Caponord in Z4 con mio padre
Il 28 giugno 2007 si parte da Milano, destinazione Caponord il viaggio dei miei 40 anni insieme a mio padre, con il benestare e l'ammirevole comprensione di Paola che ha accettato questa mia decisione di lasciarmi partire per questo viaggio che sentivo pulsarmi dentro da tempo, rinunciando così a festeggiare insieme il suo e il mio compleanno...
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Il 28 giugno 2007 si parte da Milano, destinazione Caponord il viaggio dei miei 40 anni insieme a mio padre, con il benestare e l’ammirevole comprensione di Paola che ha accettato questa mia decisione di lasciarmi partire per questo viaggio che sentivo pulsarmi dentro da tempo, rinunciando così a festeggiare insieme il suo e il mio compleanno dei 40anni. GRAZIE PAOLA SEI UNICA….prometto che sarà l’ultimo viaggio senza di TE. Prima tappa Milano Lubecca 1300 km attraversando la Svizzera e la Germania con pernottamento al Mavempick Hotel, ottima scelta, belle stanze ottima colazione. Il giorno successivo, dalla Germania ( Puttgarden ) si traghetta per la Danimarca e decido di giungere in Svezia attraversando il ponte che collega questi due stati, un gran esempio di architettura moderna. Quindi punto verso Nord nella terra dei vichinghi lambendo Malmoe, Goteborg, e approdando dopo circa 900 Km a Oslo, dove inizio a respirare l’aria norvegese. Trovo l’albergo una vera topaia, e poi cena nella strada principale, giretto per il centro di Oslo, temperatura mite, la sera che tarda ad arrivare per effetto del ritardato tramonto. L’indomani sveglia di buon ora colazione veloce, recupero l’auto dal parcheggio coperto adiacente all’albergo e si decide di fare una tappa più tranquilla di 600 km circa che ci conduce a Trondheim.Cittadina graziosa questa: 22 gradi la temperatura, luce prolungata e solo quì inizio a capire cosa è il sole di mezzanotte.Da vedere assolutamente il ponte che attraversa il fiordo e tutte le case in legno di vari colori che si affacciano su esso, ora abitazioni ma in passato adibiti a depositi. Sosta ad un bar sul fiordo dove si beve un black coffee che mio padre fatica a digerire abituato com’è all’ espresso italiano. Nanna e poi ripartenza per una tappa che ci ha provato fisicamente sino a Narvik, 900 km di curve ripetute lungo i fiordi, ma con la consapevolezza che Caponord è sempre più vicina.Durante questo spostamento ci tuffiamo nel Nord della Norvegia e il panorama cambia drasticamente, ruscelli e pini diventano dominanti. Si prosegue e salendo di quota il panorama cambia ulteriormente, la vegetazione scompare piano piano per far posto a un paesaggio oserei dire lunare…stiamo giungendo al Circolo Polare Artico alla latitudine di 66°33’38” N.Qui ci fermiamo, girovaghiamo a piedi, foto e filmino di rito – colonna sonora Angeli di Vasco Rossi – si riparte giungendo a Narvik alle 23.30.Tuttavia, nonostante l’ora tarda c’è luce piena e quindi si tende a viaggiare più di quanto non si è soliti fare.Sbrigata la solita pratica del trovare un albergo ci buttiamo nel letto sfiniti perchè domani sarà il grande giorno arriveremo a Caponord. Ci alziamo stanchi ma carichi come molle, la strada che ci porta sin lassù è ricca di scenari e panorami che cambiano a ogni curva e complice il bel tempo riesco a condurre gran parte del viaggio con il tetto della mia auto abbassato.Veniamo poi colti da un temporale a cui fa seguito un arcobaleno che ho prontamente immortalato e abbinato alla canzone Somewhere over the rainbow in versione Gun’s Roses. Si procede, si giunge in Lapponia, ormai ci siamo, ci infiliamo nella galleria che porta all’isola di Mageroya. Ill vento freddo che soffia dalle Svalbard si fa sentire, incrociamo le prime renne, il paesaggio è ricco di curve ad ampio raggio e lunghi rettilinei, procediamo piano salendo la strada che ci condurrà a Caponord scorgendo piccoli laghi e nubi che lambiscono le montagne. Finalmente ci siamo Nordkapp 307 mt a strapiombo sul mare posto alla latitudine di 71°10’21” N.Scesi dall’auto il vento che ci coglie è freddo e intenso, ma la voglia il desiderio è tale che ci si infila la giacca e ci dirigiamo verso il globo d’acciaio posto sulla sommità.Ovviamente le foto si sono sprecate, e trepidanti aspettiamo la mezzanotte per vedere come il sole accarezza il globo per poi risalire a segnalare l’inizio di un nuovo giorno. Ammetto che la fortuna è stata dalla nostra parte e tranne qualche nube il cielo è rimasto sereno. Insomma in cinque giorni eravamo arrivati a Caponord, ora ci aspettava la lenta discesa con maggiori soste e una visita più calma della Norvegia. Da qui, dopo la notte decidiamo di dirigerci a Tromso pernottando in un albergo della catena Scandic Hotel( vivamente consigliati per prezzo e confort forniti) dove ci fermiamo due giorni visitando la cattedrale Artica, il porto, le via centrali, riposandoci e sempre gustando il sole di mezzanotte di queste giornate che non finiscono mai.Camminare all’una o alle due di notte con gli occhiali da sole è cosa insolita. Da Tromso si parte in direzione isole Lofoten e Vesteralen, qui abbiamo avuto due inconvenienti, l’attraversata con il traghetto è stata poco confortevole per un Mar Glaciale Artico veramente incazzato, e perchè non siamo riusciti a fare il safari delle balene per esaurimento posti ( meglio prenotare con internet con qualche giorno di anticipo).Tuttavia, e pò mi spiace la balena ce la siamo mangiata.Dalle isole, 4 oredi traghetto per arrivare a Bodo e giù percorrendo nuovamente il Circolo Polare Artico sino a Trondheim dove ci siamo fermati ancora un giorno perchè all’andata ci era piaciuta davvero molto.Poi a seguire Alesund due giorni di visita e meritato riposo peccato il tempo che decise di farci compagnia con la pioggia. Tappa quindi a Bergen patrimonio dell’ Unesco. Citta universitaria ricca di giovani, città più piovosa d’Europa tanto che il suo simbolo è un ombrello. Da non perdere il museo e il quartiere anseatico di Bergen, la via principale e i ristoranti. Purtroppo la nostra vacanza stava volgendo al termine e ci aspettavano solo le tappe di ritorno. Bergen, Oslo, Malmoe, Danimarca, Germania, Svizzera, Milano. La malinconia un pò si faceva strada in me, ma anche la gioia di riabbracciare Paolina che non vedevo da quasi 20 giorni. Le considerazioni finali di questo viaggio sono assolutamente buone, da consigliare a chi ha un po’ di spirito di adattamento sia per quanto concerne il cibo e talvolta anche per gli alberghi, non è certo un viaggio comodo sia per i lunghi tratti da percorrere sia per i numerosi traghetti, noi ne abbiamo utilizzati una ventina circa, traghetti che per altro funzionano molto bene. Abbiamo percorso circa 10000 km, alla media di 90 km/h con un costo complessivo di circa 3500 euro partendo anche dal presupposto che la mia automobile non è economica per quanto riguarda il consumo carburante. Le strada sono tutte facilmente percorribili, ben segnalate, i norvegesi sono molto rispettosi dei limiti di velocità, le sanzioni sono elevate per i trasgressori. Vorrei chiudere questo mio racconto ringraziando chi è venuto con me sin lassù -mio padre- vorrei ringraziare tutti gli amici che mi hanno inviato SMS sia per il mio compleanno che per il mio giungere alla meta, vorrei inoltre ringraziare PAOLA, l’unica donna che posso amare, per la comprensione che ha nei miei confronti permettendomi queste zingarate …. Il più bel messaggio ricevuto è ovviamente il suo ” che il sole di mezzanotte riscaldi il tuo cuore sei un grande e sei mio”….si Paola sono tuo. Roberto