Operazione sole di mezzanotte di Norvegia
Cronaca di 5 giorni oltre il circolo polare.
Premessa: come dice il titolo, l’obiettivo non era un luogo in particolare; la scelta dei luoghi non è stata frutto di una scelta mirata, semplicemente è stata la migliore combinazione per andare in pochi giorni più a nord possibile vedendo dei bei posti. La scelta di volare low cost (via Svezia)...
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Cronaca di 5 giorni oltre il circolo polare. Premessa: come dice il titolo, l’obiettivo non era un luogo in particolare; la scelta dei luoghi non è stata frutto di una scelta mirata, semplicemente è stata la migliore combinazione per andare in pochi giorni più a nord possibile vedendo dei bei posti. La scelta di volare low cost (via Svezia) è stata sì per risparmiare, ma anche perché voli di linea con orari comodi non ne ho trovati. Quindi: attraversamento della Svezia, passaggio in Norvegia alle Lofoten e ritorno. Qui ovviamente c’è la parte norvegese. Breve cronaca e alcuni dati logistici ed economici: Giorno 3. Dopo pranzo partiamo da Abisko in Svezia con destinazione Fiordi e Lofoten. All’andata scegliamo la luuunga via di terra che passa dalle Vesterålen con passaggio alle Lofoten in Ferry da Melbu (25 min. Ogni h- h e 1/2). Per orari . Il paesaggio è bello, ma la mortale andatura media è stata di 60 Km/h, velocità imposta dal frequente attraversamento di “abitati” spesso costituiti da un’unica casa a lato strada. In serata arriviamo a Ramberg dove passeremo due notti da Friisgaarden (circa 80 € a notte la doppia con colazione) e dove si può anche cenare. Ramberg e la vicina Flakstad sono caratterizzate da lunghe spiagge bianche da cui si spazia sull’orizzonte dove il sole, o meglio la sua luce, rimane alto. La bassa marea ci ha permesso infatti di passeggiare in lungo ed in largo sulla spiaggia, in compenso la pioggia e la nuvolaglia ci hanno negato la vista diretta del percorso del sole. Giorno 4. A zonzo per le Lofoten, con passeggiata sul sentiero da Eggum a Unstad (9+9 km). In parte perché 18 Km sono troppi, in parte per il freddo, ne abbiamo fatto solo un pezzo. Ecco, il freddo; ci hanno detto che la settimana precedente aveva fatto molto caldo, sta di fatto che abbiamo trovato tra i 5 ed i 10 gradi, che non sarebbero state un dramma se non per l’umidità, il vento e la pioggia a intermittenza che peggioravano l’effetto. Il resto della giornata lo abbiamo passato arrivando fino ad Å con sosta ad Hamnøy, dove, poco prima del ponte c’è una pescheria che vende gamberi e chele di granchio bollite con cui pranzare o fare uno snack. Molto suggestivo l’ultimo tratto da Reine ad Å, anche se è vero che i paesi in sé non ci sono sembrati così suggestivi. Menzione speciale per il ristorante Reine Rorbuer. Conto caro (sopra i 100 € in due) ma cibo ottimo. Giorno 5. Prima di rientrare in Svezia ci fermiamo a Nusfjord, il villaggio degli artisti; 15 abitanti di cui uno italiano, Michele. Pene d’amor perdute lo hanno portato da Torino al circolo polare, dove crea gioielli in argento che vende nella sua bottega. Scambia volentieri due chiacchiere, ma soprattutto vino e altri generi di conforto mediterranei (per lo stomaco e per anima) che a quelle latitudini non crescono, non si comprano o costano l’impossibile. Ritorno in Svezia da Svolvaer a Skutvik e poi da Bognes a Skardberget con Ferries Hurtigruten e da qui in Svezia via Narvik. Decisamente una scelta meno stressante dell’andata tra paesaggi mozzafiato. Alcune impressioni: Viaggio sicuramente emozionante e intenso. Però non so se più giorni sarebbero stati meno faticosi; dopotutto si fa tardi per vedere il sole, e la mattina non è che si dorma. Quindi più giorni, più sonno. Anche se il fuso orario è il nostro stesso si rischia una sorta di effetto jet lag. Grande natura e grande varietà di paesaggi. E tanta acqua; non sai mai se attraversi un fiordo, un lago o uno stretto da due isole. Pescatori e grandi camminatori si troveranno nel loro paradiso. Non l’abbiamo sperimentato, ma pare sia vero che basta buttare l’amo per tirare su un pesce. Luoghi comuni confermati e da sfatare: E’ tutto molto caro: vero per il cibo, la benzina costa come da noi, ferry e autobus meno, non molti bed & breakfast, ci sono tantissimi rorbuer, ma in definitiva per una coppia sono cari, soprattutto rispetto alle sistemazioni sempre molto spartane. Bella come soluzione per gruppi di amici invece. Evitare gli alcolici, nemmeno la birra è economica. Limiti di velocità: rispettateli, anche se sono mortali e la strada non scorre mai. Alle sei di sera non trovi da mangiare manco morto: non è stato vero alle Lofoten; abbiamo cenato a Reine alle 22.30 e in quasi tutti i ristoranti la cucina chiudeva alle 23.00. Invece impossibile trovare da mangiare dopo le 20.00 sulla terraferma, almeno sulla strada del ritorno, neanche sulle strade di passaggio (E6) o ai “capolinea” dei ferries. Fa freddo: sì, copritevi, magari a strati, ma soprattutto è umido. Poi, ci hanno detto che la settimana prima facevano il bagno, crederci….. I nordici sono freddi e distaccati: non direi, molto affabili e disponibili e sanno tutti l’inglese maledettamente bene; dal benzinaio al cameriere. Resto a disposizione per altre info.