ISLANDA: Terra da scoprire
Siamo appena tornati da un altro viaggio alla scoperta del mondo e delle sue meraviglie. La meta di quest’anno è stata l’Islanda, naturalmente il viaggio è iniziato molto prima del 4 settembre, giorno della partenza, perché già qualche mese fa abbiamo cominciato le nostre ricerche su Internet e tramite guide turistiche (vedi Lonely...
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Siamo appena tornati da un altro viaggio alla scoperta del mondo e delle sue meraviglie. La meta di quest’anno è stata l’Islanda, naturalmente il viaggio è iniziato molto prima del 4 settembre, giorno della partenza, perché già qualche mese fa abbiamo cominciato le nostre ricerche su Internet e tramite guide turistiche (vedi Lonely Placet). Raccontarvi giorno per giorno il nostro itinerario sarebbe davvero complicato e ci sentiremmo alquanto inadeguati a descrivere ciò che abbiamo visto: paesaggi mozzafiato, natura incontaminata e distese immense assolutamente deserte con soltanto pecorelle al pascolo (nel paese ce ne sono ca. 1.000.000 e pensiamo di averne incontrate almeno la metà!!) e qualche cavallo islandese al galoppo. Tutto ciò ci ha fatto ricordare la poesia L’infinito, non sappiamo il motivo ma ci tornava in mente ogni volta osservando dal finestrino dell’auto ciò che stava intorno. Sarebbe bello poter trasferire su carta e con poche parole l’immensità di questa terra; il paesaggio aspro e vulcanico del sud e quello più dolce e montagnoso del nord. Sarebbe bello potervi descrivere al meglio i sandur ossia le distese pianeggianti e desolate completamente isolate, ma anche i fiordi lunghi anche 40 km e che, in effetti, sembravano non avere fine. Che dire delle cascate, e non solo di quelle famose e maestose come Dettifoss, Selfoss e Gulfoss, parliamo di quelle piccole e grandi che all’improvviso si scorgevano gocciolare tra le fessure delle rocce o arrivare impetuose dalle spaccature delle montagne e da esse, altrettanto all’improvviso, ecco nascere l’arcobaleno, ne abbiamo visti a decine e ognuno sembrava volesse dare il suo piccolo contributo all’esaltazione di questa terra. A chi ama come noi la natura anche nelle sue più particolari, raccomandiamo il Krafla con le sue zone vulcaniche attive (pozze ribollenti e fumarole in quantità) da percorrere a piedi attraverso un sentiero segnalato e dal quale si può osservare da vicino il grande “mare lavico” lasciato dall’ultima potente eruzione avvenuta nel 1984… il cammino non è stato facile perché il vento fortissimo e freddo ci impediva quasi di avanzare ma non potevamo perdere questo magnifico spettacolo naturale. Purtroppo non siamo stati agevolati dal tempo arrivando al parco nazionale di Skaftatell, pioveva a dirotto e la vista del maestoso ghiacciaio di Vatnajokull era impedita da densi e neri nuvolosi, vabbè era previsto anche questo, purtroppo il tempo non è sempre dalla parte del visitatore… sarà per la prossima volta. In compenso siamo riusciti in una bellissima giornata a camminare sulla spianata che precede anzi che porta ai piedi del ghiacciao Solheimajokull… le foto sul ghiaccio sono una meraviglia!! E che dire degli icebergs nella laguna di Jokulsarlon. È uno spettacolo pazzesco e non si può rinunciare al giro in battello attraverso la laguna e a pochi metri da queste bellissime sculture di ghiaccio e dalle foche che vi dimorano… e poi non possiamo non menzionare la grande comunità di foche di Osar, il posto non è altro che una vecchia cascina ristruttura adibita ad ostello e seguendo una stradina proprio di fronte si arriva alla spiaggetta dalla quale ammirare questi graziosi animali che per la curiosità si buttano in acqua e si avvicinano all’osservatore. Non possiamo non fare un appunto sulla piscina termale di Blue Lagoon… andateci (ingresso ca. 20Euro con asciugamano), fuori 8°-10°, in acqua 40° , una meraviglia, non vorresti più uscire (un bagno quando si arriva e uno prima di ripartire non può mancare!!). E poi ancora i geysers, in una zona altamente attiva si trova il famoso STROKKUR, che “spara” in alto a ca. 30metri ogni 10 minuti esatti, è davvero esilarante essere lì vicino e osservarlo mentre si prepara al grande lancio(solitamente 2 altissimi in successione e uno più piccolo al termine) ma tutta la zona è piena di pozze e pozzette che ribollono costantemente. Ed infine vogliamo raccontarvi la “gita” al Circolo Polare Artico sull’isola di Grimsey… giornata bruttina, il battello che porta all’isola è partito puntualissimo ore 9… mare forza 7-8-9 boh?! però agitatissimo ed infatti, appena usciti dalle acque più calme del fiordo ecco apparire i sacchetti di carta… non diciamo altro!!! Purtroppo a Grimsey, di questa stagione, si può sostare solo 1 ora e allora partenza per raggiungere il Circolo Polare Artico, vento fortissimo e gelido (proprio come stare al polo!!!) ma io e Gianni, insieme a Stacey dal Maine conosciuta sul battello, arriviamo al luogo mitico a piedi, foto di rito e poi di corsa alla gallery del porto per ottenere il certificato che attesta il raggiungimento del circolo. E’ stata anche questa un’esperienza faticosa ma irripetibile nel suo genere… per fortuna il viaggio di ritorno è andato meglio e abbiamo anche visto i delfini!!! Ed ora passiamo a qualche consiglio pratico. L’Islanda è notoriamente costosa però si può risparmiare un po’ seguendo alcune piccole accortezze tipo i voli aerei, noi abbiamo volato Ryanair sino a Londra Stansted e poi raggiunto Keflavik con Iceland Express, la compagnia low cost islandese (nostra spesa totale x 2 ca. 650Euro) Per alloggiare ci sono gli ostelli (una camera doppia a ca. 50Euro con formula sacco a pelo perché le lenzuole sono da pagare e bagno in comune), ovunque c’è la possibilità di utilizzare la cucina in cui prepararsi i pasti, portatevi qlcs dall’Italia e poi andate pure al supermercato per fare rifornimento (consigliamo BONUS quello con il porcellino rosa e KRONAN) e tenete le scorte in auto magari in uno scatolone preso proprio al supermercato. Noi non abbiamo prenotato nessun ostello e non abbiamo avuto problemi di alloggio anzi, in alcuni posti eravamo soli, però per chi viaggia a luglio e agosto consigliamo la prenotazione anche via e-mail (sul sito www.icetourist.is c’è l’elenco di tutti gli ostelli con relativi indirizzi). Chi ama campeggiare è ancora più avvantaggiato e risparmierà ancora di più. Munitevi di una buona cartina stradale; se amate lo sterrato qui sarete accontentati, affittando un fuoristrada potete andare ovunque anche sulle strade indicate con F (solo per fuoristrada) anche se noi, con la nostra Toyota Corolla qualcuna l’abbiamo percorsa ugualmente. In ogni caso in Islanda dovrete guidare più su sterrato che su asfalto ma non abbiate timore le strade statali sono proprio così!! Le indicazioni stradali sono quasi sempre solo in islandese (esclusi i luoghi di maggior interesse turistico) e vi assicuriamo che la lingua è incomprensibile. Consiglio spassionato, portatevi qualche CD di buona musica perché la radio dell’auto allontanandosi dalla zona di Reikyavik è quasi assente e ascoltare un po’ di musica non è male guidando per chilometri senza incontrare nessuno. Inoltre non deve mancare un buon libro o la settimana enigmistica per passare le serate, oppure potete fare della buona conversazione con gli altri “abitanti” dell’ostello; si incontrano persone da tutto il mondo ed è davvero una bella esperienza. OK abbiamo finito, almeno questo resoconto, certamente non è terminata la voglia di scoprire l’altra parte dell’Islanda ossia le terre dell’interno. E’ nostra intenzione tornare, forse in un’altra stagione (giugno o luglio) per poter fare un buon whale watching, le escursioni sull’Askja e trascorrere qualche giorno nelle zone più desolate del centro. Speriamo che questo racconto di viaggio abbia creato un certo interesse per questa terra… a noi ha lasciato un bellissimo ricordo! Laura & Gianni