Oslo Bergen e Lofoten, tra le aquile di mare
A bologna abbiamo preso il volo ryanair delle 1635, che è atterrato a Oslo Torp alle 19 circa (80 euro a testa andata e ritorno). Da lì con il bus Torpexpressen siamo arrivati al bus terminalen di Oslo, vicino alla stazione dei treni (costo bus andata e ritorno sui 35 euro). Ci vuole circa un'ora e tre quarti.
A Oslo abbiamo dormito due notti...
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A bologna abbiamo preso il volo ryanair delle 1635, che è atterrato a Oslo Torp alle 19 circa (80 euro a testa andata e ritorno). Da lì con il bus Torpexpressen siamo arrivati al bus terminalen di Oslo, vicino alla stazione dei treni (costo bus andata e ritorno sui 35 euro). Ci vuole circa un’ora e tre quarti. A Oslo abbiamo dormito due notti (15 e 16), in un albergo centrale, comodo e molto bello (Hotell Bondeheimen). Oslo ci ha sorpresi, una capitale davvero multietnica e vivibile: nelle due sere che ci siamo stati, abbiamo incrociato una festa africana e un festival dedicato alle culture asiatiche, sul lungoporto. Il 16 abbiamo preso il traghetto per l’isola di Bygdoy e abbiamo visitato il museo con le navi vichinghe, merita! Poi in bus siamo andati al parco Vigeland, che è la cosa che ci ha più affascinati: ogni statua incarna in modo davvero espressivo una diversa emozione, straordinario. Quindi abbiamo passato un’oretta alla national Gallery, per vedere Munch e i paesaggisti norvegesi (che non sono da meno!) Il 17 molto presto, per usufruire della tariffa ridotta minipris (prenotata on line prima di partire dall’italia, sul sito www.nsb.no: si paga la metà!), siamo saliti sul treno per bergen, con arrivo alle 14.30 (costo 47 euro). Il viaggio in treno, soprattutto nell’ultimo tratto, regala dei paessaggi unici: si attraversa un altopiano fino a 1222 metri (la stazione di Finse), con la tundra, per poi ridiscendere tra verde e cascate. L’arrivo è stato un po’ traumatico: c’era tantissimo traffico, di auto e bus, molto più che a Oslo! A Bergen abbiamo dormito tre notti: due in un appartamento (carino e centrale, con la proprietaria molto disponibile), il Kjellersmauet Gjestehus, a un prezzo ragionevole (70 euro a testa), la terza notte in un hotel sempre centrale ma molto più caro (100 euro a testa senza colazione): non abbiamo trovato altro, perché il 19 sera a Bergen c’è stato il concerto dei Coldplay (che noi abbiamo sentito dai giardini del castello insieme a teenagers e non). A Bergen abbiamo passato una giornata facendo trekking sui monti che le sono subito sopra (carta dei sentieri all’ufficio turistico), incrociando persone che facevano joggin da sole o col cane, e diversi sportivi in mountain bike… Qui gli sport all’aria aperta sono l’attività principale! Vista meravigliosa sui fiordi (bergen è tra sette colli e sette fiordi!), cascate, pecore, che gusto. La discesa l’abbiamo fatta prendendo la funicolare (la floyen). Un’altra giornata l’abbiamo dedicata al tour che arriva a Ejdfjord, sull’Hardangerfjord, appoggiandoci al tour organizzato dall’ufficio turistico. Bello! Il terzo giorno siamo ripartiti presto per Oslo, con un altro tour molto paesaggistico, anche se più turistico del precedente, il Norway in a nutshell, che tocca posti davvero fantastici. La sera (siamo ormai al 20 agosto, come volava il tempo!) abbiamo ridormito a oslo, in un hotel centrale (Thon Astoria) prenotato con il Fjordpass (utilissimo, dà diritto a grossi sconti: abbiamo speso 50 euro a testa inclusa la colazione ed eravamo a 5 minuti a piedi dalla stazione. Lo si fa online, sul sito su cui si prenota il norway in a nutshell, e costa 14 euro). Il giorno dopo abbiamo passato la mattina a Oslo (di nuovo a Bygdoy per il museo del folklore, carino ma non imperdibile) e poi siamo andati con il treno espresso all’aereoporto oslo gardermoen (il treno passa ogni 10 minuti e ci impiega 20 minuti a collegare la stazione centrale con l’aereoporto) dove abbiamo preso il nostro volo per Evenes (prenotato on line con la norwegian.com, circa 200 euro andata e ritorno). A Evenes, all’aereoporto avevamo prenotato on line una macchina per tre giorni, con la Europcar (150 euro a cui si sono aggiunti circa 60 euro di diesel). Presa la macchina, abbiamo proseguito per Svolvaer, nella prima delle isole Lofoten. Restiamo già nel tragitto a bocca aperta: monti, laghi, fiordi, tutto incredibilmente suggestivo e bello. Dormiamo tre notti a svolvaer (hotel rica, dove ci facciamo spostare di camera: la prima affacciava sul parcheggio dell’hotel, la seconda sul molo). In loco, ci rendiamo conto che non era necessario prenotare: da dormire si trova, in ogni paesino ci sono i tipici rorbuer, ben attrezzati e affacciati sul mare. Il 22 ci percorriamo tutta la E10 fino alla fine, al paesino di A (che si pronuncia O in norvegese): per fare 127 kilometri ci abbiamo messo sulle 10 ore, perché ci siamo fermati un sacco di volte, per esplorare la costa, fare foto (tante), gustare i paesaggi incredibili che ci scorrevamo intorno. Il 23 invece decidiamo di passare la giornata nell’incantevole Henningsvaer, passeggiando tra case in legno colorate, scogli, fari con il coperchi arancione, e partecipando a un safari dedicato all’avvistamento delle aquile marine. Ne abbiamo viste, da vicino vicino, 4 famiglie, che nidificano sugli isolotti di fronte alla costa. Insieme alle aquile, riusciamo a vedere, per poco, anche la testina di una foca! Il 24 abbiamo affittato le bici per mezza giornata, e abbiamo pedalato sulla ciclabile che costeggia la E10 per una decina di kilometri, godendoci tutte le deviazioni verso la costa e, finalmente, un cielo blu e un sole senza nubi! Con il sole, la bellezza di queste isole centuplica! Poi ripartiamo per Evenes, dove lasciamo la macchina (sempre all’aereoporto, dove l’avevamo presa) e riprendiamo il volo per oslo. E’ la nostra ultima sera, ci dispiace essere già alla fine. In ogni posto in cui siamo stati abbiamo sentito che il tempo a disposizione era poco e che ci piacerebbe tornare! Dormiamo al Karl Johan della Best Western, anche questo centralissimo e prenotato con il fjordpass (50 euro a testa con colazione). La mattina del 25 ci dedichiamo allo shopping: dai negozi tax free ci facciamo rilasciare la ricevuta, con cui all’aereoporto di Torp (nella libreria che c’è oltre il controllo passaporti) ci facciamo rimborsare il 25 per cento delle nostre spese. E’ fatta, sono le 1935, decolliamo alla volta di Bologna! Abbiamo negli occhi e nel cuore la bellezza quasi surreale dei luoghi, la freschezza tonificante dell’aria, la gentilezza e la simpatia dei norvegesi (soprattutto al nord, dove si dice vivano gli spagnoli della Norvegia!), e nel palato la memoria del tanto freschissimo pesce mangiato, e pensiamo già a quando tornare!