In Islanda con mamma, papà e mio fratello
Dal 6 al 13 luglio 2009
Il giorno della partenza
Ero molto emozionata perchè non immaginavo come fosse l’Islanda, inoltre dovevo prendere l’aereo e avevo un po’ paura.
Alle 16.00 siamo partiti da Grottammare per andare all’ aereoporto di Bologna .
Alle 19.00 eravamo quasi arrivati quando papa’ non vede l’uscita dell’ autostrada e...
Dal 6 al 13 luglio 2009 Il giorno della partenza Ero molto emozionata perchè non immaginavo come fosse l’Islanda, inoltre dovevo prendere l’aereo e avevo un po’ paura. Alle 16.00 siamo partiti da Grottammare per andare all’ aereoporto di Bologna . Alle 19.00 eravamo quasi arrivati quando papa’ non vede l’uscita dell’ autostrada e cosi’ ci tocca tornare indietro. Arrivati all’aereoporto abbiamo parcheggiato e ci siamo messi in fila al check-in. Alle 22.15 siamo entrati nell’aereo e finalmente siamo partiti. Dopo circa 3 ore , stavamo attraversando l’oceano quando abbiamo incominciato a vedere un bagliore di luce poiché stavamo andando verso il polo artico dove d’estate non fa mai notte . Arrivati, abbiamo sentito un’ aria frizzante e con un taxi siamo andati in un bed and breakfast vicino all’aereoporto . Secondo giorno Ci siamo svegliati con il sonno, la colazione era abbondante ma c’era poco da scegliere. Subito dopo siamo partiti con la macchina che ci hanno portato all’albergo. Papa’ ha avuto qualche difficoltà con il cambio automatico ma poi si è abituato. Dopo circa un’ora siamo arrivati al parco di Pingvellir dove si passa in mezzo ad una spaccatura della crosta terrestre che si allarga di alcuni millimetri ogni anno allontanando il continente europeo da quello americano. Nel parco c’erano laghetti e piccole cascate e la bandiera islandese, infatti qui si riunì per la prima volta il Parlamento islandese. Il posto è bello e riposante, parola di bambina. Dopo siamo andati a vedere i geysir che lanciano grandi getti di acqua bollente e sempre diversi, uno spettacolo indimenticabile. Infine siamo arrivati alla cascata di Gullfoss che è imponente ed è avvolta dall’arcobaleno; qui vestiti con l’ impermeabile l’abbiamo attraversata. Queste bellezze fanno parte del “circolo d’oro”. Abbiamo fatto cena nel romantico ristorante dell’albergo che affacciava su un lago, il cibo era buono ma poco: agnello, pollo, patate con burro e dolce al cioccolato. Dopo ci siamo esercitati con l’inglese perché non riuscivamo a farci sempre capire. Terzo giorno Oggi mi sono svegliata con il desiderio di andare a Jokulsarlon per vedere la laguna degli iceberg. Dopo tanti chilometri di strada stretta che attraversa pianure con immense colate laviche, siamo arrivati. Era meravigliosa, con gli iceberg di varie forme e l’acqua azzurra. Un mezzo anfibio ci ha portati in giro per la laguna, ci hanno fatto mangiare pezzi di ghiaccio vecchio di 1000 anni . Ne valeva la pena. Durante il tragitto abbiamo potuto ammirare le lingue dei ghiacciai che arrivano vicino al mare: myrdals-jokull e vatna-jokull. L’albergo si trovava a Hofn, ed era una scuola che d’estate ospita i turisti. Siamo andati a cena in un ristorante tipico in legno e abbiamo mangiato molto bene: scampi e salmone, cisburgher squisiti! Quarto giorno Dopo l’abbondante colazione ci siamo diretti a Vik, prima di arrivare siamo andati a visitare il parco di Skaftafell dove abbiamo fatto una breve escursione fino alla cascata di Svartifoss di roccia nera e che sembra un organo, anche qui un magnifico arcobaleno abbelliva il paesaggio. Poi più in alto sino al punto panoramico. Arrivati a Vik abbiamo cenato al ristorante accanto all’ufficio del turismo: agnello, salmone, patata al burro e cisburgher buoni ma non troppo. In questo paese c’è il vulcano Katla che potrebbe eruttare da sotto un ghiacciaio, ma noi non lo sapevamo e ci sarebbe piaciuto rimanere di più. Infatti qui la costa è molto bella: faraglioni, spiagge, oasi con uccelli di tante specie. Dopo cena siamo andati a fare birdwatching per vedere le pulcinelle di mare ma abbiamo visto altri uccelli stupendi anche se uno stormo ci ha attaccato per fortuna quando già stavamo in macchina: le sterne coda lunga pericolose ma bellissime. E’ ficoso, non viene mai il buio e il tempo finora è stato sempre bello.
Quinto giorno
Oggi abbiamo percorso diversi chilometri per andare a Reykjavik. Durante il tragitto abbiamo visto altre bellissime cascate. Alla cascata di Skogafoss siamo saliti per una scalinata fino ad un punto panoramico. A Seljalandsfoss si puo’ passare dietro la cascata ed è stato molto divertente. Abbiamo pranzato davanti alla cascata con il pranzo “on the go” preparato dall’albergo. Siamo ripartiti per le terme di Blue lagoon che si trovano a trenta chilometri dalla capitale. Esperienza indimenticabile: acqua turchese calda a trenta gradi, il venticello artico che rende il calore piacevole, ponticelli, cascatelle, bar in acqua. Eravamo tutti così rilassati che sembravamo più giovani! Dopo la doccia siamo andati a Reykjavik dove ci aspettava un bellissimo albergo, la camera aveva una stupenda veduta. Abbiamo cenato molto bene lì vicino. Quando siamo tornati per dormire un meraviglioso spettacolo ci aspettava: il sole rosso di mezzanotte! Sesto giorno
Oggi ci siamo svegliati presto perché un pulmino ci veniva a prendere per andare al porto dove una baleniera ci avrebbe portato a vedere le balene e le pulcinelle di mare. Dopo circa un’ora di navigazione abbiamo avvistato le simpatiche e goffe puffin, subito dopo enormi balene emergevano dal mare: nere, bianche e grigie, grandi e piccole, tantissime! Nel pomeriggio siamo andati a visitare il museo dei vichinghi che faceva impressione per le scene rappresentate e per i personaggi in silicone che sembravano veri. Lì vicino c’era una strada che portava all’unica spiaggia degli islandesi: qui la sabbia è stata portata dall’africa e l’acqua di mare è riscaldata; c’erano tanti bambini e stavano tutti dentro vicini vicini. Infine siamo andati a cena, io ed Enrico alla “pizzaria” gestita da simpatici turchi , mamma e papà all’osteria di mare al porto dove hanno mangiato una zuppa di aragosta e spiedini di pesce, buono ma scomodo.
Settimo giorno
Questa mattina avevamo prenotato al “vulcano show”, un piccolo cinema dove un famoso vulcanologo proietta le riprese di eruzioni spettacolari. Ci ha spiegato come avvengono e cosa provocano. Tutta l’Islanda è a rischio di terremoti ma non ci sono pericoli perché le case e tutte le costruzioni sono costruite bene e non è mai crollato nulla. Mentre con i vulcani bisogna essere prudenti perché alcuni sono molto pericolosi. Nel pomeriggio siamo andati alla piscina termale dove gli islandesi si incontrano, giocano, trascorrono la domenica; infatti era affollata, anche qui l’acqua era piacevolmente calda e non si pagava l’ingresso perché ce la offriva il nostro albergo. Noi siamo andati a cena dai nostri amici turchi che ormai ci salutavano come se ci avessero sempre conosciuti , mamma e papà ad un ristorante in stile anni ’50 dove hanno mangiato buon pesce.
Ottavo giorno
Siamo andati in centro a fare shopping, abbiamo comprato una coperta di lana islandese, una collanina e un peluche puffin. All’ufficio del turismo ci hanno rimborsato le tasse. Siamo ripartiti per l’aereoporto dove abbiamo lasciato l’automobile. Sarebbe stato bello rimanere più a lungo per visitare il nord dell’Islanda e per tornare alla blue lagoon.