Ghiaccio bollente: islanda
27 GIUGNO – 6 LUGLIO 2009
L’Islanda è un paese emozionante, l’unico in cui ghiaccio e fuoco sono tanto vicini, in cui la luce intensa del nord e il calore della terra sono in continua lotta con il gelo dei ghiacciai. E’ qui che sono in ogni momento in contrapposizione le grandi forze della natura.
Partiamo come sempre noi soliti 7, due...
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27 GIUGNO – 6 LUGLIO 2009 L’Islanda è un paese emozionante, l’unico in cui ghiaccio e fuoco sono tanto vicini, in cui la luce intensa del nord e il calore della terra sono in continua lotta con il gelo dei ghiacciai. E’ qui che sono in ogni momento in contrapposizione le grandi forze della natura. Partiamo come sempre noi soliti 7, due coppie di storici amici e le nostre 3 figlie di 9, 11 e 12 anni, ormai ampiamente rodati ad affrontare i viaggi insieme, anche quelli più impegnativi. Scegliamo la fine di giugno, perché è il momento dell’anno in cui in Islanda c’è più luce, anzi si può dire che non diventa buio completamente neanche in piena notte. Cercherò di scrivere un diario di viaggio che possa essere anche pratico per aiutare chi voglia visitare questo paese fantastico: noi ci siamo basati sull’utilizzo di alcune guide, sui diari di Turisti per caso (come al solito utilissimi), sulle cartine trovate in loco e sul nostro fenomenale navigatore umano (Beppe), che ha un pauroso senso dell’orientamento ovunque. Abbiamo prenotato tramite internet solo aereo, auto e il primo pernottamento (molti mesi prima della partenza). Per quanto riguarda le immagini, l’esperto di fotografia è Roberto, che in questo viaggio si è davvero potuto scatenare per merito dei paesaggi sempre diversi e delle incredibili tonalità di colore. 27 GIUGNO Volo diretto Milano Malpensa – Keflavik (circa 340 euro a testa A/R) alle 16.50, sono 4 ore di volo e in Islanda ci sono 2 ore di fuso in meno rispetto all’Italia, perciò arriviamo solo in tempo per recuperare la macchina e raggiungere il Fit Hostel a Njarovik, molto spartano, ma economico (100 euro la camera da 7); ci accoglie un sole splendente e non fa neanche molto freddo. L’auto che abbiamo noleggiato è un CHRYSLER TOWN AND COUNTRY, una monovolume di 7 posti prenotata via internet al noleggio GEYSIR (1100 euro per 10 giorni), che ci sembra molto più conveniente degli altri. All’arrivo in aeroporto ci accolgono, mostrando un cartello con il nostro nome, 2 ragazzi molto giovani, uno dei quali, tatuatissimo, ha anche sul collo un grosso tatuaggio ICELAND (!!!); l’auto è molto bella e ben tenuta, il posto per i bagagli è ampio, ci sono radio e CD con possibilità di attacco MP3, sedili riscaldati, TV. Nei giorni successivi il tempo è sempre cambiato in continuazione, anche radicalmente dopo poche ore, ma in prevalenza è stato soleggiato o comunque poco piovoso, cosa che per gli standard islandesi è piuttosto anomala. 28 GIUGNO (486 Km) Tra alternanza di sole e nuvolette incominciamo il nostro viaggio: dopo il simpatico paesino di GRINDAVIK passiamo nella zona disseminata di lava vicino alla Laguna blu, diamo un’occhiata ma decidiamo di fermarci per il bagno al ritorno. Facciamo una sosta a SELTUN, zona geotermica con passerelle di legno tra le pozze gorgoglianti. In questa zona, così come scopriremo poi in moltissime altre dell’Islanda, nella stagione del nostro viaggio si possono vedere distese enormi di fiori di colore lilla (un signore ci ha detto che si tratta di lupini che sono stati piantati nelle zone laviche per renderle più stabile e che si sono diffusi come una gramigna), ma si trovano anche tanti fiori azzurri, gialli e rossi. Dopo essere passati sulle rive del lago KLEIFARVATN, dove la leggenda narra sia presente un mostro che ogni tanto appare, vediamo vicino alla strada grossi telai con moltissimi pesci ad essiccare. Superiamo SELFOSS per raggiungere GEYSIR, dove ogni 5 minuti circa lo spettacolare geysir STROKKUR (che è l’unico attivo in Islanda) lancia un getto di acqua bollente a un’altezza di circa 20 metri. Il cielo si annuvola e vediamo le vicine CASCATE DI GULFOSS, costituite da 2 doppi salti di 37 metri con 2 balconate basaltiche successive sfalsate tra loro di 90°, sotto la pioggia, che non fa comunque perdere la loro suggestione. Il tragitto che ci riporterà sulla Ring Road è piacevole, molto verde, circondato da alte montagne, vi sono ogni tanto casette bianche con tetti rossi. Il tempo migliora e le CASCATE DI SELJANDFOSS ci paiono molto più belle di quelle di Gulfoss (a proposito, foss vuol dire cascata), anche perché le vediamo addirittura da dietro, prendendo un sentiero che ci fa ammirare i 66 metri di salto da un’altra prospettiva: anche le bimbe sono ammirate e bagnate! Proseguiamo e si incomincia a vedere il GHIACCIAIO MYRDALS. A SKOGAR ci fermiamo all’HOTEL EDDA, che fa parte di una catena di strutture Edda presenti in varie zone dell’Islanda, costituite da convitti scolastici che vengono trasformati in albergo d’estate. Nel ristorante dell’hotel facciamo un’ottima cena a buffet (pernottamento 60 euro a camera, cena 25euro gli adulti e 10 i bambini). Dopo cena c’è ancora una bellissima luce, ora è ritornato anche il sole, perciò decidiamo di visitare le CASCATE DI SKOGAFOSS, che hanno un salto di 62 metri e che si possono veder anche dalla sommità dopo aver salito ben 370 gradini! 29 GIUGNO (313 Km) Prima di lasciare SKOGAR visitiamo il museo all’aperto di storia e cultura locale ospitato in casette di legno ricoperte di erba, che ha all’ingresso delle ossa di balena. C’è ancora un bel sole e ci avviamo, attraversando i campi lavici, verso le SCOGLIERE DI DYRHOLAEY, dove possiamo vedere le pulcinella di mare, dei simpatici uccelli dal becco arancione, che sono presenti solo qui. Passeggiamo poi sulla SPIAGGIA DI DYRHOLAEY dalla sabbia nera nera, con un grosso faraglione e un arco in mezzo al mare; sulla spiaggia sono presenti grotte con grandi colonne basaltiche. Dopo 2 brevi tappe a VIK con una graziosa casetta bianca e rossa sulla collina e a KIRKJUBAEJARKLAUSTUR, attraversiamo il grigio e lungo DESERTO DI SKEIDHARARSANDUR, generato dalle disastrose eruzioni avvenute sotto il ghiacciaio VATNAJOKULL. Questo ghiacciaio, che è il maggiore d’Europa, fa parte del PARCO SKATAFELL. Ci fermiamo al centro visitatori, dove vediamo un breve filmato del disastro del 1996, quando il magma è fuoruscito provocando lo scioglimento del ghiacciaio e un’alluvione devastante nella zona, che ha anche spazzato via diversi ponti i cui resti si vedono ancora lungo la strada; si vede inoltre bene dove si è fermato il magma. Tutto il percorso della giornata è sempre senza mai veder una casa, un abitante, pochissime sono le macchine, infatti ci si può fermare liberamente per far le foto in mezzo alla strada!! Il panorama cambia continuamente ogni 10 minuti, prima una valle enorme con campi lavici ricoperti di muschio, poi enormi distese di lupini, poi montagne e prati verdissimi, poi aree brulle brulle che ricordano la Tunisia….. E ora il ghiacciaio comincia a vedersi bene da vicino.. È una meta che aspettiamo con ansia..c’è anche il sole…molto meglio delle aspettative l’impatto con la LAGUNA JOKURSALON, che è una grande laguna disseminata di ICEBERG provenienti dal GHIACCIAIO VATNAJOKULL. Qui facciamo varie soste: • Prima tappa per vedere il ghiacciaio a KVIARJOKULSKAMBAR, dove facciamo una bella passeggiata tra i fiorellini di montagna lungo un sentiero che conduce ai piedi del ghiacciaio. Beppe fa giustamente notare che sembra di essere sulle Alpi a 2000 metri e invece siamo al livello del mare!!! • Seconda tappa, FJALLSARLON, punto di sosta da cui si scende su una spiaggia di ghiaia e si vedono i primi iceberg, bellissimo! Il sole è splendente e si riflette sul ghiaccio, ci sono anche iceberg azzurri (si tratta di quelli che si sono capottati). • Terza tappa, la vera e propria LAGUNA DI JOKURSALON, grandiosa, con iceberg molto numerosi e anche molto grandi; l’ammiriamo prima di qui e poi di là del ponte, facciamo tantissime foto. Non ci sono foche (si saranno nascoste?). Sono già le 18, ma la giornata è sempre bella e la nebbiolina che c’era all’arrivo alla laguna sembra dissolversi, perciò decidiamo di fare il giro tra gli iceberg con un mezzo anfibio. E’ un giro affascinante, merita (15 euro gli adulti, 6 i bimbi), la ragazza che ci accompagna ci fa toccare e mangiare un pezzo di iceberg antichissimo, trasparente come vetro, ci spiega che è stato a lungo sotto lo spessore di ghiaccio e quindi privo di aria, e che deve avere almeno cento anni: la cosa più antica che abbia mai assaggiato!!. Telefoniamo all’Edda più vicino, ma non c’è posto, troviamo un po’ più in là sulla Ring Road l’HOSTEL di VAGNASTADIR (120euro in 7 per le 2 camere), dove dormiamo in piccoli bungalow in un prato sul mare (purtroppo c’è nebbia e si vede poco), per entrare nella struttura centrale dell’ostello, dove ci sono anche i bagni e le docce, bisogna togliere gli scarponi, c’è una bella veranda sui prati, dove le famiglie ospiti cucinano e cenano come se fossero a casa. Noi invece ceniamo a buffet a base soprattutto di pesce al ristorante di un paesino (3 case!) vicino, buona la torta al cioccolato. 30 GIUGNO (378 Km) Colazione sulla veranda del bungalow, poi riprendiamo la Ring Road. Le pecore ci attraversano la strada; qui come dovunque, ci sono sempre pecore sparse nei prati, ma non si vedono mai pastori, anzi non c’è mai nessuno. Arriviamo a HOFN, cittadina portuale. Fa molto freddo e ci fermiamo a prendere un caffè caldo, siamo tutti vestiti con pile e giaccone chiuso fino al collo. Ci sono alcuni ristoranti in cui si cucina aragosta, purtroppo sono le 9e30 e non ci sembra il caso di assaggiare. Proseguiamo sulla costa in direzione FIORDI ORIENTALI, la strada costeggia quasi sempre il mare con begli scorci sui fiordi. Sosta a BREIODALSVIK per il pranzo in un grazioso locale (cafè Margret) gestito da una gentile famiglia, a base di salumi e di ottime torte. Ora c’è un sole pieno e proseguiamo tra i fiordi fino a FASKRUDSFJORDUR, paesino con una bella chiesetta dal tetto azzurro, poi fino a ESKIFJORDUR con una graziosa cascata all’ingresso del paese, dove facciamo una breve passeggiata. La successiva tappa si raggiunge percorrendo una bella strada attraverso il ghiacciaio, ci fermiamo per due passi sulla neve e non possiamo resistere alla tentazione di una battaglia a palle di neve. Raggiungiamo SEYDISFJORDUR, un paesino molto carino (direi il più bello e caratteristico visto fino ad ora) con tante belle casette colorate, cascatelle e rivoletti ovunque; c’è il sole pieno e il cielo è del tutto sereno. Troviamo l’hotel per la notte, HOTEL ALDAN, molto carino con belle camere con panorama sui prati e sulla chiesetta azzurra; Giulia e Letizia dormono in un bellissimo letto in una nicchia (120euro a camera, ma li vale del tutto!). Passeggiamo per il paese, facciamo la spesa al supermercato di dolcetti e snacks vari per il viaggio e poi ceniamo in un simpatico ristorantino, i bimbi mangiano pizza (stranamente accettabile) e i grandi un buon pesce dell’artico con le patate (solo 92euro in 7). Tutti a nanna dopo una bella doccia calda, come sempre ci addormentiamo cercando di oscurare il più possibile la luce, che comunque c’è sempre per tutta la notte. 1 LUGLIO (350 Km) Dopo la prima colazione a base di salumi, formaggio e frutta all’hotel Aldan, proseguiamo fino a EGILSSTADHIR per poi seguire la Ring Road attraverso un paesaggio molto verde e con parecchie cascate e piccoli laghetti tra pecore (che attraversano anche la strada), cavalli, uccelli vari, fiori colorati e vari arbusti, non c’è nessuna abitazione. Ci sono spesso, in varie zone dell’Islanda, cespugli sparsi di “FIFA”, cioè fiocchetti di colore bianco morbidi, che ricordano un po’ nell’aspetto il cotone selvatico. Il paesaggio poi si trasforma e, sempre con un bel sole, si giunge in una zona desertica (IL DESERTO DI GEITASANDUR) circondata da montagne brulle e più in lontananza montagne innevate. Poco prima di un ponte si gira verso DETTIFOSS per una strada sterrata di 28 Km (brutta!) che attraversa una valle brulla piena di sassi; raggiungiamo la CASCATA DI DETTIFOSS accolti da un bel sole: è impressionante, è la cascata d’Europa con la più grande portata d’acqua e fa un salto di 40 metri in un profondo canyon, l’acqua ha colore plumbeo perché è ricca di sedimenti glaciali. Abbiamo la fortuna di vedere addirittura un grande doppio arcobaleno!!! La cascata si raggiunge dall’alto (come il Grand Canyon) attraverso un percorso di grossi massi, fatto che la rende ancor più spettacolare. Contrasta con la cascata lo spoglio paesaggio della gola, con colonne di basalto e aridi spazi coperti di erbe, muschi e licheni. Siamo indecisi se proseguire lungo la strada verso Husavik oppure tornare perché non conosciamo le condizioni delle strade, ma un autista di pullman tedesco ci rincuora e…proseguiamo, infatti la strada diventa dopo poco bella e asfaltata. Attraversiamo la GOLA DI ASBYRGI stretta tra pareti rocciose di circa 60 metri, oasi naturalistica ricca di vegetazione; la forma della gola, secondo la leggenda, deriva dal fatto che si tratta della gigantesca impronta del cavallo di Odino. Raggiungiamo quindi HUSAVIK, un grazioso villaggio di pescatori con un bel porto e una chiesa in legno, è il punto da cui partono le barche per il whale-watching. E’ IL PUNTO PIU’ A NORD DEL NOSTRO VIAGGIO! Ceniamo in un simpatico ristorantino al porto, i bimbi a base di hamburger e gli adulti con zuppa di pesce e altri pesci sconosciuti: Ci piacerebbe pernottare in bellissimi cottages sul mare, ma non c’è posto e ripieghiamo su una bella casetta bianca con il tetto rosso in un prato con vista mare, è carina, pulita e accogliente; essendo in 7 l’occupiamo tutta e ci stiamo benissimo (165euro in 7). Verso le 23 il sole è ancora alto e ci sediamo a leggere, a programmare la giornata successiva e a fare i conti fuori dalla casetta. 2 LUGLIO (234 Km) Colazione nella nostra casetta con the, yogurt, torte e biscotti comperati ieri e poi…. Partenza verso il LAGO MYVATN, che ci riserverà molte belle sorprese. Le tappe sono state varie: 1. SOLFATARA DI HVERIR con numerose bocche di emissione di vapori solforosi, acque e fanghi bollenti con grosse bolle ben visibili, un panorama dai colori più vari (ocra, azzurro, grigio, bianco, giallo vivo con tanti riflessi), il sole è pieno, stupendo! 2. Nella zona geotermica di KRAFLA possiamo ammirare, dopo la centrale geotermica di KROFLUSTOD (con tentacolari tubi argentati a partire dai pozzi da cui ricavano energia, che contrastano con la spoglio paesaggio circostante) la bellissima zone di LEIRHNJUKUR, dove passeggiamo tra enormi distese di lava, pozzi ribollenti, fumarole, laghi da cui si innalzano bianchi vapori…. Qui la terra fuma e il colore dominante è il nero della lava ancora tiepida e non “attaccata” da muschi e licheni. Vediamo poi il cratere del vulcano VITI, di 320 metri di diametro, dove il fango bollente creato 2 secoli fa da un’eruzione è ora sostituito da un bel lago azzurro. Il vulcano, dopo un decennio di eruzioni (1975-1984), sembra riposare, in realtà si mantiene attivo e i suoi getti di vapore sono sfruttati dalla centrale elettrica. 3. GRJOTAGJA: grande spaccatura in un campo di lava, originata da movimenti tellurici; sono presenti caverne sotterranee con piscine calde che emettono vapori. Vicino a questa spaccatura è presente una bella e tranquilla piscina termale. 4. DIMMUBORGIR (che significa castelli neri) vasta depressione che 2000 anni fa era colma di lava fusa, che poi si è solidificata in numerosi blocchi rocciosi, sagomati in forme bizzarre; ora si possono fare passeggiate tra le rocce e una fitta vegetazione di betulle nane. 5. SKUTUSTADHIR pseudo crateri, originati dal contatto tra la lava fusa e gli stagni vicini al lago Myvatn. Lasciato il lago Myvatn, proseguiamo per la Ring Road fino alla CASCATA DI GODHAFOSS (che significa cascata degli dei) molto spettacolare, con forma ad anfiteatro e un notevole volume di acqua, malgrado il fatto che il salto sia solo di 12 metri. La giornata è sempre bella e al sole si alternano fini nuvolette, che non disturbano per niente, anzi ci aiutano a dare un buon contrasto nelle foto. Arriviamo ad AKUREYRI, “la capitale del Nord”, passeggiamo per le strade della cittadina, facendo qualche piccolo acquisto (magliette, penne) e ceniamo in un ristorante del centro a base di hamburger e torta al cioccolato. Pernottiamo all’HOTEL EDDA, una bella e grande struttura moderna, dotata di ogni confort (120euro a camera). 3 LUGLIO (508 Km) Colazione nel centro di Akureyri in una panetteria-pasticceria, dove assaggiamo molte delle paste e delle brioches esposte, sembrano tutte diverse e molto invitanti, ma, pur essendo abbastanza buone, sono tutte più o meno simili! Proseguiamo il nostro viaggio, accompagnati da qualche nuvola,fino a GLAUMBAER, piccolo villaggio con case di torba dal tetto ricoperto di erba, ben conservato, che risale a circa 900 anni fa. Facciamo una piccola deviazione, percorrendo una strada sterrata ma bella, nella PENISOLA DI VATNSNES, deserta e suggestiva, fino ad arrivare a ILLUGASTADIR, area naturalistica sede di nidificazione di numerosi uccelli. Attraverso un sentierino che costeggia il mare raggiungiamo un’area di avvistamento delle foche e ne vediamo alcune sugli scogli, anche se un po’ lontane. Ci sono un po’ di nuvole, vento e freddo e ci fermiamo in una vicina e accogliente fattoria isolata per riscaldarci con caffè e cioccolata. Ci avviamo quindi verso la PENISOLA DELLO SNAEFFELLSNES, la giornata diventa completamente serena e il panorama sul fiordo e sulle numerosissime isolette è stupendo, facciamo perciò numerosi foto-stop, malgrado il fatto che siano già le 21, che non ci sia alcun albergo all’orizzonte e che abbiamo fame…dovremo forse dormire in macchina e mangiare i crakers??? Ma una meta c’è, sulla cartina si vede un centro abitato e lì ci sono degli alberghi… arriviamo al carinissimo paesino di pescatori di STYKKISHOLMUR e troviamo un bell’albergo (Hotel Stykkisholmur, 130euro a camera colazione compresa), fa freddo ma c’è sempre un gran sole. Ceniamo in un grazioso ristorante, dove mangiamo zuppa di pesce, aragosta e pesciotti vari (ottimi!) seguiti dalla sempre squisita torta al cioccolato. Si son fatte la 23 e 30, il sole lentamente sta scendendo e decidiamo di salire sulla collinetta dove si trova il faro, per vedere il sole a mezzanotte, a quest’ora sta tramontando e il panorama è favoloso!!! 4 LUGLIO (415 Km) Al risveglio il tempo è di nuovo completamente cambiato e il cielo è coperto da nuvoloni. Ci avviamo all’esplorazione della penisola dello SNAEFELLSNES, è qui, precisamente al cratere dello Snaefells, lo JOKULL, che Verne ha ambientato “Viaggio al centro della terra”. La strada è sempre costiera e ci sono tanti scorci carini con prati verdi, ghiacciai, cascatelle, rari paesini piccoli piccoli, campi lavici con muschi e licheni, isolate pecore, tantissime rondini di mare che volteggiano sui prati e sulla spiaggia…purtroppo incomincia a piovere! Quando smette la pioggia, ci fermiamo alla cima del fiordo, a HELLNAR, per passeggiare sulla scogliera, anche qui pienissima di uccelli. E’ curiosissimo camminare sulla lava coperta di licheni, perché sembra di mettere i piedi su morbidi cuscini. Prendiamo la pista sterrata che sale sul ghiacciaio, ma ci fermiamo dopo poca strada in un punto panoramico nel timore che la nostra auto non sia adatta a questo percorso; troviamo alcune grotte nelle quali entriamo e in cui si sente l’eco (SINGINIG CAVE): sarà forse da qui che si entra nel centro della terra? Per pranzo mangiamo dei pylsa (hot-dog) nel burghy annesso alla stazione di servizio, dove chiacchieriamo con la cameriera islandese che ha abitato per 2 anni a Parma: ci spiega di aver preferito ritornare al suo Paese, malgrado il fatto che il suo ragazzo parmense non si sia voluto trasferire in Islanda a causa del clima. Ci eravamo chiesti come mai tutti i camerieri e il personale degli hotel fossero molto giovani, la cameriera ci spiega che tutti i ragazzi nelle vacanze estive lavorano e che tutti dopo i 16 anni vanno ad abitare da soli; si è stupita del fatto che da noi in Italia è molto diverso! Tappa successiva è il PARCO NAZIONALE DI PINGVELLIR, dove per molti secoli a partire dal 930 si tennero all’aperto la adunate del parlamento islandese. Qui è presente la grande SPACCATURA DI ALMANNAGJA, dove le 2 zolle americana ed europea si dividono, allontanandosi ogni anno di circa 2 mm (mentre in Sicilia si avvicinano). Purtroppo siamo nella fase della chiusura del Ring e ci avviamo verso un paese a sud di Reykjavik, HAFNARFJORDUR, dove troviamo alloggio all’HOTEL VIKING (140euro a notte per camera con colazione), completamente a tema vikingo, carino, ma con camere piccolissime; prenotiamo qui anche per la notte successiva, perché abbiamo intenzione di stare nella zona. Per cena prendiamo pizze da asporto (piuttosto buone), spendendo pochissimo in quanto ci vengono consigliate offerte speciali, che non comprendiamo, ma naturalmente accettiamo! Poi ci sediamo in una caffetteria, dove assieme il caffè (accettabile) gustiamo una bella fetta di torta. Tutti a dormire alle 24 dopo una passeggiata al porto, ancora una volta con un bel sole. 5 LUGLIO (130Km) Malgrado la pioggia, gironzoliamo per il paese di HAFNARFJORDUR alla ricerca di elfi, infatti qui è presente la più grande comunità di elfi ed esiste addirittura una mappa delle loro abitazioni sparse nella città: forse però oggi gli elfi sono a casa a pisolare perché piove…. E allora………..tutti alla LAGUNA BLU per immergerci nel grande bacino dal caratteristico colore azzurro azzurro con acqua caldissima circondata interamente da grandi campi di lava: un’esperienza suggestiva e molto rilassante. Proseguiamo poi nel pomeriggio per la PENISOLA DI REYKJANES, fa freddo e c’è un bel vento, ma è molto bello fermarci ad un’alta scogliera stracolma di sule e gabbiani, molti dei quali stanno covando. Altre due tappe nella penisola sono un’area geotermica con fumarole e un piccolo ponte sulla spaccatura tra le 2 zolle europea ed americana. 6 LUGLIO (60 Km) Dedichiamo la mattinata alla visita di REYKJAVIK, che ci fa una bella impressione, pur sembrando una cittadina di provincia e non certo una capitale. La chiesa che ricorda una struttura basaltica e che si vede in molte foto (l’HALLGRIMSKIRKIA) è purtroppo in ristrutturazione all’esterno, visitiamo comunque lo spoglio interno e il grande organo. Passeggiamo poi per le vie centrali dello shopping, comprando poche cosucce e costeggiamo un laghetto con cigni e paperelle. Su una collinetta c’è un punto panoramico, il PERLAN, una struttura costituita da 4 ali a colonna e da una grande cupola centrale, all’esterno è ricostruito un geyser e si può salire alla sommità dell’edificio per ammirare il panorama della città. Ci avviamo quindi verso l’aeroporto e salutiamo a malincuore la stupenda Islanda.