Perù: diario di viaggio con un magico andino
14 Agosto 03 Siamo a Puno e ci stiamo imbarcando per la gita sul lago Titicaca un vero e proprio “mare “ a 3812 m. Di altitudine; Quanto abbiamo sognato questo momento! Con il tempo siamo proprio fortunate: anche oggi splende il sole ed il cielo è terso. Dopo un’ora di navigazione da Puno, raggiungiamo le “Isole Galleggianti” degli Uros (nella lingua aymara significa “indomiti” perché si rifiutavano di toccare la terra fema) facciamo un giro con una balsa la tipica imbarcazione realizzata con le canne di totora. Parliamo con la traghettatrice che ci racconta di avere 35 anni, di essere sposata e di avere 3 figli. Prima di salutarci ci chiede in regalo un paio di calze perché ha freddo ai piedi. Addosso non ha né scarpe né calze. A distanza di giorni ripenso spesso a questa donna…… La nostra navigazione prosegue per l’isola di Taquile. Facciamo una bella camminata e arriviamo sulla sommità dell’isola a 4100 m.. Qui troviamo una comunità che vive in case di pietra con i tetti in paglia dove manca acqua e luce; la piazza è un via vai uomini e donne con abiti colorati. Ci incuriosiscono alcuni uomini in costume intenti a lavorare all’uncinetto e a maglia. Ci guardiamo intorno e ci rendiamo conto che qui regna una tranquillità fuori dal normale, siamo capitate in luogo incantato, dove il tempo si è fermato. 15-16 Agosto 03 Arrivo alla città di Cuzco , città andina capitale dell’impero Inca e……….città di Carlos, il nostro simpatico accompagnatore peruviano. Dopo una breve sosta in albergo, cominciamo a gironzolare per le vie della città e abbiamo subito l’impressione di trovarci in un posto visitato da moli turisti: infatti veniamo continuamente affiancate da bambini che insistentemente cercano di venderci qualcosa o ci chiedono di pulirci le scarpe: Viene spontaneo chiederci se è questo che porta il turismo. Decidiamo di regalarci un pisco sour su una bella balconata affacciata su Plaza de Armas. Siamo fortunate perché riusciamo ad assistere alla processione in onore della Madonna. Terminata la processione inizia una festa popolare con musiche e danze tipiche peruviane. Tutto è molto coinvolgente. Passiamo una bellissima serata in un locale caratteristico dove suonano dei musicisti peruviani gli “Arco Iris” che ci fanno ascoltare musiche e canzoni semplicemente splendide. Ci diamo la buona notte con un altro pisco e……..un mate de coca…… Il giorno successivo, Gino, la nostra guida (per la città di Cuzco) ci porta a visitare il tempio di Coricancha “Tempio del Sole”, il pittoresco quartiere di San Blas e la Cattedrale (all’uscita riusciamo a prenderci anche un po’ di pioggia ………l’unica in 16 giorni) Cuzco è sicuramente la città più antica del Sud America ed i suoi reperti archeologici lo confermano.
17 Agosto 2003 Oggi siamo dirette a Chinchero per visitare il mercato settimanale. Il villaggio è situato a 3760 m. Di altitudine ed il suo nome significa “arcobaleno” . Infatti intorno a noi vediamo un arcobaleno di colori veramente originale. La gente è vestita con costumi coloratissimi e l’artigianato esposto è molto caratteristico. Mi colpiscono i modi gentili di che ogni venditore ha nell’offrire la propria merce. In questo mercato di origini antichissime, il commercio tra i locali avviene ancora attraverso il baratto. Grazie alla mediazione di Gabriele visitiamo una casa del villaggio. Ad accoglierci c’è Nic, un ragazzo di 16 anni. Entriamo in cucina: pavimento in terra battuta, un tavolo, qualche sedia e alcuni porcellini d’India (cuy) che scorrazzano sul pavimento. Di certo l’insieme non è lussuoso, ma Nic lo mostra con dignità. Ecco, questa è sicuramente una prerogativa del popolo peruviano. Proseguiamo per Maras dove andremo a visitare le Salinas di costruzione incaica. Il paesaggio che si presenta davanti ai nostri occhi è spettacolare: ci sono infatti centinaia di vasche dalle quali gli abitanti della zona estraggono il sale. Il bianco abbagliante del sale crea un contrasto con l’ocra della terra di notevole bellezza. Dopo una camminata di circa un’ora lungo un sentiero che costeggia le Salinas, arriviamo al fiume sacro per gli Incas il Rio del Sole chiamato oggi “Urubamba”, che è un affluente del Rio delle Amazzoni. Nel pomeriggio visitiamo il complesso archeologico di Ollantaytambo ultimo baluardo usato dagli Incas contro gli spagnoli. Per raggiungere la sommità di questa fortezza (mai portata a termine a causa degli invasori) si devono salire circa 200 gradini alquanto sconnessi. Sulla sommità della fortezza fantastichiamo….. E per un po’ ci sembra di veder spuntare, da un momento all’altro, un guerriero inca nei suoi costumi tradizionali. 18 Agosto 03 Ore 9 partenza con il Treno delle Ande che ci condurrà a Machu Picchu città perduta degli Incas. Il percorso di un’ora e mezza si snoda lungo la valle dell’Urubamba tra gole spettacolari rivestite di fitta vegetazione tropicale. Cristina ed Io facciamo tutto il viaggio con la testa fuori dal finestrino; il paesaggio è davvero fantastico. Arriviamo alla stazione di Aguas Calientes e proseguiamo in pulmino fino al sito archeologico tanto atteso. L’emozione è grande e non è facile esprimere con le parole la nostra meraviglia. Guardiamo dall’alto le strade, le scalinate, i templi ancora ben conservati e ci rendiamo conto della bellezza di questa città. Scendiamo e visitiamo questo luogo avvolto ancora da tanti interrogativi; giriamo per ore tra i labirinti e quello che rimane delle case e dei templi. Purtroppo a pomeriggio inoltrato riprendiamo il treno per il ritorno. Scendiamo dal treno immerse in un buio pesto ma alzati gli occhi ci troviamo davanti lo spettacolo del cielo andino;la quantità di stelle e la loro lucentezza ci fa rimanere estasiate, vorremmo poter rimanere immobili ad osservare tanta bellezza ma dal pullman ci chiamano e a malincuore lasciamo questo spettacolo celeste. Prima di rientrare in albergo facciamo visita ad uno scultore peruviano “Pablo Seminario” dove ammiriamo la tecnica e i disegni delle antiche culture del Perù. 19 Agosto 03 Pisac e il suo mercato. Dopo un breve percorso in pullman siamo a Pisac Qui facciamo una bella passeggiata lungo un sentiero pedonale che ci permette di raggiungere i resti di una città fortificata; dall’alto godiamo di un bellissimo panorama sulla valle dell’Urubamba. Successivamente andiamo a visitare il mercato che è tutto un mescolarsi di uomini e donne con i banchetti stracarichi di merce da vendere; oltre ai veri prodotti dell’artigianato ci sono i contadini che vendono mais, patate, ortaggi vari frutta e cereali. Ci attraggono i volti di queste persone, i loro vestiti dai colori sgargianti, i loro cappelli, le lunghe trecce nere delle donne andine. Tra la gente del mercato si sente parlare una lingua diversa dallo spagnolo, Gabriele ci spiega che questo è “il quequa” la lingua degli Incas. Nel pomeriggio con Gabriele, Adriano, Carlos, Cristina, Franco, Marina e Urbano, grazie alla generosità di tutto il gruppo, andiamo ad acquistare materiale scolastico e magliette da regalare ,domani, a venticinque bambini iscritti ad una scuola speciale e ad un numero imprecisato di alunni di una scuola elementare. Queste scuole sono a Huaro, piccolo villaggio vicino a Cuzco. 20 Agosto 03 Sicuramente la nostra visita a Huaro non passa inosservata. Tutto il villaggio sa del nostro arrivo e sono in molti ad attenderci. Il primo incontro è con il sindaco, Juan Carlos, che ci fa visitare un piccolo museo. Poi l’incontro con uno sciamano invitato dal sindaco proprio per noi. Sicuramente non conoscendo bene le usanze religiose e mediche di questo popolo rimaniamo un po’ perplessi di fronte ai riti di quest’uomo vestito in maniera suggestiva e con un mantello coloratissimo. Come segno di grande ospitalità inizia un rito propiziatorio, e noi riuniti in silenzio attorno a lui, ci sentiamo stranamente coinvolti. Finita questa “cerimonia” visitiamo le scuole. La prima è quella speciale. L’impatto è davvero forte: un edificio cadente che una volta ospitava la scuola elementare e che è stato recuperato grazie alla grande sensibilità di Juan Carlos, il sindaco. I bambini sono ospitati in un’unica stanza arredata con alcuni banchi e alle pareti sono appesi dei cartelloni didattici. Subito ci rendiamo conto che qui c’è molto meno di ciò che si può chiamare ”essenziale”, e ci prende una grande tristezza. Il momento della consegna delle magliette e del materiale scolastico è davvero toccante: i bambini si accalcano attorno ad Antonella, Rebecca e Carlotta per paura di non riuscire a prendere qualcosa e poi con un’eccitazione incredibile cominciano ad estrarre il contenuto e osservarlo. Cristina assiste seduta in un angolo………….io tento di filmare i loro volti……….ma entrambe non riusciamo a trattenere le lacrime. Dopo il pranzo offerto con grande spontaneità dalla comunità, i ragazzi più grandi con i loro costumi tradizionali si esibiscono in alcune danze locali. La giornata, veramente emozionante, finisce con la speranza e la promessa di rivederci…………un giorno………………… 21 Agosto 03 E’ il giorno della malinconia. Dopo il volo che da Cuzco porta a Lima, la mattinata è dedicata alla visita della città. Siamo un po’ stanche e seguiamo la nostra guida molto passivamente. Visitiamo il museo Nazionale di Archeologia e Antropologia, la Cattedrale con la tomba di Pizarro (!!), la bella Chiesa di San Francesco e poi andiamo a pranzo in un ristorante in riva all’oceano. La giornata è grigia e umida. Dopo una sosta al mercato, inizia il trasferimento verso l’aeroporto. Sono le 20,05 inizia la fase di decollo; 20,10 siamo già in volo. Vediamo Lima dall’alto tutta illuminata. Stiamo per allontanarci da un qualcosa che in poco tempo ci è diventato molto caro; chiudiamo gli occhi ed entrambe pensiamo che sicuramente un giorno ritorneremo. Rosy e Cristina www.peru.it