Finalmente sposi in Perù

Finalmente sposi in Perù dal 25/7/07 al 11/08/07 Protagonisti: il Rildo e la Gemma Itinerario: Milano-Lima (via Amsterdam), Cuzco, Huaraz (via Lima), Trujillo, Chiclayo, Paracas (via Lima), Lima e ritorno a casa. Ci siamo mossi con autobus per gli spostamenti più lunghi e poi contrattando con i taxisti locali. Alloggio in hotel media categoria...
Scritto da: gemmarildo
finalmente sposi in perù
Partenza il: 25/07/2007
Ritorno il: 14/08/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
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Finalmente sposi in Perù dal 25/7/07 al 11/08/07 Protagonisti: il Rildo e la Gemma Itinerario: Milano-Lima (via Amsterdam), Cuzco, Huaraz (via Lima), Trujillo, Chiclayo, Paracas (via Lima), Lima e ritorno a casa. Ci siamo mossi con autobus per gli spostamenti più lunghi e poi contrattando con i taxisti locali. Alloggio in hotel media categoria prenotati dall’Italia, tuttavia non ci sono problemi di posti a dormire (dato anche l’itinerario poco turistico), pertanto si può prenotare in loco.

Diciamolo, il matrimonio è stato un pretesto per il viaggio di nozze e scegliamo il Perù, sebbene quando lo diciamo la gente sia sorpresa…certo non è proprio il villaggio tutto incluso da luna di miele e noi non si è proprio dei ragazzini per viaggiare con lo zaino…Dopo un volo di 12 ore con hostess olandesi di una certa età (così il Rildo non mi cade in tentazione visto le recenti promesse matrimoniali) siamo scaraventati a Lima e subito su un taxi a rischiare la vita in un’atmosfera tipo Milano a Novembre, clackson, smog, code, traffico, bestemmie in spagnolo forse…e finalmente l’hotel. Lima non ci entusiasma, dopo la prima mezza giornata siamo un po’ stanchi di tutto il traffico; la città non ci è sembrata tanto pericolosa, tuttavia il clima è tremendo sempre questa nebbiolina con pioggerella, indirizzo utile cena a Las Tejas (Miraflores)… ben contenti quindi dopo due giorni prendiamo l’aereo per Cuzco…dopo un’ora circa, finalmente il cielo blu e l’atmosfera rarefatta (lieve malessere da altitudine che dura per poco e combattiamo con mate de coca), l’unica cosa che non cambia è lo stile del taxista, con cui ci accordiamo per giro nella Valle Sagrada per il giorno seguente. Che dire, Cuzco è splendida, ci godiamo la cittadina, la piazza e i caffè con balconi di legno, i negozietti, il museo Inca…unico problema è trovare il treno per Machu Picchu, ci arrendiamo ad alzarci alle 5 di mattina. Per la cena consigliamo il ristorante Inkanato, se si riesce a non badare troppo alla mize del cameriere, che è anche un gran chiacchierone… Assolutamente da vedere è la Valle Sagrada, siamo entusiasti del mercato di Chinchero, che consigliamo di vedere per primo alle 8.00 della mattina, quando si è ancora i soli turisti, mai visto il Rildo così entusiasta dello shopping! Oltre alle più note località, meritano una fermatina le saline di Maras (con passeggiata a piedi di un’oretta mentre il taxi aspetta a valle), i terrazzamenti di Moray ed il negozio di ceramiche di Pablo Seminario (noto nella zona, basta chiedere). Per la visita al Machu Picchu abbiamo pensato di pernottare ad Aguas Calientes, la cittadina è assurda ma sembra l’unico modo per vedere il sito la mattina presto, ci alziamo alle 4.30, convinti di essere tra i primi per salire sul primo autobus che parte alle 5.30: saliremo sull’autobus numero 17 ma facciamo in tempo a fotografare il sito senza troppe persone. Ad Aguas Calientes è splendido cenare all’Indio Feliz (una delle cene migliori ma occorre prenotare qualche ora prima), dopo la visita al sito ci siamo sollazzati alle terme con sommo godimento, invece non esiste il boleto nocturno per visitare il sito di notte come indicato sulla Lonely Planet. Di Machu Picchu non sappiamo che dire, è splendido ma si deve riuscire ad ignorare tutto il bailame turistico intorno; il Rildo ha un animo ed un corpo avventurosamente sportivo, io….no… quindi saliamo su Huayna Picchu, vabbè la visione sul sito sarebbe splendida se solo riuscissi a respirare dopo la salita, se smettessi di tremare e potessi strizzare la maglia fradicia: praticamente ho gattonato sullo strapiombo ed in alcuni passaggi ho usato le unghie…a saperlo sarei andata verso la porta del sole… A questo punto sono quattro giorni che ci alziamo alle 4.30-5, forse erano meglio le Maldive…ci trasferiamo a Huaraz, passando da Lima, molto consigliabile la compagnia di autobus Movil Tours autobus comoderrimi a prezzi molto convenienti, le mie gambe apprezzano perchè i due giorni consecutivi non riesco a salire e scendere dai marciapiedi per il dolore! Huaraz è una città piuttosto deludente, unica nota il Caffè Andino assolutamente imperdibili le tisane e la torta al cioccolato. Da Huaraz si parte per due itinerari notevoli: la città di Chavin (1000 a.c.) e le Lagune Llanganuco. Ora il problema è trasferirsi da Huaraz a Trujillo, ma ci viene in aiuto La Yungay Express, che promette autobus granturismo attraverso il Canion del Pato, “tutti i turisti sono stati contenti” affermano all’ufficio e ci assegnano i posti sulla destra “mas panoramici”… diciamo che l’autobus c’è, ma i pneumatici non promettono una gran sicurezza, ci sono 50 posti a sedere ma alla fine siamo in 90 persone e in Perù è uso sputare in terra ovunque ci si trovi, sul tetto oltre ad ogni genere di bagagli prendono posto ancora alcune persone, e proprio per non farci mancare nulla la strada non è asfaltata… trascorriamo così 9 ore immersi in tutta questa umanità, effettivamente i nostri posti sono molto panoramici tanto da temere di cadere nel canion… Provati arriviamo a Trujillo, la città ci ripaga con cena abbondante e atmosfera molto signorile, visitiamo la Huaca de la Luna che ci entusiasma, ogni parete è decorata e dipinta con tonalità incredibili, peccato che non vengano stanziati fondi statali per altri scavi e non si riesca a preservare ciò che è stato scoperto. Appena fuori troviamo il Senor Garcia (loc Campina de Moche), che vende vasi forgiati con stampi originali e per noi suona una conchiglia che serviva per le adunanze religiose, ma siamo preoccupati che gli esploda il gargarozzo… Veloci poi a Chan Chan, ed ormai padroni della lingua ci raccontiamo le barzellette con la guida, stesso problema per la conservazione e per ulteriori scavi archeologici, la città interamente di mattoni di terra cotta è esposta al sole, al vento ed al niño… Ma siamo stanchi di tutta questa cultura pertanto si va fino all’oceano al villaggio di Huanchaco dove assaggiamo il nostro primo ceviche al Ristorante Lucho del Mar e ne siamo conquistati, vabbè ci vorrà poi un pomeriggio per digerirlo ma è così bello impigrirsi al sole sulla spiaggia (nota: abbiamo scelto il medio piccante e non possiamo immaginare come sia il mas piccante). Scoviamo l’Artesania del Norte (los Olivos 504), dove facciamo incetta di splendide ceramiche a prezzi economicissimi. Da Trujillo partiamo alla volta di Chiclayo e subito ci spostiamo alle rovine di Sipan con i minibus che fermano di fronte agli scavi; il sito è “in progress”, ci sono ancora tombe da scoprire e scavare, con gli archeologi al lavoro. La meraviglia è il museo del Signore di Sipan a Lambayeque, ricco di ritrovamenti preziosi e con un allestimento molto curato. I dintorni di Cichalyo (Pimentel, Monsefu, Santa Rosa) sono solitari in agosto, forse nella stagione estiva offrono maggiore attrattiva. Ci sistemiamo sull’autobus della Cruz del Sur alle 20.00 per arrivare a Lima alle 8.00 del mattino dopo, l’autobus non è così comodo come la Movil Tour ma la notte scorre tranquilla e c’è anche il bingo, la mattina transitiamo da Lima appena il tempo per trovare, con fatica, un autobus che ci porti a Paracas (solo Ormeno e Cruz del Sur arrivano nella cittadina, altri si fermano lungo la Panamericana). Paracas è un piccolo villaggio senza grandi pretese ma meritano più di una sosta i ristorantini sull’oceano (consigliamo riso con i frutti di mare) e alcuni negozietti, in particolare l’ultimo artigiano aveva una bella collezione privata di reperti archeologici (aveva perché c’è stato il terremoto tre giorni dopo il nostro ritorno e non sappiamo cosa sia successo). Visita alle isole Ballestas (non ci sono problemi per l’escursione prenotata direttamente in hotel, Hotel Mirador) di prima mattina, è incredibile la quantità d’uccelli e pinguini e leoni marini; sicuramente gli ultimi giorni in riva all’oceano sono molto riposanti dato il viaggio non proprio “tutto organizzato”. Ancora un giorno a Lima dove ci prende il demone dello shopping selvaggio, compiamo il sacrificio rituale e plachiamo il dio con maglioni d’alpaca, braccialetti e collanine, cappelli, sciarpe e quanto ci sta nelle valigie… poi si ritorna in Italia… Per chi volesse maggiori dettagli Rinaldo e Gemma, donatigemma@hotmail.com



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