Peru: un sorriso vale una vacanza….parte II
Inizi ottobre 2003...dopo la fantastica escursione nella valle sacra degli Incas, tra misteri irrisolti e risposte lasciate in sospeso ( la guida Juan ci ha messo del suo nel creare una certa atmosfera di mistero...)...decido di visitare Cuzco, in lingua quechua significa Ombelico.
Infatti Cuzco per gli Incas era l'ombelico del mondo, il fulcro,...
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Inizi ottobre 2003…dopo la fantastica escursione nella valle sacra degli Incas, tra misteri irrisolti e risposte lasciate in sospeso ( la guida Juan ci ha messo del suo nel creare una certa atmosfera di mistero…)…decido di visitare Cuzco, in lingua quechua significa Ombelico. Infatti Cuzco per gli Incas era l’ombelico del mondo, il fulcro, il centro dell’universo: una Roma dell’impero incaico. Cuzco e’ bellissima: le sue stradine che si inerpicano tra le montagne, le ande con la loro rude bellezza e la maestosita’ la circondano, Cuzco e’ a piu di 3000 metri di altezza…ma dopo dieci giorni di altura…non avevo piu nessuna fatica a muovermi. Certo..di correre non se parla proprio: due passi in piu e ti trovi steso ansimante…in astinenza da ossigeno! Sulla straordinaria piazza de Armas di Cuzco si affacciano bei palazzi coloniali, due splendide chiese, una gesuita ( bellissima gli affreschi in facciata) e una dominicana. Si trova un po piu a nord la casa natale di Garcialso de la Vega el Inca, il piu grande e prestigioso cronista meticcio della storiografia spagnola del Nuovo mondo. Piu a sud il tempio del Sole: Coricancha, su cui la feroce mano della religione cattolica ha posto grandi pietre…il fine era quello di costruire sul piu importante tempio esistente degli Incas, una costruzione religiosa, una chiesa..ecco sorgere sulle macerie di un culto millenario, la chiesa di San Antonio: l’impressione del contrasto e’ incredibile. Da Cuzco si parte per mille escursioni: c’e l’inca Trail per chi vuole fare trekking nella “selva alta”, oppure le rovine inca di Sachsuasam, luogo di festa e di celebrazione oppure i vicini villaggi di Cincero, con il suo caratteristico mercato. Mai dimentichero’ gli occhi dei bimbi di chinchero, che non parlavano spagnolo: alle mie domande, rispondevano in quechua, e alla domenica dopo la messa forzata….niente calcio ragazzi.. i bimbi di chinchero vanno con le proprie famiglie dietro la chiesa principale della cittadina a chiedere perdono al dio Inti ( Sole ) se sono “costretti” ad adorare ad un altro dio….INCREDIBILE…. i personaggi che ho conosciuto a Cuzco non li dimentichero mai: persone anziani sagge che mi hanno stupito per la loro chiaroveggenza nei miei confronti( a volte rimanevo un po sorpreso …) e per l’attaccamento forte a antichissime usanze, usanze che appartenevano ad un impero ormai scomparso. Da Cuzco mi dirigo al Macchu Picchu: qui conosco Cristina e Ana, due ragazze del Costa Rica, Pablo da Cuba, e un altra signora cilena simpaticissima. visitiamo Macchu Picchu: le parole non possono descrivere la bellezza di queste montagne verdi, ti senti immerso in un concentrato di energia fortissima. Macchu Picchu sprigiona qualcosa di incotrollabile, un’energia che rende tutto magico e forse indimenticabile. Il tempio del sole, la casa delle Vergini, il muro dei desideri, la tavola astronomica i mille sentieri il tutto tra il verde delle gigantesche montagne che lo sovrastano, le vertigi per gli strapiombi e il verde chiaro del prato….i mosquitos pizzicano e fanno male ma chi se ne importa…resistiamo! Lascio i miei compagni di viaggio, loro tornano a Cuzco , io mi fermo nel favoloso hostel Rupawasi di Aguas Calientes. Qui conosco al ragazzo che lo gestisce, Oscar, diventiamo grandi amici. Oggi si trova in Italia a Milano con sua moglie ed e’ appena diventato papa. Consiglio a tutti questo ostello multicolori nella pacifica e tropicale Aquas Calientes: il nome deriva dalle sorgenti di acqua calda che sgorga a nord del paesino. Fare il bagno li e’ una delle esperienze piu emozionanti che abbia mai provato. nell ‘ostello prepariamo tutti insieme colazioni, pranzo e cena, conosco a una studiosa di popolazioni della selva di origine inglese( non e0’ mai tornata a casa), un mago misterioso e simpatico di nome Antonio e tanti altri personaggi. Lascio Aquas Calientes con il malincuore e tanta nostalgia..che sento ancora adesso mentre scrivo. per tutti quanti vogliano info sul Peru.. andateci e divertitevi un salutone andrea