Viaggio in Martinica
splendido viaggio in un'isola tropicale con una natura esplosiva , con condizioni di tempo eccezionali per noi abituati al lungo inverno e con una popolazionegentile e cordiale.
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04.01.2010 Ci siamo alzati alle 4 e Luca,nostro figlio ci ha accompagnati all’aeroporto di Villafranca. Qui sono cominciati i problemi: il volo per Parigi delle 7,30 : soppresso. Così siamo partiti alle 7,20 per Roma, da Roma alle 11,20 per Parigi Charles De Gaulle,poi ritiro delle valigie e ricerca della navetta per l’aeroporto di Orly. Trovata la navetta ,dopo un percorso di 50 Km ,arrivo a Orly ,appena in tempo, nuovo ceck-in e partenza per la Martinica – 8,30 ore di volo. Dopo un volo tranquillo ,ma lungo, siamo sbarcati alle 20,00 ora locale(in Italia 1,00), ritiro bagagli, e ricerca del noleggiatore della vetture prenotata via Internet. Ritirata la macchina, in quaranta minuti siamo arrivati con qualche peripezia ,data l’oscurità ,all’Hotel Carayou sito nella Pointe du Bout accompagnati da un canto molto forte degli uccelli e delle rane canterine. Hotel molto bello,alberi maestosi in un giardino tropicale, noi stanchissimi ,cena e a letto. 05.01.2010 Ci siamo svegliati alle 6,00 e abbiamo guardato dal terrazzo il mare,pareva un quadro, con vegetazione tropicale su di un tappeto verde che confinava con il mare.. Siamo su una penisola tutta occupata dall’Hotel e siamo circondati dal mare. Verso le 8,00 ci siamo recati nella zona ristorante per la colazione,attraversando il giardino tropicale e abbiamo approfittato per scattare delle foto. Dopo una colazione a base di succhi tropicali e frutta fresca ,siamo andati alla scoperta della parte rimanente della penisola. L’albergo ha una sua spiaggia privata e una insenatura con un mare dal colore smagliante e ne abbiamo approfittato per una mattinata di relax. Nel pomeriggio siamo andati a passeggiare a les Trois Ilettes ,un cittadina carina che deve il nome a tre isole che ci sono nella sua baia. Alla sera abbiamo apprezzato il ristorante dell’albergo buono,nonostante la cucina francese di base. 06.01.2010 Stamane siamo partiti presto con l’auto per il parco di Balata , un parco naturale con tutte le piante della foresta equatoriale: palme reali(a ventaglio), radici aeree grosse come bastoni,orchidee,bambù,e abbiamo visto i colibrì che bevevano da una vaschetta appesa all’ingresso del giardino. E’ stato un giro molto bello ed interessante,ma un caldo umido tremendo,alla fine eravamo fradici. Usciti dal giardini abbiamo percorso “la route des traces” un percorso attraverso la foresta tropicale esplosiva e siamo giunti nella cittadina di San Pierre,ex capitale dell’isola, distrutta da un’eruzione del vulcano Pelée che la sovrasta. Qui abbiamo visto i resti del penitenziario nel quale si è salvato un solo uomo dall’eruzione,perché appunto era dentro la prigione. Usciti da questa cittadina multicolore,dopo pochi kilometri abbiamo raggiunto una spiaggia dove abbiamo mangiato e ci siamo sdraiati in spiaggia sotto le palme,come nelle cartoline. 07.01.2010 Stamane siamo partiti con un battello per Fort de France,la capitale.Abbiamo visto la chiesa di Saint Louis con vetrate colorate e i pilastri in ferro per resistere alla distruzione degli uragani, la biblioteca Schoelcher ,molto bella e quasi leziosa. Le strade della città sono strette e piene di vita, tanti rasta emuli di Bob Marley e le donne nei loro costumi Madras,tutti gentili e molto servizievoli con gli stranieri. Abbiamo visitato il mercato con banchi di spezie profumate e verdure coloratissime,un piacere per gli occhi e per l’olfatto.Abbiamo comperato cannella,pepe noce moscata. Nel pomeriggio siamo andati a visitare la Pagerie casa natale di Josephine Beauharnais,l’imperatrice di Francia ,moglie di Napoleone Bonaparte. Nulla di speciale, un piccolo museo con l’aria condizionata sparata a temperature bassissime e con qualche vetrinetta, immerso in uno splendido giardino. 08.01.2010 Al mattino ,Abbiamo attraversato l’isola per andare a visitare il museo della banana e la distilleria Saint James. Il museo della banana ,posto in una piantagione di banane,occupa degli edifici dismessi dove venivano preparate le banane per l’esportazione. In uno di questi edifici riconvertiti abbiamo letto la storia illustrata,attraverso cartelli esplicativi, della diffusione della banana dai luoghi originari ,Malesia ed India prima verso l’Africa ,poi alle Isole Canarie ed infine verso l’America centrale,i Caraibi e l’America del Sud. La parte successiva del museo si sviluppa in una vallata dove sono presenti 50 tipi di alberi della banana,con banane chiare ,scure rossicce,piccole come un mignolo. Più tardi ci siamo recati a visitare la distilleria di rhum Saint James,una delle più grandi dell’isola. Scesi dalla macchina,appena in tempo per fare alcune foto,siamo entrati nel museo per ripararci da un improvviso acquazzone che è durato una decina di minuti. Abbiamo visto vecchi macchinari per la produzione del rhum e un piccolo museo con vecchie bottiglie deformate dall’eruzione del vulcano e foto della vecchia fabbrica. 09.01.2010 spiaggia al mattino e visita al più grande centro commerciale dell’isola. Giorno di riposo in spiaggia. Qui in questo hotel c’è una bella spiaggia con lettini e ombrelloni e un mare stupendo. Ci siamo rilassati sotto le palme e poi siamo andati al porto al solito ristorante (la Marine) a mangiare pesce: spiedini di scampi. 10.01.2010 Catamarano Siamo partiti alle 9,00 dalla spiaggia dell’albergo con un catamarano di 23 metri x 10. L’equipaggio era gentile e il capitano di colore scherzoso e galante. Abbiamo mangiato aragosta e pesce e frutta a volontà. Abbiamo visto tartarughe e delfini e fatto il bagno in un mare stupendo. Siamo anche scesi su di una spiaggia ombreggiata da palme e alberi sconosciuti,ma molto ricchi di foglie. 11.01.2010 35° Anniversario di matrimonio al caldo! Al mattino siamo andati con la vettura verso sud alla scoperta di paesini di pescatori : Sainte Luce con una bella passeggiata che dal paese porta ad alcune spiaggette molto carine, durante la passeggiata abbiamo visto delle piante con il tronco segnato di rosso per segnalare che tutta la pianta è velenosa(radici,tronco,foglie e fiori) e la località Marin (trasformata in una grande base nautica piena di barche di tutte le dimensioni. Pranzo nel solito ristorante e poi nel pomeriggio in spiaggia . Alla sera al ristorante dell’albergo: serata italiana con un pasticcio di lasagne accettabile, spaghetti immangiabili ,ma con melanzane alla parmigiana dove le melanzane sembravano naufraghi nella besciamella e formaggio fuso. 12.01.2010 Partenza. Dopo una mattinata in spiaggia e pranzo a base di pesce,nel pomeriggio abbiamo riconsegnato l’auto a noleggio e spedito le cartoline.Qui trovi le cartoline dappertutto, ma non i francobolli ,quelli devi prenderli alla posta,ma con i contanti in moneta dal distributore automatico,sennò devi fare una fila pazzesca.Allora hai le cartoline,ma non i francobolli,sei alla Posta,ma non hai monete a sufficienza,nessuno sa quanti francobolli ci vogliono,insomma è un po’ complicato Siamo partiti per Parigi alle nove di sera e abbiamo “dormito” in aereo. Al mattino siamo arrivati a Parigi imbiancata dalla neve,sembrava impossibile. Che choc, da 28° – 33° a 2°. Per fortuna ci siamo vestiti a strati. Dall’aeroporto di Orly con la navetta siamo andati al Charles De Gaulle e poi nel pomeriggio Parigi-Verona Villafranca. E’ duro dopo una vacanza così tornare al freddo e alla vita quotidiana!.