Da dingle a dublino passando per il connemara
Finalmente quest’anno riesco a fare la vacanza tanto attesa, tanto desiderata, andrò insieme ad Elena nell’isola di smeraldo..l’Irlanda..
Decidiamo di prenotare tutto da casa, b&b compresi, perché anche se tutti dicono che ce ne sono in abbondanza (ed è realmente così), il periodo a cavallo del ferragosto ci suggerisce di non correre...
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Finalmente quest’anno riesco a fare la vacanza tanto attesa, tanto desiderata, andrò insieme ad Elena nell’isola di smeraldo..l’Irlanda.. Decidiamo di prenotare tutto da casa, b&b compresi, perché anche se tutti dicono che ce ne sono in abbondanza (ed è realmente così), il periodo a cavallo del ferragosto ci suggerisce di non correre rischi. Infatti b&b ne abbiamo trovati tantissimi, ma in molti c’era il cartello “NO VACANCIES”, il nostro “completo”, specie nelle zone a maggiore interesse turistico! Lunedì 11 agosto Partenza (volo fermato a gennaio, ryanair da Pisa per Dublino e ritorno, spesa 130€ a testa bagaglio compreso), arriviamo a Dublino la sera intorno alle 21 (ora locale). Abbiamo deciso di prenotare da casa il pernottamento in un hotel vicino all’aeroporto (www.dayshoteldublin.com – €42pps colazione esclusa), avendo appuntamento la mattina dopo alle 7,30 alla Hertz proprio presso l’aeroporto per ritirare l’auto. Il bus navetta dell’hotel “Days Inn” ci viene a prendere e ci riporterà al terminal la mattina dopo. Martedì 12 Agosto Arriviamo alla Hertz di buon ora e qui ci consegnano la nostra fiammante Fiat “Punto Grande” (come dicono loro..) e partiamo alla volta del castello di Blarney. La guida a sinistra all’inizio è traumatica, poi ci si prende la mano e fila via tutto liscio. Consiglio: fate l’assicurazione “kasko”..a noi è costata meno di 100 euro per 7 giorni, abbiamo riportato la macchina intatta ma il rischio di ammaccature, graffi e specchietti disintegrati è molto alto. Le strade statali spesso sono strette, trafficate e piene di buche. Arriviamo a Blarney Castle a metà mattinata..la pioggia ci fa ancora compagnia. Paghiamo i 10 euro di ingresso e entriamo: il parco è bellissimo, anche il castello è molto scenografico. Saliamo fino alla cima sia per fare le foto che per vedere da vicino la “Pietra dell’eloquenza”, simbolo del castello, e di cui narra la leggenda che baciandola a testa indietro si acquista il dono dell’eloquenza. Tutto molto coreografico, se non che per ritirare la foto scattata dall’incaricato al momento del bacio sulla pietra (le foto personali non sono ammesse..) bisogna tirare fuori 10€. Decidiamo che di eloquenza ne abbiamo già abbastanza e proseguiamo. Ci fermiamo nel paesino di Blarney (carino e pieno di b&b) per mangiare un panino veloce e proseguiamo verso ovest. Passiamo per Killarney, Tralee poi per la N86 prendiamo la direzione della penisola del Dingle. Arriviamo a Dingle al nostro b&b, l’emlagh lodge (www.emlaghlodge.com – €32,5 pps colazione inclusa) intorno alle 18. Il b&b è bellissimo, piazzato proprio sulla baia omonima e con un bel giardino curatissimo intorno. La sig.ra Maggie ci accoglie con un sorriso e una gentilezza che ci fanno capire già di aver fatto la scelta giusta. Stanza comoda, pulitissima, e panorama bellissimo.. Bagno un po’ piccolo (nel caso della nostra stanza) ma comunque adatto al ruolo predisposto. Decidiamo prima della cena di andare a doppiare il capo della penisola, dal quale si possono ammirare le Blasket Islands. La pioggia va e viene, ma questi 50km son veramente impedibili. Panorami spettacolari, viste delle coste uniche..insomma andateci!! Torniamo a Dingle per la cena (e per la prima pinta di Guinness di una lunghissima serie..completamente diversa da quella che troviamo nei pub italiani), il paese è carinissimo e non mancano certo ristoranti e pub per mangiare..e soprattutto dopo le 21,30 troverete in qualunque pub della buona musica folk irlandese ovviamente suonata dal vivo..Noi abbiamo sentito una coppia fisarmonica-violino veramente coinvolgente e simpatica. Mercoledì 13 agosto Dopo la colazione al b&b, (assolutamente indimenticabile tra uova strapazzate salmone e frutta fresca e yogurt ai frutti di bosco fatto in casa) ci dirigiamo verso sud per il celeberrimo “Ring of Kerry”. Non so quale è il verso consigliato, noi lo abbiamo percorso tenendoci il mare alla sinistra, in senso orario. Beh cosa si può dire? Descriverlo tutto è praticamente impossibile..ognuno di noi deve percorrerlo e godersi ogni curva, ogni vallata, ogni laghetto nel modo che più gli è congeniale. Voglio dire che ad esempio noi l’abbiam fatto in 1 giornata, ma ne potevamo tranquillamente spendere 2 o 3.. A causa della pioggia incessante e intensa incontrata nella zona di Killarney non siamo andati al Killarney National Park, a Muckross..tappe che consiglio vivamente di fare se uno ne ha la possibilità. Siamo però riusciti ad andare a Valentia Island, che è veramente una cosa particolare. Dalla parte alta si vedono le Skellig Islands, e l’occhio percorre buona parte della penisola.. Un osservazione: sulla zona sud dell’isola vi sono delle scogliere e dei punti panoramici, a intuito molto belli. Dico a intuito perché non siamo riusciti ad andarci, in quanto l’ingresso con parcheggio è a pagamento (4€) e non c’è personale, solo una macchinetta automatica tipo quelle dei nostri parcheggi, con la differenza che accetta solo moneta e non soldi in foglio. Quindi eventualmente organizzatevi prima con gli spiccioli.. Torniamo a Dingle per la cena e per un salutare riposo. Giovedì 14 agosto Salutiamo Maggie e ci dirigiamo verso la contea di Clare, meta le Cliffs of Moher e Liscannor, paesino a pochi km dalle scogliere dove abbiamo prenotato il secondo b&b. Facciamo il tragitto con calma guardandoci intorno, gustandoci ogni sfumatura di verde. Tagliamo anche tutto l’estuario dello Shannon, imbarcandoci a Tarbert. Si evitano circa 170km di strada, e il passaggio in traghetto (con attese limitate e traversata di circa 20 minuti) costa 17€ per la macchina e 2 passeggeri. Conviene sicuramente. Essendo io appassionato di fari avevamo già in programma una deviazione a Kilkee per andare fino alla fine della penisola di LoopHead, alla cui estremità si erge il faro omonimo. Beh questa zona in molte guide non è neppure menzionata, in altre appena accennata. Ma mi sento di dire che è forse il luogo che mi ha più emozionato nel nostro soggiorno irlandese. Mettete un ampio pianoro a picco un centinaio di metri sul mare, con delle scogliere a strapiombo ed un mare dai colori splendenti , metteteci un faro di un bel colore bianco, mettete dei percorsi trekking (poco impegnativi potete stare tranquilli, roba di decine di minuti) in zone quasi incontaminate, mettete poi che la zona è poco turistica (noi all’ora di pranzo abbiamo trovato altre 2 macchine per fare un esempio..)..beh avrete tutti gli ingredienti per rendere una visita programmata in indimenticabile e unica.. Ripercorriamo la penisola e sempre lungo costa ci dirigiamo verso le Cliffs. Arriviamo a Liscannor intorno alle 15, troviamo subito il nostro b&b, (www.seahaven.com – €35 pps colazione inclusa) panorama bellissimo, stanza molto pulita e bagno spazioso..mancava solo la tv ma va benissimo. Depositati i bagagli ed essendoci qualche raggio di sole ci dirigiamo alle celeberrime Cliffs of Moher. Certo la presentazione non è quella che molti di noi auspicherebbero: un bel parcheggio dove si paga 8€ per posteggiare, un centro servizi/bar/commerciale scavato dentro la roccia, migliaia di persone.. Non ci lasciamo condizionare e proseguiamo il nostro giro..arriviamo verso nord fino alla torretta, poi torniamo verso sud e arriviamo alla “presunta” fine dei percorsi accessibili. A un certo punto c’è un cartello che ti avverte che stai entrando in una proprietà privata, verrebbe quasi da fermarsi ma peccato che dopo il cartello si notino benissimo decine e decine di turisti che continuano a seguire le scogliere. Lo facciamo anche noi, e in queste parti la situazione migliora, ci sono molte meno persone e l’atmosfera è quella che immaginavo. I panorami sono mozzafiato, così come il vento (sempre presente..)..i percorsi a piedi sono abbastanza sicuri, ma non sottovalutate nulla..sotto di voi e prima del mare ci sono quasi 300metri di vuoto! Dopo le Cliffs continuiamo verso Doolin senonchè l’intensità della pioggia aumenta, e non riusciamo neppure a scendere a vedere due negozietti. Andiamo a cena a Lahinch, il centro più vicino, famoso tra gli appassionati di surf. Solito piattone di carne e patatine in un pub poi, stravolti dalle camminate, torniamo al b&b per una doccia e un sonno rifocillatore. Venerdì 15 agosto Il ferragosto più fresco mai passato! Dopo l’ormai consueta colazione (qui al seahaven di livello però inferiore a quelle di Dingle, ma comunque accettabile), ed aver appurato che ci aspetta l’ennesima giornata di maltempo, salta purtroppo una delle tappe più desiderate, quella alle isole Aran. Piove e c’è un bel vento, avventurarsi nella traversata magari col rischio di trovare mare grosso non è impossibile, quindi optiamo per la seconda scelta, cioè Galway. La pioggia ci fa compagnia lungo tutto il tragitto, ci fermiamo anche 5 minuti al Dunguaire Castle. Arriviamo a Galway e per evitare problemi appena entrati in città ci dirigiamo verso un parcheggio multipiano (ben segnalato) e lasciamo lì la nostra Punto. Non è a buon mercato (noi per 4-5 ore di sosta abbiamo speso 8€), però è proprio di fianco all’Ufficio Informazioni Turistiche, dove ritiriamo una piantina della città e ci rendiamo conto che il centro è a poche centinaia di metri. Passiamo la giornata a Galway, sempre sotto una pioggia leggera ma incessante, e pranziamo in un piccolo locale gustando dell’ottima carne alla griglia, dopo aver scartato l’idea delle ostriche fresche con la Guinness visti i prezzi.. Il centro di Galway, quasi tutto pedonale, è molto vivo, carino, e con molti negozietti interessanti nonché una marea di ristoranti(molti anche con insegne italiane) e pub. La giornata passa veloce, rientriamo verso Liscannor che siamo già a metà pomeriggio. Doccia veloce e torniamo in paese per la cena , guardando in tv le Olimpiadi a fianco di uomini e vecchietti del posto, qualcuno con la camminata incerta tipica dell’abbondante degustazione di birra e whisky… Sabato 16 agosto Lasciamo Liscannor e ci avviamo verso il Connemara. Scegliamo la strada costiera, prendendola subito dopo Galway nel borgo di Salthill. Qui per diversi chilometri è un piacevole susseguirsi di paesini tipici da vacanza, curati e accoglienti, e sembra accorgersene anche il sole che torna a far capolino. Man mano che ci allontaniamo da Galway le case diminuiscono, i paesini si diradano e diventano più piccoli, spesso solo 3 o 4 case messe insieme. In mezzo a torbiere, colline rocciose percorriamo il tragitto verso nord, zona questa che sinceramente non ci entusiasma. A me piacciono i paesaggi naturali, selvaggi, ma qui forse manca quel verde al quale ormai dopo 5 giorni d’irlanda siamo già abituati e quindi mi lascia un po’ perplesso. Quando arriviamo a una ventina di km da Clifden inizia anche il verde, le colline si trasformano in montagne ed i colori del Connemara prendono vita, e come d’incanto torna anche la pioggia, ormai nostro terzo passeggero.. Arriviamo verso le 16 al b&b “CornerStones” (www.cornerstonesbnb.com – €33 pps) anche questo prenotato da casa. Miss Hedna ci accoglie come meglio non si poteva, la stanza è spaziosa e pulitissima, e vedendoci quasi infreddoliti ci offre una tazza di caffè e un po’ di dolce appena sfornato. Mai scelta fu più azzeccata. La struttura, curiosando per la casa, scopriamo che ha vinto diversi riconoscimenti, e devo dare atto sono assolutamente meritati. La sera scendiamo a Clifden (circa 8km) per la cena, e mangiamo la pizza più costosa della storia. Beh direi che 16€ per una margherita non son pochi no? Tralascio ogni commento..comunque almeno era buona..volevamo spezzare i sapori e sapevamo a cosa andavamo incontro. Due passi sempre sotto la pioggia per il paese che sembra carino ed accogliente, poi via verso il letto. Domenica 17 agosto La colazione torna a essere strepitosa, Elena si mangia dei piatti di frutta fresca e yogurt fatto in casa favolosi, mentre io rimango fedele all’irish breakfast, ormai tra guinness e bacon mi sto irlandesizzando, mi mancano solo i capelli rossi!! Prima tappa mattutina Kilemore Abbey, veramente bella e affascinante. Anche qui unica pecca se proprio la vogliamo trovare è che ci vogliono 12€ per entrare all’abbazia, che poi dell’interno visiti 3-4 stanze al massimo.. Vabbè che col biglietto puoi visitare i Victorian Garden adiacenti all’abbazia e molto belli..però insomma.. La peculiarità della Kilemore Abbey è il fatto di affacciarsi su un laghetto incastonato tra le montagne, che arriva al filo della strada. Insomma un posto da non perdere, con un atmosfera molto particolare, quasi mistica. Proseguiamo i nostri giri percorrendo la Sky road, e altre piccole stradine della zona di Clifden, sicuramente piacevoli e caratteristiche. Mi raccomando, sempre occhio allo specchietto!!! Il pomeriggio la pioggia torna a farsi veramente insistente..così che da obbligarci quasi a rintanarci al b&b..ne approfittiamo per rilassarci e farci un sonnellino pomeridiano, cosa comunque gradita visti i ritmi tenuti negli ultimi giorni. Nel tardo pomeriggio la pioggia ci da respiro, scendiamo a Clifden senza l’accompagnamento dell’acqua, e approfittiamo per un giro nei negozietti del centro, qualcuno davvero molto carino. Ceniamo in un locale di Clifden, solito piatto unico comunque a prezzi ragionevoli, così lo stesso vale per la solita impareggiabile Guinness!! Lunedì 18 agosto Sotto l’immancabile pioggia, anche se addolciti dalla luculliana colazione preparata anche stamani dai gentilissimi signori padroni di casa., ci avviamo verso Dublino di buon’ora. Dopo i saluti iniziamo a macinare km, dato che dobbiamo consegnare la macchina entro le 13.30, alla Hertz in zona aeroporto. Beh dire che ci arriviamo per il rotto della cuffia è dir poco, siamo all’entrata della Hertz alle 13,20..senonchè dobbiamo fare benzina, la macchina va riconsegnata col pieno, sennò ti scalano i soldi loro e non conviene per niente.. Tenetelo presente, da Galway a Dublino meno di 3-3,5 ore non si riesce a impiegare se stai nei limiti di velocità..anche perchè oltre la metà del percorso è su strade statali. Il ragazzo in ogni caso ha buon cuore, e ci dice dove trovare un benzinaio facendoci capire che ci aspetterà e non metterà supplementi di sorta. Torniamo lì verso le 13,40 (In aeroporto stanno facendo un sacco di lavori per il nuovo fantascientifico terminal, pronto nel 2009/2010, e la viabilità è per usare un termine improprio “avventurosa”, abbinata anche all’intenso traffico di pullman e taxi nonché alla guida a sinistra..) Nessun supplemento strano, il ragazzo addetto alle operazioni è veloce e ci fa lo scontrino finale, ai 220€ pagati on-line se ne aggiungono altri 110 tra assicurazione kasko e doppi guidatore. Secondo me comunque un prezzo ragionevole, anche perché abbiamo dato il colpo di grazia alle sospensioni già non perfette dell’utilitaria torinese. La biondina (sempre della Hertz) che controllava l’altra macchina arrivata insieme a noi sembrava molto più “agguerrita”.. Prendiamo un taxi e ci dirigiamo al b&b prenotato da casa, il “Charles Stewart” (www.charlesstewart.ie – €38.5 pps colazione inclusa). La struttura ha un ottima posizione essendo praticamente alla fine di O’Connell Street, ciò permette di raggiungere il centro tranquillamente a piedi. La camera è spaziosa e con un doppio letto matrimoniale, il bagno non è il massimo ma decente, anche se siamo lontani dalla pulizia dei b&b del Connemara e del Dingle. Questo è una specie di ostello, solo un attimino più curato, ha infatto circa 20 camere, comunque appoggiamo le valige, sbrighiamo le formalità (alla reception abbiamo trovato una ragazza genovese, quindi problemi di lingua assolutamente inesistenti.) e scappiamo verso il centro. Prendiamo contatto con la capitale irlandese quasi con uno shock, abituati ormai ai ritmi compassati e alla tranquillità dei paesini di campagna l’essere catapultati in una realtà metropolitana non lascia indifferenti. Percorriamo tutta O’Connel Street con la sua moltitudine di grandi magazzini e fastfood, superiamo la Liffey e l’ingresso del Trinity College entriamo in Grafton Street, la via dello shopping. Esploriamo il centro per un po’, poi finalmente scopriamo Temple Bar, per la prima birra gustata sugli sgabelli dell’omonimo locale. Sarà anche turistico, ma l’atmosfera è molto bella..magica.. Ceniamo in un altro pub-ristorante sempre ovviamente in Temple Bar, a prezzo maggiore che nei giorni precedenti ma accettabile. D’altra parte i ristoranti veri e propri sono quasi inavvicinabili, meglio un pub che fa da mangiare che con i canonici 15-17 euro ceni tranquillamente, in un ristorante non puoi lasciarci meno di 25-30 euro a testa quando va bene.. Iniziamo a sentire la stanchezza anche del viaggio, rientriamo al b&b per un salutare riposo. Martedi 19 agosto Colazione al b&b, uno pseudo buffet poi puoi scegliere se farla continental o irish. Nulla di paragonabile a quelle dei giorni scorsi, ma tant’è.. Decidiamo di fare il biglietto dei pullman scoperti , che usiamo sia per girare tutta la città sia per usarlo come mezzo urbano.. La prima tappa è la “guinness storehouse”, che l’esperienza mi insegna ad affrontare di prima mattina per evitare resse (affollamenti che già si intravedevano un oretta e mezzo dopo quando siamo usciti noi, considerando che siamo entrati alle 9,30..). Facciamo il biglietto e ritiriamo le audioguide, all’ingresso c’è tutta la zona shopping che visiteremo dopo, ed è da qui che inizia il viaggio nel pianeta “Guinness”. Beh devo dire è molto interessante pur essendo una cosa molto molto commerciale, però ti rendi conto di quanto Dublino ruoti molto sulla sua fabbrica di birra più famosa. Mi colpisce molto l’enorme atrio realizzato proprio a forma di pinta per tutta l’altezza dei 7 piani della struttura, interamente in vetro e acciaio. Ogni piano affronta un argomento, dalla preparazione alla logistica fino al marketing e alla pubblicità. Arrivati poi in cima si raggiunge il “gravity bar”, una stanza circolare completamente vetrata sui lati da dove si gode una stupenda vista sulla città. Nel ticket di ingresso è compresa la consumazione di una pinta, che di mattina alle 10 devo dire mette tutta la giornata su un altro piano.. Una parentesi per lo shopping/souvenir: in Irlanda e in special modo allo shop della guinness storehouse si trova qualunque cosa sull’Irlanda e sulla Guinness. Beh per quanto concerne l’Irlanda (magliette, felpe ecc..) conviene tranquillamente entrare in uno dei tantissimi negozi “Carroll’s” sparsi per il centro di Dublino, i prezzi sono imposti..poi se uno cerca qualcosa di originale deve cercare..qualcosa di sicuro trova. Per quanto concerne il merchandise “Guinness”, su molti diari di viaggio prima di partire leggevo che sconsigliavano gli acquisti direttamente alla “storehouse”, avendo essa prezzi più alti. Beh devo smentirli, t-shirt e polo costavano meno allo store centrale che nei vari negozi di souvenir (Carroll.s compresi). Dopo la birra..la cultura! Ci addentriamo nel Trinity College ed il suo bellissimo cortile interno..troviamo l’ingresso per la visita al “Book of Kells” ed alla biblioteca. Quest’ultima veramente da brividi, con i suoi 200.000 volumi antichi presenti. Una curiosità: l’80% dei libri esposti di manoscritti originali erano o di provenienza o di autore italiano..e devo venire a Dublino per vederli?? non commento.. Comunque posto bellissimo, vietatissimo filmare e fotografare ma forse è giusto così.. Proseguiamo la giornata dopo il solito pranzo con panino farcito a piacere nostro acquistato in uno dei tantissimi minimarket presenti (un aneddoto:un commesso penso cinese non voleva farmi prosciutto cotto e salsa tonnata..diceva era disgustoso.. Io gli ho fatto capire che quando vuole gli insegno come si mangia..), e gustato al parco pubblico..anche questo curatissimo e affollato specie sull’ora di pranzo. E con tanto di banda ad allietare il pasto nel gazebo in mezzo al prato!! Passiamo il pomeriggio a vagabondare per Dublino, facendo anche un altro giro sul pullman scoperto, convincendosi sempre più della bellezza di questa città. Solita birra al Temple Bar e solita cena nel quartiere omonimo, dopocena che ci trova distrutti e bisognosi soltanto di una doccia e di un salutare riposo. Mercoledì 20 agosto Ultimo giorno..tristezza… Dopo la colazione al “charles stewart” ci lasciano depositare le valige in una stanza ad hoc, visto che abbiamo l’aereo nel tardo pomeriggio. Gironzoliamo ancora un po’, torniamo al Trinity College, e dedichiamo anche un po’ di tempo all’esplorazione di qualche negozio particolare. Elena è rimasta letteralmente innamorata dai negozi della catena “AVOCA”, mentre io mi perdevo nei negozi di articoli sportivi specializzati in rugbistica ..veramente belli e fornitissimi.. Nel pomeriggio torniamo al b&b , ritiriamo i bagagli e prendiamo un taxi per farci portare in aeroporto..è un po’ presto, ma vuoi per l’ansia di far tardi vuoi perché sai che alla sera dormirai nel tuo letto hai quasi fretta. Partiamo in perfetto orario con la Ryanair e atterriamo con 25 minuti di anticipo a Pisa..fuori dalla sala “Arrivi” assaggio il clima..sono le 23,40 e ci sonio 30 gradi..un umidità assurda.. Beh in questo momento rimpiango Dingle ed i piumoni di Mrs, Maggie! Di una cosa sono sicuro, che il discorso tra me e l’Irlanda non è chiuso, anzi è stato appena aperto..bye bye Erin.. CONCLUSIONI E CONSIGLI: Abbigliamento: vestitevi “a cipolla”, con k-way a portata di mano..l’ombrello è spesso inutile visto il perenne vento che soffia, specie nelle zone di mare. Una t-shirt + una felpa direi è l’ideale. Costi: Cosa ho fatto ve l’ho appena raccontato, facendo un conteggio preciso non ho superato i 1200€ (a testa) totali di spesa, compresi viaggi e pernottamenti. Tenendo conto che i giorni a Dublino hanno inciso molto, la città è notoriamente cara e la differenza si può vedere se messa a confronto con i costi dei paesi di campagna e/o costieri. Altro: E’ magica..è davvero l’isola di smeraldo.. Andrea p.s. Per info aggiuntive contattatemi senza problemi.