Oslo
Purtoppo avevamo poco tempo per vitare la città, però ce l'abbiamo fatta lo stesso nonostante l'incessante pioggia che ci ha accompagnato per tutta la permanenza.
Siamo arrivati domenica sera da Stoccolma con un aereo della Ryanair (veramente molto economico) all'aeroporto di Torp e quindi un interminabile trasferimento con il pulman fino in...
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Purtoppo avevamo poco tempo per vitare la città, però ce l’abbiamo fatta lo stesso nonostante l’incessante pioggia che ci ha accompagnato per tutta la permanenza. Siamo arrivati domenica sera da Stoccolma con un aereo della Ryanair (veramente molto economico) all’aeroporto di Torp e quindi un interminabile trasferimento con il pulman fino in città. Pensate: 45 minuti di volo ed 1 ora e 40 di pulman. Quindi taxi fino all’appartaento preso in affitto. Non so come siano applicate le tariffe qua in Italia, ma appena saliti il tassametro è partito da 40 NOK (circa 5 euro). Rapida cena e quindi prima esplorazione della città. La prima impressione è stata di una piccola cittadina tranquilla, a dir poco anonima. Il giorno dopo, sotto la pioggia, questa prima impressione è migliorata mostrandosi a noi in tutto il suo splendore: la passeggiata sulla via principale, il parlamento, il castello reale e la national galleriet. La disponibilità delle operatrici delle informazioni turistiche a dir poco eccezionale. Visita all’Akershus Castle, molto bello con arredamento originale, una rapida visita al duomo (niente di eccezionale) e per finire un gioro in barca nell’Oslo Fiord. Ogni isoletta del fiordo è abitata. Gli amanti della tranquillità possono veramente raggiungere il sogno della loro vita quassù ed essere a neanche un quarto d’ora di barca dalla capitale. Per concludere la giornata pensiamo di dedicarci ad una passeggiata lungo il fiume di Oslo ed andare a cercare un risorantino nel quartiere Gronland (mi pare si scriva così). Sconsiglio a tutti quanti di passeggiare lungo il fiume dopo le 18:00: abbiamo trovato dei tipi “poco raccomandabili”, al che abbiamo deciso autonomamente di abbandonare quella passeggiata e proseguire lungo le vie della città. Siamo quindi arrivati nel quartiere indicato dalla guida Edt e abbiamo trovato sì un quartire multietnico, ma di ristorantini tipici neanche l’ombra. Non so se abbaimo girato per le vie sbagliate del quartiere, ma abbiamo fatto anche l’errore di non chiedere nulla a nessuno. Siamo quindi tornati sconsolati al nostro appartamento per una frugale cena all’italiana. Secondo giorno: Tour de force. Partenza verso l’isola di Bigdoy chiamata l’isola dei musei. Cominciamo con il museo delle navi vichinghe: eccezionale. Da solo vale la gita nella capitale norvegese. Quindi museo della marina norvegese: un insieme di modellini atti a ricostruine la storia. La nave FARM usata da Amundsen per raggiungere il polo nord ed il Tonkiti, zattera usata da un altro esploratore norvegese nell’oceano pacifico. Questi ultimi erano anche carini, ma sembravano più per scolaresche. Rientrati quindi sulla terraferma abbiamo visitato il municipio di Oslo. Veramente bello. Completamente affrescato da artisti norvegesi. Anche questo vale decisamente la pena. Direzione ora verso il Munch museet. Questo artista Ha lasciato delle tracce indelebili su Oslo e ha lasciato in omaggio alla Norvegia parecchie sue opere. Notevoli. Rapido giretto al museo etnografico, di cui ricordo con piacere solo la parte dedicata ai vichinghi… Le altre ali si occupavano delle altre etnie del pianeta. Carino, ma già vsto in tanti altri posti. Forti della Oslocard ci dirigiamo verso il museo dello sci di Holmenkollen. Vi è presente una raccolta che spiega l’evoluzione degli sci da quando li usavano i Sami fino ai giorni nostri con consacrazione degli ultimi grandi campioni dello sci nordico ed alpino. Uno fra tutti Delje. Ovviamente per completare il giro turistico bisogna andare fino in cima al trampolino… E ci si chiede come facciano gli atleti a lanciarsi per fare i salti. Rientro a Frognerpark per i gruppi scultorei di Vigeland. Unici. Emozionanti. Imperdibili. Non ho parole per descriverli. Per concludere il nostro giro prendiamo il tram fino a Grunnerlokka e troviamo un ambiente vivace ed animato pronto ad accoglierci. Al secondo tentativo è andata decisamente meglio. Siamo quindi arrivati alla fine della vacanza e non ci rimane altro che prendere di nuovo il pulman per l’aeroporto. Che dire per concludere: si parla di Norvega costosa, hanno sì prezzi alti, ma non esageratamente alti rispetto ai nostri. Predere in affitto un appartamento e viaggiare con la Ryanair ci ha consentito sicuramente di abbassare il capitale così investito.