A caccia di aurore boreali
Abbiamo organizzato il viaggio tramite Seiviaggi/Artic Team, un tour operator specializzato in viaggi in Lapponia (il nord di Norvegia, Finlandia, Svezia) ma tutto poteva essere facilmente organizzato anche in autonomia.
Periodo 25-30 gennaio 2009. Itinerario: Milano Malpensa, Oslo, Alta, Honningsvaag, capo Nord, navigazione con il postale...
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Abbiamo organizzato il viaggio tramite Seiviaggi/Artic Team, un tour operator specializzato in viaggi in Lapponia (il nord di Norvegia, Finlandia, Svezia) ma tutto poteva essere facilmente organizzato anche in autonomia. Periodo 25-30 gennaio 2009. Itinerario: Milano Malpensa, Oslo, Alta, Honningsvaag, capo Nord, navigazione con il postale Hurtigruten, Kirkenes, Oslo, Milano Malpensa, fine. Costo totale viaggio, escursioni, pernottamento, cibo più o meno 2150 euro a testa. Cose in generale da sapere Clima. Inutile negarlo: c’è un freddo cane. D’altronde siamo alla stessa latitudine del nord dell’Alaska…E’ vero che è un freddo secco e quindi sopportabile, però se lasciate scoperta qualche parte del corpo sentirete un vero dolore fisico… Niente comunque di “estremo”, un po’ come le nostre montagne d’inverno. Vestiti. Non servono abiti e scarpe impermeabili, la neve e il ghiaccio sono secchi. No moon boot o scarponi da ghiaccio, io ho portato scarponcini con il pelo dentro e non ho mai avuto freddo; calzettoni grossi, maglia e calzamaglia termica (ci sono di vari spessori, io ne avevo non sottilissimi, ma sono abbastanza freddolosa), micropile, pile più pesante (meglio se un po’ antivento); pantaloni un po’ imbottiti anche loro antivento, piumino bello spesso (700gr) sciarpa, meglio quei collari di pile; indispensabile il cappello che protegga anche le orecchie da aggiungere al cappuccio del piumino: da indossare tutto insieme! Il paese è piuttosto informale, non serve proprio essere i soliti fighetti italiani… Luce. Il sole in questo periodo sorge verso le 10 e tramonta alle 14. Però la fase di luce, cioè il tempo in cui ci si vede, è abbastanza lungo: dal mattino verso le 8 fino alle 15, poi la notte non è nerissima perché la neve riflette il chiarore delle stelle luminosissime. Note mie. Il poeta può vedere in questo lento passaggio uno struggente defluire del giorno nella notte e viceversa, un atto d’amore consumato con dolcezza, senza luci abbaglianti o oscurità profonde, il giorno e la notte sembrano fatti della stessa sostanza. I norvegesi mettono ad ogni finestra delle loro case una piccola luce o addirittura una candela, come a partecipare ad un rito “luminista” in un periodo di oscurità. Aurora boreale. In 5 giorni ne abbiamo viste 3. Due verso le 17 e una sulla nave verso le 21. Durano circa un’ora e NON sono luminose come si vedono nelle foto. Sono delle specie di diafani ectoplasmi che si muovono fluttuando seguendo “meccaniche celesti”. Sembra un passaggio di spiriti da un mondo all’altro. Assolutamente necessario il cavalletto se le volete fotografare: con tempi lunghi di esposizione otterrete quell’effetto fluorescente che vedete in tutte le foto. Le condizioni ideali per vederle sono: clima molto freddo, lontani da centri abitati o luci esterne e ovviamente cielo sereno. C’è un sito che ha una webcam in Lapponia svedese, (quindi un po’ più a sud di dove siamo andati noi), puntata sulle aurore baoreali, lo so che sembra assurdo: guardare per credere http://uk.jokkmokk.jp/ Lingua. Tutti, ma proprio tutti, parlano inglese visto che la loro lingua è la lingua degli elfi… Soldi. Molto costoso tutto, almeno per i miei parametri low budget… Per una cena abbiamo speso 600 NOK in due, circa 70 euro, mangiando solo un secondo, anche perché i primi non esistono. Si paga quasi ovunque con la carta di credito e si preleva dagli sportelli con il nostro bancomat. Persone. Gentili, disponibili, precise, puntuali, sorridono ad incrociarli per strada o forse noi facevamo sorridere non so… Strade. Per chi vuole tentare di guidare le strade sono sempre completamente ghiacciate, obbligatorie le ruote chiodate e via come se niente fosse… Anche per camminare del resto bisogna usare prudenza oppure una specie di slittino tipo bipattino che serve sia per pattinare che per tenersi se si scivola. Foto e riprese. La batteria della nostra macchina fotografica reflex digitale Canon Eos 20D obiettivo Sigma 28-200, durava abbastanza poco causa freddo. Meglio tenere una o due batterie di scorta nelle tasche interne del piumino. Con la telecamera Canon ZR 950 invece nessun problema di batterie, ma impossibile riprendere l’aurora boreale… Siamo riusciti a caricare le batterie sempre dappertutto: le nostre spine italiane vanno perfettamente nelle loro prese. 25 gennaio Milano – Oslo – Alta partenza da Malpensa (nel nostro pacchetto volo era compreso il parcheggio proprio davanti al terminal 1, molto comodo) ore 12.55 arrivo ad Oslo dove BISOGNA ritirare i bagagli e RIFARE il check-in, poi alle 17.35 volo per Alta e arrivo alle 19.30. A quell’ora non ci sono autobus e abbiamo preso un taxi non ricordo esattamente quanto abbiamo speso ma mi sembrava intorno ai 80-100 NOK. Abbiamo dormito all’Hotel Rica che era veramente di un lusso sfrenato, sempre per i nostri parametri. Se ci sarà una prossima volta sicuramente sceglieremo sistemazioni più spartane. Cena in albergo 600 NOK. Salmone fantastico. 26 gennaio Alta – Igloo Hotel – motoslitta L’escursione è stata prenotata dalla nostra agenzia tramite l’agenzia norvegese Via Alta Tours (tel. +47 78 44 95 55), da contattare direttamente per chi si vuole personalizzare il viaggio, Tanja Handke è molto gentile. Ci sono venuti a prendere all’hotel e siamo andati a una ventina di chilometri all’interno dove c’è l’Igloo Hotel e dove parte l’escursione con le motoslitte. Ci hanno dato una tuta termica “potenziata”, scarponi, casco e sottocasco. Chi guida la motoslitta ha le manopole riscaldate, il parabrezza, il motore davanti che scalda e l’altro sta dietro e si gela il posteriore…. Consiglio di fare a turno per guidare! Abbiamo seguito la guida, in questo caso eravamo solo noi, ma di solito si formano piccoli convogli, in un percorso di circa 11 km fino al “plateau” cioè la spianata battuta dal vento con panorama davvero artico. Guidare la motoslitta anche per chi completamente digiuno, è abbastanza facile, tenendo conto che c’è un cingolo al posto della ruota posteriore…. Al ritorno all’Igloo Hotel (nella parte “calda”) è inclusa una buonissima zuppa di salmone. Costo dell’escursione dall’agenzia italiana 153 euro a testa per una sola motoslitta. Vale sicuramente la pena. Poi noi avevamo prenotato la notte all’Igloo Hotel. La cosa più costosa di tutto il viaggio: 286 euro a testa. Note mie: Nel nostro caso è stato molto bello perchè essendo lunedì (!) eravamo gli UNICI ospiti… Quindi abbiamo trascorso il pomeriggio a passeggiare lungo i sentieri lì intorno, mentre gli artisti del ghiaccio stavano ultimando alcune sculture (la parte “fredda” dell’Hotel apre alle 18.30); poi è cominciata un’aurora boreale, poi il cuoco/capo mastro/direttore Johnny Trasti ci ha offerto un bagno nella Jacuzzi all’aperto con acqua a 40° ed il cielo stellato sopra e dopo pochi minuti ci ha pure portato una birra… Poi sauna, che normalmente è inclusa nel prezzo, cena ottima a lume di candela, Johnny è un vero cuoco; tutta la parte “calda” è in legno con tre camini accesi. Infine Johnny ci ha detto che potevamo andare nell’Hotel e scegliere la stanza che ci pareva… Abbiamo preso due sacchi a pelo a testa, l’unica cosa che fa parte dell’equipaggiamento dell’hotel, e siamo entrati nella parte “fredda”: luce azzurrina, sculture di vera poesia naïf e un’atmosfera da fiaba nordica. Le stanze sono piccole illuminate da una fioca luce: sul blocco di ghiaccio dove si dorme c’è un pallet in legno, un materasso sottile e sopra le pelli di renna. Noi abbiamo steso due sacchi a pelo aperti sopra a quelli in cui ci eravamo infilati. La porta è bassina e chiusa con una tenda nera. Le pareti sono di neve compressa spesse 50 cm. Leggermente claustrofobico. La parte “calda” con bagni, sauna, ristorante e spazi comuni è a 10m dall’ingresso della parte “fredda”: se si ha freddo o viene un attacco di panico durante la notte tutto è aperto e si può entrare e dormire sul divano. Noi abbiamo dormito con maglia e calzamaglia termica, pigiama di pile, calze e cappello. Non è che si stia benissimo comunque…a dire la verità vale la pena per dire “ci sono stato”… Ovviamente si può visitare a pagamento, 100 NOK e non restare a dormire, ma bisogna accordarsi con l’agenzia o direttamente all’Igloo Hotel alle 18.30. 27 gennaio Alta – Honningsvaag Colazione all’Igloo Hotel poi trasferimento alle 10.00 ad Alta città. Non c’è molto da fare, il centro del paese è abbastanza smorto. Aspettiamo la partenza dell’autobus di linea FFR (ore 14.30), a saperlo sarebbe stato meglio restare all’Igloo Hotel fino alle 14 che è immerso nella natura… Comunque la stazione dei bus è vicinissima al centro e ci andiamo a piedi. Autobus comodo. Durata trasferimento 4 ore. Alle 17 vediamo dall’autobus un’alta aurora boreale. Bellissima. Ovviamente impossibile fermarsi a fotografare. Arrivo alle 18.30. Ci lasciano davanti all’Hotel Rica Bryggen. L’albergo è molto bello: almeno ricorda un vecchio nobile stile nordico ed è proprio in riva al mare. Honningsvaag è un paese è di pescatori, tranquilllo e pulito; abbiamo trovato aperto un locale “Corner”, si mangia discretamente – 460 NOK in due. 28 gennaio Honningsvaag – Capo Nord – Nave Hurtiguten Da Honningsvaag partono vari autobus per Capo Nord, per noi però l’escursione faceva parte del pacchetto “nave”, il tour operator è proprio Hurtigruten ASA Narvik, quindi veniamo incorporati dai passeggeri della nave in uscita straordinaria. Partenza autobus ore 11.45 come quelli di linea. La guida è una donna Sami che racconta la storia di Capo Nord e del popolo Sami per la durata del viaggio, ci ha pure cantato una canzone, un po’ surreale. Arrivo ore 13 circa. C’è un vento fortissimo e un freddo cane. Abbiamo preferito stare fuori piuttosto che visitare la parte commerciale. Si riparte all'”imbrunire” cioè alle 14.00 e ci imbarchiamo sulla nave. Note mie. La nave era l’ammiraglia della flotta Hurtigruten, la Midnatsol. 9 ponti con 2 ascensori di vetro…. Una vera e propria nave da crociera, quindi una noia mortale nonostante ci siamo stati solo una notte; era obbligatorio disinfettarsi le mani con un gel alcolico più spesso possibile: c’erano postazioni dappertutto il che confortava la sensazione della nave ospedale… Il popolo della nave era composto da anziani inglesi e tedeschi, molto pittoresco. Eravamo gli unici italiani e forse anche gli unici non pensionati…. Però è vero che si fa strada senza fatica, eppoi tra le attività proposte, oltre a documentari sui Sami, vasche Jacuzzi sul ponte esterno, ovviamente c’era lo spettacolo dell’aurora boreale. E tre! Il freddo stranamente era sopportabile anche all’aperto. 29 gennaio Kirkenes – King Crabs – Sleddog – festival Barents Si sbarca alle 10.00. Ci viene a prendere Anton escursione prenotata dell’agenzia Radius di Kirkenes, ma se volete contattarli direttamente guardate il sito www.arctic-adventure.no, e ci porta sul Jarfjord, 25 km circa dalla città in un attracco con un bell’edificio in legno sul fiordo passando vicino al confine russo. Il confine è un'”ingombrante” presenza culturale di questa zona, tanto da dedicargli il festival dei Barents Days, una festa interculturale tra Russia, Norvegia e Finlandia con spettacoli, incontri, concerti ecc… Ma torniamo ai granchi: veniamo forniti di un’equipaggiamento adatto al freddo e al galleggiamento e saliamo sullo Zodiac guidato da Lars e Anton che ha già addosso la muta. Ci avviciniamo al bordo ghiacciato del fiordo e Anton si tuffa… Un po’ inquietante, comunque riemerge dopo una ventina di minuti con quattro mostri. Nel frattempo abbiamo conversato con Lars venendo a sapere che sono ormai sei anni che l’inverno si fa sempre più mite (per i loro standard, chiaro…) e che il ghiaccio è sempre più sottile. Le estati sono invece più fredde e piovose, insomma sono un po’ preoccupati per i mutamenti climatici. Rientriamo alla base e intanto che ci vediamo un interessante filmato sul granchio reale ci cucinano i nostri quattro mostri. Sono buonissimi, praticamente come le aragoste e più freschi di così…Da listino dell’agenzia italiana il costo di questa escursione è 162 euro compreso il pranzo (il granchio) ed i trasferimenti. Ormai fa buio, sono le 15.00 e ci accompagnano allo Snow Hotel di Kirkenes dove abbiamo prenotato un’escursione con i cani da slitta; ci fanno visitare prima l’hotel che è più “figo” di quello di Alta, ha persino sei sutite, ma purtroppo è vicino alla strada mentre quello di Alta era veramente immerso nella natura. Poi l’esperienza della slitta non la racconto: va fatta perchè è veramente bellissima. Anche in questo caso ci hanno dato tutto l’equipaggiamento compresa la pila da metterci in testa per vedere avanti. Costo dell’escursione dall’agenzia italiana 137 euro. Alle 17.30 circa ci riaccompagnano all’Hotel Rica Kirkenes che se doveva essere un hotel di lusso era abbastanza scarso… Una camera costa 1625 NOK e credo che a quel prezzo si sarebbe trovato di meglio…oppure lo stesso a molto meno…. Usciamo la sera per vedere il festival e vediamo un concerto di Kimmo Pohjonen, un tecno-fisarmonicista finlandese, 300 NOK, più che un concerto un’esperienza sonora. 30 gennaio Kirkenes – Oslo – Milano Volendo si sarebbe potuto restare una serata ad Oslo e partire il giorno dopo, ma per noi andava bene così.