Irlanda: “take your time” in un mare d’emozioni

24-apr Dublino-Glendalough Km.100 Arrivo in Irlanda alle 12:10 con un quarto d'ora di anticipo. Troviamo con qualche difficoltà la sede della Hertz e prendiamo la nostra auto alle 12:40, una bella Fiat stilo nuova fiammante (appena 3600km.) verde chiaro metallizzato. Proviamo un po’ di emozione, per noi è la prima esperienza di autonoleggio,...
Scritto da: Lory74
irlanda: “take your time” in un mare d’emozioni
Partenza il: 24/04/2006
Ritorno il: 07/05/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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24-apr Dublino-Glendalough Km.100 Arrivo in Irlanda alle 12:10 con un quarto d’ora di anticipo. Troviamo con qualche difficoltà la sede della Hertz e prendiamo la nostra auto alle 12:40, una bella Fiat stilo nuova fiammante (appena 3600km.) verde chiaro metallizzato. Proviamo un po’ di emozione, per noi è la prima esperienza di autonoleggio, ed in più in questo caso ci troviamo all’estero ed abbiamo la guida a destra. E’ tutto un pò strano ed eccitante e ci mettiamo subito in marcia. Con qualche fatica usciamo da Dublino e ci dirigiamo verso sud, verso Powerscourt, attraversando le wickolw mountains. Oggi non abbiamo intenzione di fare molti chilometri. Powerscourt è una residenza nobiliare con annessi stupendi giardini. Molto curati e varia la vegetazione. C’è persino un giardino giapponese ed un cimitero per animali domestici (pony, cavalli e cani prevalentemente). Non vediamo la cascata, un pò distante, ma ci dirigiamo verso Glendalough, un sito monastico molto affascinante e pieno di mistero con i resti di una chiesa medievale, una torre ed un altro edificio chiamato curiosamente “la cucina”. Il tutto all’interno di una vallata verdissima. Ci fermiamo per la notte presso un B&B molto carino, sembra veramente la casetta delle bambole. 25-apr Glendalough-Cahir Km. 200 Lasciamo il B&B dopo una ricca colazione irlandese. La giornata si presenta in una luce bellissima, chiara, pulita. Dopo circa 2 ore arriviamo a Kilkenny, una bella città medievale dove vediamo il castello (con una guida italiana che parla un perfetto inglese) di proprietà della potente famiglia dei Butler. Ne visitiamo anche gli interni. Interessante la sala da ballo, molto lunga utilizzata dalle dame per passeggiare senza prendere il sole e quindi l’abbronzatura tipica dei “villani”. Visitiamo anche la cattedrale di St. Kevin e St. Mary e passeggiamo per le stradine colorate. Peccato per il traffico e lo smog che proprio non ci aspettavamo. Dopo l’abbondante colazione non abbiamo molta fame quindi per pranzo ci accontentiamo di uno spuntino veloce (sarà una costante del nostro viaggio). Partiamo alla volta di Cashel, parcheggiamo un po’ lontano dal centro e a piedi saliamo sulla stupenda rocca di St. Patrick, bellissima per le rovine dell’antica cattedrale medievale, le croci celtiche e per il panorama. Un dolce pendio, una distesa verdissima, ed il silenzio interrotto solo dal belare di qualche pecora all’orizzonte. Ci piacerebbe aspettare il tramonto del sole su questa stupenda collina ma è ancora molto presto e dobbiamo guadagnare un po’ di strada. Arriviamo così a Cahir, un piccolo paesino con ben 2 castelli. In uno di questi decidiamo di pernottare noi, il Carrigeen Castle, un tempo antica prigione e dal 1976 B&B. Siamo gli unici ospiti. La proprietaria, una discendente della famosa famiglia Butler di Kilkenny ci accoglie con simpatia e ci offre un caffè e i biscottini col Ginger. Ceniamo in una tranquilla locanda serviti da una ragazza della Lituania. Dopo cena non c’è molto da fare e, dopo una breve passeggiata, rientriamo al nostro castello per studiare l’itinerario per l’indomani. Dalla nostra camera vediamo il tramonto su Cahir. Qui il sole tramonta molto tardi (intorno alle 9:30).

26-apr cahir-bantry Km. 268 A colazione ci facciamo una bella chiacchierata con la signora Butler e conosciamo anche suo figlio, un giovane professore all’università di Cork in ferie per qualche giorno. La signora abita tutta sola in questo castello ed accoglie ospiti da tutto il mondo senza chiedere documenti, carta di credito, nulla. Questa caratteristica è tipica di tutti i proprietari dei B&B che abbiamo visitato. C’è fiducia, grande ospitalità e nessuna diffidenza. Improponibile in Italia… Visitiamo il castello di Cahir con visita guidata in inglese (con forte accento locale, difficile da capire) e partiamo subito per Cork alla volta di un ennesimo castello, quello di Barley che presenta la famosa pietra dell’eloquenza. Il castello è in realtà una casa torre, costruzione tipica di epoca medievale, nata per far fronte all’invasione normanna, sviluppata su più piani. Mi sottopongo anch’io al rito del bacio della pietra con qualche contorsione (la pietra si trova infatti sulla cima del castello, fa parte del muro di cinta ma sotto c’è il vuoto!!!per baciarla ci si deve piegare di schiena con la testa all’ingiù…). I giardini sono molto pittoreschi e ben tenuti anche se il tutto sembra piuttosto turistico. Ci rimettiamo in viaggio e raggiungiamo Kinsale, una graziosa località balneare con un bel forte, un porto caratteristico ed anche un museo del vino. In serata raggiungiamo Bantry. Troviamo un B&B gestito da una simpatica vecchina di un’ottantina d’anni, tenerissima. Ne ricordo ancora la voce “Do you want a tea?? Is everything all right???”. Il B&B è uno dei posti più caldi e ospitali del nostro viaggi e ci sembrano graziosi persino i sette nani e Biancaneve nel giardinetto. Mangiamo in un pub molto carino e pieno di gente. In TV danno la partita del Milan (ma noi siamo juventini!!). Dopo cena facciamo una bella passeggiata in paese (vediamo la piazza e saliamo su verso il mulino e la cattedrale) anche se per strada non si vede assolutamente nessuno (sono tutti nei pub a bere e giocare. 27-apr bantry- killarney Km. 100 Ci svegliamo di nuovo con il sole (in questi giorni la luce al mattino è stata così intensa da svegliarci, e a quanto pare in Irlanda non esistono persiane!!! Ma meglio così). La tenera signora ci accoglie con una buongiorno e ci prepara la colazione in un tavolo a 4 con altri due ragazzi italiani. Incredile, sono in Irlanda da domenica, hanno seguito un percorso di viaggio opposto rispetto al nostro (in senso antiorario da Dublino) ed hanno trovato sempre pioggia. Penso di nuovo alla fortuna che abbiamo avuto fino ad oggi!! Iniziamo il viaggio verso Killarney decidendo di saltare la Bantry House e la Beara Peninsula. Le strade sono sempre più impegnative anche se scenografiche. Fantastico il panoramo dalla Lady’s view ed io e Lamberto cominciamo a sbizzarrirci con la nostra nuova macchina digitale, appositamente acquistata per questo viaggio. Arriviamo a Killarney ed entriamo subito nel parco. Prima però riusciamo ad acquistare la Heritage Card for students. Siamo sempre riusciti ad ottenere sconti per studenti nonostante aimè i tempi dell’università siano abbondantemente superati. Il parco con questa luce è meraviglioso. Passeggiamo per i giardini all’italiana e raggiungiamo la cascata. Entriamo alla Muckross House. Interessante la riproduzione degli ambienti e dell’atmosfera di una casa benestante del 1800 (vi ha dormito anche la regina Vittoria). Il parco presenta anche la riproduzione di una vera fattoria del secolo scorso con degli attori che svolgono le attività dei contadini e delle massaie. Purtoppo la fattoria è chiusa e non possiamo visitarla. E quindi decidiamo di tornare in città. Andiamo al Ross Castle, (anche se i castelli cominciano a stancarci, questo merita per la guida e per il panorama). Incontriamo due signori italiani a cui faccio da traduttore simultaneo nel corso della visita guidata. Sono dei professori in pensione provenienti dai castelli romani che hanno deciso di venire a studiare inglese qui in Irlanda. Sono molto simpatici e ci invitano anche a prendere un caffè presso il loro camper. Troviamo un B&B in una casa moderna e dotata di ogni comfort ma quando stiamo per scaricare i bagagli ci accorgiamo che il vetro anteriore della nostra auto è lesionato. Panico!!!! chiamo la Hertz e mi dicono che domani possiamo andare all’aeroporto di Kerry per cambiare l’auto ma già mi anticipano che ce ne daranno una più piccola e speriamo che non ci facciamo pagare il danno (che evidentemente non è causato da noi). Facciamo il giro della città ma non mi sento molto bene ed infatti tornati al B&B scopro di avere la febbre (che sfiga!!). Mangiamo senza entusiasmo in un pub e torniamo a riposare in camera . Peccato perché Killarney è carina e finalmente avremmo potuto passare una serata diversa ed ascoltare buona musica. 28-apr killarney-Waterville Km. 230 Dopo avere dedicato un po’ di tempo a risolvere il problema dell’auto (che però non ci hanno voluto sostituire) ci avviamo finalmente verso il Ring Of Kerry. La giornata è favolosa, unica e recuperiamo subito il buon umore. Anche la febbre ed il raffreddore sembrano essere attenuati. Percorriamo il ring of skelling ed attraversiamo il ponte verso Valenzia Island dove troviamo uno spettacolo unico , indescrivibile su Bray Head: oceano, distese di prati verde smeraldo, pecore e silenzio. Siamo quasi soli. Poiché il turismo di massa (quello dei bus) si limita a percorrere senza troppe soste il tradizionale ring of kerry, qui arrivano pochissime persone e gli altri non sanno cosa perdono. Ce la prendiamo molto comoda e ci godiamo fino in fondo la giornata seguendo il consiglio che tanti irlandesi ci hanno già offerto “take your time”, anche se ci rendiamo conto di essere in ritardo sulla tabella di marcia. Bellissima e molto intima St. Fineman’s bay dove scendiamo in spiaggia accolti da un meraviglioso Labrador. Visitiamo la fabbrica di cioccolato e il proprietario, un simpaticone, ci invoglia con una serie infinita di assaggino. Compriamo un sacchetto di cioccolatini al Bailys e alla fragola e champagne. Pernottiamo a Waterville, città molto graziosa, in un B&B con vista sull’oceano. Mi aspetto un romantico risveglio!!! 29-apr Waterville-kilrush Km. 325 Ci svegliamo di nuovo con il sole e con una vista sull’azzurro del mare. Ci mettiamo subito in cammino per chiudere il ring of kerry. Ci fermiamo poco per cercare di recuperare. I paesini sono quasi tutti uguali: piccoli, colorati, graziosi. Concluso il ring non vogliamo passare per di nuovo per Killarney e ci avventuriamo per il Gap of Dunloe seguendo un gruppo di ragazzi (sembra un raduno di Rally). Passiamo prima per la Death Valley (chiamata così dopo la carestia delle patate che colpì profondamente quest’area, l’ultima del paese ad essere elettrificata) ed arriviamo al Gap. Esperienza emozionante. Una ferita di roccia che taglia all’improvviso le montagne e chiusa in un bellissimo lago. Esperienza che battezza Lamberto autista provetto anche nelle condizioni più impervie. Da Tralee inizia il nostro itinerario nella penisola di Dingle, molto bella, scenografica e rica di spiagge. Su una di queste si può arrivare addirittura con la macchina e, Lamberto, dopo avere superato la prova rally, non vuole perdersi questa nuova esperienza di guida su sabbia. Ma ci aspetta una sorpresa. Troviamo un balenottero arenato sulla spiaggia ed un gruppo di ranger che cercano di salvarlo con secchi di acqua e panni umidi. Chissa se ci sono riusciti. Ma il nostro viaggio deve proseguire…Arriviamo a Slea Head e troviamo addirittura persone che fanno il bagno. Incredibile!! Ci fermiamo per visitare uno dei siti di rovine risalenti al 5°-6° sec. Avanti cristo e chi incontriamo?? I professori studenti di inglese che avevamo conosciuto a Killarney. Piccolo il mondo! Li salutiamo e ci rimettiamo in cammino per vedere l’oratorio di Gallarus, un sito paleocristiano, veramente molto ben conservato.Chiudiamo il giro anche di questa bellissima penisola e superata Tralee (una vera cittadina) dopo tanti piccoli villaggi decidiamo di non passare per Limerick ma di prendere il traghetto a torbert facendo una piccola scorciatoia. Ariviamo giusto in tempo per imbarcarci alle 18. E’ tardi e dobbiamo trovare un B&B e così decidiamo di pernottare a Killimer appena sbarcati in una graziosa fattoria. Cena a Kilrush in un pub. Stasera è sabato e dalle 10 inizieranno a suonare e cantare come solo gli irlandesi sanno fare, ma siamo stanchi, la giornata ci ha riservato tante sorprese e dobbiamo tornare in fattoria per prepararci alle nuove sorprese che ci attendono alle Cliffs of Moher. 30-apr kilrush-Rossaveel Km. 235 Ci svegliamo in fattoria e a colazione ci intratteniamo a parlare per un bel po’ con una famiglia proveniente dal sud africa. Il capofamiglia un ingegnere chiacchierone ha voluto assolutamente scambiarci i riferimenti di tel e mail. Partiamo per le famose cliffs of Moher con grandi aspettative. Le aspettative non vengono deluse ma il posto sta cominciando a diventare molto turistico. Ci godiamo lo spettacolo delle scogliere a picco sul mare giusto in tempo prima del calare della nebbia e della pioggia ( la vera prima pioggia da quando siamo qui!). Ripartiamo ed attraversiamo da nord il burren passando per Black Head , paesaggio un po’ arido ma suggestivo. Decidiamo (scelta infelice) di andare a vedere una grotta la Haillwee Cave ma assolutamente non ne valeva la pena. Proseguiamo per Gallway dove ci fermiamo per un’oretta. La cittadina ci sembra viva, giovane e piena di vita. Peccato non potersi fermare per la notte.Vogliamo arrivare a Rossaveel in modo da essere pronti domattina per prendere il traghetto per le Aran. Solo che in questi villaggi non c’è molo da fare la sera, è tardi e finiamo per mangiare in un costoso ristorante cinese. 01-mag Rossaveel-Clifden Km. 86 Ci svegliamo un po’ più tardi del solito perché il traghetto non parte prima delle 10:30. Arriviamo a Inichmore con il sole e non perdiamo tempo, decidiamo di affittare subito due bici e girare così l’isola. E’ una bella esperienza pedalare su queste stradine e tra queste case che sembrano avere fermato il tempo ed uscire da un film anni 50. Abbiamo visto galli colorati accovacciati sulle finestre di un pub,pecore, floride mucche ed un simpatico asino che ci ha salutato dando un bel morso sulla mano a Lamberto che cercava di accarezzarlo. Che ridere!!! Arriviamo a Dun Aengus un forte del 1500 ac costituito da tre spessi cerchi concentrici di mura a secco che terminano a picco sul mare. Rimaremmo di più se non ci sorprendesse un acquazzone inaspettato che però ci beffa arrestandosi proprio quando stiamo andando a riprendere le bici. Col sole ci fermiamo in una bellissima spiaggia bianca divertendoci a pedalare sulla sabbia e sull’acqua. Non facciamo in tempo a tornare al porto e di nuovo torna l’acquazzone così ci arrendiamo e decidiamo di anticipare di un’ora la partenza. E’ stata comunque un’esperienza bellissima. Appena arrivati ci rimettiamo subito in cammino per Clifden passando per il Connemara. Anche qui il paesaggio è arido ( a causa dell’abitudine degli abitanti di bruciare il terreno per fertilizzarlo non è cresciuto più nulla) ma molto affascinante. Ci fermiamo a Clifden per la notte. Il paese è piccolo ma affascinate con le torri gemelle delle sue chiese che ne delimitano il contorno lungo la vallata. 02-mag Clifden-Donegal Km. 275 Ci svegliamo purtroppo con la pioggia e facciamo una variante della colazione irlandese mangiando salmone affumicato. Purtroppo per la pioggia siamo costretti a saltare il Connemara National Park. Ci dirigiamo direttamente verso Sligo. Lungo la strada ci fermiamo al Country Life Museum, interessante e molto ben strutturato, che descrive la vita dura dei contadini e dei pescatori nell’Irlanda rurale del secolo scorso. Prima di entrare a Sligo ci fermiamo al Carrowmore Megalithic Cemetery, un sito archeologico che presenta importanti reperti di Dolmen e pietre tombali di almeno 5000 anni fa. La visita sarebbe stata più utile con l’aiuto di un archeologo ma non è stata priva di fascino. Peccato per la pioggia e le numerose pozzanghere. Arriviamo a Sligo ma ci dirigiamo subito verso il Lough Gill che ha ispirato tanti lavori del poeat Yeats e il Parke’s Castle dove troviamo anche una interessante visita guidata. A Sligo visitiamo l’abbazia di cui però non è rimasto molto le devastazioni di Cromwell. Non è tardissimo e decidiamo di proseguire per Donegal. Troviamo un bellissimo B&B con una camera spaziosa e vista sul lago e sulla Donegal Bay. Per cena mangiamo a lume di candela in un ristorantino di pesce. Certo non è la cucina italiana ma il pesce è freschissimo. 03-mag Donegal-Derry Km. 254 Ci svegliamo con una bella vista sul lago. Facciamo colazione insieme a 4 ragazzi italiani conosciuti la sera prima. Ci mettiamo subito in cammino per le scogliere del Donegal. Il paesaggio è meraviglioso: scogliere a picco sul mare (le più alte d’europa, bellissime spiagge e torbiere. È indescrivibile l’emozione che si prova passeggiando in questi luoghi. Nel pomeriggio visitiamo il Glenveagh National Park con il castello. Il tempo ci assiste c’è il sole e ci godiamo un’altra bella passeggiata godendoci il sole e la luce del lago. All’interno del castello solita visita guidata. La posizione è invidiabile e gli interni notevoli. Vi ha soggiornato anche Greta Garbo. Ci rimettiamo in marcia e in serata arriviamo a Derry, passando per Letterkenny dove però non ci fermiamo. Non ci rendiamo contadi aver passato il confine. Troviamo un B&B proprio in città ma non ha molto a che vedere con quelli dei villaggi che abbiamo attraversato in questo viaggio ma è comodo e dignitoso. Prima del tramonto del sole facciamo una rapida visita della città passando per le vecchie mura (veramente ben conservate) e ci fermiano per cena in un pub grandissimo proprio sulla piazza centrale, The Diamone. 04-mag Derry-Drogheda Km. 330 Putroppo ci svegliamo con il brutto tempo. La pioggia ci accompagnerà tutto il giorno Partiamo subito alla volta delle Giant’s Causeway, delle straordinarie formazioni di basalto dalle forme geometriche regolari. Nonostante il cattivo tempo decidiamo di attraversare il ponte di corda di Carrick ma non è suggestivo come la foto di copertina della nostra guida lasciava intuire. E poi siamo letteralmente zuppi di acqua, così dopo una foto veloce torniamo quasi di corsa in macchina. E da qui giù fino a Drogheda, costeggiando però la costa di Atrim molto bella. Proseguendo sulla nuova autostrada M1 ma entrando in città ci attende un traffico incredibile. Questo è uno dei problemi che abbiamo riscontrato in quasi tutti i paesi (anche i più piccoli) che abbiamo attraversato perché le strade passano per i centri abitati costringendoci a continui rallentamenti. La città si presenta ben divisa in due aree, a nord e a sud del fiume. Dopo avere trovato il nostro B&B abbiamo ancora un’ora di tempo circa per fare un rapido gito della città. 05-mag Drogheda-Dublino Km. 48 Siamo arrivati alla fine del nostro tour ed una bella giornata di sole ci aspetta. Partiamo dalla trafficata Drogheda e nonostante il proprietario di casa (gentilissimo) ci abbia quasi pregato di andare a vedere una località vicina (newgrange) partiamo immediatamente alla volta di dublino. Il non avere visitato le famose tombe a corridoio di Newgrange costituisce l’unico vero rimpianto di questo viaggio. Ci fermiamo in aeroporto per riconsegnare l’auto e prendiamo un pulman che ci lascia vicinissimi alla nostra Guesthouse. Ci accoglie Robert, un simpatico fan della Ferrari che sta per avere il suo secondo bambino. Dopo una lunga chiacchierata ed esserci sistemati partiamo per il centro. Dublino ci colpisce subito favorevolmente: città giovane, dinamica, divertente. Facciamo subito un salto all’università, il Trinità College dove passeggiamo per il campus, parliamo con dei ragazzi e ovviamente vediamo il book of Kells e la library, veramente notevole. Impariamo anche qualcosa dell’arte della miniatura e della lavorazione dei libri. Ci dirigiamo verso St. Stephens Green passando per una animata strada pedonale e da li verso il quartiere georgiano, elegante ma un po’ monotono nella sua architettura. Divertente anche se criticata da qualcuno la statua di O. Wilde. Ci fermiamo un po’ in Marrion square e pii decidiamo di avvicinarci a temple bar per la cena. È venerdì e le strade del quartiere sono vive, animate, colorate e piene di musica. Divertente. Ma siamo italiani e il gito dei pub per bere proprio non fa per noi, così mangiamo un ottimo stufato irlandese accompagnato dalla solita Guinness ci mettiamo in marcia per tornare alla Guesthouse. 06-mag Dublino Ci svegliamo a Dublino con il sole. La colazione in guesthouse è di tipo selfservice ma comunque buona. La mattinata è dedicata alla visita delle cattedrali e del castello. In realtà il castello apre solo alle 2 del pomeriggio e quindi visitiamo Christ Church e St. Patrick. È assurdo che si debba pagare per visitare una chiesa(5 € circa). Il castello è molto bello, con gli interni raffinati e i tappeti del Donegal. È utilizzato ancora oggi per le cerimonie di stato. Il resto del pomeriggio lo dedichiamo alla visita della zona nord della città, meno turistica, meno visitata ma comunque attraente. Peccato non essere riusciti a vedere il museo degli scrittori irlandesi. Camminiamo tanto, troppo. Esausti torniamo a riposare qualche minuto nel parco di St. Stephens. Per cena scegliamo il ristorante di ieri dove abbiamo mangiato bene spendendo poco (da O’Neil). La serata la trascorriamo a Temple Bar che di sabato è veramente uno spettacolo. Musicisti, ragazze abbigliate in modo strano per festeggiare questa o quella ricorrenza o solo per il gusto di trasgredire. Abbiamo persino assistito ad uno spettacolo di ballerine brasiliane mezze nude. La giornata è stata lunga, siamo felicemente esausti e non riusciamo a trattenerci a lungo. 07-mag Dublino Notte dublinese insonne per via del chiasso degli ubriachi dell’ostello vicino. Dopo la colazione abbiamo pochissimo tempo. Giusto un’oretta di passeggiata fino al James Joyce Center che però troviamo chiuso. Andiamo alla fermata dell’autobus ma dobbiamo aspettare che ne passino almeno 3 o 4 prima di poter salire. In Irlanda se l’autobus è pieno l’autistica non fa salire. Arriviamo comunque in tempo e diamo il nostro addio (speriamo in un arrivederci) al cielo d’Irlanda. A Roma ci da il benvenuto il sole, non è limpido e trasparente come quello che abbiamo lasciato ma caldo ed accogliente. Dedico questo diario di viaggio alla mia amica Laura che mi ha stimolato nell’impresa con i suoi fantastici ricordi e al mio compagno di viaggio, mio marito Lamberto, che mi ha “guidato” e sopportato per 14 giorni.



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