Invio aiuti nella zona del terremoto: 3 viaggio
Lima, 31 agosto 2007
Rieccoci.
Dopo 3 giorni passati a studiare l’evolversi della situazione e a riposarci un poco venerdì ci prepariamo alla terza grande spesa. Questa volta ai 10mila dollari che Matteo (www.peruetico.com) mi invia da Cusco, si aggiungono i 1150 dollari che erano avanzati dall’ultima consegna, 1000 dollari da parte di Nancy...
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Lima, 31 agosto 2007 Rieccoci. Dopo 3 giorni passati a studiare l’evolversi della situazione e a riposarci un poco venerdì ci prepariamo alla terza grande spesa. Questa volta ai 10mila dollari che Matteo (www.peruetico.com) mi invia da Cusco, si aggiungono i 1150 dollari che erano avanzati dall’ultima consegna, 1000 dollari da parte di Nancy e Gianni (www.perusolidario.com) e 400 soles da parte di Chiqui, la tecnica-progetti dell’Hogar dell’Estrellas di Cusco. Chiqui decide inoltre di prendere un aereo e raggiungerci a Lima. Gianni è partito per Tupa con una carovana di macchine per portare aiuti. Il sindaco ha lanciato l’allarme: è una piccola comunità rurale a 6 ore da Lima e a 3 e passa da Pisco. Ci dobbiamo quindi dividere, mi occupo della spesa con Chiqui e con Violetta un’amica di Nancy e Gianni. Violetta si dimostrerà un vero portento. Conosce Lima a menadito e ci porta nei posti più nascosti e più economici. Dopo lungo meditare abbiamo deciso di destinare questa seconda consegna all’emergenza freddo. Decidiamo inoltre di portare gli aiuti agli stessi tre posti dove avevamo portato beni di prima necessità alimentare solo qualche giorno prima. Dopo aver telefonato ai nostri contatti nelle tre diverse aree di Chincha, questi, ci confermano che al momento quello di cui più c’è bisogno sono proprio coperte, teloni di plastica per proteggere le loro costruzioni dal freddo, pannolini per bambini e anziani e tovagliette igienizzanti. Il freddo batte più che mai in questo inverno della costa sud peruviana. Piove e la gente (in particolar modo bambini ed anziani) si raffreddano e si ammalano. Dopo l’emergenza alimentare quindi priorizziamo l’emergenza freddo. Le coperte le andiamo a comprare vicino alla Plaza de Armas di Lima Central. Ce le possono consegnare solo domani pomeriggio. Il nostro piano di partire sabato per Chincha sfuma immediatamente. Sinceramente non mi sento molto tranquillo a passeggiare per Lima (come forse in qualunque altro posto al mondo) con circa 38mila soles in tasca. Quindi ci dobbiamo muovere rapidamente. Andiamo a cercare i teloni di plastica. La volta precedente abbiamo portato 220 metri e ci dicono dalla regia che sono andati immediatamente a ruba. Dopo il terremoto quasi nessuno infatti sta vivendo nelle proprie case. Ci sono le case distrutte o danneggiate e a questo si somma la paura di tutti quelli che la casa ce l’hanno ancora in piedi, ma che sono ancora traumatizzati da quei tre interminabili minuti. I teloni di plastica sono indispensabili per proteggere dal freddo e dalla pioggia le loro “chincas”, fatte da pali e canne intrecciate. La mitica Violetta dopo dozzine di chiamate individua l’obiettivo: la zona industriale di Ate Vitarte, un quartiere nel nord di Lima. In questa fabbrica riusciamo a comprare ben 3800 metri di plastica (quasi 4 chilometri!!!). 38 bobine da 100 metri ognuna dei migliori teli in circolazione. Non rimangono che i pannolini. Ci dirigiamo nuovamente verso Lima Central nel quartiere cinese dove Violetta assicura ci siano le quantità che stiamo cercando e prezzi imbattibili. Infatti è così. Compriamo oltre 15mila pannolini per bambini, 2000 per adulti e 425 confezioni da 400 di tovagliette igienizzanti. Tutto ci verrà consegnato domani quindi non ci rimane altro che aspettare e programmare il viaggio per domenica mattina all’alba. Ecco quindi il dettaglio degli acquisti e dei costi: • 550 coperte Santa Catalina da una piazza e mezzo: 13.750 soles • 3800 metri di plastico (spessore 80×6): 8.721 soles • 8000 pannolini per bambino (taglia G): 3.160 soles • 7500 pannolini per bambino (taglia M): 2.663 soles • 2000 pannolini per adulto (taglia M): 2.625 soles • 425 confezioni di tovagliette igienizzanti: 6.163 soles • Camion per il trasporto: 950 soles • Benzina per le due camionette d’appoggio: 250 soles • Schede telefoniche e taxi: 300 soles Sabato pomeriggio carichiamo il camion senza le difficoltà dell’ultima volta. Abbiamo fatto tesoro dell’esperienza. Alle 7 di sera abbiamo già finito, ho tempo persino per dormire qualche ora prima della partenza (fissata alle 6 del mattino). Il camion lo lasciamo direttamente nel garage del proprietario, che vive a 10 minuti dalla casa di Gianni e Nancy. Posso persino dormire tranquillo. La mattina successiva partenza come da programma. Alle 6.30 parto dalla Tablada con l’autista e un suo aiutante e imbocchiamo la Panamericana Sud. Ci raggiungeranno direttamente a Chincha: Gianni (che nel frattempo è tornato da Tupe dopo due giorni di viaggio) con i suoi due figli Salvatore e Sami, Vittorio il volontario del Ceprof , un sacerdote italiano amico di Gianni, Chiqui e Alejandro un nostro amico spagnolo (che aveva già portato i primi aiuti tre giorni dopo il terremoto). La prima consegna la facciamo a Lurinchincha. Qui lasciamo il “grosso” delle coperte (400). Infatti ci avvisano da Mina de Oro che ieri sono arrivate da Cusco 800 coperte e che hanno bisogno invece di moltissimi teli di plastica Maria Rosario, la rappresentante della comunità ci sta aspettando con la gente del quartiere. Come l’altra volta ci aiutano a scaricare il materiale con ampi sorrisi e ci invitano a un piatto di Carapulcra, piatto tipico della zona a base di pasta, patate e pollo. Andiamo quindi a Cruz Blanca dove invece c’e`William, rappresentante come l’altra volta di un gruppo di famiglie. Questa volta sono quasi 100. Qui c’è molto bisogno sia di pannolini (i prezzi nei negozi di Chincha sono praticamente raddoppiati) che di plastica. Ci invitano a un’altra Carapulcra. Non sarà l’ultima della giornata. Non ci rimane che l’ultima meta: Mina de Oro. Il gruppo di volontari “internazionali” dell’ultima volta è persino aumentato. Nella casa di Mayten ci sono adesso 5 spagnoli/e, 2 argentini e una ragazza svizzera. Nella precedente consegna avevo avvertito un’unica pecca: non essere riuscito a passare più tempo con la gente, per conoscerli e capire meglio la realtà del posto e delle loro relazioni. Questa volta decido di rimanere a Mina de Oro con Chiqui, Alejandro e Vittorio. I volontari ci chiedono di accompagnarli a una zona dove proprio ieri hanno finito di montare la mensa popolare con il plastico che avevamo portato 5 giorni prima. Ci stanno aspettando per una partita di pallavolo. La sfida si conclude tragicamente (3 sconfitte su 3 partite, anche se nell’ultima il sospetto arbritaggio di Vittorio lascia alquanto a desiderare e dall’11-8 a nostro favore perdiamo 15 a 11). Ci invitano ovviamente a mangiare un’altra volta. Non indovinerete mai: il terzo piatto di carapulcra in meno di 4 ore. Si fa sera ed è difficile lasciare quel posto. I ragazzi che stanno qui stanno svolgendo un lavoro immenso. Stanno con la gente, li ascoltano, li aiutano a montare i loro precari rifugi, sono per la gente del posto un punto di riferimento essenziale. Sanno di non essere abbandonati e finalmente c’è qualcuno che si preoccupa per loro. In nottata con Vittorio, Nacho e Daniel montiamo una “casetta”. E’come il punto d’arrivo di una lunga catena. Le vostre donazioni, l’acquisto a Lima, la consegna e finalmente il loro utilizzo pratico. Ci fermiano per la notte a Mina de Oro. Partiamo solo la mattina seguente. Mi piacerebbe fermarmi di più, trasformando i 2200 metri che qui abbiamo consegnato in case, in rifugi. Lo faranno Daniel e Nacho; io devo tornare a Cusco, almeno per un periodo. Mentre consegnavamo questo terzo carico sono arrivate altre donazioni e altre ci sono state segnalate. Abbiamo già da parte per la prossima spedizione 5mila dollari. Al momento sinceramente ci risulterebbe difficile decidere come destinare gli aiuti. Non appena tornato a Cusco faremo una riunione e valuteremo il come e il quando. Daniela del Ceprof sostiene che bisogna aspettare almeno un paio di mesi. Sicuramente almeno altre 3 settimane, il tempo per tornare a raccogliere almeno altri 10mila dollari. Ieri abbiamo visto almeno altri 3 camion consegnando aiuti. In tutti i casi sono aiuti da parte di privati, Ong oppure associazioni religiose. La lunga mano dello stato per ora non si vede, ha la braccia corte. Eppure gli aiuti continuano ad arrivare, il loro problema continua ad essere la distribuzione. Parto felice. Abbiamo portato cose utili, la gente ne aveva bisogno. I sorrisi si sono intrecciati con le mani, la gente può continuare a coltivare la speranza. Nei loro occhi come l’altra volta c’e`molta forza, molta determinazione. Abbiamo sentito tutti una grossa responsabilità ad essere il vostro braccio qui in Perù. Una responsabilità soprattutto verso noi stessi, per dimostrarci e dimostrarvi di aver riposto nelle mani giuste la vostra fiducia e generosità. Siamo convinti di aver fatto un buon lavoro. Tutto è filato liscio, ma siamo stati anche fortunati, non c’è dubbio. L’altro giorno hanno assaltato un camion di aiuti di padri comboniani e si sono portati via tutto. Andare alla cieca può essere molto pericoloso. Grazie di cuore a tutti, veramente tanti granelli di sabbia hanno fatto qualcosa di indimenticabile per la gente di Chincha. Emanuele (www.peruetico.com) Altri ringraziamenti infiniti a: Gianni e Nancy per la loro infinita ospitalità, disponibilità e gentilezza, senza di loro non so proprio come avremmo fatto; a Vittorio sempre presente, sempre pronto anche se sospettiamo sia fatto corrompere con una Carapulcra durante l’arbitraggio della sfida a pallavolo; a Violetta, instancabile e capace di trovare i migliori prezzi della capitale; a Chiqui per la sua energia e per le sue notti insonni; a Alejandro per condividere sorrisi e pensieri; alla “brigada internacional” di Chincha per il loro immenso lavoro: Mayten, Nuria, Monica, Nacho, Daniel, Borja e gli altri; infine ad Alessandro e Roberto, anche se non c’erano questa ultima volta, c’erano, c’erano eccome. Per maggiori informazioni: ———————————————— viaggi responsabili in Perù