Tour Della Norvegia
ITINERARIO DI VIAGGIO IN NORVEGIA
Erano anni che avevo in mente questo viaggio; ne ho fatti molti altri nel frattempo, in tanti paesi del mondo, ma il Grande Nord mi ha sempre affascinata.
Finalmente quest ’anno io, mio marito e la nostra figlia di 14 anni, abbiamo deciso di trascorrere due settimane in agosto in Norvegia.
Partiamo il 6...
Ascolta i podcast
ITINERARIO DI VIAGGIO IN NORVEGIA Erano anni che avevo in mente questo viaggio; ne ho fatti molti altri nel frattempo, in tanti paesi del mondo, ma il Grande Nord mi ha sempre affascinata. Finalmente quest ’anno io, mio marito e la nostra figlia di 14 anni, abbiamo deciso di trascorrere due settimane in agosto in Norvegia. Partiamo il 6 agosto dall’aeroporto di Orio al Serio con un volo Ryanair diretto a Sandefjord Torp, 120 km. A sud di Oslo. All’aeroporto ritiriamo l’auto prenotata alla Europcar via Internet e con nostra sorpresa l’auto di tipo “compact” non è disponibile e quindi, in sostituzione ed allo stesso prezzo, ci consegnano una Renault Megane S.W. Diesel, decisamente più confortevole di quella prenotata. Purtroppo il tempo non è clemente: piove piuttosto forte. Prendiamo la statale E6 in direzione Lillehammer, mangiamo un panino in una stazione di servizio e arriviamo a destinazione nel tardo pomeriggio (sempre sotto la pioggia) e decidiamo di pernottare in un campeggio dove affittiamo un appartamento. Il 7 agosto riprendiamo la statale E6 sempre sotto la pioggia e ci dirigiamo verso Trondheim. Parcheggiamo vicino alla cattedrale di Nidaros ed acquistiamo i biglietti per l’ingresso e la salita alla torre (110 nok ). La Cattedrale è molto bella ed all’interno incontriamo un giovane norvegese, insegnante di italiano, che ci accompagna in una visita guidata “personalizzata”. Attendiamo poi il nostro turno per la salita della stretta e ripida scala che dopo 170 gradini ci porta in cima alla Torre, da dove si gode un panorama molto bello, se non fosse per la pioggia intensa. Al ritorno dalla visita troviamo una brutta sorpresa sul parabrezza della nostra auto: una multa per divieto di sosta, confezionata in una bustina di plastica per evitare che la pioggia la renda illeggibile. Impariamo così ad interpretare i cartelli segnaletici norvegesi, a volte davvero incomprensibili. Completiamo la visita di Trondheim attraverso le vie del centro e poi riprendiamo l’auto e ci fermiamo a dormire a Namsskogan, nel campeggio Nyheim che si trova sulla riva di un lago, in una hytte piccola ma carina (360 nok). Il terzo giorno finalmente vediamo il sole: si parte in direzione Mosjien e ci fermiamo alle cascate di Laksforsen, dove si vedono i salmoni che risalgono la corrente del fiume. È incredibile pensare che riescano a superare la furia dell’acqua che scende così veloce sui massi, eppure li vediamo saltare con i nostri occhi ed è veramente emozionante. Proseguiamo verso Mo-I-Rana e ci fermiamo a visitare la Gronligrotta: la visita guidata (215 nok) dura circa 30 minuti e non presa difficoltà. Le pareti della grotta sono molto belle e si possono ammirare cascate, corsi d’acqua e anche le marmitte dei giganti, formazioni rocciose create dal movimento rotatorio dell’acqua e da quello levigante delle pietre trasportate dall’acqua stessa. Nel pomeriggio arriviamo al Circolo Polare Artico: sosta per foto di rito. Il nostro programma prevedeva a questo punto di andare a Bodo e traghettare verso le isole Lofoten ma l’ultimo traghetto è già partito e quindi c’è un rapido cambiamento di programma: proseguiamo ancora a nord, verso Bognes dove traghettiamo per Lodingen, alle isole Vesteralen. (190 nok). Sono le 22,30 quando arriviamo alle Vesteralen, c’è ancora il sole nel cielo e ci fermiamo dormire in una Hytte in un campeggio. Queste casette si trovano in tutti i campeggi della Norvegia con estrema facilità, sono calde e comode, con letti a castello, piastre elettriche per cucinare, frigorifero e, alcune sono dotate anche di acqua corrente (altrimenti ci sono le strutture comuni del campeggio). Il 9 agosto partiamo al mattino e andiamo subito verso Andenes, dove sappiamo si effettuano escursioni in barca per avvistare le balene ed i capodogli. Purtroppo piove e quindi, ben coperti e con i K-Way, ci prepariamo all’uscita delle ore 15. (1750 nok). Andenes è il punto più vicino alla zona di avvistamento e infatti l’uscita in mare dura 4 ore, contro le 7 necessarie partendo da altri porti più distanti. Ha smesso di piovere ma il freddo è intenso. Avvistiamo in tutto 7 capodogli e a 4 ci avviciniamo talmente tanto che riusciamo a sentire il rumore del suo “sbuffo”. È emozionante vedere quando l’animale si inarca per immergersi in profondità, alzando la coda fuori dall’acqua. Al ritorno ci viene offerto del brodo caldo con il pane e devo dire che non ho mai gustato tanto il brodino vegetale. Dormiamo a Sortland (350 nok). Il mattino seguente ci muoviamo presto perché abbiamo il traghetto che da Melbu ci porta a Fiskebol, nelle Lofoten (81 nok). La giornata è magnifica: c’è un sole bellissimo, il cielo è limpido e quasi blu e non si vedono nubi all’orizzonte (sembra incredibile pensando al freddo del giorno precedente). Percorriamo le isole Lofoten da nord a sud, fermandoci a Svolvaer ed a Henningsvaer. A Eggum c’è una bella spiaggia attrezzata anche con tavoli di legno e panche per il pic-nic e ci fermiamo per il pranzo insieme ad altri italiani in camper. Arriviamo poi a Nussfjord, un delizioso paesino “ da cartolina”, con 12 abitanti (di cui 1 italiano) e le rastrelliere per seccare i merluzzi durante i mesi invernali. Rimaniamo qualche ora in questo posto che sembra fuori dal mondo, con i suoi pescatori che puliscono il pesce appena pescato. Passiamo poi da Remberg, Reine e arriviamo a A, un altro minuscolo paese all’estremità meridionale delle Lofoten. Ceniamo a Moskenes in attesa del traghetto delle 21,30 che ci porterà a Bodo (durata 4 ore- 567 nok). Le Lofoten sono veramente molto suggestive e forse avremmo dovuto prevedere di rimanerci un giorno in più. Arriviamo a Bodo alla 1,30 di notte: il sole si intravede all’orizzonte, e il cielo è tinto di rosa. Data l’ora decidiamo di dormire in macchina. Al mattino ripartiamo verso Trondheim e ci fermiamo in un centro di studio sui salmoni dove vediamo solo qualche pesce in una vasca . (che delusione !). Siamo piuttosto stanchi oggi e quindi ci fermiamo a Melhus presto, per cenare e dormire (nok 330). E’ il 12 agosto: percorriamo la E39 verso Halsa dove traghettiamo per Kanestraum (25 minuti – 87 nok). Arriviamo così a Molde, soprannominata “la città delle rose” . Infatti è vero: ogni casa ha davanti un piccolo giardino con tante piante di rose, di tutti i colori. Decidiamo poi di raggiungere il punto panoramico di Varden: lasciamo la macchina all’inizio del bosco e saliamo a piedi seguendo la strada (sono 5 km tra andata e ritorno). Il tempo non è bello: ci sono un po’ di nubi e c’è molto vento ma il panorama dall’alto sulla città e sul mare è comunque bello. Ritorniamo di buon passo all’auto perché dobbiamo prendere ancora 2 traghetti: il primo da Molde a Vestnes (durata 35 minuti – 121 nok) e poi da Linge a Eisdal (10 minuti- 59 nok). Pernottiamo allo “ Eisdal Camping”: un campeggio formato da 5 casette di legno in un pascolo pieno di mucche. Il proprietario ci dice di scegliere quella che più ci piace: sono comunque tutte belle e confortevoli e non me lo sarei mai aspettato vista la “collocazione” (300 nok). La mattina seguente piove quando partiamo in direzione di Geiranger. Lungo la strada c’è una curva molto ampia dove ci si può fermare per ammirare la vista sul fiordo. Quando ci siamo fermati le nubi erano così basse che impedivano di vedere in qualsiasi direzione ma incredibilmente, dopo qualche minuto, le nubi si sono diradate e ci è apparso un panorama spettacolare: il fiordo in tutta la sua bellezza. Ci imbarchiamo sul traghetto che da Geiranger arriva a Hellesylt (durata 1 h- 285 nok) navigando nel fiordo: le pareti della montagna sono a picco e altissime, le cascate si susseguono una dopo l’altra (le sette sorelle, il frate, il velo della sposa sono i nomi delle più spettacolari) e si vede qualche fattoria ancora utilizzata dai contadini. Il tempo è migliorato rispetto al mattino, adesso c’è il sole e la navigazione è veramente piacevole. Scesi dal traghetto seguiamo la strada in direzione Olden, dove deviamo verso il ghiacciaio Briksdal (24 km). Parcheggiamo l’auto e iniziamo a salire a piedi ( ci sono anche delle macchinine elettriche che fanno la spola ) verso la base del ghiacciaio (circa 50 minuti). La lingua di ghiaccio che ci si presenta davanti è abbagliante sotto il sole e per due volte sentiamo il fragore di alcune lastre di ghiaccio che si staccano nella parte alta del ghiacciaio. Volendo c’è anche la possibilità di noleggiare i ramponi e di salire con la guida e legati in cordata sulla parte più bassa del ghiacciaio. Ritorniamo seguendo un sentiero diverso da quello dell’andata e riprendiamo l’auto per fermarci a dormire a Birkyelo, in un campeggio sulle rive di un torrente (nok 310). E’ stata una bellissima giornata durante la quale abbiamo visto la natura sotto vari aspetti, tutti spettacolari. E’ il 14 agosto e partiamo presto dal campeggio verso Kaupanger perché alle 9,30 parte il traghetto per Gudvagen (durata h. 2,45 – 676 nok) navigando nel Sognefjord. C’è un bel sole e navighiamo nel fiordo ammirando le sponde rocciose a picco sul mare, immaginando come poteva essere quel luogo quando era occupato dai ghiacci che hanno scavato queste strette e profonde insenature. Arrivati a destinazione decidiamo di fare una deviazione fino a Flam per prendere la ferrovia Flambanen, la più ripida del mondo (20 km, durata 1 ora- 600 nok) che ci porta a Myrdal. Ne vale la pena: anche qui i panorami sono mozzafiato con pendii ripidi, vallate verdi, cascate piccole e grandi, come quella dove il treno si ferma per qualche minuto, permettendoci di scendere. Durante la sosta, con un sottofondo musicale, all’improvviso appare una danzatrice vestita di rosso che riesce a danzare sulla roccia bagnata dalla cascata. Poi la musica finisce e la danzatrice sparisce. Il capotreno fischia e … tutti in vettura, si riparte!! Ci fermiamo a Myrdal il tempo necessario a mangiare un panino, fare un po’ di fotografie e raccogliere tanti mirtilli (mai visti così tanti), poi riprendiamo il treno e ritorniamo a Flam. A questo punto prendiamo la E16, ci avviciniamo a Bergen e ci fermiamo a dormire al Loda Camping (405 nok). Anche quella di oggi è stata una bellissima giornata di sole, piena di natura meravigliosa. Oggi è Ferragosto e siamo a Bergen. La cosa migliore è posteggiare l’auto e girare a piedi la città. Il tempo è nuvoloso e a tratti pioviggina. La prima tappa è Torget, il mercato del pesce: sono le 10 del mattino ed iniziamo ad assaggiare aringhe, salmone affumicato e marinato e balena. Mica male come colazione !! Poi andiamo verso il quartiere anseatico, molto suggestivo e caratteristico, e verso il porto. Prendiamo poi la funicolare che ci porta al belvedere (peccato per le nubi) e percorriamo un sentiero nel bosco per ritornare nel centro città. Ovviamente il pranzo è a base di salmone affumicato, veramente squisito e che acquistiamo anche da portare a casa da uno dei tanti venditori italiani che si trovano tra le bancarelle del mercato. Al pomeriggio riprendiamo la strada per Stavanger (che raggiungiamo con 2 traghetti) e poi prendiamo l’ultimo traghetto della giornata per Tau. Purtroppo sta piovendo ancora ; ci fermiamo a dormire a Jolpeland, al camping Fjelde (320 nok) dove troviamo un numeroso gruppo di ragazzi francesi che hanno montato il loro “campo” di tende tutte in cerchio. Domani ci aspetta il “pulpito”. È il 16 agosto: partiamo dal campeggio e dopo una decina di km siamo al parcheggio del Preikestolen. Per fortuna non piove più e si intravede un po’ di cielo sereno. Sono un po’ preoccupata perché ho letto che il sentiero è faticoso ed anche emozionata perché questa è una delle mete impedibili di questo paese .La salita dura circa 2 ore, è impegnativa ma non difficile e i tratti rapidi sono pochi. Per lo più la marcia procede agevolmente e alla fine arriviamo in cima al “pulpito”: si tratta di un blocco di granito con pareti a picco su 3 lati sul Lysefjord ed un’altezza di oltre 600 metri . Già visto in fotografia è impressionante ma esserci sopra lo è ancora di più. La vista è spettacolare e fa venire la pelle d’oca: non riesco ad avvicinarmi al bordo e tanto meno a guardare giù : decido di sedermi al centro dell’enorme masso e lì rimango a guardare mio marito che si arrampica ancora più in alto. Le foto che scatta sono veramente belle e rendono l’idea della vertigine che si prova guardandosi intorno . Ogni tanto compare un po’ di sole che ci riscalda: consumiamo il nostro pranzo e riprendiamo la strada del ritorno. Una volta tornati alla macchina (è pomeriggio) riprendiamo la statale 13 fino a Hjelmeland per traghettare fino a Nesvik (nok 79) e poi ancora la strada 13 fino a Sand. Ceniamo e pernottiamo in una Hytte a Sand, molto spaziosa quanto economica (200 nok), nel minuscolo campeggio gestito da un’anziana signora che, come è successo già varie volte, ci dà le chiavi di tutte le casette libere e ci fa scegliere quella che preferiamo. E’ il 17 agosto e , essendo in anticipo sulla tabella di marcia, alla mattina con calma partiamo dal campeggio seguendo la 13 e poi la E134 e attraversiamo una zona sciistica in alta montagna, con ancora parecchi nevai. Immancabile sosta per raccogliere mirtilli, anche se ci sono solo 10°, poi prendiamo la strada per Dalen verso il canale di Telemark. Sarebbe bello navigare lungo il canale ma avremmo dovuto fare il percorso al contrario: quindi ci accontentiamo di vedere il sistema di chiuse che lo rende navigabile. Ci avviciniamo a Notodden e pernottiamo al Volltveit Camping (nok 300), sulle sponde del lago, dove siamo gli unici ospiti oltre ad un’altra famiglia di italiani. La proprietaria del campeggio ci dice che, se vogliamo, possiamo prendere una delle barche sulla riva e andare a pescare. Il 18 agosto è una bella giornata di sole e fa caldo: al mattino andiamo subito a visitare la bella chiesa di Heddal, tutta costruita in legno (ingresso 70 nok). È davvero caratteristica, sia internamente con i suoi 18 pilastri in pino norvegese che la sorreggono, che esternamente per via delle sue forme così diverse da quelle delle nostre chiese. Davanti alla chiesa c’è un piccolo cimitero, molto raccolto e intimo, dove ci sono solo piccole lapidi con incisi i nomi, qualche mazzo di fiori e tanto prato verde. Ne l pomeriggio visitiamo la miniera d’argento ormai in disuso di Kongsberg (300 nok) : si parte con un rumoroso trenino (infatti ci forniscono i tappi da mettere nelle orecchie) percorrendo km 2,3 all’interno della montagna e poi la guida ci accompagna lungo un percorso a piedi nelle gallerie che venivano usate dai minatori (questa volta ci danno il casco da mettere in testa). Fa abbastanza freddo ma è interessante vedere a che profondità e in che condizioni lavoravano quei minatori. Riprendiamo l’auto per avvicinarci ad Oslo e ci fermiamo a Tyristrand, al camping Hollerud (350 nok) che dispone anche di una bella spiaggia dove molte persone fanno il bagno (è stata una bella giornata di sole ma l’acqua non è per niente calda). Oggi è il 19 agosto ed è il mio compleanno: per me non poteva esserci regalo migliore di questa vacanza in Norvegia. Partiamo subito verso Oslo: arriviamo e parcheggiamo l’auto in un parcheggio (nok 225 : è tanto ma preferiamo non correre il rischio di un’altra multa). È una bellissima giornata di sole, ci sono 26° e si sta veramente bene all’aperto. Percorriamo la via principale a piedi fino al Palazzo Reale. Poi decidiamo di prendere il bus turistico con guida che fa varie fermate e ci permettere di scendere dove vogliamo e prendere poi il bus successivo. Visitiamo Bygdoy , quartiere residenziale di Oslo con belle spiagge dove c’è anche il museo Kontiki e quello delle navi vichinghe , visitiamo il Castello e la Fortezza adiacente , il parco di Vigeland con le sue numerosissime statue, i suoi giardini pieni di fiori colorati e le sue fontane, il porto e poi il Duomo, dove sono in corso le prove per un concerto d’organo. Abbiamo camminato molto e siamo riusciti a vedere molte cose: soprattutto dopo due settimane di strade quasi deserte e di piccoli paesini, abbiamo rivisto molta gente e parecchio traffico. In serata preferiamo avvicinarci a Sandefjord per dormire, in previsione della riconsegna dell’auto l’indomani mattina. Troviamo posto al campeggio Vora, un campeggio grande ma molto ordinato in riva al mare : anche qui ci sono persone che fanno il bagno e giocano sulla spiaggia. Alle 22,30 scattiamo le ultime foto con un tramonto dalla luce viola che si riflette nel mare. È l’ultima sera che trascorriamo in Norvegia ed abbiamo scelto un appartamento veramente bello, grande, con il bagno privato e la veranda (nok 600). Siamo arrivati al giorno della partenza : raggiungiamo l’aeroporto, riconsegnamo l’auto noleggiata e di cui siamo molto soddisfatti, e alle 13,10 partiamo per tornare a casa. Abbiamo percorso in totale 4710 km. La Norvegia è un paese straordinario, fatto di acqua e di boschi verdissimi, di casette rosse e di paesi minuscoli, di cielo azzurro e di una luminosità particolare ma soprattutto di tanto silenzio ovunque. È difficile immaginarlo per chi viene da una città caotica come Milano, ma ci si abitua subito e ci si trova perfettamente a proprio agio. Sono particolarmente soddisfatta del fatto che mio marito, da buon subacqueo, non era molto attratto da questi luoghi ed invece si è entusiasmato giorno dopo giorno davanti a questa natura impensabile . Il mio sogno si è avverato ed è come me lo immaginavo !.