Irlanda is magic
L'Irlanda in Smart
Premessa: L'Irlanda non è affatto vicina!!
se poi il viaggio decidi di farlo con una SMART la distanza aumenta in maniera considerevole!
12000 km effettuati e 10 differenti stati attraversati nel totale il tutto in 16 gg.
Due viaggiatori con al seguito bagagli che sarebbero stati stretti anche su di un furgone e con un...
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L’Irlanda in Smart Premessa: L’Irlanda non è affatto vicina!! se poi il viaggio decidi di farlo con una SMART la distanza aumenta in maniera considerevole! 12000 km effettuati e 10 differenti stati attraversati nel totale il tutto in 16 gg. Due viaggiatori con al seguito bagagli che sarebbero stati stretti anche su di un furgone e con un solo obbiettivo: Quello di raggiungere “Un posto d’oltre mare che è lontano solo prima di arrivare”! La scelta dell’Irlanda nacque quando,concluse le ferie estive 2005,sempre con la Smart, arrivammo in Bosnia attraversando Slovenia e Croazia (5000 Km nel tot) e ci ponemmo il “problema” su dove andare il prossimo anno! Fu allora che decidemmo di realizzare il sogno di entrambi. Quello di viaggiare sempre in direzione nord con meta finale l’Irlanda! Un paio di mesi per organizzare il tutto e poi la frase che ricorderò per un bel po’: Abbiamo preso tutto? Possiamo partire? Roger, si parte! Primo giorno. Gioia Del Colle – Perugia Era l’11 sett del 2006, ore 10 am quando il freno a mano fu tolto e io(Walter) , il mio navigatore nonché amico (Stefano) e la piccola Smart partimmo alla volta dell’isola di smeraldo! Sapevamo che il tutto non sarebbe stato facile! Una distanza che a molti viaggiatori potrà sembrare irrisoria ma percorrere tutti quei km con una piccola city car non è facile. Ricordo ancora che nessuno appoggiò la nostra idea ma che tutti ci invidiavano! Furono proprio questi due fattori contrastanti tra loro che aumentarono la nostra voglia di partire. I primi km son stati qualcosa di tragico! Entrambi zitti! Silenzio tombale! Regge tutto? C’è ancora il box sul tetto? Controlla questo….. Controlla quello…… Dopo 30 km,arrivati a Bari, non ricordavamo neanche più che stessimo viaggiando su di una Smart, con un box da 350 lt sul tetto e con il portapacchi posteriore anch’esso carico. Non ricordavo sempre la presenza del portapacchi posteriore per via del fatto che avendo il “cofano” strapieno di roba non lo si vedeva dallo specchietto posteriore. Decidemmo di non prendere mai l’autostrada ma che avremmo fatto un viaggio percorrendo tutte strade secondarie per essere così immersi a pieno nella natura. Ho sempre odiato la visione autostradale dell’oleandro sulla sx e della corsia di emergenza sulla dx. Come dimenticare le facce stupide della gente durante i loro sorpassi (si perché tolto quello a una macchina ferma noi no eravamo in grado di farli) nel vedere la smart carica all’inverosimile! Ricordo gli ok che ci rivolgevano dai finestrini e i segnali di disappunto tipo: Ma vedi questi, dove credono di andare!!! Il tutto contribuiva ad aumentare la nostra voglia di aggiungere l’Irlanda! Era diventata una scommessa,una scommessa con noi stessi. Si arrivò a Foggia e virammo per la strada interna per Avellino! Carolina,questo è il nome della smart,ormai disinvolta e rassegnata dalla nostra idea,viaggiava senza nessun lamento! Non chiedetemi il perché stessimo andando in direzione Avellino. Avellino non rientrava neanche minimamente in linea con Dublino ma come sempre sceglievamo le strade non per la loro destinazione ma per un fattore di bellezza. Poco importava se servisse percorrere quella strada, l’importante è che noi ne avessimo voglia. Raggiunta Avellino si puntò verso Roma che fu raggiunta in serata. Fu a Roma che avemmo il primo contatto con la civiltà di quella giornata. Si perché sino ad allora,tra strade di campagna e secondarie, pochi furono i contatti con altri esseri viventi. A Roma capimmo che realmente la Smart attirava l’attenzione della gente. Ricordo le facce della gente nel vederci. Una scatola verde ( il colore della smart), in condizioni paragonabili al giustificato mercante che ha caricato tutta la propria merce ma con la scusante di vendere al mercato. Con il pc portatile e connessione via gprs cercammo un posto dove poter riposare la prima notte. Qui sottolineerei la maestria del mio navigator sull’uso del pc! Infatti, non so secondo quale logica, dormimmo a Perugia. – l’agriturismo più vicino è questo! Macry Country House!- queste furono le sue parole! Come mettere in dubbio ciò! Tanto …km più km meno! Quindi altri 120 km in direzione Perugia. La prima giornata si concluse in quell’agriturismo dopo una bella cenetta. Secondo giorno .Perugia – Zurigo Ricordo ancora il gallo con il suo canto alle 6 del mattino ma ricordo ancora meglio la finestra poi chiusa per non sentire il gallo! Ok che siamo immersi nella natura ma il gallo non sa cosa ci aspetta oggi! Quindi comodi comodi alle 11 riprendiamo la marcia in direzione….in direzione…scusate ma non saprei rispondere a ciò. Sapevamo che saremmo dovuti andare in Irlanda! Imboccata le E45 direzione Cesena cominciò la nostra nuova avventura giornaliera! Bella quella strada! Un po’ meno lo è in inverno ma in estate merita di essere percorsa. Ore 21, Milano! Qui la domanda: dove si dorme stanotte? Quando Stefano decise di accendere il pc per trovare un posto presi subito la situazione tra le mani dicendo: -conosco un camping qui in zona meraviglioso! Mentivo spudoratamente ma ciò servì per distogliere Stefano dall’uso del pc. Ore 22 dogana Svizzera. Un finanziere alla visione della smart restò paralizzato! Immobile! Fummo costretti a prendere il battito cardiaco per scongiurare la sua morte! Fermo! Occhi fissi sulla smart e dopo interminabili secondi solo poche parole: Ma dove credete di andare? Presi subito la situazione in mano e con molta classe e disinvoltura replicai dicendo: dobbiamo fare un servizio a Dublino ma poi torniamo subito non si preoccupi! Ciò spiazzò ancor di più il militare che ci lasciò passare senza fare altre domande ma dicendoci solamente : -se arrivate a Zurigo è già tanto! Comunque in bocca al lupo! Si riprese il viaggio. Vi ricordate il mio bluff sul camping? Bene , a 50 km dalla dogana troviamo il primo camping dove passeremo la notte. L’unica noia fu per me montare la tenda ma la gioia arrivò quando sentii : è pronto, a tavola! Ok che sia pronto ma dov’è la tavola? Si perché avevamo portato tutto, dai fornelli ai viveri ma a un tavolino proprio non ci avevamo pensato. Fu allora che modificammo il cavalletto della macchina fotografica e con un pezzo di legno trovato sul posto fu creato il tavolino. Quando ci applichiamo siamo proprio bravi! Notte stellata! Una notte magica! Altro che albergo a 5 stelle. Il nostro era a milioni di stelle! Una pecca? I 5 gradi della serata. Notte, ora si dorme! A domani! Terzo giorno. Zurigo- Calais Sveglia ore 8.00 am. Colazione con il primo orrendo caffè straniero! Si perché, avevamo la moka ma non avevamo il caffè! Furbi vero? Paghiamo il camping, una bella mazzata, e poi via verso Calais. Attraversare la svizzera è un piacere! Campi, montagne e mucche ai nostri occhi e cioccolata alle nostre mani. Tutto scorreva tranquillo sino a quando non capiamo che saremo costretti a salire sul san Gottardo per proseguire il viaggio. Già il nome avrebbe dovuto spaventarci ma nulla! Capimmo solo la gravità della situazione quando ci trovammo a dover salire una montagna di soli 2800 mt di altezza! Il tutto sempre per l’obbiettivo prefissato! Quello di non prendere mai l’autostrada! Neanche le prime macchine con il motore fumante per la salita ci scoraggiarono. Carolina come se nulla fosse, metro dopo metro, mordeva l’asfalto. Con la disinvoltura che l’ha contraddistinta lungo tutto il viaggio raggiunse la vetta! Lì ricevemmo i primi applausi! La prima gente si avvicinò per sapere di noi e della nostra meta. Non appena dissi: stiamo andando in Irlanda un signore Olandese a gran voce replicò: – in Irlanda???? Credo che la parola Irlanda la sentirono anche in Cina. Un eco pazzesco regalò ad altri stati il nostro obbiettivo di viaggio! – grandi, siete dei grandi! Con quest’auto non è facile! A proposito… che cosa sarebbe quest’auto?- Stefano replicò: come cos’è quest’auto? L’olandese non conosceva la nostra Carolina e di lì in poi scoprimmo che anche molta altra gente non sapeva neanche dell’esistenza della Smart. Saluti vari e classica foto di rito e si riparte direzione confine Francese. Sulla Francia qualcosa da ridire l’avrei! No hanno digerito benissimo la sconfitta dei mondiali. Diciamo pure che dagli ok ricevuti sin ora siamo passati ad altro sempre mantenendo l’uso della mano destra! Ore 23 pm, Calais . Prima notte passata in auto. Dormire in Carolina è semplicissimo. Non devi fare assolutamente nulla. Non devi neanche stendere i sedili ! Devi solamente chiudere gli occhi. Niente di più facile. Nessun altro sforzo dopo aver percorso “comodamente” duri e faticosi 900 km! -Notte Stefano! -Notte Walter! Giusto il tempo di ricordare la giornata, della svizzera, del San Gottardo e della Francia che la comodità di Carolina ci avvolse in un bel sonno. Quarto giorno : Calais – Dover Biglietto alla mano e via verso la prima nave di questo viaggio. Non appena la vista delle bianche scogliere di dover giunse ai miei occhi cominciai a realizzare che eravamo realmente lontani da casa. Molto lontani da casa! Guidare in Inghilterra è tragico, almeno per la prima oretta. La guida a sx spiazza un bel po’ ma ci si abitua in fretta. Il panico totale arriva quando si incontra la prima rotonda. Si perché da qui in poi di rotonde ne troveremo davvero tante! Il problema rotonda non ce lo eravamo poi posto. Un po’ di pratica nel nostro paesino con la guida a sx ma alla rotonda proprio non ci avevamo pensato. Quindi prendemmo la situazione in pugno, anzi in braccia. Il mio braccio sx e il braccio dx di Stefano fuori dai rispettivi finestrini per bloccare il traffico dietro di noi per cercare di capire cosa fare. Non vi nascondo che questo infallibile metodo l’abbiamo adoperato per altre 2/3 volte. Poi ti rassegni al fatto che sarai costretto a fare la rotonda un paio di volte prima di imboccare la retta via. Ore 13. E come ogni buon italiano alle 13 si butta la pasta. Piazzola di sosta, acqua in pentola e sughetto in padella. Il tutto con la M1 che vegliava su di noi. La “quiete” dell’autostrada sulla nostra sx. La quiete fu interrotta da un urlo: PAESA’, VIN CA’ , SO’ PASQUAL D NAPOL ! Ebbene si! Il napoletano, nonché l’italiano sappiamo benissimo che lo si troverà ovunque! Pasquale ha un chiosco di the e caffè e varie ed eventuali. Tra le varie ed eventuali rientrano il pane, la marmellata, le cioccolate che ci ha regalato per la gioia di aver incontrato due folli italiani in una piazzola di sosta sperduta in chissà quale provincia. Ricordo la gioia di Pasquale dopo aver ricevuto, da noi, una bottiglia di vino Primitivo della masseria De Palma. -Grazie…grazie….grazie…lo berrò ricordandomi di voi! Fate buon viaggio! Ciao!- Caricato tutto abbiamo ripreso la marcia con destinazione Holyhead per la seconda nave che ci avrebbe portato in Irlanda! Ore 23 Holyhead e come fortuna vuole la prossima nave per l’Irlanda ci sarà solo nel pomeriggio del giorno seguente. Non ci resta che dormire qui! In zona nessun albergo,pensione o camping e quindi niente di più facile… – Stefano ,chiudiamo gli occhi …si dorme!!!! La scelta di dormire in Carolina era anche per via del fatto che decidemmo di fare il nostro viaggio con soli 1800 nel tot e senza carte di credito o bancomat. Ogni notte passata in auto avrebbe significato soldi risparmiati e recuperati in benzina. Benzina che ci sarebbe servita per girare l’isola. Notte Stefano! Notte Walter! Quarto giorno: Holyhead – Dublino! La nave prende il largo. La consapevolezza che l’Italia è sempre più lontana aumenta sempre più. La conferma l’abbiamo vedendo la cartina. L’Italia è proprio giù. Dobbiamo aprire proprio tutta la cartina per vedere il nostro paesino. L’Italia lontanissima e l’Irlanda a un passo! Il nostro sogno si sta realizzando. Leggo in Stefano la gioia nei suoi occhi e lui nei miei! Anche i fari di Carolina sembrano sorridere sia nel vederci e sia per se stessa. Per essere stata così brava nel raggiungere la meta. Per non aver recato nessun fastidio durante i 2895 km percorsi. Solo benzina e via. Solo 150 euro di benzina. 350 euro di biglietti di traghetti(solo andata) e 150 di benz. Bella proporzione vero? Ore 20 pm. L’arrivo! Momenti interminabili quelli dell’attracco della nave. La tensione la si poteva tagliare con un coltello! Euforia e gioia in quantità industriali e poi finalmente….Go! Il moviere ci da il via per scendere sull’isola, il momento atteso da 4 giorni! Non appena la piccola ruota ha messo ruota sulla terra ferma via con la musica! “ Il cielo d’Irlanda” di Fiorella Mannoia. Musica che ha fatto da colonna sonore per tutto il soggiorno sull’isola. Mai canzone fu più azzeccata per descrivere tutto ciò che si può vedere e provare sull’isola. Guinness, jamson, texaco , verde e pecore da quel momento ci hanno accompagnato in ogni singolo metro. Ci avevano parlato benissimo della gente del posto ma la conferma l’avemmo quando incontrando John ,un passante, gli chiedemmo se conosceva un B&B in zona e lui senza farselo dire 2 volte ci accompagnò,sotto la pioggia e dopo varie telefonate, in un B&B di una sua amica. John volle aiutarci anche a scaricare i bagagli e ci comunicò che se il giorno seguente avessimo avuto bisogno di lui lo avremmo potuto chiamare tranquillamente. Sarebbe stato il nostro Cicerone irlandese. Quella notte ricordo che crollammo! Colpa anche del buon primitivo, salciccia e formaggio che usammo per festeggiare ! Il B&B era stupendo. La nostra finestra dava su di un fiume e l’indomani mattina al posto del gallo perugino ci ritrovammo un cigno che molto educatamente e in silenzio aspettava il nostro risveglio. Forse aveva notato il nostro arrivo. L’arrivo paragonabile a profughi di chissà quale nazione nelle sua terra. “Notte” quella notte non fu detto. Non voleva essere detto per non perdere nessun minuto nel sonno. Ogni minuto volevamo dedicarlo a quella terra che conoscevamo grazie a libri e per sentito dire. Da quel momento in poi il sentito dire detto da altri sarebbe potuto essere il nostro. Io mi addormentai sotto la vetrata con lo sguardo fisso verso le luci che riflettevano il fiume mentre Stefano fece cosa più saggia. Preferì il bel lettone. Forse io mi ero talmente abituato alla scomodità che temevo che l’uso del letto mi avrebbe provocato dolori il giorno seguente. Quinto giorno l’inizio! Alla vista della prima colazione irlandese decidemmo che con molto sacrificio l’avremmo mangiata tutta. Più che di una colazione potremmo parlare di un piccolo pranzo e viste le disponibilità economiche sarebbe stata un’ottima soluzione di risparmio. Risparmio che fino a quel giorno conoscevamo benissimo ma che da quel giorno in poi risultò una parola che non prendemmo più in considerazione. Piccole informazione scambiate con la signora che gestiva il B&B in un inglese paragonabile a Totò e Peppino durante il loro viaggio a Milano e via …. Ciao Mary, grazie per la tua ospitalità! Si parte! Come sempre le strade venivano scelte in base alla loro bellezza e non per il loro fine. Quella si, vai di qui! Di perderci no avevamo paura. Dovevamo visitare l’isola in ogni sua parte e quindi qualsiasi strada anche se sbagliata ci avrebbe regalato la visione dell’isola. Strade secondarie. Percorrevamo solo quelle. Ogni tanto pensavamo che eravamo arrivati sino a Dublino senza autostrada. ASSURDO! Pensandoci bene….il rischio di perdersi c’era! Per km e km c’era solo verde e pecore. Immense distese di verde e milioni di pecore al pascolo. Ricordo ancora di non aver mai visto una pecora con la “testa” alzata. Erano sempre lì, con la testa immersa nel verde a mangiare l’erba. Il loro compito era quello. Ricordo anche di non aver mai visto un taglia erba. Anche nei giardini privati più di una volta mi è capitato di vedere una pecora che anche lì stava facendo il sul lavoro! Quello di mangiare l’erba! Ogni auto incrociata ci salutava. Si notavano benissimo le due dita alzate per salutarci. Tutti si accorgevano di noi e tutti volevano sapere di noi. Alla prima sosta tanti dubbi furono svelati. Lì avemmo la conferma di essere tipo alieni. What is this car? Questa era la domanda che ci facevano ancor prima di chiedere di noi. Carolina era al centro dell’attenzione. Tutto girava intorno a lei. La smart in Irlanda non esiste a quanto pare. Infatti non ne abbiamo incontrata neanche una nei 4500 km fati sull’isola. Osservavano Carolina come se fosse una navicella spaziale venuta da chissà dove. Volevano entrarci per capire come fosse all’interno. Ci chiedevano informazioni a riguardo e sorridevano tutti non appena capivano che fossimo italiani. Non scorderò mai una ragazza irlandese che nel vederci mentre attraversavamo un pesino di pochissime anime cominciò a gridare,nel centro dalla strada: -“ITALIANI….SOLO VOI!!!!” Tutti si fermavano al nostro passare. Tutti ci osservavano. La curiosità era tantissima. Il massimo fu quando parcheggiai tra due auto: una era un Hummer e l’altra una Cadilak ma entrambe limousine. Un punto verde che in pochi attimi attirò giù gente di un comizio elettorale. Nessuno calcolava la bellezza degli altri 2 veicoli. Dovette intervenire un vigile urbano per ristabilire un certo criterio di circolazione anche se finché non andammo via non fu dei migliori. Terra meravigliosa,gente stupenda,paesaggi mozzafiato. Questo era ciò che metro dopo metro ci aspettava e vedevamo. Non dimenticheremo mai neanche il primo pub! La prima guinness! Era un paesino piccolissimo. In ogni paese poteva non esserci la posta la farmacia o il market ma la presenza del pub è obbligatoria! In quel paesino ricordo la presenza di tre pub. Dopo una scelta visionando l’esterno entrammo. Uno spettacolo assurdo! Pieno di gente nonostante l’ora del tardo pomeriggio. Pochi giovani e moltissimi anziani. Musica celtica dal vivo e gente che si divertiva! Passarono solo tre secondi. Io tra le mani avevo già la mia pinta di guinness e dopo altri 2 secondi ero in pista a ballare i loro balli. Capirono subito che eravamo italiani e questo contribuì a farci prendere in simpatia da tutti. Tutti che ci offrivano da bere e noi che offrivamo loro. Quando però capimmo che la proporzione era impari decidemmo di fermarci nel bere. Basta pochissimo in Irlanda per far si che la polizia ti tolga la patente e incontro a questo non volevamo andare. Passammo la notte a Cork in un altro incantevole B&B immerso anch’esso nel verde. Quella notte “notte” fu detto mentre la foto camera scaricava nel pc le numerosissime fotografie scattate. Sesto giorno Altra colazione abbondante e via verso il Ring of Kerry! 240 km di strada dimenticata da Dio! Uno spettacolo! Natura e solo natura intervallata da voragini nell’asfalto nella natura. Buche talmente grandi che in alcune di esse Carolina spariva del tutto. Lì abbiamo rischiato molto. Potevamo rompere tutto se l’attenzione son fosse stata totalmente sulla strada. Ruscelli, boschi, aquile, fiumi e poi ancora fiumi,aquile,boschi e ruscelli. Nient’altro! Silenzio tombale e nessuna anima viva! Nessuno e quando dico nessuno intendo NESSUNO! Dopo circa 100 km un’oasi! Logicamente un pub e un distributore di benzina texaco! Poteva non scattare una piccola guinness??? Ma certi che no! Giusto il tempo di entrare nel pub che un violento nubifragio si scatenò sulla zona! Da quel giorno l’acqua non ci ha più abbandonati! Anche la visita alle Cliff Of Moher fu caratterizzata da un bel temporale. Temporali che arrivavano senza preavviso, scatenavano tutta la loro forza e poi come se nulla fosse andavano via ripresentandosi a breve tempo. La visione delle Cliff Of Moher furono un altro spettacolo della natura! Una scogliera gigantesca a strapiombo sul mare, 215 mt di altezza. Un gigantesco prato verde che a un tratto si spezza per cadere a strapiombo sull’oceano. Ricordo il vento fortissimo che quasi ci spingeva giù e il rumore di queste onde infrangersi contro la scogliera. Qui alle Cliff of Moher oltre che scattare delle foto nn devi fare assolutamente nulla! Devi solo contemplare la natura, contemplare ciò che è riuscita a fare! Ricorderò sempre le Cliff! Altra meta raggiunta durante la nostra spedizione in Irlanda. OverLent 2006. La nottata la passammo nell’immancabile B&B . La ricerca di questi era meticolosa. Solo B&B sperduti in campagna tra il verde. Ne trovammo uno e fu subito di nostro gradimento. Difficile il contrario. Stesse procedure di sempre ogni sera. Pc acceso per scaricare le foto. Chat per comunicare con casa e varie mail con foto al seguito per l’invidia di tutti quelli che ci avevano detto: “Non arriverete MAI”. Notte Stefano! Notte Walter! Era l’alba del 5 giorno (da tre ormai con la pioggia). Direzione Connemara. Passando da Galway. Non puoi dire di essere stato in Irlanda se non sei stato in questi posti. Di quella giornata ho un ricordo particolare. Dopo la visita agli ultimi due posti citati dirigemmo la Smart in direzione nord. L’estrema parte a nord dell’isola è Inglese e lo si noterà sia per via del cartello che ne delimita il confine e anche dalla freddezza della gente. Incredibile come basti un cartello per far cambiare la gente e i loro atteggiamenti. Freddi anzi FREDDISSIMI! I classici inglesi. Non eravamo più nessuno. Non eravamo più quei viaggiatori straordinari che eravamo in Irlanda. Ciò da un lato ci piaceva. Potevamo girare con tranquillità senza che nessuno ci notasse. Arrivammo a Giants Causeway. Se fin ora siete della convinzione di aver visto tutte le cose più strane su questa terra qui vi ricrederete. Una interminabile scogliera,e fin qui tutto regalare, tutta perfettamente esagonale. Mi spiego meglio! 40000 mila pilastri in basalto perfettamente esagonali che creano questa scogliera! Mai visto qualcosa di più assurdo. E la cosa bella è che il tutto è naturale, non creato dall’uomo. Questa è la passeggiata dei giganti! Prende questo nome da una leggenda. Si narrà che un gigante per raggiungere la sua principessa sull’altro lato dell’isola scagliò in mare un pezzo di scogliera creando appunto questi pilastri. Così facendo poté raggiungerla non bagnandosi. Foto di rito non potevano mancare e qui incontrammo i primi italiani! L’intera giunta comunale di Caltaggirone con il sindaco al seguito! Scambiate due chiacchiere e scambiati i reciproci inviti, qualora fossimo capitati nelle nostre rispettive città, si riprese il camino. Serata a Belfast dove l’indomani avremmo preso il traghetto che ci avrebbe portato in scozia per il ritorno. Ebbene si….le ferie stavano volgendo al termine ma mancava ancora tutta la strade del ritorno prima che fossero del tutto finite. Scozia, Inghilterra , Francia, Belgio, Olanda, Lussemburgo e Svizzera fecero da contorno al nostro rientro. Quando il conta km segnò 12850 km spensi la Smart! Eravamo a casa! I 12850 km più assurdi della nostra vita! Un viaggio che consiglio a tutti, non quello di farlo in smart, queste sono scelte. Scelte che in ogni viaggio ci devono essere. Si perché son proprio le scelte che lo caratterizzano. La nostra fu proprio quella. Quella di scommettere connoti stessi e con lei. Un trio perfetto. Un trio che ha passato 18 giorni in completa armonia regalandosi a vicenda emozioni e sensazioni che difficilmente dimenticheremo. La nostra prossima Avventura sarà quella di Capo Nord! Io e la mia Smart ci saremo e spero che anche il mio compagno di viaggio sia lo stesso! Una persona che si è rivelata una gran bella persona! Ciao Stefano…. Ciao Carolina… Sappiate che il prossimo viaggio è già in cantiere! Walter. Gioia del colle (Bari) abisso77@libero.it