Irish Trip

(Viaggio “per caso” tra la gente d’Irlanda) M’è venuta l’ispirazione e la voglia di scriverli perché mi sono ritrovato dentro gli occhi l’immagine della pista d’atterraggio di Dublino, il giorno del mio ritorno in Italia,come un avviso che stavo perdendo i ricordi indelebili di quella vacanza, che ho fissato per alcuni minuti...
Scritto da: lh1
irish trip
Viaggiatori: da solo
Spesa: 1000 €
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(Viaggio “per caso” tra la gente d’Irlanda) M’è venuta l’ispirazione e la voglia di scriverli perché mi sono ritrovato dentro gli occhi l’immagine della pista d’atterraggio di Dublino, il giorno del mio ritorno in Italia,come un avviso che stavo perdendo i ricordi indelebili di quella vacanza, che ho fissato per alcuni minuti prima di partire…Ma cominciamo dall’inizio (che è meglio!)… Ormai non so più da quanti anni amo l’Irlanda, non so se sono otto o nove gli anni in cui avrei voluto fare un viaggio come questo , ma in mancanza di pecunia e di una concreta decisione mi sono scivolati addosso settimane, mesi ed anni.. Finchè quest’estate, una volta appurato che con la mia “comitiva” d’amici non si sarebbe andati da nessuna parte (come al solito),mi son deciso a fare il biglietto aereo…Ispirato nella scelta della compagnia aerea da un’amica che è partita una settimana prima di me e che (beata lei!) c’è stata dieci giorni,ho scelto una compagnia low cost, anche se alcuni amici avevano dei dubbi su queste compagnie come quella che ho scelto(in quei giorni d’agosto cadeva 1 aereo al giorno),convincendomi sempre di più a partire…In realtà avremmo dovuto partire in 2, ma dopo aver aspettato quest’amico (filoirlandese pure lui) per più d’un mese sono andato a fare il sopracitato biglietto da solo..Ciancio alle bande (o ancora meglio bando alle ciancie) ora si comincia davvero.. Partito da Cosenza con un trolley e uno zaino verso le dieci di sera,sono arrivato a Paola che il treno per Roma aveva già una mezz’ora abbondante di ritardo,e allora mi sono fatto un giro sul lungomare con uno dei miei migliori amici,respirando un po’ di quella salsedine che mancava alla mia estate (lavorando 6 giorni su 7 in un supermercato hai poco tempo per andare al mare,ho lavorato senza sosta dagli inizi di giugno fino ai primi d’ottobre)una volta tornato in stazione viene annunciato un ritardo ulteriore del treno..Un’altra ora tra bagagli e binari che però scivola più velocemente perché ho conosciuto un gruppetto di ragazze emiliane in vacanza qui in Calabria….E mentre loro parlavano del loro soggiorno, io rispondevo che della mia vacanza irlandese non sapevo niente, sapevo solo che volevo inventarmi giorno per giorno cosa fare e dove andare, non avevo nemmeno un letto prenotato in qualche ostello (anche se ai miei ho detto che avevo già provveduto a tutto)..All’arrivo del treno la fretta di salire sulla mia carrozza è tanta che non ho avuto il tempo nemmeno di dar loro una mano coi bagagli…Finalmente arrivato a Roma in una splendida mattinata di giovedì,dopo una nottazza in treno, in uno scompartimento pieno in cui era difficile pure stendere le gambe (figuratevi se era possibile dormire!),mi sono avviato verso Ciampino con un altro treno, quasi incredulo che di lì a poco sarei partito;credevo di poter arrivare dalla stazione all’aereoporto a piedi (ma poi ho cambiato idea visto che bisogna attraversare la cittadina per intero)e aspettando il pullmann di linea ho trovato una ragazza dai tratti somatici comunemente irlandesi(alta, con un po’ di lentiggini,capelli rossi..)che doveva prendere un ryanair come me (all’inizio avevo capito che doveva prendere il mio stesso aereo in realtà se ne tornava in Olanda!)..Intanto il pullman si fa attendere e,quando arriva, l’autista è già seccato (e sono solo le 8!classico esempio di romanaccio) e prende per i fondelli,rispondendo sgarbatamente, un gruppo di giapponesi che non ha soldi spicci per pagare il viaggio…Ad ogni modo son arrivato in tempo per il check in e l’imbarco (previsto per le 10) e con un po’ di tensione mista ad una densissima gioia, e mi ritrovo sull’aereo affianco ad una coppia (un po’ attempata) di coniugi che, dialogando mentre si sorvolava la Francia , scopro essere americani con parenti vicino Cork….e loro mi convincono ad andare in un b&b piuttosto che in un ostello (come avevo pianificato prima della partenza,ma non avevo contattato nessun ostello, praticamente l’unica “cosa sicura” che avevo in aereo era il biglietto di ritorno,naturalmente confidavo molto nell’ospitalità irlandese e nel fatto che,essendo la fine d’agosto, qualche posto dove dormire l’avrei trovato..) m’han dato pure l’indirizzo di un b&b gestito da una parente sempre lì vicino Cork…Son sceso dall’aereo un po’ in anticipo sulla tabella di marcia (naturalmente decollo,trasvolata e atterraggio son stati perfetti…che emozione bella è stata volare sopra il canale di san Giorgio e pian piano vedere la costa irlandese!!)ho raggiunto l’interno dell’aereoporto saltellando su una gamba (così s’era un sogno mi sarei svegliato al primo saltello)..Appena entrato mi son messo a cercare i bagagli(o meglio “il” bagaglio) che già girano sul tapin roulant e poi via fuori dall’aereoporto e di corsa sul primo dublin bus in partenza, a spendere i primi 5 euro in Irlanda per un biglietto di sola andata per il centro..Non credevo costasse così cara la vita in Irlanda!…Comunque l’ho sborsati e prima che me n’accorgessi il trolley viene sistemato e salgo al secondo piano del pullman a godermi la bella giornata e la vista….Un amico che c’era stato il 2000, prima di partire m’aveva consigliato di andare ad un ostello vicino l’Abbey church e appena capisco di essere sull’O’ Connell street son sceso a cercarmi un posto dove dormire…Il mio errore (che poi ho capito dopo) è stato quello di tornare indietro verso la zona periferica e quindi verso l’aereoporto,non sapendo(e non avendo neppure una pianta della città) di quanti ostelli e b&b ci fossero nelle vie del centro..Man mano che mi muovevo iniziavo a guardare i giardini d’ogni casa e i colori dei portoni e degli infissi e già m’era venuta voglia di rimanerci e di non tornare a casa…Il primo b&b l’ho visto dopo dopo una buona quindicina di minuti di cammino, l’ho trovato un po’ caro (80 € a notte), e quindi continuo a camminare con il timore di girare tutto il pomeriggio con il trolley …Per fortuna vicino ad una banca un agente (cui avevo chiesto informazioni) m’ha indicato una strada dove potevo trovare un paio di b&b..E per fortuna al primo ho trovato la sistemazione… L’albergatore (se così si può chiamare) o comunque il padrone è un tipo corpulento con baffi e pelle scura e olivastra da indiano, sorridente e tranquillo, che appena saputo ch’ero italiano mi fa un piccolo sconto sul prezzo, passando da 45 a 35 €..In pratica ho pagato 175(ma non avendo ancora cambiato i soldi di grossa taglia gliene ho dato un po’ di più) per 5 notti e 6 colazioni che gli do in anticipo e senza indugi…Dialogando, m’ha detto che pochi giorni prima se n’era andato un altro ragazzo italiano col quale s’era trovato bene che, avendo finito i soldi, gli ha pagato parte del soggiorno dall’Italia dopo il ritorno (forse è per questo che ha voluto i soldi in anticipo!)..La stanza è piccola ma ha l’entrata per sé e bagno privato, per cui mi son convinto ben presto che avevo fatto un affare…Anche perché lui stesso (di cui non riesco a ricordare il nome) m’aveva detto che potevo andare e venire a qualsiasi ora senza problemi e potevo chiedergli qualsiasi cosa, di fatti mi invita a sistemare la mia roba e ad andare a fare colazione…Dovevo sembrare stremato e affamatissimo di fatti m’ha preparato una frittata di pancetta e cipolle oltre al cappuccino(in realtà era un caffèlatte, gli ho fatto vedere come si faceva un cappuccino miscelando nella tazza caffè e latte) e a svariati toast alla marmellata…Dopo una buona e abbondante colazione-pranzo( “se vuoi vivere bene in un posto ti devi ambientare alle usanze locali” è stato uno dei miei primi pensieri) mi sono avviato con il cuore leggero e nello stesso tempo gonfio di voglia di scoprire Dublino, ma avendo solo 5 giorni, dovevo pure trovare un punto informazioni della bus eireann perché da internet non ero riuscito a capire quanto costasse un 3of 6 days of travel (praticamente una tessera forfetaria con la quale potevo muovermi liberamente con i pullman per tutta la repubblica irlandese per tutta la durata della vacanza)mentre cammino inizia a piovere, la prima(e unica) irish shower del mio viaggio…Cosa che aspettavo…All’inizio era leggera,quindi ho camminato senza problemi(l’unica cosa cui ho fatto fatica ad abituarmi è la guida a sinistra, ad ogni incrocio guardavo dalla parte sbagliata della strada,o guardavo il sedile vuoto accanto al guidatore,per fortuna gli incroci senza le indicazioni”look left” o”look right” sono veramente pochissimi) ma pian piano si faceva più fredda e fitta e mi sono fermato sotto un portico per togliere dallo zaino una maglia a zip nemmeno il tempo d’indossarla che già aveva finito di piovere…. Sapevo che era naturale che succedesse però non me l’aspettavo così…E poi un po’ di sole asciugava dolcemente il mio giubbotto poco impermeabile e i jeans…Intanto ero di nuovo sull’O’ Connell , e guardandomi un po’ in giro mi sono accorto d’essere vicino ad un ufficio turistico, dopo aver chiesto alla gentile (e anche molto graziosa) signorina dove potessi reperire una biglietteria dei pullman, sono uscito con una cartina della città(regalatami da lei stessa..)e sono andato a fare la tessera alla biglietteria (che si trovava dall’altra parte del corso,in realtà lei me l’aveva indicata pure dov’era, ma con la mia poca dimestichezza con l’inglese parlato veloce avevo capito benpoco!) 42€ erano veramente una cifra buona per girarmi tutta l’Irlanda e con la tessera in tasca sono uscito, finalmente senza preoccupazioni, a godermi la tranquillità delle strade del centro e della gente intorno,poi sono andato in cerca d’un boccone caldo e della prima pinta originale di Guinness…Amo questa birra, ed è come un marchio di fabbrica irlandese,non c’è pub senza l’insegna a caratteri bianchi e sfondo nero e relativa arpa d’oro, mi verrebbe da dire che non c’è strada senza la scritta Guinness attaccata da qualche parte, così come si vede spesso sventolare il tricolore irlandese..tante bandiere per strada non le ho mai viste da noi, nemmeno il 2 giugno…Son entrato in un pub chiedendo cosa ci fosse da mangiare (non rendendomi conto che m’era già stato chiesto dal gestore appena m’ha visto, l’ha detto talmente veloce “are you hangry?”che non ho capito un’acca!) però poi non ho preso niente (in realtà ho sfruttato il fatto che il menu era esposto fuori per cambiare idea e girare i tacchi!)..E così sono entrato in un minimarket con il bancofrigo posto vicino l’entrata e posto ad attrarre l’attenzione d’un assetato come me…Ho notato diverse cose “diverse” rispetto al bancofrigo del supermarket che riempivo per lavoro ogni giorno(per lavoro), sia l’assortimento dei prodotti,sia i prezzi…In Italia, o quantomeno giù al sud, non abbiamo molta scelta sulle bevande alla frutta..cioè lì molte bevande (alcune anche energetiche) erano alla mora,al lampone, alla fragola ecc..e queste erano la parte integrante del banco frigo, e ciò non poteva che farmi piacere,la cosa “non buona” è che l’acqua costava di più..Con 1,50 € c’avrei comprato 12 l (una confezione d’acqua da 2 l) d’acqua in Italia invece lì potevo prenderne al massimo un litro…Tra l’altro ho fatto una figura barbina proprio per questo motivo: avevo preso una bottiglia d’acqua leggendo però il prezzo sbagliato…non sapevo che i prezzi eran scritti sopra il prodotto e non sotto com’ero abituato!E ho capito pure che la frase “save the water drink beer”,letta su una t shirt in vendita, era un ottimo consiglio (visto che una lattina da una pinta costava 2€)!E intanto il bel tramonto “lento” (e per alcuni romantico) si spegneva laggiù donde proveniva il Liffey,che non era nemmeno tanto inquinato e scorreva tranquillo anche lui..E il cielo era tornato limpido e quasi più vicino alla terra…Nel mio bighellonare senza meta e senza consultare la piantina(avevo preso come punto di riferimento “the Spire” e riuscivo a muovermi benissimo così) mi son ritrovato difronte il S.Stephen green,che però era chiuso e lì ho conosciuto una ragazza (e questo già era una novità per me,sono un ipertimido di natura..però all’estero cambio: quando andammo in gita a Barça con la scuola mi sono messo nella hall dell’hotel a parlare con tutte le ragazze che entravano e mi piacevano…ma questo non c’entra!)era lì da un paio di settimane, con dei compagni di scuola (che poi sono arrivati..mentre stavo già programmando di portarla con me in giro!)bionda,occhi chiari, bellina,veniva dall’Est, da una “free repubblica” russa…Mi pare fosse lettone…A sera inoltrata entrai in un pub sulla grafton st., era un pub “cosmopolita” nella parte cosmopolita e “viva” di Dublino, fuori dal quale c’era una statua d’un bassista (ma non chiedetemi chi era perché lì per lì non l’ho letto)…Finalmente la prima pinta di guinness alla spina….Finalmente una birra che non fosse allungata con acqua,scendeva fresca in gola come un fiume in piena….Guarda caso sul muro di fronte le spine c’era appeso un disco d’oro incorniciato e luccicante…quello dei Commitments…E intanto cercavo di contattare Francesca, l’amica venuta in Irlanda una settimana e mezzo prima e che avrebbe dovuto tornarsene il giorno dopo in Italia, giusto per rivederla e per berci una pinta insieme.…Non sapendo indicarle bene dov’ero e non avendo capito bene dove avesse l’albergo, le ho detto che l’avrei aspettata per una decina di minuti sulla sulla grafton ..ma lei non venne…Con le gambe un po’ pesanti dopo un giorno in giro a piedi e la poca lucidità dopo una nottata quasi insonne in treno seguita da un giorno così intenso decisi di tornarmene nella mia camera…Erano da poco passate le 22…A quell’ora in Italia ero solito uscire di casa…Attraversato il centro e tornato verso lo stadio (quando ho preso la stanza non m’ero accorto di essere ad un passo dello stadio in cui le nazionali Eire -Italia s’erano incontrati poco più d’un mese prima) sono entrato nella stanza e ho deciso di farmi una doccia e qui ho scoperto l’unico neo di quella camera:la doccia era freddissima comunque si girasse la manopola…A tratti più fredda della pioggia stessa,di fatti ho fatto una veloce insaponata e via…Comunque dopo nemmeno dieci minuti dormivo…Da una parte avrei voluto godermi di più la notte a Dublino, dall’altra sapevo che se volevo muovermi dalla capitale il giorno dopo avrei dovuto alzarmi presto ed essere fresco…Ero indeciso se andare a Galway o a Cork\Limerick o a vedere il Ring of Kerry… Il risveglio è stato mite e carico di buoni propositi…Dopo aver fatto la solita colazione all’irlandese e aver gentilmente ricevuto un paio di sandwich al prosciutto, (su mia timida e cortese richiesta) da portarmi dietro come pranzo, m’avvio verso la bus station e intanto, una volta arrivato in centro, giro per strade che non avevo percorso il giorno prima…In qualche modo consultando la cartina e chiedendo di tanto in tanto informazione ai passanti (ce ne fosse stato uno\a scortese o frettoloso\a…tutti gentili e quasi sorridenti nel vedermi un po’ sperduto..non hanno mai fretta in Irlanda, è come se la gente ti dicesse “take your time”)di fatto arrivo alla stazione per le nove..Giusto in tempo per decidere dove andare…C’era un bus che stava partendo per Galway e,dato che per raggiungere qualsiasi città da Dublino ci vogliono 4 ore di viaggio(cosa che ho scoperto confrontando le tabelle di marcia di diversi pullmann),senza pensarci su troppo ho preso quello…Ed eccomi in viaggio verso l’altra parte dell’isola…Tra turisti e gente che prendeva quel bus forse ogni giorno…Tra madri con bambini al seguito e ragazzotti tranquilli(come quello che ho avuto vicino per metà del viaggio) che sentivano musica…E’ quasi una moda il lettore mp3 o il walkman…ho incrociato tantissime persone con auricolari per strada come sul pullman…Le prime due ore di viaggio sono quasi volate…le ho passate ascoltandoo mp3 nel mio “mattone” e dimenticando gli occhi sul vetro…a guardare le pianure,le piccole collinette e dovunque mi girassi fino a perdita d’occhio tutto era immerso e sommerso nel verde…Sembrava che la strada fosse ospite del paesaggio e non lo modificasse per niente…come una sottile linea nera su un foglio totalmente verde…In questi anni l’amore e il sogno d’Irlanda l’ho coltivato e immaginato proprio così come una terra piena di verde…Ma quando un sogno si realizza c’è sempre o quasi un qualcosa che non è proprio come la si vorrebbe…E’ come andare al concerto della propria band preferita e non sentire tutte le canzoni che si vorrebbero sentire…C’è sempre (o quasi) qualche canzone (specie se è una band che ha fatto molti dischi) che non viene suonata alla quale magari si è legati per qualche motivo…E in mezzo a quei paesaggi di verde interminabile era come se mi trovassi ad un concerto dei Queen o degli U2 o di altre band che mi piacciono particolarmente…solo che in quel concerto tutte le canzoni che volevo sentire venivano suonate…era un sogno che diventava realtà, una realtà molto più bella di quella che m’aspettavo sognandola o semplicemente pensando a quello che avrei visto in 5 giorni…Poi per la sosta (per me inattesa, visto che nella fretta per salire sul pullmann m’ero scordato di prendere una timetable del viaggio, ho scoperto solo dopo che c’eravamo fermati ad Athlone)l’autista c’aveva dato quindici minuti per rifocillarci e sgranchire le gambe, ma io son rimasto seduto, mentre il sedile di fianco al mio s’era svuotato…Alla ripartenza è venuta a sedersi,scortata dallo stesso autista perché c’erano pochi posti liberi, una ragazza che era seduta sull’altro pullmann (m’ero accorto solo alla sosta che c’erano due pullmann per Galway)…dopo qualche minuto di silenzio scopro (buttando un occhio sul libro che ha in mano) che è italiana e quindi iniziamo a conoscerci…Claudia (cioè lei) era arrivata a Dublino verso le dieci di sera del giorno prima e aveva trovato l’ostello quasi a mezzanotte…Doveva andare all’università di Galway come lettrice di lingua e lett. Italiana (lì per lì ho pensato “potessi avercela pure io un’opportunità come questa!”)e quindi le altre due ore son volate parlando…Dato che lei era sola e piena di bagagli e io ero solo e non sapevo bene dove andare e cosa vedere, mi sono offerto di portarle una valigia e di scortarla fino all’ostello dove aveva prenotato…Anche perché non avevo una cartina per scegliere le eventuali destinazioni…Intanto inizio a scoprire la città, mentre discutiamo sulle “impressioni istantanee”che abbiamo della città, sembrava che fosse domenica,una domenica nel tardo pomeriggio, in quei centri storici in cui si può circolare solo a piedi…Gente festante in giro, vari artisti agli angoli delle strade e nelle piazzette,insomma un clima “domenicale” per quello che è la domenica da noi…Lasciata Claudia all’ostello e con l’impegno di ritrovarsi lì dopo un’oretta e mezza (perché lei doveva riposarsi e sbrigare faccende sue)m’avvio (a mia insaputa, perché le ho detto che sarei andato dove la strada in cui ci trovavamo finiva) verso la baia…Paesaggio d’ineffabile bellezza(e che t’o dico a ffa’!!) …L’Altantico arrivava dolce sugli scogli tra i cigni e i gabbiani e io stavo andando sempre più verso di lui, sempre controvento…Il cielo era un po’ nuvolo ma comunque non pioveva…Le case della città che pian piano si allontanavano dal mio sguardo erano a dirpoco pittoresche…Si perdevano nella nebbia sul mare grigioblu all’orizzonte le isole Aran …e laggiù verso sud s’intravedeva la scogliera di Mohen..Avrei voluto arrivarci ma era davvero molto lontana e, dovendo tornare in centro in poco tempo, ho preferito rinunciarci…Non saprei davvero descrivere la bellezza “intrisa di solitudine e romanticismo” di quella baia…Sarà che non ero mai stato sull’Atlantico,però ne ero veramente sopraffatto…Però in mezzo a tutto quel vento e con nessuno (o quasi, ogni tanto passava qualcuno in bici o col cane) intorno comunque non mi sono sentito “solo”(non mi sono mai sentito nemmeno il giorno prima a Dublino ma lì è più facile “non sentirsi soli”) anche se fisicamente lo ero…Oddio mi sarebbe piaciuto moltissimo avere una ragazza vicino a me, una ragazza di mia conoscenza cui piace moltissimo l’Irlanda, però mi stava bene così, avere lei vicino era il non plus ultra d’un viaggio “senza pretese”…Dopo esser tornato in centro e aver preso un american coffee con Claudia ci siamo salutati e lei oltre a lasciarmi l’indirizzo e-mail m’ha dato pure la cartina della città (“per vedere dov’era la fermata del bus” visto che non lo sapevo e andando verso l’ostello ho fatto poco caso alla strada percorsa)anche perché a lei non serviva (ne aveva preso una molto più completa, in effetti in quella che m’ha dato c’era solo il centro), ci siamo salutati con un abbraccio e un “in bocca al lupo” reciproco, mi sembrava di conoscerla da mesi…E io sono rimasto ancora un po’ in mezzo ai musicisti di strada e poi mi sono andato a fare un giro al centro commerciale costruito attorno alle mura della città…in effetti il mio viaggio non è stato solo un viaggio per conoscere l’Irlanda ma anche per stare tra la gente per vedere un po’ come si sta lì…Ed è anche per questo che,entrando in un pub per rifocillarmi, ho chiesto quanto pagassero per lavorare lì (sono entrato in questo pub anche perché fuori c’era un cartello “cercasi personale”)ma la ragazza cui l’ho chiesto non m’ha risposto, e dopo mezzo minuto è venuto quello che doveva essere il titolare, un po’ indispettito, dicendomi (in maniera seriosa ma senza alzare il tono della voce) che lei non era lì per darmi quel tipo d’informazioni…poi m’ha chiesto da dove provenissi e m’ha teso la mano “Italy is a nice nation”…Finita la mia half pint (con i toast già digeriti da qualche ora)sono andato verso la fermata dell’autobus per il ritorno a Dublino…Ho preso l’ultimo disponibile cioè alle 19…Il viaggio di ritorno è stato meno “movimentato” ho chiacchierato per un po’ sulle bands irlandesi famose tipo Corrs e Cranberries con una ragazza che,però, arrivati a Dublino s’è dileguata dopo un veloce”bye” (non potevo certo pretendere chissà cosa da quella giornata)…e mi sono trovato per caso in un locale dove facevano musica tradizionale ogni sera (ma non chiedetemi come si chiamasse perché non lo ricordo…so solo che era sull’Ormond quay, non molto lontano dal Four Court) era molto grande e ai piani di sopra doveva esserci un hotel…Le sale (molto ampie) dove si suonava musica erano due …In quella a pian terreno c’era musica più “commerciale”(ma non da discoteca) invece nel seminterrato c’era ogni sera musica tradizionale…sia sopra che sotto c’era pieno di gente…E finalmente mi trovavo in mezzo in quella musica che solo di rado son riuscito a sentire “dal vivo” , adesso potevo sentirne ogni sera senza spendere un euro. Sembrava quel locale di musica country in cui vanno a suonare i Blues brothers nel film…Tavoli ingombri di coppie o comitive un po’ attempate, ognuno con la propria pint affianco e con i visi rossi e sorridenti….Sono tornato verso mezzanotte “alla base”(dopo un giro nella zona del temple bar) ma,non contento della giornata, dopo un po’ sono andato a farmi un giro nel quartiere dove avevo la stanza…Un po’ per curiosità, un po’ perché non ero ancora “abbastanza stanco”…Quartiere silenzioso e desolato e,seguendo il marciapiede, mi sono trovato vicino ad un college…Sono entrato a farmi un giro e non si sentiva che il suono dei miei passi…C’erano solo un paio di macchine parcheggiate e un paio di finestre accese ma nessun rumore…In quei paraggi doveva esserci pure una zona universitaria ma ero già abbastanza lontano e stanco per andarci…Il tempo di sentire un paio di songs col mio mattone mp3 e già dormivo…tant’ è che mi sono scordato di chiedere l’adattatore per la presa…E così il cellulare col quale ho fatto le foto è rimasto scarico….. E siamo a sabato,pieno di intenzioni buone e con un bel sole limpido che entrava dalla finestra e m’invitava a uscire di corsa e andare…Non avevo ancora deciso se andare a Belfast o a Limerick…ma comunque andare prima che Dublino mi persuadesse a rimanere in mezzo alle sue strade, però dopo la solita colazione “piena” e dopo aver promesso di rimanere pure per pranzo nel b&b, sono uscito che erano già le dieci e quindi era già tardi per muoversi dalla capitale…Prendere un bus significava arrivare nell’altra città verso le 15, farsi un paio d’orette in giro e poi rimettersi in viaggio…Quindi ho deciso di arrivare dove ,tornando da Galway, ho visto quella che doveva essere la fabbrica della Guinness…E in quella direzione mi sono mosso passando,a mia insaputa perché comunque mi ostinavo a farmi guidare dai miei piedi e senza mai guardare la cartina,nella zona della millenaria chiesa d’Irlanda e poi sono sceso fino alla Christchurch..sono entrato solo per vedere un po’ (non per taccagneria ma non volevo lasciare 5 € per visitare la chiesa)…e poi ho seguito la strada…Per caso sopra il cornicione di un palazzo non lontano dal Guinness store house,ho letto delle parole d’una canzone degli u2 “..listen as hope and peace try to rhyme…”(wake up dead man ma non c’erano solo queste parole bensì tutta le strofe che iniziano con “listen”) e per la strada le vecchiette vendevano cestini di fragole o 8 pere per un euro…tra i minimarket e i passanti quasi indifferenti a loro, tra la strada pulita dalla pioggia che la notte aveva portato con sé,lasciando però che il sole tornasse a splendere all’alba…E io c’ero pure tra di loro,contento di esserci senza cercare di sentirmene parte di quella gente, a cantare quella canzone degli u2 (una volta lette quelle frasi non potevo fare a meno di cantare “wake up”, di solito quando si canta in inglese in Italia nessuno, o quasi, capisce o sa quello che dici lì naturalmente sapevo era diverso..”alzati, alzati uomo morto!”)e ben presto mi ritrovai nell’odore del malto..Sempre più denso e che riempiva l’aria,e mi guidava (come la scia di qualcosa di buono nei cartoni animati)verso il Guinness storehouse…Lì l’aria era solo di malto, sembrava quasi di stare in mezzo alla fermentazione della birra (mmmm nuotare dentro litri di birra!!!),o che nei polmoni o nella gola ci fosse della birra in fermentazione…Avevo letto da qualche parte (forse proprio su questo sito)che il tour dentro la fabbrica costava un bel po’ e che alla fine era prevista una pinta gratis…Ma sinceramente 40 € per una pinta mi sono sembrati veramente troppi…e quindi ho rinunciato a farmi un tuffo nella guinness, come avevo programmato scherzando con gli amici in Italia…Però ho fatto le prime spese “da turista” comprando un paio di boxer,quattro lattine da mezzo litro (alla cassa ho avuto il coraggio barbino se le lattine fossero “vere” cioè si potesse bere la birra) e un portachiavi a ciondolo (prima del viaggio ho portato per alcuni mesi un portachiavi con i colori della bandiera irlandese,ora porto solo questo)…Uscito pian piano dall’aria al malto e da quella zona pian piano mi sono reso conto di non sapere dove fossi, e volevo andare verso il St.Stephen’s green..Quindi mi sono fermato a consultare la cartina…Poco dopo un signore s’è offerto di indicarmi la via….Non m’ero nemmeno accorto che,dopo un po’, la cartina stessa per metà era sorretta da lui…Abbiamo parlato un po’, gli ho detto che amavo quella terra e lui m’ha risposto che lui non l’amava (e questo m’ha lasciato un po’ sorpreso)appena gli ho detto che ero italiano m’ha detto che tifava Inter (già è difficile trovare un interista in Italia,viste le ultime annate, ma lì in Irlanda era veramente incredibile! Di fatti sulle tabelle dei pub avrebbero trasmesso solo le partite di Juve e Milan, ma niente Inter!),vedendomi con le quattro lattine in mano m’ha consigliato di non farle vedere in chiesa (in pratica ero di nuovo nei pressi della Christchurch ma,facendo un’altra strada, non me n’ero accorto)sicchè ho deciso di portare le bibite e il resto “alla base” anche perché m’aspettavano per pranzo….I marciapiedi erano, man mano che s’arrivava verso lo stadio,sempre più blu e azzurri e colorati del Dublin(della squadra di football)…“Up the Dub’s” si leggeva in giro.. C’era un quarto di finale (ma non chiedetemi contro quale squadra giocasse perché non lo ricordo, gli altri tifosi avevano bandiere rosse e bianche)…Sull’angolo della strada nella quale avevo la “base”, c’erano appostati 2 poliziotti una(molto bella) dei quali m’ha fermato invitandomi a non bere né fare vedere le birre in strada (e lì ho pensato che se l’avessi fatto magari si sarebbe scatenata una specie di Barney mania e mi sarebbero venuti addosso cercando la birra!)…Tutto tranquillo per la strada…nessuna macchina passava, se non qualche residente di rado,tutti a piedi sorridenti e allegri per la partita…E non erano solo giovani, ma anche famigliole, gruppi di ragazze con i cappelli e le magliette che gli ambulanti vendevano sui marciapiedi, tutte rossissime in viso e colorate…Tutt’e due le tifoserie miste insieme, senza scontri anzi alcuni si salutavano…magari il calcio da noi fosse una festa come lo è lì il football…All’inizio ho pensato che non si litigavano perché non era una parita sentita, o perché la partita doveva ancora iniziare, però era comunque un quarto di finale…Dopo aver osservato la folla tranquilla per un po’,sono andato a mangiare…Riso al curry…mai provato in precedenza,però era buono e mentre mangiavo c’era anche il figlio del proprietario (un ragazzino che poteva avere massimo 6-7 anni con occhi nerissimi e profondi e ghigno da classico monello)finito il riso e la frittata mi sono messo a chiacchierare con lui…M’ha preparato la sedia accanto a lui sulla terrazza antistante la stanza in cui si mangiava, e m’ha detto che secondo lui il Dublin avrebbe vinto contro il mondo intero, e poi ha voluto la chiave della mia stanza…avevo già capito che me la voleva fregare ma l’ho lasciato fare…E sono uscito senza chiavi a farmi un giro nei pressi dello stadio…Ogni 30 secondi (a volte anche meno) si sentivano le ole e il pubblico che partecipava ad ogni azione…Dev’essere stata una gran bella partita….Però le strade non erano più pulite come sempre, bidoni dell’immondizia rovesciati, lattine di birra e di sidro a decine…Però i giardini delle case rimanevano “intatti” pure quelli difronte lo stadio…Alla fine il Dublino ha perso,ma questo l’ho letto su un giornale qualche giorno dopo, però all’uscita dallo stadio i tifosi erano tranquilli e misti così come all’inizio della partita…Di fatti ho creduto che il Dublino avesse vinto…Sono ritornato verso il centro verso il St.Stephen’s green e verso il primo vero irish coffee(naturalmente avevo di nuovo la chiave della camera in tasca, tornando alla base ho incontrato il proprietario con la “mia” chiave e il piccolo che si nascondeva dietro le gambe del padre)…Nel tragitto,intanto, avevo digerito il riso e iniziavo a sentire un po’ di sete…Perciò entrai in uno dei tanti piccoli market alimentari sulla strada, e presi una lattina di Bass (a metà mattina avevo bevuto una delle 4 lattine di guinness,calda!)…Dopo averla finita, sono entrato in un pub del centro (sempre nei dintorni del Temple)per un “original irish coffee”..Però al primo tentativo m’hanno detto che non lo servivano (altra cosa che m’ha lasciato un po’ sorpreso) ,ma m’ha indicato dove potessi gustarlo…L’anziano locandiere l’ha preparato come un rito…Lucidando il bicchiere ad hoc per il coffee,facendo evaporare un po’ d’acqua calda prima di versarla, diluendo un po’ di whiskey con precisione e shekerando la panna fredda dolcemente…Io lo guardavo tentando di capire come si preparasse…E finalmente gustavo un original irish coffee..Panna dolce e freddissima, pian piano che inclinavo il bicchiere scendeva in gola una miscela sempre più forte e calda…A metà bicchiere m’ha chiesto se volessi ancora panna…E intanto il whiskey si faceva largo nelle vene e spingeva la birra su…Un po’ “allegrotto” giravo per le strade del centro…Per completare l’opera ho preso un actimel danone e mi son diretto al St. Stephen…Iniziavo a sentirmi un po’ stanco e quindi avevo pure bisogno di un po’ di verde dove stendermi in tranquillità… Entrato nel parco mi sono sentito sopraffatto dalla bellezza e dalla tranquillità che si percepivano “a pelle”…Ho pensato che quello era un bellissimo posto dove riposare…anche in eterno…Dopo aver trovato uno spazio totalmente libero,mi sono steso per una decina di minuti…Morire lì non sarebbe stato poi così male…Dopo essermi alzato ho notato che una ragazza si stava abbracciata ad un albero vicino a me,l’abbracciava ad occhi chiusi e poggiandosi di schiena…Quando ha aperto i suoi occhi azzurri m’ha sorriso…E lì mi sono convinto ad andare da lei…Tea era bionda,magra, e un po’ bassina e sapeva poco l’inglese (come me del resto, però abbiamo comunicato e ci siam capiti senza intoppi), veniva pure lei dall’est, dall’Estonia…Era lì per cercare un lavoro,sapeva far l’infermiera ma qualsiasi lavoro per lei andava bene…Divideva un appartamento con altri ragazzi,300€ al mese d’affitto e stava un po’ distante dal centro…E ci siamo messi a girare Dublino insieme, come fidanzati…Per le strade c’erano diversi artisti di strada, ci siamo fermati a guardare uno che saltava nei cerchi…E poi via sulle panchine del Liffey broadwalk (che finalmente avevano un’aria romantica e fors’anche perché non ero solo)vicini ma non stretti…C’è mancato solo il bacio…Poi,dato che lei era lì da pochi giorni, mi sono messo a farle da guida, portandola sull’halfpenny bridge e poi fino al Four Court…Intanto la sera scendeva e si vedevano gruppi di ragazze e di donne vestite tutte d’una maniera come fosse carnevale…C’erano gruppi travestite da diavolesse,da texane, da angeli…E noi, guardandole, ci scherzavamo sopra…Parlando ci siam scambiati gli indirizzi e mail e ho scoperto che anche a lei piace chattare,che era in viaggio da un paio di anni in giro per il mondo e che vuole raggiungere l’Australia dopo l’esperienza irlandese;parlando ha detto che se vuoi stare in un posto devi adeguarti alle usanze locali..Com’è strano sentire i propri pensieri in bocca ad una persona che si conosce da poche ore..Pure lei,pur girando sola,non s’era mai sentita “da sola” ..…A sera ormai inoltrata,lei aveva paura di perdere il bus per tornare a casa,erano già le dieci e i pub straripavano di gente con birre in mano,qualcuno si allontanava vomitava nel buio e tornava nell’allegria…L’ultima immagine che ho di Tea è di lei che mi fissa dal pullmann in partenza…Mentre io tento di comunicarle “domani ci troviamo verso le 10 e andiamo al Phoenix”…Non potevo sapere che in quello sguardo fisso c’era un “arrivederci” (e spero non un “addio”,spero proprio di poter tornare presto lì e rincontrarla), ogni tanto ci troviamo su msn ma non è la stessa cosa…ripensandoci avrei potuto (e dovuto!)accompagnarla fino a casa così da vedere dove abitasse,però pensavo che ci saremmo rivisti…E invece sono rimasto tra pub e gente ubriaca,felice (e incredulo su quanto avevo vissuto e avuto in quei 3 giorni)come se mi fossi appena fidanzato…Son stato un po’ al Temple nella calca ad un passo dai musicisti…Però poi la stanchezza si faceva sempre più pesante e son tornato “alla base”… Domenica mattina di buon’ora mi sono alzato per andare al Phoenix, non sapevo che ci fosse uno dei più grandi d’Europa lì a Dublino…Me l’aveva detto lei il giorno prima…Ma la domenica mattina è fatta per dormire e,ho dovuto svegliare l’albergatore(ch’era assonnato però già vestito,ho pensato che ci dormisse così, appena uscito in camicia e pantaloni da una stanza piena di tappeti) per farmi la colazione…Era troppo presto “early morning” per fare la colazione, però me l’ha fatta…Di domenica si dorme fino a tardi lì mi diceva…E mi sono avviato verso il Phoenix tornando in parte sui miei passi per fotografare qualcosa che avevo visto il giorno prima,erano quasi le 10 e non c’era quasi nessuno in giro…Avrei voluto vedere Belfast, però ho pensato che fosse “patetico” andarci di domenica,e poi avevo ancora 1 altro giorno per andarci…E quindi mi sono diretto verso il parco…Camminando nel silenzio della strada interrotto ogni tanto da qualche tir che trasportava i fusti di Guinness e da qualche bicicletta…Dopo un bel po’ di cammino sono arrivato nel parco,sito verso la periferia di Dublino,talmente grande che ci passava una strada a doppia corsia in mezzo… All’inizio mi sono detto che l’avrei percorsi tutti quei settecento ettari di verde incontaminato, però poi un po’ per dolori alle gambe, un po’ perché avevo camminato veramente un bel po’ per raggiungere quel posto,sono andato poco oltre lo zoo…Stendendomi sotto un albero in una piccola area con gazebo e due coppie con relativi bambini che giocavano…Era domenica e veniva pure più facile sentirsi in paradiso e fare pensieri del tipo “l’Irlanda è il giardino di Dio,è il posto dove Dio viene a stendersi per rilassarsi un pò”,è troppo semplice (e anche un po’ banale) riscriverlo però non ne posso fare a meno…”jesus was irish” si legge su una cartolina…Dopo un paio d’ore tra passeggiate e telefonate dall’Italia per sapere come stessi,stendendomi su quasi tutte le panchine verso l’uscita,notavo come un signore corpulento e con i capelli lunghi e biondi da vichingo, si occupasse della manutenzione del parco…Sopra una specie di trattore che,tramite un segnalatore acustico, gli indicava dove fossero i rifiuti,laddove non li vedesse lui stesso…Quando m’ha visto steso con tutte le scarpe su una panchina non m’ha detto assolutamente nulla…Tornando verso il centro mi sono fermato a fare uno spuntino (di solo pane) con una specie di baguette di panforte (non saprei dire con precisione cosa ci fosse tra le molliche,parevano cereali)..e mi sono diretto verso la distilleria del Jameson, quasi per sbaglio,per strada ho incrociato uno scozzese in gonnellino, camicia bianca e calzettoni…E anche vicino l’entrata l’odore di malto piuttosto denso…Certo mai quanto quello vicino lo storehouse…Non m’è mai piaciuto il whiskey,per cui ho preso un souvenir per mio zio (che,al contrario, ne capisce più di me)ho fatto un giro nel cortile e sono andato via(dopo aver visto preparare alcuni irish coffee,all’inizio pensavo che fossero gratis però poi quando ho finalmente scorto il menu non era così),di nuovo senza meta fissa di nuovo per le strade del centro, però girando in vie meno centrali,sempre senza consultare la cartina…Ed è così che mi sono trovato davanti alla National Gallery…Era ora di pranzo quindi,prima di visitare la Galleria, mi sono fermato sul piano dove c’era una mensa…E ho pranzato con una ciotola di densissima zuppa di pomodoro,ho avuto bisogno di diversi pezzi di panforte (di colore un po’ giallastro ma ottimo “per inzuppare”)per finirla tutta…Non saprei parlare di chi fossero i quadri e le sculture che ho visto,mi sono limitato a darci uno sguardo curioso sì ma non da studioso(anche perché non lo sono)….Naturalmente i temi dominanti dei quadri erano la natura(paesaggi,scogliere ecc) e alcune scene di battaglie…Una volta uscito dal museo mi sono trovato vicino al Merrion square (naturalmente non sapevo che si chiamasse così, lo sto scoprendo solo ora che riguardo la cartina!!)…E sono entrato per fare un giro…Sul sentiero che ho imboccato c’era,vicino ad una panchina, una specie di trono in ferro…La prima tentazione è stata sedermici su,però poi ho ripiegato sulla panchina rispettando il trono e il parco che l’ospitava…Poco dopo s’avvicinano un gruppetto misto(due ragazze e un ragazzo) di ragazzi,italiani, che si siedono l’una in braccia all’altro sul trono…Dopo un giro nel St.Stephen’s shopping centre (avevo visto in un centro commerciale un cappello a grandi falde del Dublin a 6€ e credevo di poterlo trovare pure lì)sono tornato “alla base”.Questa volta i marciapiedi e le strade vicino lo stadio erano colorati di verde\giallo e di bianco\rosso, rispettivamente i colori delle squadre di Kerry e Cork.Si giocava l’altro quarto di finale.Dopo un’altra lattina di Guinness(sempre calda)e dopo aver lasciato uno dei cellulari a carica, sono riuscito verso le sette e mezza di sera…Deciso a passare una nottata nella zona del Temple…Ho mangiato un panino dal nome italiano in uno dei tanti fast food sulla strada,la gran parte dei quali erano take away di cucina cinese, giapponese e tailandese..Era una specie di colonizzazione,c’erano giapponesi che gestivano i mini market e le lavanderie su quella strada…Le strade iniziavano a farsi sempre più desolate nelle zone intorno al centro,c’era casino davanti e dentro i pub, però comunque per strada c’era poca gente…E quindi sono ripassato dalla statua di James Joyce, sono andato sull’Henry st,passeggiando in mezzo alla strada fino alla fine del tratto percorribile solo a piedi e poi ancora in fondo per vedere dove arrivasse…Mi sono fermato un po’ nei supermarket per comprare qualcosa da metter sotto i denti, ma alla fine ho preso solo una lattina di Kilkenny…E sono andato di filato verso l’hard rock cafè (dove ero stato il giorno prima con Tea,ma non avevo fatto molto caso alle foto che c’erano)e poi dentro la calca del Temple a sentire un po’ di musica…E lì ho telefonato 1 amico mio per sfotterlo…”mi sto scialando !!”…Camminando ancora per quelle strade ho trovato un locale dove suonavano dell’ottimo rock (in realtà sembra più il genere dei primissimi Oasis)..E anche lì ho telefonato un altro amico mio col quale vado sempre a concerti “seri” e meno “seri”.. E poi di nuovo al locale di musica tradizionale dov’ero stato il giorno prima,volevo vedere che musica suonassero quella sera…E sono sceso direttamente nel seminterrato nella musica tradizionale, facendo poco caso ai giapponesi che s’erano messi a ballare nel centro della sala da ballo, cercando di imparare le movenze da alcune signore irlandesi..C’era un gruppo molto bravo e,per sentirlo meglio e registrare un mini video con il cellulare,mi sono avvicinato al palco…avendo le mani un po’ occupate da quel poco shopping “disinteressato” fatto nel pomeriggio, avevo qualche difficoltà a muovermi tra gli sgabelli, ad un tratto un signore molto grassoccio (una buona parte della popolazione irlandese è “piena di sé” anche da questo punto di vista, ho iniziato a farci caso dopo che me l’aveva fatto notare Tea)ch’era lì insieme ad alcuni amici mi fa largo e mi chiede dove volessi andare…Parlando con lui si dev’essere spostato un po’ il giubbino e,uno dei suoi amici, ha indicato Homer sulla mia felpa e,canzonandolo, gli diceva “you!!you!!” come a dire “questo sei tu”..Ad un tratto mi sono trovato al centro di quella comitiva,abbiamo iniziato a scherzare e mi hanno abbracciato amichevolmente, dopo un po’ sono andato verso il palco…Dopo un’oretta sono tornato per la strada…Era già abbastanza tardi e sull’O’ Connell c’era pochissima gente…Per lo più turisti(naturalmente moltissimi italiani!)…Mi sono fermato per comprare qualcosa da bere in un piccolo market…E poi arrivato quasi verso la strada di casa, mi sono deciso ad andarmi a fare un altro giro per vedere quanto lontano fosse l’aereoporto..”me la faccio a piedi martedì mattina, magari il distacco è più dolce”pensavo…Sono arrivato,sempre nel silenzio della strada, vicino l’imbocco della superstrada…E un’altra giornata era finita…L’unico programma che avevo per il giorno successivo era svegliarsi presto e andare via da Dublino… Lunedì, di buon’ora, dopo la solita colazione mi sono incamminato diritto e diretto verso la Bus station..Sul grande tabellone degli arrivi e delle partenze (tipo quello che da noi si vede nelle grandi stazioni ferroviarie)c’erano le possibili mete per il mio ultimo giorno intero in Ireland..Avevo voglia di arrivare a Sligo, però poi ho visto che non c’erano coincidenze per muoversi da lì e raggiungere altre località vicine…Quindi ho deciso di andare a Cork per poi salire a Limerick magari(sperando che tra le due città ci fossero meno di 4 ore di bus)…E così ho fatto.Questa volta il viaggio è stato senza sorprese né nuove conoscenze, ho fatto più caso ai pascoli e alle chiese…L’autista doveva essere un immigrato, si sentiva dalla pronuncia delle parole e naturalmente nel colore scurognolo della sua pelle…Poteva essere arabo o giù di lì…E mi son accorto,ahimè troppo tardi, che aveva sbagliato a vidimare la mia tessera..praticamente aveva vidimato l’ultimo giorno disponibile e non il secondo…Arrivati a Cork ho avuto tempo di controllare a che ora partisse la coincidenza(giusto tre quarti d’ora dopo il mio arrivo),e mi sono andato a fare un giro nelle vicinanze della bus station…In realtà ho visto molto poco e quindi non ho nemmeno preso una piantina perché non ce n’era né il bisogno né il tempo…Il tempo di un giretto in centro, di sorseggiare una lattina di beamish fresca presa in un market ed ero già sul bus per Limerick…Ho visto realmente pochissimo di Cork, avrei voluto comprare il primo album dei Corrs e una di quelle magliettine “free repubblica of Cork”..Ineffetti non ci volevano quattro ore tra le due città,ce ne volevano 3!..Questo perché la gran parte delle strade era “under costrution” e il bus in realtà era una corriera che passava per tutti i paesini…Arrivato a Limerick senza sapere dove andare e cosa vedere(prima d’arrivarci sapevo che Limerick è la città dei cranberries e che è una cittadina abbastanza piccola sullo Shannon,e stop!), la prima necessità era mangiare qualcosa…Un bel paninozzo con prosciutto e pomodori freschi a pezzettini (nell’ordinare ho fatto un po’ di confusione alla fine ho detto “tomato”, ma sapevo che c’era un modo specifico per dire “pomodori freschi fatti a pezzi”, per fortuna la graziosa signorina Emilia chel’ha preparato l’ha capito al volo cosa volessi per condimento)e,sempre “per caso” mi sono trovato sullo Shannon bridge dove ho scorto il king john’s castle…Naturalmente poi sono tornato sui miei passi e mi sono diretto il castello…fermandomi solo per un attimo in un centro commerciale per comprare qualcosa per mia madre(sono sempre stato poco “illuminato” nel fare i regali per cui ne ho sempre fatti pochi, però in questo viaggio ne ho fatti veramente molti)…Questa volta nel punto d’informazione mi sono fermato di proposito per comprare una cartina della città…E poi via verso il castello…C’era pochissima gente in giro sembrava una domenica pomeriggio presto in piena estate,con gran parte delle persone o al mare o in montagna e pochi sparuti in città…Ad ogni modo ho visitato il castello e sono stato un po’ a fissare il tranquillo Shannon,facendoci annegare un po’ lo sguardo…Poi,per precauzione, mi sono diretto verso la bus station…Ormai avevo imparato a guardare dal giusto lato della strada quando attraversavo, però pure a Limerick non mancavano le indicazioni “look left” e “look right” alcune anche in gaelico”stad féach”…E,dopo aver girato un po’ nella stazione ferroviara,che è praticamente attaccata a quella dei bus pure a Limerick così come a Galway ed ha 2 binari,torno nella bus station e arriva l’ultimo eireann bus del mio viaggio…Questa volta, nelle 4 ore di viaggio verso Dublino, ho fatto più caso alla situazione delle strade (naturalmente la gran parte del tempo la passavo a dimenticando i miei occhi sul verde,pare che il verde riposi la vista e dia tranquillità dopo cinque minuti quella tranquillità scende pian piano al cuore e le ore di viaggio sono meno “noiose”o quantomeno passano più veloci..)…E ho cenato con uno snickers (al baretto dove ci siamo fermati,per la solita sosta di metà viaggio, ho detto”snaichers” e la signora m’ha subito corretto”snickers!”..che volete, per essere un autodidatta in inglese le cose sono andate ottimamente!)…E poi di nuovo a Dublino per l’ultimo giro nel centro…Sono tornato per la terza sera consecutiva nel locale,giusto per vedere cosa m’avessero detto i buttafuori…”hi!” e io ho risposto “hi!”..però già stavo pensando a rifarmi la valigia, quindi sono stato giusto un po’ sia lì sia nel Temple…Per strada c’era qualche ubriaco, chi dormiva per terra, chi barcollava sul marciapiede, chi cantava una versione di “i want to break free” alla Van Morrison, e chi gli diceva “stà zitto e va a casa” , l’idillio stava per finire….E,questa volta, sono tornato “alla base” senza poi riuscire…Ce n’è voluto di tempo per riuscire a farci entrare tutta la roba in più…Il “top of the morning hat” non ne voleva sapere di farsi piegare,e poi c’erano da sistemare tutte le lattine di birra e sidro vuote e le due lattine di guinness piene da bere in Italia…in ogni modo ci sono riuscito…Martedì è arrivato pieno di nuvole e di pioggia,ci poteva stare che piovesse, che le nuvole sopra l’Irlanda mi salutassero bagnandomi …visto che avevo avuto 5 giorni di sole…Il tempo di salutare l’albergatore e i due studenti operai(erano lì per una vacanza-lavoro e non ricordo bene da dove provenissero,probabilmente da una free repubblica russa..) che gli stavano ridipingendo un po’ la casa,e un ultimo sguardo alla sala dove si faceva colazione, adornata con fiori finti e mobiletti bassi e poi di nuovo sui tappeti del corridoio, uscendo ho preso un bigliettino da visita sulla specchiera all’ingresso…Questa volta nella sala dove si faceva colazione ho trovato una comitiva di signori e signore australiani…Al primo risveglio in Irlanda,invece, avevo trovato una coppia (madre e figlia)italiana e un’altra coppia di italiani (lui italiano lei giapponese) con figlia,il giorno dopo ho trovato una signora australiana “non giovanissima”…La zona dove mi trovavo si chiamava Drumcondra giusto una fermata prima di Sandria (non ricordo bene come si chiama quest’altra zona) dove abitava Tea…A saperlo prima…Ma non c’era più tempo per pensare a lei e mi sono diretto con trolley a seguito verso un carrol gifts per prendere un ultimo regalo…uno di quei cristalli nei cristalli dentro i quali ci sono le immagini simbolo o i motti dell’Irlanda…Ho preso un cuore sormontato da una corona dentro il quale 2 mani si stringono “Friendship,love,loyality”…e poi verso la fermata dell’autobus ch’era già tardi…Guardando per l’ultima volta negli irish eyes che incontravo,in quel “cromatismo dell’iride” così particolare.. Mi sono reso conto d’aver fatto la scelta giusta nel voler dormire tutt’e cinque i giorni a Dublino…sarebbe stato veramente scomodo girare col trolley, invece lo zaino ce l’ho avuto sempre sulle spalle,c’entravo e ci uscivo dai i negozi senza che nessuno mi dicesse nulla…E poi via sul secondo (e ultimo)dublin bus giallo e blu,ho pagato pure meno…Il biglietto da Drumcondra fino all’aereoporto costava 1.50 € però,in moneta, avevo solo un euro…Alla fine l’autista è partito lo stesso (anche perché gli chiesto se mi poteva dare il resto di 5€ ed evidentemente non l’aveva)..Avevo già un po’ di malinconia addosso ho fissato la pista d’atterraggio per un bel po’ e poi mi sono accorto d’essere al gate sbagliato (sui video avevo letto che il volo partiva dal 19, devono averlo cambiato poco dopo)il tempo dell’imbarco e via sull’aereo…Questa volta si sentiva parlare molto di più italiano sull’aereo,si sono venute a sedere due ragazze romane vicino a me…”che dito ar culo questo cappello è fabbbbbricato in Italia”…Trasvolata tranquilla fino all’atterraggio…C’ha accolto un acquazzone a Ciampino pare che le nuvole mi servissero il “bentornato in Italia”…e poi ci sono voluti più o meno ¾ d’ora prima di vedere spuntare i nostri bagagli sul tapin roulant,anche questo faceva parte del “bentornato”…e poi sono stato in giro un pomeriggio per Roma ringraziando Iddio per la buona riuscita del viaggio proprio da San Pietro..ma questo già non c’entra con l’irish trip….


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