Meraviglie d’Irlanda
Natura, atmosfere medioevali e tanta Guinness.
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Finalmente il sogno chiamato Irlanda è diventato realtà! Anche se la nube vulcanica ha tentato di scoraggiarci (Ryanair ha cancellato il nostro volo di andata previsto per il 21 aprile) io e mio marito, imperterriti, abbiamo riprenotato, posticipando il viaggio di una settimana. Partenza da Trapani mercoledì 28 aprile alle 7:00 del mattino con volo Ryanair (ebbene sì, per l’Irlanda ci siamo svegliati nel cuore della notte!), arrivo all’aeroporto di Dublino alle 9:25 ora locale: compagnia irlandese…..puntualità svizzera. Appena scesi dall’aereo, veloce colazione e subito di corsa a prendere il nostro bus della Citylink con destinazione Galway (prenotando tramite il sito della compagnia abbiamo trovato dei biglietti, i mitici Super Single, a solo 1 € a persona contro i 17 € a prezzo pieno……giudicate voi…). Dopo circa 4 ore tra cittadine e campagne irlandesi (niente paura: esistono anche i collegati diretti che in poco più di 2 ore collegano le due città) arriviamo a Galway, prima tappa del nostro viaggio. Alloggiamo al Victoria Hotel su Eyre Square, la piazza principale di questa cittadina….che poi è la terza città dell’Irlanda. Breve sosta in camera e poi in giro a scoprire le bellezze del posto. Dal Lynch’s Castle alla Collegiata Church of St Nicholas, dalla Cattedrale alle vie del centro, Galway ci ha conquistato con la sua atmosfera vivace di piccolo borgo antico. La prima giornata si consuma così, tra passeggiate, fotografie e la semifinale di Champions League Barcellona-Inter………molti pub trasmettevano la partita!!!!!! Giovedì 29 aprile Colazione in Hotel dove uno dei clienti per poco non manda tutto in fumo…..aveva inserito un croissant all’interno di un tostapane nonostante un cartello che, a caratteri cubitali, vietasse di farlo: certo che se l’abbiamo capito noi che non siamo dei professori di English….. Dopo questa “calda” esperienza, siamo finalmente pronti ad iniziare il nostro tour che attraverso il Burren ci porterà alle Cliffs of Moher. Esistono varie compagnie che offrono diversi tipi di soluzioni. Noi abbiamo scelto la Galway Tour Company attraverso il sito www.cliffsofmoher.ie (selezionare la lingua italiana, cliccare su come raggiungerci e poi su visualizzare elenco fornitori servizi di trasporto….dopo di che a voi la scelta). Prima tappa del nostro tour è il Dunguaire Castle. Bellissimo castello medievale, perfettamente conservato, all’interno del quale vengono organizzati banchetti a tema….peccato solo non avervi potuto partecipare. Il tour ci porta nel cuore del Burren, una desolata landa calcarea dove mare e cielo si fondono in un’atmosfera tipicamente irlandese tra cottage tipici ormai quasi scomparsi, Dolmen preistorici, croci celtiche e soprattutto le mitiche pecore: insomma tutto quello che si vuole per un assaggio della vera Irlanda! Alle ore 13:15 arriva il momento più atteso di tutta la nostra vacanza: siamo alle Cliffs of Moher. Descrivere le sensazioni provate guardando queste magiche scogliere alte 200mt a strapiombo sull’oceano non è affatto semplice. Il sogno di mio marito è così diventato realtà. E come dargli torto, visto che le Cliffs sono tra le candidate ad entrate a far parte delle nuove 7 meraviglie del mondo. Da non perdere per tutti gli amanti della natura e dei paesaggi estremi. La sosta dura circa due ore, letteralmente volate di fronte a questo meraviglioso scenario. Intorno alle 15:00 ripartiamo per il nostro tour che si conclude con il rientro a Galway alle ore 18:00. Breve sosta in hotel a ritirare i bagagli e poi nuovamente sul bus Citylink per rientrare a Dublino dove continuerà la nostra vacanza. Ma questa volta abbiamo scelto il collegamento diretto: va bene che amiamo i paesaggi di Irlanda, però……… Arriviamo nella capitale intorno alle 21:45. Alloggiamo all’Adams Trinity Hotel scelto attraverso il circuito di booking. Hotel senza infamia né lode ma ottima posizione, proprio su Dame Street, a due passi dal quartiere di Temple Bar. E così si conclude la nostra seconda giornata irlandese, con un po’ di stanchezza ma con tanto, tanto entusiasmo. Venerdì 30 aprile La mattina inizia con una buona colazione a base di carrot cake e cappuccino caldo per difendersi dal “fresco” mattino dublinese. Prima tappa di oggi è il Trinity College a circa 5 minuti a piedi dal nostro hotel. Il college merita senza dubbio una visita sia perché è il più importante d’Irlanda, ma soprattutto perché all’interno custodisce uno dei manoscritti medievali più antichi ancora esistenti: The Book of Kells. Peccato non poter fotografare il manoscritto con le sue splendide illustrazioni, opera di antichi amanuensi, ma vale la pena vederlo, almeno per gli amanti della storia. D’obbligo è anche una visita alla Long Room, una delle sale della Old Library dove, tra le altre cose, è possibile ammirare la famosa arpa di Brian Borù, simbolo dell’Irlanda……..o meglio simbolo della Guinness, utilizzata, al rovescio, dal governo irlandese come simbolo del paese. Dopo questo tuffo nella storia, ci dirigiamo verso il Dublin Castle. La struttura è davvero imponente, peccato non aver potuto visitare l’interno, in quanto trattasi di una delle sedi del governo d’Irlanda e pertanto le visite sono consentite solo attraverso dei tour guidati…….in English ovviamente………..chissà che cosa ne avremmo capito! Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta di Dublino visitando le due cattedrali protestanti della città: la Christ Church Cathedral e la Cattedrale di San Patrizio. Avviso importante: si paga l’ingresso! Comunque meritano entrambe una visita, in modo particolare la Cattedrale di San Patrizio, non solo per gli splendidi giardini, ma anche perché al suo interno si ha la netta sensazione di trovarsi nel medioevo. Così si conclude la mattina. Dopo pranzo ci dedichiamo alla scoperta delle vie di Dublino. Passiamo per Grafton Street, la via ricca di negozi, e ci fermiamo a scattare qualche foto in “compagnia” di Molly Malone, la leggendaria protagonista dell’inno ufficioso di Dublino, la cui statua è collocata proprio all’inizio di Grafton Street. Il nostro giro prosegue sull’ O’Connell Bridge, il famoso ponte sul fiume Liffey, e continua lungo O’Connel Street, una delle vie principali di Dublino. La serata è interamente dedicata al quartiere di Temple Bar. E’ superfluo dire che lo spettacolo è assicurato. Pub pieni di ragazzi che cantano, si divertono e soprattutto……..bevono, bevono e poi ancora bevono. E se resta un po’di spazio, continuano a bere. I pub sono davvero caratteristici e l’atmosfera è assai piacevole, almeno fino a quando ci siamo trattenuti noi. A completare lo splendido scenario ci pensano gli artisti di strada e le future spose che, in compagnia di parenti ed amici, tutte di sesso femminile, festeggiano l’addio al nubilato travestite nei modi più disparati, con abiti mini e tacchi altissimi, attirando, ovviamente, le attenzioni dei migliaia di ragazzi che affollano Temple Bar. Se non fossi già sposata, sarebbe una divertente idea per festeggiare il mio addio al nubilato, a parte gli abiti mini ed i tacchi a spillo. Sabato 1 maggio Muffin e cappuccino. E la mattina inizia alla grande. Destinazione Aston Quay dove prendiamo il bus n. 79 (ma esistono anche altre linee) che ci porta a visitare le Killmainham Jail, le famose prigioni d’Irlanda. Importante: munitevi di monete poiché il biglietto si acquista sul bus e il conducente, al quale dovete indicare la fermata, non accetta banconote. Dieci minuti di corsa da formula uno (qui gli autisti hanno, per così dire, una guida sportiva) e siamo a destinazione. Le carceri offrono uno spettacolo insolito e permettono di conoscere più a fondo la storia dell’Irlanda. Qui, infatti, sono stati imprigionati, e poi giustiziati, alcuni dei più importanti leader della lotta per l’indipendenza dalla Gran Bretagna. La visita delle celle offre spunti di riflessione sugli antichi sistemi carcerari, e per un po’ non è solo il cielo d’Irlanda a tingersi di grigio….ed anche se potrebbe apparire il contrario per noi la visita alle carceri è stata una delle tappe più interessanti del nostro viaggio a Dublino, non fosse altro perché si tratta di una esperienza non comune. L’atmosfera cambia del tutto non appena mettiamo piede al Guinness Storehouse. La storica fabbrica di birra di St. James Gate è stata trasformata in un interessante museo che ci illustra come nasce la scura più famosa al mondo. Tra quintali di orzo e cascate di acqua saliamo all’interno di questa enorme pinta in vetro, fino al raggiungere il 7° piano, ovvero il Gravity Bar. Qui, compreso nel biglietto ( €. 15,00 a persona, vorrei ben vedere), gustiamo un’ottima Guinness ammirando Dublino dall’alto. Peccato solo per la pioggia! All’uscita dal Guinness Storehouse piccola puntatina in hotel e poi di corsa verso la National Gallery. Obiettivo principale della visita alla pinacoteca è La cattura di Cristo del Caravaggio, recente acquisizione della galleria. Purtroppo la fortuna non ci assiste: l’opera si trova a Roma in prestito per una mostra allestita presso le Scuderie del Quirinale! Ripieghiamo, si fa per dire, sulle oltre opere esposte quali, ad esempio, dipinti di Monet, Van Gogh e Picasso. A questo punto, attraversando il quartiere giorgiano, trascorriamo un paio d’ore tra il parco di Merrion Square e il St. Stephen Green. L’atmosfera è piacevole e rilassata e i parchi curatissimi: un po’ di relax in mezzo al verde e, finalmente, un po’ di sole! E’ giunta quasi l’ora di cena. Ma prima di domare i nostri languori, non potevamo perderci lo spettacolo di danza e musica tipica irlandese all’Arlington bar lungo il fiume Liffey. Una vera chicca a conclusione del nostro viaggio. Ultima capatina a Temple Bar e poi, purtroppo a nanna, perché l’indomani, domenica 2 maggio, si rientra in Sicilia in mattinata. Conclusioni: un viaggio bellissimo tra natura e atmosfere medioevali. Dublino è una città euforica e gli irlandesi in generale sono assai gentili e disponibili. Due pecche (proprio per trovare il pelo nell’uovo): 1) qualsiasi tour o visita guidata facciate mettetevi in testa che saranno in inglese, ad accezione di qualche posto che fornisce audio guide; 2) piove, fa freddo, spunta il sole, fa caldo, e poi ancora, prendi l’ombrello, lo richiudi dopo cinque minuti e lo riprendi dopo dieci, e nel frattempo, magari, fa ancora caldo, ma in fin dei conti, anche il tempo è una delle meraviglie d’Irlanda! sandra&richy