Le Svalbard di Daniele Somenzi
Il 3 giugno 2001,con partenza da Bologna con lufthansa,via Francoforte,arrivo ad Oslo in Norvegia sul tardo pomeriggio.Dopo tanto tempo il sogno di provare la sensazione del sole 24 su 24 ore è arrivato.Il volo della SAS,un,MD80 con destinazione finale Longyearbyen (Spitzbergen),ha fatto prima scalo a Tromso,Già da li,alle 23.00 si poteva notare...
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Il 3 giugno 2001,con partenza da Bologna con lufthansa,via Francoforte,arrivo ad Oslo in Norvegia sul tardo pomeriggio.Dopo tanto tempo il sogno di provare la sensazione del sole 24 su 24 ore è arrivato.Il volo della SAS,un,MD80 con destinazione finale Longyearbyen (Spitzbergen),ha fatto prima scalo a Tromso,Già da li,alle 23.00 si poteva notare che la luminosità era notevole,a poco a mezzanotte,sembrava come da noi alle 20 d’estate. All’una e 55 della mattina seguente l’aereo atterra a Longyearbyen,e nel cuore della notte,il sole era splendente appena sopra all’orizzonte,Dai finestrini di destra si vedevano le montagne sopra di noi, confido che il pilota sappia quello che fa. Infatti poco dopo atterriamo.Era pieno giorno ma avevo un sonno tremendo, che strano.La neve era ormai allo stadio di scioglimento,ma da pochi metri d’altezza in su,il bianco,era predominante. un pullman mi porta all’unica guest house, gli altri 3 sono alberghi a troppe stelle per i miei gusti,Per fortuna al Nibjen guest house c’era disponibilità,sono 5 grandi casoni,usati un tempo dai minatori di carbone.ora rimessi a nuovo,molto ospitali anche se il prezzo è molto alto, mi immagino gli altri alberghi allora.Mi metto il paraluce degli aerei per via della troppa luce e dormo.Dall’eccitazione non ho nemmeno pensato di tirar giu gli scuri alle finestre. Scopro che a Longyearbyen e in tutte le svalbard,ci sono gli orsi bianchi,Bene, ne vorrei vedere uno.Mi sono portato dall’italia la mia solita bicicletta grazziella pieghevole,così dopo averla aperta, faccio una pedalata in città,se cosi la vogliamo chiamare, direi anzi villaggio,Tempo fa nelle lunga notte invernale, un’abitante è stata pasto di un’orso bianco,ora ci sono cartelli stradali che mettono in guardia alle passeggiate solitarie, io ero da solo in bici, se non altro ero più veloce nella fuga. I pochi impavidi a piedi erano con un cane, mentre il tipo con gli sci da fondo aveva con se il fucile. Anche io avrei potuto noleggiare una pistola per gli orsi ma non avevo intenzione di fare escursioni solitarie nella neve.Dovevo stare alle svalbard 5 giorni, allor’che mi sono organizzato le escursioni per i giorni a seguire. Primo giorno, giro in bici a zero gradi per conoscere i dintorni,poi escursione in una locale miniera di carbone,giro in battello ad una baia ghiacciata poi escursione in motoslitta e pasto ad un ristorante al buio,per finire l’ultima escursione,col battello alla città russa di Barentsburg.Descrizione della prima escursione.partiti verso le 20.00,con una bella giornata,mare piatto,poco dopo arriva un locale elicottero della marina norvegese,e per un’esercitazione, porta a bordo un passeggero dalla barca,io naturalmente mi sono goduto il tutto filmando a raffica.Fiscioli,avevo l’elicottero a soli 20 metri da me,il rumore dei suoi rotori era come una minardi di formula 1.Uccelli artici e gabbiani ci accompagnavano,poi abbiamo tutti cenato e io mi sono anche fatto accompagnare dal motorista in sala motori,il battello assomigliava più ad un classico rimorchiatore, tipo quelli che si trovano ad ogni porto.L’amico fritz aveva il timeport come il mio (motorola cellulare) ho così approfittato per metterlo sotto carica, visto che il qui presente (pollo,) se lo è scordato in Italia.Ad un certo punto addentatici nella baia,la lastra di ghiaccio,si è tranciata all’arrivo della punta del battello, io ero proprio in punta,il rumore era spettacolare,poco più in là una foca,o meglio,quel che ne rimaneva,dopo il passaggio del polar bear. In lontananza, col binocolo, molti erbivori tipo renne o caribu bianchi dal lungo pelo.Un grande lastrone di ghiaccio si stacca dopo la nostra incursione su di esso,lo spettacolo è molto intenso e unico. Senza dubbio ne è valsa la pena venire in questo tour. Al ritorno come cigliegina finale, al nostro arrivo sole alto nel cielo ed era quasi mezzanotte, mah! Ora racconto l’escursione alla cena di mezzanotte.Visto il sole 24 ore su 24, lo scopo era proprio “il buio”,Il tipo col pullmino mi è venuto a prendere in albergo e poi è passato per il prelievo degli altri nei rispettivi hotels,per portarci a questa capanna di legno circolare verso le 20.00 dove tutti in cerchio ci siamo seduti al lume di qualche candela a scrutare il fuoco nel centro della capanna,che abbrostoliva le nostre salsicce,braciole,filetti ecc,il fumo usciva da un foro nel centro,i miei vicini di posto erano norvegesi,mi sono fatto volentieri 4 chiacchiere,Il boss del “ristorante”,spiegava a tutti noi le diapositive che proiettava,lui ha i cani da slitta e ad agosto organizza ogni anno un tour di 7 giorni all’interno delle Svalbard tra le nevi e gli orsi polari, prima di morire vorrei farlo,anche se il prezzo è:del tipo 250 euro al giorno. deve essere una’avventura incredibile. Per uno che ha fatto rafting,paracadutismo,ha dormito in tenda con fuori i leoni,subacqueo,motocross e che è andato con un motorino cinquantino da Massa a Francoforte e ritorno, un’esperienza del genere sàddafà. Escursione n°3:Pick up col solito pulmino,pochi km ed eccoci alla miniera da poco chiusa.tutti dobbiamo lasciare ogni oggetto eletronico e macchine fotografiche per via di evitare esplosioni con scintille,il grisu è un gas onnipresente. Vestitici con tute blu contro il freddo elmetto giallo e torcia su di esso, seguiamo la guida.Mai stato in miniera prima d’ora,esperienza molto interessante sapere come lavoravano con una temperatura tutto l’anno di -4,e pensare che a soli 30 km a Barentsburg, i russi continuano ad estrarre il carbone dalla loro miniera 24 ore al giorno. al ritorno, nei pressi dell’uscita poi, tutti noi abbiamo potuto riprendere e fare foto.La luce esterna era abbagliante,le nostre pupille si erano ormai abituate al buio. Escursione a Barentsburg,Partiti dal piccolo porticciolo con la solita “Origo” Navighiamo per la Città russa(all’interno della norvegia)per 3 o 4 orette, il mare blu, ma proprio blu.All’arrivo una donna Russa ci fa da guida parlando naturalmente in inglese e ci spiega tutto della città più isolata del mondo.Da lì si parte solo in battello o elicottero.Ad un certo punto mi sono distaccato dal gruppo e sono andato solo,Barentsburg,è proprio povera,sembra da noi nel dopoguerra,non ci sono auto e solo 5 o 6 km di strade, e tutt’attorno neve e montagne e fiordi.molto bello per me turista, ma questa povera gente è lì per lavorare in miniere di carbone per poter portare a casa qualche rublo.Prima di imbarcarmi ho preso un pò d’acqua pulitissima di mare,da portare nella mia bacheca in Italia.E anche questo tour mi è piaciuto molto.Altra notte a Longyearbyen(villaggio norvegese)dove c’è solo un’italiano residente, un certo Stefano di torino.Una passeggiata sul costone proprio dietro alla guest house fin lassu alla vecchia miniera di carbone,mi è proprio piaciuta, guardando in quel di giugno,gli uccelli che si rincorrevano per accoppiarsi,un tipo di uccelli juventini, artici,visti solo su quark.Una piccola volpe portava ai suoi piccoli una preda appena catturata. L’ultima escursione di questo mio viaggio speciale,è stata la più bella e intensa,bando ai soldi,+ di 100 euro per tre ore,con la motoslitta a 20 km all’interno delle svalbard a caccia visiva di orsi polari,eravamo 3 motoslitte,bardati per il freddo,col casco,ad un certo punto una mini bufera di neve,ci divideva, ma subito la guida si fermava,Lui con GPS e al traino, slittino con tenda e viveri per passare la notte in caso d’emergenza e naturalmente fucine per gli orsi..Il ritorno con volo SAS per Tromso e aeroporto di Oslo,poi pernottamento su una poltrona dello stesso.All’indomani,volo Lufthansa per francoforte e bologna,dove la fiat tipo bianca mi aspettava per portarmi via Parma a Massa Cinquale.Per concludere, quella sera vedevo dopo 5 giorni la sera il buio e confesso che ne sentivo la mancanza.ciao