Ebbene si! Quest’anno vogliamo arrivare a Capo Nord in moto! Siamo attrezzatissimi, abbiamo comprato veramente tutto quello che ci può servire per un viaggio come questo. Abbiamo il baulone, le due valigie laterali e la borsa da serbatoio; abbiamo il cupolino più alto per deviare meglio l’aria; abbiamo l’interfono per non sentirci mai soli; abbiamo tutto l’abbigliamento impermeabile (stivali, pantaloni, giacca e guanti), le tute antipioggia (ci hanno consigliato di prenderle per le giornate particolarmente piovose) ed i sottocasco per il freddo; abbiamo la tenda da campeggio, i materassini e i sacchi a pelo; abbiamo il baule pieno di pastine da fare in brodo, di buste della Knorr, di bustine di tea, di caffè, di zucchero; abbiamo piatti, posate, pentola, macchinetta da caffè e fornellino e abbiamo Garibaldi (V-Strom 1000 Suzuki) che ha preso il posto di Silvana (Transalp 650). Ho fatto un “circa-itinerario” e non abbiamo prenotato nulla non avendo assolutamente idea dei tempi di percorrenza e della nostra resistenza. L’idea è quella di attraversare l’Austria, la Germania, di traghettare dalla Germania alla Svezia, di traghettare dalla Svezia alla Finlandia, di salire per la Finlandia fino a Capo Nord, di scendere per la Norvegia, di attraversare la Danimarca, la Germania e l’Austria. Il tutto in 23 giorni e spendendo il meno possibile. Dimenticavo: entrambi abbiamo un inglese molto ma molto scolastico!!! Ci sarà da divertirsi!! Naturalmente siamo Monia e Stefano (Bus nel testo) di Bologna. Sabato 7 Agosto 2004 Partenza ore 6,00 da Bologna. Siamo veramente carichissimi. Imbocchiamo l’autostrada per il Passo del Brennero e troviamo file e rallentamenti da prima del Lago di Garda fino a dopo Trento. Verso Trento il cielo comincia a coprirsi e viene giù qualche goccia. Subito prima del confine ci fermiamo a comprare la vignetta austriaca per poter transitare sulle loro autostrade (nonostante la vignetta pagata 4,60 €, il pezzo di Innsbruck costa 8,00 €). Anche se fa decisamente freddino, il paesaggio austriaco è veramente splendido e, nonostante i nuvoloni, riusciamo comunque a vedere la neve su qualche alta montagna. Senza nemmeno accorgercene ci ritroviamo in Germania. Il paesaggio cambia rapidamente come anche il clima. Un sole cocente fa capolino tra le nuvole e il termometrino che abbiamo attaccato sulla moto arriva anche a segnare 55° (sicuramente è stato l’effetto serra del cupolone). Pranziamo in un bar con un panino ripieno di galantina al peperone … veramente orrendo!!!! Proseguiamo il nostro viaggio attraverso le autostrade della Germania che sono tutte gratuite. Si, avete capito bene: nessun pedaggio! E sono tenute molto bene, l’asfalto è liscio e le aree di sosta sono pulite e dotate di wc! Inoltre non ci sono limiti di velocità e quindi il nostro viaggio prosegue spedito. Ogni tanto ci fermiamo per bere qualcosa e per fare benzina. Le aree di servizio hanno banconi lunghi e stracolmi di ogni tipo di cioccolata. Che paradiso … Nel tentativo di riprenderci dal caldo beviamo un Red Bull alla fragola veramente cattivissimo! Però funziona … ci riprendiamo alla grande. A Monaco (Munchen) troviamo un sacco di fila (forse dovuta ai molti cantieri in autostrada) ed è veramente un caldo allucinante. Ci ricordiamo di quanto letto sul diario di viaggio di un motociclista che diceva di non superare le colonne di macchine nella corsia di emergenza (come fanno tutti in Italia per capirci). Infatti, in Germania, tutte le autostrade sono controllate da telecamere e se superi in corsia di emergenza arriva subito la polizia per farti la multa! Decidiamo quindi di fare la fila, ma con grande sorpresa scopriamo che, al contrario di quello che succede in Italia, i tedeschi quando dallo specchietto vedono arrivare una moto si spostano per farla passare. Che comportamento civile ed educato. Altro che l’invidia che rode l’automobilista italiano medio! Comunque non me l’aspettavo così piatta la Germania. Attorno a noi ci sono tantissimi campi, qualche paese, casette dai tetti spioventi e qualche bosco con alberi altissimi (notiamo che sono tutti stranamente spiumati). Poi cominciano i mulini a vento moderni (ce ne sono veramente ovunque e vengono da noi battezzati “ventoloni”) e con loro ovviamente comincia il vento … e che vento!!! Al bivio, prima di arrivare a Norimberga (Nurnberg), teniamo la destra direzione Berlino (Berlin) e dopo un po’ facciamo una sosta per un gelatino. Butto un occhio nel tavolino di fianco al nostro e alle 16,45 due tedeschi stanno mangiando zuppa di pomodoro!! Ma che schifooooooo … Ripartiamo e a forza di: “ tieni ancora botta? ” “ si, ancora un po’ ” arriviamo a quota 1.001,20 km. Decidiamo che, visto l’orario, per oggi può bastare e decidiamo anche che, vista la tirata, possiamo concederci un albergo per stasera. Deviamo verso Halle e sbattiamo contro l’Hotel Konsul – Hotelstraße 1 – 06184 Dölbau – tel. (03 46 02) 6 70. È un 4 stelle e vuole 82,00 € con colazione. Non abbiamo voglia di cercare altro e quindi ci fermiamo. La camera è veramente bella, pulita e spaziosa. Sono quasi le 20,00 e quindi scendiamo subito per cenare. Il padrone ci guarda dirigerci verso la sala ristorante e ci intima uno STOP! Non capiamo una sola parola di quello che dice ma la sostanza deve essere che i motociclisti sporchi e puzzolenti mangiano in castigo. Infatti ci fa accomodare nella sala bar, su un tavolino da tea e ci propone un’unica scelta che consiste in pork mit vegetable mit rise che noi decidiamo di annegare con una grande birra alla spina. Ma allora la mitica ospitalità tedesca verso i motociclisti è solo una leggenda metropolitana??? Finiamo di cenare (23,60 €) e dopo una bella doccia, alle 22,00 crolliamo sul morbido lettone! Totali giornalieri: 1.001,20 km – Bologna / Halle Domenica 8 Agosto 2004 Avevamo deciso di alzarci alle 6,00 ma fino alle 7,00 non ci riusciamo proprio! Scendiamo per fare colazione e un ragazzo gentilissimo (forse non è stato informato che i motociclisti sono brutti e puzzolenti) ci fa accomodare al ristorante. Mangiamo panini con salumi vari (veramente buoni) e con la pancia piena saliamo a preparare i bauli. Carichiamo la moto, paghiamo il conto e mando nel panico il gentile ragazzo chiedendogli la mia carta d’identità che in realtà ho già nel portafoglio. Che figuraccia! Con il mio inglese scandaloso (devo prenderne atto: non capisco veramente un accidente) faccio divertire un po’ Bus. Poi mi dimentico canonicamente di fare qualcosa (ok, non ho preso l’acqua per fare il caffè!) ma finalmente alle 8,45 partiamo. Oggi ci aspetta una tappa facile! La strada è tutta dritta fino al porto di Rostock dove speriamo di trovare una cabina sul traghetto per la Svezia delle ore 23,00. Con l’autostrada arriviamo a Berlin in un attimo. Ma poi Berlin sembra non finire più. Continuano le indicazioni per Berlin Zentrum!!! I paesi che troviamo nei cartelli non sono segnati sulla nostra cartina! Boh! Che strano Bus! Dopo un bel po’ ci fermiamo ad analizzare meglio la cartina e ci accorgiamo, “chiaramente”, di avere fatto il giro del “ring” di Berlin dalla parte sbagliata tirando così uno scazzo di circa 100 km! Ora si che è tutto chiaro! Finalmente ritroviamo la retta via e continuiamo a macinare chilometri. Mi guardo attorno e le case sono tutte perfette di color rosso mattone, azzurrino, verdino, rosino, giallo ocra … sembrano uscite da un cartone animato. Troviamo una bella area di sosta e ci fermiamo a spianare il fornellino nuovo! Lottando contro il vento ci facciamo un bel caffè (è un po’ denso ma è buonino!!) e poi ripartiamo. Bus comincia a dirmi che dobbiamo fare benzina alla prima area di servizio … ma la zona è deserta e dopo 70 km Bus mi sta ancora dicendo che alla prima area di servizio dobbiamo fare benzina … e a questo punto, naturalmente, la benzina decide di non bastare fino alla prima area di servizio e ci pianta nel bel mezzo dell’autostrada senza nessun riferimento! Ci guardiamo in faccia e siamo increduli. Che si fa adesso? E soprattutto: dove siamo? Fermiamo un camion sloveno che ci fa capire che, se fosse stato vuoto, ci avrebbe caricato anche la moto! Pazienza! Non ci perdiamo d’animo e cominciamo a gesticolare a due motociclisti in avvicinamento che si fermano subito. Sono marito e moglie tedeschi con due custom. Bus parte con il suo inglese (mica tanto migliore del mio se vogliamo essere pignoli) e comincia a dire alla tipa che abbiamo il serbatoio “full” di benzina! Meno male che tra le poche parole che conosco, so che full è pieno ed empty è vuoto! La moglie ci guarda come fossimo pazzi ma poi capisce e prende subito in mano la situazione organizzando i soccorsi. Mi fa salire sulla moto del marito che, a 160 km/h, mi porta alla prima area di servizio che si trova a 12 km di distanza. Lei invece rimane con Bus in autostrada a badare la moto vuota e a chiacchierare in inglese (?!?). Sulla moto, mentre tento di non farmi volare via la testa, riesco a scrutare il mio accompagnatore! Sorrido vedendo che è tutto tatuato e vestito di pelle nera! Sembra uscito da un fumetto!! eheheh! Arrivati all’area di servizio mi accorgo che non parla una parola di inglese ma gesticolando ci capiamo lo stesso! È veramente gentilissimo, mi aiuta a comprare la tanica, me la riempie di benzina e mi riaccompagna alla moto facendo in tutto 50 km. Gli vogliamo dare 30 € per il disturbo ma non li vogliono. Ci chiedono se gli lasciamo la tanica visto che non sappiamo dove metterla. Accettiamo con entusiasmo … ma lui addirittura ce la vuole pagare. Ma sono troppo gentili! Ancora increduli per la disponibilità di queste persone, ripartiamo per il porto di Rostock con l’intenzione di prenotare sia il traghetto di stasera delle 23,00 per Trelleborg (Svezia) sia il traghetto delle 21,00 del giorno dopo che da Stockholm (Svezia) porta a Turku (Finlandia). Poi vorremmo pranzare al porto con la nostra attrezzatura e riposarci in attesa del traghetto con cuccetta per la notte! E invece no!!!! Il traghetto delle 23,00 è pieno e ci tocca prendere al volo quello delle 15,15 che sta già partendo (Scandlines 52,00 €). Quindi niente pranzo, niente cena, niente cabina. Arriveremo in Svezia alle 21,15 senza un Sek (moneta svedese) e dovremo pure cercarci da dormire. Il traghetto è un vero e proprio labirinto. Facciamo pranzo/cena con un gelato ed un panino e dormicchiamo un po’ sulle poltrone. Un tipo si leva le scarpe sotto la mia poltrona ed emana un aroma terribile! Alle 21,30 mettiamo piede in Svezia e cominciamo subito la ricerca di un hotel per la notte. Ma la cosa ci risulta subito difficilissima. Facciamo Trelleborg-Malmo-Trellebrog-Malmo fino all’ una di notte. Tutti gli hotel che troviamo o sono pieni o sono chiusi (avevo letto che nei paesi del nord la sera tutto chiude molto presto, ma speravo che almeno gli hotel aprissero ai turisti bisognosi e disperati). Cominciamo a non poterne più … fa freddo, siamo stanchi e non sappiamo cosa fare. Solo un riccio che ci era sembrato prima un gatto e poi un topo ci fa un po’ tornare il buonumore! Dalla disperazione decidiamo di provare a proseguire il viaggio e mentre ripassiamo per Malmo sbattiamo contro un Ibis (Ibis Hotel Malmo Stadion – Bisittaregatan 2 – 21467 Malmo – tel 040-6728570)! Non crediamo alle nostre orecchie quando il tipo ci dice che ha la camera! Spendiamo 695,00 Sek compreso garage coperto e prima colazione. Non ci speravamo più! Saliamo e, dopo una doccia, finalmente riusciamo a toccare il letto. Sono le 2,00. Che giornataccia!!!! Totali giornalieri: 588,00 km – Halle / Rostock / Trelleborg / Malmo – buio ore 21.40 circa Lunedì 9 Agosto 2004 Ci alziamo alle 8,30 e dopo un’abbondante colazione in hotel partiamo con molta calma alle 10,30. Cambiamo un po’ di euro e prendiamo prima la E06 fino ad Helsingborg e poi, al bivio, la E04 in direzione Stockholm. Durante una sosta aiutiamo un ragazzo di Brescia che è caduto con la moto mentre faceva benzina. Lo incontreremo altre volte sulla strada per Capo Nord. Qui il paesaggio è molto piatto, ovunque ci sono campi coltivati e casette rosse dai tetti spioventi. Ci facciamo un caffé in un’area di servizio e ci fermiamo a Jonkoping a vedere il museo dei famosi fiammiferi “svedesi” (Tandsticksmuseet, 40,00 Sek a testa). Carino il paesino e la vecchia fabbrica dove, 150 anni fa, l’imprenditore Ivan Kreuger inventò gli svedesi per poi esportarli in tutto il mondo! Riprendiamo il viaggio costeggiando il lago. Qui il paesaggio è cambiato e attorno a noi ci sono solo boschi fittissimi di alberi. Percorriamo una strada quasi deserta in mezzo ad una vegetazione fantastica. È proprio un bell’andare!! Grazie alla sosta fatta al museo, abbiamo evitato un grosso temporale. Infatti la strada è tutta bagnata ed al nostro passaggio compare un arcobaleno bellissimo che pare darci il benvenuto! Cominciamo ad avvicinarci a Stockholm e rivediamo il mare con tantissime isolette. A Nykoping sappiamo che c’è un Ibis e proviamo. C’è posto e quindi ci fermiamo subito (Ibis Hotel Nykoping – Gumsbackevagen 2 – 61138 Nykoping – tel. +46 (155) 289000 – camera e colazione Sek 735,00). Sono le 19,30 e non vogliamo ripetere l’esperienza di ieri! Ci cuciniamo due buste di tagliolini alla carbonara in camera e per oggi ci rilassiamo. Questa sera viene buio verso le 22 circa. Totali giornalieri: 538,00 km – Malmo / Nykoping Martedì 10 Agosto 2004 Ci svegliamo alle 7,30. Abbondante colazione e partenza per Stockholm sempre seguendo la E04. Avvicinandoci alla meta, il cielo diventa sempre più nero. Sembra veramente che si stia per scatenare un uragano! Ci fermiamo per indossare tutta la roba da acqua e poi partiamo alla ricerca del porto. Naturalmente ci perdiamo tra le strade di Stockholm senza avere la minima idea di dove andare. La città però ci appare subito molto suggestiva. Finalmente troviamo il porto ma sul traghetto non ci sono cabine disponibili. Con il mio fantastico inglese provo a chiedere se c’è possibilità di effettuare il viaggio con un posto poltrona. Ma al mio “in the poltron” nasce un punto interrogativo sulla faccia della signorina e Bus scoppia in una sonora risata … e che cavolo però … un po’ di elasticità mentale potrebbero avercela questi svedesi … alla fine riusciamo a capirci e ci prenotiamo le nostre due “poltron” (Silja Line 645,00 Sek)! Sono le 11,30 e ora abbiamo tutto il tempo per visitare Stockholm. Il cielo si è liberato dei nuvolosi e adesso c’è un caldo allucinante (38 gradi). Lasciamo le giacche e la borsa da serbatoio nel deposito del porto e, alleggeriti, giriamo la città prima in moto e poi a piedi. Sinceramente non abbiamo la più pallida idea di cosa abbiamo visto, ma i palazzi e le chiese sono enormi e bellissimi. Passano anche le guardie a cavallo. Proviamo a seguirle per un po’ ma poi rinunciamo. Ci fermiamo a mangiare un hamburger ma il caldo ci sta massacrando e quindi decidiamo di ritornare al porto per svestirci ancora un po’! Ancora in città, fermi ad un semaforo, notiamo dei conigli che tranquilli mangiano sul prato di fianco a noi! Tenerissimi!!! Arriviamo al porto e aspettiamo le 20,00 seduti al bar del terminal. Poi torniamo alla moto per rivestirci ma durante i preparativi il casco nuovo di Bus vola per terra con qualche danno alla visiera … i commenti ovviamente non sono riportabili … Sbollita momentaneamente la rabbia ci incolonniamo per salire sul traghetto. Le moto vengono caricate per ultime e quindi aspettiamo pazientemente. Ma nell’attesa pure il mio casco prende il volo … scivola dalle mie mani … tocca il suolo … comincia a rotolare … e si ferma contro il paraurti di un Mercedes … A questo punto il proprietario dell’auto mette fuori il naso dal finestrino ma viene immediatamente fulminato dal mio sguardo che recita più o meno così : “ Non avrai mica qualcosa da dire??? Mica ti ho disfatto il tuo macchinone!!!! Pensa al mio casco ed alla mia visiera piuttosto!!!!”. Un po’ intimorito riporta il suo naso all’interno dell’abitacolo e non fiata! Saliamo finalmente sul traghetto e scopriamo che le “poltron” a noi destinate sono in una sorta di cella frigorifera. L’aria condizionata è al massimo ed è un freddo cane! Usciamo sul ponte dove ci aspetta un bellissimo tramonto sulle tantissime isolette attorno a Stockholm. Che panorama spettacolare e che splendide ville su queste isole … Spendiamo le ultime Sek nello shop e ceniamo con un panino di gomma guardando un cielo che, alle 22,30, tinge ancora di rosso l’orizzonte!! E poi tutti a nanna … ma è veramente un incubo … la “poltron” è scomodissima … la stanza è gelata … e la gente è puzzolente!! Totali giornalieri: 148,50 km – Nykoping / Stockholm / traghetto x Finlandia (Turku) Mercoledì 11 Agosto 2004 Siamo ancora sul traghetto e dormiamo poco e male. Verso le 3,00 mi sveglio e vedo che comincia già ad albeggiare! Sono così emozionata che non resisto … esco sul ponte e mi godo questo fantastico panorama. Il sole sta sorgendo tra migliaia di isolette. Sono le isolette della Finlandia … e sono veramente tantissime! Il traghetto ci scivola in mezzo silenzioso agitando un’acqua dal colore molto particolare … un misto tra verdone e marrone! Boh? Qui il fuso orario è + 1 ora! Scendiamo dal traghetto e facciamo colazione nella prima stazione di servizio in una specie di bar/self-service. Poi partiamo in direzione nord, sulla E63, seguendo le indicazioni per Tampere / Jyvaskyla / Kuopio / Oulu. Oggi il tempo è variabilissimo! Violentissimi scrosci di acqua, della durata di 3-4 minuti e provenienti da un cielo nerissimo, si alternano a momenti di sole e di cielo sereno. Mai come in questo momento apprezziamo il nostro abbigliamento che ci consente di continuare il viaggio senza essere sempre fermi a togliere e mettere le cerate! Il paesaggio per ora è molto simile a quello svedese. C’è tantissimo verde e ci sono tanti laghi! I panorami sono veramente da cartolina con vasti orizzonti e un cielo reso fantastico dalla sua variabilità! Pranziamo in una stazione di servizio a Muurame dove, con 7,00 euro a testa, mangiamo veramente bene (Cafe Wanha Nelonen)! Riprendiamo il viaggio e lungo la strada ci sembra di vedere un cerbiatto … ma non ne siamo troppo sicuri. Un attimo dopo un urlo: “guarda la! è un’alce!”. E questa volta siamo proprio sicuri … purtroppo è scappato subito nel bosco e non ho fatto in tempo a fotografarlo. Ma che bello!!! Poi troviamo un campo pieno di “mukki” … ok, è un ns. Modo di dire … spiegazione: i mukki sono le mucche … si, quelle che fanno il latte!!! Ma ora le guardiamo meglio e … che cos’ hanno addosso??? sembrano dei reggiseni??? eh già … hanno le tette così piene di latte che sono costrette a portare dei supporti!!! Poverette!!! Proseguiamo il viaggio sempre più divertiti e ci vola sulla testa un falchetto … che spettacolo … Arriva l’ora di cercare un riparo per la notte! Dovendo risparmiare decidiamo di cercare un campeggio. Prima di partire, infatti, tutti ci hanno detto che i paesi scandinavi sono pieni di campeggi e che sono tutti attrezzati con bungalows riscaldati (chiamati hytte)! Quindi ci fermiamo al campeggio Koljonvirta di Iisalmi e ci assegnano una piccola casetta di legno rossa con il tetto spiovente (26,00 €). È veramente tenerissima! All’interno un’unica micro-stanza con un piccolissimo fornellino elettrico, un letto a castello, un tavolino e due sedie … e naturalmente un termosifone!!! Il tutto con una bella finestra vista natura!! Anche il campeggio è molto carino: pulito, organizzatissimo, in posizione spettacolare e pieno di statue scolpite nel legno! Facciamo un giretto fino ad un laghetto che ha una stranissima acqua color marrone! Poi ricomincia a diluviare e quindi ci rintaniamo nella nostra casetta, mangiamo la nostra minestra in busta e ci polleggiamo! Beviamo una birra al ristorante del campeggio e poi a nanna! Alle 22,30 c’è ancora luce fuori! Totali giornalieri: 552,50 km – Turku / Iisalmi Giovedì 12 Agosto 2004 Ci svegliamo verso le 7,15! Il nostro termometrino segna 13 gradi ed il cielo è completamente coperto. Partiamo verso le 8,00 e percorriamo km e km di strada in mezzo a fittissimi boschi. Persino i famosissimi laghetti finlandesi si vedono a fatica in mezzo a questa vegetazione così fitta. Ci fermiamo a fare colazione in una stazione di servizio/grill/bar e ne approfittiamo per vestirci un po’. Fa veramente freschino! Ripartiamo seguendo sempre la E63 fino a Pulkkila e poi prendiamo la E75 in direzione Oulu e Kemi. Il cielo migliora e la temperatura sale di qualche grado ma ormai le soste per bere qualcosa di caldo sono frequenti. Pranziamo in una stazione/grill/bar (Rav. Kairankavija – Maksniementie, 33 A) a Maksniemi con il menù da 7,50 euro e un panino. Ripartiamo e attraversiamo ancora km e km di boschi. Dopo Kemi continuiamo sulla E75 in direzione Rovaniemi. Facciamo una sosta caffé ed incontriamo dei tipi di Lucca che sono andati a Capo Nord facendo il giro dalla Norvegia. Dicono che le coste norvegesi sono più calde delle coste finlandesi perché protette dal vento che arriva dalla Russia. Speriamo proprio perché qui è veramente freddo. Oggi è piovuto decisamente meno di ieri ma qualche goccia l’abbiamo presa lo stesso. Lungo la strada abbiamo cominciato a vedere alcune renne … Che emozione … sono veramente bellissime … E finalmente eccoci a Rovaniemi, paese di Babbo Natale nonché linea del Circolo Polare Artico (Napapiiri Artic Circle). Troviamo il Santa Clause Village e ci accorgiamo subito che è pieno di italiani. Sicuramente per i bambini è come trovarsi nel paese dei balocchi, ma a noi appare tutto troppo “turistico”. Una lunga riga bianca disegnata per terra rappresenta l’immaginaria linea del Circolo Polare Artico (66° 32’ 35”). Alla fine della riga c’è un albero con tutte le distanze da Rovaniemi (Roma 2985 km; Stockholm 875 km; Northcape 680 km … eh si, si avvicina, si avvicina!!). Visitiamo la casa di Babbo Natale (dove un Babbo Natale finto fa le foto ricordo con i bambini) e curiosiamo tra i souvenir (dove compriamo un coltello da salmone per lo zio di Bus). Infine cerchiamo l’ufficio postale dove sappiamo che è possibile scrivere delle cartoline che saranno recapitate al destinatario solo per Natale! Che idea simpatica! Ripartiamo e andiamo un po’ avanti ma vista la scarsità di campeggi e considerato il mio mal di schiena, ritorniamo verso Rovaniemi ed al secondo tentativo troviamo un bungalow proprio carino (campeggio Napapiirin Saari Tuvat – località Saarenkyla – tel 016 3560045 – 33,00 €)! Ci facciamo due buste, facciamo due chiacchiere con 2 milanesi e poi andiamo a nanna! Sono le 22,30 e ci si vede ancora bene! Totali giornalieri: 485,60 km – Iisalmi / Rovaniemi Venerdì 13 Agosto 2004 Sveglia ore 7,30. Oggi è veramente freddissimo: ci sono 8 gradi! Ci fermiamo a fare colazione in un ristorante cinese (non c’era altro per km e km!!!) dove spendiamo una follia in dolcetti! Proseguiamo il viaggio (siamo sempre sulla E75) e trascorriamo la mattinata tra scrosci, pause per scaldarci e renne! Eh si! Oggi ne abbiamo viste veramente tante! Sono enormi e hanno le corna lunghissime! Non mi stancherei mai di guardarle. I piccoli poi sono davvero teneri. Belle quanto pericolose però, perché saltano in mezzo alla strada all’improvviso! Non a caso quasi tutte le macchine ed i camion che incontriamo sono protetti da enormi paraurti. Ogni tanto, ai lati della strada, notiamo una buchetta della posta con relativa stradina che si perde nel bosco. Alla fine della stradina, nascosta tra i fitti alberi, ecco la casa del finlandese tipo: è di legno, di colore rosso mattone o giallo ocra, ha un unico piano e ha un grande palco di renna appeso sopra la porta di entrata. Se non stanno bene loro … Ad un certo punto la strada a due corsie che stiamo percorrendo si allarga in modo impressionante! Siamo su una pista di atterraggio per aeroplani! Ho letto infatti che, in inverno, gli aerei vengono fatti atterrare sulle strade statali in quanto, essendo tutto sommerso dalla neve, sono le uniche pulite e visibili! Ecco quindi perché ogni tanto ci sono dei pezzi di strada (lunghi circa 2-3 km) che sono più larghi. Geniali questi finlandesi! Il panorama sta cambiando rapidamente ed agli immensi boschi fitti di alti alberi si sta sostituendo una vegetazione bassa e rada. La strada è sempre incredibilmente dritta e Bus comincia a lamentarsi perché sono 3.300 km che non fa una curva! Tutte le ca@@ate che spariamo nell’interfono ci aiutano comunque a far passare il tempo ed a superare il gelo di questa giornata! Ad Ivalo (da qui solo 37 km ci separano dal confine con la Russia) pranziamo con il lunch a 7,00 € e come sempre usciamo soddisfatti e con la pancia piena! A questo punto capiamo che questo tipo di ristorazione è tipica della Finlandia. In pratica il lunch è mangiare e bere a sfinimento in una sorta di self-service dove paghi un prezzo fisso! Riscaldati e con la pancia piena partiamo verso Inari per visitare il museo della cultura Sami (vero nome dei lapponi che, in circa 30.000, popolano ancora questi territori allevando renne). Ma quando arriviamo davanti al museo siamo troppo stanchi e quindi proseguiamo senza fermarci. Finalmente troviamo il primo cartello stradale con l’indicazione per “Nordkapp”! Segna 343 km. Non ci sembra vero!!! Ormai manca veramente pochissimo! Seguiamo l’indicazione che ci fa abbandonare la lunga e dritta strada principale (la E75) per farci prendere una lunga e dritta strada secondaria (la n. 92). Qui è tutto un lieve saliscendi ed attorno a noi è scomparsa ogni cosa. A perdita d’occhio solo tundra! Un panorama veramente fantastico … A circa 300 metri dal confine con la Norvegia troviamo subito da dormire (Rivintola Soave Stophu – tel. 016-676901). Per 40,00 euro una signora gentilissima ci consegna le chiavi di un cottage! E’ una casetta di legno colore giallo ocra che si rivela un mini-appartamento! C’è il bagno, due camere da letto, la cucina, la sala con la tv e due comode poltrone! Che lusso stasera!! Usciamo a fare due passi, compriamo due birre, cambiamo 50 euro in Nok (Norske Kroner, per domani che saremo in Norvegia) e poi ci polleggiamo al calduccio del ns. Cottage! Le enormi finestre ci consentono di ammirare un panorama fantastico! Siamo in mezzo ad un bosco ed attorno a noi c’è un gran silenzio … solo uno scoiattolino si diverte a correre su e giù da un albero! Mangiamo, guardiamo in tv la cerimonia di apertura delle olimpiadi e verso le 22,30, mentre fuori è ancora giorno, andiamo a letto con la certezza che domani arriveremo a Capo Nord! Totali giornalieri: 434,90 km – Rovaniemi / confine Finlandia-Norvegia Sabato 14 Agosto 2004 – ARRIVO A CAPO NORD – Si parte per Capo Nord. Sono le 8,00 e il nostro termometrino segna 3 gradi! Carichiamo Garibaldi e l’emozione è tanta che non sentiamo neppure il freddo! La giornata inizia bene perché c’è un bel sole e la Norvegia ci appare subito bellissima. Cerchiamo subito di rispettare i limiti di velocità (50 km/h nei centri abitati; 30 km/h in zone residenziali; 80 km/h fuori dai centri abitati e 90 km/h su superstrade e alcune strade principali se segnalato). Ho letto infatti, in molti racconti di altri motociclisti, che i controlli, anche automatici, sono molto frequenti e le “pesanti” sanzioni previste sono applicate rigidamente! Inoltre il pagamento deve essere effettuato immediatamente pena il sequestro del mezzo. Molti motociclisti (ed anche alcuni nostri amici) hanno lasciato un “contributo” alla polizia Norvegese. Quindi decidiamo di andarci piano con il gas! A Karasjok lasciamo la strada n. 92 e prendiamo la E06. Anche questa è una lunga e dritta strada che si insinua nella piatta e rigogliosa tundra punteggiata solo da piccoli e splendidi laghetti. All’orizzonte vediamo i profili di alte montagne lontane. Non incontriamo praticamente niente e nessuno per km e km! Ma le renne dove sono finite?? All’improvviso ecco cominciare, alla nostra destra, il primo fiordo della nostra vacanza (Porsangerfjorden) … ed è proprio costeggiando questo fiordo, per 136 km, che arriveremo a Capo Nord. Ed insieme al mare ecco comparire pecore, cormorani, gabbiani e, finalmente, branchi interi di renne che pascolano indisturbate … ce ne sono veramente tantissime … ovunque … ed è buffo vederle in riva al mare … … e per la gioia di Bus la strada finalmente non è più solo dritta ma ci sono anche delle curve. A Olderfjord facciamo benzina, beviamo un tea caldo e lasciamo la E06 per imboccare la E69. Il fiordo che fiancheggiamo è veramente bello e sembra di essere sulla sponda di un grande lago. Vediamo le tipiche abitazioni rosse con i tetti ricoperti di erba (se non ricordo male la terra e l’erba servono da isolante per il freddo) e notiamo che rilievi dai dolci pendii hanno preso il posto delle pianeggianti distese attraversate fino ad ora … Così, ammirando i panorami e la natura, ecco il tunnel ricavato sotto al mare … quasi senza rendercene conto siamo già arrivati! Fino a qualche anno fa, solo con il traghetto raggiungevi l’isola di Mageroya. Dal 1999 invece è stato aperto un tunnel a pagamento (moto e due persone 114,00 Nok) scavato sotto lo stretto di Mageroy (profondità -212 mt. Sotto il livello del mare; lunghezza 6.875 mt.). Avevo letto nei racconti di altri motociclisti che il Nordkapptunnelen è terribile in quanto lunghissimo e freddissimo. Effettivamente non ci resta che avvalorare il giudizio. Ma arrivati dall’altra parte del tunnel ci aspetta un isola veramente suggestiva … le case dei pescatori sono molto pittoresche ed i panorami sono bellissimi. Ad Honningsvag ci fermiamo a chiedere informazioni e ci consigliano di dormire nelle hytte dell’ ultimo paese prima del capo (Skarsvag). Quindi proseguiamo e dopo circa 24 km di strada bellissima (solo renne e laghetti) troviamo delle hytte posizionate in un posto meraviglioso. Ci fermiamo nel gruppetto di quelle azzurre xchè, sbirciando dalla finestra, ci sembrano molto belle. Ma non ci apre nessuno e quindi ripieghiamo per quelle rosse (Midnattsol Camping – tel. +47 78 475213 – 400,00 Nok). Dopo aver preso possesso della nostra hytte percorriamo gli ultimi 10 km che ci separano da Capo Nord. Il tempo purtroppo è cambiato all’improvviso ed arriviamo in cima al capo che pioviggina! Che peccato! Facciamo la foto davanti al cartello “Nordkapp” , paghiamo 380,00 Nok per entrare nel Nordkapphallen e, parcheggiata la moto, corriamo a fare le foto di rito al “Globo” (il mappamondo di ferro simbolo di Capo Nord). SIAMO ARRIVATI – 71° 10’ 21‘’ N. – SIAMO NEL PUNTO PIÙ A NORD D’EUROPA. Nonostante il grigio del cielo il posto è comunque suggestivo. Davanti a noi l’orizzonte dell’Oceano Artico ci da l’idea di essere curvo e le scogliere sotto ai nostri piedi sono imponenti (307 mt. Di altezza). La zona è considerata subartica e per questo molto vulnerabile. Bisogna rispettare piante ed animali. Facciamo un giretto a piedi per gustarci i vari panorami, facciamo l’ometto di sassi ed infine entriamo all’interno del Centro turistico (struttura un po’ fuori luogo vista da fuori). Andiamo subito a vedere il filmato nella sala supervideo. Le immagini mostrano Capo Nord in tutte le versioni: inverno, estate e con il sole di mezzanotte. Prosegue con gli animali che lo popolano sulla terra e nel mare. È veramente bellissimo. Poi pranziamo (maluccio, ma c’era da aspettarselo), scriviamo le cartoline e ritorniamo fuori dove, nel frattempo, ha fatto capolino uno spiraglio di sole. Facciamo un altro giro per goderci i panorami con questa nuova luce e poi, a malincuore, torniamo verso la nostra hytte. Non ha senso infatti aspettare il tramonto perché il “sole di mezzanotte” (fenomeno per cui il sole si mantiene sopra l’orizzonte per tutta la notte) si può osservare, da questa latitudine, solo nel periodo 11 maggio – 31 luglio. Altro fenomeno tipico della zona è l’aurora boreale che si può osservare meglio quando fa freddo e quindi durante la notte polare che va dal 18 novembre al 24 gennaio (latitudine di Capo Nord). Arrivati alla hytte decidiamo di usare la lavasciuga e ci facciamo aiutare dal proprietario. È un signore veramente super gentile ma parla un misto di inglese norvegese praticamente a noi incomprensibile. Mentre aspettiamo che la lavasciuga faccia il suo ciclo (durerà 3 ore), ci facciamo una bella doccia calda (che è a pagamento) e infine gironzoliamo tra le renne che pascolano tranquille tra le hytte. Sono un vero spettacolo, ce ne sono ovunque attorno a noi … e si lasciano avvicinare parecchio prima di scappare. Non mi stancherei mai di fotografarle … anche se così da vicino mi fanno un po’ paura con quei palchi così grandi … Vediamo delle moto e scopriamo che i nostri vicini di hytte sono 5 ragazzi di Rimini veramente fortissimi. Chiacchierando con loro arriva l’ora di andare a nanna ma a mezzanotte il cielo è ancora chiaro ed io non riesco a dormire … Quindi esco nuovamente a godermi il panorama con questa luce surreale … attorno a me un silenzio impressionante … si sentono solo i passi delle renne che, tranquille, si godono il loro paradiso fatto di laghetti, montagne e mare … è veramente uno spettacolo unico! Totali giornalieri: 310,00 km – confine Finlandia-Norvegia / Capo Nord Domenica 15 Agosto 2004 Alle 5,20 mi sveglio allarmata! Il sole è altissimo e penso che sia già tardi. Sveglio Bus che mi ricorda subito che qui è normale che il sole sia già così alto a quest’ora. Quindi torniamo a letto e ci risvegliamo alle 7,30. La giornata si presenta stupenda, c’è un bel sole, è caldino e quindi partiamo fiduciosi per la tappa di trasferimento. Dopo pochi km comincia a tirare un vento fortissimo e si fa un po’ fatica a guidare. Ma i panorami sono splendidi e gli animali si danno da fare per partecipare attivamente al nostro viaggio. Innanzi tutto un gabbiano decide di sganciare una grossissima bomba me@@a nella nostra direzione … riusciamo ad evitarla ma il gabbiano, evidentemente deluso per aver mancato l’obiettivo, decide di puntare fisicamente alla visiera di Bus … e per un pelo non lo centriamo … che rischio!!! Le renne nel frattempo continuano ad attraversarci la strada tranquille … sbucano ovunque … e ad un certo punto un simpatico terzetto salta in strada e si mette a correre davanti a noi. Sicuramente spaventate dal rumore della nostra moto cominciano a correre più forte ma quella di destra spinge verso sinistra e quella di sinistra spinge verso destra … il risultato è che, rimbalzando una contro l’altra, zigzagano da un lato all’altro della strada correndo come disperate … sono veramente comiche … Così, tra un diversivo e l’altro, percorriamo per circa 150 km la strada che abbiamo fatto ieri con l’obiettivo di fare benzina a Olderfjord. Ma quando arriviamo al paese scopriamo che, essendo domenica, il benzinaio apre alle 16,00 e non ha il distributore automatico! Bene!!! Si ripropone il problema benzina. Noi ne avremo per fare circa 50 km ma ci sono pochi paesi segnati sulla cartina!! Prendiamo la E06 in direzione Alta e percorriamo i 30 km che ci separano dal primo paese in rigoroso silenzio e con un pensiero fisso: “se non ce la facciamo???”. Finalmente ecco Skaidi ed ecco anche il benzinaio aperto … meno male!!! Tiriamo un bel respiro di sollievo ma, davanti alla pompa di benzina, mentre stiamo scendendo dalla moto, il cavalletto si chiude e ci ritroviamo a tenere Garibaldi per non farlo cadere. È già talmente inclinato che noi due da soli, essendo entrambi ancora in sella, non riusciamo a fare forza per raddrizzarlo. Per fortuna un ragazzo italiano gentilissimo ci aiuta e tutto finisce bene! Garibaldi non si è nemmeno appoggiato per terra … ma … mamma mia che giornata!!! Facciamo benzina, prendiamo qualcosa di caldo e ripartiamo sempre lungo la E06. Percorriamo un altopiano deserto e qui il vento tira veramente fortissimo. Ma davvero fortissimo! Ci sono solo tundra, renne e vento. Poi il panorama cambia, come pure il tempo. Ci fermiamo a fare un caffé in un’area di sosta e intanto il cielo si copre del tutto e comincia a piovere. E non smetterà più fino a sera! Ma attorno a noi tutto è meraviglioso. Innanzi tutto i fiordi che sono lunghi abissi di acqua salata, con ripide pareti, spesso più profondi nelle parti interne che nella foce. Ho letto che si sono formati nell’era glaciale per lo scivolamento dei ghiacci lungo le valli dei fiumi già esistenti. Ma naturalmente non ci sono solo i fiordi! Ci sono le pecore, le case colorate,le montagne altissime, le cascate, le renne, i boschi, l’arcobaleno, i “mukki”, l’acqua color smeraldo, i fiori viola, i rapaci, un’aquila ed i ghiacciai ad un passo dal mare. Anche se piove stare in mezzo a questa natura meravigliosa ed incontaminata è un’esperienza veramente appagante e straordinaria. Infreddoliti e stanchi verso le 18,30 prendiamo possesso di una hytte piccolina ma accogliente (Birtavarre Kiosk & Camping – 280,00 Nok). Nel piccolo supermercato non c’è quasi nulla e facciamo fatica a trovare persino da bere (in Norvegia la birra e gli alcolici li vendono solo fino ad un certo orario). Pignolissimi questi norvegesi. Quindi con una birra analcolica ci prepariamo da mangiare, poi faccio saltare la resistenza del termosifone elettrico bruciacchiando il telo di Bus, poi decidiamo l’itinerario per domani e infine andiamo a nanna. Fuori sta ancora piovendo. Totali giornalieri: 470,30 km – Capo Nord / Birtavarre Lunedì 16 Agosto 2004 Partiamo lungo la E06 dopo aver fatto due chiacchiere con il nostro vicino di hytte (che è il ragazzo bresciano con il BMW che abbiamo aiutato in Svezia). Il tempo non è dei migliori, è freschino e comincia pure a piovere. Ma il panorama, come ieri, è tutto un susseguirsi di fiordi, montagne altissime, ghiacciai, cascate, pecore, renne. Tutto estremamente suggestivo. Poi smette di piovere, il cielo rimane comunque coperto ed il panorama cambia nuovamente. Le montagne sono più basse ed anche la vegetazione si abbassa. Ricominciano i “mukki” e le pecore sono veramente buffissime! Sono rotondissime, piccoline e con una coda luuuuuunga!! E come le renne saltano in mezzo alla strada quando meno te lo aspetti! Il panorama diventa estremamente monotono. Ci sono solo boschi bassissimi e null’altro. Ci fermiamo a pranzare in un posto dove fanno veramente di tutto. Prendiamo due mega hamburger da 100 gr e constatiamo che in Norvegia si fanno ben pagare per darti da mangiare. Non sappiamo se sia stato complice il freddo di oggi, la pioggia di ieri o le pastiglie ai fichi … ma entrambi veniamo improvvisamente colti da attacco violento di dissenteria! Superato il momentaccio, ci prepariamo per partire. Nel mentre arriva una moto francese (moto con due ruote per capirci, non un sidecar) che trascina un cariolino attaccato con un gancio alla moto. Una roba mai vista prima … io e Bus siamo senza parole! Ancora sbalorditi ripartiamo ed a Bjerkvik lasciamo la mitica E06 per prendere la E10 che ci porterà alle Isole Vesteralen. Finalmente il monotono paesaggio cambia e tutto diventa quasi familiare. Sembra di essere in mezzo alle nostre alpi con la differenza che qui siamo sul livello del mare. Le montagne alte e appuntite, sono ricoperte da erba e boschi verdissimi. Sulla cima delle montagne ci sono grandi ghiacciai bianchi e nei piccoli laghetti si specchiano i monti e il cielo blu. E, mescolati a questo panorama decisamente “alpino”, ecco i piccoli e coloratissimi villaggi di pescatori che si affacciano su di un mare bellissimo. Siamo incantati … il sole inoltre ha deciso di accompagnarci in questo pomeriggio e tutto è veramente caldo ed accogliente. Ci fermiamo a farci un caffé in un’area di servizio e vediamo un gatto! È il 2° di tutta la vacanza. La strada che percorriamo è molto bella e dopo aver attraversato due giganteschi ponti arriviamo a Sortland dove prendiamo una hytte per due notti (Sortland Camping & Motell Naf – P.boks 235 – tel. 76 110300 – prezzo due notti 800,00 Nok). Ci procuriamo del salmone, prepariamo la cena, sistemiamo e andiamo a nanna senza sapere che, dalle nostre pentole/piatti e posate, la puzza di salmone non se ne andrà per un bel po’ di tempo!! Totali giornalieri: 407,40 km – Birtavarre / Sortland (Isole Vesteralen) Martedì 17 Agosto 2004 Oggi vogliamo andare a vedere le balene. Ci hanno detto che, in certi periodi, bisogna prenotare con diversi giorni di anticipo per trovare posto. Ma noi proviamo lo stesso! Partiamo prestino e, percorrendo la strada n. 82, attraversiamo l’isola di Andoya per raggiungere la cittadina di Andenes (il punto più a nord da dove partono le escursioni in mare). L’isola è molto bella e decisamente selvaggia. Lungo la strada incontriamo solo pecore, pochissime case e alte montagne si alternano a vastissime pianure deserte. Poi cominciano i villaggi e notiamo alcuni particolari “maniacali” che ritroveremo in tutta la Norvegia. Tutte le case sono di legno ed hanno dei caldi colori pastello. La maggioranza ha scelto il rosso mattone ma ci sono parecchie case anche giallo ocra. Naturalmente la macchina che hanno parcheggiata davanti a casa è dello stesso colore della casa. Quindi: casa rosso mattone = macchina rossa; casa gialla ocra = macchina gialla. Inoltre tutte le case hanno il giardino con l’erba tagliata alla perfezione. Non abbiamo mai visto un giardino con l’erba incolta o trascurata. Quindi arriviamo alla conclusione che il norvegese “tipo” passa almeno due ore al giorno attaccato al tosaerba … non ci sono dubbi … è pazzo!!!! Mentre ci avviciniamo ad Andenes ci vola sulla testa un rapace dalla ali enormi … fantastico! Arriviamo al paese e troviamo subito il centro “WhaleSafari” – Hvalsafari AS – tel. +47 76 115600. C’è posto e, anche se costa parecchio (1.390,00 Nok), decidiamo di andare. Speriamo che ne valga la pena. Non sono neanche le 10,00 e, per far venire l’orario del ritrovo (ore 11,50), facciamo un bel giro del paese e del porticciolo. Il paese è ordinato e pulito, le spiagge sono veramente belle e notiamo che i gabbiani sono grassissimi e fanno un gran casino. Il piccolo faro del porto è carinissimo e, grazie al sole e al cielo limpidissimo, i panorami attorno a noi sono fantastici. Verso le 11,10 rientriamo nel centro per cercare il bagno e … meno male!!! Grazie al nostro fantastico inglese non avevamo capito che l’orario del ritrovo erano le 11,15 e non le 11,50! Eheheh non ce la possiamo fare. Ci accodiamo al gruppone e la visita comincia all’interno del centro dove ci spiegano un sacco di cose sui capodogli. Dopo un ora e mezza di filmati e spiegazioni molto interessanti, ci danno una pillolina contro il mal di mare e ci fanno salire su una barca tipo quella di braccio di ferro. Il fatto che la pillolina sia obbligatoria (altrimenti non ti fanno partecipare) sinceramente, non promette molto bene!! Partiamo e, a parte la vista delle isole che si gode dalla barca, ci sembra tutto poco interessante. La gente comincia a stare male, vomita, il mare è mosso, è un gran freddo (ci sono 3 gradi) e i capodogli si vedono solo in lontananza! Stiamo già rimpiangendo i nostri soldi quando ecco che, proprio vicinissimo alla barca, nuota a lungo un capodoglio! Quando decide di immergersi ecco la famosa codona!
Dopo poco eccone un’altro! Sono veramente bellissimi!! In tutto vediamo circa 6-7 capodogli e, secondo gli organizzatori, siamo stati fortunati perché abbiamo preso una fantastica giornata di sole con il mare calmo come non lo era da settimane! Alla faccia del mare calmo … non voglio immaginare com’è quando non è calmo!!! Nel viaggio di rientro ci danno del minestrone di verdura caldo. Idea geniale vista tutta la gente che vomita!! Poi finalmente arriviamo al porto. Sono molto felice di avere finalmente qualcosa di fermo sotto ai piedi! Ora ci aspettano 100 km per tornare alla nostra hytte. Percorriamo una strada diversa da quella dell’andata e vediamo due corvi che fanno la lotta in volo. Impressionanti! Poi io non riesco più a tenere gli occhi aperti! La pillolina doveva essere una sorta di sonnifero! E quindi dormo per quasi tutto il viaggio! Arrivati a Sortland facciamo un po’ di spesa per cena e per colazione e torniamo alla hytte. Ma io faccio giusto in tempo a fare la doccia e a cenare prima di crollare esausta. Mi hanno veramente drogata! Totali giornalieri: 216,80 km – Sortland (Isole Vesteralen) / Andenes e ritorno Mercoledì 18 Agosto 2004 Oggi andiamo a visitare le Lofoten. Quindi ci svegliamo presto per andare a prendere il traghetto delle 8,30 a Melbu (74,00 Nok)! Piove! Uff …! Per fortuna dopo qualche chilometro si apre un pochino e le nuvole che ci accompagnano per tutta la giornata non danno però più problemi di pioggia. Mentre siamo in fila per prendere il traghetto cominciamo a prepararci i panini per fare colazione. Un signore ci vede e apre il suo camion per tirare fuori due paste da regalarci. Che gentile. Ci spiega che arrotonda la pensione consegnando pane e paste ai forni. Sbarchiamo a Fiskebol nelle Isole Lofoten e cominciamo a percorrere la E10 che le attraversa. Facciamo parecchie soste per fare delle foto perché è tutto fantastico. Le montagne con la neve sono direttamente sul mare, la vegetazione è ricchissima, i villaggi di pescatori sono coloratissimi, i fiordi sono stretti e tortuosi, ci sono pecore e mukki ovunque, le spiagge sono di sabbia bianca e il mare ha un colore verde smeraldo incredibile. Sparse ovunque ci sono piccole isole e isolette ed in mezzo alle montagne piccoli e tranquilli laghetti. Insomma bisogna vedere con i propri occhi per capire lo splendore di questo insieme di natura dagli aspetti così diversi tra loro. E’ veramente indescrivibile. Visitiamo i paesi di Henningsvaer, Nusfjord, Ramberg, Reine (dove c’è uno dei classici paesaggi illustrati sui cataloghi). Qui inoltre vediamo le famose Rorbu (le tipiche casette dei pescatori che di solito sono costruite su palafitte in riva all’acqua e sono dipinte di rosso. Molte di esse sono state ristrutturate e vengono ora impiegate come alloggi per i turisti). Notiamo che ci sono un sacco di italiani che si sono trasferiti qui e che si sono dati alla pesca. Dal merluzzo poi ricavano baccalà e stoccafisso. Arriviamo a Moskenes dove prenotiamo il traghetto per Bodo (OVDS – tel. 76 118245 – 345,00 Nok). Decidiamo di fermarci ad aspettare il traghetto senza arrivare fino ad Å (paese con il nome più corto del mondo). Il cielo infatti si sta facendo minaccioso e comincia anche a cadere qualche goccia. Per fortuna smette subito e noi ci rilassiamo in attesa del traghetto. Puntualissimi alle 20,30 arriviamo a Bodo. Troviamo con qualche difficoltà il campeggio perché Bodo è una città grandina e noi non siamo più abituati a girare in mezzo a tanta gente! La hytte è molto carina (Bodosjoen Camping – 8013 Bodo – tel. 75 563680 – 450,00 Nok). Facciamo un po’ di spesa, ceniamo e poi andiamo a nanna sotto un magnifico cielo stellato. Totali giornalieri: 268,90 km – Sortland (Isole Vesteralen) / Isole Lofoten / Bodo Giovedì 19 Agosto 2004 Ci svegliamo con uno splendido sole. È caldo e la giornata promette veramente bene. Un micio estremamente affettuoso ci da un caloroso buon giorno. Prendiamo la strada n. 80 e facciamo una deviazione con sosta, ai gorghi di Saltstraumen. Qui, ogni 6 ore, si crea la più forte corrente del mondo. La massa di acqua salata del mare (che viaggia ad una velocità che arriva a 20 nodi) incontra le correnti del Saltenfjorden e del Skjerstadfjorden. L’impatto crea dei mulinelli (kjeler) che possono raggiungere le dimensioni di 10 mt. Di diametro ed avere una profondità di 4 o 5 metri. Evidentemente adesso non ci sono le condizioni per vedere qualcosa di veramente sensazionale e quindi, dopo aver fotografato qualche vortice, ci rimettiamo in marcia. La strada per un bel pezzo è veramente monotona. A Fauske riprendiamo la mitica E06 in direzione sud ma il panorama continua ad essere piatto e sempre uguale. Avvicinandoci al Circolo Polare Artico (Polarsirkel Arctic Circle) arriviamo su un altopiano veramente tremendo. C’è un gran vento e fa decisamente freddo. Sarà forse la neve che vediamo a poche centinai di metri da noi??? Inoltre comincia ad annuvolarsi. Quando arriviamo alla linea del C.P.A. Rimaniamo un po’ delusi dalla struttura a cupola grigia e rossa. Non è bello come in Finlandia. Facciamo comunque una sosta per le foto, ci prepariamo un caffé e ripartiamo. Alla nostra destra cominciamo a vedere l’immenso ghiacciaio dello Svartisen Nasjonalpark (il parco è di 2.105 km2 e si estende dalla costa fino al confine con la Svezia. Il ghiacciaio invece è di 370 km2 ed è formato da 60 lingue). Facciamo sosta pranzo a Mo i rana e ci godiamo un bel panino all’aria aperta. Ci rimettiamo in marcia sotto un cielo sempre più nero. Però il panorama adesso è veramente bello. Un momento costeggiamo un fiordo ed un attimo dopo saliamo per valicare qualche passo. Il continuo passaggio dal mare con le casette dei pescatori, alle montagne piene di ghiacciai e di laghetti è affascinante. Verso le 14,00 comincia a piovere. Dopo due ore di pioggia ci fermiamo a vedere le cascate di Laksfossen. Ci rifugiamo nel caratteristico locale con vista panoramica sulle cascate. Beh … sono sicuramente belle ma non esattamente come le avevamo immaginate. Ci prendiamo qualcosa di caldo e proprio mentre ho lo sguardo deluso e perso nei gorgoglii dell’acqua vedo qualcosa che attira la mia attenzione! Ma è vero!!! Questa cascata è famosa perché i salmoni risalgono la corrente! Ed infatti, aguzzando lo sguardo, eccoli che saltano! Tempo due secondi e siamo già sotto la pioggia impegnati nell’avvicinamento a piedi della cascata. I sassi sono scivolosissimi e rischiamo entrambi un bel volo. Nonostante la pioggia e la fifa di cadere nel fiume riesco ad immortalare un bel salmone che salta. Fantastico. Che potenza la natura. In questo momento mi è tornato il buon umore. Ripartiamo e, sempre sotto la pioggia, continuiamo il viaggio verso sud. Ad un certo punto urlo nell’interfono che ho visto due animali enormi nel prato. Nonostante il tempaccio faccio fermare Bus e lo faccio tornare indietro. Lui, dopo aver fatto un’inversione allucinante sotto la pioggia con la moto carichissima e la strada stretta, mi guarda come se avesse davanti a se una pazza e mi dice: “Ma sono due pavoni femmina! Possibile che tu non abbia mai visto due pavoni femmina?” … oh … io no … non avevo mai visto due pavoni femmina così … di fianco alla strada … forse allo zoo da piccola … ma non me li ricordavo … … ehehheeh … di nuovo inversione e ripartiamo … Ancora sotto tanta acqua Bus scopre che la sua giacca nuova della Dainese è veramente impermeabile ma ha una particolarità “simpatica” … Vi spiego meglio. Il motociclista è alla guida con mani e braccia correttamente posizionate sul manubrio. Il gomito forma un angolo di circa 45° e l’avambraccio è orizzontale con la mano che punta un pochino verso l’alto. Veniamo alla giacca che è formata dal tessuto esterno e da una membrana impermeabile interna staccabile. Il tessuto esterno (dopo tante ore di pioggia) fa passare l’acqua che viene bloccata dalla membrana. La membrana, a questo punto, non fa passare l’acqua sulla pelle ma la fa scivolare sulla parte bassa della manica. Evidentemente il tessuto esterno la trattiene fino a che l’ignaro guidatore non stende il braccio verso il basso (per esempio per sistemarsi il pantalone e lo stivale al semaforo) riempiendosi completamente i guanti di acqua. Ahahhaha … povero Bus!! Alle 18,00 decidiamo che siamo fradici a sufficienza e troviamo un posto molto carino dove ci danno una casina da 4 posti letto (Fjellheimen Kro & Motel A/S – Majavatn 8680 Trofors – 300,00 Nok)! Mettiamo tutto ad asciugare e ci dedichiamo alla lettura. Poi ceniamo e andiamo a nanna. Fuori piove ancora. Totali giornalieri: 447,00 km – Bodo / Majavatn Venerdì 20 Agosto 2004 Sono le 6,00 e mi sveglio con il rumore della pioggia. Mamma mia come piove … diluvia! (tra parentesi vorrei ribadire che a me questa luce infastidisce ancora molto ed infatti fatico a riaddormentarmi. Mi chiedo ancora: ma le persiane? No vero?). Verso le 9,00 pare che la pioggia diminuisca un po’ e quindi decidiamo di partire. Ma dopo pochissimo tempo ricomincia a piovere forte e quindi, rassegnati, ci infiliamo le cerate. Bus sembra veramente il Gabibbo con la sua cerata intera rossa! Percorriamo un po’ di strada e poi, su mia richiesta, facciamo una sosta per andare a fotografare una cascatina, che ho intravisto sulla destra, e che mi sembra molto bella. Per raggiungerla percorriamo a piedi la sponda di un fiume e pian pianino ci ritroviamo avvolti da un paesaggio fantastico. Mi sembra di essere dentro un film girato in Canada. Un largo fiume tumultuoso pieno di enormi sassi che attraversa un bosco fitto di alberi altissimi e verdissimi. Il tutto circondato da montagne e silenzio. Wow che bello. Mi aspetto di vedere sbucare un orso da un momento all’altro. Bus non credo che riesca a godersi appieno il panorama perché sta imprecando per la sudata che sta facendo dentro alla sua cerata. Mi sa che per lui la passeggiata è stata una sofferenza e ha faticato a non mandarmi a cagare ad ogni mio : ”dai andiamo avanti ancora 5 minuti” … eheheh Riprendiamo la moto e oggi il sole proprio non vuole farsi vedere. Continuiamo il nostro viaggio verso Kristiansund lungo la mitica e bellissima E06 e rischiamo per la terza volta di rimanere senza benzina. Troviamo finalmente un benzinaio ed un supermercato a Steinkjer e quindi facciamo pure la spesa per il pranzo. Dopo due ore ci fermiamo a mangiare ed il cielo è veramente nerissimo. Dopo Trondheim (dove le moto non pagano il pedaggio per attraversare la città) lasciamo la E06 per prendere la E39 con direzione “Strada Atlantica”! Arriviamo ad Halsa per prendere il traghetto per Kanestraum (62,00 Nok) e la nave, che stava quasi per partire, riapre il ponte per far salire noi ed altre 3 macchine. Ma che gentili. Arrivati a destinazione percorriamo ancora qualche chilometro, transitiamo dentro un tunnel che collega Krifast (60,00 Nok) e infine cominciamo a cercare un campeggio. Nel primo non troviamo nessuno e nell’attesa comincia pure a piovere molto forte. Quindi ci spostiamo al Byskogen Camping – 6517 Kristiansund N. – tel. 71 584020 dove, con 300,00 Nok, ci danno una hytte davvero bellina. Un assordante rumore attira la nostra attenzione ma non riusciamo a vedere nulla! Il campeggio é avvolto da alberi fittissimi e altissimi e sulla cartina non è segnato alcun aeroporto! Siamo forse vicini ad una base di elicotteri e aerei o siamo capitati vicino ad una base militare segreta e questi sono ufo??? eheheh … che mistero … fa tutto molto X-files!! Ritorno con la mente alla giornata appena trascorsa e devo dire che oggi il panorama è stato molto vario. In certi momenti troppo monotono ed in certi altri troppo “civile”. Ma la prima parte delle E06 e tutta la E39 mi sono piaciute veramente moltissimo perché attraversano un sacco di vallate piene di mukki e pecore e costeggiano dei fiumi bellissimi e dei laghi pieni di cigni. Mentre sto scrivendo il mio report giornaliero Bus mi bussa alla finestra trafelato facendomi spaventare a morte … “ che c’è ” mi chiedo? Avrà visto veramente un UFO???? Ed invece ha visto la fantomatica/mitica/schiva “AMICA ALCE”. Incredibile!!! Silenziosamente scivolo fuori ed eccola li … è nel bosco che ci guarda … provo anche a farle una foto ma è troppo buio. Proviamo ad avvicinarci ulteriormente ma lei scappa. Decisamente non è socievole come l’amica renna! Beh … almeno possiamo dire di averne vista finalmente una da vicino!!! Totali giornalieri: 498,90 km + 2 km circa di motore spento – Majavatn / Kristiansund Sabato 21 Agosto 2004 La giornata comincia duramente. Piove e praticamente non smette mai! Siamo molto demoralizzati e cominciamo seriamente a pensare di dirigere verso casa. Naturalmente, visto che siamo arrivati fino a Kristiansund per percorrere la Atlanterhavsvegen (la Strada dell’Oceano Atlantico) dirigiamo al porto per prendere il primo traghetto (Kristiansund – Bremsnes 58,00 Nok). Arriviamo al pelo e ci caricano subito. Una volta sbarcati, prendiamo la strada n. 64 e dopo pochi chilometri siamo sull’ Atlanterhavsvegen. In pratica è un nastro di asfalto lungo otto chilometri che, saltando tra isole, isolotti e scogli unisce con otto ponti il piccolo arcipelago di Averoya con la terraferma. Peccato davvero per il tempo perché deve essere molto suggestiva con il sole! A noi, con il vento forte, la pioggia, l’asfalto bagnato e le onde così vicine, pare addirittura un po’ pericolosa! Percorriamo velocemente la strada e poi dirigiamo verso l’interno. I campi sono pieni di pecore, mukki e cavalli. Le pecore sono talmente zuppe d’acqua che sono rotonde! Sono dolcissime! Ora dobbiamo decidere il da farsi visto che oggi i nostri programmi erano di fare la famosa Trollstigveien e almeno due o tre crociere lungo i fiordi. Traghettiamo da Molde a Vestnes (79,00 Nok – attraversando il Moldefjord) e decidiamo, davvero a malincuore, di evitare la Trollstigen (la Strada dei Trolls) visto che la pioggia e la nuvola bassa non ci permetterebbero di godere del panorama. Dirigiamo quindi (con la E136, la n. 650 e la n. 63) a Geiranger per provare a prendere la crocierina delle ore 14,00. Traghettiamo, sempre al volo, da Linge a Eidsdal (52,00 Nok – attraversando il Norddalsfjord) e poi percorriamo una strada bellissima piena di cascate e di tornanti (che scopro poi essere la famosa “Strada delle Aquile”). Anche a Geiranger prendiamo la nave al volo e siamo i penultimi a salire (Geiranger – Hellesylt 225,00 Nok)! Ma finalmente eccoci sulla mini crociera che attraverserà il Geirangerfjord. Nonostante il freddo e la pioggia non riesco a staccarmi dal ponte per scattare delle foto. Le cascate sono tantissime ed alcune sono davvero imponenti! Le più famose sono il “Velo della Sposa”, le “Sette Sorelle” e l’ ”Eterno Pretendente”. L’acqua del fiordo è di un colore turchese/smeraldo impressionante! Alcune cascate si gettano da pareti a strapiombo altissime e alcune aquile girano tranquille sopra la nostra testa! E’ tutto fantastico davvero! La crociera dura un ora e dentro la nave riusciamo anche a scaldarci. Una volta sbarcati percorriamo la strada n. 60 e poi la n. 15 per andare da Hellesylt fino a Stryn (località dove in estate si può sciare). Da qui decidiamo di continuare sulla strada n. 15 per poi attraversare alcuni parchi naturali. Lungo il percorso cominciamo a vedere sempre più spesso il famoso ghiacciaio Jostedalsbreen (dove vorremmo fare l’escursione guidata con tanto di ramponi e attrezzatura da ghiaccio). Attorno a noi le cascate non si contano. I fiumi sono bianchi da tanto sono impetuosi e hanno scavato profondi e stretti canyon lungo le valli. Mentre siamo fermi su un ponte a fotografare una cascata meravigliosa che si butta in un profondo canyon sotto di noi, passano e ci salutano i ragazzi di Rimini incontrati nel campeggio a Capo Nord. Ripartiamo, sempre sotto la pioggia naturalmente, ma quasi non ci facciamo più caso rapiti come siamo dalla strada che continua ad essere bellissima. Che natura spettacolare. Entriamo ufficialmente nel Parco Naturale del Ghiacciaio Jostedalsbreen. Questo parco di 1.203 km2 è quasi interamente coperto dall’omonimo ghiacciaio che con i suoi 487 km2 è il più grande sulla terraferma in Europa. Saliamo di quota e l’aria comincia ad essere veramente gelida. Il ghiaccio è sempre più vicino ma nonostante il freddo sono incantata. Poi però cominciamo a non sentire più le mani e quindi al primo campeggio che incontriamo decidiamo di fermarci (Donfoss Camping – N 2693 Nordberg – tel. 61 214898 – fax 61 214946). Non riesco neppure a firmare la ricevuta della carta di credito dal freddo che ho! Ma presto mi torna il sorriso perché con 625,00 Nok ci danno praticamente un appartamento. Cosa vogliamo di più?? Siamo all’interno di un parco naturale in quota, in mezzo al bosco, ad un passo da un impetuoso fiume, l’appartamento è enorme e nuovo, tutto in legno, con il bagno, la camera da letto, la cucina (completa di tutti gli elettrodomestici possibili), il salotto, il divano, la tv ed infine una terrazza con tavolo e panche in legno per godersi uno splendido panorama! È tutto bellissimo! Peccato solo che continua a piovere … Totali giornalieri: 327,90 km – Kristiansund / Nordberg Domenica 22 Agosto 2004 Appena sveglia faccio un giro del campeggio! È veramente molto bello e costruito in una posizione splendida! Addirittura hanno ricavato la piscina dal fiume! Se dovessi mai ricapitare da queste parti (magari con il sole) voglio assolutamente rifermarmi qui! Lasciamo questo paradiso e dirigiamo verso Lom. Naturalmente per combattere il freddo e l’eventuale pioggia (eh si! il cielo è grigio e non promette nulla di buono) siamo copertissimi e inceratissimi! Praticamente non ci muoviamo! E la pioggia non si fa attendere molto … mo bonaaaaaaaaaa … A Lom ci fermiamo a visitare una delle tipiche Stavkirke (vecchia chiesa medioevale costruita interamente in legno nel 1170). In Norvegia ne esistono ancora 30 esemplari intatti. È veramente molto bella e merita sicuramente una sosta. Poi ripartiamo ed imbocchiamo la famosissima Strada di Sognefjell RV55 che ci permette di attraversare il Parco Nazionale dello Jotunheimen. Questo parco di 1.145 km2 è collocato in una zona montana impressionante e selvaggia e comprende le cime più alte della Norvegia (tra cui il Galdhopiggen di 2.469 mt) Le nostre aspettative vengono ripagate da un panorama eccezionale: verdi pascoli pieni di mukki, profonde vallate, cascate, ghiacciai, laghetti … veramente un paradiso! Ci fermiamo a fare una foto ad una bella cascata quando Bus, con una faccia che è tutta un programma, mi dice che nevica … COME NEVICAAAAAA??? Siamo in mezzo al nulla!!! Arriviamo al passo Sognefjell (il passo montano più alto del Nord Europa: 1.415 mt) e fa veramente un freddo cane! Il termometro segna 6 gradi! Faccio qualche foto in mezzo alla buferina (perché, nonostante tutto, i laghetti con il ghiacciaio sullo sfondo sono molto belli) ma poi Bus mi dice di muovermi perché l’idea di guidare con la neve non lo fa stare tranquillo. Quindi ripartiamo e cerchiamo di scendere rapidamente dalla montagna. È un vero peccato che la giornata sia così nuvolosa perché attorno a noi si intravedono enormi ghiacciai! E avremmo potuto vedere anche la cima del Skagastolstindane (2.405 mt). Continuiamo a scendere e ad un certo punto alcuni mukki ci attraversano la strada e tutti in fila passano di fianco alla moto … ho sinceramente avuto paura … sai com’è … eheheh. La strada adesso corre in una splendida valle ed è piena di dolci tornanti. Costeggiamo un ramo del famoso Sognefjord che con i suoi 204 km di lunghezza e 1.308 mt. Di profondità è il fiordo più lungo e più profondo del mondo!!! La sua acqua è di una azzurro/turchese così acceso che sembra acqua densa o meglio sembra quasi vernice! È incredibile! Arriviamo a Kaupanger e ci informiamo per fare la crocierina sul Sognefjord (rami Aurlandsfjord e Naeroyfjord). Il traghetto parte solo dopo 3 ore e mezza. Decidiamo di oziare aspettando al porticciolo. Due ragazzi di Como invece non hanno voglia di aspettare e dietro nostro consiglio vanno a fare la strada RV55. Passano le ore e ogni tanto la pioggia si alterna a qualche raggio di sole. E finalmente ecco la nave/traghetto (Kaupanger – Gudvangen 453,00 Nok). La crociera dura 2 ore. Spesso piove e fa freddo e sinceramente … niente di che! Si è vero, il fiordo è strettissimo in alcuni punti e le case costruite ai piedi della montagna senza traccia di una strada per raggiungerle sono impressionanti … ma per il resto … le cascate sono poche e … era decisamente più bello quello di ieri! L’acqua è comunque di un bellissimo color smeraldo! All’improvviso un gruppo di spagnoli urla “la foca”! boh? Non è che era solo un grosso topo? Appena scesi dal traghetto ecco un sole accecante che sbuca dai nuvoloni grigi! Va beh … pazienza! Facciamo pochi chilometri lungo la E16 e ci troviamo subito un campeggio un po’ vecchiotto ma comunque pulito! Ci facciamo una bella doccia calda, mangiamo qualcosa e a nanna presto perché domani cominciamo il viaggio di rientro. Eh si! Abbiamo deciso che non vale più la pena restare ancora per prendere dell’acqua dalla mattina alla sera. Per visitare tutto quello che abbiamo saltato e che salteremo nei prossimi giorni ci siamo promessi che torneremo in un’altra occasione! Totali giornalieri: 211,20 km – Nordberg / Vinje Lunedì 23 Agosto 2004 Alle 4,30 mi sveglio per andare in bagno ed il cielo è fantasticamente pieno di stelle. Siamo in una valle completamente buia e sinceramente ho un po’ di paura a lasciare la hytte. La mattina ci svegliamo ed il cielo è coperto ma sembra migliorare. Infatti, poco dopo la nostra partenza, il sole sbuca dalle nuvole e ci regala una bellissima giornata. Percorriamo la strada n. 13 tra boschi, cascate e laghetti fino ad arrivare al paese di Bruravik dove prendiamo un traghettino di 10 minuti (52 Nok). Sbarchiamo a Brimnes e, con la strada n. 7, costeggiamo l’Eidfjord che è veramente molto bello. Arriviamo fino all’omonima e carina cittadina e chiediamo informazioni per andare a vedere la cascata di Voringfoss. Seguiamo le indicazioni ed arriviamo in cima a questa cascata alta 181 mt. Dal punto dove siamo dominiamo tutta la vallata e lo spettacolo è davvero fantastico. Inoltre non ho mai visto un arcobaleno così bello! Addirittura in certi momenti se ne vedono due! Riprendiamo il viaggio e continuiamo a percorrere la strada n. 7 (che attraversa il Parco Nazionale di Hardangervidda) salendo fino al passo (quota 1.205 mt). Il panorama, inutile dirlo, è bellissimo. Siamo in mezzo al nulla e finalmente con il sole possiamo goderci meglio gli immensi pascoli, gli enormi ghiacciai, il laghetti, i fiumi e le cascate. Ma anche se la giornata è splendida io ho un gran freddo! Forse tutto quel ghiaccio attorno a noi vuole anche dimostrare che poi tanto caldo non è! Ci fermiamo a mangiare un waffel guarnito con marmellata (ottimo dolce tipico) e a bere qualcosa di caldo in un posticino molto carino con un panorama mozzafiato (Gretteberg Kafe – 3595 Haugastol)! Poi ripartiamo e cominciamo a scendere. Ci sono un sacco di mukki e di pecore. Questi ultimi sono buffissimi perché nonostante le loro dimensioni sono atletici e saltano come se fossero dei cagnolini. A Geilo lasciamo la strada n. 7 e prendiamo la n. 40. Man mano che scendiamo verso sud il panorama comincia a cambiare. Cominciano ad esserci un sacco di alberi e dappertutto vediamo quelle che d’inverno sono piste da sci. Infatti questa regione è molto frequentata dagli sciatori e porta anche un nome famoso: è la regione del Telemark. Incontriamo un’altra stavkirke e cominciamo a vedere anche le vecchie case costruite in legno! Sono veramente particolari e notiamo che anche le nuove vengono costruite seguendo il vecchio stile! Ci fermiamo a mangiare a Veggli un buonissimo hamburger al Vertshus. Abbiamo visto veramente un sacco di cose belle anche oggi! Ma avvicinandoci ad Oslo la magia comincia a finire! Inizia il traffico e la natura pian pianino lascia spazio a case e fabbriche. Ci accorgiamo di essere già un po’ tristi … come se ci lasciassimo alle spalle un mondo genuino e sereno … come se la vera vacanza finisse qui. A Tuft lasciamo la strada n. 40 e prendiamo prima la n. 32 e poi la n. 315 per arrivare al porto di Horten. Per fortuna troviamo subito posto sul traghetto che ci permette di evitare tutta la zona di Oslo (77,00 Nok). Sbarchiamo a Moss dove cerchiamo subito un campeggio. Lo troviamo ma alla reception c’è un biglietto con scritto che sono in città ed un numero di cellulare. E adesso come facciamo? Se li chiamiamo come facciamo a capire cosa ci dicono? Per fortuna un gentilissimo signore ha pietà di noi e ci aiuta! Con il suo cellulare, chiama i proprietari e li avverte che li stiamo aspettando! Arrivano subito e ci danno una graziosa hytte (Nes Camping – Ostre Nes, Jeloy – 1514 Moss – tel. 69 270176 – 360,00 Nok). Il campeggio è in riva al mare, non c’è anima viva ma è pieno di roulotte fisse! Forse la gente viene solo nei week-end in questo periodo e si fida tremendamente a lasciare tutto fuori dalla roulotte! Tavolini, sedie, lampade, giochi dei bambini, barbecue ecc ecc! Esattamente come in Italia!!! eheheh La cosa curiosa invece è che ci danno la chiave per accedere ai bagni (che peraltro sono anni luce dalla nostra casina)! Ci facciamo una bella doccia e scivoliamo a nanna distrutti. Totali giornalieri: 407,20 km – Vinje / Moss Martedì 24 Agosto 2004 Giornata di puro trasferimento! Partiamo in fretta e in furia perché sta arrivando un gran nero ma non riusciamo ad evitare la pioggia che ci da il buon giorno dopo appena un chilometro! Finiamo di spendere le Nok rimaste ed attraversiamo il confine! Siamo in Svezia e anche qui continuiamo a percorrere la E06. Dopo poco il cielo si apre e fa così per tutta la giornata. Un alternarsi continuo di schiarite e temporali! Oltrepassiamo Goteborg ed a Varberg ci fermiamo a pranzare da Mc Donald’s. Ripartiamo e ad un certo punto comincia anche a tirare un gran vento. Ecco infatti ricomparire i nostri amici ventoloni! Passiamo Halmstad, Helsingborg ed arriviamo a Malmo. Decidiamo di fermarci e a cucci e spintoni ritroviamo l’Ibis dell’andata che ci salvò in quella notte infame (850,00 Sek). Oggi siamo in polleggio e facciamo persino un salto alla coop per procuraci il pranzo di domani finendo così le Sek rimaste. E stasera finalmente ci aspetta un letto matrimoniale con lenzuola pulite e non il solito sacco a pelo! Totali giornalieri: 536,00 km – Moss / Malmo Mercoledì 25 Agosto 2004 Partiamo e ci perdiamo un sacco di volte prima di riuscire ad uscire dalla città di Malmo! È proprio un incubo questo posto! Finalmente troviamo il lunghissimo ponte e, pagando un pedaggio di 125,00 Dkk, lo attraversiamo lasciandoci così alle spalle anche la Svezia! Arrivati in Danimarca notiamo subito qualche differenza nella segnaletica e rischiamo subito di perderci vicino a Kobenhavn. Finalmente troviamo la strada giusta e con la veloce E20 arriviamo a Korsor dove c’è il secondo lunghissimo ponte a pagamento che ci porta a Nyborg (125,00 Dkk). Percorriamo il resto della Danimarca in autostrada (non a pagamento) e quindi in un baleno siamo già in Germania. Vista così la Danimarca ci è sembrata molto pianeggiante e monotona ma praticamente non siamo mai usciti dall’autostrada e quindi credo che valga la pena tornare per visitarla con calma. In Germania le autostrade super veloci ci permettono di superare Hamburg e di arrivare ad Hannover rapidamente. Ad Hannover cerchiamo subito l’hotel Ibis (Ibis Hannover – Medical Park – Feodor-Lynen-Straße 1 – 30625 Hannover – tel. +49 (0) 511 95670 – prezzo 49,10 €) e ci polleggiamo! Purtroppo veniamo raggiunti da una bruttissima notizia. Una carissima persona non c’è più. Il resto del viaggio è stato vissuto nella speranza di arrivare a casa in tempo per un ultimo saluto. Totali giornalieri: 657,20 km – Malmo / Hannover Giovedì 26 Agosto 2004 Itinerario: Hannover (piove) / Gottingen / Kassel / Fulda / Bamberg / Nurnberg / Munchen / Innsbruck / Passo del Brennero (solo qui ha smesso di piovere) / Trento / Bologna Totali giornalieri: 1.207,50 km – Hannover / Bologna
Totali viaggio : 9.712,90 km benzina (565,02 litri) 680,60 euro autostrade, pedaggi tunnel e ponti 208,42 euro traghetti 230,10 euro vitto 416,29 euro alberghi e campeggi 982,42 euro lavatrici 6,25 euro ingresso museo fiammiferi, capo nord e balene 225,66 euro varie: tanica, deposito bagagli, ricordini, cartoline, ecc 113,62 euro TOTALE COMPLESSIVO 2.863,52 euro