Il sole splende sulle Ande
Itinerario: Lima – Pisco – Ica – Arequipa – Puno – Cusco – Lima. Dal 13 al 28 aprile 2006.
Alloggi: dove siamo stati abbiamo sempre trovato l’acqua calda (tranne ad Agua Calientes, ironia del caso) e tutti gli hostal erano puliti e vicini al centro (raggiungibile con una breve passeggiata, tranne a Lima dove si usa il...
Ascolta i podcast
Itinerario: Lima – Pisco – Ica – Arequipa – Puno – Cusco – Lima. Dal 13 al 28 aprile 2006. Alloggi: dove siamo stati abbiamo sempre trovato l’acqua calda (tranne ad Agua Calientes, ironia del caso) e tutti gli hostal erano puliti e vicini al centro (raggiungibile con una breve passeggiata, tranne a Lima dove si usa il taxi). Scriviamo questo resoconto di viaggio per “testimoniare” quanto è facile e bello girare per il Perù in autonomia … e anche per “sdebitarci” con il sito Turisti per Caso che rappresenta la nostra fonte inesauribile di informazioni nell’organizzazione di ogni viaggio. Tra tutti vorrei ringraziare Chiara, che ha visitato il Perù ad agosto dello scorso anno creando poi un favoloso resoconto, ricco di spunti interessanti e precisi. Dopo qualche mese di preparativi logistici e di trepida attesa, Alberto ed io (Chiara) siamo partiti per il Perù. Approfittando del periodo pasquale e dei ponti successivi, abbiamo prenotato in agenzia il volo Venezia-Madrid-Lima con la compagnia Iberia al costo di 950 euro a persona (comprese le spese di agenzia). Contestualmente abbiamo sottoscritto una polizza assicurativa inerente l’assistenza medica e il bagaglio. Nella divisione dei compiti all’interno della coppia Chiara era l’addetta alle pubbliche relazioni – spostamenti e Alberto l’addetto bagagli – vivande … nonché il mediatore nelle contrattazioni (non si sa se con buoni risultati). Nel resoconto abbiamo cercato di riportare le spese in dollari affinché si riesca a comprendere qual è il costo della vita. La moneta locale è il nuevo sol. Sottolineiamo che il periodo pasquale non ha giocato a nostro favore per quanto riguarda i prezzi, soprattutto dei trasporti. 13/04 Venezia – Madrid – Lima Giunti a Lima il giorno 13 aprile alle ore 19.00 (belli cotti – soprattutto dopo l’esperienza del “semaforo rosso” capitata ad Alberto) ci siamo diretti a Casa Yolanda in taxi. Casa Yolanda (uangelo@email.it – 22 $ in due a notte) è un insieme di appartamenti in un unico stabile gestiti dalla gentilissima Yolanda. Consigliamo di alloggiare qui non solo per la confortevole sistemazione ma, altresì, per tutti i servizi e le consulenze che Yolanda e Angelo offrono ai viaggiatori. Ad esempio, il servizio taxi da e per l’aeroporto (12 $), la prenotazione del volo interno, l’eventuale prenotazione dei bus … e un sacco di utili informazioni via e-mail. 14/04 Lima – Pisco Dopo un magico sonno ristoratore, Yolanda ci ha offerto una bella colazione con pancetta, uova, pane caldo e frutta (gnam gnam) e ci ha accompagnati a prendere il bus per Pisco (Soyuz – 10 $). Quanta pazienza ragazzi! La stazione degli autobus era gremita di gente in spostamento per le vacanze di Pasqua … dopo un po’ di fila e quattro chiacchiere siamo partiti! A Pisco (precisamente alla fermata esterna al paese) ci aspettava Joel (joel_tours@hotmail.com) un ragazzo simpatico e chiacchierone che organizza le escursioni nella zona di Pisco, Paracas e Nazca (Paracas in auto privata e isole Ballestas ci è costato circa 25 $ a testa). Ci ha accompagnati all’Hostal La Portada dove per 20 $ in due ci è stata data una bella stanza grande e arieggiata con un bagno enorme, tutto pulitissimo e accompagnato da ricca colazione. Il pomeriggio ci siamo diretti alla Riserva di Paracas per pranzare a Playa Lagunillas con del buon pesce (circa 10 $ a testa). Un po’ tonti e assonnati per via della digestione ci siamo goduti il giro in macchina per sconfinati territori desertici lungo la costa … bellissimi paesaggi e tanto vento! La sera siamo andati dritti a nanna. 15/04 Pisco – Ica La mattina sveglia alle 4 (a causa del fuso)! Guardando oziosamente la tv sono arrivate le 6, ora della partenza per l’escursione alle Isole Ballestas. Il giro in barca è interessante: suggestiva vista della candelabra, figura enigmatica sulla roccia costiera, e osservazione di innumerevoli uccelli, leoni marini e qualche pinguino. Rientrati a Paracas abbiamo preso un bel collettivo scassato e sovraffollato per tornare a Pisco. Rifatto lo zaino, salutato la simpaticissima signora dell’hostal e Joel siamo andati a Ica con il bus economico Saky (1,30 $ a testa). Di Ica non abbiamo un bel ricordo perché c’era molto caos e molto molto molto caldo. Depositati gli zaini al terminal della Ormeño (da dove alla sera sarebbe partito il bus notturno per Arequipa – 31 $ a testa) abbiamo giracchiato un po’, per poi andare a piedi al museo (entrata circa 4 $). Qui consigliamo di prendere una guida per non vagare spaesati per questa raccolta di reperti delle civiltà preincaiche costiere. Al ritorno del museo ci siamo fermati in quello che sembrava un locale carino, un po’ in contrasto con il l’ambiente esterno … dove con nostra somma felicità abbiamo ordinato una grigliata mista comprendente anche i favolosi anticuchos de corazon (spiedini di cuore). Finito il pranzetto pomeridiano, abbiamo assaggiato il pisco in un negozietto dedicato alle degustazioni (il pisco ci ha proprio aiutato nella digestione … ci ricordava la cara grappa casalinga). Nonostante lo scorrere delle ore ci siamo accorti che l’attesa per il bus delle 22 stava diventando tediosa … internet point, passeggiata, pausa, passeggiata … il buio incombeva e per strada si era riversata tutta la popolazione di Ica (forse per il sabato santo???) … Allora abbiamo deciso di andare ad ammazzare il tempo al terminal della Ormeño. 16/04 Arequipa Il viaggio notturno in bus è durato tanto (11 ore) ma in realtà abbiamo anche dormito tanto! Un suggerimento: non fatevi assegnare i posti sul retro del bus perché si sente troppo il rumore del motore. Io ho aperto gli occhi la prima volta con l’alba e vedendo un po’ di precipizi, curve, montagne di sassi … mi sono addormentata di nuovo (autoipnosi!) finché una ragazza equilibrista ci ha offerto una tazza di tè caldo. Ad Arequipa ci siamo fatti portare alla Casa de mi abuela (23 $ in due a notte con bagno in comune e prima colazione ottima), doccia e passeggiata per il centro … che bello! Aria fresca, sole limpido, gente cordiale! Da bravi turistelli ci siamo dedicati alla visita del museo andino (circa 5 $) dove una guida competente ci ha illustrato le usanze del popolo Inca (merita!). Le guide sono disponibili con pagamento di una mancia. Lì vicino c’è il Monastero di Santa Catalina (ingresso circa 8 $ a testa) … mmm, che posto! Passeggiare oziosi per i vicoletti è rigenerante … e che colori! Anche il giardino della Casa de mi abuela, con le amache, la piccola piscina, gli uccellini che cinguettano … è un posto speciale. Ed è ancor più speciale se ripensiamo al loro ristorantino: economico (10 $ in due) e con piatti deliziosi (chicharrones di pollo, rocoto relleno … gnam gnam!). La cameriera, finta timidina, era diventata il braccio destro di Alberto in spassosi siparietti comici! 17/04 Arequipa – Corporaque Abbiamo depositato i due zaini grandi nel locale destinato a magazzino bagagli e siamo partiti in 11 per l’escursione al Colca Canyon. L’escursione l’abbiamo acquistata presso l’agenzia Giardino posta proprio all’interno del giardino dell’ostello: costo 40 $ a testa comprendente l’alloggio alla Casa de Mamayacchi: posto indimenticabile in un paese da sogno! Consigliato soprattutto se vi capita la guida Carmen: spiegazioni dettagliate di ogni luogo, delle usanze e dei costumi di Arequipa e della gente del canyon accompagnate da una buona dose di simpatia. L’ingresso al Canyon si paga circa 12 $ a testa. Ci sono piaciute le viste sterminate di terra brulla che pian piano diventano vedute di terrazzamenti frutto di un’agricoltura eroica. Dopo svariati sobbalzamenti si arriva a Corporaque (alt. 3700 m), borgo rurale dove vale la pena passeggiare per i vicoli, tra le casupole, su per le sentieri che fiancheggiano i campi … Piccola nota pratica: non abbiamo avuto nessun tipo di problema con l’altitudine elevata, neppure inappetenza visto che alla sera ci siamo divorati una zuppa alle verdure con carne di alpaca, un secondo, e pure il dolce (il pasto in ostello costa 7 $ a persona). L’unico disturbo è stato un po’ di mal di testa all’uscita delle terme a Chivay, eliminato prontamente da un Aulin! Le terme sono ottime … calde calde e abbastanza grandi per fare una nuotata nella piscina esterna. Ingresso circa 3 $ a testa. Per chi non volesse appesantire lo zainetto con l’accappatoio segnaliamo che la Casa de Mamayacchi presta gratuitamente gli asciugamani. 18/04 Corporaque – Cruz del Condor – Chivay – Arequipa Dopo immancabile dormitona e colazione, siamo partiti per il Cruz del Condor, attraversando paesaggi da incorniciare, ancor più belli del giorno precedente! I nostri ricordi del canyon e della valle sacra rimarranno sempre legati ai superbi terrazzamenti … Al Cruz i condor non si sono fatti desiderare … uno, due, tre, quattro, cinque … erano spettacolari! Il viaggio di ritorno prevedeva tappa pranzo a Chivay; il pulmino ci ha scaricato davanti ad una porta insospettabile … dentro si celava un localino invitante, dove abbiamo pranzato con papa a la huancaina (patate annegate nel formaggio), dolcetto e mate. Fatto sta che il lauto pasto e la visita di Chivay, affollata di bambini in uniforme che tornavano da scuola, ci hanno conciliato il sonno e in quattro e quattr’otto siamo tornati ad Arequipa. Giusto per una doccia, cena in ostello e passeggiata serale romantica interrotta (oh, che sfiga!) da una mia corsa da centometrista verso il bagno (prima di un locale e poi corsa campestre verso l’ostello) causa scarica diarroica fulminante! Grandi risate di Alberto… 19/04 Arequipa – Puno Siamo partiti per Puno con il bus Ormeño alla cui guida c’era Fernando Alonso in trasferta in Perù (bus prenotato dall’agenzia Giardino – 12,5 $). All’arrivo ci aspettava il gentilissimo Alberto dell’Hostal Totorani (contattato via mail dal Perù – 25 $ in due a notte con prima colazione). Ostello accogliente e comodo, visto che il giorno seguente il sig. Alberto ci ha accompagnati a prendere la barca per il tour del lago Titicaca (circa 11 $ a testa). La sera del nostro arrivo, siamo andati a piedi verso il centro di Puno, pullulante di bambini e donne che vendono di tutto (n.b. Abbiamo trovato prezzi molto economici per l’eventuale shopping per ricordi vari e regali – proprio per strada). Alberto cammina cammina e ad un certo punto: “non ci vedo più dalla fame!” Diciamo che ha avuto qualche giramento di testa, rimediato entrando in un locale e chiedendo un mate. Beh, il localino (Lago de Flores) proponeva pure degli ottimi piatti (zuppe e carne) e abbiamo cenato alla grande! Tanto che ci siamo tornati la sera seguente. 20/04 Puno (Isole flotantes e Isola Taquile) Il giro in barca ci ha consentito di accumulare un sacco di energia: sarà per la luminosità del sole, il riflesso dell’acqua … tutti i colori sono vividi e ci si sente in gran forma! Le isole galleggianti, nonostante la connotazione turistica, sono decisamente affascinanti e a noi personalmente sono piaciute. L’isola di Taquile era in festa e continuavano ad arrivare barchine cariche di abitanti dell’isola di Amantani. Abbiamo affrontato con calma la salita che porta alla piazza principale e le signore in abito tipico, cariche di roba sulla schiena, ci superavano salutandoci allegre. La festa si svolgeva proprio in piazza con bande musicali e balli di gente vestita a tema o mascherata. L’isola è piccola e ospitale, tanto che a pranzo siamo stati accolti all’interno di un cortile privato dove un uomo ci ha servito una deliziosa zuppa di verdure, seguita da pesce alla griglia e mate di erba muña (con gran effetto balsamico) per neppure 5 $ a testa. L’atmosfera era molto rilassante, con un bel venticello che muoveva la tenda sopra le nostre teste e il sole che splendeva sempre di più. Alla sera all’Hostal abbiamo ritirato i vestiti mandati in lavanderia (servizio veramente troppo caro! ma in realtà comodo – 10 $). 21/04 Puno – Cusco Abbiamo preso un bus “speciale” per Cusco (10 $ a persona). La compagnia El Sur offriva confortevoli sedili ma anche una gran puzza tanto da far esclamare ad Alberto “senti che da cagnon!” (tipica espressione veneta). Abbiamo fatto una pausa di un’ora sotto il sole cocente a Juliaca per caricare altre persone … e io ho cominciato a vaneggiare (che caldo!!!). Siamo arrivati a Cusco con un cielo coperto di nuvolosi e grazie all’aria fresca sono tornata nel mondo degli umani. Il bellissimo posto che ci ha accolto durante la nostra permanenza a Cusco si chiama Piccola Locanda (info@piccolalocanda.it – 30 $ la camera doppia con vista di Plaza de Armas e … che colazioni!). Dopo una doccia rigenerante siamo scesi a Plaza de Armas: tutto è un po’ più caro rispetto ai luoghi visitati precedentemente … ma che città speciale! Che bello passeggiare, arrampicarsi (in certi casi) per le stradine tipo per andare a San Blas … parlare con la gente … e che temperatura fantastica: il sole picchiava forte ma l’aria era fresca e sana. Cena ottima in un localino che si trova a sinistra sulla salita che riporta in locanda (kiriku o kukuru o … qualcosa del genere) e smaltimento della cena tornando a piedi in locanda. 22/04 Cusco (Sacsayhuamán, Qenko, Puca Pucara, Tambo Machay, Pisac) Alle otto siamo andati a comprare il “boleto turistico” (circa 23 $ a persona – volendo risparmiare c’è anche un boleto parziale) e in Plaza de Armas Alberto ha contrattato con due tassisti per un tour … alla fine abbiamo scelto il giovane e simpatico Pedro che per 20 $ ci ha condotti a Sacsayhuamán, Qenko, Puca Pucara e Tambo Machay, attendendo paziente mentre noi ci aggiravamo per le rovine. E’ utile sapere che in ciascuno di questi siti si trovano gentili e preparate guide locali che per una piccola mancia illustrano in spagnolo la storia del sito e segnalano le zone degne di attenzione. Sempre in compagnia del loquace Pedro ci siamo diretti verso Pisac (magnifici paesaggi). A metà strada Pedro ha proposto di fermarci in un luogo dove si può osservare tutto il processo di lavorazione della lana, partendo dal riconoscimento dei differenti tipi di camelidi arrivando alla tessitura. Mancia omnicomprensiva a piacere da apporre in un’anfora all’entrata. Siamo ripartiti e dopo una serie infinita di tornanti siamo arrivati al sito incaico di Pisac. C’è da camminare parecchio ma ne vale la pena (Pedro attendeva senza problemi pulendo la macchina con uno straccetto): i terrazzamenti sono perfettamente conservati e pure le strutture arroccate. L’unico rammarico è stato non trovare una guida, però lo spettacolo estetico ha compensato pienamente. Considerando che siamo partiti la mattina presto, eravamo di ritorno a Cusco nel pomeriggio. Così siamo andati a visitare la chiesa di Santo Domingo, avvalendoci sempre di una guida giovane e preparata che proprio non mi credeva quando gli ho detto a quante ore di aereo dista l’Italia. La sera abbiamo avuto un calo di carboidrati pazzesco e ci siamo messi a girare come matti nella speranza di vedere un locale “serio” italiano. Ma perché poi? Boh, dopo tanta carne, zuppe e patate forse il cervello era andato in corto circuito … infatti siamo stati accontentati da una bella pizza surgelata servita in una pizzeria falsissima (Alberto continuava a sostenere che il baffo alla cassa era di chiare origini italiane anche se sembrava un guerrigliero vietnamita, bah!). 23/04 Cusco (Chinchero, Maras, Moray, Salinas) Oggi (sicuramente uno dei giorni migliori) abbiamo preso taxi per la stazione di un bus popolare (Linea Cusco – Urubamba via Chinchero: Av. Grau – 1 $ a testa) che ci ha condotti a Chinchero, delizioso paesino. Ci dicevano che dalle case da dove si vede uscire un’asta con un fazzoletto rosso, là si produce la chicha, la tipica bevanda di mais fermentato. Ammetto che a me non è piaciuta ma la mia l’ha finita Alberto, (pozzo senza fondo). Era domenica e a Chinchero c’era il mercato: tessuti e oggetti-ricordo per i turisti ma anche cibo e utensili per i locali. Noi abbiamo preso un ricordino per mamma e papà e per gli amici. Ci hanno detto che è frequente per gli abitanti della vallata usare il baratto … Con il nostro boleto turistico abbiamo visitato il centro di Chinchero (chiesa e rovine). Che tranquillità, quanta bellezza! Poi con calma abbiamo ripreso (in strada) il bus popolare per fermarci al bivio che porta a Maras (1 $ a testa). Due uomini gentili e loquaci, uno seduto a fianco di me l’altro a fianco di Alberto, ci hanno indicato dove scendere. Lì alla fermata sostano sempre un po’ di taxi e con 15 $ circa ne abbiamo preso uno. Innanzi tutto siamo saliti a Maras, chiamata la città delle porte. Abbiamo fotografato la porta coloniale più antica (a detta del tassista) e fatto benzina presso un’abitazione privata che aveva delle taniche all’interno di una stanza. Poi siamo partiti per Moray, il vivaio utilizzato dagli Incas per acclimatare i semi. Pur abitando in campagna, percorrendo la stradina sterrata ci siamo lasciati affascinare dalle situazioni di vita agricola che si susseguivano a mano a mano che si procedeva: bambini che pascolavano le mucche, un gruppo familiare che lavorava in un campo, asinelli a spasso con altri bambini, donne cariche di fasci d’erba portati sulla schiena … Moray è ben conservato: si scende a piedi lungo i sentieri che circondano i terrazzamenti … bello scendere ma che fiatone per risalire! Qua c’era qualche turista e a Salinas, tappa successiva, non c’era proprio nessuno. Salinas, altra incredibile opera inca, è affascinante, soprattutto perché si presenta all’improvviso dopo una curva. Precisazione: a Moray e Salinas si paga in loco l’ingresso poiché questi siti non sono compresi nel boleto turistico (rispettivamente 3 $ e 2 $ a testa). Per il ritorno abbiamo preso il solito bus economico (2 $), che pian pianino ci ha portati a Cusco. Dal terminal del bus ci siamo fatti accompagnare al Centro Artesanal di Cusco. Tante bancarelle per scegliere ciò che si vuole ma certamente non ha la magia del mercatino all’aperto … poi io ero così stanca (ed appagata dal bellissimo tour) che ho chiesto ad Alberto di tornare in locanda, e a piedi ci siamo incamminati. Cena da folli sempre lungo la via Suecia che porta alla locanda (a destra stavolta): un locale argentino dove abbiamo potuto sfogarci mangiando due favolose bisteccone alla brace con vino rosso … 13 $ a testa ma ne siamo usciti proprio soddisfatti. 24/04 Cusco (Ollantaytambo, Agua Calientes) Ci siamo alzati con calma e dopo una passeggiata in Plaza de Armas con breve visita alla Cattedrale abbiamo incontrato Freddy, il ragazzo che ci ha condotto a Ollantaytambo. Avevamo, infatti, prenotato tramite la Piccola Locanda Tour Etici il pacchetto di 2 gg per Machu Picchu ($ 195 a testa … eh, lo sappiamo è caro! E’ fattibile arrangiarsi per la visita a M.P. Ma a noi andava di fare così) comprendente trasferimento in auto a Ollantaytambo + treno vistadome per M.P. + alloggio ad Agua Calientes + treno backpacker per il ritorno fino a Cusco. In bassa stagione è possibile fare tutta la visita a M.P. In giornata. Noi, per esempio, abbiamo preferito dividerla in due giorni, per aggregare la visita ad Ollantaytambo. Durante il tragitto Freddy (che parla un po’ di italiano) ci ha raccontato un sacco di storie tipo l’usanza di mettere una coppia di torelli o una scala o una croce, ecc. In cima alla casa. A Ollantaytambo le rovine sono ben conservate ed è interessante arrampicarsi su e ripensare alle vicende che videro questo sito protagonista con le battaglie tra Manco Inca e gli spagnoli. Anche il paesino è carino, perfetto per fare uno spuntino in piazza guardando passare i bimbi in divisa che tornano da scuola. Il viaggio in treno è suggestivo mentre l’impatto con Agua Calientes è deludente (anche a detta di tante persone incontrate lungo il viaggio). Depositati i bagagli in ostello, doccia e cena presso l’unico posto decente (a nostro parere): si chiama l’Indio Feliz e si mangia bene (15 $ a testa ma teniamo conto che ovunque è caro). Il ragazzo alla reception dell’ostello ci aveva assegnato una camera con vista sul fiume. Bello, direte voi! No perché abbiamo passato la notte a rigirarci a causa del frastuono delle rapide del fiume. Che notte! 25/04 Cusco (Machu Picchu) Sveglia presto, triste colazione a causa della pioggia mattutina dopo tanti giorni di sole splendente … Abbiamo preso il secondo bus che saliva per M.P. (ora stimata 5.40 di mattina) e ci siamo immersi all’interno di un’atmosfera densa e umida: non si vedeva nulla! Eravamo sull’orlo di una infelicità senza fine, finché la guida Walter ci ha assicurato che alle nove pian piano la visuale si schiarisce e alle dieci si vede tutto perfettamente … noi scettici l’abbiamo seguito per tutto il tour di due ore e mezza, l’abbiamo pagato (caro! 30 $) ma soddisfatti ci siamo guardati in giro vedendo salire un fantastico sole caldo … wow! Siamo stati rapiti dalla bellezza e completezza di questo luogo … minuti interminabili seduti nei pressi della capanna del custode a sospirare. Dopo tante ore passate lì abbiamo salutato M.P., prendendo poi uno dei moderni autobus che riportano la gente ad Agua Calientes. Giretto ozioso per il mercatino e sonnecchiata sulla panca della stazione. Il viaggio in treno al ritorno è abbastanza noioso. Siamo giunti a destinazione scendendo lentamente verso Cusco, con il treno che faceva manovra avanti e indietro per affrontare il dislivello. Veduta notturna magnifica! Cena con panino e birra (3 $ a testa), nanna e … addio Cusco! 26/04 Cusco – Lima L’aereo per Lima era alle 10.30 di mattina ma in cielo c’erano dei nuvolosi neri, così subito dopo colazione siamo andati in aeroporto e ci hanno imbarcati diretti sull’aereo delle 08.45 visto che c’era posto. L’aereo modernissimo apparteneva alla Lan (Lan Perù 88 $ a testa + tasse aeroportuali 8,5 $ in due). A Lima ci siamo dedicati alla visita del centro, dopo aver mangiato una enorme porzione di frittura di pesce … assicuriamo che plaza de armas è tenuta benissimo: un’oasi di pulizia e bellezza. A dir la verità era in corso una manifestazione e per questo motivo plaza de armas era chiusa ma con la nostra faccetta da bravi ragazzi con lo zainetto e la guida siamo passati dentro e fuori parecchie volte. La prima per vedere la piazza e la cattedrale, poi per transitare dalla chiesa di san Francisco (n.b. Le visite guidate iniziano alle 3 e la chiesa apre alle 4) a quella di santo Domingo e viceversa. La guida presso la chiesa di san Francisco è compresa nel 1,5 $ dell’ingresso. Abbiamo preso un taxi autorizzato per tornare a Casa Yolanda; qui dopo una doccia siamo stramazzati a letto fino all’alba. 27-28/04 Lima – Madrid – Venezia La mattina ci siamo dedicati alla visita del centro commerciale Larcomar (nulla di che ma è in un quartiere fascinoso rispetto al resto di Lima e ha una discreta veduta dell’oceano), proseguendo poi per un mercato artigianale in zona per “finire” gli spiccioli. Abbiamo pranzato con pesce spendendo pochissimo grazie alle indicazioni di Yolanda, proprio vicino a casa sua. Con una lentezza esasperante abbiamo rifatto gli zaini … tristi per la partenza. Partito l’aereo abbiamo dormito fino alla distribuzione della colazione. A Madrid giusto il tempo di raggiungere il nostro gate e di mangiare un paninazzo … altra dormita e atterraggio nella familiare Venezia. Che dire? Nella nostra mente si affollano flash dei posti visti, dei volti delle persone conosciute e sconosciute … E’ così semplice viaggiare per il Perù che consigliamo a tutti di dirigere i propri piani di viaggio verso questo paese indimenticabile! Ps. E se avrete la fortuna di avere un compagno di viaggio come Alberto … vi divertirete un sacco!