hanno le foglie blu.

Nel corso del nostro weekend, l’arte ci ha accompagnato perfino a cena, durante la quale abbiamo potuto abbandonarci ai piaceri di una vera e propria cucina d’autore. Infatti, i piatti della cucina tradizionale dell’Alto Monferrato, con influenze liguri, preparati sapientemente da Giovanni, il titolare dello storico locale, sono di per sè delle opere d’arte. Il fritto misto del Bel Soggiorno è stato classificato dalle giurie di importanti concorsi internazionali al vertice dei fritti misti di tutto il Piemonte. “Alla fine dell’Ottocento, nella piazza centrale di Cremolino, c’era il Caffè della Stella, gestito dalla nostra famiglia. Il timone è passato nelle mani dei miei genitori nel 1967, quando dalla piazza ci siamo trasferiti in questa dimora del 1742, per continuare una tradizione centenaria”, ci ha raccontato Giovanni mentre abbiamo iniziato ad assaggiare gli antipasti piemontesi, seguiti poi dagli ottimi agnolotti e dal mitico fritto misto, preparato con oltre quindici ingredienti tra carni, verdure e componenti dolci sapientemente fritte al momento. Sorseggiando dell’ottimo Dolcetto d’Ovada, proveniente dalla fornitissima cantina del ristorante, ci siamo concessi un ulteriore piacere artistico: quello di ammirare gli importanti dipinti della sala e del corridoio, frutto della passione artisica di Giovanni.

Il bel fine settimana che abbiamo passato a Cremolino ci ha allietato i sensi confermando ciò che pensiamo da sempre: non c’è bisogno di andare lontanissimo per scoprire degli angoli pieni di poesia.

Francesca Bertha



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