Crociera ai Caraibi 2008

Seconda ed ultima crociera Io e mia moglie siamo appena tornati dalla nostra seconda crociera nei Caraibi e siamo giunti alla conclusione che questa è stata la nostra ultima esperienza di questo tipo. Il giudizio negativo non riguarda i posti visitati ma esclusivamente l’organizzazione e soprattutto l’atmosfera ed il tipo di persone che si...
Scritto da: psailor
crociera ai caraibi 2008
Partenza il: 26/01/2008
Ritorno il: 02/02/2008
Viaggiatori: in coppia
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Seconda ed ultima crociera Io e mia moglie siamo appena tornati dalla nostra seconda crociera nei Caraibi e siamo giunti alla conclusione che questa è stata la nostra ultima esperienza di questo tipo. Il giudizio negativo non riguarda i posti visitati ma esclusivamente l’organizzazione e soprattutto l’atmosfera ed il tipo di persone che si trovavano a bordo della Costa Atlantica dal 26 Gennaio al 2 Febbraio 2008. Siamo partiti da Roma con un volo Alitalia per Malpensa e da li con un volo Neos per Point a Pietre. Volo ottimo, aereo vecchiotto con sedili malmessi, equipaggio molto efficiente e presente che è dovuto intervenire perché un passeggero ha pensato bene di andare in bagno a fumare una sigaretta in pieno Oceano Atlantico. Saliti in nave, dopo estenuanti formalità di imbarco, si iniziava a percepire una sensazione di gran confusione e maleducazione da parte degli altri ospiti italiani mente lo stesso non si poteva dire dei francesi europei e di quelli di Guadalupe. Prima tappa: ST. MAARTEN h13.00 – h18.00 è il posto che preferiamo per la sua atmosfera molto libera e tranquilla. La nave attracca a Philipsbourg nella parte olandese dell’isola e all’uscita del porto c’è un efficiente servizio di taxi che con tariffe chiare e ben in mostra ti consentono di andare ovunque. Noi scegliamo di andare a Dawn Beach dopo aver visto nella precedente crociera Orient Bay e Maho Bay. Mary la tassista ci conduce al Westin Hotel dove si può tranquillamente entrare per raggiungere la splendida spiaggia bianca. Seconda tappa: LA ROMANA h12,00 – h 6,00 Siamo rimasti piacevolmente sorpresi nel constatare che il nuovo terminal è più ordinato ed organizzato. I taxi sono fuori e propongono trasferimenti collettivi per la spiaggia di Baiahibe. Giornata in spiaggia: 2 lettini + ombrellone: 15 dollari Taxi andata e ritorno: 11 dollari a persona. Terza tappa: ISLA CATALINA h9,00 – h18,00 È un’isola a pochi minuti di navigazione da La Romana che giornalmente va in uso esclusivo delle compagnie di crociera. Spiaggia bianca, acqua cristallina, ampie zone d’ombra sotto gli alberi, bancarelle di artigianato locale. Inevitabile il caos in quanto si ritrovano più di 2000 persone contemporaneamente per stare in spiaggia e mangiare sotto i capannoni allestiti all’occorrenza. Basta spostarsi un po’ per trovare un minimo di pace. Quarta tappa: TORTOLA (isole vergini britanniche) Anche questa isola è tra le nostre preferite in quanto come a ST. MAARTEN c’è il fascino del mar dei caraibi abbinato all’efficienza europea. Nella prima crociera andammo a Cane Garden Beach ma questa volta all’uscita del porto di Road Town ci dirigiamo verso il dock dei traghetti per VIRGIN GORDA: traghetto veloce Speedy’s Ferry (30 minuti) più trasferimento per la spiaggia di THE BATHS (altri 20 minuti): 30 dollari a persona andata e ritorno. Altri 3 dollari a persona per entrare nel parco marino della spiaggia. Al ritorno a Road Town un giro di shopping (soprattutto spezie che in realtà ritroveremo a Point a Pietre al terminal crociere a metà prezzo…!!). Quinta tappa: ANTIGUA All’arrivo l’atmosfera non è quella che ci si aspettava: i tassisti all’uscita del porto sono piuttosto pressanti e poco cortesi. Per i primi 10 minuti sull’isola non facciamo altro che ripetere “no thank you” alle continue proposte dei tassisti. Attenzione: non c’è nulla di male in questo, ci mancherebbe altro, ma il problema è nell’insistenza a volte un po’ arrogante di chi si propone. Andiamo a Dickenson Bay (taxi 12 dollari) conosciuta come una delle più belle dell’isola: grande delusione. La spiaggia è stretta piena di alghe e iperaffollata e l’acqua non è nulla di eccezionale. Ripieghiamo su Jolly Harbour (taxi da Dickenson Bay 30 dollari) un’altra spiaggia larga più del doppio della precedente dove prendiamo 2 lettini ed un ombrellone per 20 dollari da un gruppo di Beach Boys anch’essi scortesi e petulanti. Sesta tappa: ST. LUCIA Finalmente di nuovo una buona atmosfera a CASTRIES. Con 12 dollari andiamo in taxi a Reduit Beach, una delle poche spiaggie dell’isola ma rimaniamo delusi perché non c’è il posto per appoggiare nemmeno l’asciugamano così usciamo da uno dei tanti resort sulla spiaggia e con altri 12 dollari un taxi ci porta a PIGEON ISLAND un parco naturale sede di un piccolo museo dove con un ingresso di 5 dollari a persona riusciamo a sistemarci in una spiaggia molto bella e riservata con acqua trasparente e calma. Pranziamo in un ristorantino in riva al mare (23 dollari per due secondi con contorni e due birre). Ritorno a CASTRIES in taxi per 20 dollari. Settima tappa: GUADALUPE E’ l’ultimo giorno e come la volta precedente abbiamo l’impressione che ormai per COSTA siamo soltanto un pacco da rispedire a casa. Non capiamo l’esigenza di privarci delle valigie dalla notte precedente. La motivazione secondo la quale servirebbe tanto tempo per preparare i trasferimenti dei bagagli dalla nave agli aerei non trova riscontro nella relativa rapidità con la quale vengono consegnati in cabina all’arrivo in nave. Il nostro aereo parte nel tardo pomeriggio e abbiamo soltanto il tempo per un giro in città e per un po’ di shopping nel terminal sotto alla nave ( stranamente al mercato in città costava tutto di più). Veniamo alle note dolenti riguardanti Costa Crociere: • da un paio di anni Costa ha inventato il modo di scaricare dai costi una parte degli stipendi del personale di servizio: quella che una volta era una mancia a discrezione del cliente si è trasformata in una vera e propria tariffa di ben 42 euro a persona a settimana che si vanno a sommare al 15% della quota di servizio che si paga su ogni consumazione. • I prezzi delle escursioni organizzate da Costa sono spropositati in relazione agli effettivi costi che si sostengono facendo al stessa escursione da soli (spesso in condizioni di maggior comodità, libertà ed autonomia). Un esempio lo possiamo fare con una escursione di ST. MAARTEN: Costa propone il Beach Tour, una gita a Orient Bay in pulmino per 35 euro a persona drink incluso mentre andare in taxi in due alle stesse condizioni costa 18 dollari (13 euro) totali: costa caro questo drink!!!! E pensare che abbiamo preso 2 birre per 6 dollari !! • la serata di gala e la serata italiana sono PENOSE perché in entrambi i casi viene riproposto lo stereotipo dell’italiano “spaghetti e mandolino” condito dagli imbarazzanti sventolii di tovaglioli sulle note delle tipiche canzoni napoletane, con l’immancabile “trenino” ed i balli tra ospiti e camerieri: che amarezza !!! Ma poi, dove sta scritto che l’italianità equivale alla napoletanità? • Nelle presentazioni, il relatore di turno (il direttore di crociera o il port shopping assistant) danno l’idea che stanno parlando ad una platea di mentecatti, come ad esempio quando condiscono i loro discorsi con la parolina magica “eccellente” riproposta all’infinito con lo scopo di fartela ricordare quando dovrai compilare il questionario sulla soddisfazione del cliente. Vergognoso anche il modo in cui il direttore ti “consiglia” di dare tutti “eccellente” nel questionario pena la revoca della eventuale vincita della crociera in palio. • La qualità del cibo è calata rispetto alla precedente crociera (Costa Classica – Perle del Caribe 2005). Poche varianti e sapori piuttosto appiattiti. Queste impressioni sono state condivise da molti altri ospiti della nave con maggiore esperienza di crociera della nostra: in generale si percepisce un senso di decadenza e di minor cura del cliente. Per quanto ci riguarda consideriamo conclusa la nostra esperienza di crocieristi anche se nel complesso valutiamo molto positivo l’aver fatto queste vacanze. Ci sono servite per visitare isole nelle quali torneremo sicuramente per fare una vacanza nella maniera a noi più congeniale.


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