Da Vittuone di MI a Capo Nord e ritorno
Ciao a tutti siamo Roby e Irina, questo è il nostro racconto, spero possa essere utile come lo sono stati x noi quelli letti l’anno scorso.
Scrivetemi pure a: roby@fotosally.191.it
Prima di iniziare, una piccola premessa, questo viaggio è nato quasi x caso a fine giugno 2005, infatti l’estate 2005 doveva essere dedicata al Messico, ma x...
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Ciao a tutti siamo Roby e Irina, questo è il nostro racconto, spero possa essere utile come lo sono stati x noi quelli letti l’anno scorso. Scrivetemi pure a: roby@fotosally.191.it Prima di iniziare, una piccola premessa, questo viaggio è nato quasi x caso a fine giugno 2005, infatti l’estate 2005 doveva essere dedicata al Messico, ma x problemi di visto, mia moglie è extracomunitaria, il viaggio è saltato; allora di punto in bianco ci siamo detti andiamo a Capo Nord in macchina, da lì è cominciata la malattia….. Perché di malattia si tratta, quando cominci a leggere i racconti di chi ci è già stato, a vedere le foto a visitare i siti dedicati alla Norvegia, a fare i chilometraggi e la tabella di viaggio sull’atlante stradale ti cresce dentro qualcosa che ti resta x sempre. A un certo punto mi sono trovato a contare le ore, se non i minuti, che mancavano alla partenza! Molto schematicamente vi illustro la nostra tabella di viaggio (io sono l’unico che guida Irina non ha ancora la patente), in fondo trovate commenti, COSTI e note tecniche: Sabato 30 luglio – Partiamo da Vittuone (Milano), via Brennero entriamo in Austria e sempre in autostrada andiamo in Germania verso Monaco di Baviera e da lì puntiamo a Nord, è abbastanza semplice basta segnare la strada sull’atlante, guido fino a notte fonda, dormo qualche ora in macchina e ripartiamo….. (km fatti circa 1.100) Domenica 31 luglio – Arriviamo in tarda mattinata a Puttgarden a nord di Amburgo, da lì in traghetto andiamo in Danimarca, c’è subito una strada molto scorrevole e in un attimo si arriva a Copenaghen, senza neanche appoggiare un piede sul suolo danese facciamo il ponte sull’Oresund che ci porta a Malmoe in Svezia, questo ponte è davvero spaziale, i primi 4 km si viaggia sotto (!!!!) il mare, poi si sbuca in mezzo all’acqua e comincia il ponte è davvero una cosa da fantascienza. Da Malmoe siamo saliti verso Helsinborg e da lì abbiamo “deviato” verso Stoccolma, tutte strade larghe e scorrevoli. Arriviamo in serata. Troviamo abbastanza facilmente il campeggio vicino allo stadio olimpico e pernottiamo. Dopo tanti Km con sole soste di servizio finalmente fermi….. (km fatti circa 1.200) Lunedì 1 agosto – Piove! Con la metropolitana (un po’ cara) andiamo in centro, visita veloce passeggiando a piedi, il tempo e la voglia di NORD ci fanno ripartire quasi subito (peccato la città è bella e meriterebbe + tempo), alle 14.00 siamo di nuovo in macchina, seguendo la E4 arriviamo fino a Umea, la pioggia è sempre in agguato al campeggio prendiamo un cottage con bagno e cucina in comune con altre persone…. (km fatti circa 700) Martedì 2 agosto – Da Umea andiamo fino a Rovaniemi in Finlandia, la città di Babbo Natale, dopo tanti Km quasi non ti accorgi che il paesaggio è davvero incantato, boschi interminabili, fiumi e torrenti ovunque, laghi e specchi d’acqua sempre presenti. Ci fermiamo a mangiare il salmone affumicato che vendono in una baita lungo la strada. BUONISSIMO! Arriviamo al campeggio alle 17.00, è in riva ad un fiume su un prato bellissimo, io vorrei dormire in tenda, Irina ha paura di prendere acqua allora optiamo x una + comoda e rilassante (dopo tanti Km) roulotte del camping. Serata in città a piedi ovviamente, rientriamo in campeggio dopo cena, ma c’è qualcosa che non ci torna, sono le 22.30 e il cielo è ancora chiaro! Verso le 23(!!!!) assistiamo ad un tramonto da sogno, ora cominciamo a capire che siamo veramente e NORD….. (Km fatti circa 850) Mercoledì 3 agosto – La meta di oggi sono il Santa Villane e il circolo Polare Artico, il tutto a 2 Km da Rovaniemi, ma già dal giorno prima si accendeva una spia della Clio, la macchina và lo stesso ma decidiamo lo stesso di farla vedere, al camping mi dicono che c’è l’assistenza Renault a Rovaniemi, ci andiamo, solo uno parla un inglese stentato, ci intendiamo lo stesso, risultato: si è bruciato uno degli iniettori, NON hanno il pezzo di ricambio, possono farselo mandare per la mattina seguente, non avendo scelta accettiamo e prendiamo una macchina a noleggio per la giornata, andiamo appunto al Santa Villane e al Circolo Polare Artico; il primo costa 10 euro a persona, non è niente di eccezionale a parte il fatto che si incontra Babbo Natale in persona al lavoro nel suo ufficio, il secondo è una serie di negozi di souvenir a cavallo della linea (ben evidente) del Circolo Polare Artico. Torniamo in campeggio per una pennichella e usciamo per la cena. Pernottiamo ancora nella roulotte. Ci rendiamo conto che la sosta “forzata” ci ha fatto bene ed era necessaria. (piccola nota da qui in avanti comincia il “deserto” e se non avessimo cambiato l’iniettore a Rovaniemi non so come e quando ce la saremmo cavata….) Giovedì 4 agosto – Con calma lasciamo il campeggio, facciamo la spesa in un centro commerciale e andiamo a chiedere a che punto è la nostra auto la macchina, è già pronta con due ore di anticipo sull’orario che ci avevano detto! Non è neanche mezzogiorno e passando il confine recuperiamo 1 ora di fuso orario. Partiamo da Rovaniemi alla volta di Capo Nord, lungo il percorso ci fermiamo a Inari per visitare il museo Sami, molto bello ne vale la pena! Rovaniemi è in pratica sul Circolo Polare Artico, passato questo comincia un mondo fiabesco, subito troviamo le prime renne che ci attraversano la strada, se ne vedono in abbondanza, sull’isola di Capo Nord poi abbiamo “incrociato” veri e propri branchi di 50/100 renne! Arriviamo a Capo Nord alle 22.00, c’è pochissima gente, il centro turistico attraverso il quale si esce sulla scogliera a picco sul mare chiude a mezzanotte in questo periodo. Il tempo è brutto, le nuvole sono basse e non si vede niente, la visibilità è di neanche 100 metri, non si vede neanche il mare sotto di noi, peccato dopo tanti chilometri!!! Il vento è forte e freddo, ci sono 5°C (sì cinque), non abbiate paura di portare maglione e giaccavento, servono eccome! Nel centro turistico tutto è molto caro, vediamo il filmato panoramico che illustra le meraviglie naturali del luogo, ci piange il cuore per non poter ammirare dal vivo certe visioni, facciamo ritorno al campeggio poco prima di Nordkapp. Il mio sogno era di dormire in tenda, ma è impossibile per freddo e vento, prendiamo il solito cottage, unico neo il bagno è nel corpo centrale e per fare una doccia calda e rigenerante bisogna sfidare il vento del Nord con una passeggiata di 100 metri, nessun problema, c’è di peggio nella vita! Mangiamo qualcosa e con stupore ci accorgiamo che è la 1.30, ma il cielo è chiaro, un bianco/grigio, di colpo capiamo che siamo veramente lontani da casa, che siamo veramente arrivati ai confini del mondo. L’emozione è davvero tanta! Il biglietto x Capo Nord vale 48 ore e domani ci ritorniamo! (Km fatti 500 circa) Venerdì 5 agosto – Di buon mattino saliamo a Nordkapp, rispetto al vento e le nuvole basse di ieri, oggi…..c’è anche la pioggia!!! Entriamo al centro turistico, praticamente deserto, Irina resta all’interno, esco da solo sulla punta d’Europa, non c’è nessuno, non un rumore se non il sibilo del vento, qui capisci chi è veramente più forte tra l’uomo e la natura, se ti fermi a ragionare un attimo su dove ti trovi capisci che NON è giusto dire “sono sfortunato, ho trovato brutto tempo” a queste latitudini il tempo cambia anche velocemente e il POLO NORD è vicino!!! Sei fortunato se trovi il sole! Ripartiamo verso sud, scenderemo lungo la Norvegia, senza che la pioggia ci abbandoni un solo attimo arriviamo ad Alta nel pomeriggio. Visitiamo le incisioni rupestri e ripartiamo, ci fermiamo per la notte in un campeggio a Nordskjob, piove! Prendiamo un cottage. (Km fatti 650 circa) Sabato 6 agosto – Puntiamo verso Gryllefjord e da qui in traghetto per Andenes, dove abbiamo prenotato su internet la giornata per l’avvistamento delle balene, il mare è molto mosso il traghetto è piccolo e balla che è una meraviglia, il nostro stomaco viene messo a dura prova, ma supera l’esame! Appena sbarcati ad Andenes andiamo al Whale Center per salire ancora su una barca, le nostre pance vorrebbero un po’ di pausa, ma i tempi sono stretti in questo viaggio. La “gita” salta però perché con il mare agitato le barche per l’avvistamento non escono, ci chiedono se vogliamo prenotare per il giorno dopo, le previsioni non sono buone e rischiamo di perdere altro tempo, lasciamo Andenes verso Melbu dove saliamo sul traghetto per Fiskebol sulle Isole Lofoten, l’impatto è impressionante, montagne coperte di fitta vegetazione bassa a picco sul mare, sembrano isole tropicali ma siamo ancora a NORD del Circolo Polare Artico, raggiungiamo Kabelvag alle 22, prendiamo una rorbru vicino al porticciolo. (Km fatti 400 circa) Domenica 7 agosto – INCREDIBILE c’è il sole, non lo vedavamo da un po’, ci è capitato nel giorno migliore, alle Lofoten, le giriamo tutte arriviamo fino ad A, l’ultimo avamposto, risaliamo fino a Svolvaer e traghettiamo fino a Skutvik, andiamo avanti fino a Ulsvag dove dormiamo in tenda (finalmente!) in campeggio. (Km fatti 300 circa) Lunedì 8 agosto – Al mattino molto presto partiamo, ci aspetta un “tappone di trasferimento”, una breve sosta quando la E6 attraversa il Circolo Polare Artico, qui è molto più rustico rispetto a quello visto in Finlandia, lo preferiamo! L’unica altra fermata è alle IMPRESSIONANTI cascate di Larskfoss, alle 19 siamo a Frosta, un paesino vicino a Trondheim, qui abita una ragazza, Siv Tone, che Irina ha conosciuto anni fa e con la quale è rimasta in contatto. (Km fatti 800 circa) Martedì 9 agosto – Restiamo a Frosta in completo relax e visitiamo Trondheim. Mercoledì 10 agosto – Dopo aver salutato Siv Tone e la sua famiglia nel tardo pomeriggio riprendiamo il nostro viaggio. Ci fermiamo a Oppdal per la notte. Cottage in campeggio. (Km fatti 200 circa) Giovedì 11 agosto – Partiamo al mattino presto, la meta è Bergen con delle tappe significative, visitiamo la chiesa in legno di Urnes, facciamo il tunnel di Leardal (gratuito!) lungo 25 Km! Prendiamo la mitica ferrovia Flam – Myrdal, molto “turisticizzata” e MOLTO cara, ma comunque bella. Arriviamo a Bergen alle 22, notte in ostello. (Km fatti 700 circa) Venerdì 12 agosto – Giriamo a piedi per Bergen, bella cittadina a misura d’uomo, tappa d’obbligo al Bryggen e al mercato del pesce, la metà dei ragazzi che ci lavorano sono italiani! Nel primo pomeriggio partiamo in direzione di Oslo, dove arriviamo verso le 21.30. Piantiamo la tenda in campeggio e scendiamo in città con il bus. (Km fatti 500 circa) Sabato 13 agosto e Domenica 14 agosto – Sabato mattina giriamo in centro città e nel primo pomeriggio ripartiamo per l’Italia, scendiamo lungo la costa svedese fino a Malmoe, da qui lo stesso percorso inverso fatto all’andata. Notte in macchina in un autogrill tedesco. Poi via fino a Vittuone (Milano) dove arriviamo alle 20.00. (Km fatti 2.300 circa) In totale abbiamo fatto oltre 10.000 Km in due settimane alcune cose le vedi (troppo) di corsa, ma il tempo a disposizione era quello, se partite da qui in auto fate un super check up prima della partenza, io l’ho fatto ed è andato tutto ok, l’iniettore bruciato poteva succedere anche qui, occhio alle gomme quando siamo partiti le due dietro erano in buono stato, al ritorno sul bordo erano liscie come le vecchie slick delle Formula1. Le strade sono buone e scorrevoli, traffico inesistente. In Norvegia non ci sono autostrade la famosa E6 è una normalissima strada a 1 corsia per senso di marcia che si snoda e si arrampica su per tutta la Norvegia. Secondo me se la meta è Capo Nord conviene salire da Svezia e Finlandia, è molto più veloce e più programmabile come tabella di marcia, poi scendere dalla Norvegia come si crede. Campeggi e casette presenti OVUNQUE anche in mezzo al nulla, nessun problema per dormire, dall’Italia NON abbiamo prenotato nulla, se non l’avvistamento delle balene. In totale x due persone abbiamo speso meno di 3.000 euro, tutto compreso (benzina, pernottamenti, tunnel, ponti, cibo, souvenirs, ecc.) Ho visto tanti posti belli, ma la Norvegia, specie le regioni del nord, con le sue lande desolate, con la sua assenza dell’uomo per lunghi tratti di strada, con il suo vento sempre presente, hanno preso un posto particolare nel mio cuore. Se amate la natura andate a Capo Nord! Considerazioni finali: Il viaggio verso Capo Nord è lungo e difficile, ma tutte le fatiche passano in secondo piano quando ci si trova davanti allo spettacolo che viene offerto dal paesaggio. Salendo attraverso Svezia e Finlandia si attraversano boschi che sembrano infiniti e senza accorgersene si diventa un tutt’uno con la natura che ti circonda, si passano tanti laghi, i fiumi sono innumerevoli, tutto è bello ma per quello che verrà dopo è difficile trovare degli aggettivi. Giunti a Rovaniemi, in Finlandia, si attraversa il Circolo Polare Artico qui si entra nel Nord, quello vero, e comincia la magia. Il traffico, scarso fino ad ora, diventa nullo. I semafori sono rimasti qualche centinaio di Km più indietro, gli incroci sono merce rara, si viaggia senza incontrare nessuno per Km, unici compagni di viaggio sono le renne che attraversano la strada e la natura incontaminata. Piano a piano le foreste si fanno sempre più rade, fino a sparire completamente, ci sono solo erba, muschi e licheni, specchi d’acqua sparsi qua e là, ma allora questa è la famosa tundra! Quella che tanti anni fa hai imparato a conoscere sui libri delle scuole elementari. Il silenzio è rotto solo dal mare e dai tanti torrenti che scorrono verso di esso. La sensazione che si prova è quella di essere veramente ai confini del mondo, ma ti rendi anche conto che forse non ci sono più confini per l’uomo. Viaggiando attraverso i promontori del Nord della penisola Scandinava o le Isole Lofoten ti rendi conto dello spettacolo meraviglioso che l’ambiente può offrire, ammirando i suoi immensi paesaggi capisci che l’uomo è veramente solo un ospite della natura. Capo Nord e il Nord in generale sono luoghi magici, ti lasciano dentro per sempre qualcosa che non si può spiegare… Roby e Irina