Nella terra dei vichinghi

Toccata e fuga in Danimarca trascinati dal vento del nord
Scritto da: erika86
nella terra dei vichinghi
Partenza il: 31/03/2007
Ritorno il: 04/04/2007
Viaggiatori: 5
Spesa: 500 €
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PRIMO GIORNO: BENVENUTI IN DANIMARCA!

Il nostro volo di andata della Scandinvian airlines parte da Milano Linate e atterra a Copenhagen in mattinata. L’aereoporto è direttamente collegato al centro città da una rete ferroviaria, così in poco tempo raggiungiamo il nostro ostello, uno tra i meglio classificati in Europa, e partiamo alla scoperta della capitale danese! Appena raggiungiamo la piazza del municipio, decidiamo di rompere il ghiaccio facendoci un paio di risate al Ripley’s Museum, un museo delle stranezze. Ci inoltriamo poi nel centro cttà, raggiungiamo Nytorv, la piazza nuova, e infine il complesso di palazzi e monumenti dello Slotsholmen. Qui si trovano il Palazzo del Parlamento, l’Arena Equestre Reale, la Biblioteca Reale (con monumento al filosofo Soren Kirkegaard), e il Museo delle Armi. Uscendo dal lato di Piazza Slots (dove si affaciano i palazzi del Parlamento e della Banca Nazionale), raggungiamo il cosidetto ‘Diamante Nero’, una costruzione contemporanea che ha la forma, appunto, di un diamante. Rientriamo in ostello per riposare dal viaggio e usciamo verso sera per cenare e goderci una tranquilla passeggiata.

SECONDO GIORNO: ROSKILDE e le navi vichinghe

Il giorno successivo raggiungiamo in treno la città di Roskilde, molto conosciuta dai giovani per un festival musicale estivo. In questa graziosa cittadina c’è il museo delle navi vichinghe. Qui, oltre ad essere conservati i resti delle navi trovate nei fondali del mare, vi è la ricostruzione di un villaggio, dove i veri abitanti di Roskilde costruiscono navi su modello di quelle vichinghe e utilizzando gli antichi strumenti. Ci godiamo un pic-nic al Byparken e passeggiamo per il piccolo e accogliente centro storico, animato da artisti di strada e mangiafuoco. Nel pomeriggio rientriamo a Copenhagen e, con una lunga passeggiata, costeggiamo il fiume fino alla chiesa Vor Frelsers. Nei dintorni, c’è il quartiere anarchico ed autogestito di Christiania. Questo quartiere è stato fondato da un gruppo di hippy e ancora oggi segue le non-regole della sua origine. Le vie non hanno nomi e la manutenzione dello spazio è gestita dagli abitanti, che vivono in un regime di condivisione. Non c’è molto da vedere, se non qualche parco e qualche bancarella, ma è divertente oltrepassare il cartello di benvenuto, che all’uscita ricorda: ‘you are now entering the U.E.’ (state entrando nel territorio dell’Unione Europea). Ritornando verso il centro città, percorriamo i Nyhavn, la via di un porto dove ormeggiavano i pescatori, e che ora è affollato di caffé con tavolini all’aperto, e costeggiato da tante case colorate. Passiamo davanti al Teatro Reale e raggiungiamo di nuovo la Piazza del Municipio.

TERZO GIORNO: HELSINGORE, e il castello di Amleto

Ricordate Elsinore? La patria di Amleto? Sembra che Shakespeare si sia ispirato alla città di Helsingore (evidente l’assonanza) e al suo castello, per ambietare la sua tragedia più famosa. Helsingore è una cittadina che si affaccia sul mare, ad occhio nudo è visibile la costa svedese e a cittadina di Helsingborg. Le ue città sono collegate da traghetti e si può raggiungere la Svezia in pochissimo tempo. Siamo arrivati ad Helsingore di mattina, utilizzato gli efficentissimi treni, per visitare il castello di Amleto: il Kronborg. La visita al castello, alle stanze interni, alle torri, ai sotterranei e al museo nautico annesso ci ha impiegato l’intera mattinata. Abbiamo pranzato all’aperto nell’ampio parco che circonda il castello e si affaccia su una spiaggia di ciottoli, guardando la Svezia all’orizzonte. Dopo pranzo, abbiamo passeggiato tra le tipiche costruzioni del centro e siamo infine rientrati a Copenhagen.

QUARTO GIORNO: FINALMENTE… LA SIRENETTA!

Appena svegli ci siamo immersi nel forte vento che quella mattina soffiava esattamente nella direzione opposta alla nostra. Abbiamo percorso il lungo fiume fino a raggiungere il Kastellet (la cittadella), con la chiesa di Saint Alban in stile inglese e la bellissima Fontana di Gefion. Poco oltre, finalmente, la celebre statua della Sirenetta! La foto è stata d’obbligo, prima di rimetterci in marcia in direzione contraria. Siamo arrivati alla Marmorkirken, e abbiamo visitato il suo interno. A mezzogiorno in punto, non abbiamo mancato l’appuntamento con il cambio della guardia ad Amalienborg. Prima di pranz siamo andati nel parco Kongens Have e abbiamo visitato il Castello di Rosenborg, dove sono custoditi i gioielli della corona. Nel pomeriggio, una vistita al museo nazionale, ad ingresso gratuito, infine le ultime passegiate tra le strade di Copenhagen e l’acquisto di qualche souvenir. Per l’ultima sera ci siamo riservati di assaggiare il piatto tipico della cucina danese: lo smorrenbrod. Malgrado il suono sia poco invitante il piatto è molto gustoso, consiste nel pasto frugale dei vecchi pescatori: pane molto imburrato con aringhe, formaggio, e altri ingredienti a seconda delle varianti. Abbiamo passeggiato, un po’ nostalgici dei giorni appena trascorsi e pronti ad affrontare l’indomani e il lungo viaggio di ritorno che ci aspettava, con cambio a Zurigo. La Danimarca è stata una piacevole sorpresa! Il viaggio: organizzato quasi all’ultimo momento, e la scelta della meta: davvero per caso! Malgrado non avessi aspettative, ho passato delle gradevoli giornate, scoprendo una terra che non avrei mai immaginato di visitare!



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