Irlanda fly&drive 2000 km nel verde

Il nostro viaggio per l'Irlanda è partito da ottobre dello scorso anno, quando abbiamo deciso di andare per due settimane circa nella terra verde. La guida che mi ha aiutato nello scegliere le mete da visitare, è quella Mondadori, costa 25€, rende abbastanza bene l'idea delle mete, anche se le foto dovrebbero essere un pò aggiornate. Abbiamo...
Scritto da: lavalda75
irlanda fly&drive 2000 km nel verde
Partenza il: 12/08/2009
Ritorno il: 25/08/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Il nostro viaggio per l’Irlanda è partito da ottobre dello scorso anno, quando abbiamo deciso di andare per due settimane circa nella terra verde. La guida che mi ha aiutato nello scegliere le mete da visitare, è quella Mondadori, costa 25€, rende abbastanza bene l’idea delle mete, anche se le foto dovrebbero essere un pò aggiornate. Abbiamo prenotato il volo con AER LINGUS in novembre, anticipando un pò i tempi per cercare di risparmiare un pò ed effettivamente con una spesa di 350 € siamo riusciti a cavarcela, con partenza da Milano Malpensa per Dublino e rientro da Belfast. Ho trovato la maggior parte dei B&B sul sito www.accomodation.ie e li ho prenotati tutti dall’Italia, servizio abbastanza comodo perchè come caparra chiedono davvero poco, nell’ordine dei 10-15 € al massimo. Sempre a novembre ho prenotato l’auto, alla Europcar e ci è costata € 512, una ford fiesta più che sufficiente per 2 persone con due valigie. Consiglio di prenotare con molto anticipo l’auto perchè più passa il tempo e più le tariffe salgono. All’atto della prenotazione chiedono solo un numero di carta di credito e non viene richiesto nessun versamento di caparra, il tutto viene saldato all’atto del noleggio. 12-13 Agosto – DUBLINO Siamo arrivati a Dublino il 13 agosto verso le 13, espletate le varie operazioni di sbarco e recupero bagagli, con il pullman 747 comodissimo per i collegamenti con l’aeroporto siamo arrivati in pieno centro, O’Connell Street in 30 minuti circa. Il nostro B&B era l’Abbott Lodge (145€ due notti), la cui posizione era molto comoda a circa 5 minuti a piedi da O’connell Street. Una volta giunti al B&B abbiamo abbandonato le valigie e ci siamo incamminati verso il centro per la prima visita. Attraverso Talbot Street, via piena di negozi siamo arrivati in O’Connell Street all’altezza dello Spire un monumento nuovo, del 2003, voluto per inaugurare il nuovo millennio, a forma di spillo allo 120 mt. La nostra visita a Dublino è partita dal Trinity College, giretto veloce fai da te, e all’uscita la prima sorpresa. Ci si avvicina una ragazza minuta in uniforme chiedendoci dove fossimo diretti, una volta detto che volevano andare a vedere la St. Patrick Cathedral, la ragazza estrae una mappa e ci spiega tutta la strada, regalandoci infine la stessa mappa e salutandoci cordialmente. Dopo la St. Patrick, tornando per le vie sempre super affollatissime di turisti e gente del posto, abbiamo fatto una tappa veloce al St. Stephan’s Green Centre, un centro commerciale molto caratteristico, siamo andati verso il Dublin Castle, senza però soffermarci troppo, anche perché in Irlanda ogni monumento è presidiato da un baracchino che fa pagare l’ingresso, i cui prezzi vanno da 4€ a 6€. Dopo il Dublin Castle abbiamo deciso di dirigerci verso la zona denominata Temple Bar per assaporare la nostra prima Guinness della vacanza, e quale posto migliore potevamo scegliere se non il vero Temple Bar. La cosa strana che ha colpito entrambi è stato il fatto che non siamo mai stati amanti di questa birra scura, ma lì il sapore è totalmente diverso, sarà l’atmosfera, ma alla fine la Guinness sarà l’unica nostra bevanda per il resto della vacanza. Per la cena abbiamo deciso di provare uno dei tanti PUB cercando di mangiare qualcosa di tipico, e la scelta è caduta su il Gogarty’s (www.gogartys.ie), posto molto carino che al piano terra funge da Pub, mentre al piano superiore funge da ristorante. Abbiamo mangiato l’Irish Stew una sorta di stufato di carne con carote, sedano, funghi il tutto marinato nella Guinness, una bontà davvero. Il posto è un po’ caro, ma per la prima volta uno strappo alla regola si poteva anche fare. Il secondo giorno, avevamo deciso di uscire dalla città almeno di mattina per dirigerci verso Malahide una località di mare molto tranquilla e piccolina, per vedere il Malahide Castle. Da Dublino abbiamo preso il treno per Malahide, 15 minuti di viaggio, il costo del biglietto di andata e ritorno è di € 4.50. I treni sono molto belli, non modernissimi, per lo meno i locali, ma abituata a quelli italiani mi sembrava il paradiso.  Il castello è immerso in una tenuta molto grande, tanto da contenere un campo da golf, uno di allenamento di cricket, e un parco giochi per bimbi davvero all’avanguardia. Il castello è piccolino, abbiamo preferito evitare il giro all’interno e abbiamo optato per un giretto in centro. Ci siamo trovati al porto di Malahide, a bere un caffé espresso (si trovano bar che fanno gli espressi ma sono molto cari, un espresso costa € 1.30 minimo). Ripreso il treno per Dublino, le nostre due tappe successive sarebbero state la Old Jameson Distillery e la Guinness Store House. Il costo d’ingresso alla Old Jameson Distillery è di € 13,50, il biglietto prevede un giro all’interno della distilleria e un buon bicchierino di whisky al termine del giretto. Il costo d’ingresso invece alla Guinness Store House è di € 13.50 e come sopra il prezzo prevede un giretto all’interno e una buona pinta di Guinness alla fine, qui abbiamo fatto incetta di regalini e cose davvero carine tutte marcate Guinness. Rientrati al B&B abbiamo optato per una cena veloce per poter poi andare a riposare, la strada fatta in due giorni è stata davvero molta, penso almeno 15 km a piedi, e poi il giorno dopo avremmo dovuto noleggiare l’auto. 14-15 Agosto – da DUBLINO a KILKENNY La mattina del 14 ci siamo diretti verso O’Connell Street per prender il Bus che ci avrebbe portato alla società di noleggio. Tutto molto comodo. Una volta espletata la pratica di noleggio il tempo di capire un po’ la macchina ci siamo avviati. Il navigatore satellitare può tornare comodo, il nostro ci è stato molto utile soprattutto nel trovare i vari B&B, per viaggiare invece una mappa stradale dettagliata può essere l’unico modo per non perdersi. Noi ne avevamo una che ci ha consegnato la società di noleggio che nel corso della vacanza si è dimostrata davvero molto utile. Le tappe tra Dublino e Kilkenny sono state Powerscourt Estate e Glendalough. Powuerscourt è una casa molto bella con dei giardini immensi lussureggianti, merita una sosta per vedere ogni genere di fiore, albero e arbusto. La visita porta via circa un’oretta non di più. E’ la volta di ripartire, prossima meta Glendalough, un posto un po’ sperduto, dove si recò San Patrizio per meditare, la meditazione, qui, viene assolutamente spontanea. Il luogo offre la possibilità di diverse escursioni più o meno lunghe per gli amanti delle camminate nel verde. Noi abbiamo preferito quella più corta anche perché le cose da vedere sono tante e il tempo un po’ poco. Ci dirigiamo verso il sito monastico dove troviamo i resti di una piccola abbazia ormai in disuso, e un cimitero con croci celtiche disseminate ovunque. Proseguendo nella camminata si raggiunge l’Upper Lake un lago che si apre tra due piccoli monti. E’ giunto il momento di riprendere il viaggio. La nostra meta è Kilkenny. Dopo circa un’oretta, raggiungiamo Kilkenny. Alloggiamo alla Laurels Guesthouse (www.thelaurelskilkenny.com € 180,00). La camera è molto più spaziosa rispetto a quella di Dublino, ad accoglierci c’è il proprietario, un uomo un po’ anziano abbastanza soprappeso, dall’apparenza un po’ burbero ma alla fine sempre cordiale. L’usanza qui è decidere il menù della colazione e l’orario. Stabilita la colazione, naturalmente una Full Irish Breackfast a base di salsicce, bacon, uova, black & white pudding e potatoe bread, lasciamo le valigie per iniziare il nostro giretto. La cittadina è piccola, ma decisamente viva. Le strade sono piene di gente, le attrazioni sono tutte in centro, ma essendo ormai sera, ci limitiamo a dare un’occhiata e torniamo al B&B per rinfrescarci. La cena la facciamo in una Steack House abbastanza moderna. I camerieri sono tutti molto gentili, tutti sono molto presenti e chiedono sempre se va tutto bene, la disponibilità è massima. La mattina dopo è il momento di girare, iniziamo con il Kilkenny Castle, anche qui abbiamo deciso di non visitare l’interno del Castello, ma un’occhiata al solo giardino è più che sufficiente, un’immensa distesa verde a perdita di vista si apre davanti al castello, la giornata permette, nonostante la pioggia abbondante caduta nella notte, di far sì che la gente possa comunque sdraiarsi e prendere il sole. Il contrasto tra il grigio del castello e il verde del prato non ha rivali, è un’immagine bellissima. All’uscita del castello sulla sinistra c’è il Kilkenny Design Centre un posticino dove è possibile vedere le opere degli artigiani locali e fare piccoli acquisti. Sulla via principale si raggiunge la Rothe House, una costruzione stranamente visitabile senza il pagamento all’ingresso, che accoglieva un tempo i mercati cittadini. Ora è vuota, viene utilizzata saltuariamente per delle mostre, ma è meritevole di visita. Proseguendo la via centrale si arriva alla St. Canice’s Cathedral, cattedrale che in Gaelico, la lingua locale, dà il nome alla città. Essendo anch’essa luogo di manifestazioni, non abbiamo potuto visitarla, perché stavano allestendo uno spettacolo serale. Alla chiesa abbastanza imponente nella cittadina è la Black Abbey. E’ impressionante come il grigio sia il colore che va per la maggiore per questi monumenti. Avendo tutto il pomeriggio a disposizione decidiamo di prendere la macchina e di scendere verso la costa meridionale, la giornata è splendida e una gita al mare è quella che ci vuole. Ci dirigiamo verso Waterford. La città è piccola e caotica. Il centro è formato da due vie principali che si intersecano. Non c’è molto da vedere, quindi ci limitiamo a guardare i negozi e a fare la tappa per il pranzo. Da Waterford prendiamo in direzione di Dunmore East, la punta più a sud della contea. Finalmente riesco a mettere piede sulla spiaggia. Il mare è stupendo, nulla da invidiare ai nostri mari azzurri e cristallini, mi avvicino alla riva affollata di bambini e grandi che fanno il bagno per provare la temperatura dell’acqua. L’acqua è gelida, questi sono matti a fare il bagno qui. Decidiamo di rientrare ci aspettano circa 60 km per tornare a Kilkenny. Per la cena decidiamo di visitare uno dei pub più famosi della zona. Il Matt the Millers è sicuramente il pub più famoso di Kilkenny (www.mattthemillers.com), sorge sulle rive del Fiume Nore. Offre ogni genere di piatto, dal classico hamburger con patatine, allo stufato, sempre a prezzi abbordabili. Tutto sempre accompagnato da una buona pinta di Guinness. Kilkenny è una città molto legata allo sport. Lo sport più sentito è l’Hurling una sorta di calcio in cui però non si utilizzano i piedi ma i giocatori hanno delle mazze con le quali devo colpire una palla, simile a quella del baseball, e cercare di fare goal nella porta avversaria grossa come una da calcio. Il Kilkenny è da 3 anni che vince il campionato di questo sport, ed è orgoglio di tutta la cittadina, la gente del posto, infatti, gira per strada con la maglietta della squadra e le macchine sono tutte addobbate con bandierine inneggianti la vittoria. 16-17 Agosto da KILKENNY a CORK Il 16 mattina è ora di partire il viaggio sarà abbastanza lungo, la prossima meta è Cork, ma nel frattempo dobbiamo visitare la piccola cittadina di Roscrea, e scendendo ci fermeremo alla Holy Cross Abbey, alla Rocca di Cashel e a Cahir per il Castello. Da quando siamo arrivati in Irlanda non abbiamo ancora preso un giorno di pioggia se non una leggera spruzzatina mentre visitavamo Powerscourt. Arrivati a Roscrea, sarà che è domenica, sarà che c’è una pioggiolina fine che ci accompagna la città sembra deserta. Decidiamo comunque di fermarci e visitare il castello. Pagati i 4€ di ingresso iniziamo il giro. A differenza degli altri posti finora visitati, stavolta siamo gli unici ospiti. CHE FIGATA!!!!!!!!!!! Il Castello non è molto grande, nel centro si erge impetuosa la Damer House, una residenza in stile regina Anna con uno scalone intagliato a mano di pino rosso. La torre principale del castello è l’unica rimasta intatta, ci fanno vedere il ponte levatoio, che dà sulla via principale della cittadina e facendo scalini irti e tutti di dimensione diversa per motivi che ci hanno spiegato essere di difesa arriviamo fino alla sala principale dove troviamo un tavolo dell’epoca e i due troni. Dopo un brevissimo giro ella cittadina ci rimettiamo in macchina in direzione Cashel, prossima meta Holy Cross Abbey. Questa abbazia che si trova proprio a metà strada tra Roscrea e Cashel, si trova in un luogo isolato. Entrati, l’atmosfera è da film, un intenso profumo di incenso e i canti gregoriani rendono il tutto molto suggestivo. Dopo altri 40 km arriviamo a Cashel. “Cashel” che in gaelico vuol dire Rocca, prende il nome dalla fortezza che lo caratterizza. La costruzione medievale è ancora abbastanza intatta. La sua posizione fa sì che sia possibile avere un’ampia veduta di buona parte della contea di Tipperary. Prendendo un piccolo sentiero che scende ripido dalla collina si arriva alle rovine della Hore Abbey, il paesaggio è bellissimo, queste rovine, infatti, fanno da sfondo al pascolo di un gruppo di mucche, tutte dedite al loro riposino. Da Cashel partiamo per raggiungere Cork. A Cork abbiamo alloggiato in un B&B proprio di fronte alla stazione ferroviaria. Il Clon Ross 132,00 €) non era sicuramente accogliente come il Laurels di Kilkenny, ma era pulito e la proprietaria molto cordiale. La città sinceramente non mi ha particolarmente colpita, non tanto per le attrazioni, ma la gente l’ho trovata un po’ troppo esuberante. Ragazzini piuttosto piccoli che ti chiedevano le sigarette, e che ti insultavano o addirittura ti sputavano se sentivano un rifiuto, e macchine elaborate da Fast & Furious con gare cittadine a chi smarmittava di più, hanno fatto sì che mi sentissi un po’ meno tranquilla che altrove. La proprietaria del B&B per la cena ci ha consigliato un ristorantino in centro, dove ho provato un buon Fish & Chips (altro piatto tipico). Di rientro al B&B ci siamo fermati a bere una buona Guinness in uno dei tanti pub sul viale, dove un piccolo gruppo locale stava suonando musica celtica, molto allegra. Il giorno, lunedì, abbiamo dedicato la mattina al giro della città. Oltre alle vie principali dove possibile fare shopping, l’unica attrattiva degna di nota è la St. Finbarr’s Cathedral, che si trova un po’ più in periferia. Il pomeriggio abbiamo preso l’auto e ci siamo diretti verso Kinsale, piccola cittadina sul mare. Nei pressi di Kinsale si erge il Charles Fort, uno dei pochi forti a stella rimasti. È molto grande e ancora intatto. Un gentile signorina ti accoglie all’ingresso, dove per terra c’è una sorta di riproduzione del forte, per raccontare tutte le vicende storiche che hanno visto il forte protagonista. La posizione del forte è bella, si vede tutta la baia di Kinsale, e la giornata è ottima per fare un’altra scappatine al mare. Dopo un giretto breve per la cittadina, davvero bellina, con case tutte colorate vivacemente, raggiungiamo la spiaggia vicina per una breve sosta. Ennesimo controllo della temperatura dell’acqua, e ennesima conferma, questi sono matti a fare il bagno qui. Tappa al barettino della spiaggia per una Guinness e rientro a Cork con una sorpresa, SIAMO ABBRONZATI!!!!!!!!!! 18 Agosto da CORK a KILLARNEY (Ring of Kerry) Il giorno della partenza per Killarney la sorpresa e spiacevole dopo giorni di sole una pioggia incessante sembra caratterizzare la giornata. Oggi ci aspetta un viaggio abbastanza lungo. Il Ring of Kerry è una delle tre penisole che caratterizza il sud ovest dell’Irlanda. Killarney è il luogo di partenza di questo giro. Da Killarney siamo partiti e abbiamo iniziato a costeggiare il l’Upper Lake. Prima tappa le Torc Waterfall, una cascata di 18 metri che si getta direttamente nel lago. Dalle cascate partiamo per Kenmare dove ci fermeremo per il pranzo. La città è molto vivace, grazie al passaggio di molti turisti per il Ring of Kerry. Prendiamo due sandwich in un negozietto del centro, breve giro dei negozi per qualche souvenir e poi riprendiamo il viaggio. Non ci fermeremo più se non per fare foto di qualche scorcio meraviglioso che la strada tutta in salita propone. Il tempo non è dei migliori, anzi continua a piovere a fasi alterne, fa anche abbastanza freddino, ma le foto saranno bellissime lo stesso. Il Ring of Kerry è lungo circa 180 km, quindi è necessaria una giornata intera per poterlo girare con calma. Ritorniamo a Killarney e sulla strada per Tralee troviamo il nostro B&B, il più caratteristico di tutti, il Gormans (www.gormanscountryhome.com € 72). Ci accoglie Mr James il proprietario, che ci spiega come raggiungere le varie attrattive della città. Boccetta veloce e via verso Killarney per la cena. Killarney è la città che più di tutte ci è piaciuta. I negozi rimangono aperti anche fino alle 22, e lungo le strade del centro si incontrano pub di ogni genere dove la musica dal vivo la fa da padrona. 19 Agosto – da KILLARNEY a LIMERICK (Dingle Peninsula) Anche oggi il sole ha deciso di non farsi vedere. La giornata è grigia e piovosa ma la strada da fare è molta e quindi ci avviamo. Dingle sarà la prossima meta. La cittadina di Dingle è famosa per aver adottato tempo fa un delfino, diventata la mascotte del posto. E possibile raggiungere la città percorrendo la strada principale, ampia e comoda, oppure una stradina stretta e tortuosa che attraverso il Condor Pass ti permette di raggiungere una delle vette più alte a circa 2000 mt di altezza. Se la giornata fosse stata soleggiata il passaggio dal Condor Pass ci avrebbe sicuramente offerto paesaggi migliori, ma il tempo non è stato proprio clemente e in cima alla montagna abbiamo trovato solo pioggia e nebbia, e molto freddo. Arrivati a Dingle abbiamo cercato un posticino per mangiare, e memore di un altro racconto ho optato per il Fish & Chips più buono di tutta l’isola. Se avessimo avuto più tempo, mi sarebbe piaciuto visitare Valentia Island, ma il viaggio era già abbastanza lungo e abbiamo optato per il semplice giro della penisola. Lo scenario è incredibile colline verdeggianti che scivolano lentamente nel mare, molto mosso per via delle avverse condizioni atmosferiche. Onde molto alte si infrangono sulle piccole spiagge, paradiso dei surfisti locali che incuranti del freddo e dei divieti di balneazione per la pericolosità delle correnti, si divertono come forsennati. La sera raggiungiamo un po’ stanchi la nostra sistemazione a Limerick. Limerick è la terza città d’Irlanda, nonostante questo non offre molti punti di interesse per questo motivo dopo due giorni di viaggio molto intensi optiamo per una serata all’insegna del relax. La nostra sistemazione è il George Boutique Hotel 69 €), un albergo lussuoso a due passi dal fiume Shannon, che offre stanze con ogni genere di comfort a poco prezzo). Cena nella sala dell’albergo e serata di assoluto relax, fuori piove che Dio la manda. 20-21 agosto – da LIMERICK a GALWAY Dopo un abbondante colazione siamo partiti alla volta di Galway fermandoci sulla costa per vedere le Cliffs of Moher. La pioggia piano piano ci ha abbandonato, e lungo il tragitto ha iniziato a farsi vedere un pallido sole. La strada verso la costa è abbastanza scorrevole, l’Irlanda si sta attrezzando con nuovi cantieri per allargare quelle strade a grande tasso di percorrenza. Le Cliffs of Moher offrono una vista mozzafiato. Queste scogliere sono forse uno dei paesaggi più belli e particolari di tutto il Paese. Da qui parte poi una strada scogliera che porta fino a Doolin, piccolo paesino da cui ci si imbarca per le isole Aran, per arrivare poi nel Burren, un vasto tavolato calcareo meta degli arrampicatori della zona. Nel tardo pomeriggio raggiungiamo Galway che ci incuriosisce da subito per il gran traffico che la caratterizza. Alloggeremo allo Sleepzone un ostello per giovani a pochi passi dal centro. (www.sleepzone.ie € 138.00). La camera non è il massimo, è il classico ostello da giovani, ma è divertente per una volta poter vivere quello che magari avremmo voluto poter fare 10-15 anni fa e che non abbiamo fatto. La camera è dotata di un letto a castello, e una sedia, una finestra oblò sul tetto, e piccolo bagno con doccia, dopo il lussuoso albergo di Limerick è abbastanza suggestivo il cambiamento, ma la nostra vacanza sta andando bene e il morale è molto alto, e poi dormire qui solo due notti, e alla fine ci troveremo anche bene. Primo giretto per la città di Galway. Come Dublino, Galway e particolarmente giovane come città, ci sono ragazzi di tutte le età e nazionalità. Sembra di primo acchito molto divertente, e infatti si dimostrerà tale. Le vie centrali sono piene di ristorantini carini e pub molto caratteristici. Per la cena consiglio assolutamente questi ultimi, perché oltre ad essere molto belli sono anche economici e si mangia molto bene. Il giorno dopo ci mettiamo in viaggio per visitare le isole Aran. Dopo un’oretta circa di viaggio da Galway si arriva a Rossaveel dov’è possibile prendere il traghetto per le isole Aran. Il viaggio di andata e ritorno costa 25€. Una volta arrivati sull’isola dopo una traversata di circa 45 minuti è possibile procedere con l’escursione a piedi oppure si può noleggiare una bici (10 €) e percorrere i 13 km di lunghezza dell’isola su dei bellissimi saliscendi. Dopo un violento acquazzone che ci ha accolto, il sole è uscito in tutto il suo splendore e ci ha reso l’escursione davvero molto bella. Di rientro a Galway abbiamo fatto un breve passaggio per Salthill la zona balneare della città. Cena in uno dei tanti pub della città e nanna. 22 agosto da GALWAY a LONDONDERRY (Irlanda del Nord) Questo sarà il giorno in cui viaggeremo più lungo la distanza è infatti di 280 km. Prima di passare la frontiera ci fermiamo a Sligo per un giretto della città, saltando purtroppo il Connemara un’altra area molto bella. Sligo non offre molto, forse per il fatto che è domenica, o anche perchè è mattina non abbiamo trovato molto da vedere se non un giretto nella zona pedonale fatta di negozietti e centri commerciali. Risaliamo per il nord e decidiamo di fermarci a Donegal per il pranzo. Donegal è una cittadina che da nome alla baia che domina patria dei surfisti, per evitare di perdere troppo tempo però decidiamo di fare una giretto veloce e il pranzo e ripartiamo per raggiungere l’Irlanda del Nord. Il confine è la città di Strafane, mi aspettavo di trovare dei controlli o quello che rimaneva di una vecchia dogana, e incede nulla, l’unica cosa che ti fa accorgere del cambiamento sono i limiti di velocità riportati sui cartelli, che da km sono passati a miglia e le bandierine inglesi appese ai vari lampioni. Londonderry è a circa 15 km dal confine, il nostro B&B è lo Iona Inn (www.ionainn.com £ 45 a notte), semplice, piccolo ma in ordine. Si trova sulla sponda destra del fiume Foyle mentre la città vecchia ancora circondata dalle mura medioevali e sulla sponda sinistra. Lasciamo velocemente i bagagli e partiamo alla scoperta della città. Per raggiungere la città vecchia dobbiamo attraversare il Craigavon Bridge un ponte lungo 350 metri a due piani percorribile sia in macchina che a piedi in entrambi i sensi su entrambi i piani. Decidiamo di passare sul lato basso del ponte, ma la vista è alquanto agghiacciante, siamo a circa 3 metri di altezza dal Foyle un fiume di colore nero, quasi spettrale. La città si sviluppa su 4 vie principali che si incontrano al centro nel cosiddetto Diamond (essendo in salita le quattro vie formano un diamante) al cui centro è stato eretto un monumento ai caduti della guerra. Sul perimetro delle 4 vie ci sono poi le mura, totalmente percorribili a piedi sull’estremità e che ti permettono diverse visuali sia sulla città vecchia che su quella nuova. Ciò che caratterizza queste mura è la presenza di una gran quantità di cannoni, tutti puntati sull’esterno, alcuni dei quali datati anche 1642. Il giro è abbastanza veloce, ma suggestivo. Per il resto la città non offre molto,se non diversi centri commerciali di dimensioni straordinarie. Ho sentito parlare bene del museo della città, ma essendo arrivati di pomeriggio e dovendo ripartire la mattina dopo non abbiamo potuto visitarlo. La sera viste le condizioni meteo proibitive e un pranzo un po’ pesante da digerire abbiamo optato per una sana tazza di tè in camera (dimenticavo, ogni ostello mette a disposizione filtri di the e caffé con teiera personale, utilizzabili in qualsiasi momento della giornata). 23-24-25 agosto da LONDONDERRY a BELFAST La mattina del 23 partiamo come al solito verso le 8.30 in direzione nord, le mete di oggi saranno le Giant’s Causeway e il ponte di Corda, molto vicini tra loro sulla Causeway Road. Le Giant’s Causeway sono uno spettacolo della natura che consiglio vivamente di visitare. Non è previsto il pagamento all’ingresso tranne il pagamento del parcheggio che ammonta a £ 6 (una ladrata allucinante). Dopo una camminata di circa 10 minuti in discesa (il ritorno sarà in salita, ma c’è volendo un servizio bus navetta che al costo di una sterlina ti evita la fatica) ci si trova di fronte a quello che è una serie di basamenti calcarei fatti a scalini dalle svariate dimensioni che come una scala naturale scendono direttamente nel mare. Le foto non riescono a rendere giustizia a questo straordinario spettacolo naturale. Dopo aver fatto rientro alla macchina, i 10 minuti della strada sono diventati 20 al ritorno per via della salita indescrivibile e del vento a sfavore che invece di aiutarci ci respingeva in giù. Riprendiamo la Causeway Road alla volta del Rope Bridge. Immerso in una vallata mozzafiato anche per raggiungere il Rope Bridge è necessario camminare un pochino, a differenza delle Giant’s l’attraversamento del ponte costa £ 4 a testa, ma merita dall’alto del ponte si vede una spiaggia in cui il mare è di colore smeraldo, che ispira il bagno se non fosse per le temperature. L’attraversamento del ponte è singolare, all’andata ho avuto molta paura, perché il peso delle persone che mi precedevano (non più di 8 per volta) faceva ondeggiare il ponte, ma il rientro è stato unico sono riuscita a fare anche delle riprese molto belle. Per il pranzo ci fermiamo a Ballycastle, trovando un ristorantino niente male(www.centralwinebar.com), che come tradizione irlandese vuole si trova ai piani alti di un pub, superaffollatissimo di tifosi locali che si sono dati appuntamento per la visione della partita di calcio. L’ambiente è raffinato e il menù delizioso e le ragazze sono molto cordiali. All’uscita siamo stati letteralmente investiti dall’acquazzone più violento che abbiamo incontrato durante la nostra vacanza, e quindi abbiamo dovuto rinunziare al solito giretto per la città. E’ la volta di raggiungere Belfast, il viaggio è molto veloce, Belfast è circondata da una serie di autostrade, alcune anche a 5 corsie, che permettono lo scorrimento veloce del traffico evitando il centro. Soggiorniamo per gli ultimi giorni al Days Hotel (www.dayhotelbelfast.co.uk 150 € 2 notti). Qui la colazione non era compresa, ma con £ 5,95 se ne può fare una molto abbondante al self-service della sala pranzo. La posizione è su Great Victoria Street il violone che porta al centro. Quando arriviamo è domenica pomeriggio, decidiamo di dare un’occhiata alla città, ma qui siamo sorpresi da come una città importante come Belfast la domenica pomeriggio sia praticamente deserta con i negozi tutti chiusi e solo qualche fast food aperto. Decidiamo di cenare Al Victoria Square un bellissimo centro commerciale su più piani che offre diverse possibilità di ristoro, oltre al cinema multisala. Dopo cena facciamo un giro veloce, e rientriamo anche perché gli unici a farci compagnia sono i clochard. La mattina seguente dopo la colazione siamo salutati da un sole meraviglioso, che ci accompagnerà per tutto il giorno. Iniziamo la visita della città dirigendoci al St’ George’s Market che per nostra sfortuna è aperto ma non in attività, infatti il giorno del mercato è il venerdì. Da qui procedendo verso il fiume raggiungiamo il Belfast Waterfront una costruzione moderna che ospita i vari concerti della città. Ritorniamo verso la City Hall e al Belfast Eye su cui decidiamo di salire per una vista panoramica della città. L’ingresso è di £ 6,50 a testa, ma il giro è lungo, alla fine volevamo quasi bloccare la ruota per scendere perché sembrava fosse interminabile. Scesi dalla ruota ci siamo diretti verso la St. Anne’s Cathedral, e lungo il cammino troviamo l’Albert Memorial clock Tower considerato dai cittadini come il Big Ben di Belfast. Per il resto la visita è stata dedicata tutta allo shopping, si trovano dei negozi davvero molto carini, anche se il cambio euro-sterlina non è assolutamente vantaggioso. Nel giro per negozi ci imbattiamo nei famosi Entries una serie di violetti piccolissimi e stretti tra St. Anne Street e High Street in cui si trovano alcuni dei pub più belli e particolari della città. In uno degli Entry troviamo un pub molto carino in cui decidiamo di pranzare. Nel pomeriggio, avendo ormai girato per bene la città decidiamo di rientrare con calma in albergo per un riposino, senza però aver fatto prima una pausa Guinness al Crown Liquor Saloon, un pub stile Vittoriano davvero meraviglioso, con il soffitto tutto intagliato, e i tavoli che si trovano in delle piccole salette di legno, dove la privacy è ottima. Il Pub è proprio di fronte alla Grand Opera House il teatro della città. Per la sera decidiamo di tornare al Victoria Square per una buona pizza, ormai abbiamo molta voglia di casa (almeno, io ne ho tanta). Il 25 è il giorno della partenza, dedichiamo la prima parte della giornata agli ultimi acquisti in centro, il volo sarà alle 16.40. Verso l’ora di pranzo partiamo per l’aeroporto, lasciamo l’auto e finalmente rientriamo in Italia. Spero di essere stata esaustiva con il racconto. L’esperienza è sicuramente di quelle da ricordare, sono felice, perché questa è la mia prima vacanza totalmente organizzata da me, ed è andato tutto davvero per il verso dritto. Ah dimenticavo noi siamo Dany (io) e Charlie.


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