Dagli Appennini alle Ande sei marchigiani in Perù

Dopo una lunga gestione riusciamo eccezionalmente a coordinare le nostre ferie, tre coppie Giuliano e Clara, Sergio e Linda, Daniela ed io prenotiamo il volo e, tramite un amico che ha una attività a Lima, un tour con una agenzia locale (Inka Wasi). Tra di noi c'è chi ha viaggiato di più chi di meno per tutti è la prima volta in America...
Scritto da: Robert
dagli appennini alle ande sei marchigiani in perù
Partenza il: 31/03/2005
Ritorno il: 16/04/2005
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
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Dopo una lunga gestione riusciamo eccezionalmente a coordinare le nostre ferie, tre coppie Giuliano e Clara, Sergio e Linda, Daniela ed io prenotiamo il volo e, tramite un amico che ha una attività a Lima, un tour con una agenzia locale (Inka Wasi). Tra di noi c’è chi ha viaggiato di più chi di meno per tutti è la prima volta in America Latina. 31/3 Alle 5,30 del mattino inizia il lungo viaggio Ancona/Rona/Caracas/Lima con Alitalia e l’ultima tratta con la consociata Taca, arriviamo in orario alle 20,30 sommate 7 ore di differenza di fuso orario sono 22 ore tra viaggio e attese. Su consiglio di esperti tutti noi abbiamo in valigia biancheria di lana e giacca a vento, la temperatura e sui 20 gradi (la giacca a vento?). Dopo una cena, o forse una colazione boh la differenza di fuso si fa sentire, andiamo all’hotel Betsy nel quartiere di Miraflores. 01/04 Con pulmino e guida forniti dall’agenzia iniziamo la visita della città, la temperatura diurna è di 25 gradi (giacca a vento?) il museo di Antropologia e Archeologia, in un edificio con segni di decadenza, è molto interessante e ci introduce a quelle civiltà che nel corso del tour avremo modo di vedere nei vari siti. Visitiamo poi il museo dell’oro forse il più famoso di Lima dove monostante il nome di oro non è che ce ne sia poi molto, si tratta di un museo privato con pezzi comprati negli anni 1930/1960 dai tombaroli di tutto il Perù. Anche qui interessanti esempi di arte precolombiana, tessuti, oggetti, mummie e teschi trapanati non si sa bene se per fare vivere o morire il proprietario. Nel museo sono anche presenti in maniera un pò affazzonata collezioni di armi, piatti e vestiti dal 1600 al 1800. Seguitiamo il giro con una visita della città vecchia; a Plaza de Armas il Municipio, la Prefettura, la Cattedrale formano un insieme di edifici belli anche se non eccezionali, sulla scalinata della Cattedrale centinaia di persone partecipano ad una preghiera collettiva per la salute del Papa. Visitiamo il convento di San Francesco con un bel chiostro e notevole coro in legno, in una sala un dipinto Ultima Cena del ‘600 con l’apostolo traditore Giuda raffigurato con i lineamenti e il colore della pelle degli indios nativi, un bell’esempio di mentalità coloniale; nei sotterranei catacombe con miglialia di scheletri allineati e sistemati. Dopo una breve visita alla Plaza San Martin raggiungiamo il Parco dell’Amore (!) sulle rive dell’Oceano Pacifico per scattare qualche foto. La giornata è finita alla sera andiamo a mangiare una pizza (i soliti italiani) tutto sommato niente male. 02/04 La mattina passeggiata a piedi in attesa del pulmann di linea per la città di Pisco, Lima ha otto milioni di abitanti su un totale di ventotto di tutto il Perù, il quartiere di Miraflores è bello ordinato e abbastanza pulito ma si tratta di in isola di 200/300 mila abitanti letteralmente presidiata da polizia e guardie private che si trovano davanti a tutti gli uffici, palazzi, negozi. Si tratta insomma purtroppo di una tipica situazione del terzo mondo con una minoranza che vive bene e una grande maggioranza che deve arrangiarsi in tutti i modi. Verso le 11,00 saliamo sul bus che si dirige verso il sud viaggiando sulla famosa strada Panamericana, davanti ai nostri occhi per svariati chilometri la sterminata periferia di Lima, favelas con decine di miglialia di baracche fatiscenti, per alcuni del nostro piccolo gruppo è la prima volta fuori dall’Europa e queste visioni sono particolarmente sconvolgenti. Dopo circa 5 ore di viaggio arriviamo a Pisco da qui l’agenzia con un pulmino ci porta in un hotel di Paracas direttamente sull’oceano. La sera andiamo a cena sul lungomare, naturalmente pesce buono e niente affatto caro, e qui ci raggiunge la notizia della morte di Giovanni Paolo II, anche in vacanza un avvenimento che fa riflettere e pensare. 03/04 Direttamente dal molo dell’albergo con un motoscafo partiamo per le isole Ballestras, prima ci fermiamo davanti ad un promontorio su cui è scavato il famoso e misterioso “candelabro” la guida correttamente spiega, in spagnolo, che non è nota né la funzione né l’epoca in cui è stato creato (non c’è bisogno di scomodare gli extraterrestri) ma la nostra attenzione è attratta maggiormente da una coppia di delfini che emergono e nuotano per un quarto d’ora vicino alla barca. Dopo circa due ore di navigazione raggiungiamo le Ballestras, il sole picchia e ci sono 30 gradi (giacca a vento?) il cielo è carico di centinaia di uccelli di svariate razze, riconosciamo pellicani, cormorani, sule, avvoltoi nell’aria c’è un forte odore. Da circa 20 anni è terminata l’estrazione del guano ed ora le isole sono una riserva integrale con divieto assoluto di sbarco; a terra vediamo pinguini e leoni marini in particolare molte madri che nuotano con i piccoli al fianco. Rientriamo alla costa e ci dirigiamo verso la penisola di Paracas un altro parco naturale in cui ammiriamo lagune con fenicotteri scogliere a picco sull’Oceano, cactus giganteschi. Nel tardo pomeriggio un altro bus di linea ci porta a Nazca dove alloggiamo in un ottimo hotel e ceniamo con spaghetti (!). Tutti noi siamo entusiasti della giornata 04/04 Dal piccolissimo aereoporto di Nazca voliamo con un Piper sopra le famose linee, nel velivolo siamo in sei, tre di noi una coppia di tedeschi e, naturalmente, il pilota-guida. Il volo a circa 300 metri di altezza sopra l’altipiano desertico permette di vedere perfettamente i disegni formati dalle linee, l’ondeggiamento dell’aereo e le continue virate per fare vedere prima ai passeggeri lado destro poi lato sinistro mettono a dura prova l’apparato digerente, è meglio andare a stomaco vuoto. Nel pomeriggio visitiamo la necropoli preincaica di Chauchilla in mezzo al deserto con 35 gradi (giacca a vento?), numerose tombe in mattoni con mummie di ambo i sessi e di tutte le età, suggestivo con una atmosfera un pò horror. Visitiamo anche il cosidetto acquedotto ma…..è tutto sotterraneo e c’è ben poco da vedere solo due pozzi ricostruiti negli anni ’50. Alla sera ci attende una delle prove più difficili che già dall’Italia aveva fatto tremare le vene di alcuni del gruppo, il bus notturno dalle 22,00 alle 8,00 del mattino dopo da Nazca ad Arequipa. Il bus giunge alla stazione con una sola ora di ritardo è semipieno di persone che sono salite otto ore fà a Lima e l’atmosfera è un pò “pesante”; le poltrone comunque sono comode ed io colpito dalla stanchezza dormo diverse ore altri passano la notte in bianco. 05/04 Facciamo il city tour di Arequipa con una guida che, dice lei, parla italiano. La chiesa di San Francesco, la chiesa dei Gesuiti, Plaza de Armas formano un centro storico particolarmente bello e ben tenuto sicuramente superiore a quello di Lima. Il monastero di Santa Catalina (Caterina) è probabilmente unico al mondo, una città nella città con strade, piazze, chiostri ecc. Era il convento alla moda per le ricche ragazze delle famiglie spagnole; pinacoteca, refettori, cucine sicuramente una visita da non perdere. Nel complesso la città di Arequipa (2500 metri di altezza un milione di abitanti la seconda del Perù) appare interessante bella e animata. Anche il paesaggio dominato dal gigantesco vulcano Mistì è bello e grandioso, la sera fa un pò fresco ma non meno di 15 gradi (giacca a vento?). 06/04 Ci trasferiamo al canyon del Colca circa 200 km. Di una strada piena di curve, buche e giravolte che creano qualche problema, il paesaggio però è bellissimo e affascinante con terrazzamenti e coltivazioni nei luoghi più impensati. Incontriamo greggi di lama e di alpaca e riusciamo anche a vedere un branco di vigogne selvatiche. La strada si mantiene sempre oltre i 4000 metri ed il passo di Patapampa è a 4900 metri, più in alto del Monte Bianco! L’altezza si fa sentire con affaticamento e forti mal di testa ma nel complesso, fortunatamente, non ci crea gravi problemi. Arriviamo in hotel dove ci si rinfranca approfittando delle acque calde termali che sgorgano dal sottosuolo. Finalmente la sera a 4300 metri è freddino e indossiamo le giacche a vento. 07/04 Proseguiamo la visita del Colca tra sperduti villaggi e profonde gole, osserviamo in momenti diversi ben sei condor, i grandi uccelli volano ad ali spiegate approfittando delle correnti d’aria, con le ali quasi immobili la loro vista ci rpovoca forti emozioni. Nel pomeriggio rientriamo ad Arequipa stanchi ma soddisfatti. 08/04 Prendiamo il bus pubblico per la città di Puno sul lago Titicaca, circa sei ore di strade con bei paesaggi di pampas e lagune. Arriviamo nel pomeriggio facciamo una passeggiata nel centro carino ed animato. 09/04 Escursione sul lago Titicaca, 8000 km. Quadrati (venti volte più grande del Garda) al confine tra Perù e Bolivia a 3800 metri di altezza, il sole è forte il cielo è blu le montagne innevate sullo sfondo, insomma sembra una cartolina, la barca ci porta in una delle “isole” degli Uros formate in realtà da intrecci di canne di totora una pianta tipica della zona. A me rimane il dubbio di una sceneggiata ad uso turistico con le persone vestite in costume eccetera comunque la visita lascia forti impressioni. Dopo tre ore di navigazione arriviamo nell’isola (vera) di Taquile la più grande del lago, percorriamo una stradina di circa due kilometri, tutti in salita, per raggiungere l’unico villaggio situato nel cocuzzolo dell’isola la fatica dovuta all’aria rarefatta si fa sentire. Pranziamo all’aperto con pesce del lago, l’isola è bella con molto verde e senza auto nè moto nè biciclette. Non tutti apprezzano la passeggiata e il luogo molto “selvaggio”, rientriamo a Puno la sera. 10/04 Partiamo per Cuzco con un bus turistico che lungo la strada effettua alcune fermate per visite, a Pika visitiamo un piccolo museo archeologico, a Siska una interessante area di scavi con resti di una fortezza inca, ad Andahuayllias la guida-accompagnatore ci annuncia “la cappella sistina dell’America” si tratta di una chiesa del 1600 con un bel soffitto di legno dipinto e due affreschi (la strada per l’Inferno e la strada per il Paradiso) originali almeno nel soggetto ma da qui a fare paragoni con Michelangelo ci corre….Nella serata si arriva a Cuzco, l’ombelico ex capitale dell’impero Inca. 11/04 City tour di Cuzco; Plaza de Armas, abbiamo scoperto che c’è in tutte le città ma qui è la più bella in assoluto, la chiesa di San Biagio, il convento di San Domenico costruito sulle fondamenta e utilizzando alcuni muri dell’ex Tempio del Sole massimo santuario degli Inca. La Cattedrale è enorme, domina la città la fortezza di Sacsahuaman o meglio ciò che ne rimane dopo essere stata utilizzata per secoli come cava di pietra (più o meno come il Colosseo e altri monumenti romani). La città di Cuzco appare, vista anche dai numerosi miradores, ben omogenea anche nei quartieri nuovi costruiti con gli stessi colori del centro storico e senza troppo deturpare la valle. Naturalmente, qui come nelle altre tappe, passiamo un pò del nostro tempo anche nei numerosi mercatini a fare acquisti per incrementare l’economia locale che ne ha proprio bisogno. 12/04 Oggi tour lungo la cosidetta valle Sacra degli Incas, i panorami sono sempre belli la prima tappa nella città di Pisco è molto deludente perchè non c’è altro da vedere che un enorme mercato smaccatamente per turisti, poi raggiungiamo la cittadina di Ollayatambo qui vi è una grande fortezza ancora ben conservata con un tempio sulla cima della collina, la salita è sempre faticosa a causa dell’altitudine ma la visita vale sicuramente la pena (da qualche giorno siamo tornati a temperature sopra i venti gradi..la giacca a vento) proseguiamo il percorso e dopo qualche kilometro la guida, non la stessa dei giorni precedenti, ci porta a visitare la chiesa di Chincheno definita “la cappella sistina d’America”, ma quante sistine ci sono in Perù? Come dice il proverbio troppa abbondanza porta a mancanza anche questa chiesa è interessante ma niente più. La sera una bella passeggiata per la Cuzco notturna per prepararci al top… 13/04 Visita di Macchu Picchu partenza in treno alle ore 6,00 la ferrovia percorre la valle del fiume Urubamba che si fa via via sempre più stretta, la vista è spettacolare in alto montagne a picco coperte di vegetazione in basso il fiume scorre vorticoso con rapide e cascate. Dopo 110 kilometri e 4 ore di viaggio la ferrovia termina ad Aguas Caliente, da qui alcuni autobus ci conducono per una ripida stradina all’ingresso di Macchu Picchu dove incontriamo la nostra guida che esordisce, in maniera un pò nazionalista, col dire che la città non è stata scoperta dallo statunitense Bingham come è scritto su tutti i libri, ma da una coppia di contadini che da anni lavoravano la terra sul posto….Certo neanche Colombo ha scoperto l’America perchè gli indios già ci abitavano è tutta questione di punti di vista. Su Macchu Picchu c’è poco da dire è talmente bella con quel di più di misterioso che non guasta e inserita in uno splendido paesaggio da costituire sicuramente la maggiore attrattiva del viaggio. Con gli occhi pieni di belle immagini ritorniamo sul treno, per inciso il biglietto A/R è di ben 96 dollari poiché non ci sono strade e il sito è raggiungibile solo per ferrovia si tratta in pratica di una tassa sulla visita aggiuntiva al biglietto di ingresso. 14/04 In mattinata con l’aereo lasciamo Cuzco per rientrare a Lima, è l’inizio del viaggio di ritorno. Nel pomeriggio approfittiamo del tempo a disposizione per un ultima passeggiata, andiamo all’Arcomar un piccolo parco divertimenti con annesso centro commerciale (o viceversa) sulla spiaggia dell’Oceano. 15/04 In aereo Lima/Caracas/Milano/Ancona il volo sull’Atlantico è un pò agitato arriviamo in ritardo e prendiamo il volo per Ancona…..al volo per pochi minuti comunque alla fine tutto bene. Torniamo tutti a casa soddisfatti di questo viaggio, impegnativo ma bello che ci ha lasciato forti impressioni per i luoghi, per le persone, per l’incredibile ricchezza umana e culturale, i problemi di miseria sono fin troppo visibili ma a conti fatti il paese è magnifico. Certo il Perù non è tutto qui, Lima e Cuzco meritano sicuramente visite più approfondite, c’è Trujillo, Sipan, L’Amazzonia e altro….sarà per la prossima volta, hasta luego Perù.


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