Island hopping nel mar delle andamane

Eccoci qui, quasi un anno dopo ad intraprendere il nostro meritato viaggio, alla fine di una lunga stagione di lavoro. Svariate scelte si sono susseguite nel corso dei mesi, ma alla fine ricadiamo immancabilmente sul nostro amato Estremo Oriente, non ci riesce proprio di cambiare continente. Thailandia, sempre scartata e mai considerata, vista...
Scritto da: lo russo cinzia
island hopping nel mar delle andamane
Partenza il: 10/01/2010
Ritorno il: 09/01/2010
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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Eccoci qui, quasi un anno dopo ad intraprendere il nostro meritato viaggio, alla fine di una lunga stagione di lavoro. Svariate scelte si sono susseguite nel corso dei mesi, ma alla fine ricadiamo immancabilmente sul nostro amato Estremo Oriente, non ci riesce proprio di cambiare continente. Thailandia, sempre scartata e mai considerata, vista l’assidua frequentazione turistica ci appare in una luce diversa, attraverso Google Earth. Isole con barriere che ci invogliano e stimolano il nostro desiderio, di relax, sole e mare. Purtroppo, pur vivendo in una meravigliosa isola come la Sicilia, avendo una struttura ricettiva, durante la stagione non riusciamo mai a godere di tutto cio’ e non vogliamo quindi, ci manchi durante le nostre vacanze. Itinerario: Langkawi- Koh Lipe- Koh Muk-Koh Kradan- Kho Ngai- Kho Lanta- Phi Phi- Phuket L’itinerario e’ stato scelto in base alla miglior combinazione di volo, trovata dopo una assidua ricerca di alcuni mesi. Volevamo evitare i soliti scali a cui si e’ costretti, con le compagnie piu’ economiche, ma non desideravamo nemmeno pagare le cifre spropositate di Thai airways. Alla fine la soluzione e’ stata Malaysia airlaine Roma Phuket euro 590. Per evitare un sali e scendi di isole, acquistiamo alla modica cifra di euro 15 un volo kuala Lumpur- Langkawi, sempre con Malaysia. Palermo- Roma Alitalia +Easy jet di rientro speso euro90. Con una spesa di euro700 abbiamo tutti i nostri voli della vacanza. Domenica mattina 10 gennaio, intraprendiamo il nostro viaggio con un cielo completamente nero e minaccioso, per arrivare il mattino dopo a Langkawi alle 9.30, sotto un sole cocente. Il volo e’ stato piacevole, come sempre con questa compagnia e il transfer rapido e di breve attesa. Andiamo direttamente all’albergo prenotato con Booking.com Langkawi boutique hotel in Phantai Chenang, il quale sapevamo essere un po’ antiquato,ma visto il breve soggiorno, la scelta è stata fatta solo per prezzo e posizione,ma consiglio vivamente di non andarci ed è sicuramente meglio organizzarsi in loco. Dopo otto anni ci ritroviamo in quest’isola un po’ trasformata dal cemento e dalla massiccia presenza di Russi, che vi si recano per il suo stato duty-free, permettendogli di acquistare e bere grandi quantita’ di alcool a prezzo contenuto. Ma fortunatamente, la sua parte di naturalita’ è ancora ben presente, quindi s’ incontrano scimmie, varani, uccelli di varie tipologie e una giungla sempre molto rigogliosa. Il suo mare non è molto trasparente, per la gran presenza di plancton, ma vi sono belle spiagge nella parte nord. Da girare è molto piacevole, la moto si noleggia per circa 5 euro al giorno e le strade sono ben tenute. Il cibo inoltre è fantastico ed economico, quindi per un soggiorno breve resta sempre molto piacevole. Noi vi siamo rimasti per tre gg,e da qui abbiamo organizzato il transfer a Koh Lipe, con una speed boat. Il mattino prescelto passano a prenderci per condurci al porto d’imbarco sito nelle vicinanze (le compagnie ed i punti d’imbarco per la Thailandia sono diversi). Si compila il modulo d’ingresso e dopo circa un’ora veniamo imbarcati. Viaggio alquanto allucinante, motoscafo con certi motori da sembrare di essere su un off-schore,guidato da un pazzo scatenato, che ad un certo punto pur col mare increspato inizia una gara con un altro scafo, proveniente dal Telaga harbur. Sono stati 45 minuti di salti, scossoni, stomaco in gola e un rombo di motori cosi’assordante da lasciarci frastornati per un po’ di tempo, anche dopo l’arrivo. L’ingresso a koh Lipe pero’ ci ripaga subito mostrandoci colori abbaglianti, il bianco della sabbia con il turchese del mare e’ quasi accecante. Scendiamo in Pattaya beach, davanti al Varin resort dove intanto che attendiamo vengano espletate tutte le formalita’ per il visto, prenotiamo un bungalow per 5gg. La scelta si rivela buona,, abbiamo affittato l’air villa al prezzo di 2000bath con colazione, la quale non è straordinaria ma il bungalow è pulito e la posizione ottima. Quest’isola e’ meravigliosa o meglio dire era meravigliosa, ormai si costruisce in ogni dove ed inoltrandosi all’interno, si scoprono delle deforestazioni che sembrano degli squarci. Rifiuti che si accumulano alle distruzioni, devo dire che e’ un dolore al cuore vedere l’inesorabile distruzione di cio’ che la natura aveva creato. Ogni giorno sbarchi ed imbarchi continui di gente che arriva, lo scrosciare dell’acqua, i suoni della foresta si confondono ai piu’ assordanti motori delle barche. Pescare qui e’ un’attivita’ inutile, meglio e piu’ redditizio trasportare persone. La nostra permanenza comunque e’ trascorsa piacevolmente, tra continui bagni, snorchelling, passeggiate e cene a base di pesce, con i piedi nella sabbia. Tutto trascorre oziosamente, non ci affanniamo nemmeno ad acquistare escursioni per altre isole, poiche’ quando ci proviamo, scrutiamo mandrie di gente trasbordata sulla piattaforma d’imbarco e l’idea di ritrovarci a passare la giornata organizzata con il pienone, non ci alletta. Durante la nostra permanenza sul lato del Mountain resort(Sunrise beach) era impossibile stare, pur essendo la spiaggia meravigliosa, i venti erano troppo forti ed alla fine, devo dire che Pattaya beach si e’ rivelata la migliore. Sarebbero ancora molte le cose da dire su quest’isola, a partire dai variegati personaggi che vi approdano, ma forse bisognerebbe scrivere un racconto a parte. Quindi dopo 5gg piu’ che sufficienti rimontiamo su una speed boat (il viaggio e’ sempre piuttosto allucinante i conducenti hanno dei tempi da rispettare per cui vanno come degli assassini) e dopo due ore assordanti, arriviamo a Koh Muck. Decidiamo di fermarci qui per una notte e recarci solo l’indomani a Koh kKradan. Lo sbarco avviene in territorio del Charly beach resort e un po’ disorientati pernottiamo qui per la cifra di 2500 bath con colazione. Quando cerchiamo di capire come muoversi sull’isola, le informazioni che ci vengono date sono poco veritiere, tutto cio’ per evitare che la gente esca al di fuori e non spenda i propri soldi all’interno. Infatti nella richiesta di transfer per Koh Kradan richiedono 1200bath per la barca privata, quando poi ne spenderemo esattamente la meta’. Solo verso sera, ci accorgiamo che sul retro parte una strada per recarsi dall’altra parte dell’isola e vi si puo’ andare, sia in motore(prezzo proibitivo), che a piedi. Inoltre, appena passata la guardiola, si trovano subito altri resort molto piu’ economici e camminando per circa 10 minuti, scopriamo un ristorantino, dove con 250bath, ci servono 1kg di gamberoni fantastici. Nel pomeriggio ci siamo organizzati una visita alla famosa l’Emerald cave, con una long-tail boat privata. Si attraversa nuotando una grotta calcarea di 80m completamente al buio, la quale sfocia in una piccola spiaggia attorniata da imponenti scogliere, probabile sia stato il cono di un vulcano, ma principalmente un buon nascondiglio per i pirati. Il momento migliore per visitarla e’ a mezzogiorno, dove il sole diventa un esplosione all’interno del cono. Il mattino successivo dopo lunga contrattazione, trasbordiamo con una long-tail a Koh Kradan. Cerchiamo di prenotare un bungalowal al Koh Kradan beach resort ( in internet sembrava il piu’ decente), ma la struttura e’ veramente fatiscente pur essendo cara 2500bath a notte. Con la scusa che non accettano carte di credito, decliniamo la possibilita’ di soggiorno e prenotiamo un transfer per Koh Ngai nel pomeriggio. In questo modo riusciamo ad esplorare e godere quest’isola meravigliosa. Il mare e’ di una bellezza incredibile e i colori straordinari, peccato che momentaneamente, o si dorme in capanne di paglia ,o in camere super lusso a partire da 6000bath. Stanno ristrutturando un resort ,che al momento sembra carino e abbordabile come prezzo, un ritorno con sosta di qualche giorno non mi dispiacerebbe. Dopo averla esplorata ed esserci tenuti a mollo per ore, con un ferry da escursione, abbandoniamo a malincuore questa meraviglia. A Koh Ngai prenotiamo 5 notti al Fantasy resort, prediamo la camera a 2500bath( terminate le garden a 2000), bella enorme e pulita. Questa struttura su Tripadvaisor e sul forum viene molto criticata, invece devo dire a suo favore che e’ una delle migliori, sia come location, che come rapporto qualita’ prezzo. L’unica cosa che puo’ un po’ infastidire è il concetto villaggio, mangio bevo e dormo li (ma non avevamo gran contante con noi e qui non si riesce ad averne con carta di credito, pur pagando commissioni). Soggiorno di super relax, bagni ,passeggiate, gran letture , attraversamento della giungla per recarsi in altre spiagge, qualche escursione nelle isole vicine, sono le attivita’possibili, per il resto tranquillita’ assoluta. I resort sono sei o poco piu,’ quindi anche le presenze sono poche, come d’altronde gli italiani, che sembrano non considerarla molto. Noi abbiamo goduto appieno delle sue bellezze, dopo di che risaliamo nuovamente su una speed boat, per trasferirci a Koh Lanta. Scegliamo di restare nella parte Hat Phra Ae, visto che nelle varie letture di recensioni e racconti viene consigliata la vicinanza alla cittadina di Ban Sala Dan. Ma il nostro primo approccio non e’ dei migliori, sempre da recensioni e Lonely Planet, optiamo per il Sayang beach resort, che purtroppo si rivela pessimo. Al prezzo di 2000 bath ci rifilano un bungalow puzzolente di muffa e dove dormire la notte e’ un po’ impossibile, sia per il condizionatore rumoroso, che per la musica di un locale vicino, ma le problematiche sono diverse e non mi voglio dilungare su un pessimo ricordo, l’unica nota positiva risulta la colazione. Alle 06.30 del mattino convinco mio marito, ad una fuga di perlustrazione e troviamo nelle vicinanze un piccolo resort, Wonderful resort, non e’ niente di straordinario, ma appare pulito. Contrattiamo il bungalow da noi prescelto, per la modica cifra di 1000bath con colazione piu’ noleggio motore e vi resteremo per 5gg, abbastanza coccolati da una famiglia thai che lo gestisce. Comunque a mio avviso, una delle zone migliori ove soggiornare e’Hat Khlong Nin ,sia per le strutture ricettive piu’ graziose e piu’ piccole, sia per la sua spiaggia, che per la presenza di numerosi locali , ristoranti, negozietti e la cittadina resta poi solo a circa 15-20 minuti di distanza. Le strade inoltre sono ottime e poco traficcate. Ma ritorniamo all’isola nel suo insieme, piacevole con un bel mare, in particolare nella parte sud. Da Ao kantiang la strada non e’ piu’ asfaltata e raggiungere le altre spiagge con il motore non e’ molto facile, noi ci siamo avventurati lo stesso, ma diventa pericoloso per il rischio di forare, ho peggio ancora ritrovarsi a terra e si mangia inoltre della gran polvere. Comunque lo scenario e’ bello e fatta eccezione di due o tre resort, troverete un bel mare ed una bella vegetazione. La cittadina, si rivela piacevole per qualche acquisto e le cene a base di pesce, nei suoi ristoranti sul molo. Visitiamo inoltre la vecchia citta Ban Ko Lanta sulla costa orientale , con le sue storiche case in legno, ancora ben conservate. Non sembra invece riservare niente di speciale la visita alle isole poste di fronte. Nella parte occidentale viceversa se ne trovano di piu’ affascinanti alle quali dedicare una giornata di escursione, ma noi per questo giro tralasciamo Koh lanta merita sicuramente di essere visitata, offre diverse attivita’ per il trascorrere di una gradevole vacanza ed il fatto che non sia ancora molto gettonata, la rende ancora piu’ piacevole. Questa volta optiamo per un ferry piu’ tranquillo e piacevole nella navigazione dirigendoci a Phi Phi Island,ove vi arriviamo dopo un’ora. All’arrivo, uscendo dal molo, vi sono le diverse agenzie che espongono tutte le strutture ricettive presenti, con i relativi prezzi, da mandare letteralmente in confusione. Comunque la scelta si deve orientare su cio’ che si desidera di piu,’ se il vivere la bella spiaggia in tranquillita’,o stare nel centro super movimentato. Avendo deciso per una permanenza breve, optiamo per il centro al Phi Phi hotel prezzo 2400bath con colazione; lo consiglio. Demenziale!!!! L’impatto e’ sicuramente da considerarsi tale, si potrebbe pensare di trovarsi in una qualsiasi citta’ o kasba. Un groviglio di bar, ristoranti, agenzie, negozi, tutto talmente concentrato in uno spazio di una lingua di terra, non mi meraviglia la completa distruzione,all’epoca dello tzunami. E tutto e’ stato ricostruito nello stesso, identico modo. Ma sicuramente, non si puo’ non farci una piccola sosta, per lo meno per riempirsi poi gli occhi, di tutte le meraviglie al di fuori. Scegliamo saggiamente una bella escursione la domenica mattina, dopo un full moon party il sabato sera, vuol dire tutti nel letto fino a tardi e poco gettonate le escursioni. Fantastico! Saremo stati 10 persone a bordo di un barcone molto capiente. Partenza alle 09 di mattina per rientrare alle 17.30 al costo di 500bath con il pranzo a bordo. Una giornata splendida, che per l’appunto ci rivelera’ il lato meraviglioso di quest’isola ed altre. Sembra di essere su di uno yoth, tutto trascorre lentamente fra le varie soste nei punti piu’ belli per lo snorkeling,ma il massimo e’ l’arrivo a Bamboo Island paradisiaca!! Qui ci restiamo per un’ora, ma sinceramente vi avrei passato l’intera giornata. Facciamo inoltre amicizia con una famiglia francese e la loro compagnia sara’ un’altra nota lieta di questa giornata. Di spiagge meravigliose a Phi-Phi Don ve ne sono diverse, le visitiamo quasi tutte, per poi recarci alla fine a Phi-Phi Leh ed approdare alla famosa Maya beach, ove il fascino di questo angolo, viene offuscato dalla presenza dei troppi turisti e dalla mancanza di rispetto degli stessi. Bottiglie di palastica e rifiuti vari che ci apprestiamo a caricarci sulla nostra canoa usata per raggiungere la spiaggia. La cosa piu’ affascinate comunque e’ vedere le centinaia di pesci colorati senza il bisogno di una maschera, l’acqua al largo e’ fantastica. La giornata e’ stata proprio piena di bei momenti e l’intensa attivita’pur se stancante ci ha entusiasmato. Le serate trascorrono fra aperitivo sul mare, passeggiate e gradevoli mangiate almeno per noi, nei baracchini del mercato, dove cucinano fritti e grigliate buonissime a prezzi ottimi circa 400-500bath per delle abbuffate di pollo, gamberi e spiedini vari. Sono stati tre giorni intensi e pieni, l’ultimo lo abbiamo trascorso sulla Long beach, una spiaggia a pochi minuti di long-tail dal centro. Volevamo proseguire verso Railay, ma mancando solo sei giorni alla nostra partenza da Phuket optiamo per quest’ultima pensando poi, di trascorrere eventuali giornate su isole circostanti. Con un ferry ci dirigiamo a Phuket, un’ora mezzo di viaggio e approdiamo sull’isola. Dopo alcune telefonate abbiamo riservato un albergo gestito da italiani a Kata “casa e mare” al prezzo di 1500bath a notte. Diciamo una buona scelta se non altro per la camera, per il resto si trova di meglio anche allo stesso prezzo. Lasciati i nostri bagagli in albergo, scendiamo al mare, dove mi sembra di essere stata catapultata in un bagno a Rimini, in zona Miramare a ferragosto, con la differenza che qui e’ pieno di vecchi. Ritrovarmi in questo contesto mi rende nervosa e insofferente e se non fosse per mio marito che dolcemente cerca di calmarmi e convincermi a viverla senza aspettative, avrei fatto immediatamente i bagagli e cambiato location. Noleggiato la moto cerchiamo di esplorarla alla ricerca di qualche angolo nascosto, ma qui non ne esistono in ogni dove ombrelloni lettini e migliaia di persone. Ci fermiamo sulla spiaggia di Laem Phromthep pensando resti un po’ piu’ tranquilla, ma ci sbagliamo. Anche qui famiglie con bambini, anziani, Italiani, Russi, il turismo di Torre Pedrera a settembre. Ma come si fa a decantare quest’isola? Io di bello ho visto ben poco, anche il mare ha gli stessi colori del nostro mediterraneo, che forse è anche meglio. Ognuno di noi ha una visione di luoghi e del trascorrere le proprie vacanze diversa, noi alla fine abbiamo deciso di viverla nel miglior modo possile, ma il desiderio di tornarci come in altre visitate, non mi sfiora nemmeno. Passiamo una giornata a Kamala beach, poiche’ a Surin e’ una tripla fila di ombrelloni. La maggior parte delle giornate le trascorreremo poi in un angolo tranquillo a Karon beach, che essendo in un punto senza alberghi resta meno frequentato. Le escursioni rispetto ad altri luoghi di nostra permanenza sono piuttosto care e fanno presagire la presenza massiccia di gitanti, quindi non ne faremo nemmeno una. Sono tante le cose da dire su questo luogo, il vedere tutti questi uomini, la piu’ parte anziani accompagnati da ragazzine, cosi’ triste; la cementificazione selvaggia e la cosa che piu’ ha sconvolto la nostra vista e’ vedere, le donne sopra i 50 anni fino agli 80 e piu’ come vivono la spiaggia. Tutte in tanga e topless su e giu’ per la spiaggia come se niente fosse, di uno squallore unico. Non e’ un commento da puritani, solo estetico e poi tutta questa liberta,’ in un luogo dove comunque, vi sono presenti persone di diverse relegioni, tra cui anche comunita’ di mussulmani. Ma si vede che vengono tutti colpiti dallo spirito free. Gli ultimo tre giorni sono allietati dall’incontro con una coppia di nostri amici di Riccione (noi viviamo in Sicilia, ma siamo degli emigrati al contrario, veniamo da Rimini), tra chiacchiere mangiate, bagni e passeggiate. Passiamo una piacevole serata al mercato del fine settimana di Phuket tow, che consiglio di visitare, per lo meno offre una scelta migliore rispetto a tutti i negozietti e mercatini disseminati per le varie zone balneari dell’isola. La nostra data di partenza e’ cosi’ arrivata, preparate le nostre poche cose contenute in due mini trolley, il giorno 8 febbraio alla sera ci apprestiamo a rientare. Il dispiacere il giorno dopo al nostro arrivo è doloroso, ci attende freddo e pioggia, riportandoci subito ad un inverno dimenticato, ancor piu’ dopo un mese di sole, sole… non ha mai piovuto per tutta la durata del nostro soggiorno. Una vacanza che ci ha lasciato il desiderio di un ritorno optando per altri contesti non esplorati, ma sempre in questa meravigliosa Thailandia. Alcuni consigli di viaggio: solo bagaglio a mano e’ la miglior cosa per muoversi tra un isola e l’altra, salendo e scendendo dalle barche e l’abbigliamento necessario e veramente esiguo. Noi ormai siamo abituati a viaggiare con il minimo e con il vestiario da abbandonare strada facendo, in caso di necessita si acquista in loco. Da esperienza quando è possibile optate per i trasferimenti in ferry piuttosto che speed boat costa meno e il viaggio è piu’ rilassante, anche se dura un po’ di piu. Prenotare prima di partire solo se strettamente necessario, soluzioni di alloggio ve ne sono molte e visionare i contesti è sempre meglio. Va bene docomuntersi fra varie opzioni, recensioni, forum e quant’altro, ma in loco le soluzioni spesso sono migliori, nuove strutture o altre non visionate in internet, si rivelano meglio e piu’ economiche. Riguardo allo shopping, non è niente di straordinario, ormai con la globalizzazione anche nei nostri mercati si trova la stessa merce, agli stessi prezzi, a volte anche a meno e con miglior qualita’. Cos’altro aggiungere, buona Thailandia a tutti e per ragguagli e consigli mi potete contattare.


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