Una Dublino Romantica

Non devo più leggere racconti di viaggio. E' questo quello che continuavo a ripetermi giovedì mattina passando per Gratfon Street, il pri Per questo motivo il mio racconto di viaggio non vuole per lo più concentrarsi nel raccontare ciò che ho visto, come l'ho fatto, quando e come, al massimo quanto mi è costato: tanto. E non perchè sono...
Scritto da: fumatanera
una dublino romantica
Partenza il: 07/05/2008
Ritorno il: 11/05/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Ascolta i podcast
 
Non devo più leggere racconti di viaggio. E’ questo quello che continuavo a ripetermi giovedì mattina passando per Gratfon Street, il pri Per questo motivo il mio racconto di viaggio non vuole per lo più concentrarsi nel raccontare ciò che ho visto, come l’ho fatto, quando e come, al massimo quanto mi è costato: tanto. E non perchè sono uno che bada ai soldi, solo chmo giorno a Dublino. Si perchè in fondo è sempre meglio riservare a se stessi un piccolo spiraglio di buio per lasciarlo all’immaginazione e alla scoperta.e Dublino è in sintesi, una città creata per accogliere un ampio bacino di turisti, molto più di altre grandi capitali europee. Grandi percentuali per una popolazione che non arriva al mezzo milione. Una città che non offre grandi attrazioni culturali e architettoniche ma che in un modo o nell’altro si sta sviluppando: si percepisce proprio la tigre celtica che avanza! Nancy ed io siamo partiti un mercoledì dei primi di Maggio, un volo Ryanair diretto da Trapani ed in poco meno di quattro ore (c’era maltempo) siamo arrivati a destinazione. Quattro ore, quattro ore di volo non passano mai se il passeggero che ti sta accanto puzza di vino. Ma qualcosa mi diceva che i il malumore sarebbe peggiorato. L’ostello non mi è per niente piaciuto, (grazie a dio abbiamo potuto cambiare camera) ed essendo appena arrivato non trovavo ancora nessuna ragione positiva per spingere in su il mio umore. Questo motivo per cui nonostante fosse già notte inoltrata, perloppiù Mercoledì un giorno anonimo per i dublinesi, Nancy ed io abbiamo deciso di uscire a fare un giro d’esplorazione intorno al quartiere. La cosa che ci è subito saltata agli occhi è stato un silenzio generale, poi continuando a camminare, come in una cattedrale nel deserto, ci è apparsa una discoteca che fuori sembra un bel posto e c’è pure tanta gente. Dico: Che ne dici di entrare Nancy. Ma no, dai, veniamoci un’altra sera adesso ho voglia di camminare. Mai più andati in quella discoteca. Man mano che avanziamo verso il centro la gente per le strade comincia a farsi più numerosa, ma sempre poca, per me è un bene visto che mi rallegro con le ragazze che barcollano ubriache, per Nancy un po’ meno dato che comincia a crescere in lei una sorta di paura del diverso, più volte è bastata una sagoma alta e scura ergersi dal fondo della strada per spingerla a stringersi a me, e, in un caso, ad indurmi ad oltrepassare la strada e cambiare marciapiede. Fortunatamente nei giorni seguenti abbiamo avuto modo, più e più volte, di notare che Dublino è una città veramente sicura. Oltre al fatto che non c’è deliquenza di strada, posso dire con certezza che la polizia si dà un gran da fare, è sempre presente, sempre vigile, mantiene il pugno duro anche con gli ubriaconi che infastidiscono la gente, e se notano degli zingari aggirarsi tra la folla di turisti, molte volte mentre si assiste a spettacoli di artisti di strada (la fiera del portafogli!), la polizia di Dublino subito si fionda sui sospetti, chiede documenti, si accerta della situazione, insomma scassa la minchia! Comunque la nostra breve escursione notturna ci è costata qualche sigaretta offerta a barboni e la consapevolezza di trovarci in un quartiere eccessivamente fighetto come Chelsea a Londra per rendere un po’ l’idea. La mattina è bello svegliarsi accanto a lei, Nancy, e come sempre mi ritrovo avvinghiato nel suo corpo. Comunque chiusa questa piccola parentesi sentimentale, dopo una frugale colazione ci fiondiamo tra le vie del centro. Pazzesco amore, non sembra per niente la strada di ieri! Nancy si rivolge a me con abbondante entusiasmo. In effetti è proprio un’altra cosa, le strade della sera prima avevano di colpo ritrovato un’anima (Spire of Dublin – O’Connel Street), in alto c’è il sole, incredibile, pensavo ci fosse freddo invece mi ritrovo in maniche corte, e la gente è tanta, tutto è vivo, rimango stupefatto, quasi intontito. Grazie a dio Nancy rimane con i piedi per terra e riesce a togliermi dalla strada poco prima che passasse il tram. Il nostro ostello si trova in pieno centro e noi ieri sera manco c’è ne n’eravamo accorti. Difatti non abbiamo nemmeno avuto motivo di prendere l’autobus per spostarci, abbiamo solo camminato. Verso le due il mio stomaco comincia a far capricci così decidiamo sul dafarsi, troviamo un Tesco e sbirciando al banco frigo trovo interessante prendere del sushi, due birre e via verso il parco di St. Stephens Green. Il parco è pienissimo di gente distesa sul prato, molti turisti e impiegati in pausa pranzo, ed il sole è caldo. La sera a Temple Bar è stata un po’ una delusione, sempre per via del sovrabbondante entusiasmo manifestato nelle guide ed in racconti come questo. C’è da dire che i Pub sono proprio carini, e grandi: quello che ci è piaciuto particolarmente ha quattro piani con un terrazzino favoloso che dà sul quartiere e poi c’è la musica dal vivo, ma questo è un po’ in tutti i pubs di Dublino. Avviso per i maschietti: Oltre al fatto che le ragazze irlandesi sono in alcuni casi eccessivamente belle (e fighe direi), sono anche in maggioranza numerica rispetto agli uomini. Il perchè non lo saprei spiegare, ma ad un riscontro oggettivo un 70% della popolazione è di sesso femminile. Come primo giorno direi che non c’è male. Mai bevuti tre litri di birra in così poco tempo il problema è che non mi sento affatto ubriaco. Pultroppo ho dovuto ricredermi di tutto in ostello Nancy né è di certo la testimone e forse anche la vittima. Per evitare equivoci, che mi risulterebbero pure vantaggiosi, dico che si tratta del sesso. Il giorno successivo l’abbiamo passato nuovamente in centro tra chiese (incredibile il prezzo del biglietto!) e musei. Da segnalare in particolare il Modern Art Museum ed il National Museum, fenomenale la sala dedicata ai Vichinghi in cui si contano numerosi reperti tra cui teschi, spade, imbarcazioni, ornamenti vari e una sala con video-proiettore sulla loro storia. Prima di partire ero desideroso di visitare la Guinness Storehouse, così tanto bene consigliata da tutti, il fatto è che a Dublino il marchio Guinness è dappertutto e non puoi fare a meno, dopo un po’, di ripensarci su provando un senso di rigetto: ci vado o non ci vado. Alla fine non ci siamo andati ma non me ne pento. Il terzo giorno abbiamo preferito spostarci verso Howth, un porticciolo davvero carino, anche se il confronto con quelli siciliani (la terra è terra) risulterebbe impossibile. Abbiamo anche pranzato in un ristorante-pub molto bello con tanta gente e prezzi onesti, il cibo è ottimo e lo staff molto gentile, il nome non lo ricordo ma si trova di fronte ad un parco giochi con scivoli ed altalene sul lato opposto della strada proseguendo verso il faro., Le ultime ore del pomeriggio l’abbiamo passate tra un negozio e l’altro, lo shopping a Dublino è assicurato e per quanto riguarda i souvenir c’è l’imbarazzo della scelta. In conclusione Dublino è una città bella non c’è che dire, ma forse è diventata troppo a misura di turista, tutto quello che si può trovare in centro esiste in rapporto al turista, i locali, i pubs, e decine e decine di agenzie che promuovono escursioni e Tour particolari (quello dei fantasmi nelle case e nei castelli l’avrei fatto volentieri). Pensavo di trovare qualcosa di più genuino ma l’unica cosa che non credo si sia perduta sono i dublinesi sempre tanto cordiali e gentili. Poi il paesaggio è meraviglioso e basterebbe spostarsi fuori città per rendersene conto. Spero di tornare presto in Irlanda né vale sicuramente la pena, ma con più tempo a disposizione e, magari, un’auto a noleggio.


    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche