La fredda e stupenda norvegia

NORVEGIA “Fascino del viaggio, con qualsiasi mezzo, verso qualunque destinazione… Il Viaggio è prima di tutto, una esperienza dell'anima, viaggio fantastico nei mondi del immaginabile, viaggio nel tempo e nello spazio alla ricerca dei non-luoghi dello spirito. Viaggio alla scoperta di sé, di nuovi orizzonti e nuove terre che ci aiutino a...
Scritto da: ticotata
la fredda e stupenda norvegia
Partenza il: 22/06/2007
Ritorno il: 22/07/2007
Viaggiatori: in coppia
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NORVEGIA “Fascino del viaggio, con qualsiasi mezzo, verso qualunque destinazione… Il Viaggio è prima di tutto, una esperienza dell’anima, viaggio fantastico nei mondi del immaginabile, viaggio nel tempo e nello spazio alla ricerca dei non-luoghi dello spirito. Viaggio alla scoperta di sé, di nuovi orizzonti e nuove terre che ci aiutino a capire anche il viaggio quotidiano nell’impazienza della città moderna…” Tra il desiderare e l’avere il passo è stato breve…Ed infatti, quattro mesi dopo il desiderio di evasione, partiamo verso la grande Norvegia!! Il sogno ha preso il sopravvento sulla realtà ed è iniziata la nostra straordinaria avventura gitana… 22.6.2007 VENERDI Dopo aver provveduto ad imbottire il camper di ogni ben di Dio e, rifornito l’armadio con guardaroba invernale riusciamo a partire alle 20.30. Il contakilometri segna appena 11.700Km. Nel serbatoio mettiamo “i primi” 50€ di gasolio e via, verso la meta tanto ambita in queste ultime settimane. La temperatura è alta e il sole è tramontato lasciando spazio ad una luna magica ed argentea che ritroveremo solamente tra un mese. Dopo poche centinaia di kilometri arriviamo nei pressi di Orvieto e passiamo la notte in un’area di servizio sull’autostrada. 23.6.2007 SABATO L’entusiasmo e l’ebbrezza di scoprire i paesi scandinavi ci hanno sostenuto durante il lungo viaggio effettuato senza soste intermedie (l’unica è stata per il pranzo al confine italiano) . Facciamo rifornimento di gasolio, € 50. Arrivati alla frontiera acquistiamo le “vignette”, una sorta di pedaggio per attraversare l’Austria (€ 7,60) e qui approvvigioniamo di nuovo il camper di gasolio, € 65. Arriviamo a Nurnberg, Germania, e la spossatezza che “avvertiamo” non ci stupisce…! Troviamo quasi per caso un’area di sosta per camper e ci passiamo tranquillamente la notte (Dr. Gustav Heinemann – str). 24.6.2007 DOMENICA Partiamo alle 08,40. Quest’anno abbiamo il navigatore satellitare che interroghiamo subito pianificando il percorso più veloce da intraprendere. Ci dirigiamo verso Hamburg non senza aver fatto gasolio per € 50. Il cielo è azzurro, la temperatura è di 16/17 gradi. Renato Zero ci accompagna e…..non ci lascerà più (!!!)…..ho dimenticato a casa i cd e perciò sentiremo spesso gli unici 4 che lasciamo sempre nel camper. Noto con piacere le strade pulite a tre corsie e soprattutto i pochi veicoli in movimento. Sostiamo per pranzare, solito gasolio di € 50. Riprendiamo la via ammirando la vegetazione che, rigogliosa, fiancheggia le grandi strade che qui sono gratis. Facciamo di nuovo rifornimento, € 50. Ci avviciniamo circospetti alle casse per l’acquisto dei biglietti per i vari imbarchi. Dopo aver letto molti diari di bordo la paura predominante sono i costi molto alti dei traghetti per i camper di lunghezza superiore ai sei metri…il nostro è 6,80 mt!!! La fortuna ci assiste perché troviamo una ragazza simpaticissima che, dopo un po’ di moine di Camillo, ed alle sue continue e tenaci preghiere di non farci pagare molto, si intenerisce e ci fa pagare (camper + guidatore e passeggero a/r) € 272 l’open-ticket: imbarco a Puttgarden per Rodby e successivo imbarco a Helsingor per Helsingborg. Ci avviamo all’imbarcadero per la prima traversata che, neanche a dirlo ci emoziona come ragazzini. Alle 19.15 parte il traghetto per la Danimarca e dopo 45’ sbarchiamo a Rodby. Iniziamo l’avventura vera e propria. Alle 20 fotografo il cartello DANIMARCA e alle 21.00 siamo nel grande spiazzo tra tantissimi altri camper per passare la notte. Ceniamo alle 22.00, è ancora giorno, un po’ nuvoloso, ma fa già il suo effetto la luce della tarda ora. Freddino – 18° 25.06.2007 LUNEDI La notte è stata tranquilla. Nel parcheggio ben organizzato scarichiamo e carichiamo. Nell’attesa del nostro turno Camillo fa conoscenza con un camperista danese la cui mamma italiana ha i parenti a Gerano (Roma). Usciti dal piazzale diamo disposizioni al navigatore che ci porta diligentemente a Copenaghen, al campeggio “Absalon” (zona Rodovre – Korsdalsvej 132), uscita 24 sulla E47 – seguire cartello stradale con la tendina e la roulotte. Le prime pratiche per la sistemazione non si rivelano difficili e ha inizio la spolveratina al mio inglese. Paghiamo per 1 camper e due persone DKK 266 (€36,00 circa) compresa la tessera camping-card scandinava che sembra obbligatoria. Usciamo dal campeggio per la visita alla città e prendiamo il treno che si trova nelle vicinanze. Copenaghen è la più grande città della Scandinavia che si affaccia sul Mar Baltico. La prima cosa che salta agli occhi sono le numerosissime biciclette in movimento e quelle parcheggiate….!!! Il giro di perlustrazione comincia con la visita esterna, con foto, del museo Ny Carlsberg Glyptotek che significa museo di sculture: ho letto che è uno dei più grandi d’Europa e raccoglie un’ampia rassegna di sculture antiche, arte etrusca, quadri danesi…e la grande cupolona che si vede ha, al suo interno, il tropicale giardino invernale di palme. Il tempo purtroppo non è dei migliori. Comunque nulla ci ha mai impedito di godere del fascino di angoli caratteristici, edifici storici e strade pedonali per lo shopping tipo la Stroget (che significa “la striscia”) che attraversa il cuore di Copenaghen. L’abbiamo trovata deliziosissima nonostante la pioggerellina che tentava di rovinarci la festa. Al centro della città nella piazza chiamata Radhuspladsen, piazza del Municipio (sulla facciata del quale si vede la statua dorata di Absalon, il vescovo che fondò la città) è situato il celebre Parco dei divertimenti Tivoli, una delle più belle attrazioni della città. Passiamo davanti alla residenza invernale della famiglia reale danese – Amalienborg Palais – formata da quattro identici edifici, disposti attorno alla piazza dove ogni giorno si celebra il cambio della guardia, in uno dei quali risiedono i reali dal 1784. Ho fotografato anche un semaforo che conta i secondi che passano dal rosso al verde. Trovato, tra l’altro anche in Turchia. Non passa molto che arriviamo al famoso canale di Nyhavn – il porto nuovo – dove fotografo Cami vicino alla gigantesca àncora – monumento ai marinai danesi caduti durante la Seconda Guerra Mondiale. I superbi edifici colorati che incorniciano il canale sono solo un assaggio di quelli che troveremo durante il nostro lungo viaggio. Tra bar, botteghe e abitazioni andiamo a spasso con il naso all’insù godendoci il bel tempo e fotografando gabbiani come se non ne avessimo mai visti in vita nostra. Che bella la vita dei giramondo! Camminando camminando…abbiamo un’impellenza… e alla prima svolta, davanti alle toilettes, ci accoglie un gigantesco troll che invita…. All’acquisto di cartoline e souvenirs. Il nostro sguardo va oltre le toilettes e si posa su una struttura che sembra galleggiare nell’acqua. E’ il Copenaghen Opera House – prestigioso polo culturale – posta al centro dell’isola di Holmen lungo il canale principale della città.

La sala per i concerti ospita 1400 posti e gli accorgimenti acustici, rendono l’auditorium tra i più all’avanguardia a livello mondiale. Proseguiamo per il lungomare e arriviamo al Churchill Parken un’oasi verde e ancora un’altra foto alla Gefion Fountain. Churchill Parken Più avanti giungiamo alla statua della famosissima Sirenetta….. Embè..tutto qui!? Chiaramente la fotografiamo e, come noi gli innumerabili giapponesi scesi da un pullman. E’ stato uno spasso, a dir poco da “Paperissima”, vederli arrancare per avvicinarsi alla sirenetta bagnata dall’acqua, per una foto ricordo. Ne hanno fatti di scivoloni sui sassi!!! Torniamo verso casa… ops, verso il campeggio con qualche DKK in meno. Abbiamo acquistato magliettine-ricordo per Sara, Christian, Marta e Matteo. Arrivati in camper non sentivamo più i piedi. Fa un po’ freddo e c’è ancora luce. Dopo una bella doccia e una rapida cenetta, stanchissimi siamo andati a nanna verso le 22.30. 26.06.07 MARTEDI Usciti dal campeggio verso le ore 10.00 direzione HELSINGOR per imbarcarci sulla Scandlines. 15 minuti di traversata e siamo in Svezia. Al primo distributore sulla E4 facciamo rifornimento – SK 300.007 – Cami paga con carta di credito: digita i 5 numeri del PIN e non succede nulla … anzi…..panico….sudori freddi….riprova…niente… Ci dicono: HERE ONLY FOUR NUMBER ! – Camillo capisce che deve comporre solamente quattro numeri.. Ma quale escludere?? Batte i primi 4 e, dato l’ok con il tasto verde…. Evviva parte la transazione! (Gasolio 10,79 corone svedesi il litro) Si riparte. Stoccolma dista 500 Km. Piove. Maciniamo diversi chilometri sotto una pioggia battente che ripulisce il camper dai moscerini. Un’oretta solo per mangiare… poi si riprende il viaggio fino a GRANNA. Deliziosa cittadina dalle caratteristiche casette con i tetti spioventi, tutte rigorosamente con veranda e giardino. Sulla via principale scoviamo un negozietto di souvenir dove acquistiamo (pagando in €) 2 piccoli peluche di alce (Sara e Dario), una grande per Eleonora, una tazza con renne per i nostri amici, adesivo (…con renne!) per il camper e uno gnomo minuscolo tutto barbone con cappuccio a punta per noi. Totale 49€. Piove ancora e ci ripariamo sotto la tenda di un negozio che produce dolciumi ed esattamente i tipici bastoncini di pasta zuccherata di varie forme con le strisce colorate. Ci soffermiamo ad assistere alle varie fasi della lavorazione che si intravedono dalla vetrina. Ci rimettiamo in marcia. A circa 130 km da Stoccolma facciamo di nuovo gasolio – SK 470 (€ 53), 10,79 SK il litro. Mancano ancora circa 79 km all’arrivo e, sembra, abbia smesso di piovere. La strada è piuttosto monotona, ma ci permette di non scendere mai sotto i 100 km orari. Questa fettuccia a 2 corsie taglia campi verdi, che si alternano a quelli gialli dipinti dai fiori e che si avvicendano a spazi immensi di foreste di abeti. Riprende a piovigginare…Ora capisco perché in queste regioni la natura è così lussureggiante…! Arriviamo a TROSA alle 20.15, e i negozi sono chiusi, e non c’è un’anima in giro.. Passeggiamo tranquilli e padroni della cittadina con le sue casette in legno colorato in toni pastello, una accanto all’altra. In piazza ci siamo solo noi. Fotografiamo l’antica Casa del Consiglio, la Torre e la Guglia. E’ uno spettacolo unico, immerso nel verde, con il canale che taglia in due il paese. Osserviamo, invidiosi, la pulizia, godiamo della tranquillità respirando l’aria odorosa di natura incontaminata. Nel silenzio, che regna sovrano, si colgono appena le voci di alcuni turisti che si rifocillano in un ristorantino…. Sono le 21.30 e tra le nuvole si intravede il sole. Partiamo per la magica Stoccolma (Stockholm). In un diario di bordo ho letto che il camping sull’isola di Langholmen è parecchio malconcio ed è situato sotto un cavalcavia per cui optiamo per “Ostermalm camping” nei pressi dello Stadium. Area Sosta Ostermalm camping Un’area così non l’avevamo mai vista. In pratica si tratta di un piazzale immenso ed asfaltato; ex stadio con tanto di spogliatoi e servizi. 27€ al giorno tutto compreso. Troviamo un posto vicino un passaggio che ci permette, dopo le nostre passeggiate, di arrivare prima al camper. Organizzate le nostre cose, ceniamo e poi nanne. 27.06.2007 MERCOLEDI Alle ore 6.oo è iniziato a piovere. Siamo usciti per la prima perlustrazione della città alle ore 10. Stoccolma è una delle più affascinanti capitali d’Europa, sia in estate sia in inverno. La chiamano “la Venezia del nord”, perché è costruita sull’acqua, su tredici isole (o 15?) collegate da ponti. E’ piena di parchi e giardini visibili se possibile dal battello durante una bella gita. Dal campeggio ci incamminiamo – muniti di ombrelli perché pioviggina – e raggiungiamo lo stadio. Per una buona mezz’ora siamo stati presi dall’ atmosfera sportiva che aleggiava in questo grandissimo spazio dedito alle molteplici attività atletiche! Per giunta DESERTO! Ho scattato foto e ho messo in scena una “partenza da vera centometrista”. La nostra prima meta è l’ufficio turistico per chiedere della Stockolm-card. Ne prendiamo chiaramente due per Kr 580 (€ 61) totali. La Stockholm Card comprende ingresso libero a tantissimi musei e attrazioni, bus gratuiti, gite in battello gratuite ed tanto altro ancora che troviamo sulla guida che ci viene consegnata. La nostra curiosità ci porta a visitare la famosa Gamla Stan, il vecchio quartiere al centro della città, nucleo medioevale del XIII secolo, molto colorato e vivace che si trova sull’isola di Stadsholmen. Fotografo le incantevoli strette viuzze, le trattorie con le parti con buffe insegne e la Piazza del Mercato. Non manca nel mio album il Castello Reale e la Guardia nel suo alloggiamento Il Palazzo Reale è l’edificio più importante di Stoccolma. Residenza ufficiale dei sovrani di Svezia, anche se usato solo in occasioni particolari. Il palazzo fu costruito nel XVIII secolo sulle rovine dell’originale castello medievale, che fu distrutto da un incendio nel 1697. Il complesso si compone di quattro edifici disposti simmetricamente a formare un quadrato, adibito a giardino, di 124×116 metri: qui, più volte al giorno, si svolge la pittoresca cerimonia del cambio della guardia. Sempre a Gamla Stan si trovano anche il Nobelmuseet (Museo Nobel) dove vengono assegnati i premi (ad esclusione di quello per la Pace che viene consegnato nella città di Oslo) e Riddarhuset(Il palazzo della nobiltà) che visiteremo domani. Passiamo dinanzi il Nationalmuseum, situato sull’isola di Skeppsholmen, la più importante raccolta d’arte del paese. Di particolare interesse sono la collezione di dipinti impressionisti e alcune opere di Cézanne, Picasso e Gauguin. Sull’isoletta di Riddarholmen, a ridosso della città vecchia, si trova questa chiesa costruita nel 1270 da re Magnus Ladulås per l’Ordine dei Francescani.

Edificata secondo il tipico schema francescano, a tre navate e senza torre. La chiesa passò nelle mani della corona di Svezia nel 1527 e tra il 1569 e il 1590 fu costruita la torre sormontata da una bella guglia in ferro oggi visibile: la sua altezza complessiva raggiunge i 90 metri. L’interno del tempio è utilizzato come edificio sacro: qui riposano quasi tutti i sovrani svedesi e molti uomini illustri. Si fa l’ora dello shopping…. Ad una bella passeggiata sotto la pioggerellina (che non ci ha mai dato tregua) non si rinuncia! Arriva anche l’appetito e quindi in un supermarket acquistiamo due panini – come diciamo noi – “schifosi”…: baguette integrale con salsa fucsia (crema di rape rosse) imbottita con 3/4 polpettine di carne e verdura. La carne ricordo di averla già vista nel reparto alimentari del centro IKEA da noi a Roma. A noi è piaciuto tantissimo tant’è che successivamente cercheremo spesso nei market la salsa e le polpettine fritte. Entriamo poi in un mercato coperto che di “mercato rionale nostrum” ha ben poco, e ciò che abbiamo visto vendere non può essere raccontato! Riconosco i merluzzi, i formaggi, le carni di pecora, il vitello (ci sono le foto sull’insegna…), barattolame vario… Due belle foto ricordo con la coroncina tipica svedese in testa non ce le leva nessuno!!! AH! AH! AH! ….Ridicoli… Più tardi, non contento del panino Cami si “spara” un kebab! Camminando camminando capitiamo in grande piazzale con la pavimentazione a scacchi bianca e nera. Tutt’intorno è una galleria di negozi di ogni tipo. E’ la Metropolitana (TUNNELSBANA) e questa è la fermata “T Centralen”. Sono le 18.30 e i negozi chiudono…ma si intravede un centro commerciale e da “cultori” di questo genere di shopping entriamo per una sbirciatina. Torniamo in campeggio sfiniti alle 20.30…e continua a piovigginare. Entrando in camper ci rendiamo conto che….finalmente chiudiamo gli ombrelli! 28.06.2007 Giovedì Per quasi tutta la notte ha continuato a piovere. Ma quanta acqua avrà gettato giù da ieri mattina alle 6.00!!! Ma stamani un bel sole ci invita ad alzarci presto e ad uscire. Notiamo che ci sono tantissimi taxi, parecchi bus e per giunta regolari come riportato in tabella, metro puntuale e display tutti funzionanti. Alle 8.30, dopo aver preso il bus 55 davanti al campeggio e cambiato con il bus 47, arriviamo al VASA passando davanti al Nordiska Museets, un museo situato sull’isola di Djurgården, dedicato alla storia e alla cultura tradizionale dei popoli nordici degli ultimi 500 anni Fondato nel 1872, il museo fu trasferito nell’attuale edificio neorinascimentale scandinavo nel 1907. La sua ricca collezione riunisce oggetti d’uso quotidiano, armi, arredi, costumi, attrezzi per il lavoro artigianale e per la pesca, ai quali si aggiunge un’ampia raccolta di oggetti provenienti dalla tradizione lappone. Interessanti sono inoltre le sale di alcuni palazzi e castelli perfettamente ricostruite in tutto il loro splendore, con gli arredi originali. Il Museo, inoltre, ospita in ogni periodo dell’anno delle mostre sugli argomenti più vari: dalla lavorazione del vetro ad una retrospettiva sugli Abba (!!), alla culinaria ……(per correttezza confesso che queste notizie le ho trovate su internet non avendo visitato il Museo). Finalmente entriamo nel Vasa Museum. Un po’ di storia… Il maestoso vascello di re Gustav Adolf, il Vasa, doveva essere l’orgoglio della flotta da guerra svedese. Il destino decise diversamente difatti il vascello colò a picco poco dopo aver mollato gli ormeggi per il suo viaggio inaugurale nel 1628 (HI! HI! meschini!!!) Fu recuperato dai fondali fangosi ben 333 anni dopo ed ora è l’unico vascello del XVII secolo conservato al mondo. Le vicende del Vasa e l’epoca in cui fu varato, il modo in cui affondò, e lo spettacolare recupero viene proiettato ogni ora. Vasa Museum Abbiamo ancora tanto da vedere e con questa giornata di sole inaspettato decidiamo di andare … in barca. A piedi andiamo all’imbarco dello Stockolm Sightseen per una traversata memorabile: il Royal Canal Tour – tour del canale reale; escursione lungo l’ombroso e verdeggiante canale di Djurgardsbrunn. Facciamo rotta verso la città passando dinanzi al Vasa Museum, e il Tivoli. Prima… Durante…. ….e alla fine della gita in battello.. Alle ore 12.00 non ci facciamo trovare impreparati per il cambio della guardia al Palazzo Reale. Prima arriva la banda che intona una bellissima musica, poi entra in piazza un denso gruppo di guardie che all’unisono marciano a tempo. Frasi di rito…a noi incomprensibili….., spiegamento di bandiera, scambio di convenevoli e il cambio è fatto.

E’ stato tutto molto scontato ma il risultato è stato piacevole e interessante… forse perché il sole scandinavo ci ha contagiato un “amor di una patria” che non ci appartiene, ma che ci ha rapito dal primo giorno. Entusiasti del giro in battello, stabiliamo che la stockolm card va impiegata al meglio e perciò raggiungiamo un altro molo dove la stockolm sightseen ci attende per un altro giretto… E’ la volta del Historical Canal Tour, un viaggio attraverso il passato di Stoccolma. Oltre i suoi stretti canali e le sue rive lussureggianti scopriamo la storia della città e molti dei suoi edifici più famosi sempre grazie alle spiegazioni egregiamente raccontate in italiano ed ascoltate in cuffia. E’ stato curioso vedere casette (!!) di operai immerse nel verde, appartamenti galleggianti Case galleggianti Passando davanti all’isolotto di Langholmen, scorgiamo l’area camper sconsigliata in qualche diario di bordo… sono d’accordo! Si va poi al Municipio (City Hall) – Stundshut affacciato meravigliosamente sul lago. Purtroppo la guida è inglese e noi siamo gli unici a non capire i numerosi aneddoti che, sembrerebbero, divertenti..pazienza! Il Municipio si trova sull’isola di Kungsholmen nel centro di Stoccolma. Fu costruito dal 1911 al 1923; ottimo esempio dello stile svedese nazional-romantico ma con tante impronte del rinascimento italiano dal momento che l’architetto amava il Bel Paese. Ispirandosi ai palazzi italiani sviluppò lo “Stadshuset” attorno a due piazze – il cortile e la Sala Blu. L’edificio è costruito in mattoni – otto milioni di pezzi tagliati a mano – ed è uno degli ultimi edifici a Stoccolma dove quasi tutto è fatto da artigiani. Dopo aver visto l’effetto del mattone rosso l’architetto cambiò parere cosicché la Sala Blu (sul progetto era un salone blu) non fu intonacata del colore stabilito. Il nome già adottato su tutti i disegni rimane però ancora oggi. Qui ha luogo ogni anno il 10 dicembre il banchetto del Premio Nobel. La parte più spettacolare del Municipio è il Salone Dorato rivestito da un mosaico composto da 19 milioni di tessere dorate. Il giovane artista Einar Forseth si è lasciato influenzare dall’arte bizantina e disegnò dei personaggi della cultura svedese. Dopo la cena di gala per i Nobel, in questa sala viene organizzato il grande ballo. Bellissimo anche la Galleria del Principe, destinata ai ricevimenti ufficiali della città. Il Municipio è aperto al pubblico ma solo con guida. A dicembre anche in italiano (!!!)

Salone dorato Alla fine della visita ci togliamo il bollino che ci hanno attaccato sui vestiti e lo fissiamo, come i milioni di visitatori, al pannello vicino all’uscita contribuendo a colorare “preziosissimi quadri d’arte”. Abbiamo sfruttato quasi completamente la card, ma non contenti, approfittiamo di un giro sulla metropolitana (Tunnelsbana) e prendiamo la linea verde per andare a vedere “il globo” – fermata naturalmente “Globen” -. La zona circostante non è un granché e noi entriamo curiosi e ci imbattiamo… in un centro commerciale. Acquistiamo cartoline a go-go. All’uscita prendiamo la linea blu e poi cerchiamo di approfittare del tram n.7 perché deliziosissimo: stile vintage con stand di cartoline e possibilità di caffè on board. Ma quello che ci passa di fronte era fuori servizio così saliamo al volo sul n.47 per scendere presso il “Drammatike Theater e salire sul n. 55 che ci porta al campeggio. Arriviamo al camper sfiniti verso le 20.30. Il tempo di mangiare qualche cosa e poi a nanna. Grazie al cielo oggi c’è stato un bel sole.

Panorama dal Palazzo Reale 29.06.2007 Venerdi Siamo usciti dal campeggio alle ore 11.00 Camminiamo parecchio su per la E14 Alle 14.00 ci fermiamo per pranzare a GAVLE una delle più antiche città del Nord della Svezia. …Curiosità: ….Cat Stevens è la personalità nota legata a questa città poiché la mamma vi era originaria …. Vabbé…! Guido io e Cami si riposa un po’. Si fa gasolio per KR 460 (€ 48,42) La strada è scorrevole. Il paesaggio che la costeggia non varia mai…: alberi, foreste, ancora alberi ….. Cartelli stradali con l’avvertenza “attenzione attraversamento alci” …mai viste fino ad ora…

La carreggiata si fa unica e questo ci costringe a passare dai 110 km orari a 90 km, poi a 70 km e semmai attraversi un “centro abitato” di 4 casette arriviamo pure a 50 km orari… e non si transige (!!) … i controlli sono rigorosissimi e le multe salatissime! Ci accompagnano gli Abba, tanto per rimanere in tema. Sono le 18.50 e stiamo a 150 km da Umea e sembra non arrivare mai. Toh! Che strani fiori in quel giardino ?!? Migliaia di copri cerchi delle ruote di macchine tappezzano lo spazio verde dinanzi ad una casetta…CLIK CLIK!!

Il tom – tom tace da ore. Si risveglia quando, per fare rifornimento, dobbiamo deviare e allora, allertato, ci dice “fare inversione quando potete”. Ai bordi della strada cespugli di fiori bianchi, lilla e rosa , le orchidee selvatiche, ci allietano il cammino. Finalmente il paesaggio cambia un poco e numerosi laghetti ci infondono calma e pace con il mondo… Acc…!!!| si è risvegliato tom tommy che ci segnala un rondò. Siamo entrati in città: Ornskoldsvik. Foto al trampolino la cui vertiginosa discesa termina …al distributore di benzina. Mah!

Sono le 21.00, circa, finalmente arriviamo a UMEA

Parcheggiamo lungo il canale vicino ad altri pochi camper. La sosta è riservata alle sole automobili ma la tolleranza è di questo mondo… C’è un sole stupendo! Strano a dirsi considerato l’orario. Sui barconi la gente sta cenando. Noi passeggiamo nel parco incontrando molti giovani. Ne vediamo alcuni abbigliati un po’ da punk altri decisamente punk. Due ragazze si tuffano in acqua completamente vestite (non è poi così caldo…) un altro invece si fa il bagno in boxer. Passeggiando nel parco scatto foto,quando ad un certo punto una voce, che si leva da un gruppo di giovani con i capelli a “cresta di pappagallo”, ci dice qualcosa che non capiamo ma non ci ispirano molta simpatia cosicché ce ne andiamo da quel posto diventato improvvisamente inospitale e solitario .

Si va per negozi…chiusi… Una macchina americana degli anni ’60 ci passa accanto sgassando a più non posso, un’altra romba da far paura. Sembravano i preliminari di una corsa clandestina. Comunque fra capelli dritti, teste rasate, giubbotti neri, stereo che ululano “only you” e birre a go-go….riteniamo sia saggio terminare lì la visita ad Umea. In realtà non è male come cittadina ma alla sera evidentemente “scendono a valle i vichinghi”. Ce ne andiamo a Lovanger per la notte, sempre che faccia notte… e non abbiamo ancora cenato. Urca!!! Un’alce!!! Ne scorgo una dal manto così bruno che si confonde con i colori della foresta. E’ stata una cosa talmente rapida ed inaspettata che non ho fatto in tempo ad avvisare Cami il quale mi ha invidiato per tutta la serata. Cerchiamo un posticino per dormire e seguendo le indicazioni di un diario di bordo deviamo per KALLVIKEN, un incantevole gruppetto di casette rosse che si affacciano sul mar Baltico (arrivare a Lovanger e seguire le indicazioni; continuate fiduciosi anche dopo il piccolo centro abitato finché, finalmente, non finite quasi in acqua!! – coordinate Nord 64.32913, Est 021.37050). Rimarrete di stucco di fronte a tanta bellezza. Sono le ore 23.00 e non mi persuado che non vedremo la luna per i prossimi giorni di ferie! Sulla veranda di una casupola, intento a fumare e ad osservare il muto ondeggiare dell’acqua del mare, è seduto su una sedia a dondolo un signore di una certa età al quale chiediamo il permesso di sostare lì per la notte. Purtroppo non capisce nemmeno l’inglese quindi ce ne andiamo a malincuore temendo solo di aver invaso con il camper l’esiguo spazio, probabilmente, di proprietà privata. Ritorniamo nel centro abitato…si fa per dire a quell’ora sembra una cittadina fantasma. Sostiamo in un parcheggio accanto ad un altro camper che, neanche a farlo apposta, è di Roma (!!). Non disturbiamo poiché è quasi mezzanotte (!!) cosicché ceniamo al volo e a nanna riparati il più possibile dalla luce ancora tanto vitale del sole. 30.6.2007 Sabato Camillo si sveglia presto e ci muoviamo con il camper per andare nel posticino in riva al fiordo scoperto ieri sera. Facciamo colazione sotto un sole delizioso che rende la temperatura primaverile. I mie occhi hanno “fotografato” lo spettacolo che non scorderemo mai.. Come il primo amore! Troveremo durante il nostro viaggio fantastico altri numerosi panorami mozzafiato ma questo sarà il nostro ricordo preferito. Riprendiamo a malincuore il viaggio sulla E4 e i primi rilevatori di velocità ci fanno rallentare. Rovaniemi è a 400 km e se il ritmo non supera i 90km orari ci vorrà un bel po’. Camillo si guarda intorno, con la smania di un bambino, con la speranza di scorgere un’alce o una renna. Il cielo è blu, solo qualche nuvola incornicia il paesaggio silvestre intervallato a volte dai fiordi. L’aria è fresca e pura….”…vivi che la vita è una…e non c’è niente per sempre…”. “Ascolta” dei Pooh. E’ arrivato il momento di fare rifornimento: 470KR (€ 49,47). Il contachilometri segna 15.154 Sonnecchio un po’, sarà che ho un certo languorino.. Sono le 12.30 e siamo entrati nel KALIX COMMUN. Finalmente avvisto un branco di renne dal manto pezzato presso una recinzione. Ci avviciniamo e loro, nemmeno tanto impaurite, se ne vanno con aria di sufficienza di chi ne ha visti tanti di animali …come noi! Abbiamo soddisfatto la curiosità di Camillo che continua a guidare canticchiando. Proseguiamo il viaggio dopo un bel pranzetto a base di sedanini con pachino, basilico e mozzarella. Avvistiamo inaspettatamente un cartello, che purtroppo non riesco a fotografare, con su scritto il nome del luogo: Grankullen Sicuramente sono fortunati i cittadini del posto! Accidenti stiamo passando il confine!! Arriva la Finlandia!! Foto di rito alla cartellonistica e un bel primo piano alla graziosa aiuola della cittadina Haparanda.

Ci lasciamo la Svezia alle spalle e mettiamo 1 ora avanti il nostro orologio. Ora stiamo sul “pezzettino” di autostrada che collega Tornio a Kemi per prendere poi la E75 per Rovaniemi (ancora 107 km…) Il paesaggio non è cambiato di una virgola. Saliamo nell’entroterra. Ascoltiamo alla “Radio Ylesuomi” canzoni terribili e dialoghi tra dj e ascoltatori…che dicono?? Beh cosa ci aspettavamo?! UAU!! Ora trasmettono “Hey Jude” dei Mitici Beatles. Ci fermiamo presso un’area per il rifornimento e notiamo come uniche costruzioni lunghe casette blu con imposte delle finestre bianche di cui uno è un Motel (Motelli). Un cartellone pubblicizza pizza e coca cola… finlandesi tutte e due?? Cmq pagato € 35,00 (€1,029 il l.). Finalmente arriviamo al Santa Klaus Village!! Sono le 18.00 ora locale (infatti le mie foto riproducono un orario diverso…) e i negozi chiudono fra mezz’ora. Foto, foto, ripresa, foto! Insomma fotografo tutto. Pioviggina e ammazziamo il tempo osservando le vetrine…sono certa che domani partiranno minimo 100€ in souvenir. Acquistiamo le letterine che arriveranno nel periodo natalizio ai nipotini Marta e Matteo, senza dimenticare Dario, Sara e Christian, i nostri piccolini…

Napapiri… Ovvero Il Circolo Polare Artico…. Che conquista arrivare fin qui!!

Assistiamo alla partenza di una maratona il cui VIA è dato da Babbo Natale “in persona”…Si può partecipare anche solo camminando. Comunque Babbo Natale ad ognuno di essi darà un diploma che attesta l´attraversamento del Circolo Polare Artico. Fotografo l’evento e riprendo la partenza. C’è un tizio che nudo, con addosso solo una mutandona con pannolone, con barba bianca e cappello rosso, zompetta per riscaldarsi. Partecipa anche lui. Babbo Natale, Joulupukki, Papà Noel, Santa Claus, Sankt Nicolaus, Julenisse. Un omone, vestito di rosso e con il volto incorniciato da lunga barba bianca, ci sorride augurandoci buona vacanza. Torniamo in camper per la cena e a nanna controvoglia a causa della solita luce che alle ore 23.30 non accenna a diminuire. …Acc… alle zanzare …neanche il freddo le ammazza!!! 01.07.2008 Domenica Alle ore 9 siamo già di nuovo tra le vetrine dei negozi di souvenir. Visitiamo l’ufficio di Babbo Natale sulla cui scrivania giacciono svariate cartoline e letterine di bimbi, da tutte le parti del mondo, con richieste di doni. Il posto è magico e ci cattura immediatamente.

Entriamo nella stanza dove il Babbone ci invita per una foto. L’ambiente è, sapientemente ricreato, Gironzoliamo nel salotto dove egli vive. Ci avviciniamo per salutarlo e non ci passa neanche per la testa di farci fotografare dal folletto che si appresta a metterci in posa!! No grazie ci dispiace ma €23 sono troppi!! Comunque lui ci chiama e ci chiede, in un italiano non proprio perfetto,da dove veniamo, ed io: “Roma” e lui: “Ohh Roma, bellissima, anche io verrò a Roma alla fine dell’anno!!” , ed io – che ci casco con tutte le scarpe..: “Oh, turista?” , e lui: “No, per Natale!!” e mi mostra gli innumerevoli sacchi colmi di giocattoli che lo circondano!!!!! Bello scherzo!! Dopo altre due o tre chiacchiere mi rendo conto che ho l’aria scema e parlo in falsetto con Babbo Natale! All’inizio ero lucidissima e consapevole che sotto quel travestimento c’è un uomo che si guadagna da vivere mascherandosi……ma poi una volta usciti da quell’atmosfera suggestiva anche Cami mi confida che è rimasto stregato dal quel clima fiabesco. Siamo rimasti sedotti come bambini. E pensare che ho visto anche gli scoiattoli che andavano a zonzo….beh ho ricordato Cip e Ciop!!!

N.B. Non entrate in questo mondo scettici, e non osservate ciò che vi circonda con distacco, fatevi condurre nel mondo delle fiabe con lo spirito di un bambino…ogni tanto fa bene all’anima…tanto poi saranno i prezzi dei souvenir a farvi tornare alla realtà! Ce ne andiamo da quel meraviglioso mondo del fantastico alle ore 10.30 con un’aria un po’ imbronciata ma la strada è ancora tanta e il mitico Nord Kapp ci aspetta. Al primo distributore facciamo rifornimento € 50 (€1,14 il litro). Cominciamo con un rettilineo …si sale…si scende…da 100Km orari passiamo a 60Km orari…. Su Radio Ylesuomi ascoltiamo la prima canzone italiana. “I love Portofino” di Fred Buscaglione… Sonnecchio un po’ quando mi sveglia una brusca frenata…Cami impreca contro un branco di renne che attraversano la strada incuranti del passaggio delle macchine. Pranzo al volo poi di nuovo via. Fermata obbligatoria ad Inari in piena zona Lappone – nord della Finlandia. La regione è famosa per la cultura dei Sami, un popolo che vive da millenni in relazione con la natura. I Sami sono allevatori di renne e cacciatori e conoscono la Lapponia meglio di chiunque al mondo. Per molti versi essi mantengono con orgoglio e tanta energia la loro cultura e lo stile di vita tradizionale. Per quanto i Sami odierni siano ormai stanziali, un elemento del loro tradizionale nomadismo permane ancora nella pratica del pascolo, per cui i pastori di renne e le loro famiglie durante i mesi estivi seguono i branchi spostandosi dalle foreste verso le montagne. Ad Inari troviamo un interessante museo dedicato a loro. Il museo, seppur piccolo, è una struttura tipica, con i colori di questo popolo oramai in estinzione: blu, rosso, verde e giallo; al suo interno è possibile ammirare alcune riproduzioni dei loro mezzi di sopravivenza: tende, imbarcazioni, canne da pesca, slitte, nonchè gli abiti tradizionali e quelli confezionati con le pelli di renna. Tutto intorno è un vero e proprio villaggio Sami

Si riparte. A Kaamanen svoltiamo a sx per prendere la 92. Sono stati i circa 100 km più brutti di tutto il viaggio..finora…UP and Down!! Sali e scendi a più non posso, montagne russe a go-go… Ore 19.30 FINLANDIA Si fa gasolio a € 1,10 il litro per un totale di € 16.50 Riprendiamo a malincuore la 92…..uffa troppo sconnessa!!! Incontriamo numerosi ciclisti che si avventurano per raggiungere Capo Nord.. E’ molto facile incontrare curiosi sciatori che con appositi “sci a rotelle” e impugnando le tipiche bacchette rifanno il movimen¬to tipico del fondista…ma su strada! Fuori fa 13° e la giornata non sembra male. La notte sostiamo a Lakselv. Al parcheggio della Coop. Abbiamo cercato un posto migliore ma oramai sfiniti abbiamo capitolato. Comunque camper attira camper e così dopo pochi minuti eravamo in tre. 02.07.2008 Lunedi Una bella foto ricordo al parcheggio e vai! Camminando camminando dopo circa un chilometro avvistiamo delle belle tende lapponi. E pensare che qui si poteva sostare in tutta tranquillità!! La cittadina si affaccia sul Porsanger Fjorden. Continuiamo per la nostra strada che ci offre moltissime occasioni per fermarci. La strada è sempre piena di curve ma ad ogni svolta lo spettacolo è mozzafiato!! Siamo fortunatissimi c’è un sole straordinario, il mare è di un blu profondo e le lievi increspature brillano come stelle.

Lungo la strada ci fermiamo incuriositi dalle impalcature sulle quali, protetti da resistenti reti metalliche, giacciono oramai essiccati, centinaia e centinaia di merluzzi. Che spettacolo ragazzi! Più avanti facciamo una sosta presso una rivendita di souvenirs. E noi acquistiamo salamino di carne di renna,maccarello sotto vuoto, un belpaio di corna gigantesche (da portare a casa… non ce ne fossero abbastanza!!!) il cui costo era di 20€ ma due coppie di simpaticissimi norvegesi conosciuti lì per lì, amanti della città di Roma, si impietosiscono osservando il vano tentativo di Cami di chiedere “lo sconto” alla rivenditrice che, naturalmente parla solo norvegese, e quindi si avventurano loro strappando la modica cifra di 5€ di abbuono.

Naturalmente ringraziamo della divertente scenetta instauratasi tra loro e la negoziante vestita con abiti lappone e, divertiti della estroversa coppia, ce ne andiamo soddisfatti dell’acquisto. La meta non è lontana ma Cami dice che ci fermiamo ancora non arriveremo mai!! OK! Dritti verso la nostra destinazione!!! Ehi una renna !!! Fermati fermati che voglio fotografarla… Ma non contenta scendo e mi faccio fare una foto da Cami con la “belva” che bruca tranquillamente.

Ora basta interruzioni….infatti dopo circa mezz’ora eccoci arrivati…lungo un fiordo meravigliosamente invitante. Non resistiamo e entriamo in acqua con i soli piedi che al contatto si surgelano all’istante. Raccolgo due sassi e una stella marina morta e portata dalla corrente a riva. Scatto due foto ad una coppia che pesca e…che pesca!

Accidenti per percorrere 100 Km ci stiamo impiegando 4 ore!!!

Finalmente arriviamo al NORDKAPPTUNNELEN!!! Ben 6,870 Km di lunghezza e con una profondità massima di 212 metri s.l.m. All’uscita ci dà il benvenuto il pedaggio: 507 Krone (pari ad € 64)…camper lungo pedaggio indigesto! Arrivati al “confine” con il piazzale …altro pedaggio: 390 Kroner ( stesso camper stesso boccone amaro!). Arriviamo nell’area di sosta per i camper “alleggeriti” ma entusiasti della riuscita dell’impresa. I camper sono molti e come succede spesso chi arriva primo si piazza meglio. Lungo il margine della scogliera non c’era più un posto e quindi ci siamo sistemati al centro dello slargo. Rassegnati abbiamo fatto un primo giro di perlustrazione e ci consola il fatto che il sole di mezzanotte, è d’uopo, lo si vede dal “monumento al globo”, una grande sfera in acciaio che designa l’importanza geografica della località e che ci ricorda che siamo ben oltre il Circolo Polare Artico e davanti a noi si staglia l’immensità del mare che conduce fino al Polo Nord. Il panorama è dominato dal Nordkahallen un imponente centro visitatori molto grande di sicura utilità se si trova il tempo avverso e ci si trova nell’impossibilità di scattare foto al sole di mezzanotte. Se poi si trovano le condizioni metereologiche particolarmente sfavorevoli la presenza del Centro diventa davvero fondamentale. All’interno c’è una grande sala multimediale dove si proiettano filmati ed immagini, una terrazza panoramica, un negozio di souvenir, un ufficio postale e ufficio informazione, Caffè e Bar dove vengono serviti champagne e caviale. Presso l’ufficio postale è possibile richiedere il timbro Capo Nord sulle cartoline postali inviate da Nordkapp. L’orizzonte è rosso acceso, il cielo è totalmente pulito ed azzurro. Il sole, come una palla infuocata, lo seguiamo discendere, ma mai scomparire, e poi, appena dopo la mezzanotte, lo osserviamo iniziare l’ascesa che annuncia il nuovo giorno… Questo è lo spettacolo che ognuno di noi ha ammirato e ammirerà nei secoli a venire e che rimarrà per sempre impresso negli occhi, nella mente e nel cuore di tutti i fortunati come noi che hanno goduto del bellissimo tempo. 03.07.2007 Martedi Sveglia alle 9.00. E con molta calma ce ne andiamo passando di nuovo per il Nordkapp tunnel e sborsiamo altri 507 Kroner. Facciamo gasolio: 250 Kroner. La direzione presa è Alta situata nella contea di Finnmark. Deviamo incuriositi ad Hammerfest ma la visita alla cittadina è brevissima in quanto dopo le meraviglie incontrate non ci andava di soffermarci in un luogo tanto sgraziato, invaso da palazzoni grigi e numerose strade interrotte per lavori in corso. In un cantiere scorgiamo, del tutto fuori luogo, un paio di renne. Oggi la città è, purtroppo, in via di cambiamento grazie ad un immenso pozzo di gas naturale nel mare di Barents che, collegato ad una piccola isola al largo di Hammerfest da un gasdotto più lungo del mondo (143 km.) e, con un’estrazione che assicurerà energia per circa 25-30 anni, provocherà un profondo impatto ambientale ma soddisferà l’economia della città (!)… Ritorniamo sui nostri passi. A SKAIDI (sulla E6) presso la stazione STATOIL dietro la casetta in legno di souvenir troviamo un camper service. Facciamo anche rifornimento: 350 Kroner. Arriviamo ad Alta alle 20.00 Andiamo a parcheggiare, per passarci anche la notte, nello spiazzo vicino al museo di Alta. Ci sono diversi camper tre dei quali italiani. Per 70 Kroner cd. Iniziamo la visita (il museo chiude alle 21). I graffiti rupestri di Alta fanno parte di un sito archeologico. Il sito ospita circa 3000 incisioni ed è stato trasformato in un museo a cielo aperto. Questo luogo venne compreso tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO nel 1985. Le incisioni più antiche sono databili attorno al 4200 a.C., mentre le più recenti sono del 500 a.C. La grande varietà di immagini illustra una civiltà dedita alla caccia e alla pesca; abili nella costruzione di barche. Questi popoli praticavano riti sciamani che comprendevano il culto degli orsi e di altri animali. La conoscenza di questa civiltà si limita a quello che si apprende dall’analisi delle pitture rupestri. (Wikipedia)

Dopo una breve tappa all’esposizione interna – con descrizioni in inglese, norvegese e lappone – iniziamo il percorso che è di circa 3km ed è realizzabile in 1h30′ fermandosi in ogni punto. La visita all’aperto è allietata da un itinerario che attraversa spazi naturali, immersi nella natura e con vista Altafjord. Solo per questa parte eravamo provvisti di una brochure in italiano. Lungo il cammino abbiamo avuto l’opportunità di sederci su una panchina e soffermarci ad ammirare il sole che implacabile ci ha riscaldato per tutto il tempo.

La visita all’esterno non è vincolata da orari di chiusura così tra una foto e l’altra, una passeggiata e un riposino, siamo tornati al camper alle ore 22.00.

04.07.2007 Mercoledi Si parte percorrendo la E6 per Tromso. La strada è panoramica e la vista è suggestiva. Il sole, dono di una sfacciata fortuna, esalta il colore verde della vegetazione delle colline, il blu del mare e il bianco accecante della neve delle montagne. Il tutto fa del fiordo una immagine irreale. Pranziamo in uno spiazzo con vista mozzafiato. Sembriamo sospesi nell’aria; il silenzio è rotto solo dalle rare macchine che passano. 5 minuti di relax sulle sdraio, un buon caffè e poi di nuovo via. L’unico neo di questo passaggio in Norvegia è la velocità che non può superare i 60 km orari, vuoi per l’obbligo segnalato dai cartelli stradali che per le numerose curve. Alle ore 16.00 arrivo a Olderalen e per 137 Kroner ci imbarchiamo per sbarcare dopo mezz’ora a Lyngseidet. Con la strada 91 ci dirigiamo a Svensbu poi di nuovo il traghetto (sigh!) e per 350 Kroner (!!!) sbarchiamo a Breivikeidet. Arriviamo a Tromso. Tromsø è situata a nord di Trondheim e si trova nella regione di Troms. Oltre che essere la base di spedizioni per il polo, è anche detta “porta dell’artico”. E’anche una frizzante cittadina universitaria ed è il nome di un letto venduto all’Ikea (Hi! Hi!). Passeggiamo dopo aver assicurato al camper un rispettabile parcheggio…c/s vicino al ponte gratis. I negozi sono chiusi ma scorgiamo una chiesa in stile moderno e leggiamo un volantino nel quale si annuncia un concerto a mezzanotte alla modica cifra di 90 Kroner cd. Decidiamo di assistere allo spettacolo nella chiesa che, dopo una veloce ricerca, scopriamo che è denominata la Cattedrale dell’Artico.

05.07.2007 Giovedi Visita alla città mangiucchiando un Brownie acquistato in pasticceria e un bel cestino di fragole preso da uno dei tanti stand che vendono anche frutti di bosco e lamponi. Il sole splende sulle nostre teste e ci rende entusiasti di aver intrapreso quest’avventura! Ripartiamo verso le 13.30. Rifornimento sulla E 6: 480 Kroner. Il viaggio come al solito è piacevolissimo e allietato da panorami stupendi che fotografiamo per non perderne nemmeno uno.

Arriviamo a Lodingen (Isole Vesteralen) nell’area attrezzata completa di c/s, elettricità, casetta con wc e docce calde a volontà. Paghiamo con il solito sistema che ritroveremo in altri posti: soldi in una busta o cassetta privi del personale che possa verificare l’avvenuto pagamento… Conosciamo una coppia di Treviso molto simpatica con la quale chiacchieriamo fino all’ora di cena. Dopo una doccia e un pasto frugale ospitiamo la coppia nel nostro camper e ascoltiamo i racconti delle loro avventure con il camper durante i viaggi in Turchia, Francia, Portogallo, Spagna… A nanna verso l’una…. Di notte… 06.07.2007 Venerdi Poco dopo le 10.00 un giro per l’area e per fotografare l’ambiente circostante. Partiamo per le Lofoten, gruppo di isole situato a nord del circolo polare artico. Tra la terraferma e il “gruppo” delle Lofoten si trova il fiordo Vestfjorden. Ci imbarchiamo a Melbu con sbarco a Fiskebol….ci siamo iniziano gli scenari più belli che abbiamo mai visto. Le Lofoten sono un arcipelago di isole formate da una quantità di rocce gigantesche che scivolano in mare modellando lembi di terra verde senza fine ai cui piedi avvinghiate case colorate ospitano una piccola comunità che si muove su piccole barche. E’ necessario dedicare molta attenzione alle Lofoten: la luce, il vento, il clima, le nuvole, l’immensità esagerata delle solitarie estensioni di verde…. L’intero paesaggio va assaporato lentamente gustando in ogni battito di ciglia il mutare del paesaggio sensibile ad ogni variazione di bagliore… Soltanto così ho potuto portare con me e conservare nei miei occhi lo splendido fascino dell’arcipelago. Davanti a noi ci sono tante montagne in ombra coperte di ghiaccio perenne che scivolano in un mare blu incredibilmente pulito. Raggiungiamo incuriositi dal nome, A, ultimo insediamento della punta estrema dell’isola di Moskenesoy sulla E 10 detta anche strada del re Olav V. Su un libro leggo che, non a caso, è l’ultima lettera dell’alfabeto norvegese. A è un villaggio che ha perso il suo ruolo di porto di pesca per fare spazio a una cittadina per turisti che da ogni parte del mondo viene qui per affittare le rorbuer, affascinanti casette usate un tempo dai pescatori stagionali di merluzzo, ora abilmente adattate per offrire ai visitatori che ne richiedono l’affitto, un rifugio total relax! Da A andiamo a Reine. Inutile dire che la strada panoramica ci ha offerto mille occasioni per fermarci. Finalmente arriviamo a Reine – capoluogo del comune di Moskenes – e già dalla E10 il colpo d’occhio è notevole. Dal ponte si para dinanzi a noi un villaggio con porticciolo circondato bagnato da un mare stupendo dai colori verde smeraldo. Parcheggiamo di fronte alle barche e facciamo una passeggiata per “assaggiare” il luogo. Ceniamo sulle panche attrezzate per i pic-nic e mentre noi spizzichiamo dalle scatolette, un francese sta pulendo dei pesciotti che ha pescato e con l’aiuto della moglie ne ricava dei filetti da surgelare. Saranno state le nostre occhiate insistenti che fanno intenerire il francese il quale ci regala una busta di pesci (piccoli) già puliti. …senza fatica abbiamo già gli ingredienti necessari per una zuppetta di pesce… Per il dopo cena ci concediamo relax e lettura immersi nel silenzio a tratti interrotto dalle onde del mare e dai gabbiani dispettosi che ci svolazzano intorno e il cui grido ci sembra un inno alla gioia.

07.07.2007 – Sabato Stanotte due giovani coppie di norvegesi hanno alzato il gomito e ci hanno disturbato con tante chiacchiere e risate… Stamattina la meta è EGGUM. Strada facendo ci fermiamo a Ramberg – nel comune di Flakstad – una fantastica mezza luna di sabbia bianca tropicale di fronte ad una baia dalle acque verdi-azzurre e, sullo sfondo, montagne artiche sporcate di neve.

Il bel tempo ci assiste e fotografo tutto a più non posso. La prova di saggiare l’acqua dell’Artico sognando di stare ai Caraibi non è proprio riuscita!! I piedi a contatto con l’acqua si gelano istantaneamente e l’idea di fare un bagno , che mi era balenata nella mente un attimo fa, sfuma…. Ci rimettiamo in moto e ci fermiamo a Nusfjord, un piccolo villaggio prescelto come progetto pilota per la conservazione di antiche costruzioni in Norvegia. Troviamo numerose casette utilizzate durante l’estate dai turisti e dai pescatori l’inverno. Le poche rorbu si possono raggiungere pagando 5€. Tutt’intorno la vegetazione si rispecchia nel mare creando effetti di luce incantevoli.

Viviamo quest’ avventura immergendoci ogni giorno nelle emozioni che ognuno di noi vive con le proprie sensazioni. Incontriamo sempre un paesaggio diverso, e ogni chilometro ci fa scoprire qualcosa di nuovo sostituendo mentalmente il precedente, un avvicendarsi di scenari, di volti, di animali, di case, di nuvole, di pioggia e di sole che ci da luce 24 ore al giorno! A conferma del sopra descritto, lungo la strada ci fermiamo nei pressi di un “punto panoramico” segnalato da un cartello stradale. Difatti seguendo l’indicazione e saliti pochi scalini ci godiamo il panorama e scattiamo foto. Beh…utilizziamo l’autoscatto!! Presto che è tardi!! Arriviamo ad EGGUM prima dell’ora di pranzo. E’ un minuscolo villaggio fuori dal quale, seguendo la strada, troviamo le rovine di una fortezza che spicca sul mare. Il colpo d’occhio è molto suggestivo. E’ bellissima la spiaggia di sassi, punto ideale per sostare indisturbati e ammirare il sole di mezzanotte. La limpida giornata di sole ci dà l’opportunità di vedere le Vesteralen. Sistemato il camper passeggiamo e ci dilettiamo nelle nostre rilassanti letture, circondati dalla natura e coccolati dal canto dei gabbiani. La visita nel circondario ci fa scoprire un piccolo lago incantevole al centro del quale c’è un isolotto. Si avvicina l’ora di cena e due coppie di stranieri si sistemano astutamente in cima alla collina dove sta la fortezza. Tavolo ben apparecchiato, bicchieri di vino rosso … non potevano scegliere posto più romantico per vedere il sole di mezzanotte. La zona si popola e l’arrivo dell’ora cruciale è sempre emozionante, nonostante ne abbiamo fatte tante, non riesco a fermarmi… Cik! Clik! Clik!

08.07.2007 Domenica Ci avviamo verso il centro di Moskenes per imbarcarci. Arrivamo alle 12 e ci sono già diversi camper e autoveicoli in coda. Ci raggiungono “i prenotati” che hanno la priorità per salire sul ferry. Alle ore 14 finalmente arriva il traghetto. Purtroppo non entriamo tutti così in molti restiamo fuori. Chiedo a che ora arriva il prossimo e mi rispondono alle 19.15… Aaagh!!!! Ci prende un colpo, altre 5 ore in coda ad aspettare!?! E così fanno 7 ore in tutto. Ci guardiamo intorno e solo noi due rasentiamo l’isteria! Gli altri con flemmatica pazienza si organizzano prendendo il sole sulle sdraio, altri vanno al chiosco a fare uno spuntino, altri tirano fuori le carte… Rassegnati a subire in silenzio, ci organizziamo per scongiurare la noia. Sonnecchiamo… Passano le ore… finalmente arrivano le 19.15 ma il ferry non si vede… veniamo a sapere che per un imprevisto porta un’ora di ritardo….. E no!!! La pazienza sta lasciando spazio all’ira funesta! Aspettiamo un’altra oretta ed ad un certo punto arrivano “i prenotati”…Ho l’impressione che non era un ritardo ma una malvagia disinformazione da parte del personale… Beh a questo punto non ci sono santi che tengano, passi per i prenotati ma subito dopo ci siamo noi perbacco!!! Bene, riusciamo ad imbarcarci ma dato che ogni paese ha i suoi imbecilli, coloro che sono entrati prima hanno invaso con borse, teli, e quant’altro tutti i posti disponibili, pertanto noi, per la modica cifra di 687 Kroner (circa 90€), passiamo le 4 ore di viaggio scomodamente seduti sulle cassette di plastica delle bottiglie. A mezzanotte passata siamo a Bodo. Dopo un rapido giro per trovare un posto per dormire torniamo nei pressi dello sbarco vicino ad altri due camper. Giornata persa e da dimenticare. 09.07.2008 Lunedi La passeggiatina a Bodo è stata piacevole e all’Info ci informiamo per gli orari in cui si verifica un suggestivo spettacolo naturale: il “maelstrom” ossia il vortice in norvegese moskstraumen. Il fenomeno, causato dalla conformazione dello stretto tra Lofotodden e Vaeroy , si verifica due volte al giorno. Il flusso di marea, andando avanti e indietro, genera una corrente molto forte causando i mulinelli di circa 10 metri di diametro e profondi 5 metri che si formano, si sollevano, si fondono e si disperdono. E’ l’ambente ideale per il plancton e di conseguenza c’è una forte affluenza di pesci. Prendiamo un foglio illustrativo che indica anche gli orari in cui la corrente e più forte. Arriviamo al comodo parcheggio sotto l’altissimo ponte dal quale la vista del fenomeno è ideale per le foto ed anche perché si può ammirare lo stupendo panorama. Dall’alto lo spettacolo è fantastico ed inquietante allo stesso tempo: lo stretto di mare sembra diviso in tre corsie dove ai lati i gorghi si formano, spariscono, si riformano più grandi, al centro, indisturbato, un tappeto d’acqua si sposta ad una velocità di 20 nodi verso il fiordo.. In mezzo alla corrente, sull’isola di Storholmen, colonie di gabbiano strepitano a più non posso. L’enorme potenza della corrente rende impossibile la navigazione alle piccole imbarcazioni pertanto sconsigliano la traversata, eppure nonostante il divieto il “pavone” di turno tenta il guado mettendo a repentaglio l’incolumità dei suoi amici. Se ne va con la coda tra le gambe dopo aver fatto una pessima figura ma, non contento, ci riprova percorrendo la corrente evitando furbamente i gorghi. All’improvviso da nulla appaiono tre gommoni sapientemente guidati da esperti che, con maestria, si tengono a giusta distanza e illustrano ai turisti equipaggiati di giubbotti di salvataggio il fantastico fenomeno. Lasciamo all’immaginazione di chi legge scoprire il “fascino” della città di Bodo tanto decantata dalla nostra guida Lonely Planet. Comunque è bello il paesaggio che la circonda fatto di vette alte e lontane coperte di neve. La giornata è stupenda. Tantissime come questa ci hanno accompagnato e speriamo altrettante ne troveremo. Si va per Mo i Rana la città più vicina al Circolo Polare Artico. Facciamo rifornimento 400,06 Kroner. La strada è tanta e passiamo quasi tutta la giornata a guidare. La E6, la grande strada del nord, è panoramica ma faticosa come tante altre che abbiamo percorso, con saliscendi che ora rallentano, ora accelerano la velocità. Sono numerosi i cartelli stradali che avvertono di fare attenzione al passaggio delle alci…(…ma per favore!), ai cavalieri a cavallo (beati loro…), alle pecore con agnelli si anche a quelli! Già prima dell’arrivo il paesaggio sembra prepararsi alla trasformazione all’evento. I boschi lasciano spazio alla tundra schiaffeggiata dai venti freddi del nord. La strada sale a 650 metri di quota e le montagne fanno parte del Parco Nazionale Saltfjellet. Il paesaggio è desolato privo di significato confrontato col Napapiri già visitato. Il Polarsiklesenteret è un centro visitatori che offre solo un po’ di ristoro al turista. Troviamo un negozio di souvenir, abbigliamento dove viene rilasciato un attestato che certifica il transito del Circolo Polare Artico. All’esterno ci fotografiamo accanto al monumento sul quale sono riportate le coordinate del luogo. Sul retro del Centro c’è una collinetta disseminata di cumuli di sassi a forma di piramidi lasciati dai visitatori quale ricordo personale.

Il cielo è coperto dalle nuvole, le zanzare , immortali, al vento e al freddo, non ci danno tregua. Il nostro giro si limita ad una mezz’ora poi via. Arriviamo a Mo i Rana e l’ambiente non ci piace. Abituati ai graziosi paesini di pescatori, Mo i Rana è una cittadina che valutiamo per la sola sosta notturna in un’area per lo più polverosa e sgraziata nei pressi di un cantiere. 10.07.2008 Martedi Si fa gasolio 330,02 Kroner. Il tempo è bruttino. E’ nostra intenzione fermarci a Mosjoen lungo la E6, ma esattamente a circa 1 km. Più a sud lungo il Vefsnfjorden: Sjogata. La cittadina è graziosa, peccato la pioggerellina. Vanta oltre 100 edifici dichiarati beni di interesse storico. Ha ottenuto la “Rosa di Olav”, riconoscimento qualificante ai fini dell’Eredità Culturale Norvegese.

Un’altra trentina di chilometri a sud e Cami intravede un cartello stradale che indica la cascata Laksforsen alta 17 metri.. Io sonnecchiavo e mi ha svegliato la tumultuosa massa d’acqua la cui forza impetuosa alza una nuvola di goccioline che rende l’aria nebbiosa e il cui fragore rompe presuntuosamente il silenzio dell’area selvaggia che la circonda. Da non perdere. Dopo un lauto pranzetto e un buon caffè si riparte. Lasciamo la lunga e stretta regione del Nordland per entrare nel Trondelag alle 16. Sono tre ore che si cammina e dopo aver superato la triste tundra il paesaggio è cambiato; querce, faggi, betulle. La contemplazione del paesaggio e la riflessione su come madre natura si sia sbizzarrita in questa parte del mondo mi fa cadere in uno stato di trance…. Praticamente mi addormento. Arriviamo a Steinkjer alle 19.40. Andiamo a fare un po’ di spesa alla Lidl e dopo aver preso il necessario e forse anche più, alla cassa ci dicono che non accettano carte di credito. Non avendo sufficiente moneta lasciamo tutto e ce ne andiamo. Facciamo gasolio 340,03 Kroner. Inspiegabilmente il navigatore ci fa prendere una strada diversa e lasciamo la E6. Seguiamo fiduciosi ma mi accorgo che abbiamo alla nostra sinistra il Trondheimsfjorden, è una strada minore che arriva a Rorvik poi di lì tom tommy ci dice di girare a sinistra e prendere il traghetto!! Dopotutto gli avevamo chiesto la strada più veloce! Arriviamo all’imbarco alle 21.15 e vediamo partire il ferry. Il prossimo alle 22.15. Paghiamo 102 Kroner (12,75€ per 6 mt. + guidatore e un passeggero). Nell’attesa Cami mangia qualcosa io invece mi faccio una bella cioccolata calda.

Prendiamo il ferry e dopo circa 20 min. Di traversata sbarchiamo a Flakk alle 22.35. Dopo 19 km. Circa arriviamo a Trondheim e ci dirigiamo verso il quartiere Lade dove c’è un’ampia area per i camper, senza c/s. Finalmente a nanna. 11.07.08 Mercoledi Verso le 10.30 inizia la visita alla città. Il cielo è azzurro e il sole è caldo. Il primo impatto lo abbiamo con le vecchie costruzioni su palafitte lungo il fiume Nidelven che risalgono al ‘700 e conservano ancora l’aspetto di allora. Dal Vecchio Ponte (Gamble Bybro) costruito nel 1681, si ha una bella vista dell’insieme delle case. La cattedrale (detta anche di Nidaros) è la chiesa più famosa, il santuario nazionale della Norvegia costruita sulla tomba di Sant’Olav. La sua costruzione iniziò nel 1070 e finì nel 1300 ma ancora oggi, purtroppo a causa di vari incendi verificati nei secoli e dopo numerose ricostruzioni e restauri, si stanno facendo piccole opere di manutenzione. Non ci perdiamo la visita dall’alto che appare fantastica e che ci gratifica di tanti scalini fatti.

Vicino al Ponte Vecchio notiamo una cosa che non avevamo mai visto: la ciclovia Trampe una rotaia per facilitare la salita ai ciclisti. Una rotaia che funziona inserendo una scheda chiave, a questo punto si innesca il meccanismo che fa fuoriuscire un pedale sul quale si poggia il piede che spinge su per l’ascesa. Comodo no?? Il giro per la città ci fa venire un languorino… parecchie bancarelle di ciliegie e fragole ci invitano all’acquisto e noi accettiamo la sfida. Mangiamo comodamente seduti su una panchina in piazza centrale “Torget” – vicino all’Ufficio Informazioni – dove c’è una statua in bronzo raffigurante una donna che, si dice, arrivò in città come domestica e salutava augurando “Go ‘dagen” – Buona giornata. Ma la fame vera prende il sopravvento e non contenti dello spuntino ci lanciamo alla ricerca di un mercato del pesce di cui abbiamo sentito parlare e considerato che qui il merluzzo è sovrano…. Ce lo spariamo in tutte le salse!!! Dopo la pappata una passeggiata ci sta bene e attraversiamo la “vie pedonal” guardando distrattamente i negozi. Facciamo una doccia ristoratrice e via alle 18.00 Ce ne andiamo da Trondheim e per uscire dalla città abbiamo superato due pedaggi da 16 Kroner ciascuno. Come al solito ci imbattiamo nel traghetto di turno! Ad Halsa per Kanestraum.. Insomma 1^ imbarco pagato 192 Kroner (€24 calcolando 1€ = 8 Kr) per una traversata di 15 min. Risparmiando, però, 60 Km di fastidiosi tornanti. Ci fermiamo in una delle tante aree statoil fornite di market, negozi di souvenir…e per fortuna una banca….. E c’è un perché..! A nanna alle 23.00 12.07.2008 Giovedi Sveglia alle 9.00 ma per me è sempre un dramma… Alle 10.00 circa siamo in banca per un mancato pagamento del pedaggio a Trondheim. Al secondo pedaggio c’è stato un piccolo attacco di panico esaminando le istruzioni per la corresponsione della tariffa e così abbiamo spinto un bottone verde che ci ha autorizzato a passare nonostante non avessimo corrisposto il dovuto…ma non si sfugge …sulla ricevuta è scritto in inglese che in caso di fallito pagamento è possibile versare la somma dovuta entro 14 giorni (bancari) presso una qualsiasi banca, diversamente si paga una multa aggiuntiva di 300 Kr. Camillo impallidiva e sudava freddo. Nulla di grave!! Con il mio Inglese approssimativo spiego all’impiegato l’accaduto e lui gentile e paziente velocemente disbriga la pratica e ci chiede l’ammontare esatto dell’importo della ricevuta…. E senza commissioni supplementari!!!! Ripresi i colori facciamo gasolio per 400 Kr. (50€). Passiamo su di un enorme ponte…92 Kr. …arriviamo a Molde….imbarco 130 Kr. Per Vestnes poi la E39 (…gratis…) per Alesund. Parcheggiamo in un’area fronte porto vicino ad un camper il cui proprietario è un napoletano. Si chiacchiera un po’ poi pranzo veloce e via in città. Il centro abitato è un trionfo dell’ Art Nouveau poiché nel 1904 un incendio distrusse la città lasciando numerosi senzatetto che abitavano le tipiche case di legno. Oggi la troviamo piuttosto animata da bancarelle , delizia per le nostre abitudini. Il cielo è raramente coperto dalle nuvole e ciò ci permette di fotografare gli angoli più belli con una luce stupenda.

Il solito languorino bussa alle porte e ci appaghiamo con un cartoccio di fish e chips. Tornati al camper ci facciamo una partita a carte perché inizia a piovere e, complice il cielo pieno di nuvoloni neri e minacciosi, scorgo un primo lampione acceso dopo tanti giorni. 13.07.2008 Venerdi Il pagamento dell’area di sosta è stato a dir poco sfiancante per Camillo che non riusciva a credere che una volta inserito nella macchinetta emettitrice il tagliando (su cui è stato impresso la data e l’ora di arrivo) , il congegno calcolava esattamente l’importo dovuto e, in più, potevamo pagare con la carta di credito. Ci incamminiamo per le 10.00. Imbarco a Linge – 153 Kr. (la norvegese ha scoperto i 7 mt, del nostro camperino…)… 10 min. E siamo a Eisdal. Fa freddino e il cielo è coperto. Pochi chilometri e stiamo percorrendo la strada panoramica che scende a Geiranger. Uno spiazzo strategicamente realizzato, si erge sopra il fiordo e dà la possibilità di sostare un poco per ammirare dall’alto il fiordo più famoso d’Europa entrato a far parte dei beni culturali protetti dall’UNESCO. Il paesino non è certo caratteristico ma turisticamente commerciale con i suoi innumerevoli chioschi di souvenir. Decidiamo per un bel giro in battello e l’appuntamento è per le 17.00 Pioviggina ma io sono fiduciosa perché qui il tempo cambia così tante volte che forse per quell’ora siamo fortunati ed esce il sole… Evviva si parte (il sole è riuscito a sbucare tra le nuvole dispettose) per la traversata sul fiordo più bello con le sue cascate che vi si gettano: Le Sette Sorelle Il Velo della Sposa Il Geiranger ha le cascate più alte e splendide rispetto agli altri fiordi in ogni caso tutti questi meravigliosi spettacoli della natura sono seducenti ognuno per le loro

caratteristiche e singolarità. Mi considero fortunata di poter osservare questa incredibile attrazione naturale, meta ambita di tante persone. E’ un’esperienza intensa ed eccezionale che non dimenticherò facilmente anche grazie alle mie innumerevoli foto scattate dal traghetto. Mi son coperta molto bene e questo mi ha permesso di “piazzarmi” a prua e seguire “in pole position “ il percorso…nessuno intorno a me…proprio come fossi sul Titanic!!! Alle 18.30 finisce l’incantesimo… Scriviamo qualche cartolina da mandare ai nostri cari…per farli schiattà in cuorpo… e poi si va alla ricerca dei Trolls. Ci dobbiamo di nuovo imbarcare sul ferry per Eidsal Guidiamo finché lo stomaco non reclama. Strada facendo innumerevoli campi coltivati a fragole ci fà venire l’acquolina. Ci fermiamo per acquistare un cestino di fragole che paghiamo lasciando nel paniere 25 Kr…. Fin qui niente di speciale ma la particolarità sta nel fatto che al chiosco non c’era nessuno e, fiducioso nel prossimo, il contadino norvegese ha lasciato fragole e cartello con su riportato il prezzo. Lascio immaginare i nostri commenti e considerazioni sulle usanze, a noi sconosciute, di questi norvegesi dalla filosofia di vita invidiabile !!! Sono le 20 passate e a quest’ora, ma da già un pezzo, i norvegesi cessano di lavorare e si ritirano in casa. Ci fermiamo per osservare un torrente che con impetuosità percorre il sottosuolo per poi riaffiorare con altrettanta furia. E’ comodo il passaggio su una passerella il cui pavimento è di materia plastica trasparente che permette di vedere in basso il tratto che percorre l’acqua e il tuffo che compie uscendo con impeto dalla spaccatura del terreno. In Italia questo luogo si chiama Orrido e cioè una profonda gola rocciosa, in particolare nei tratti di quei fiumi o torrenti le cui acque precipitano giù per anfratti e grotte formando cascate spettacolari che scavano la roccia. Per la notte rimaniamo qui. . 14.07.2008 Sabato Ci svegliamo con un sole stupendo e approfittiamo per fotografarci in riva al torrente. Come al solito il paesaggio varia e incontriamo anche un po’ di neve lungo il nostro cammino. Inizia la Trollistigen che in norvegese significa Sentiero dei Troll – personaggi leggendari che si dice abitassero nei boschi dei paesi del nord e E’ una lunga strada da brivido per la ripida pendenza (9% – 11%) ad una corsia con diversi (11!) stretti tornanti, che collega Andalsnes alla spettacolare cascata di Stigfossen. Con il camper e con ciclopico autocontrollo di Camillo percorriamo la strada scendendo con la prima marcia sempre inserita. Non è consigliabile a chi soffre di vertigini, perché è un sentiero ripido e serpeggiante che si snoda lungo il versante montuoso. Ogni 100 mt. Un piccolo slargo ci dà la possibilità di fermarci per permettere a chi sale di avanzare. I monti portano nomi solenni quali Kongen (Il Re), Biskopen (Il Vecovo), Dronninga (La Regina). Resto ammutolita da cotanta bellezza … Camillo altrettanto ma soprattutto per la tensione che accumula ad ogni tornante! Si dice che tra queste montagne vivano i Troll tanto da segnalarne il passaggio con questo cartello che ho preso da internet in quanto concentrati dalla strada non l’ho notato. Finalmente arriviamo a valle dove anche la cascata termina la sua fragorosa discesa. Si va via e riprendiamo la E136 che porta a Otta, e alcuni chilometri prima imbocchiamo la 15 che per 2 km è terrificante: stretta, costeggiata da alti alberi, sterrata per lavori in corso, bagnata causa pioggia e.. Dulcis in fundo con una pendenza del 16%!! Ma superiamo anche questa prova. Alla fine della strada girare a sinistra, dice tom tommy. Ok continuiamo con la 15 fino a Lom dove facciamo rifornimento 420,11 Kr.. Da qui imbocchiamo la 55 che come ci informano spesso i cartelli stradali è una via turistica nazionale. Come altre strade tipo la E10, alle Lofoten, hanno un segno distintivo ricevuto da un comitato di controllo superiore ed indipendente che garantisce l’alta qualità di tutte le vie turistiche. Siamo d’accordo confermando la bellezza della striscia di terra che attraversa, tagliandolo in due, il paesaggio montano circostante che ci trasferisce in un altro mondo e in un’altra stagione. Qui a distanza di pochi chilometri affrontiamo elevati dislivelli altimetrici incontrando spazi innevati quando meno te lo aspetti. I nostri vestiti leggeri sono stati sostituiti da felpe, pantaloni calzini e giubbotti. Tutto intorno a noi è bianco. Monti, valli, laghi. Scegliamo un posticino vicino ad un altro camper per passare la notte posizionandoci di fronte ad un fiordo completamente ghiacciato ma con qualche increspatura, dovuta al lentissimo disgelo, ma la temperatura notturna, che scenderà di nuovo, accorrerà a sanare le varie crepe che compongono il meraviglioso puzzle creato da madre natura. Fuori è freddissimo e dopo alcune foto rientriamo in casa e per la prima volta accendiamo la stufa. Ceniamo con fette di pane e marmellata e cioccolata calda alla luce naturale delle 21.30. Ci mettiamo a leggere i nostri libri godendoci il silenzio. Alle 23.30 sono ancora sveglia. Ogni tanto qualche scricchiolio mi distrae… il ghiaccio continua a rompersi…. Che forme minacciose si formano sul lago ghiacciato…! A letto che è tardi!! 15.08.2008 Domenica La pioggia della notte ha cambiato un po’ il paesaggio e non scorgo più le bieche figure disegnate dal ghiaccio di ieri sera. Il brutto tempo sembra non passare ma nonostante tutto noi intrepidi viaggiatori ci incamminano di nuovo per la 55 fino alla deviazione per Urnes. La stradina che porta al piccolissimo centro abitato è ad una corsia larga quanto il camper e, per di più, a doppio senso di marcia. Per fortuna piccoli slarghi ai lati permettono di accostarsi in caso di incontri con altri esseri viventi motorizzati. Costeggiamo il Lustrafjorden per 31 km: qualcosa di spettacolare. Ad ogni curva uno spettacolo diverso. Arrivati al parcheggio fermiamo il camper e andiamo a piedi verso la chiesa di Urnes, la stavkirke. Il percorso è piacevolmente fiancheggiato da piantagioni di fragole, lamponi e alberi di ciliegie. Arrriviamo alla chiesa il cui interno è visitabile a pagamento… Costruita in legno del XII secolo. È la più antica delle circa trenta stavkirke attualmente esistenti in Norvegia Nel 1979 divenne patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. È di proprietà della Fortidsminneforeninga (Società per la Conservazione di Antichi Monumenti Norvegesi). Raramente si tengono ancora le funzioni religiose.

Al ritorno non riusciamo a fare a meno di rubacchiare dalle piante qualche lampone e le ciliegie grosse e succose. Vicino al parcheggio c’è il solito banchetto con cestini di frutti e il solito piattino per i soldi… Per rendere ancora più problematico il nostro viaggio ci rendiamo conto che avremmo potuto lasciare il camper nei pressi di un porticciolo sul Lusterfjorden a Solvor per imbarcarci sul ferry e scendere ad Urnes!! Ma vuoi mettere l’adrenalina che sale a percorrere 31 km andata e 31 km per il ritorno in sella al camper che è largo 2 cm in meno della strada, per andare a vedere la stavkirke in legno!!! …Ok direzione Bergen. Ancora la 55 fino a Sogndal poi la 13 (che noi definiremmo “strada di campagna”, che incornicia magnificamente il Sognefjord) fino ad Hell dove ci imbarchiamo e paghiamo 178Kr per 15 minuti di traversata fino a Vangenes. Passiamo per il grazioso Viksoyri – per gli amici Vik. Continuiamo per la nostra strada e salendo salendo fotografo Vik dall’alto. E’ molto bella con la nave da crociera ferma al porto. Senza nemmeno rendermene conto siamo saliti a quota … boh forse 1300. Siamo di nuovo tra la neve e passiamo tra due rocce che mi ricordano tanto una cartolina che vedo spesso ma non mi ricordo il nome del posto. Quale montagna staremo scalando? Forse questa è la famosa strada della neve, chiamata così da norvegesi perché la carreggiata corre tra muri alti di neve fino al mese di luglio…. Mah! Arriviamo a Bergen alle 20.00 Gasolio per 400.00 Kr. Dopo aver girato per un bel po’ riusciamo a vedere il cartello che indica l’area di sosta . Seguiamo le indicazioni che ci portano sulla sponda opposta a Bryggen. In un primo momento ci rimaniamo male: l’area ha un aspetto poco rassicurante. E’ asfaltata, stretta tra due edifici. La strada per arrivarci ci sembra poco raccomandabile, i camper, apparentemente, sono sistemati senza una logica ma poi ci rendiamo conto che stanno nei loro spazio delimitati e con abbastanza spazio per aprire la tenda. Ci sistemiamo in un posticino senza usufruire dell’elettricità. L’area è sul mare ma non c’è niente di romantico da vedere. E’ fornita di c/s, docce calde per 5Kr. (durata 3,5 min) oppure 10 kr. (10 min.), bagno per uomini e donne…. Uno…lo stesso (!). Ma non importa in fondo staremo sempre fuori per visitare Bergen. Non siamo in piano ma i cunei ci vengono in aiuto. Cena e nanne.

16.07.2008 Lunedi Sveglia che c’è il sole!! Fa freschino e l’aria frizzantina rende la passeggiata più piacevole. Prima tappa il Fisketorget – Il Mercato del Pesce. Non ci sono solo banchi di pesce ma anche di verdure e frutta che offrono tante varietà di prodotti. Molti stuzzichini per la merenda o per i pasti veri e propri sono a nostra disposizione, per ogni tasca e …appetito! Assaggiamo i due tipi di salmone, quello allevato e quello selvatico, i gamberetti crudi, chele di granchio, …balena …sigh! Ho letto su molti diari di bordo di italiani che si trasferiscono a tempo determinato a Bergen per guadagnare qualche soldino ed alcuni approfittando del progetto Erasmus, trascorrono l’estate a lavorare lì. La paga sarà forse anche buona ma il lavoro è duro. Bryggen (molo o approdo in norvegese) è lo storico quartiere lungomare della città costituito da case di legno edificate in linea e sede dei commercianti della lega anseatica dal 1300 al 1700. La città divenne un importante centro del commercio e gli scambi riguardavano essenzialmente lo stoccafisso proveniente dal nord del paese e i cereali provenienti dall’Europa. Negli edifici di Bryggen risiedevano le attività amministrative e i magazzini. Ora ospitano negozi, ristoranti e musei. Nel 1702 un grande incendio distrusse gran parte del quartiere ma attualmente molti edifici sono originali anche se “pendono” a causa delle dure prove a cui sono stati sottoposti… Abbiamo esplorato gli angusti passaggi tra le case di legno, salire e scendere da ponti che collegano un edificio all’altro. Siamo saliti al primo piano di una di questi e , come bambini, ci siamo divertiti a sbirciare nelle stanze. Il quartiere e le circa 280 case di legno è stato classificato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Prendiamo la storica funicolare Floibanen per non perderci la vista di Bergen dall’alto. Tornati al camper troviamo sul parabrezza un foglio del gestore dell’area che ci invitava a pagare le ore eccedenti l’orario concordato. In sostanza i 170Kr è la tariffa pagata fino alle ore 14!!! Poi 20 Kr. per ogni ora eccedente. Bene! Anzi male! Via per Stavanger. Dopo circa 35 Km ci imbarchiamo per una mezz’ora alla modica cifra di Kr 210, poi passaggio di uno spettacolare ponte lungo circa 8 km. Per Kr 85 Arriviamo al 2° imbarco: Arsvagen per Mortavika. 365Kr…. Mortavika!!! Forse per la prima … ma ultima volta (!)… mi scoccio della lunghezza del camper. Arrivati a Stavanger paghiamo un pedaggio di 13 Kr…basta!! Giriamo senza meta in cerca di uno spiazzo per camper ma inutilmente. Nel frattempo fa buio…si, buio, e Stavanger Porto è stupenda by night. Finalmente troviamo un posticino e, esausti, andiamo a nanna.

17.07.2008 Martedì Stanotte non ha mai smesso di piovere e continua ancora. Imbracciati gli ombrelli andiamo con un po’ di tristezza per il brutto tempo alla scoperta della città. E’ un graziosissimo centro dall’aspetto moderno. Nel 1969 Stavanger venne scelta come base sulla terraferma per le estrazioni di petrolio dal Mare del Nord. Ed infatti vi hanno sede numerose industrie petrolifere tra le quali la norvegese Statoil. Arriviamo nel suo piccolo ma molto grazioso centro storico – Gamla Stavanger – fatto di viuzze e case coloratissime in legno. Si fanno le ore 12 e puntuale scatta il languorino. Ci fermiamo in una pasticceria-caffè e per uno spuntino chiediamo un dolce moka per Camillo e una bavarese ai frutti di bosco per me. 78Kr. Totali. Fotografo le opere d’arte e poi passiamo all’attacco. Purtroppo il tempo continua ad essere brutto e ci mette malinconia così verso le 15, ce ne andiamo al camper parcheggiato al molo di fronte ad una gigantesca nave da crociera – Aurora London – affiancata da un’altra dell’ MSC Opera (l’apostrofo è licenza poetica) … senza invidia ci prepariamo un bel piatto di spaghetti con i gamberi acquistati a Bergen. Ce ne andiamo ad Oslo. Facciamo rifornimento: 330,24Kr. Interroghiamo TomTommy per il percorso più veloce e senza pedaggi. Ci fa fare la 45 che è spettacolare quanto varia, infatti paesaggi lussureggianti lasciano il posto a montagne dai fianchi rocciosi e, a brevi tratti, boschivi, oppure tanta acqua: cascate, cascatelle o torrenti impetuosi.

L’atmosfera è resa misteriosa dalle nubi cariche di pioggia che tingono di grigio piombo i laghi. Sinistre foschie avvolgono come anelli di Saturno le cime tempestose che si stagliano come le torve dita di strega…AAAGH! Non ci ritroviamo più sullo schermo di Tom tommy!!! Percorriamo una strada che ci indica come “senza nome” e poiché iniziamo un’aspra salita per una via sconnessa e non asfaltata a causa di lavori in corso e, poiché il navigatore già da un po’ puntualizza che siamo in un’area sconosciuta (ci hai portato tu qui!!), continuiamo ad andare avanti nella speranza di incontrare qualcuno… Macché! Comunque la nota, diciamo così, positiva è che ad un certo punto…stop…strada chiusa. Sicché facciamo dietrofront e ripercorriamo la via da dove siamo venuti trovandoci in difficoltà in quanto avendo cambiato direzione un paio di volte ogni angolo che incontriamo ci sembra familiare. Richiamiamo all’ordine TomTommy e per fortuna dopo un po’ ci individua e finalmente usciamo dal labirinto!

Bene siamo sulla 9 (o 39?) fino a Valle, lì imbocchiamo la 45, la Eidsborgvegen. Con la E134 arriviamo a Dalen un elegante paesino che l’imbrunire rende signorile grazie alle lucine dei giardini e agli appartamenti illuminati da deliziose candele. L’erba dei giardini è tagliata con cura, e nessun filino è sfuggito al controllo. Siamo in cerca di un camping ma siamo stanchi e parcheggiamo in uno spazio autorizzato. Nel silenzio delle 23.30 lo scrosciare dell’acqua del torrente culla il nostro sonno ristoratore. 18.07.2007 Mercoledi Il cielo è grigio ma non piove. Da Roma ci hanno riferito che fa caldo e la notizia ci spaventa poiché siamo a -4 gg. Dal rientro. Facciamo rifornimento Kr 240. La E134 ci offre opportunità di altre foto per i meravigliosi paesaggi verdeggianti con, qua e là, immobili laghetti e solitarie casette semi nascoste tra la ricca vegetazione. Ci fermiamo presso il supermarket Spar per acquistare buonissimi biscotti Safari e il pane chiamato “il tempo gigante”…(Mah!) che tagliamo con la loro speciale macchina che fa fette tuuuuutte uguali. Breve sosta a Heddal (Nottoden – Telemark) per la visita alla StavkyrKjeA la “cattedrale” delle chiese in legno norvegesi, la duecentesca stavkirke dai bei portali intagliati che si erge imponente e solitaria nella campagna circostante. La provinciale 124 si inerpica quindi tra i boschi nella valle del Tuddal in uno scenario di selvaggia bellezza, tra nevi perenni sulle cime più alte, quasi a portata di mano. Alla sommità, circa 1850 metri, non ci sono più alberi, ma una spettacolare ed imprevista distesa desolata e selvaggia con rocce ricoperte di muschio e una bassa e fitta vegetazione di licheni. Riprendiamo la via dopo aver fatto rifornimento per Kr. 260,87 ed arriviamo ad Oslo. Parcheggiamo nelle vicinanze della Fortezza di Akershus una costruzione mediaevale risalente al 1300. La fortezza conserva in sé le prigioni sotterranee dove stavano i prigionieri. Continuiamo la passeggiata e fotografo la Residenza dei sovrani norvegesi, il Palazzo Reale, costruita nel periodo 1824-1848 (quando Oslo ancora si chiamava Christiania). Foto anche al Parlamento – Stortinget – un edificio in mattoni gialli situato proprio nel centro città. E’ uno dei più belli edifici. L’Ufficio Informazioni si trova negli spaziosi locali di Trafikanten, la torre dell’orologio davanti alla Stazione Centrale. Oslo ha un Ufficio Informazioni aperto 365 giorni l’anno per indicazioni, opuscoli gratuiti su Oslo, prenotazione di alberghi, visite guidate e cambio valuta. Qui è possibile acquistare: Oslo Pass, biglietti per visite guidate ed escursioni e souvenir. Le vie del centro sono piene di negozi scintillanti e musicisti che danno vivacità alle strade rendendo la nostra passeggiata festaiola ed allegra. Qui si esibiscono cantanti, giocolieri, clowns, musicisti. I superbi edifici fanno da quinte per le più svariate esibizioni. Cerchiamo l’Hard Rock Café per i “ricordini” …. Spendiamo un bel po’. Camminiamo ancora incontrando una parata di moto moderne delle più svariate marche e dei più svariati modelli… La cosa buffa è che attempati centauri si beano dei loro gioiellini e delle loro attillatissime tute di pelle… Cerchiamo un campeggio. Scegliamo uno immerso nella foresta. Purtroppo dista 50 km ma non ci pentiamo. Il camping è il Viubratan (Arrivati al centro abitato di Harestua, un po’ più avanti della stazione di servizio (che si trova sulla sinistra) seguire l’indicazione e attenzione perché entrerete in una stradina sterrata che taglia una foresta…tranquilli ..è la strada giusta. Alla sinistra si trova un laghetto, alla destra un solitario agglomerato di casette …continuare avanti e complimenti per la scelta!).

19.07.2007 – Giovedi Ci svegliamo con un bel sole che ci fa apprezzare il meraviglioso verde nel quale è immerso il campeggio. Facciamo le pulizie di routine … Ho una fitta allo stomaco ogni volta che penso che siamo arrivati alla fine del nostro viaggio. A Roma sta facendo un caldo terribile… Bene…anzi male…si parte. Prendiamo la E6. Si fa gasolio Kr. 425,12 svedesi Siamo in Svezia, facciamo una capatina alla dogana per le operazioni di tax refund. Qui ci hanno consegnato delle carte che assicureranno il rimborso dell’iva: infatti esiste la possibilità di risparmiare del denaro facendosi rimborsare l’Iva locale su prodotti e servizi acquistati durante il soggiorno, direttamente sul posto o una volta rientrati in Italia. Sono le 14 e ci sono dei rallentamenti per lavori in corso. Ci fermiamo per pranzare. Si riparte con il sole che va e viene…e la pioggia che va e viene… Nulla da segnalare durante il percorso… siamo tristi e non ci va di parlare… Ore 20.20 imbarco ad Helsingborg, 20 min. E siamo in terra danese. Penso alle circa 1000 foto che ho scattato e che scaricherò su pc e saranno a disposizione della sottoscritta nelle giornate uggiose e nostalgiche… Alle ore 21.30 siamo a 80 km da Rodby. Stanotte dormiremo lì. …LA LUNA…!!! Stasera vedo la luna dopo un mese di luce ininterrotta. 20.07.2008 Venerdì Alle 9 siamo già in viaggio. Ci imbarchiamo a Rodby per Puttgarden – Germania. Ora inizia la maratona. Gasolio € 61,50. Altro gasolio € 50.00. Dormiamo a Nurnberg, stessa area di sosta scelta all’inizio del viaggio. 21.07.2008 Sabato Sveglia di buon’ora per la partenza. In Austria acquistiamo la vignetta. Gasolio € 25. Per consolarci un po’ ci fermiamo ad Innsbruck il capoluogo del Tirolo in Austria. Non ci conforta la passeggiata per le vie della città in quanto fa caldo e il nostro abbigliamento non è adeguato. Non riesco ad apprezzare pienamente le bellezze che la città offre, forse per l’amarezza che mi gonfia il cuore… Comunque un paio di foto le scatto… così tanto per …

Il Tetto d’Oro, una delle attrazioni di Innsbruck.

Partiamo direzione Sirmione. E per non morire di sconforto ci concediamo una passeggiatina by night…. Ma che caldo!!!!

22.07.2008 Domenica Tutto viaggio. A casetta nostra alle ore 21.00!

THE END …. SIGH!

Siamo tornati alle nostre quotidianità. Spulciando nei nostri ricordi, sfogliando le foto ed i filmati riusciamo a creare un fermo immagine di tutto ciò che abbiamo visto, vissuto e provato in questo viaggio. E’ stata una meravigliosa avventura che, come un bel film, vorremmo rivivere per gustare i particolari che ci sono sfuggiti. In Norvegia abbiamo lasciato un pezzetto di cuore e la voglia di ritornare … e ci ritorneremo!!! Ciao ragazzi è stata una bella avventura che ci ha insegnato tanto …ma soprattutto a sorridere …



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