Viaggio di Nozze oltre al Circolo Polare Artico
Ciao a tutti.
Vorremmo cercare di dare dei consigli su alcune zone che abbiamo girato durante il nostro viaggio di nozze a nord del circolo polare artico, piuttosto che scrivere un diario dettagliato, ma per capirci ecco le coordinate dell’intero itinerario. Siamo partiti da Venezia per Helsinki e successivamente, sempre tramite volo, per...
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Ciao a tutti. Vorremmo cercare di dare dei consigli su alcune zone che abbiamo girato durante il nostro viaggio di nozze a nord del circolo polare artico, piuttosto che scrivere un diario dettagliato, ma per capirci ecco le coordinate dell’intero itinerario. Siamo partiti da Venezia per Helsinki e successivamente, sempre tramite volo, per Rovaniemi. Da lì abbiamo preso una macchina a noleggio e ci siamo diretti in Svezia prima (a Kiruna) e Norvegia poi, dove abbiamo visitato le Lofoten, le Vesterålen, passando per l’isola di Senja Tromsø, Alta, Capo Nord e Karasjok (poi siamo rientrati a Rovaniemi). Per un totale di più di 3000 km in 16 giorni. Abbiamo prenotato tutto dall’Italia, come lista nozze, tramite la Giver Viaggi e ci siamo trovati molto bene…ovviamente non è stato un viaggio economico. La Giver propone itinerari, in gruppo o fly and drive stabiliti, ma grazie alla pazienza della nostra agenzia di viaggio, la Direzione Mondo di Mestre, abbiamo potuto costruire insieme l’itinerario che più desideravamo. E’ stato laborioso, ma grazie alla professionalità delle ragazze, anche nell’assistenza durante il viaggio, tutto è andato per il meglio. Lofoten: Le isole sono veramente molto belle e si possono praticare molte escursioni e camminate a piedi. In generale poi mi allineo a ciò che è già stato scritto nei precedenti diari. Vesterålen: Il panorama è molto più dolce e il turismo praticamente non esiste. Andenes è una città fantasma, decadente, come se fosse stata bella… una volta. Assomiglia al paesino di villeggiatura della Tony di Thomas Mann. In realtà si è attratti così a nord dell’isola per effettuare il safari delle balene che purtroppo è soggiogato dalle condizioni meteorologiche e dalla disponibilità dei posti. Noi non siamo riusciti a farlo. E’ quindi utile spingersi fino a qui se non si ha un programma rigido da seguire e se si desidera tranquillità. Il centro studio delle balene è molto deludente, speriamo di sbagliarci nell’aver colto come pensiero generale “conosciamo bene le balene perché ce le mangiamo, ma visto che i turisti portano qualche soldo, ci arrangiamo a fare anche questo”. Lati positivi sono: una spiaggia fantastica tra Kvalnes e Andenes, passeggiate e altre escursioni in barca, come ad esempio per vedere le foche, per la pesca notturna (per modo di dire notturna) del merluzzo e quella per vedere le pulcinelle di mare. Noi siamo riusciti a fare quest’ultima, che si è rivelata molto piacevole per la durata (perché si parte dal porto di Bleik e ci si avvicina all’isola di fronte) e veramente emozionante per la quantità di avvistamenti. Nuvole di pulcinelle, un buon numero di cormorani e diverse aquile, spesso intente a pranzare con qualche piccolo volatile. Sembrava di essere proiettati all’interno di un documentario naturalistico. Da rimanere esterrefatti. Tromsø: MERAVIGLIOSA!!! Un fantastico angolo di civiltà e cultura. Fate un salto nella biblioteca e ve ne innamorerete immediatamente. Non male il Polaria, (non siamo però riusciti a decidere se ci è piaciuto più o meno rispetto all’Arktikum di Rovaniemi). Vale la pena assistere alla proiezione del film di Caprino sulle Svalbard e ammirare le varie specie di fauna marina presenti negli acquari: granchi enormi, stelle marine con 10 punte, simpaticissime foche, simil-passarini lunghi un metro e forse più e via discorrendo. Successivamente abbiamo parlato con un camperista che ci ha confessato un’impressione diversa su Tromsø. Questo perché il campeggio è lontano dal centro e la città, anche se piccola è pur sempre una città, con strade limitate al traffico e qualche difficoltà nell’attraversarla, ma stringete i denti, gli sforzi verranno ricompensati! Consigliamo di mangiare nel pub dell’hotel Radisson, il Rorbua Pub (http://www.rorbuapub.no/), cucinano un piatto di baccalà con le patate, il bacalao, da gustare insieme alla buonissima birra Mack, direttamente dalla fabbrica. Semplice, gustoso ed economico. Alta: Bellissimo il museo delle incisioni rupestri, fantastico il fiume per pescare salmoni. Stop. Capo Nord e isola Magerøya: Ok, la Norvegia è cara. Capo Nord è in Norvegia. Ergo, il sillogismo non permette equivoci, Capo Nord è caro. Ma non si può fare una vacanza tanto a nord e non arrivare al punto massimo, no? E’ necessario però partire con lo spirito adatto, in modo da non rimanerne delusi. Anche qui sconsigliamo i tempi contati, meglio calcolare la possibilità di rimanere 3, 4 o addirittura 5 giorni nell’isola e viverla al meglio (sfruttando così il pagamento del tunnel sottomarino che la collega al resto dell’Europa). Assioma: “Tutto dipende dalle condizioni meteorologiche”. Noi abbiamo trovato sereno fino ad una certa ora ma non abbastanza a lungo per vedere il sole di mezzanotte, consigliamo di salire a Capo Nord quando il tempo si fa bello, indipendentemente dall’ora, perché quando le nuvole si abbassano, vi assicuro, c’è maggior visibilità nelle mattine novembrine della Val Padana! Il pagamento del parcheggio poi vale 48 ore, entro le quali è possibile entrare ed uscire quante volte si vuole. L’isola comunque offre molteplici itinerari naturalistici per passeggiare con le renne ed escursioni di vario tipo, dalle solite pulcinelle di mare, alla pesca. Insomma, anche rimanendo più giorni, ce la si può passare (e rilassare) attendendo il momento più adatto per percorrere gli ultimi chilometri. Quando si arriva, in ogni caso, l’emozione è immensa. Nel centro turistico consigliamo un giro al piano sotterraneo, con il bar panoramico suggestivamente scavato nella roccia ed illuminato quasi esclusivamente da innumerevoli lumini. Bellissima la proiezione libera del film di Caprino su Capo Nord, forse però meno emozionante rispetto a quella sulle Svalbard. Da provare, almeno una volta, la cena con Menu Artico che, data la qualità del cibo e i ricercati accoppiamenti, non ha un costo eccessivo (se paragonata ad una cena analoga in un rinomato ristorante italiano). Karasjok: Fantastico il piccolo museo lappone (Samimuseet), da tralasciare il “Sàpmi”. Il primo è più grande del secondo e il biglietto d’ingresso costa la metà. I ragazzi che ci lavorano sono molto carini e preparati. All’entrata si riceve una mini guida (in inglese) dettagliatissima e molto interessante che spiega i reperti, illuminando il visitatore sui vari modi di vivere dei Sami. Il “Sàpmi” invece è talmente piccolo da non credere che possa esser così tanto pubblicizzato. E’ una trovata turistica dell’hotel Rica forse divertente per i gruppi, ma se si ha già visitato il museo, è una replica superflua. Carino il filmato multimediale che mostrano nel teatro, intento a recuperare, o forse rimpiangere, il passato quando la maggior parte della popolazione Sami viveva seguendo le renne, come figli del sole e del vento. Concludendo, non possiamo far altro che rallegrarci per il viaggio fatto. Vorremmo poter ritornare in Norvegia, forse per il nostro 25°anniversario o più in là, magari più impigriti rispetto ad ora così da poterci godere la crociera con l’Hurtigruten. Silvia & Andrea Per contattarci: silvia.andrighe@libero.it